venerdì
27 Giugno 2025

Investito da un’auto sulle strisce pedonali, morto in ospedale dopo due giorni

L’incidente il 5 giugno in viale Alberti a Ravenna, la vittima è un 81enne, al volante un 84enne

2 (1)È stato investito mentre attraversava sulle strisce pedonali in viale Alberti a Ravenna ed è morto dopo due giorni di ricovero in ospedale a Cesena. La vittima è un 81enne di Ravenna, Filippo Seminara. Il decesso è arrivato oggi, 7 giugno. Troppo gravi le ferite riportate nell’impatto avvenuto nella mattinata del 5 giugno. Alla guida della vettura c’era un uomo di 84 anni: l’automobilista ha travolto il pedone all’altezza dell’incrocio con via Bramante.

Le acrobazie delle Frecce Tricolori sul mare di Punta Marina

La pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori ha tenuto la spiaggia di Punta Marina e dei lidi adiacenti con il naso all’insù oggi pomeriggio, 7 giugno. Di seguito alcune foto delle evoluzioni. Le foto sono di Ezio Cairoli.

Ambulanze 118 senza infermiere in estate, Cgil critica l’Ausl: «Non manca personale»

Incontro con la direzione aziendale sul progetto pilota avviato da giugno. Il sindacato ricorda che ci sono 170 professionisti sanitari in graduatoria per assunzioni: «A meno che la proposta non sia un tempo determinato che nessuno accetterebbe»

8Dall’1 giugno il servizio 118 in Romagna è svolto anche da quattro ambulanze (di cui una nel territorio di Ravenna) senza infermiere e il sindacato Cgil critica la scelta parlando di «scarsa trasparenza del progetto e di manifesta inconsistenza degli elementi che l’Ausl pone a base del percorso».

Si tratta, secondo la visione dell’azienda sanitaria, di un progetto pilota temporaneo ideato per fronteggiare la carenza di personale durante l’estate. La maggior parte dei soccorsi riguarda “codici verdi”, cioè pazienti non gravi: per questo verranno impiegati mezzi di base con soccorritori formati ma senza personale sanitario. Il servizio è solitamente affidato a privati, per lo più associazioni convenzionate.

Cgil si chiede se si tratta davvero di una criticità oggettiva o di una precisa volontà aziendale di ridurre progressivamente la presenza infermieristica a bordo delle ambulanze.

Il 4 giugno scorso si è tenuto un incontro tra sindacati e direzione aziendale dell’Ausl. Si giustifica questa decisione, da parte dell’Ausl, come una misura temporanea, necessaria a fronte delle difficoltà nel reclutamento di personale infermieristico. La Fp-Cgil ricorda che «attualmente ci sono oltre 170 infermieri in graduatoria per assunzioni a tempo indeterminato, gli infermieri ci sarebbero, a meno che la proposta di assunzione della Ausl non sia per un tempo determinato valido solo per il periodo estivo che nessun infermiere oggi accetterebbe».

Sono stati chiesti chiarimenti su un punto: «Perché se si sceglie di dare in gestione al privato quattro mezzi su questi non si prevedono equipaggi con leadership infermieristica? Anche su questo, non è stata fornita alcuna risposta adeguata».

Al museo d’arte il festival del Franciacorta, con 38 cantine

Il banco d’assaggi nel chiostro del Mar dalle 18 alle 21 con ingresso a 30 euro

Franciacorta

Lunedì 9 giugno, il Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna, ospita un evento dedicato all’eccellenza enologica italiana: il Festival Franciacorta.

Saranno presenti 38 cantine, pronte a raccontare la propria interpretazione del Franciacorta attraverso una selezione delle migliori etichette, espressione di territori, vitigni e stili diversi: un viaggio tra le diverse tipologie, pensato per appassionati e neofiti.

A completare il programma della giornata, masterclass di approfondimento condotte da esperti del settore, che guideranno il pubblico in degustazioni tecniche e coinvolgenti, per conoscere più da vicino la storia, le caratteristiche e le peculiarità di questo vino.

