venerdì
26 Dicembre 2025

Promettevano 3 milioni di rendita con un investimento di 30mila euro: tre uomini arrestati

Con la promessa di investimenti finanziari in Romania con rendimenti clamorosi (profitti da tre milioni di euro a fronte di 30mila euro di capitale investito), tre persone sono riuscite a ottenere soldi da una sessantina di persone, alcune anche in situazione di crisi finanziaria o che avevano perso la casa durante l’alluvione. Dal punto di vista della guardia di finanza di Ravenna, però, si tratta di truffa e abusivismo finanziario con un profitto illecito di circa un milione di euro. I tre sono indagati e sono stati arrestati per un’ordinanza di custodia cautelare: in carcere per un uomo di Treviso, ai domiciliari (con braccialetto elettronico) per due professionisti ravennati. Sequestrati i profitti.

Le indagini coordinate dalla procura della Repubblica sono iniziate, anche, da alcuni servizi giornalistici che stavano ponendo in luce una serie di presunte truffe perpetrate dai professionisti ravennati. Nell’ambito della gestione di un centro elaborazioni dati che si occupava di adempimenti fiscali, i due proponevano ai propri clienti soluzioni finanziarie destinate alla realizzazione di progetti di investimento con il conseguimento di elevate rendite finanziarie in Romania.

Oltre a intercettazioni telefoniche e ambientali, il nucleo di polizia economico-finanziaria ha ascoltato le presunte vittime della truffa e ha perquisito i locali nel centro di elaborazione dati e le abitazioni degli indagati.

In taluni casi veniva proposto ai clienti la possibilità di ottenere ingenti profitti sotto forma di finanziamenti a fondo perduto erogati da soggetti terzi, che potevano essere conseguiti a seguito dell’apertura di società estere e della presentazione di progetti imprenditoriali da realizzare attraverso quest’ultime (circa 50 le società aperte in territorio romeno). In altri casi, l’investimento veniva descritto come un’operazione di finanza strutturata finalizzata ad ottenere dei profitti elevatissimi tramite algoritmi e mediante sistemi di circolazione del denaro attraverso più Paesi al mondo, prima del ritorno dei capitali in Italia.

Per mettere in moto l’affare era richiesto sempre il versamento di una somma iniziale variabile (che poteva arrivare sino a circa quarantamila euro), che veniva trasferita all’estero (in violazione delle norme antiriciclaggio o di monitoraggio fiscale, secondo le Fiamme Gialle). Alcuni clienti sono stati accompagnati in Romania per procedere agli adempimenti formali connessi alla costituzione o all’acquisto di partecipazioni di società romene.

Quando i profitti tardavano e i clienti chiedevano la restituzione dei capitali investiti, partiva il carosello di scuse per posticipare i rimborsi, fino a sostenere che il rientro dei denari avrebbe subito ritardi o sarebbe stato ostacolato anche dall’intervento nel frattempo eseguito dagli investigatori.

Il Comune vende una palazzina di 370 mq a San Pancrazio: la richiesta è 135mila euro

Il Comune di Russi mette in vendita un immobile di provenienza dall’Agenzia del demanio: si tratta di un fabbricato in disuso a San Pancrazio, in via Molinaccio 86, proposto al prezzo di 134.520 euro.

L’edificio, individuato al catasto al foglio 36 mappale 890, è composto da due subalterni rispettivamente di 341 e 31 mq. L’immobile rientra nel patrimonio comunale e la vendita è gestita direttamente dall’amministrazione. Gli interessati all’acquisto possono trovare tutte le informazioni e la modulistica necessarie per presentare l’offerta sul sito del Comune, nella sezione “Altre procedure e concessioni” all’interno di “Bandi di gara e appalti”. L’avviso resterà valido fino a eventuale revoca o modifica da parte dell’amministrazione comunale.

Per informazioni, sopralluoghi e ulteriori dettagli è possibile rivolgersi all’Area Lavori pubblici e Patrimonio del Comune di Russi, Ufficio Gestione beni immobili, in via Babini 1, negli orari di apertura al pubblico (dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30, martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17). Contatti: telefono 0544 587607/23, e-mail lavoripubblici@comune.russi.ra.it, Pec pg.comune.russi.ra.it@legalmail.it.

