sabato
28 Giugno 2025

Il presidente del Ravenna Cipriani “festeggia” sul campo la Champions del Psg

Ignazio Cipriani è legato al presidente dei parigini che hanno battuto l’Inter nella finale di Monaco di Baviera

Cipriani Psg Inter

C’era anche il presidente del Ravenna Fc, Ignazio Cipriani, a “festeggiare” la Champions League appena vinta dal Psg, direttamente sul campo dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera.

Cipriani, infatti, è in ottimi rapporti con il presidente del Psg, Al-Khelaïfi, con cui pochi mesi fa era stato “paparazzato” durante una partita a padel (con anche la leggenda del tennis Novak Djokovic).

Il Psg ha vinto la prima Champions della sua storia, battendo in finale l’inter con un perentorio 5-0.

Noa e la musica come messaggio di pace

Tra gli ospiti internazionali del Ravenna Festival 2025, particolarmente significativa è la presenza di Noa, attesa il 2 giugno a Riolo Terme nell’ambito della rassegna “Romagna in fiore”, dove si esibirà insieme a Rachele Andrioli & Coro a Coro.

Nata a Tel Aviv nel 1969 da una famiglia di origini yemenite, Noa è cresciuta a New York, dove ha sviluppato la sua passione per la musica. Tornata in Israele a 17 anni, ha iniziato la sua carriera collaborando con Gil Dor, con cui ha creato un sound che fonde musica mediorientale, jazz e influenze pop.

Inutile negare che la presenza di una musicista israeliana in questo momento storico si carica di una valenza doppia, soprattutto se la sua musica ha sempre avuto il tema della pace e della convivenza come colonne portanti. Abbiamo scambiato due chiacchiere con lei, partendo naturalmente dal suo lavoro di musicista.

Che tipo di concerto dobbiamo aspettarci al Ravenna Festival? Che brani pensa di eseguire?
«Sono molto onorata di tornare al Ravenna Festival, dove mi sono già esibita in passato. Avremo un vero “super gruppo” di musicisti sul palco. Insieme a Gil Dor, chitarrista e direttore musicale, ci sarà Daniel Dor, un batterista fantastico e nipote di Gil, Ruslan Sirota, pianista che ha vinto il Grammy, e Omri Abramov. Eseguiremo alcuni brani dal nostro nuovo album in uscita, The Giver, prodotto da Ruslan. E poi suoneremo una selezione di canzoni da vari dischi precedenti, con nuovi arrangiamenti e molto freestyle, oltre ad alcuni brani da Letters to Bach».

Tra le tantissime collaborazioni su progetti tanto eterogenei, a questo punto della sua carriera, come ama definirsi? Quale genere sente più suo e quali brani esegue con più entusiasmo?
«Ci ho messo trentacinque anni a definire me stessa come me stessa. Non mi interessano definizioni generiche o limitanti e non canto mai nulla che non sento profondamente mio».

Cosa la rende più orgogliosa della sua carriera? E quali collaborazioni?
«Sono orgogliosa di tutto quello che ho fatto; orgogliosa di essere da 35 anni con Gil ma anche orgogliosa di aver la forza e la passione per esplorare nuovi territori e nuove persone, sono orgogliosa del mio impegno per i diritti umani e le battaglie sociali e ambientali, orgogliosa di aver sempre difeso i valori umani e sopra ogni cosa la pace, sono orgogliosa di essermi fatta guidare dal cuore».