Il banco d’assaggio sarà predisposto nel chiostro, dalle 16 alle 18 esclusivamente per la stampa e gli operatori, dalle 18 alle 21 per il pubblico, a pagamento (biglietti a 30 euro, ridotto 20).

Le cantine presenti:

  • Antica Fratta
  • Barone Pizzini
  • Bellavista
  • Berlucchi Franciacorta
  • Bosio
  • Ca’ del Bosco
  • Camossi
  • Cantina Chiara Ziliani
  • Castel Faglia
  • Caruna
  • Centinari
  • Clarabella
  • Colline della Stella
  • Contadi Castaldi
  • Corte Aura
  • Faccoli
  • Ferghettina
  • Freccianera
  • I Barisèi
  • Il Dosso
  • La Torre
  • Lantieri
  • Majolini
  • Marchesi Antinori Tenuta Montenisa
  • Mirabella
  • Montina
  • Monzio Compagnoni
  • Mosnel
  • Ricci Curbastro
  • Romantica
  • Santa Lucia
  • Santus
  • Tenuta Ambrosini
  • Tenuta Martinelli
  • Tenuta Montedelma
  • Terre D’Aenor
  • Uberti
  • Villa Franciacorta

Campeggio abusivo nel parcheggio, sanzione per un 58enne senza fissa dimora

L’area è stata ripulita da rifiuti e oggetti sparsi

Un 58enne tedesco senza fissa dimora aveva trasformato un angolo di un parcheggio in centro a Ravenna in un campeggio abusivo: auto posteggiata in uno stallo e tenda sul prato adiacente. È stato sanzionato dalla polizia locale per violazione del regolamento di polizia urbana che vieta qualsiasi attività assimilabile a campeggio con occupazione di spazi ed aree pubbliche e sottrazione, di conseguenza, del libero utilizzo pubblico da parte della collettività.

L’intervento è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, 6 giugno. La pattuglia è intervenuta a seguito di una segnalazione. Sul posto è stata riscontrata la violazione della normativa comunale in quanto, al di fuori del veicolo, era presente una tenda, oggetti personali e numerosi rifiuti.

Considerata l’assenza del trasgressore, noto alle forze dell’ordine come persona senza fissa dimora, più volte controllato per comportamenti molesti, si recuperavano gli oggetti personali, bonificando l’area con l’ausilio di un operatore di Hera.

La Casa delle Donne critica le Frecce Tricolore: «Solo ostentazione militare»

Punta Marina ospita l’evento il 6 e 7 giugno con esibizioni di velivoli e mercatini, l’associazione che ha sede a Ravenna parla di «uno spreco di denaro e di risorse, una scarica di inquinamento, un’esposizione a rischi e pericoli, talvolta con esiti mortali, per le persone»

Aerei Valore TricoloreLa Casa delle Donne di Ravenna critica l’esibizione delle Frecce Tricolore in corso a Punta Marina tra ieri e oggi, 6 e 7 giugno. La realtà autogestita in via Maggiore che si occupa soprattutto di diritti civili, uguaglianza e cultura, giudica l’evento, tornato sulla costa Ravennate dove mancava dal 2022, «uno spreco di denaro e di risorse, una scarica di inquinamento, un’esposizione a rischi e pericoli, talvolta con esiti mortali, per le persone».

Gli organizzatori alla vigilia prevedevano l’arrivo di circa centomila persone attratte dagli show aerei della pattuglia acrobatica italiana ma anche di altri velivoli: «Questo non ci esime dall’esprimere preoccupazioni e perplessità – si legge nella nota della Casa della Donne –. L’esibizione è una ostentazione di potenza militare che non ha senso nel momento storico più drammatico dopo la seconda guerra mondiale in cui il mondo è percorso da 56 guerre, un genocidio, un progetto di corsa al riarmo europeo e non solo preludio di una guerra mondiale e nucleare. Oltretutto l’evento riceve 40mila euro di denaro pubblico».