Cento anni di MarePineta: in arrivo un libro di memorie storiche e una club house con 18 nuove suite

Un secolo di MarePineta: il primo hotel di lusso di Milano Marittima compirà cent’anni nel 2026 e festeggia con un omaggio alla località e alla sua memoria storica. 

Inaugurato tra il 1926 e il 1927, negli anni l’hotel è diventato il simbolo di quella Milano Marittima “del bello”, delle cartoline anni ’90, tanto cara a chi l’ha vissuta e che oggi si vuole ritrovare e celebrare. Per farlo, verrà realizzato un libro di memorie, arricchito da fotografie storiche e testimonianze di personalità che hanno segnato la vita del resort, ma anche degli amici, dei cittadini e di chiunque porti con sé un pezzetto della storia centenaria dell’hotel che oggi vuole condividere. La stesura del libro sarà curata da Francesca Masi, direttrice di RavennAntica. Le interviste partiranno a gennaio.
Oggi il resort è proprietà del Gruppo Salaroli: «Cento anni sono una responsabilità. La responsabilità di tramandare il valore della storia, impegnarci per riportare Milano Marittima al suo splendore e guardare verso il futuro con nuove visioni» commenta l’amministratore unico Davide Salaroli.

«Il 2026 segna il nuovo inizio di un viaggio nato cento anni fa. In tutto questo tempo, la nostra storia si è legata indissolubilmente a quella della città. E per questo anniversario vogliamo celebrare e stringere questo legame – Moris Delprete, general manager del resort -. a portarci fino qui oggi è stata la capacità di crescere ed evolvere con  la città. A partire dal design, da sempre elemento distintivo del MarePineta, che passa dall’inconfondibile stile liberty al design contemporaneo del Cubo firmato da Piero Lissoni, che oggi ospita le suite. E l’aprirsi a nuove forme di accoglienza e servizio, sempre più improntate sul far sentire “a casa” il visitatore, restituendogli anche in vacanza comfort e piccole routine quotidiane». Negli ultimi anni, anche apertura all’arte, con le esposizioni di installazioni nel giardino, in accordo con il nuovo indirizzo della località, sempre più legato alla scena contemporanea, e l’attenzione allo sport, tratto che contraddistingue il resort da sempre, dal maneggio degli anni ‘70 ai primi campi da tennis fondati in città.

Ed è proprio allo sport, e in particolare al tennis, che si ispira la nuova struttura che verrà inaugurata nella stagione 2026: si tratta della nuova club house, che ospiterà 18 nuove suite nell’area del tennis club. La club house sarà realizzata in armonia architettonica con il Cubo Lissoni ed è concepita come un’estensione naturale dei campi. Gli ospiti potranno soggiornare in suite con la vista sui campi da tennis dietro la spiaggia e avere un’area colazioni e pranzi dedicata all’interno della struttura.

«Non si tratta del tentativo di attrarre un nuovo tipo di turismo per riportare ai vecchi fasti la località – spiega Delprete -, ma della risposta concreta a un’esigenza della città e dei suoi visitatori. Le persone scelgono ancora Milano Marittima per il bello, per l’eleganza, per l’accoglienza senza pari e noi vogliamo rispondere in modo moderno e innovativo a questa domanda».
Sulla stessa linea anche il sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, che durante la presentazione delle iniziative legate all’anniversario ha commentato: «L’accompagnarsi continuo del sistema pubblico e del sistema privato ha creato il grande valore della nostra città. Nel caso del MarePineta, si promuove l’accoglienza turistica di una Milano Marittima vocata al bello. Una Milano marittima spesso raccontata come se stesse scomparendo ma che a me piace pensare come una località che continua e rilancia». 

Palazzo Vitelloni, ex sede della Banca d’Italia, venduto all’asta per 3,7 milioni di euro

Una società di finanza agevolata, il gruppo Finservice di Mantova, si è aggiudicata all’asta Palazzo Vitelloni a Ravenna che per oltre 150 anni è stato la sede della Banca d’Italia in città. L’operazione, del valore di 3,7 milioni di euro e finalizzata tramite la controllata Gencos, porta nel patrimonio del Gruppo un edificio storico di circa 5mila metri quadrati tra via Fantuzzi, via Gardini e via Guerrini. 