Come ricorda la sua collaborazione con il maestro Piovani e Benigni ne La vita è bella?
«Vi racconto la storia: quando Nicola Piovani mi contattò per chiedermi di collaborare alla colonna sonora scrivendo un testo, ascoltai il brano che mi aveva proposto e subito capii che non era la melodia giusta. Gli chiesi quindi di permettermi di scrivere le parole per il secondo brano, che mi sembrava più ritmato e più adatto a me. Lui fu molto sorpreso dalla mia richiesta perché non era ciò che aveva in mente. Stavo correndo un grosso rischio nel fare quella proposta: Piovani era già allora un compositore pluripremiato che apprezzavo tantissimo, un artista famoso e rispettato e molto più esperto di me, mentre io ero solo una cantante agli esordi. Avrebbe potuto dirmi di lasciar perdere e avrei perso la più grande occasione della mia carriera. Ma in cuor mio sapevo che il secondo brano era quello giusto per me. Gli proposi di scriverlo insieme a Gil, produrlo e, se non gli fosse piaciuto, sarei stata pronta a scrivere le parole per il primo, quello a cui pensava lui. Per fortuna, sia a Piovani che a Benigni piacque tantissimo quello che Gil e io avevamo fatto e il resto è storia (la colonna sonora, con quella canzone, “Beautiful That Way”, vinse il premio Oscar, ndr). Sono orgogliosa di quella collaborazione, del coraggio e della sensibilità che richiese quel successo. Quella canzone ha toccato ormai milioni di cuori nel mondo».

E in futuro? Con chi vorrebbe lavorare?
«Mi piacerebbe collaborare con molti artisti e nessuno. Sono curiosa di tutto quello che riguarda la musica e i musicisti, ma conto solo su me stessa. Collaborerò con chiunque troverò affascinante e talentuoso, indipendentemente dal successo commerciale».

Ci può dire qualcosa dei suoi prossimi progetti?
«Sono completamente assorbita dal progetto The Giver, un nuovo album di cui sono particolarmente felice».

Qui si esibirà in una delle tante aree che sono state alluvionate: qual è il suo rapporto con la Romagna e come ha seguito gli eventi calamitosi che si sono susseguiti? Come artista, crede sia importante o possibile contribuire a far crescere la consapevolezza tra i cittadini e i suoi fan a proposito del cambiamento climatico?
«Ho suonato spesso in Romagna e amo questa regione. La notizia delle inondazioni mi ha rattristata e preoccupata, ho pregato che i miei amici qui fossero sani e salvi. Credo che il cambiamento climatico sia l’enorme sfida della nostra epoca: richiede una cooperazione internazionale e sempre maggior consapevolezza. Stiamo sprecando tempo in guerre inutili mentre la vera guerra, la più disastrosa di tutte, viene ignorata o addirittura negata! Personalmente sono coinvolta nel progetto chiamato “Reefs of Hope” che riguarda la necessità impellente di proteggere la barriera corallina del Mar Rosso settentrionale».

E la guerra? La musica può ancora mandare un messaggio di pace?
«Certo che può… e dovrebbe farlo. Sempre».

Come sta vivendo la situazione in Israele e Palestina? Che rapporto ha ancora con il suo Paese di origine? Come potrebbe spiegare a un europeo, un italiano, cosa sta succedendo? Concorda con l’uso del termine “genocidio” per descrivere quanto sta accadendo a Gaza?
«Questo è un momento molto difficile sia per gli israeliani che per i palestinesi. Siamo entrambi ostaggi di leadership distruttive, estremiste, corrotte e pericolose. In questo momento ci stanno entrambe trascinando in un orrendo bagno di sangue, una spirale di violenza che non fa che peggiorare, una trappola mortale, senza soluzioni all’orizzonte. Entrambi i nostri popoli dovrebbero fare tutto il possibile per liberarsi di Hamas e Netanyahu. Sono contenta quando vedo le dimostrazioni contro Hamas a Gaza e le enormi manifestazioni contro Netanyahu e la sua coalizione estremista e contro la guerra, nel mio paese. Io per prima sono molto attiva in questo senso. Inoltre, nella società civile c’è una forte collaborazione tra palestinesi e israeliani, che è motivo di speranza. Diverse organizzazioni con cui collaboro, come Standing Together, Women Wage Peace, Women of the Sun, Parent’s Circle Family Forum, Combatants for Peace, e molte altre, stanno mostrando incredibili capacità di resilienza e umanità radicale in questi tempi orribili, aiutandosi le une con le altre, chiedendo la pace. Credo che l’orribile catastrofe in cui viviamo possa essere anche un’opportunità per mettere fine a questo incubo! L’unica soluzione è un dialogo che parta da un rispetto reciproco e la definizione di due stati confinanti. Potremo vedere la guarigione quando ci saranno un lutto e un dolore reciproci per le cose terribili che ci siamo fatti gli uni agli altri in decenni di conflitto. Da questo potranno nascere una creatività reciproca, la ricostruzione e la pace. Serve un accordo locale, con il sostegno e le rete di sicurezza della comunità internazionale. Questa sarebbe la strada da seguire, ma sarà possibile farlo solo dopo che sia Netanyahu che Hamas saranno stati sostituiti da una leadership decente, in grado di portare speranza a entrambi i popoli».

