venerdì
15 Agosto 2025

Un camion si è ribaltato fuori strada mentre usciva dal porto con un carico di grano

Il Tir percorreva la statale Classicana e ha sbandato senza coinvolgere altri veicoli. Illeso l’autista

Un Tir che trasportava grano, caricato al porto di Ravenna, si è ribaltato fuori strada mentre percorreva la statale 67 Classicana dal porto verso Classe. L’incidente è avvenuto stamani, 16 dicembre, nel tratto tra lo svincolo di via Trieste e quello di via Molinetto. Il conducente è uscito illeso dall’abitacolo e ha rifiutato le assistenze del personale sanitario del 118.

L’uscita di strada è avvenuta senza il coinvolgimento di altri veicoli, probabile che il mezzo pesante si sia avvicinato troppo al ciglio della strada e il conducente abbia persona il controllo finendo per ribaltarsi su un fianco.

Sul posto per i rilievi sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Ravenna. Durante le operazioni, il transito sulla carreggiata è stato ridotto a una corsia di marcia. Per il recupero del camion verrà valutata la chiusura completa del tratto per consentire l’intervento di una gru.

Ravenna risale 7 posizioni nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita

Ma è superata da Forlì-Cesena. A vincere è per la prima volta Bergamo

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La provincia di Ravenna risale 7 posizioni in un anno e passa dal 34esimo al 27esimo posto nella classifica della Qualità della vita del Sole 24 Ore, basata su un’indagine che misura il benessere nei territori italiani attraverso 90 indicatori da fonti certificate, divisi in sei categorie.

A vincere quest’anno è per la prima volta Bergamo, davanti a due habitué del podio: Trento e Bolzano.

Ravenna è stata superata da Forlì-Cesena che è balzata al 13esimo posto (dal 40esimo), mentre l’altra provincia romagnola, quella di Rimini, è in leggera risalita, ma ancora ferma al 42esimo posto. La prima emiliano-romagnola in classifica si conferma Bologna, al nono posto in Italia.

Tutti gli approfondimenti a questo link.

Ravenna risultava in crescita anche nella classifica di Italia Oggi, dove spicca addirittura in 11esima posizione.

Si torna a giocare a Parco Cola: in programma anche nuove luci e un’area per cani

 La donazione del Rotary Club della città ha permesso l’installazione di nuovi scivoli, dondoli e castelli nell’area verde devastata dall’alluvione del 2023. Un progetto da 50 mila euro per implementare la zona con una pista ciclabile, un impianto di illuminazione e uno spazio per lo sgambamento

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Nuova vita per il Parco Cola di Faenza: l’area verde di via Calamelli, devastata dall’alluvione del 2023, presenta alla cittadinanza la donazione delle nuove strutture e giochi finanziati dal Rotary Club della città.

Quasi tutte le precedenti strutture sono state trascinate via dalla forza del Lamone e le poche rimaste erano comunque troppo danneggiate per l’utilizzo. Oggi il parco è stato dotato di un gioco a rete per l’arrampicata alto 4 metri, una torre con scivolo, un dondolo, un percorso di equilibrio, un castelletto per i più piccoli e una casetta in legno. «Ma i lavori nell’area verde di via Calamelli, per essere riportata alla sua originaria funzione, quella di luogo di aggregazione e di socialità per i residenti della zona ma anche per i tanti che frequentano quel parco, non si esauriscono qui – commentano dal Comune -. Per completare la sua completa rinascita, l’amministrazione ha recentemente approvato il progetto esecutivo di manutenzione straordinaria».

L’intervento, finanziato per 50mila euro, prevede la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale dotato di illuminazione per migliorarne la fruibilità serale e aumentare la percezione di sicurezza e la nuova area ‘sgambamento cani’ che era andata anch’essa completamente distrutta con l’alluvione di maggio 2023. Quest’ultima verrà realizzata all’interno del Parco recintando una porzione di verde con una staccionata in legno di castagno e rete plastificata; l’area sarà dotata di cancelli carrabili e pedonali, della fontanella e di arredi urbani specifici per i cani e per i loro accompagnatori. Una volta completati gli interventi, si procederà con la potatura degli alberi e delle siepi per una manutenzione generale della vegetazione esistente.

