martedì
08 Luglio 2025

Cambia la raccolta rifiuti: una tessera per aprire il cassonetto indifferenziato

Dal 2 dicembre 2024 famiglie e attività del centro storico passeranno alla cosiddetta raccolta Smeraldo. Cinque incontri pubblici e uno online per spiegare le novità

Rifiuti Differenziata PlasticaCambia la raccolta differenziata dei rifiuti a Brisighella. Parte in questi giorni la consegna a domicilio delle lettere sul nuovo servizio che partirà il 2 dicembre 2024 in tutto il territorio comunale e interesserà nello specifico oltre 4.300 utenze: 3.974 famiglie (di cui 918 non residenti) e 328 attività.

Per tutte le famiglie e per le attività del centro storico, delle zone residenziali e del forese sarà attivata la Raccolta Smeraldo: la raccolta rimarrà stradale per carta/cartone, plastica/lattine, vetro, organico e vegetali, mentre per l’indifferenziato avverrà con contenitori intelligenti (Smarty). Questi cassonetti nelle prime settimane saranno ad apertura libera, per consentire alle utenze di abituarsi alla nuova modalità di raccolta, ma successivamente si apriranno solo con la Carta Smeraldo (la tessera Hera per i servizi ambientali) utilizzabile 24 ore su 24.

Solo per le attività della zona industriale sarà attivata la raccolta porta a porta per tutti i rifiuti: da metà fine ottobre saranno consegnati i contenitori, che saranno prima concordati con il personale di Hera in base al tipo di utenza. In tutto il territorio comunale, sempre per le attività, saranno attivate raccolte aggiuntive dedicate, che saranno illustrate dagli incaricati di Hera.

Questo sistema intende migliorare la quantità/qualità della raccolta differenziata (l’obiettivo da raggiungere entro il 2027 nel territorio comunale è il 67%, come previsto dal Piano Regionale di Gestione Rifiuti, contro circa il 54% attuale) e promuovere una gestione responsabile dei rifiuti da parte di tutti i cittadini, per recuperare quantità sempre maggiori di materiali riciclabili, risorse preziose per l’ambiente. Differenziare correttamente i rifiuti non è semplicemente un obbligo di legge, ma rientra in quei comportamenti sostenibili che, se effettuati da tutti i cittadini, contribuiscono notevolmente alla qualità della vita delle nostre città e alla valorizzazione del territorio.

Da fine ottobre personale incaricato da Hera (identificabile da apposito tesserino di riconoscimento), consegnerà alle singole famiglie il kit standard per la raccolta differenziata, composto dal calendario, che riporta le giornate di raccolta e le informazioni/regole sul servizio, la Carta Smeraldo e il bidoncino “sottolavello” per il rifiuto organico e i relativi sacchetti per la raccolta. Sempre alle utenze domestiche sarà consegnato il kit di eco-borse per facilitare la separazione dei rifiuti in casa. Solo i titolari del contratto Tari potranno ritirarlo. Se ritirato da persona delegata è necessario utilizzare il modulo allegato alla lettera inviata in questi giorni a tutte le utenze coinvolte o scaricabile dal sito del Gruppo Hera, nella sezione “Ambiente” indicando il Comune di residenza. Per la consegna a domicilio gli operatori Hera saranno dotati di un tesserino nominativo e non chiederanno mai né di entrare in casa né denaro. Per essere certi che si tratti di un incaricato Hera è possibile chiamare il Servizio Clienti Hera al numero verde gratuito 800.999.500 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18).

I cittadini titolari del contratto Tari, non presenti al momento del passaggio degli incaricati Hera troveranno in buchetta un coupon con cui l’intestatario Tari o suo delegato dovrà ritirare il kit di raccolta in stazione ecologica o presso gli infopoint appositamente allestiti dal 23 al 30 novembre.

Alle attività saranno consegnati i contenitori definiti in base al tipo di utenza e alle verifiche effettuate.