La porzione più antica dell’edificio, risalente al 1790, fu costruita su un nucleo seicentesco appartenuto alla famiglia Ginanni-Maroncelli. In seguito, passò ai Vitelloni, ai Guiccioli e ai Rasponi, fino alla cessione alla Banca d’Italia nel 1868.

Con questo investimento, Finservice completa l’infrastruttura operativa di una strategia di sviluppo avviata nel novembre 2024 con l’acquisizione di Customer Experience Italia, società specializzata nei servizi per la gestione della relazione con il cliente. Il quartier generale resta a Mantova, cuore direzionale della holding, Ravenna diventerà il presidio operativo di riferimento lungo l’asse adriatico. L’operazione segue un modello di investimento immobiliare già realizzato proprio a Mantova, dove nel 2016 Finservice ha acquisito e restaurato l’ex sede cittadina della Banca d’Italia.

«La nostra è una scelta che unisce visione industriale e politica di patrimonializzazione – spiega Guido Rovesta, presidente di Finservice –. L’acquisizione di Customer Experience Italia ha rafforzato la nostra offerta e consolidato la presenza nel quadrante nord-orientale della Penisola. Ora, con Palazzo Vitelloni, diamo una sede di prestigio a questo percorso di crescita. È il nostro modo di fare impresa: unire la solidità degli asset immobiliari alla dinamicità dei servizi, contribuendo allo stesso tempo alla rigenerazione del centro storico».

Rovesta presenta le intenzioni per il futuro dell’edificio in abbandono da tempo: «Il nostro obiettivo è avviare presto un dialogo con le istituzioni locali per definire il miglior progetto di recupero: questo palazzo deve tornare a essere un luogo vivo, un presidio fisico a supporto dell’economia reale e un motore per la crescita del centro storico».

I traffici al porto di Ravenna nel 2025 sono cresciuti quasi del 9 percento

Il porto di Ravenna nel periodo gennaio-ottobre 2025 ha movimentato complessivamente 22.913.982 tonnellate, in aumento dell’8 percento (quasi 1,7 milioni di tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024. Gli sbarchi sono stati pari a 20.093.628 tonnellate e gli imbarchi pari a 2.820.354 tonnellate (rispettivamente +9,5 e -1,9 percento rispetto ai primi 10 mesi del 2024). Il numero di toccate delle navi è stato pari a 2.204, 62 toccate in più rispetto al 2024.

Sono i dati elaborati dal Servizio Analisi e Statistica dell’Autorità Portuale di Ravenna.

Analizzando le merci per condizionamento, nei primi 10 mesi del 2025 si evince che le merci secche (rinfuse solide, merci varie e unitizzate), con una movimentazione pari a 17.909.183 tonnellate, sono aumentate del 3,9% (680 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024. I prodotti liquidi, con una movimentazione di 5.004.799 tonnellate nei primi 10 mesi del 2025, sono aumentati del 25,4%.

Il comparto agroalimentare (derrate alimentari e prodotti agricoli), con 4.810.264 tonnellate di merce, ha registrato nel periodo gennaio-ottobre 2025 una crescita pari al 14,4% (605 mila tonnellate in più); i materiali da costruzione hanno registrato una movimentazione complessiva di 3.875.498 tonnellate, in rialzo del 7,4% (266 mila tonnellate in più), grazie soprattutto alle materie prime per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo. Per i prodotti metallurgici, sono state movimentate 5.030.657 tonnellate in calo dello 0,5%, mentre per quanto riguarda i prodotti petroliferi, sono state movimentate 3.435.999 tonnellate, oltre 1 milione di tonnellate in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+42,9%), grazie soprattutto alle 13 navi dirette al rigassificatore con 900mila tonnellate di Gnl; negativi invece, i prodotti chimici (-17,2%), con 729.797 tonnellate; in calo nei primi 10 mesi del 2025 i concimi, pari a 1.349.776 tonnellate (-4% rispetto al 2024, con 56 mila tonnellate in meno).

I contenitori, con 176.682 TEUs, sono incrementati del 5,3% rispetto al 2024 (8.830 TEUs in più); in termini di tonnellate, la merce trasportata nel periodo, pari a 1.973.366 tonnellate, è cresciuta del 5,3% rispetto al 2024, mentre il numero di toccate delle navi portacontainer è pari a 382, 1 toccata in meno rispetto al 2024.