Capodanno in piazza tra acrobati, danzatrici sospese, proiezioni e costumi luminosi

L’area della Rocca si prepara per la grande festa del 31 dicembre, con lo spettacolo di “danza verticale” ideato da Monica Maimone

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Grande festa in piazza per il Capodanno di Lugo: alle 23 del 31 dicembre l’area vicina alla Rocca estense farà fa palcoscenico a “Imparare a volare”, lo spettacolo di danza verticale ideato da Monica Maimone per una produzione Festi Group.
Grandi immagini proiettate sulle pareti della Rocca faranno da cornice a quanto accade in piazza, dove gli artisti si muoveranno in mezzo al pubblico con costumi luminosi e scenografici. Sospesa sulle pareti verticali della Rocca, una ragazza darà l’illusione di danzare volando, mentre dall’alto delle torri, “un angelo” racconta la leggerezza del volo e un’aviatrice si muove nel vuoto, mentre scorrono le immagini di vedute aree. Le immagini saranno proiettate anche sulla lunghissima gonna di una delle ballerine, intenta a danzare attaccata alla parete regalando tridimensionalità al videomapping. A seguito della performance, la festa continua con il djset nel cortile della rocca a cura del Cisim.
Per i cittadini ci sarà inoltre la possibilità di assistere alle prove aperte, una vera e propria anteprima dello spettacolo, che si terranno lunedì 30 dicembre in piazza dei Martiri alle 21.
Dal Comune ricordano che durante la serata è vietato l’uso di petardi e fuochi artificiali e che il loro utilizzo è sanzionabile con multe fino a 400 euro: «Chiediamo ai nostri concittadini di evitare l’utilizzo di botti, per rispetto del prossimo e anche degli animali – commenta l’assessore alla Promozione urbana Gianmarco Rossato -. Ci sono un’infinità di modi per festeggiare insieme, più divertenti e meno pericolosi».

Una canzone di Natale per promuovere una raccolta fondi in favore degli alluvionati

Il progetto del gruppo faentino Geisha che lancia il nuovo singolo in collaborazione con la scuola di musica Artistation e altri artisti del territorio

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Una canzone di Natale per raccogliere fondi in favore degli alluvionati: il gruppo faentino Geisha presenta il nuovo singolo “Buon Natale – Io sono la vita”, la cui diffusione è legata alla promozione di una raccolta fondi per supportare le famiglie e le attività di Faenza tre volte alluvionate.

Il brano, registrato in tre lingue (italiano, spagnolo e inglese), è uscito su tutte le piattaforme e su gran parte delle radio italiane domenica 8 dicembre, e alla riproduzione della canzone su YouTube segue un Qr code che permette di effettuare un bonifico direttamente sull’iban di Don Massimo di Sant’Antonino, responsabile della Caritas diocesana Faenza-Modigliana, che si è già occupato del censimento delle realtà colpite e dei relativi bisogni. Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio è in programma anche un concerto al Pala Cattani di Faenza, anche in questo caso l’intero ricavato sarà devoluto alla Caritas diocesana Faenza-Modigliana.

Alla realizzazione di “Buon Natale – Io sono la vita” hanno partecipato i cinque componenti dei Geisha, Emanuele Mazzoni (vocalist) Francesco Chiari (chitarra) Nicola Peroni (basso) Jader Felici (tastiera) Samuele Lucatini (batteria) e altri artisti del territorio come il tenore faentino Fabiano Naldini la cantante riolese Antonella Nuti. Per sottolineare l’aspetto di solidarietà del brano, la collaborazione con la scuola Artistaiton di Faenza (tra i simboli dell’alluvione) con la partecipazione del coro Art of choir diretto dal maestro Mirko Nanni. L’arrangiamento e la produzione del pezzo sono stati curati dal maestro Loris Ceroni (recording Studio Le Dune di Riolo Terme), che conta nella sua carriera tre presenze come direttore d’orchestra sul palco di Sanremo.

«Il significato della nostra canzone è racchiuso in queste righe “Io sono la vita, il dono più grande e più bello che l’uomo possa avere. Ti osservo, ti parlo e sono con te ogni giorno, nel bello e nel brutto che ci riserva la quotidianità, chiedendoti di vivermi fino in fondo, nel modo migliore e giusto senza buttarmi via” – commenta Samuele Lucatini -. un inno alla speranza e alla rinascita. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questa iniziativa, dimostrando come l’arte possa diventare uno strumento di solidarietà. Nei crediti finali del video, online su tutte le piattaforme, sono riportate le modalità per fare un’offerta e sostenere il Borgo, ci auguriamo che l’adesione sia tanta».