Per informare i cittadini sul nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, sono stati organizzati cinque incontri (inizio ore 20.30):

  • il 17 ottobre nella Sala Polivalente Cicognani in via Pascoli 1;
  • il  21 ottobre a Fognano nel Circolo Anspi di via Campo Sportivo;
  • il 23 ottobre al Camino Verde Cooperativa di Comunità in via San Cassiano 27;
  • il 24 ottobre nel Centro Sociale “San Giorgio”, via Trieste 46;
  • il  25 ottobre a Marzeno nella Scuola primaria Giacomo Leopardi, via Bendandi 18.
  • il 28 ottobre dalle 18.30 alle 20 un incontro online da seguire da casa collegandosi da computer o cellulare sulla pagina www.gruppohera.it/direttabrisighella.

Il Comune di Lugo taglia i contributi per le iniziative private per Natale

Bando pubblico per consorzi, associazioni e enti del terzo settore: disponibili 20mila euro, nel 2023 erano stati 34mila

2Anche per il Natale 2024 il Comune di Lugo intende costruire un calendario di appuntamenti condiviso con le realtà cittadine tra il centro e le frazioni da affiancarsi agli allestimenti e agli eventi organizzati dal Comune. L’amministrazione comunale ha stanziato 20mila euro complessivi per aiutare le proposte. Nel 2023 erano stati stanziati 34mila euro (quattromila in più rispetto alla dotazione prevista inizialmente grazie alle economie individuate in itinere).

Sul sito del Comune è stato pubblicato l’avviso pubblico rivolto a consorzi, associazioni ed enti del terzo settore per la presentazione di proposte da svolgersi nel periodo natalizio, dal 1 dicembre 2024 al 10 gennaio 2025. Ogni proposta accolta potrà contare sull’esenzione del pagamento del canone per l’occupazione temporanea di spazi e aree pubbliche per l’intera durata delle iniziative e su un contributo che può arrivare a un massimo del 50 percento delle spese sostenute e documentate, da un minimo di 500 euro a un massimo di seimila mila euro. I progetti dovranno essere opportunamente rendicontati e il contributo sarà erogato a iniziativa conclusa.

I progetti dovranno essere inviati entro il 30 ottobre, esclusivamente online accedendo con credenziali Spid alla piattaforma ElixForms..

Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Eventi del Comune di Lugo (0545 299466 – 299378, mail lugocittamercato@comune.lugo.ra.it).

Decine di esposti alla procura per l’alluvione del 19 settembre. Priolo a Traversara

La presidente della Regione nella frazione di Bagnacavallo dove protezione civile e ditte incaricate sono al lavoro per sigillare l’infiltrazione di acqua attraverso l’argine appena ricostruito. Una parte del paese è di nuovo allagata

L'acqua del fiume Lamone filtra attraverso l'argine ricostruito e Traversara è di nuovo allagata (foto Robert Gavrelescu)La procura della Repubblica di Ravenna ha ricevuto qualche decina di esposti da cittadini colpiti dall’alluvione del 18-19 settembre. La notizia è riportata dai quotidiani locali, il Resto del Carlino e il Corriere Romagna. Non sono denunce legate a reati specifici, ma si tratta di segnalazioni riferite a specifiche situazioni fatte da chi si trova a fare i conti con l’incubo del fango, dell’acqua e delle evacuazioni. Gli esposti entreranno nel fascicolo con l’ipotesi di disastro colposo aperto dal procuratore capo Daniele Barberini e dal sostituto procuratore Francesco Coco per il momento contro ignoti. Si tratta della terza inchiesta sull’alluvione, che si aggiunge alle precedenti due indagini già avviate dalle Procure di Ravenna e di Forlì per i fatti del maggio 2023.

Nella mattinata di oggi, 4 ottobre, la presidente della Regione, Irene Priolo, si è recata a Traversara accompagnata dal sindaco di Bagnacavallo, Matteo Giacomoni, e dal prefetto Castrese De Rosa. La frazione di circa 500 abitanti è nuovamente allagata: dalle 3.30 circa è cominciata a fuoriuscire acqua dal fiume Lamone nello stesso punto dove l’argine è crollato il 19 settembre.