(l’intervista – traduzione a cura di Federica Angelini – è stata realizzata a metà aprile e pubblicata sul Ravenna Festival Magazine, a cura della nostra redazione)

I pulcini di Fratino prendono il volo: «Unico nido giunto a schiusa in regione»

Nati a Marina Romea, sotto l’occhio vigile dei volontari dell’associazione che vuole tutelare la specie

Fratino Davide Aresti
Uno dei due juvenes nati il 27 aprile e involati a Marina Romea, qui ritratto a 32 giorni (foto di Davide Aresti dell’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani)

Si è conclusa con successo la nidificazione del fratino, specie a possibile rischio estinzione, sulle spiagge di Marina Romea. A darne notizia è la rete di associazioni “Salviamo il fratino” della costa ravennate e cervese: nel dettaglio, viene spiegato, «la “Fratina” inanellata Bcj è ritornata nello stesso luogo dove aveva nidificato nel 2022, dopo la parentesi del 2023 e 2024 presso gli stabilimenti Ondina e Paradiso a Marina di Ravenna, riuscendo a portare all’involo due dei tre pulcini nati il 27 aprile nella spiaggia libera tra gli stabilimenti Malaika e Graziella».

A quanto risulta alle associazioni il nido sull’arenile ravennate «è l’unico giunto a schiusa quest’anno” sulla sabbia dell’intera costa emiliano-romagnola e – viene sottolineato – a questo punto la tutela anche di un solo pulcino diventa fondamentale per la sopravvivenza della specie nella nostra Regione».

Sul posto 25 volontari, alcuni provenienti da Bologna, Faenza, Massa Lombarda, Imola, Lugo e Alfonsine hanno controllato che le zone dove sostavano i piccoli fossero in sicurezza e hanno risposto alle curiosità dei bagnanti che chiedevano informazioni (fonte Ansa.it).

«Interrompere ogni relazione istituzionale con l’attuale governo israeliano»

La lettera del presidente della Regione De Pascale «a fronte delle gravissime violenze in atto a Gaza»

Regione Israele Palestina

«A fronte delle gravissime violenze in atto nella Striscia di Gaza, che continuano a colpire duramente la popolazione civile – come dimostrano anche i drammatici eventi degli ultimi giorni a Rafah – e in considerazione del procedimento avviato dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, vi invito a interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del suddetto Governo e con tutti i soggetti a esso direttamente riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di porre fine al massacro in corso, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato».

A scriverlo il presidente della Regione, Michele de Pascale, in una lettera inviata alla Giunta e a tutti i direttori generali e dirigenti della Regione Emilia-Romagna e delle Agenzie regionali a essa collegate.

«Ciascuno di noi è chiamato a fare quanto è nelle proprie possibilità, nel pieno rispetto delle leggi e delle competenze costituzionali, per contribuire a fermare le violenze in corso», sottolinea ancora de Pascale, ricordando che «questa posizione è assunta nei confronti dell’attuale Governo israeliano, non del popolo israeliano, né tanto meno delle persone di religione ebraica e delle comunità ebraiche presenti in Emilia-Romagna, da sempre protagoniste del dialogo interreligioso e dell’impegno contro ogni forma di violenza».