L’iniziativa, approvata dal Comune faentino, è sostenuta dal CineDream della città che sponsorizza l’iniziativa diffondendo flyer dal doppio Qr Code, uno per ascoltare la canzone e uno per effettuare la donazione, che riporta all’iban IT31W0854223703000000030806 con causale “raccolta fondi alluvione 2024”.

La Ocean Viking sta portando a Ravenna 129 migranti soccorsi nel Mar Ionio

La nave della ong Sos Mediterranee costretta dalle autorità italiane a sbarcare nel porto bizantino

Dopo avere soccorso 129 persone in mare, la Ocean Viking sta facendo rotta verso Ravenna. La nave di Sos Mediterranee ha condotto la complessa operazione di salvataggio nella mattina di sabato 14 dicembre, in collaborazione con la Guardia costiera italiana: si trattava di un peschereccio in acciaio di 15 metri, individuato nelle acque del mar Ionio. Secondo quanto riferito dalla ong, i passeggeri hanno detto di essere partiti dalla Turchia sei giorni prima. Nella gallery qui sopra, alcune immagini delle operazioni di soccorso pubblicate su Facebook da Sos Mediterranee.

«La maggior parte delle persone soccorse sono donne e bambini: 43 donne, di cui una incinta, e 43 bambini, di cui un piccolo naufrago di un mese che viaggia con la sua mamma», afferma Sos Mediterranee. «Due donne in ipotermia hanno avuto un collasso quando sono arrivate sulla Ocean Viking, dove sono state portate in barella. I team a bordo stanno prendendo cura di tutti e tutte loro».

Nonostante il salvataggio sia avvenuto al sud Italia, le autorità italiane hanno assegnato alla Ocean Viking il porto di Ravenna come destinazione per far sbarcare i migranti. «Segnaliamo che alle molte richieste di un porto più vicino di quello di Ravenna, le autorità italiane hanno risposto negativamente, nonostante l’operazione di soccorso sia stata coordinata da loro e tra i 163 naufraghi ci siano anche casi medici urgenti», sottolinea Sos Mediterranee.

Anche lo scorso novembre la Ocean Viking, dopo avere soccorso 50 persone, era stata destinata al porto di Ravenna. Tuttavia, all’ultimo momento la nave ha attraccato a sorpresa a Brindisi.

In questo momento, lunedì 16 dicembre, la Ocean Viking si trova al largo delle coste abruzzesi. Il suo arrivo sarà il 16esimo a Ravenna, a partire dal 31 dicembre 2022 (la prima nave a sbarcare fu proprio l’Ocean Viking). Ad oggi, in totale sono stati accolti al porto di Ravenna 1563 migranti.

Auto si ribalta e prende fuoco, salvi i passeggeri

Illeso il conducente, lieve ustione a un braccio per il passeggero

Incidente Campiano
foto di Massimo Argnani

Uno spaventoso incidente è avvenuto questa mattina, lunedì 16 dicembre, alle ore 7 nelle campagne ravennati. Una Fiat 500 con due giovani a bordo è finita fuori strada nei pressi di una curva, ribaltandosi nel fosso sottostante. La vettura ha preso fuoco dopo pochi secondi. Fortunatamente i due giovani hanno fatto in tempo a uscire dall’abitacolo, entrambi dal lato guida. L’autista è rimasto illeso, mentre il passeggero, uscito per secondo, ha riportato una lieve ustione a un braccio.

L’incidente è avvenuto in via Sordino, una piccola strada di campagna tra San Zaccaria e Campiano. Probabilmente l’autista ha perso il controllo dell’auto a causa della fitta nebbia.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Cervia, il personale del 118 e i vigili del fuoco del distaccamento di Milano Marittima. I due ragazzi si stavano recando al lavoro.

Vittoria pesantissima del Ravenna a Lentigione. Ma vincono anche Forlì e Tau

Domenica al Benelli contro il Progresso per il primo posto: trasferte insidiose per le due squadre in testa

Tifosi Lentigione Ravenna
I tifosi del Ravenna a Lentigione in una foto postata sul gruppo Facebook Lineagiallorossa

Il Ravenna Fc vince uno scontro diretto di un’importanza fondamentale in casa del Lentigione grazie alla doppietta di Manuzzi e stacca gli emiliani in classifica, lanciandosi al terzo posto solitario a una sola lunghezza dalla coppia di testa formata sempre da Forlì e Tau Altopascio, ancora vittoriose rispettivamente contro San Marino e Piacenza.