Rispetto a due settimane fa l’onda di piena era molto inferiore e la sponda arginale ha retto anche grazie al rinforzo delle palancole, ma in alcuni punti dove i lavori di ripristino della totale impermeabilizzazione erano in via di completamento si è determinata una infiltrazione dell’acqua tra i massi che è risalita fino alla testa delle palancole trafilando in esterno. L’acqua ha progressivamente raggiunto terreni, strade e abitazioni vicine. Va ricordato che l’abitato era stato evacuato in via precauzionale già dal pomeriggio di ieri e molte delle case raggiunte dall’acqua si trovano nella zona rossa dove si erano verificati crolli e cedimenti degli edifici. La protezione civile e la ditta incaricata sono al lavoro per chiudere il passaggio dell’acqua.

Fotografia e femminismi: la collezione Pizzi in mostra alla Fondazione Sabe

Dal 5 ottobre al 15 dicembre la collettiva a cura di Federica Muzzarelli con immagini degli ultimi 50 anni

Lucia Marcucci, Ragazza Squillo, Dalla Serie Pin Up, 1965. Lambda Print 2016 42,8x30cmLa Fondazione Sabe per l’arte presenta a Ravenna la mostra “Fotografia e femminismi”, una mostra collettiva di immagini provenienti dalla collezione Donata Pizzi. Inaugurazione il 5 ottobre alle 11 negli spazi di via Pascoli 31. La mostra sarà visitabile fino al 15 dicembre (ingresso gratuito) con questi orari di apertura: giovedì, venerdì, sabato e domenica 16-19.

La mostra curata da Federica Muzzarelli mette in dialogo il lavoro di diverse generazioni di fotografe e artiste operanti nel panorama italiano degli ultimi cinquant’anni. In particolare, la collettiva focalizza la persistenza ideale, l’eredità culturale e, insieme, lo sviluppo e i mutamenti dell’immagine e della presenza delle donne attraverso gli snodi offerti da quattro nuclei tematici principali: Album di famiglia, Identità di genere, Stereotipi e spazi domestici, Ruoli e censure sociali. Lo fa accostando, secondo un montaggio parallelo che ne rivela concretamente continuità e dissonanze, i lavori di artiste storicizzate quali Liliana Barchiesi, Lisetta Carmi, Lucia Marcucci, Paola Mattioli e Tomaso Binga, a quelli di Martina Della Valle, Giulia Iacolutti, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e Alba Zari.

La mostra è anche un racconto nel racconto: quello di un’iniziativa pionieristica e lungimirante che ha portato Donata Pizzi a iniziare un percorso di valorizzazione del lavoro delle donne artiste e fotografe italiane che oggi assume i contorni di un patrimonio storico e culturale eccezionale.

Federica Muzzarelli è professoressa ordinaria di Storia della Fotografia al dipartimento delle Arti, Università di Bologna. Coordina il centro di Ricerca Faf (Fotografia Arte Femminismo) ed è responsabile di un progetto di ricerca di interesse nazionale dal titolo “La fotografia femminista italiana. Politiche identitarie e strategie di genere”.

Liliana Barchiesi, Dalla Serie Le Casalinghe, Milano, 1979. Stampa Gelatina Bromuro D’argento, 20x30cm (2)Fondazione Sabe per l’arte, nata nel 2021 quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura, nel 2024 si è aperta infatti alla fotografia esplorando le sue relazioni con la ricerca plastica, il paesaggio e lo spazio, fisico e mentale. Il suo programma espositivo ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna – Campus di Ravenna ed è realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Presieduta da Norberto Bezzi e da Mirella Saluzzo, si avvale della consulenza di un comitato scientifico coordinato da Francesco Tedeschi, docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e composto dai professori dell’Università di Bologna Claudio Marra, Federica Muzzarelli, Gian Luca Tusini e Claudio Spadoni, già direttore del Museo d’Arte della città di Ravenna. La direzione artistica è affidata a Pasquale Fameli, critico d’arte e studioso dell’ateneo bolognese. Sita a pochi passi dal MAR – Museo d’Arte di Ravenna, a Fondazione si dedica inoltre alla catalogazione delle opere di Mirella Saluzzo e alla costituzione di una biblioteca specializzata sulla scultura contemporanea.