L’evento chiamato Tricolore Air Show è nato nel 2016 per celebrare il 70esimo anniversario della Repubblica Italiana: «La Repubblica che si intende celebrare ha nella sua Costituzione l’articolo 11 che stabilisce che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Si tratta quindi di una manifestazione quanto meno inopportuna e fuori contesto, di uno spettacolo superfluo, utile solo a veicolare alcuni messaggi molto chiari: la guerra è una parte inevitabile e accettabile delle nostre vite e della quotidianità e per questo le spese militari non si discutono anzi, si celebrano».

La Casa delle Donne chiede al Comune di Ravenna di fare concrete e coerenti scelte politiche di pace e non violenza basate su disarmo, prevenzione dei conflitti, cooperazione internazionale, un’economia sostenibile di giustizia e eguaglianza.

Tornano gli ombrelloni d’artista lungo il viale di Punta Marina

I tre più votati riceveranno premi speciali. Domenica sera l’asta

Punta Arte

Ottava edizione di “Punta all’Arte”, la manifestazione artistica estiva che trasformerà Punta Marina Terme in una galleria a cielo aperto nel weekend del 14 e 15 giugno.

Si tratta di una manifestazione gratuita, promossa dalla Pro Loco di Punta Marina, che anno dopo anno continua a crescere, fino ad arrivare ai 120 iscritti di quest’anno. Ciascun artista realizzerà un’opera su un ombrellone bianco, trasformandolo in una espressione unica di creatività. Il risultato sarà un chilometro di quadri lungo il Viale dei Navigatori, un vero e proprio percorso artistico aperto a tutti.

L’evento avrà inizio sabato 14 giugno alle 9 e si concluderà domenica 15 giugno alle 21. Durante i due giorni, il pubblico sarà protagonista attivo della manifestazione, grazie al concorso “Ombrelloni d’Autore”: i visitatori potranno votare il loro ombrellone preferito tramite tablet. I tre più votati riceveranno premi speciali. Accanto alla giuria popolare, ci sarà anche una giuria tecnica, incaricata di assegnare il premio “Molinetto Arte e Cucina”. Le votazioni si chiuderanno domenica 15 alle ore 20, subito prima della suggestiva asta degli ombrelloni. Il ricavato dell’asta sarà devoluto in egual misura a sostegno di progetti formativi: sarà destinato al Liceo Artistico “Pierluigi Nervi” di Ravenna e all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. A partire da quest’anno saranno messi all’asta anche 5 ombrelloni il cui ricavato sarà destinato all’Istituto Tecnico Morigia-Perdisa per finanziare iniziative nell’area inclusiva, con l’obiettivo di garantire pari opportunità e supporto a tutti gli studenti.

Professore preso a calci e schiaffi da uno studente in classe dopo un rimprovero

Le forze dell’ordine intervenute nell’ultimo giorno di scuola al polo tecnico-professionale dopo che il giovane si era presentato in aula con una pistola ad acqua

Uno studente del polo tecnico-professionale di Lugo avrebbe aggredito un professore in classe con calci e pugni perché non avrebbe gradito il rimprovero del docente quando il giovane è entrato in aula nell’ultimo giorno di scuola con una pistola ad acqua. La notizia è riportata nell’edizione odierna del quotidiano Il Corriere Romagna con un articolo firmato da Alessandro Casadei.

A scuola è intervenuta una pattuglia delle forze dell’ordine e il professore è andato al pronto soccorso per accertamenti, i medici avrebbero dato una prognosi di tre giorni per una contusione alla coscia.

La scuola è già nota alle cronache per un recente pestaggio ai danni di uno studente di 16 anni, per ripetuti atti di vandalismo e per le contestazioni alla dirigente scolastica, poi indagata per omesse denunce e diffamazione.