La partita si decide nei primi minuti, con Manuzzi che piazza un uno-due micidiale prima su calcio di rigore e poi al termine di un’azione spettacolare, servito da Rrapaj sul filo del fuorigioco. Poco dopo il Lentigione del mister faentino Cassani accorcia le distanze fissando quello che sarà anche il risultato finale (1-2) nonostante il Ravenna abbia avuto diverse occasioni per chiudere una partita comunque sofferta, anche a causa del campo pesante.

Tanti i tifosi giallorossi che hanno festeggiato la squadra a fine partita, in attesa di tornare domenica prossima al Benelli: il 22 dicembre ultima del girone d’andata contro il Progresso, squadra di medio-bassa classifica. Molto insidiose le trasferte che aspettano invece Tau e Forlì, rispettivamente a Pistoia e Imola: il Ravenna può ancora sperare nel primo posto al giro di boa del campionato, obiettivo che sembrava quasi impossibile dopo le prime giornate.

Inaugurato il “Secondo movimento” della mostra dell’archivio di Demetro Stratos

Fino al 22 dicembre (e poi dal 7 al 31 gennaio) a Palazzo Malagola

È stata inaugurata ieri, sabato 14 dicembre, a Palazzo Malagola di Ravenna (in via di Roma 118) Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento, la mostra curata dall’artista e co-fondatrice delle Albe Ermanna Montanari e dal docente e studioso Enrico Pitozzi – entrambi ideatori e direttori artistici del Centro internazionale di ricerca vocale e sonora Malagola – che presenta una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito alla fine del 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente dalla vedova Stratos Daniela Ronconi Demetriou e che proprio in Malagola ha trovato la sede ideale per la sua cura e la sua fruizione.

La mostra, che ha come curatori associati Marco Sciotto e Dario Taraborrelli, è a ingresso gratuito e sarà visitabile fino al 22 dicembre, per poi riaprire dal 7 al 31 gennaio 2025.

Fino ai limiti dell’impossibile è un “secondo movimento”, una nuova tappa nel percorso di conservazione e valorizzazione di un patrimonio documentale di inestimabile valore riguardante una delle figure più importanti nel campo delle arti performative del Novecento, che ha fatto della ricerca sulla vocalità il tratto distintivo del proprio percorso artistico: arriva infatti a un anno di distanza da Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo, una iniziale esposizione dei primissimi materiali sottoposti a un lavoro di riordino, catalogazione e digitalizzazione (quest’ultima a cura di Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna) che ha riscosso subito un notevole successo di pubblico e di studiosi. E che da quel momento è diventata disponibile alla fruizione pubblica.

Se il “primo movimento” presentava un nucleo di materiali riguardanti Demetrio Stratos e il suo rapporto con altri artisti, John Cage su tutti, lo spirito di questo “secondo movimento” è l’apertura della ricerca vocale di Stratos alla dimensione extraeuropea, alle musiche dal mondo e alla loro relazione con la diplofonia e con il canto armonico che in Fino ai limiti dell’impossibile trova il suo culmine in una delle stanze di Palazzo Malagola appositamente dedicata all’ascolto immersivo.

«Intorno ai limiti del linguaggio – affermano Enrico Pitozzi ed Ermanna Montanari – prende dunque corpo il secondo movimento dell’esposizione dei materiali. Ed è qui che assumono il loro pieno valore due modi che non solo Stratos pratica, ma che esprime pedagogicamente nella loro piena consapevolezza tecnico-anatomica: il controllo del respiro e la ripetizione, che risuonano sia in Antonin Artaud che nella ricerca da autodidatta sul canto difonico. Il controllo del respiro è tecnica ascetica, piena consapevolezza che la voce non inizia ma affiora, s’inscrive in un movimento che già da sempre è presente e si dispiega silente, in attesa che un soffio la esprima, la prema fuori, la lasci affiorare in tutto il suo incanto. Lo sa bene Artaud, nella sua radicale urgenza di rifondare il teatro a partire dalla riscoperta di una parola prima della parola, tensione poetica consegnataci nell’opera Pour en finir avec le jugement de Dieu (1947) che Stratos registrò nel 1978. Così come lo sanno bene i cantori mongoli, e più in generale le tradizioni sonore dell’area del Mediterraneo, che Stratos frequenta assiduamente».