A Brisighella un nuovo punto di ascolto per le donne vittime di violenza

Ogni mercoledì mattina volontarie e operatrici dell’associazione Sos Donna disponibili alla Casa della Comunità. Cambia sede anche il punto di Riolo e si ampliano gli orari di apertura del centro antiviolenza di Faenza

Corteo Uomini contro Violenza sulle DonneA Brisighella è attivo dal 2 ottobre un punto di ascolto per le donne vittime di violenza. È un ampliamento del servizio gestito dall’associazione Sos Donna presente da 30 anni nel territorio faentino. Ogni mercoledì dalle 9 alle 13, nella stanza 6 al piano terra della Casa della Comunità in via Fratelli Cardinali Cicognani 76 (all’ingresso a sinistra), saranno presenti operatrici e volontarie disponibili per fornire consulenza, supporto e assistenza.

Anche il punto di ascolto a Riolo Terme, attivo dal 2015 in municipio, si rinnova cambiando sede e orari di apertura. Dal 3 ottobre aperto tutti i giovedì dalle 9 alle 13 nella stanza 7 al primo piano della Casa della Comunità in via Tarlombani 10.

Il centro antiviolenza gestito da Sos Donna a Faenza (via Laderchi 3) amplia gli orari di apertura al pubblico: lunedì dalle 11 alle 18.30; martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 16; venerdì dalle 14 alle 18.30; sabato e domenica sarà attiva la reperibilità telefonica al numero 0546/22060 dalle 9 alle 14. In questo modo il Centro Antiviolenza osserverà un’apertura al pubblico di 43 ore settimanali, a fronte delle 28 ore attuali.

Le donne che si rivolgeranno ai punti di ascolto potranno accedere ai servizi in anonimato e gratuitamente: prima accoglienza telefonica o vis a vis, colloqui preliminari per individuare i bisogni e fornire le prime informazioni utili, percorsi personalizzati per  rafforzare la fiducia nelle proprie capacità e risorse verso un percorso di autonomia, informazioni sulla tutela dei diritti delle donne vittime di violenze psicologiche, fisiche, sessuali, economiche e stalking in ambito familiare e non.

Per svolgere un colloquio, in qualunque delle tre sedi, è preferibile prendere un appuntamento, telefonando al 0546/22060 o inviando una e-mail a info@sosdonna.com o fenice@racine.ra.it.

«Esperienze analoghe in altri territori – sostiene Antonella Oriani, la presidente di Sos Donna – ci mostrano come un punto di presidio in più possa fare emergere il sommerso del fenomeno della violenza di genere, la prossimità geografica gioca un ruolo importante nella decisione della donna di rivolgersi a un centro: operiamo quindi anche nell’ottica della limitazione del danno».

Coldiretti propone un albo di agricoltori presidio per sorvegliare i fiumi

L’idea dell’associazione di categoria si ispira anche all’esempio di un imprenditore di Cotignola che ha tamponato l’argine del Senio in attesa degli interventi degli enti

460975302 939552948199771 4097764704438195821 NLa sezione di Coldiretti della provincia di Ravenna, associazione di categoria che tutela gli interessi delle imprese agricole, lancia l’idea della costituzione del primo “Albo degli imprenditori presidio”, una chiamata volontaria a monitorare, controllare e curare il territorio, mettendo in atto verifiche preventive e periodiche sullo stato di argini, torrenti, fiumi, così da poter poi segnalare con costanza e in report dettagliati la presenza di criticità, le necessarie manutenzioni e tutto ciò che risulti utile al fine di poter garantire la sicurezza idrogeologica del territorio.