Il Comune ci riprova: nuova ordinanza per abbattere i pini. I cittadini in presidio

Modifiche alla viabilità in viale Romagna per consentire il taglio degli alberi che il Comune giudica pericolanti, ma altri esperti consultati dai cittadini valutano invece come sani. In aprile un ricorso al Tar bloccò le motoseghe. Il consigliere comunale Ancisi chiede l’intervento dei carabinieri forestali

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I pini di Lido di Savio in viale Romagna

Il Comune di Ravenna riprova ad abbattere i 50 pini in viale Romagna a Lido di Savio. Secondo la posizione dell’amministrazione comunale, gli alberi sono a rischio caduta e vanno rimossi nell’ambito dei lavori per il cosiddetto Parco Marittimo, cioè il progetto di riqualificazione dei lungomari dei nove lidi ravennati. Il nuovo abbattimento è in programma per il 9 e 10 giugno: per quelle giornate è stata istituita una viabilità differente nell’area del cantiere per consentire le operazioni di taglio e rimozione delle piante.

Il 22 aprile scorso gli operai della ditta incaricata erano già arrivati sul posto con le motoseghe, ma l’intervento dei cittadini li fermò e un ricorso urgente al tribunale amministrativo regionale (Tar) dell’Emilia-Romagna portò alla sospensione dell’ordinanza con la cancellazione dell’abbattimento. Secondo diversi esperti consultati dal comitato cittadino sorto per la difesa dei pini, quelle piante non presentano segni di pericolosità da richiedere l’abbattimento.

Il ricorso al Tar portò a un paradosso. Il giudice dichiarò il ricorso improcedibile per carenza di interesse. In buona sostanza, le ordinanze emesse dal Comune con lo scopo di tagliare gli alberi di viale Romagna avevano durata limitata e quando i giudici arrivarono a occuparsene nel merito – dopo la sospensiva iniziale – erano scadute. «Tutto potrebbe procedere all’infinito – dissero all’epoca i cittadini –: il Comune emette ordinanza per abbattere, i cittadini impugnano, le ordinanze scadono prima che il Tribunale si esprima, e il ricorso decade».

I cittadini che stanno lottando da quasi un anno per difendere gli alberi annunciano per domani, 8 giugno, un presidio sotto i pini del viale Romagna a Lido di Savio dalle 11 alle 12 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 10: «In allegato all’ordinanza di abbattimento le solite prove dell’agronomo che applica coefficienti di vento indipendentemente dallo stato reale dei luoghi dove sono collocati gli alberi».

La notizia del nuovo abbattimento programmato è stata resa nota da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr, che ha scritto una email al comandante dei carabinieri forestali, Fabio Miranda: «Nutrendo fondati dubbi che le valutazioni alla base della loro condanna dei pini non siano rappresentative del loro stato, valutato in buone condizioni da altri agronomi e dottori forestali di chiara fama nazionale ed internazionale, segnalo la necessità di un vostro intervento che fissi l’esatta condizione degli alberi in questione, al fine di scongiurare il danno che potrebbe determinarsi da un loro abbattimento in mancanza di adeguati approfondimenti».

Le Frecce Tricolori nel cielo di Punta Marina – VIDEO

Tutti con il naso all’insù anche nel pomeriggio di venerdì 6 giugno in spiaggia. Nei cieli dei lidi ravennati, sopra Punta Marina, sono andate in scena infatti le prove delle Frecce Tricolori in preparazione alla manifestazione aerea “Tricolore Air Show 2025”, in programma sabato 7 giugno, a partire dalle 15 (qui il programma).

Qui sotto il video di Azzurro Tricolore.