In calo il risultato complessivo dei 10 mesi del 2025 per trailer e rotabili, in diminuzione del 14% per numero di pezzi movimentati (68.890 pezzi, 11.170 in meno rispetto al 2024) e del 6,1% in termini di merce movimentata (1.413.890 tonnellate).

Dai primi dati rilevati, per il mese di novembre 2025 si stima una movimentazione complessiva di quasi 2,5 milioni di tonnellate, in crescita (+14,5%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Positiva quindi anche la stima degli 11 mesi 2025 che dovrebbe raggiungere una movimentazione complessiva di circa 25,4 milioni di tonnellate, in aumento di circa l’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2024.

L’insegnamento di Goldoni: «Alla fine l’amore vince sempre»

Sono due i fronti in cui l’attore ravennate Claudio Casadio sarà impegnato per la stagione teatrale 2025/26. Il cofondatore di Accademia Perduta è protagonista de Gli innamorati, nuova co-produzione della stessa, riadattamento contemporaneo della commedia di Carlo Goldoni (debutto al Masini di Faenza dal 5 al 7 dicembre, repliche il 27 e 28 gennaio al Goldoni di Bagnacavallo e il 23-25 gennaio al Fabbri di Forlì) e porterà L’Oreste in Francia dopo una fortunata tournée di oltre 250 date in tutta Italia (passando prima al Piccolo di Forlì, il 22 ottobre). Quest’ultimo è uno spettacolo di “graphic novel theatre”, con personaggi disegnati, per il quale Casadio ha vinto il Premio nazionale Enriquez come migliore attore.

Gl’innamorati è stato scritto da Goldoni nel 1759. Cosa ci racconta oggi?
«È un testo che parla di amore, un tema eterno e universale. I protagonisti sono due innamorati che non riescono a capirsi, ma alla fine l’amore trionfa sempre. Dopo l’esperienza de L’Oreste, in cui ero da solo in scena, avevo il desiderio di tornare a lavorare con una compagnia numerosa, come era accaduto col precedente lavoro La classe. Abbiamo ingaggiato otto attori, di cui cinque giovani (Valentina Carli, Leone Tarchiani, Lorenzo Carpinelli, Damiano Spitaleri e Alberto Gandolfo, ndr) e li porteremo per quattro mesi in giro per l’Italia con un’importante tournée».

Come è stato attualizzato il testo?
«Abbiamo fatto qualche taglio per renderlo più snello, ma mantenendo lo spirito della commedia goldoniana. Muovendosi fra tradizione e contemporaneità, lo spettacolo è godibile per tutti».

Ancora più contemporaneo è L’Oreste, un lavoro di graphic novel theatre in cui lei è l’unico attore in carne e ossa, in mezzo a personaggi disegnati.
«È uno spettacolo a cui tengo molto, perché tratta un tema importante e sentito come la follia. Oreste è un internato al manicomio e crede che suo padre sia sulla luna. In scena mi accompagnano le illustrazioni di Andrea Bruno, che creano figure e fantasmi. È stato un lavoro molto fortunato e sono entusiasta di portarlo a Parigi e in altre città vicine, dove lo reciterò in francese. Per Accademia Perduta si tratta di un lieto ritorno dopo dieci anni, quando il nostro Pollicino ebbe un grande successo in quel paese e fece quasi 500 repliche».

Quali sono le differenze nel mondo teatrale tra Italia e Francia?
«La Francia sa fare, programmare e amare il teatro. Lì questa arte è vissuta come un bisogno; ogni città ha un teatro e lo gestisce in modo attento e consapevole. Si dà meno importanza ai nomi famosi e c’è più curiosità di andare a vedere ogni tipo di proposta. Chi programma i cartelloni si sposta molto di più per vedere gli spettacoli e ha molta voglia di portare lavori stranieri in patria. Se funzionano, e soprattutto se sono abbastanza poetici, hanno la possibilità di girare molto».

Come è nata l’idea del graphic novel theatre?
«Durante la pandemia del Covid, quando noi attori eravamo chiusi in casa, pensavamo solo ai nuovi spettacoli da fare e a come rispettare le norme sul distanziamento. L’intuizione di recitare insieme a personaggi disegnati è emersa grazie al dialogo col festival del fumetto Lucca Comics, che aveva il desiderio di portare il teatro nel suo programma. Ne è uscito un lavoro magico e fantasioso, che è arrivato al cuore degli spettatori».