«È quello che l’agricoltore fa da centinaia di anni – commenta il direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini –. Gli agricoltori sono da sempre i primi tutori dell’equilibrio ambientale e i primi custodi del territorio, la loro attività di osservazione, in una fase in cui il sistema dei nostri fiumi è palesemente in sofferenza è ancora più importante. Ci sono tantissimi associati che in quei momenti drammatici si sono messi a servizio delle proprie comunità, nel pieno spirito di Coldiretti, da sempre forza sociale del Paese».

Un esempio viene da Augusto Matteucci, agricoltore Coldiretti di Cotignola che nella terribile nottata del 17 settembre è intervenuto sulla sponda del Senio, lato Bagnacavallo, tamponando falle e fontanazzi che avrebbero potuto degenerare in un’ennesima devastante rottura arginale: «Insieme ad alcuni vicini di casa e colleghi stavamo monitorando la situazione. Essendo tutti cresciuti qui sappiamo, infatti, i problemi che può dare il fiume e a preoccuparci, in particolare, erano le condizioni dell’argine nei pressi del ponte autostradale, zona questa già indebolita dall’alluvione 2023. La situazione era davvero critica, abbiamo quindi avvisato gli enti preposti ma nel frattempo, anche utilizzando i nostri indumenti, terra di riporto e materiali di fortuna, siamo riusciti a tamponare le ferite arginali, forse scongiurando il peggio».

Censimento popolazione: 5.700 famiglie coinvolte in provincia di Ravenna

Il campione di famiglie selezionato dall’Istat riceverà una lettera informativa a casa e potrà compilare il questionario online dal 7 ottobre al 9 dicembre (in seguito si potrà solo al telefono o con una visita su appuntamento). Partecipare è un obbligo di legge

28/03/02 RAVENNA. FOTO AEREE SU RAVENNA
FOTO AEREE SU RAVENNA

Al via il censimento 2024 della popolazione e delle abitazioni eseguito da Istat, l’istituto nazionale di statistica.

Sono circa 5.700 le famiglie della provincia di Ravenna coinvolte nella rilevazione da Lista, una delle due indagini campionarie del censimento permanente: 3.527 nel comune di Ravenna, 1.100 a Bagnacavallo, 700 a Lugo, 200 a Massa Lombarda e 150 a Cotignola.

Queste famiglie riceveranno via posta una lettera ufficiale a firma del presidente dell’Istat. La lettera informativa avvisa le famiglie coinvolte dell’avvio della rilevazione e delle sue finalità e modalità di svolgimento e fornisce le credenziali di accesso personali al questionario online e tutti i contatti per ricevere assistenza gratuita e chiarimenti. Tutte le risposte ai quesiti del questionario devono fare riferimento alla data del 6 ottobre 2024, ad eccezione dei casi in cui nella domanda sia indicato un periodo diverso.

A partire dal 7 ottobre 2024 la famiglia può compilare in autonomia il questionario online, anche in uno dei punti di facilitazione digitale attivati dal Comune di Ravenna, dove sono presenti postazioni con accesso a internet e dove è possibile ricevere l’aiuto di un facilitatore digitale. Compilare il questionario online è possibile fino al 9 dicembre 2024. Il tempo stimato per la compilazione online è circa 10-15 minuti.

Dal 10 dicembre le famiglie potranno ancora rispondere, ma solo attraverso le seguenti modalità:

  • visita a casa di un rilevatore, anche su appuntamento, per effettuare l’intervista faccia a faccia;
  • contatto telefonico per effettuare l’intervista con un operatore comunale.

La rilevazione si chiude il 23 dicembre 2024. Partecipare al censimento è un obbligo di legge. Per questo, a partire da una certa data scatterà una fase di sollecito con l’invio di lettere, da parte dell’Istat, a quanti non avranno ancora risposto.

Già dal 2018, Istat ha deciso di fare riferimento a un nuovo modello di rilevazione, che sostituisce i censimenti generali effettuati su tutta la popolazione e che avevano cadenza decennale (l’ultimo si è svolto nel 2011). La metodologia statistica è ora caratterizza dall’esecuzione di indagini campionarie annuali, che si svolgeranno da ottobre a dicembre, coinvolgendo un campione di famiglie, distribuite in diverse zone del territorio comunale e selezionate dall’Istat.