«La nostra Regione – conclude de Pascale – ha promosso con tutte le proprie forze la pace tra israeliani e palestinesi, ha condannato senza ambiguità le organizzazioni terroristiche come Hamas, il massacro del 7 ottobre e chiesto la liberazione degli ostaggi». E, «coerente con i valori della Costituzione Repubblicana, contrasta ogni forma di antisemitismo, razzismo e discriminazione, ovunque si manifestino».

Fruttagel: fatturato a quota 156 milioni di euro, occupati stabili

Nonostante guerra e inflazione. «Azienda in salute». Allo stabilimento di Alfonsine lavorano 640 personeFruttagel

La Fruttagel di Alfonsine ha presentato i dati di bilancio 2024 durante l’assemblea svoltasi a Faenza venerdì 30 maggio. Il fatturato, in leggero aumento nel 2024, si attesta sui 156 milioni di euro (era meno di un milione in meno l’anno precedente), di cui il 36% di succhi di frutta, bevande frutta, bevande vegetali e tè, il 46% di ortaggi surgelati, il 16% di derivati del pomodoro.

Fruttagel ha occupato, nel 2024, 640 persone nello stabilimento di Alfonsine (di cui 444 donne) e 176 persone nello stabilimento di Larino (di cui 138 donne), numeri che si mantengono stabili.

Nel corso dell’assemblea gli esponenti di Fruttagel hanno parlato della  “tempesta perfetta” che si è abbattuta sull’economia e sui consumi – formata dalla guerra in Ucraina che ha aumentato i prezzi dell’energia e delle materie prime, e l’aumento dell’inflazione, che si sono aggiunti al cambiamento climatico ormai in corso negli ultimi anni. Queste problematiche hanno portato i consumatori italiani a contrarre i propri consumi riducendo l’acquisto di prodotti considerati meno indispensabili. Tuttavia, segmenti come le bevande vegetali e le verdure surgelate hanno mostrato una crescita sostenuta, indicando una tendenza verso scelte alimentari percepite come più salutari e sostenibili. Il mercato mostra infatti evidenti andamenti che premiano il segmento “senza zuccheri aggiunti”, “zero zuccheri aggiunti”, “free from”, “rich from”, così come le bevande vegetali e il “bio” in generale.

«I numeri che portiamo all’assemblea – ha dichiarato Stanislao Giuseppe Fabbrino, presidente Fruttagel – sono positivi e di questo ringraziamo tutti i lavoratori perché ciascuno è responsabile di quei risultati. Gli indici sono in crescita, l’azienda è in salute e nel 2024 è accaduto un importante cambio nel capitale dell’azienda: Deco Industrie ha acquisito le quote di Coind e questo ci lega e ci avvicina ancora di più. Con questa energia, questi numeri e questo spirito, credo che possiamo affrontare con grande serenità i prossimi 30 anni».

«Nonostante le difficoltà esterne – dichiara Paolo Cristofori, direttore generale – Fruttagel rimane solida pur asciugando la marginalità. Il futuro ci impensierisce: i clienti ci chiedono di abbassare i prezzi mentre le materie prime e l’energia continuano ad aumentare. Dobbiamo essere più efficienti, prestare massima attenzione ai costi e investire integrando gli elementi di sostenibilità ambientale nel nostro business».

Due colpi in gioielleria da 45mila euro: il “palo” era sulla sedia a rotelle

I furti a Punta Marina e Cervia in aprile, facendo un buco nella vetrina. Indagate due persone

Controlli Carabinieri

È stato sufficiente praticare un foro nella vetrina – con una fresa circolare di tipo professionale – per arraffare gioielli e monili vari per un bottino complessivo da 45mila euro.