Da attore, cosa significa recitare con personaggi disegnati?
«Non lo trovo difficile; mi inserisco negli spazi e nei tempi esattamente come avviene quando condivido il palco con altri attori in carne e ossa. Anche i disegni sono dei compagni di viaggio con cui dialogare e portare avanti il gioco del teatro. Seppure io sia l’unico essere umano in scena, non faccio un monologo. La drammaturgia ha un movimento diverso e dinamico».

Ci sono altre idee in cantiere?
«La tournée de Gli innamorati proseguirà anche nel 2026/27; poi ci dedicheremo a un’altra grande produzione continuando a coinvolgere un gruppo di giovani attori. Accademia Perduta sta mettendo in piedi una sorta di factory e abbiamo nel cassetto progetti almeno fino al 2030».

Danilo Montanari scrittore, tra racconti e romanzo

Editore ed esperto di libri d’arte, il ravennate Danilo Montanari nasconde anche un animo da scrittore. Poco mossi gli altri mari, di recente pubblicato da Fernandel, è infatti un libro dove la scrittura è proprio ciò che incanta e ammalia.

All’apparenza una raccolta di racconti, in realtà è un libro dove i fili si intrecciano in modo sottile ma costante in una fitta tessitura che lo rende una sorta di ibrido: il consiglio è di leggerlo tutto d’un fiato per cogliere meglio i rimandi e le continue assonanze di temi, atmosfere, situazioni, riflessioni, veri e propri fiumi carsici che riaffiorano lungo le pagine.

Se il primo pensiero può correre alle Micro fictions di Jauffret, Montanari ci dice che tra le sue letture della vita ci sono i Sillabari di Parise. Inevitabile pensare anche al conterraneo Dedi Baroncelli, ma qui la prosa appare volutamente più quotidiana, i racconti restano più aperti, non c’è miniatura, ma nemmeno un semplice abbozzo. Il titolo che cita una frase così frequente delle previsioni atmosferiche fa pensare subito a qualcosa poco degno di nota, tanto da non essere nemmeno nominato, uno spazio dove non accade nulla di speciale, dove non ci sono tempeste in corso.
E così è nei quadri che compongono il libro: momenti di vita vissuta, a volte sognata, fugaci apparizioni quotidiane con pennellate precise venate spesso da un’ironia sorniona che non prende mai il sopravvento. Come fil rouge c’è la sera, l’imbrunire, lo scendere della notte. «Ricordo tutte le sere della vita, quasi nessun mattino» scrive Montanari in apertura del volume. «La sera invece ti coglie alla sprovvista, sempre allo stesso modo». E ancora: «La sera lascia le macchie sulla camicia, quelle macchie che poi non se ne vanno. Questo è.». E sono in qualche modo quelle macchie che Montanari ci racconta passando dalla prima alla terza persona, dal maschile al femminile, mettendo in scena una galleria di personaggi che vediamo in qualche caso per qualche istante della loro vita, sufficiente a farci immaginare il resto. È un libro che sfida il lettore, lo chiama costantemente in causa per riempire i vuoti, il non detto dell’autore. «Mi sembrava cercasse qualcosa e io non avevo altro da offrirle, così ho messo insieme queste poche parole. Le prenda, la prego, sono le sue, io non saprei proprio che farmene» scrive a un certo punto Montanari, quasi in una (involontaria?) e beffarda dichiarazione poetica.

E anche alla scrittura non manca la lettura, con le biblioteche personali e il Nabokov assente. Ma il libro è anche fatto dei ritratti di Ulisse, muratore e bagnino, Oreste, cacciatore in valle di folaghe, Ottavio, camionista dalla doppia vita separata da un canale, Clodio che conta i passi ogni giorno ed Egisto, edicolante che parla agli uccelli. Con queste figure l’autore disegna anche la geografia di questi luoghi, dove è nato e ha trascorso la sua vita. Ma forse, a poterci dire qualcosa su questo libro è un altro personaggio ancora, quello che scrive tre lettere al giorno per ci dice, «raccontare, per far volare le parole per farle uscire dall’affollamento che le comprime nei lunghi giorni di fatica». A lettore il piacere di coglierle e collezionarle.