Le famiglie del comune di Ravenna potranno recarsi nei punti di facilitazione digitale nei seguenti orari di apertura al pubblico:

  • Sportello Polifunzionale URP – Via Berlinguer, 30; lunedì 9-12 – mercoledì e sabato 8-13
  • Marina di Ravenna – Largo Magnavacchi, 5; mercoledì e giovedì 8-13
  • Mezzano – P.za della Repubblica, 10; mercoledì 8-13
  • San Pietro in Vincoli – Via G. Pistocchi, 41/a; lunedì e venerdì 8-13
  • Centro immigrati – Via Oriani, 44; martedì e giovedì 14.30-17.30
  • Casa delle Culture – P.za Medaglie d’Oro, 4; martedì 9-13
  • Informagiovani – Via Luca Longhi, 9; martedì e giovedì 9.30-13
  • Informagiovani Lido Adriano – V.le Parini, 48; giovedì 9-12
  • Biblioteca Classense – Via Baccarini, 3; lunedì e venerdì 14-19
  • Biblioteca di Piangipane – P.za XXII Giugno 1944, 6; giovedì 8-13

Le famiglie potranno chiedere informazioni contattando il numero verde Istat 800-188802  oppure l’ufficio comunale di Censimento costituito all’Ufficio Studi e Statistica.

Traversara, aperta una falla sull’argine nello stesso punto del 19 settembre

L’acqua sta trafilando per i campi, attraverso la zona rossa. Continuano i lavori

Traversara Oggi
I lavori a Traversara il 3 ottobre

Il fiume Lamone ha aperto una falla a Traversara, nello stesso punto della rottura dell’argine del 19 settembre.

I mezzi di cantiere sono al lavoro e il Comune di Bagnacavallo ricorda che la frazione di Traversara deve restare evacuata come da ordinanza, chiedendo ai residenti delle vie Cogollo, Longanesi, Cocchi, Viazza Vecchia e Viazza Nuova di portarsi ai piani alti evacuando i piani terra, interrati, seminterrati e rialzati.

L’acqua attualmente sta trafilando per i campi, attraversando la zona rossa, e si scola nel fosso Barbavera che al momento (aggiornamento delle 6.30 di venerdì 4 ottobre) la sta supportando.

«I lavori di ripristino del manufatto arginale – spiegano dalla Regione – erano in via di completamento dal punto di vista della totale impermeabilizzazione, dopo quelli occorsi per riportarlo ad altezza. Durante il passaggio dell’onda di piena la sponda arginale ha retto, ma in alcuni punti si è determinata una infiltrazione dell’acqua, che ha progressivamente raggiunto terreni, strade e abitazioni vicine. Durante il passaggio dell’onda di piena la sponda arginale ha retto anche grazie al rinforzo delle palancole, ma si è generata una filtrazione d’acqua tra i massi che è risalita fino alla testa delle palancole trafilando in esterno».

La situazione è invece sotto controllo nei comuni limitrofi. A Faenza è stata revocata ieri sera l’ordinanza di evacuazione e le famiglie sono potute tornare per la notte nelle proprie abitazioni.

Cinque arnie con 300mila api vicino alla sede Surgital per misurare gli infestanti

L’apiario è stato installato a marzo 2024 e la produzione di miele per il consumo è stata 30 kg

Surgital BeeWay2Nell’area dello stabilimento della Surgital a Lavezzola, azienda di produzione di pasta fresca surgelata, sono state posizionate cinque arnie ospitanti oltre tremila api per controllare se le metodiche adottate per la gestione degli infestanti e la sicurezza alimentare sono condotte con metodologie compatibili con l’ambiente, favorendo l’impollinazione e quindi lo sviluppo della vegetazione e delle fioriture spontanee.

È un’iniziativa nata nell’ambito della collaborazione avviata con Beeway, programma di Evoluzione Servizi ispirato ad Apis Ram promosso dall’Unione Europea.