Alla documentazione appartenente all’archivio – tra cui materiali audiovisivi di performance, lezioni e concerti, appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, strumenti musicali, oggetti, cimeli, capi d’abbigliamento, libri, dischi in vinile, manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca, la rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, alcuni dei quali sono stati messi in mostra nel 2023 – si aggiungono per questo “secondo movimento” documenti inediti sulle performance di Stratos, a partire da quelle che convocano Antonin Artaud e quelle relative a Le milleuna, lavoro in collaborazione con Nanni Balestrini e la coreografa Valeria Magli. E poi ancora materiali riguardanti la sua partecipazione al progetto/happening del 1978 Il treno di John Cage, il suo contributo come autore delle musiche del Satyricon diretto da Gabriele Salvatores nella stagione ’78-79 del Teatro dell’Elfo.

Oltre al focus sulle musiche extra-europee, un altro nucleo tematico attorno al quale è organizzata la mostra è quello sul “gesto”: il gesto vocale, i gesti che mettono in campo il corpo e la voce. «Questi tratti della ricerca vocale di Stratos, possono essere pensati come gesti vocali che – nell’incedere del dittico espositivo – si depositano in tracce di volta in volta specifiche, trovando forma in materiali visivi, negli appunti, negli schizzi, nelle partiture a-sistematiche e nei materiali sonori registrati, restituendoci il profilo di una figura artistica prismatica e insofferente alle definizioni, lontano tanto dalla “scena ufficiale” del rock o del pop quanto da quella “d’autore” di quegli anni» aggiungono i due curatori della mostra e direttori artistici di Malagola.

Ben 7 gli ambienti differenti in cui si articola la mostra: una sala sarà dedicata a manifesti che attraversano la storia degli Area e di Stratos solista, una sala cinema con materiali audiovisivi di lunga durata, una sala dedicata a materiali cartacei e fotografici con frammenti di materiali audiovisivi da fruire in un monitor “d’annata”; tre sale dedicate all’ascolto di cui una per ascolto immersivo, una con proposta di ascolti in cuffia associati a materiali esposti all’interno della sala e una sala con una selezione di ascolti che il pubblico potrà scegliere da un menù touch e che propongono canti e musiche di popoli dal mondo presenti nella collezione di dischi di Stratos e le musiche realizzate per il Satyricon; e, in chiusura, una nicchia contenente una serie di oggetti, cimeli e materiali appartenuti all’artista.

In occasione di questa nuova grande esposizione, è stata realizzata una nuova versione, aggiornata, del catalogo pubblicato da Sigaretten Edizioni Grafiche dal titolo Noi non crediamo nello stile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979, comprendente sia il Primo che il Secondo movimento.

A Santa Teresa un concerto per aiutare i più bisognosi

L’intero ricavato sarà destinato al servizio Docce, Guardaroba e Ristoro per i poveri

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La Corelli

La musica incontra la solidarietà per una serata speciale a favore delle persone bisognose. Martedì 17 dicembre, alla chiesa di S. Teresa in via S. Teresa, 4, a Ravenna, è in programma il Concerto di beneficenza per l’Opera di Santa Teresa (inizio ore 20.30, accoglienza dalle 20). L’iniziativa, aperta a tutti, è stata generosamente offerta da Ravenna 33 e Polo Sanitario S. Teresa, in collaborazione con Fondazione Ravenna Manifestazioni.

L’Orchestra La Corelli diretta da Jacopo Rivani e il Coro Kairos Vox guidato da Alberto Pelosin presenteranno un programma che affiancherà pagine corali di Palestrina all’esecuzione dell’Oratorio di Natale composto da Camille Saint-Saëns.

L’ingresso è a offerta libera (contributo minimo consigliato di 10 euro): l’intero ricavato sarà destinato alle attività del servizio Docce, Guardaroba e Ristoro, servizio attivo ogni mattina nei locali dell’Opera di Santa Teresa e che offre ai più svantaggiati la possibilità di fare una doccia, chiedere vestiti puliti, bere un bicchiere di latte e trascorrere qualche ora al caldo, in compagnia di operatori e volontari. Solo nel 2023 sono stati registrati circa 3.900 accessi, una media di 12 persone al giorno. I dati provvisori del 2024 evidenziano numeri più che raddoppiati rispetto allo scorso anno, destinati ad aumentare durante i mesi più freddi (ad oggi una media di 30 persone al giorno). L’utenza è in gran parte maschile, prevalgono gli stranieri ma sono in aumento gli italiani e si estende a tutte le fasce d’età. La povertà ha assunto volti nuovi e allarmanti: si tratta di persone che pur avendo una casa, fanno fatica ad arrivare a fine mese e a pagare le bollette o che pur avendo un lavoro o una pensione dignitosa, non possono permettersi un affitto per i prezzi poco abbordabili.

