sabato
06 Settembre 2025

Anche a Cervia apre una “Stoviglioteca”, per limitare la produzione di rifiuti

Grazie al contributo ottenuto col Bando Atersir 2024 per l’assegnazione di finanziamenti tesi alla realizzazione di progetti comunali di riduzione della produzione di rifiuti, apre la Stoviglioteca del Comune di Cervia.

Si tratta di un servizio (già attivo a Ravenna) di prestito di kit di stoviglie riutilizzabili, prodotte in materiale infrangibile, leggero, certificato per uso alimentare e 100% riciclabile, da utilizzare per eventi privati, in sostituzione dei corrispondenti monouso, e limitare così la produzione di rifiuti. Ogni kit contiene stoviglie (piatti piani, piatti fondi e dessert, ciotole frutta e posate) per 24 coperti, insieme ad alcune caraffe e a un contenitore per lo stoccaggio e il trasporto.

La Stoviglioteca ha a disposizione 10 kit, che possono essere richiesti da cittadini, associazioni, imprese e scuole.

La gestione della Stoviglioteca Comunale è affidata alla cooperativa sociale San Vitale presso Cucinasorriso, in via Levico 11A, a Cervia.

Chi è interessato deve fare una richiesta di prenotazione o telefonica al 3427629030 oppure mediante e-mail all’indirizzo cerviasocialfood@sanvitale.ra.it con un preavviso di almeno quattro giorni rispetto alla data dell’evento o comunque il prima possibile, per avere certezza della disponibilità dei beni.

I materiali debbono essere restituiti entro 48 ore dall’evento; le stoviglie potranno essere restituite non lavate, ma è richiesta la rimozione degli avanzi di cibo. Il servizio è gratuito; viene solo richiesto un rimborso forfettario per le spese di lavaggio e sanificazione di 10 euro per il primo kit e di 5 euro per ogni kit successivo. Al momento della consegna, viene richiesta una cauzione di 20 euro per ogni kit, che poi viene restituita, fatta salva l’applicazione di una trattenuta nel caso di pezzi mancanti o danneggiati, nella misura di 5 euro per ogni stoviglia e di 10 per ogni caraffa.

Ancora sangue nella notte a Milano Marittima: ferito un minorenne

Stanno facendo discutere a Milano Marittima i segni di sangue lasciati su una panchina in pieno centro nella notte tra sabato e domenica, con l’opposizione in particolare che continua a denunciare episodi di criminalità e le ormai “consuete” polemiche sui social.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, un ragazzo minorenne di origine tunisina sarebbe stato accoltellato a una gamba poco prima le 2 di notte, al termine di una lite nei pressi della Rotonda Primo Maggio che ha visto il coinvolgimento di diversi ragazzi. Secondo quanto denunciato alle forze dell’ordine, a far degenerare il tutto il tentativo di furto di uno smartphone. Le condizioni del ragazzo non sarebbero gravi.

Una mostra tra psichiatria e diritti umani: dai manicomi agli psicofarmaci

Dopo aver fatto il giro del mondo e aver toccato una decina di città italiane, sbarca per la prima volta a Ravenna (dal 21 al 24 agosto al Mercato coperto) la mostra “Psichiatria e Diritti Umani: dai manicomi agli psicofarmaci storie di contenzione e sedazione”, organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Odv.

L’esposizione, frutto di un’attenta ricerca e documentazione, si propone di guidare il visitatore attraverso un percorso storico che, partendo dal Settecento, giunge sino ai giorni nostri, esplorando l’evoluzione del trattamento delle malattie mentali e la correlazione con i diritti umani.

Attraverso documentari fotografici e audiovisivi di grande impatto, ogni sezione offrirà una riflessione sui temi della contenzione e della sedazione, invitando a una comprensione critica di un capitolo fondamentale della nostra storia sociale.

Un’area della mostra sarà dedicata a una rassegna fotografica di 15 totem, che, attraverso una selezione di scatti d’archivio, illustrerà la sconvolgente realtà dei manicomi italiani negli anni ’90, oltre un decennio dopo la promulgazione della Legge Basaglia.

L’accesso alla mostra è gratuito.

La New Hong Kong Chamber Orchestra in concerto a Cotignola e Brisighella

La cooperativa Emilia Romagna Concerti, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale “Capire la Musica”, organizza una breve tournée della New Hong Kong Chamber Orchestra, considerata in Asia tra i complessi barocchi più significativi.