Sono stati però individuati e poi denunciati i due ladri che hanno preso di mira, nel mese di aprile scorso, dapprima una gioielleria in pieno centro a Cervia e poi in un’altra di Punta Marina Terme. In entrambi i casi, l’allarme non era scattato e i due furti sono stati scoperti dai rispettivi titolari alla riapertura del negozio dai rispettivi titolari.

In particolare, a Punta Marina, nella notte tra giovedì e venerdì 18 aprile, sono stati rubati anelli, bracciali, catenine e orecchini dalla mensola centrale in esposizione alla gioielleria “Merendi”. Gli investigatori hanno potuto constatare che, una volta praticato il grosso foro, i ladri erano riusciti ad afferrare i preziosi presenti in vetrina, non prima di aver spostato, con l’aiuto di un bastone telescopico, le telecamere presenti fuori dal negozio. Sempre grazie all’analisi dei filmati, i militari sono riusciti a verificare che il furto era stato consumato in poco tempo, verso le quattro del mattino da due ladri, entrambi travisati da sciarpe e cappellini, uno dei quali, “il palo”, nei paraggi della gioielleria, su una carrozzina tipo handbike elettrica. Dopo il colpo, i responsabili si sono allontanati a bordo di un’utilitaria.

Grazie allo scambio operativo di informazioni tra i vari reparti dei carabinieri, i militari di Marina di Ravenna hanno poi accertato che la stessa coppia di malviventi, sempre praticando un grosso foro sulla vetrina, aveva già messo a segno un colpo analogo durante la notte tra il 7 e l’8 aprile ai danni del negozio situato in pieno centro a Cervia, arraffando orecchini ed anelli con diamanti presenti in vetrina (per un valore di circa ventimila euro).

Informata la procura, è stata emessa un’adeguata misura cautelare personale a carico di entrambi gli indagati. Nel primo pomeriggio del 30 maggio, dopo averli rintracciati, i carabinieri di Marina di Ravenna hanno notificato e dato esecuzione alla misura cautelare personale dell’obbligo di dimora, con permanenza notturna in casa, a carico di un 64enne, con precedenti specifici per rati contro il patrimonio, e di un 52enne, incensurato, entrambi abitanti a Lido Adriano.

La proclamazione ufficiale in municipio: Barattoni nuovo sindaco di Ravenna

A cinque giorni dai risultati delle elezioni del 25-26 maggio che hanno visto trionfare la coalizione di centrosinistra

Barattoni sindaco fascia tricolore

A cinque giorni dagli esiti del voto (che lo hanno visto trionfare con oltre il 58 percento delle preferenze), Alessandro Barattoni è stato ufficialmente proclamato nuovo sindaco di Ravenna.

Questa mattina (31 maggio) ha ricevuto la fascia tricolore dal sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia, che l’aveva indossata temporaneamente dopo l’elezione di Michele de Pascale alla presidenza della Regione.

«Oggi – è stata la dichiarazione di Barattoni – inizia la fase in cui, punto per punto, inizieremo a porre le basi della Ravenna che avremo nei prossimi cinque anni. La fascia tricolore con il simbolo giallorosso del Comune e della Repubblica italiana è una grandissima responsabilità, che onorerò ogni giorno prendendomi cura di Ravenna. Ho fatto tesoro di questi mesi di incontri, ascolto e confronto e sono pronto a restituire la fiducia di ogni singolo voto ricevuto. Lavorando ogni giorno per combattere la disaffezione verso la politica e restituire fiducia e speranza nell’amministrazione comunale. Starò poco dietro la scrivania e più sul nostro vasto territorio, in contatto diretto con i tanti e le tante che ogni giorno si prodigano per gli altri, per chi non ha voce, impegnandomi risolvere tempestivamente questioni della vita quotidiana, senza però dimenticare di guardare al domani. Mai solo, e nel modo più concreto e coraggioso possibile, senza lasciare indietro nessuno. Nell’interesse unico di Ravenna, delle e dei ravennati, di oggi, ma soprattutto di domani».