Scoppia un incendio dopo lo scontro fra tre auto: una donna morta e due feriti

Un grave incidente stradale è avvenuto poco dopo le 8 di oggi, 5 dicembre, in via Canala a Ravenna, a poca distanza dall’abitato della frazione di Piangipane. Tre vetture coinvolte: dopo l’impatto è divampato un incendio e il bilancio è di una donna deceduta e due persone ferite.

A innescare il tutto è stato uno scontro frontale fra due vetture, in un tratto di strada con una leggera curva nei pressi dell’incrocio con via Bartolotte. L’auto della vittima viaggiava verso Piangipane. Una terza auto, proveniente da Piangipane, non è riuscita a evitare l’impatto.

La polizia locale di Ravenna si occupa dei rilievi. Sono in corso indagini per identificare la vittima. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e il 118. La strada, che collega la statale Adriatica a Piangipane, è chiusa al traffico.

I primi vent’anni del museo La Casa delle Marionette: un weekend di eventi per festeggiare

Il 5 dicembre 2005 la città di Ravenna si arricchiva di un piccolo gioiello: il Museo La casa delle Marionette, allestito e reso possibile dal Teatro del Drago/Famiglia d’Arte Monticelli grazie alla collaborazione con il Comune, la Provincia e la Regione. Il museo di vicolo Padenna 4, in pieno centro, festeggia i suoi primi vent’anni di attività con una serie di eventi rivolti ad un pubblico “dai 5 ai 95 anni”.

Ospitando la Collezione Monticelli, il museo presenta uno spaccato della storia del teatro italiano di marionette e burattini del Nord e Centro Italia, partendo dalla professione artigiana di una famiglia di artisti che è riuscita a superare, mantenendo la stessa professione, tre Guerre di Indipendenza e due Guerre Mondiali. Il museo si propone come punto di riferimento per il patrimonio del Teatro di Figura a livello nazionale e internazionale, ospitando corsi, workshop, laboratori, spettacoli, presentazioni di libri e percorsi educativi per studenti e docenti.

Fin dal principio il lavoro museale è stato sostenuto dall’Ibc della Regione, ora Servizio Patrimonio Culturale, con cui è iniziata la catalogazione nel 2003 (ancor prima della nascita istituzionale del museo), fino ad arrivare ai giorni nostri: nel 2020 La casa delle Marionette diventa coordinatore ReteFI (la rete dei musei di Teatro di figura dell’Emilia Romagna), nel 2023 è uno dei 10 musei selezionati dalla Regione per partecipare al corso Re-Org dedicato al riordino dei depositi museali e nel 2024 è fra i curatori del progetto Figure in rete (PNNR- TOCC), con altri due importanti istituzioni culturali nazionali: Grupporiani- Famiglia Carlo Colla & figli di Milano e Figli d’Arte Cuticchio di Palermo.

La Casa delle Marionette ha lavorato negli ultimi anni producendo convegni e incontri a livello nazionale ed internazionale per approfondire il tema della figura, soprattutto dal punto di vista storico e artistico, con particolare focus sulle Famiglie d’Arte e sul rapporto fra tradizione e innovazione. In 20 anni di attività ha saputo rinnovarsi costantemente, anche grazie alla nuova digitalizzazione delle opere in atto attraverso il portale Figure in Rete e all’apertura del nuovo centro di documentazione sul teatro di Figura e alla collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado. Dal 2021, il Museo La Casa delle Marionette è entrato nel novero dei musei di qualità della Regione Emilia Romagna e del Sistema Museale Nazionale, grazie al raggiungimento degli standard di qualità (LUQ).

Per festeggiare l’anniversario dell’apertura, venerdì 5 dicembre, La Casa delle Marionette promuove un evento speciale, in collaborazione con Cristiana Zama, guida turistica abilitata: l’iniziativa Toccare con Arte, un viaggio sensoriale nel teatro, nella settimana in cui cade la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, con due appuntamenti rivolti il primo, alle ore 15, alle persone cieche e ipovedenti, il secondo, alle ore 17.30, ad adulti, bambini e famiglie. Una breve passeggiata guidata condurrà i visitatori alla scoperta della storia dei luoghi deputati alle rappresentazioni teatrali nella nostra città: dagli spazi privati, come l’arena Zinanni, agli spazi pubblici, come la sala del Palazzo Comunale, fino ai teatri veri e propri. Punto di ritrovo sarà il Teatro Alighieri, il teatro nuovo, per raggiungere poi il teatro Comunitativo, il teatro vecchio, passando per il Teatro Mariani, oggi nota osteria. Si concluderà la visita al museo La Casa delle Marionette per conoscere la storia della Famiglia d’Arte Monticelli. A conclusione della visita guidata, si terrà un momento di festeggiamento per brindare al compleanno del Museo e ripercorrere le tappe che hanno portato alla sua apertura.