Questi insetti hanno un raggio d’azione che va dai tre ai cinque km dall’apiario, fungendo anche da sentinelle protettrici della qualità del suolo, dell’aria e dell’acqua, ancor più importante nei pressi di uno stabilimento di produzione alimentare come Surgital.

Le arnie, posizionate a marzo 2024 durante un giorno simbolo chiamato “Bee Day”, si trovano a Lavezzola nella porzione di terreno dove è già presente l’agrivoltaico di Surgital. Le api hanno prodotto miele in eccedenza rispetto alle esigenze nutritive della colonia, per un quantitativo disponibile al consumo pari a circa 30 kg, che Evoluzione Servizi ha da poco confezionato in appositi vasetti da 500 grammi.

Misurare la popolazione degli insetti impollinatori e verificare il mantenimento delle colonie diventa parte integrante dell’approccio aziendale alla strategia di sviluppo sostenibile.

Il Comune di Ravenna cerca un immobile da affittare per l’ufficio turistico

Lo spazio deve essere almeno 40 mq in totale e disponibile da inizio 2025. Offerte entro il 15 novembre

Il Comune di Ravenna ricerca nell’area di Lido di Savio un immobile da adibire a ufficio di informazione e accoglienza turistica (Iat).

L’immobile, che il Comune intende acquisire in locazione, deve essere disponibile dai primi mesi del 2025, avere caratteristiche idonee ad ospitare uffici pubblici e deve trovarsi preferibilmente in una zona centrale (viale Romagna o traverse limitrofe). La superficie minima calpestabile da destinare alla parte degli uffici di front e back office deve essere di 30 metri quadrati, mentre quella da destinare ad archivi, servizi e vani accessori: deve essere almeno tra 10 e 20 metri quadrati. Deve essere un complesso immobiliare autonomo o una porzione unitaria di un complesso immobiliare dotata di autonomia funzionale. Inoltre la categoria di destinazione d’uso deve essere compatibile con quella prevista per uffici pubblici.

L’offerta dovrà pervenire al Comune entro le 12 del 15 novembre 2024. Per maggiori informazioni e per conoscere tutte le modalità per la presentazione delle proposte è possibile consultare l’avviso a questo link.

Nuova grafica e nuovo approccio per i siti web dei sei Comuni della Romagna faentina

Dal 7 ottobre online la nuova veste degli spazi internet dedicati al rapporto tra istituzioni e cittadino

Adult Business Computer 374720Nuova grafica e nuovo approccio per i siti internet istituzionali dell’Unione della Romagna Faentina e dei sei Comuni che la compongono (Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Riolo Terme e Solarolo). Dal 7 ottobre saranno online nella nuova veste raggiungibile agli stessi indirizzi web attuali.

Realizzati secondo le più recenti linee guida di design per i siti internet ed i servizi digitali della Pubblica Amministrazione, frutto del lavoro congiunto tra Agid e il dipartimento per la Trasformazione Digitale, i sette siti web adottano il “Modello Comuni” nazionale: lo scopo è fornire ai cittadini un chiaro punto di riferimento per trovare con facilità le informazioni di cui hanno bisogno e fornire un’esperienza di navigazione coerente tra le varie amministrazioni.

L’approccio rispetto al passato è completamente nuovo, assicurano dall’ufficio comunicazione dell’Unione: «Sarà più semplice e immediato trovare i contenuti desiderati (servizi al cittadino, notizie, ecc) grazie al motore di ricerca interno, dotato di un comodo sistema di filtraggio. I menu risulteranno semplificati e ridotti, classificati secondo un sistema nazionale che in breve tempo permetterà una familiarità di navigazione di tutti i siti delle pubbliche amministrazioni italiane».

Per consentire il completamento della migrazione dei dati e delle informazioni, sarà ancora possibile accedere per un tempo limitato ai vecchi siti web attraverso il bottone presente e ben visibile in alto a destra nell’home page di ognuno dei nuovi portali.