Guidata dalla sua direttrice Harthy Tam (nella foto), l’orchestra si esibirà il 13 agosto alle ore 21 a Cotignola nella Chiesa di San Francesco, il 14 agosto sempre alle 21 nella Chiesa dell’Osservanza a Brisighella e il 15 agosto alle 18.30 fuori provincia, nella Chiesa di San Lorenzo in Bocconi a Portico di Romagna.

In programma musiche di Benedetto Marcello e di Johann Sebastian Bach integrate dai brani di due autori contemporanei cinesi: Mui Kwong Chiu e Liu Tai Shan.

Il progetto è reso possibile dai contributi di Ministero della Cultura, Regione Emilia Romagna e Amministrazioni comunali coinvolte.

La storica villa di Raul Gardini tra Ravenna e il mare in vendita per 9,5 milioni di euro

La celebre residenza di Raul Gardini, la “Monaldina”, immersa nella campagna tra Ravenna e il mare, in vendita per 9,5 milioni. A riportare la presenza sul mercato deIl’immobile appartenuto all’imprenditore romagnolo, guida del Gruppo Ferruzzi e una delle figure di spicco dell’economia italiana tra gli anni Ottanta e Novanta, è il quotidiano Corriere Romagna oggi in edicola.

Definito “un pezzo di storia, il luogo dove l’élite industriale italiana prendeva decisioni” è finita – secondo il giornale romagnolo – sul sito di un’agenzia immobiliare romana specializzata in lusso.

Cuore della tenuta la villa costruita nel 1780 e firmata da Camillo Morigia, architetto della tomba di Dante, al centro di un parco che si estende su cinque ettari al cui interno spicca l’antico fienile, trasformato da un progetto congiunto tra Gardini e l’architetto Gae Aulenti in cui, sottolinea il Corriere Romagna, domina, sospeso al centro dello spazio, il modellino originale del Moro di Venezia.

Nel dettaglio la tenuta Monaldina è composta dalla villa settecentesca, affiancata da una guest house di 144 metri quadri disposta su due livelli, una residenza per il personale di 100 metri quadri, racchiusi da una siepe di lecci lunga 1,6 chilometri e alta tre metri. Nel grande giardino, trovano posto anche un eliporto; una scultura monumentale in ferro alta 14 metri, “Il cavallo di Leonardo'” creata da Ben Jakober e Jannick Vu, protagonista della Biennale di Venezia del 1993 e due piscine collegate da un ponte in legno.

Sbanda e si schianta contro le auto in sosta: 42enne al Bufalini

Alla guida di una Nissan, ha improvvisamente sbandato andando a schiantarsi contro due auto parcheggiate lungo la strada, vicino all’incrocio con viale Alfieri. È successo nella tarda mattinata di oggi (10 agosto) a Lido Adriano, lungo viale Metastasio.

L’automobilista, un 42enne, è stato soccorso dagli uomini del 118 – arrivati sul posto anche con l’elimedica – e portato al Bufalini di Cesena con il codice di massima gravità. Le sue condizioni, però, non desterebbero preoccupazione.

Sul posto la polizia locale per eseguire i rilievi di rito. Praticamente nessuna ripercussione sul traffico.

L’assemblea del centro sociale Spartaco: «Sgomberi contro chi ha solo la colpa di essere povero»

Continua a tenere banco il caso del centro sociale Spartaco, in questi giorni al centro dell’attenzione mediatica per un dibattito in consiglio comunale e segnalazioni varie di cittadini per occupazioni abusive e degrado. Il centro sociale in quanto tale, come spiegato dal sindaco nei giorni scorsi, non è al momento affidato a nessun gruppo, in quanto la convenzione è scaduta e i locali inagibili. Lo stesso Comune, però, ha annunciato la bonifica delle aree verdi di pertinenza e limitrofe, che in questi giorni sono state di fatto sgomberate da tende e occupazioni considerate abusive.

Sul tema ora interviene con una nota inviata alla stampa l’assemblea del Csa Spartaco, che ribadisce come il centro non sia stato sgomberato, «non essendo effettivamente occupato».

«La brutta notizia per noi – continua la nota – è invece che, durante lo smantellamento dell’area verde adiacente alla ferrovia, si è consumata l’ennesima prova muscolare delle autorità ai danni di persone in difficoltà. Chi aveva infatti trovato riparo in questa zona a fronte della sempre più acuta crisi abitativa ha trovato le proprie tende distrutte dalle ruspe e i propri possedimenti buttati in mezzo all’immondizia. Ci lascia rammaricate e arrabbiate assistere ancora una volta impotenti alla spirale razzista e classista che si approccia alla vita umana come un ostacolo da spostare, espellere, ricollocare a proprio piacimento, facendo leva sulla debolezza e sulla miseria intrinseca al nostro “ordine sociale”. Non sorprendono quindi parallelamente i comportamenti intimidatori delle forze dell’ordine, presagio di orizzonti non proprio limpidi per il futuro di questo spazio».