Nuovi Cavalieri del Lavoro, c’è anche un’imprenditrice faentina

Si tratta di Luisa Quadalti Senzani, presidente dell’azienda Senzani Brevetti

Luisa Quadalti Senzani

C’è anche un’imprenditrice della provincia di Ravenna tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro nominati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Si tratta della 70enne Luisa Quadalti Senzani, presidente dal 2000 di Senzani Brevetti, azienda fondata dal nonno (anche lui nominato Cavaliere in passato) nel 1953 attiva nella progettazione e produzione di macchinari automatici e tecnologie per l’imballaggio destinati a molteplici settori, tra cui l’alimentare, il chimico e il tabacco. Ne ha guidato la crescita attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, arrivando a detenere oltre 40 brevetti.

L’azienda ha installato più di duemila soluzioni nel mondo per multinazionali quali Nestlè, Barilla, Procter & Gamble, Philip Morris e Unilever. La produzione è sviluppata interamente nello stabilimento di Faenza. L’export è pari al 90%. Occupa 100 dipendenti.

I Cavalieri del Lavoro sono imprenditori insigniti dell’Ordine al “Merito del Lavoro” dal Presidente della Repubblica per essersi distinti nei cinque settori dell’agricoltura, dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dell’attività creditizia e assicurativa. L’onorificenza cumula i requisiti imprenditoriali e manageriali con quelli civili e sociali, indicando come “motivo di particolare benemerenza” quello di “aver operato per l’elevazione economica e sociale dei lavoratori”.

Tre appuntamenti tra musica e diritti per promuovere il “Sì” ai referendum

Tra Marina, Faenza e Ravenna. Organizza la Cgil

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Davide Shorty

Ultimi giorni di campagna elettorale sui cinque referendum in programma l’8 e 9 giugno. La Cgil continua a promuovere il voto per cinque “Sì”, con l’obiettivo «di rafforzare diritti, dignità e un mondo del lavoro più protetto, dignitoso, stabile e sicuro per tutte e tutti».

I tre appuntamenti conclusivi saranno scanditi dalla musica e dai diritti. Martedì 3 giugno è in programma, dalle 19,30 al bagno Finisterre di Marina di Ravenna, “Beat per il cambiamento”: freestyle, parole e live per una serata di musica e partecipazione. Dalle 19,30 Cypher – sessione di rap collettiva con y0, Divisier, Gio Pera, Foresto, Eden, Jacum, Clave, Paco, Albino. Alle 20,30 “parliamo del Referendum! con Bebo Guidetti e Francesco Zani. Per l’occasione Guidetti presenterà il suo libro “Con rabbia e con amore”. Dalle 21,30 Solo Live di Davide Shorty che presenta il nuovo album “Nuova Forma”. In collaborazione con Cisim e Incontrarci di Marina di Ravenna.

Il 4 giugno, al parco Liverani di Faenza, alle 20,30, è in programma l’iniziativa “Note per 5 Sì. Musica e diritti al parco”. Tra un brano e l’altro spazio all’approfondimento con la musica dal vivo di Artistation Big Band. Ingresso gratuito.

Venerdì 6 giugno, alle 17, a Ravenna, nell’area ristoro del Parco Teodorico, ingresso da via Pomposa, si terrà “Rock’n Referendum”, una serata di musica, parole e paella. Si partirà alle 17 con la mostra fotografica “I Grant you Refuge”, per proseguire con le letture a cura dello Spazio A. Alle 17,30 esibiranno i Cous Cous a colazione, un mix fresco di pop, jazz e R&B con groove mediterraneo. Alle 19 si esibiranno “WelcomeFico”, suoni contaminati e vibrazioni che uniscono, e alle 21 To Be Choir, amore per la musica moderna e la voglia di cantare insieme. Alle 20 sarà servita la paella di pesce (18 euro, prenotazione entro il 5 giugno al 342 0781133).