Il progetto è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito di Next generation EU. I fondi sono stati resi accessibili dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – Misura 1.4.1. “Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici”.

Legacoop Romagna: congresso a Ravenna per le 50 coop sociali con 5.500 occupati

Riunione il 2 ottobre nella sede dell’associazione di categoria. Aziende attive sia nell’inserimento lavorativo di persone fragili e vulnerabili, sia nella fornitura di servizi di ogni tipo, sociosanitari e non solo

IMG 3384 (Large)Il settore delle cooperative sociali di Legacoop Romagna, che dà lavoro a più di 5.500 occupati con circa 7.200 soci e 314 milioni di euro di valore della produzione, ha tenuto il proprio congresso ieri, 2 ottobre, a Ravenna nella sede di Legacoop alla presenza del candidato alla presidenza nazionale di Legacoopsociali, Massimo Ascari. In totale una cinquantina di cooperative tra Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena, attive sia nell’inserimento lavorativo di persone fragili e vulnerabili, sia nella fornitura di servizi di ogni tipo, sociosanitari e non solo. Asse portante e talvolta poco visibile del welfare emiliano-romagnolo, le cooperative sociali svolgono un ruolo in numerosi campi, dall’igiene ambientale alla manutenzione del verde, dalle pulizie ai trasporti, fino ai servizi educativi e per l’infanzia.

Dall’analisi congressuale è emerso che il sentimento generale espresso dalle cooperative romagnole è di prudenza, ma anche di cauto ottimismo per un universo che dopo avere trovato la forza di superare con successo il lungo fronte del Covid, ha poi visto crescere un contesto economico e sociale non facile, in cui il reperimento di figure professionali, la necessità di adeguare gli stipendi del lavoratori e le relazioni con i committenti istituzionali sono tra le sfide principali da affrontare.

«In un momento di forte cambiamento del nostro tessuto sociale, le cooperative sociali hanno una capacità di lettura dei bisogni avanzata, che chiediamo agli enti gestori di riconoscere: un ruolo che deve essere quello della co-programmazione e della sperimentazione di risposte ai bisogni emergenti», hanno ricordato il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi e la responsabile del settore, Simona Benedetti.

La presidente di Cad, Renata Mantovani, il vice presidente del Csr, Alfio Fiori, il direttore di Zerocerchio, Michele Babini, e la presidente di San Vitale, Romina Maresi, hanno svolto approfondimenti specifici sull’accreditamento, il futuro dell’inserimento lavorativo, il lavoro sociale, il terzo settore e la distintività cooperativa. La responsabile di settore Elisabetta Cavalazzi ha presentato il contributo romagnolo al dibattito congressuale nazionale di Legacoopsociali. Il documento è stato votato all’unanimità.

Il candidato alla presidenza nazionale Massimo Ascari, 58 anni, presidente della cooperativa modenese Gulliver, nelle sue conclusioni ha ricordato la necessità di un nuovo quadro istituzionale che restituisca dignità al lavoro fondamentale svolto dalle cooperatrici e dai cooperatori sociali, rimettendo al centro la relazione con le persone.

Al termine l’assemblea congressuale ha eletto i delegati che parteciperanno all’appuntamento regionale in programma il 23 ottobre a Bologna: Alfio Fiori (Consorzio sociale romagnolo), Barbara Biserni (Formula Servizi alle persone), Cristian Tamagnini (Centofiori), Cristina Campana (La Fonte), Elisabetta Cavalazzi (Legacoop Romagna), Federica Protti (Coop134), Luca Santi (Cils), Mauro Marconi (ForB), Laura Gambi (Librazione), Linda Errani (Zerocento), Luana Grilli (Il Mandorlo), Mamadou Diagne (Teranga), Manuela Raganini (Treottouno), Michele Babini (Il Cerchio), Patrizia Turci (Tragitti), Patrizio Orlandi (Dialogos), Pierpaolo Frontini (Ca’ Santino), Renata Mantovani (CAD), Romina Maresi (San Vitale) e Simona Benedetti (Legacoop Romagna).

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