A questo link invece le info utili e le modifiche alla viabilità

La città vista da Goebbels, superando ogni limite

Alla scoperta di un artista poliedrico che porta il pubblico oltre il concetto di concerto, di teatro, di danza. Per un’esperienza da vivere senza pregiudizi

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Heiner Goebbels, tedesco classe 1952 – ospite del Ravenna Festival: al teatro Alighieri il 7 giugno, con la “messa in scena” della composizione Surrogate Cities – è un singolare artista poliedrico: musicista e compositore, coautore di opere teatrali, performance, installazioni sonore e musiche per la danza e il cinema. Negli anni 70 e 80 si cimenta in concerti e improvvisazioni in duo con Alfred Hart, spaziando fra jazz, art-rock, musica elettronica ma è noto anche per le collaborazioni con ensemble orchestrali e centri di ricerca di musica contemporanea come l’Ensemble Modern di Francoforte e l’Ensemble InterContemporain di Parigi, firmando composizioni e opere capaci di abbracciare e intrecciare diversi generi di arti performative. Fra l’altro, non bastasse la sua multiforme attività creativa, Goebbels è stato anche direttore artistico del festival triennale (2012-14) “Ruhrtriennale – Festival der Künste”, considerato uno degli eventi culturali internazionali più innovativi di inizio millennio.

«Goebbels fa parte quei rari casi di figure creative che hanno un seguito e attraversano i campi di musica, teatro, danza, superandone i limiti convenzionali, ma soprattutto è un artista che proviene da esperienza non accademiche – sottolinea Franco Masotti, uno dei direttori artistici del Ravenna Festival che nel corso delle edizioni ha ideato memorabili eventi e produzioni di musica contemporanea, pop, crossover, etnica e multimediale –. Come musicista è della generazione che appartiene alla musica improvvisata europea ma si è formato anche nell’ambito dell’art-rock. Oltre alla rock band avanguardista Cassiber e al duo Goebbels und Hart, sempre con Hart, mette insieme la “bizzarra” formazione orchestrale Sogenanntes Linksradikales Blasorchester che in italiano significa più o meno “Fanfara di ottoni cosiddetta di estrema sinistra”, che si ispira alla musica di Hanns Eisler, compositore tedesco di sinistra che ha collaborato con Bertolt Brecht, e rievoca pure Nino Rota e le orchestrazioni di Frank Zappa. Tanto per comprendere parte dei suoi orizzonti musicali e dei suoi riferimenti artistici».

Scrive a proposito il giornalista e musicologo Giordano Montecchi, in un testo critico redatto appositamente per il Ravenna Festival: «Ci sono percorsi molteplici che possono illustrare che cosa HG fa e perché lo fa. E perché il suo “comporre” con una pluralità di mezzi non corrisponde, non si pone in continuità coi generi musicali o teatrali ereditati dalla storia, e neppure si lascia ricondurre nella cerchia di certo postmoderno col suo consueto pluralismo disinvolto e qualunquistico […] Sullo sfondo, dunque, si delinea la silhouette di John Cage che, certo, per Goebbels è una fonte di ispirazione (in particolare l’ultimo Cage delle Europeras). La libertà dell’approccio, il culto dell’anticonvenzionale, le consapevoli sfumature di humor, l’arte dello spiazzare, sono certo comuni. Ma tanto Cage è profondamente americano nel sentirsi estraneo e libero da ogni tradizione o eredità storica, tanto invece Goebbels è profondamente europeo – termine che conserva ancora, nonostante tutto, un profondo significato. Europeo in quanto l’esercizio della critica è in lui incoercibile, in quanto radicato nelle riflessioni e negli insegnamenti di coloro che indubbiamente sono stati e restano i suoi maestri, in primis Heiner Müller, Bertolt Brecht, Gertrude Stein, Elias Canetti e, per la musica, Hanns Eisler».

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«Ecco, appunto – condivide Franco Masotti – negli ultimi decenni del ‘900 Goebbels si affaccia con una sua precisa poetica anche nel mondo del teatro collaborando con il drammaturgo e regista Heiner Müller, fra i più influenti autori della scena teatrale europea della seconda metà del XX secolo. Con Müller crea alcuni straordinari lavori per la scena e inventa una forma di teatro musicale contemporaneo particolarmente originale e dirompente, che esce dai canoni di vocalità eccessivamente impostate di certe produzioni attuali, preferendo esaltare il suono, i fonemi del testo, anche parlato, o contaminare il contesto con canti alieni. Sperimentando modi per rendere la musica un evento teatrale».