Info: https://bit.ly/iniziativereferendum

È morto sei giorno dopo in ospedale l’anziano investito da un’auto pirata

Era uno storico dell’economia di fama internazionale. Alla guida dell’auto un 90enne individuato poco dopo

Auto Pirata Milano Marittima 24 Maggio

È morto in ospedale sei giorni dopo l’incidente, l’87enne travolto sabato scorso a Milano Marittima da un’auto pirata (l’automobilista è poi stato successivamente individuato).

Si tratta di Marzio Achille Romani, storico dell’economia di fama internazionale ed ex direttore dell’Istituto di Storia economica dell’Università Bocconi.

La notizia è riportata sui due quotidiani in edicola oggi (31 maggio).

L’anziano era solito trascorrere qualche giorno di vacanza a Milano Marittima. È stato investito nella mattinata di sabato scorso, 24 maggio, mentre attraversava la strada per raggiungere l’edicola fra via 2 Giugno e la Prima Traversa. Le sue condizioni sono parse fin da subito molto gravi. L’uomo è morto ieri al Bufalini di Cesena.

Il conducente dell’auto è risultato essere un novantenne, medico di base in pensione, indagato per omissione di soccorso, fuga e ora omicidio stradale.

Turista uccisa, il 54enne alla guida della ruspa è risultato positivo alla cocaina

Interrogato dalla procura, ha dichiarato di essersi sentito autorizzato a fare quei lavori in spiaggia

Ruspa Accertamenti

Il 54enne di Montaletto che ha travolto con una ruspa e ucciso una turista sulla spiaggia di Pinarella è risultato positivo alla cocaina. La notizia è riportata dal Corriere Romagna in edicola oggi, 31 maggio, all’indomani dell’interrogatorio. L’uomo era risultato positivo alla cocaina anche nel 2022, quando alla guida di un furgone aveva ucciso l’83enne Giuseppe Quercioli (finendo poi arrestato).

Come sottolinea sempre il Corriere, gli esami accertano la presenza di stupefacenti nel sangue dell’indagato, ma non necessariamente sono indice di un’assunzione avvenuta a ridosso dell’incidente.

L’indagato, Lerry Gnoli – citiamo invece un’agenzia dell’Ansa -, in tribunale (interrogato per quasi quattro ore) ha spiegato di essersi sentito autorizzato a fare quei lavori in spiaggia. E, abilitazioni alla mano, di potere guidare quel tipo di mezzo sebbene con patente revocata (per quell’incidente del 2022).

Davanti alle domande del Pm Lucrezia Ciriello e alla presenza del suo avvocato Vittorio Manes, il 54enne ha ammesso la contestazione (omicidio colposo, a piede libero) e si è detto annichilito per quanto accaduto e desideroso di scusarsi con i familiari della defunta (la 66enne vicentina Elisa Spadavecchia, insegnante in pensione), della quale proprio ieri (30 maggio) a Creazzo (Vicenza) si sono celebrati i funerali. Ma ha detto che da 36 anni fa quel lavoro e che tutti in spiaggia lo vedevano manovrare senza che nessuno gli avesse mai detto nulla. Ha negato di essere stato ingaggiato in nero dal titolare di uno stabilimento o di avere agito di sua iniziativa.

Ha inoltre negato di trovarsi sotto l’effetto di alcol e stupefacenti.