Sabato 6 dicembre, alle ore 16, bambini e bambine potranno invece partecipare a un laboratorio di Teatro di Figura, sperimentando tecniche diverse di animazione e giocando a dare vita agli oggetti grazie al corpo, alla voce e alla fantasia. Infine, domenica 7 dicembre, alle 11, grandi e piccini sono invitati a prendere parte a una visita guidata performativa che ripercorrerà la storia della Famiglia d’Arte Monticelli, attraverso varie tappe che hanno ne hanno segnato il percorso artistico. Marionette e burattini saranno le guide che condurranno il pubblico a scoprire il mondo della Figura.

Informazioni e prenotazioni: 392.6664211.

Maltrattamenti e violenza sessuale ai danni della compagna: condannato a 7 anni e mezzo

Un uomo di 45 anni è stato condannato a 7 anni e mezzo di carcere per violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni ai danni della compagna convivente. La donna, 47 anni, ha denunciato dopo anni (i primi casi risalirebbero addirittura al 2010) di soprusi, raccontando minacce e abusi consumati in casa, anche davanti ai figli. Il tribunale ha disposto un risarcimento di 10mila euro per la vittima e 5mila euro ciascuno ai due bambini.

L’episodio decisivo risale all’ottobre scorso, quando un litigio degenerò in percosse e stupro. La 47enne, soccorsa dalla polizia e ricoverata con trauma cranico e lesioni multiple, ha testimoniato in aula dietro un paravento. La sua deposizione è stata ritenuta credibile dai giudici, che hanno inflitto una pena superiore a quella chiesta dal pubblico ministero (6 anni).

I dettagli sono riportati nei due quotidiani in edicola oggi, 5 dicembre.

Il mondo della notte piange Dj Mozart. I funerali a Boncellino

Lutto nel mondo della notte e in quello della musica per la scomparsa di Claudio Rispoli, noto a tutti come Dj Mozart. Aveva 67 anni; è morto nella mattinata di ieri nella sua abitazione di Boncellino, al termine di una lunga malattia.

Nato ad Ancona nel 1958 e cresciuto a Rimini, aveva trasformato la passione per il pianoforte, coltivata al Conservatorio (da qui il suo nome d’arte), in un percorso che lo portò a diventare protagonista assoluto della nightlife romagnola. La sua carriera decollò giovanissimo, tra le consolle del Paradiso di Rimini e del New Jimmy di Riccione, fino all’approdo alla Baia degli Angeli di Gabicce, locale culto degli anni ’70. Qui, insieme ad altri dj storici, contribuì a scrivere una pagina indelebile della storia del clubbing italiano (in particolare nel genere afro-funky). Fu anche musicista e produttore (co-fondatore dei Jestofunk). A fine anni settanta vinse anche un Telegatto.

Tanti gli amici, i colleghi e gli artisti che lo stanno ricordando in queste ore.

Il feretro è esposto all’ospedale di Lugo. I funerali di Rispoli – che lascia moglie e figli – si svolgeranno alle 9.45 di domani (sabato 6 dicembre) alla chiesa di Boncellino.

In centinaia alla fiaccolata “democratica e antifascista” – FOTO

Alcune centinaia di persone hanno partecipato nella serata di giovedì 4 dicembre (anniversario della Liberazione di Ravenna) alla fiaccolata “democratica e antifascista” convocata dal sindaco Alessandro Barattoni (con l’Anpi provinciale e il sostegno di numerose associazioni e movimenti politica del centrosinistra) anche in risposta al corteo del movimento di ultradestra sul tema della “remigrazione”.

Il corteo ha sfilato lungo circonvallazione al Molino fino al monumento di Giò Pomodoro “Omaggio alla Resistenza”, per proseguire poi su via Baldini, via De Gasperi, via Corrado Ricci, via Gordini e terminare in piazza del Popolo, dove è stata intonata “Bella Ciao”.

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