«Senza voler saltare a conclusioni affrettate o creare inutili allarmismi – continua la nota -, sappiamo da parte nostra che gli sgomberi avvengono per lo più approfittando dei momenti di debolezza ciclici caratteristici degli spazi autogestiti, come questa torrida estate che ricorda molte altre esperienze analoghe scomparse negli anni passati». L’assemblea dello Spartaco, nella nota, rinnova l’invito «a stringerci collettivamente attorno ai sempre più rari presidi di autogestione sul territorio, a riscoprire questi come palestra di partecipazione attiva, mutualismo e confronto politico».

Dallo Spartaco arriva infine «solidarietà incondizionata verso chiunque in questo momento sta pagando le peggiori conseguenze di questo sistema omicida per la sola colpa di essere povero. Pensiamo agli innumerevoli altri sgomberi coatti di persone senza fissa dimora avvenuti qui a Ravenna negli ultimi giorni, come al vecchio sito Pop up e in via Tommaso Gulli».

Aggredisce la compagna in strada e poi nella sua abitazione: arrestato

Dopo la lite, ha aggredito la compagna in strada e poi all’interno della sua abitazione di Ravenna, con schiaffi e spintoni, buttandola più volte a terra e provocandole diverse contusioni. Allertati da alcuni passanti, i poliziotti hanno rintracciato l’uomo nei pressi dell’abitazione della ragazza, in quel momento già accompagnata al pronto soccorso per le cure del caso.

L’uomo – cittadino tunisino – è risultato già gravato da diversi precedenti penali sia per reati contro la persona che contro il patrimonio, nonché per fatti legati allo spaccio. Inevitabile l’arresto per maltrattamenti e lesioni personali.

Manca il custode e il campo di atletica leggera di Ravenna resta chiuso

Dal 31 luglio il campo di atletica leggera di Ravenna, in via Falconieri, è chiuso al pubblico (e agli atleti) perché senza gestore. Il Comune, che ne è proprietario, non ha trovato un custode che possa garantire la regolare apertura e sta effettuando ora le selezioni pubbliche per individuare il nuovo concessionario.

Sulle pagine del Carlino Ravenna in edicola oggi (10 agosto) e che sottolinea i disagi (tra cui anche quelli del giovane azzurro Enrico Ricci, costretto ad allenarsi per strada o al parco Baronio), l’ex assessore Federica Del Conte (oggi nel gabinetto del sindaco) assicura che il Comune è al lavoro per riaprire l’impianto (che avrebbe bisogno anche di importanti lavori di manutenzione) a settembre.

Tremenda caduta al Giro di Polonia, Filippo Baroncini in coma farmacologico indotto

Il 24enna ciclista di Massa Lombarda Filippo Baroncini – campione del mondo Under 23 nel 2021, professionista dall’anno successivo – si trova in coma farmacologico indotto all’ospedale di Walbrzych – non in pericolo di vita – dopo la tremenda caduta di giovedì nella terza tappa del Giro di Polonia. Dopo un violento urto contro un muretto a 60 km all’ora, il giovane atleta ha riportato fratture multiple alla clavicola e allo zigomo, oltre ad altre lesioni al volto e a un danno a una vertebra cervicale. Il coma è stata ritenuta dai medici la misura necessario per favorire l’immobilità e ridurre i rischi legati proprio ai traumi subìti al volto.

Baroncini – i cui parametri vitali sono buoni e non ha mai perso conoscenza dopo la caduta – rientrerà in Italia su un volo sanitario privato, destinazione Milano, ospedale Niguarda, uno dei centri di riferimento nazionali per la gestione di traumi complessi e dotato di una terapia intensiva ad alta specializzazione.

Sgombero in Darsena, gli “avvocati di strada” non ci stanno: «Servizi insufficienti per chi è senza fissa dimora»

L’associazione Avvocato di Strada – che fornisce assistenza legale gratuita alle persone senza dimora, con l’obiettivo di tutelare i loro diritti e favorire l’inclusione sociale – in una lettera al sindaco contesta l’operazione di sgombero dei giorni scorsi della polizia locale di Ravenna nell’area ex Pop Up in darsena, dove è stata riscontrata la presenza di nove cittadini stranieri – tutti in regola con il permesso di soggiorno – lì accampati per dormire e, a seguito del controllo, allontanati e denunciati per invasione di terreni ed edifici.