In 3mila da tutta Italia per cantare diretti da Riccardo Muti al Pala De André

Nel segno di Verdi, domenica 1 e lunedì 2 giugno il viaggio dell’Amicizia “arriva” a Ravenna

Muti Mirandola ©MaurizioMontanariIMG 0220

“Cantare amantis est” è fra gli appuntamenti più attesi dell’intero cartellone di Ravenna Festival 2025, un evento unico, irripetibile: Riccardo Muti ha chiamato a raccolta tutte le voci del Paese, cori e coristi professionisti e amatoriali, principianti ed esperti, di qualsiasi età e tessitura, e li riunisce in un unico grande coro dando vita un’esperienza di comunità musicale di altissimo valore simbolico. E di straordinario valore musicale: perché domenica 1 giugno (dalle 15 alle 20) e lunedì 2 giugno (dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30), nel grande spazio del Pala De André le oltre 3.000 voci che da tutta Italia hanno risposto all’appello prenderanno parte a lunghe sessioni di prova dirette proprio da Muti. Una sorta di preziosa masterclass, aperta al pubblico, in cui studiare, approfondire e provare alcune delle più significative e celebri pagine corali di Giuseppe Verdi (l’appuntamento è stato organizzato in collaborazione con Feniarco).

Si tratta del nuovo progetto curato da Anna Leonardi e Michele Marco Rossi, che si inserisce nel solco delle Vie dell’Amicizia e dei “ponti di fratellanza” tracciati nell’ultimo quarto di secolo attraverso il mondo intrecciando fedi e culture diverse, ma soprattutto richiamando alla speranza e alla pace popoli feriti da guerre e catastrofi e secolari incomprensioni: da Sarajevo a Gerusalemme, da Kiev a Mosca, fino a New York e a Teheran. In questo caso la meta del viaggio è Ravenna stessa, o meglio è la voce, l’anima, il cuore, di tutti coloro che in questa città stanno arrivando da tutto il Paese per prendervi parte, per unirsi al grande coro di pace. Il cui significato profondo è riassunto nelle parole di Sant’Agostino: “cantare amantis est”, cantare è proprio di chi ama.

Perché, come sottolinea lo stesso Riccardo Muti, «cantare e far musica insieme è l’esempio più vivo di una società che attraverso l’armonia e la bellezza tende al bene comune». È sempre Muti a spiegare: «in questo momento drammatico, in cui il mondo è una polveriera accesa, in cui le persone continuano a morire sotto le bombe, i popoli europei si chiedono se investire sulle armi mentre i terremoti fanno migliaia di vittime e distruzione, i bambini vengono privati della vita e di un futuro; in questo momento, ho voluto lanciare una Chiamata, un appello rivolto a tutte e a tutti, senza distinzione di provenienza, età, sesso, professioni, religioni».

Se le voci bianche, i bambini, siederanno in prima fila, vicini al Maestro, le altre voci, divise per sezioni (dai soprani ai bassi), saranno dislocate nelle ampie gradinate del Pala, ma ogni singolo corista potrà immergersi nell’esperienza anche attraverso grandi schermi che consentiranno di apprezzare al meglio l’espressività e gli insegnamenti di Muti. Mentre per il pubblico che non riuscirà ad accedere direttamente alla grande sala, sempre al Pala saranno allestite con schermi anche la Sala Rossa e la Sala dei Marmi.

Infine, dopo la conclusione del grande affondo corale, Cantare amantis est continua con Another Bach in the Wall: lunedì 2 giugno, alle 21 all’Istituto Comprensivo Statale “Ricci Muratori”, un appuntamento a ingresso libero per inaugurare l’opera collettiva commissionata ad alcuni dei giovani partecipanti alla Chiamata alle arti lanciata nel 2024. Giada Quaglia, Sara Carfagno e Nicola Ceccherini hanno realizzato un grande “murale” restituendo nuova vita a un muro situato nel giardino dell’Istituto Comprensivo Statale “Ricci-Muratori”. Il murale è realizzato con una vernice “fotocatalitica” che ne riveste la superficie con una sorta di velo antismog, perché alla luce del sole abbatte gli agenti inquinanti e quindi “respira” come fanno gli alberi. Per la sua inaugurazione, si esibiscono altri giovani partecipanti alla Chiamata 2024: Federico Marangon, Eleonora Buscherini, Lucia Bazzi, Adele Monti.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

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