Anonimo benefattore dona oltre 400mila euro all’ospedale di Lugo

Grazie al Fondo Luciana acquistati quattro letti e una lampada attrezzati per la chirurgia

Inaugurazione Attrezzature Lascito Ospedale Lugo

Un anonimo benefattore ha donato all’ospedale di Lugo oltre 400mila euro. Lo ha fatto tramite il Fondo Luciana, istituito presso il Fondo Filantropico Italiano, una delle principali realtà di intermediazione filantropica nel Paese.

Lo scopo è quello di ricordare una persona che non c’è più e la finalità del fondo, in particolare è quello di sostenere la struttura ospedaliera in cui è stata in cura Luciana, l’ospedale Umberto I di Lugo.

Con questa prima donazione del valore di oltre 400 mila euro, Fondo Luciana, attraverso l’acquisto di quattro letti operatori, una lampada scialitica e tutti gli accessori a essi connessi, ha supportato il rinnovamento tecnico del comparto chirurgico dell’ospedale. L’impegno del Fondo è pluriennale e nei prossimi mesi sono già programmati ulteriori interventi per incrementare la qualità dell’assistenza sanitaria locale.

«Siamo di fronte a una donazione che andrà a beneficio di tutti i pazienti – ha dichiarato la sindaca di Lugo Elena Zannoni durante il taglio del nastro del 12 dicembre – e degli operatori sanitari, consentendo di elevare i già alti standard qualitativi del nostro ospedale. Il ringraziamento che voglio fare non è dunque solo mio e dell’Amministrazione comunale, ma di tutti i nostri concittadini. D’altra parte in un’epoca di risorse pubbliche limitate o spesso necessariamente indirizzate ad affrontare emergenze come quella recente del dissesto idrogeologico, diventa vitale il concorso di chi può fare qualcosa per gli altri. Sappiamo che potere non porta con sé nessun automatismo, perciò questo gesto è ancora più prezioso».

«Ringrazio l’anonimo benefattore – ha aggiunto Paolo Tarlazzi, direttore dell’ospedale -, la cui enorme generosità permetterà di allineare tecnologicamente l’ospedale di Lugo agli standard sanitari attuali e di prossimo futuro. Mi auguro che il suo gesto possa essere d’esempio per altri benefattori e benefattrici, nella garanzia di massima trasparenza nell’allocazione delle risorse».

Al taglio del nastro era presente anche Simonetta Schillaci, vicepresidente esecutivo di Fondo Filantropico Italiano. «Siamo orgogliosi – ha dichiarato – di poter condividere la notizia dell’istituzione del Fondo Luciana, un bellissimo progetto nato per ricordare in modo affettuoso una persona cara e al contempo un gesto generoso a beneficio di tutta la comunità. La missione di Fondo Filantropico Italiano è semplificare la filantropia, accompagnando i donatori nei loro progetti filantropici e aiutandoli a fare “bene il bene. Il Fondo Luciana prevede un impegno ben più ampio di quanto comunicato oggi e di questo ringraziamo il benefattore: per il suo generoso impegno e per averci dato la possibilità di raccontare questa bella storia di amore che ci auguriamo possa ispirare anche altre storie di filantropia, altrettanto intense».

Van “impazzito” si schianta contro due auto parcheggiate nella notte: cinque feriti

Residenti svegliati dal rumore in via Dismano. Tanta paura ma conseguenze non gravi per le persone coinvolte

Incidente “spettacolare” ma fortunatamente senza gravi conseguenze nella notte tra sabato e domenica lungo via Dismano, alle porte di Ravenna, all’altezza del civico 120. Erano circa le 2.30 quando un uomo – per cause in corso di accertamento da parte della polizia locale, intervenuta per i rilievi di rito – ha perso il controllo di un van della Nissan in curva, rovesciandosi su un fianco e colpendo due auto parcheggiata di fronte a un’abitazione.

I residenti, svegliati dal rumore, sono stati i primi a chiamare i soccorsi. Sul posto sono giunte tre ambulanze e un’auto medica del 118 che hanno prestato i primi soccorsi alle cinque persone che erano a bordo del van. Tutti sono usciti dal veicolo in maniera autonoma e sono stati accompagnati in ospedale a Ravenna con ferite considerate di media e bassa gravità.

La Dismano è stata chiusa al traffico per il tempo dei rilievi.

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