«Premesso – si legge nel testo dell’associazione, formata anche da avvocati volontari – che l’occupazione abusiva di un suolo configurerebbe un reato (salvo il ricorrere di uno stato di necessità) e che, non conoscendo nello specifico i fatti, non sappiamo se le persone in questione, prima di arrangiarsi presso quell’area, si fossero rivolte al servizio accoglienza del Comune di Ravenna per chiedere aiuto, non possiamo non sottoporle delle riflessioni su quanto accaduto e, in generale, sull’approccio verso queste situazioni, purtroppo frequenti nel territorio locale».

«In primo luogo – continua il testo -, dobbiamo rilevare che i servizi messi in campo a favore delle persone senza fissa dimora del ravennate appaiono insufficienti rispetto alla reale e attuale portata del fenomeno, che riguarda donne e uomini (stranieri come italiani) impossibilitati – per le più svariate motivazioni personali, spesso molto complesse – a trovare un alloggio dignitoso e di fatto costretti a dormire per strada o in sistemazioni di fortuna; il mese di agosto, poi, è notoriamente critico a causa della chiusura del “dormitorio del Buon Samaritano”, ma anche negli altri periodi (compresi quelli invernali) le liste di attesa per accedere al sistema di accoglienza comunale sono particolarmente lunghe e l’accesso alle strutture è molto difficile. Purtroppo, come sportello seguiamo le posizioni di diverse persone in tali condizioni, in specie due donne ravennati che stanno affrontando da diversi mesi una situazione di emergenza abitativa e per le quali i Servizi Sociali – con grande sforzo – stanno cercando di attuare dei progetti di accoglienza compatibili con le difficili esigenze socio-sanitarie delle interessate».

«In secondo luogo, facciamo presente – avendolo appreso direttamente dal contatto con i gestori delle varie strutture – che in particolare il “dormitorio del Buon Samaritano” arrivi spesso ad ospitare fino a 7-8 cittadini stranieri richiedenti asilo, i quali dovrebbero trovare accoglienza presso le strutture gestite dalla Prefettura (Cas) che non riesce ad organizzarne l’ingresso, se non con tempi troppo prolungati; ciò comporta inevitabilmente l’impossibilità di accesso al dormitorio da parte delle (molte) persone che non hanno alcun titolo per entrare nel sistema di accoglienza dei cittadini stranieri e questo “cortocircuito” – che in ogni occasione segnaliamo prontamente alla Prefettura – genera una situazione di emergenza che costringe la gente a trovare alloggi di fortuna, anche per strada».

«In terzo luogo, sarebbe stato bello leggere nell’articolo che a seguito dell’intervento delle sei pattuglie, preso atto dello stato di necessità delle nove persone coinvolte (le quali, quasi sicuramente, in questo periodo non avrebbero potuto trovare spazio nell’accoglienza comunale), la questione fosse stata affrontata non solo sotto il profilo della sicurezza, ma anche dal punto di vista sociale, indirizzando gli interessati verso i servizi sociali o le associazioni territoriali per tentare di trovare un rimedio ed evitare il reiterarsi del problema in altre zone della città».

«Per concludere, pur ritenendo che – nei limiti della propria competenza – sia compito dell’amministrazione/politica locale affrontare i problemi della sicurezza, non possiamo non segnalare come, nel contempo, sia dovere dello stesso ente attivare tutte le misure di carattere sociale necessarie per scongiurare o, quanto meno, per limitare il verificarsi di situazioni come quella affrontata ieri, comunque tendendo sempre la mano verso chi – molto spesso non per colpa – si ritrovi costretto a vivere per strada; e ci pare di capire che questo approccio ieri, come in altre occasioni passate, sia del tutto mancato».

Alluvione 2024, l’inchiesta della procura: «Eventi prevedibili»

Gli eventi catastrofici legati alla alluvione che nel settembre 2024 aveva colpito perlopiù Traversara e Faenza non erano imprevedibili. E, in relazione al Lamone – il fiume le cui esondazioni portarono i danni maggiori – i tempi di ritorno di fenomeni di quella portata non erano né sui 200 anni, né sui 30 anni.

È questo in sintesi il risultato fissato nella prima consulenza (parziale) disposta dalla Procura sulla ultima delle tre alluvioni, quella del settembre 2024, che in circa un anno e mezzo avevano colpito il territorio ravennate.

Per parlare delle conclusioni, come riportato dai due quotidiani locali il Resto del Carlino e Corriere Romagna, di recente in Procura a Ravenna c’è stato un incontro con il legale del comitato ravennate “Noi ci siamo”. Il fascicolo, come per le altre due alluvioni del maggio maggio 2023, è stato aperto contro ignoti per disastro colposo. (fonte Ansa.it)

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