A proposito, possiamo inserire in questa ricerca anche l’opera per così dire multimediale di Goebbels proposta dal festival… «Certo, Surrogate Cities è una suite di brani composta nel 1994 – puntualizza Masotti –, e potrebbe apparire come un lavoro sinfonico per orchestra, tuttavia il compositore interviene nel concerto con una regia, per cui dispone in modo non ortodosso e “gioca” con la formazione orchestrale (80 elementi della compagine Cherubini), un campionatore di suoni e alcuni solisti, fra cui il vocalist John De Leo, che nella versione ravennate prende il posto del noto performer David Moss, che aveva assunto originariamente quel ruolo nell’opera. In ogni città, per l’appunto, in cui si svolge, Surrogate Cities è allestita ed eseguita in modi sempre diversi, che interrogano e si sintonizzano col luogo. L’opera che vedremo a Ravenna prevede un light design specifico e l’intrusione in scena di oggetti residuali e di archeologia industriale».

Riporta sempre il musicologo Montecchi, da una sua conversazione sull’opera con l’artista: «Surrogate Cities è un tentativo di avvicinarsi al fenomeno della città da diverse prospettive, di raccontare storie di città, esporsi ad esse, osservarle; è un materiale sulle metropoli accumulatosi nel corso del tempo. Il lavoro è stato ispirato in parte da testi, ma anche da disegni, strutture e suoni, e con la giustapposizione di orchestra e campionatore che gioca un ruolo considerevole in virtù della sua capacità di memorizzare suoni e rumori normalmente estranei alle sonorità orchestrali. Le mie associazioni rimandano a un’immagine realistica della città moderna, certamente contraddittoria, ma in fin dei conti positiva. Il mio intento non era ricavarne un primo piano, ma tentare una lettura della città come testo, per poi tradurre in musica qualcosa della sua meccanica e della sua architettura… A fronte delle dinamiche di potere della città, l’individuo è sempre la parte più vulnerabile. L’arte si ribella a questa struttura opprimente rafforzando l’elemento soggettivo. Anche la musica è composta da una prospettiva fortemente soggettiva, poiché i compositori di solito giustificano ciò che scrivono dicendo che “hanno bisogno di esprimersi”. Per me questo è vero solo in parte. Cerco di prendere un po’ più di distanza: costruisco qualcosa che si confronti col pubblico; e il pubblico reagisce, scoprendo nella musica uno spazio in cui può entrare insieme alle proprie associazioni e idee».

La novità dell’approccio artistico di Goebbels è anche la definizione da parte sua di una “estetica dell’assenza” dove i protagonisti dello “spettacolo” fanno altro di quanto ci si aspetti, in certi casi addirittura spariscono, o si trasferiscono affaccendati altrove. È l’irruzione dell’inatteso o della casualità, che a suo modo richiama un maestro dell’avanguardia musicale come John Cage, caro a Goebbels. Dove una scena spaesata o apparentemente inerte, sollecita chi ascolta e guarda a farsi attivo, e a riempire questi vuoti enigmatici, a immaginarli, a ri-compensarli. Insomma, parliamo di una “vetta” dell’arte performativa contemporanea che segna l’edizione del festival di quest’anno.

«Da un certo punto di vista è proprio una eccezione – conferma il direttore artistico Masotti –, che si allinea ad altre produzioni originali ed eventi sul versante della ricerca e della sperimentazione artistica che abbiamo ospitato negli ultimi trent’anni. Tanto per fare alcuni esempi molto recenti citerei fra i protagonisti i ritratti che abbiamo proposto di Philip Glass e Frank Zappa. Goebbels, nonostante il suo coraggio e valore avanguardistico e di genio creativo, in Italia non ha ricevuto la dovuta attenzione e credo che la sua presenza al festival sia un giusto tributo a un artista della ricerca musicale contemporanea estraneo a certi concettualismi, certamente non autoreferenziale o ideologico».

Per concludere, sul palcoscenico del festival, ecco l’offerta musicale di un autore, come si diceva, che mette in atto diverse dimensioni estetiche che possono convivere, confondersi ma anche entrare in conflitto. Questo genere di “concerto” può anche creare sconcerto, e talvolta esprimere un senso ironico e umoristico, compendio e distacco, divertito e divertente, del bello delle sue invenzioni musicali. Un obiettivo che potremmo definire anche politico, molto attento e partecipe, per quanto provocatorio, al ruolo autonomo, curioso, del pubblico e alla sua sensibilità, che diventa così uno dei soggetti della rappresentazione.
Un invito a un ascolto/visione esperienziale, senza pregiudizi.

Dodici aziende danno vita a una nuova fondazione per evitare «la fuga dei talenti»

Vitalis metterà al centro la formazione dei giovani con il coinvolgimento di università e scuole

Giovani Borse Di Studio

Dodici tra le più significative realtà imprenditoriali del territorio hanno firmato oggi (6 giugno), a Lugo, l’atto costitutivo della Fondazione Vitalis, un nuovo ente nato con l’obiettivo «di contribuire concretamente alla crescita del territorio, mettendo al centro la formazione dei giovani, la promozione della conoscenza, l’inclusione sociale e lo sviluppo culturale e tecnologico».

I fondatori sono i vertici di aziende operanti in diversi comparti: Bucci Automations, Cni Informatica, Eurovo, Futura, Geminiani, Icel, Marcegaglia Carbon Steel, Marini, Sica, Surgital, Unitec e Vulcaflex.

«Lo sviluppo di un territorio non nasce solo da infrastrutture o investimenti economici – afferma Angelo Benedetti di Unitec, presidente della fondazione -, ma dalla capacità di motivare i giovani, formarli, coinvolgerli e attrarli, offrendo loro strumenti, visione e fiducia. La cultura e lo studio della materia tecnologica sono la base del dna di questo nostro territorio. La nostra missione è fermare la fuga dei talenti e sostenere chi desidera studiare, produrre, innovare e costruire valore qui, dove le radici incontrano il futuro».

La Fondazione Vitalis opererà «con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale – si legge in una nota inviata alla stampa -, promuovendo iniziative volte a migliorare il tessuto educativo, culturale e tecnologico della provincia di Ravenna e della Romagna».

Tra le prime azioni concrete della fondazione è prevista l’attivazione di partnership con università, Its ed enti formativi per l’erogazione di borse di studio, contributi economici, stage, tirocini, scambi di competenze, con un coinvolgimento diretto delle aziende nel ruolo di incubatori di crescita e innovazione.

Vitalis svilupperà, inoltre, iniziative di orientamento in collaborazione non solo con università e istituti di formazione superiore, ma anche con le scuole secondarie di primo grado e con le scuole primarie.

Il nome “Vitalis” – come racconta Paolo Pasini, ideatore del nome e testimone d’atto della Fondazione – «è un omaggio a San Vitale, icona di Ravenna, e alla basilica paleocristiana che porta il suo nome, simbolo di bellezza, arte e spiritualità. È anche un riferimento alla via San Vitale, che collega idealmente Bologna a Ravenna, unendo Alma Mater alla Bassa Romagna, e ricordandoci che formazione e cultura sono ponti tra le persone e tra le generazioni. Ma, soprattutto, Vitalis è una dichiarazione di principio: la formazione non è un obbligo da assolvere, ma una scelta consapevole per vivere pienamente il proprio ruolo nella società. Parafrasando Seneca: Non studiamo per la scuola, ma per la vita».

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