domenica
02 Novembre 2025

Due mostre d’arte romagnola a Fusignano e Lugo, inaugurazione il 14 dicembre

Appuntamento al museo civico San Rocco e alle pescherie della Rocca, con ingresso gratuito

Museo Civico San Rocco Di Fusignano (1)

Sabato 14 dicembre inaugurano due mostre artistiche a Fusignano e Lugo. Alle ore 17 a Fusignano apre “Una grande Romagna”, mostra pittorica del ‘900 nella collezione Dieter Schmid; mentre alle ore 18 a Lugo inaugura “Fango, acqua e arte”, mostra scultorea collettiva con opere di Tullo Golfarelli, Domenico Rambelli, Ercole Drei e Angelo Biancini.

Una grande Romagna” sarà allestita al museo civico San Rocco di Fusignano e rappresenta un omaggio a Dieter Schmid (1936-2022), uno dei grandi collezionisti e appassionati d’arte del territorio romagnolo. La mostra offre al pubblico uno sguardo e una prima riflessione sulla  vicenda collezionistica che ha visto protagonista Schmid, concentrandosi sull’arte locale. Alle pareti saranno visibili le opere di oltre 40 artisti romagnoli. Promossa dal Comune di Fusignano in collaborazione con Auser, la mostra è a ingresso gratuito e sarà visibile fino al 23 febbraio 2025 il sabato dalle 15 alle 18, domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Chiusa il 25 dicembre e il 1° gennaio.

Fango, acqua e arte” sarà visibile alle pescherie della Rocca di Lugo. La mostra mette in dialogo quattro grandi scultori romagnoli vissuti tra ‘800 e ‘900, provenienti dal medesimo ambito geografico ma appartenenti a stagioni differenti, offrendo un costante rimando al contesto politico, sociale e culturale in cui le opere stesse sono state prodotte. In esposizione ci saranno 25 sculture tra terrecotte, ceramiche, bronzi e marmi che coprono un arco temporale che va dal 1888 al 1972. La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 26 gennaio il giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30, il sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30.

L’alluvione raccontata con testi e immagini, a Sant’Agata si presenta “Fata Ròba”

Appuntamento il 12 dicembre con gli autori Pier Giorgio Missiroli e Andrea Ghinassi

Gli Autori Di Fata Ròba, Ghinassi E Missiroli
Pier Giorgio Missiroli e Andrea Ghinassi, autori di “Fata Ròba”

Giovedì 12 dicembre alle 20.30, nella sala della comunità di Sant’Agata sul Santerno (via Luigia Fucci Pollini 2), si terrà la presentazione del libro Fata Ròba. Si tratta di un’opera che racconta, attraverso immagini e testi, l’alluvione che ha colpito la Romagna a maggio 2023, con particolare attenzione a Sant’Agata sul Santerno, uno tra i paesi più colpiti. Il libro nasce dall’incontro tra il fotografo Pier Giorgio MissiroliAndrea Ghinassi, autore dei testi e testimone diretto della devastazione.

«Fata ròba» è un’espressione tipica del dialetto romagnolo che racchiude un ventaglio di significati che spaziano dalla meraviglia alla sconvolgente incredulità. Spiegano gli autori: «In questo contesto, l’espressione diventa la sintesi perfetta di un evento che ha segnato profondamente la comunità di Sant’Agata sul Santerno, ricordando quanto sia fondamentale ritrovare senso e bellezza anche nella perdita».

L’evento, patrocinato dal Comune di Sant’Agata sul Santerno, sarà moderato dal giornalista Giovanni Bucchi ed è promosso in collaborazione con il centro sociale culturale Ca di cuntadèn. La serata sarà accompagnata da vino e ciambella offerti dall’osteria del Boccaccio. Il libro è stato realizzato con il contributo di Conserve Italia. Il ricavato della vendita sarà interamente devoluto al Comune di Sant’Agata sul Santerno per la ricostruzione della biblioteca.

Ravenna Musica 2025, nove concerti di musica classica all’Alighieri

Abbonamenti in vendita fino al 5 febbraio

Ravenna Musica 2025

È stata presentata la stagione “Ravenna Musica 2025”, curata dall’Associazione musicale Angelo Mariani. La stagione propone nove concerti in abbonamento – uno in più dell’anno scorso – e un appuntamento extra fuori abbonamento nell’arco di quasi tre mesi, dal 5 febbraio al 7 maggio 2025. Tutti i concerti si svolgeranno come sempre al Teatro Alighieri (inizio ore 21).

Tra i ritorni più attesi c’è quello di Mario Brunello, che col suo violoncello piccolo suonerà un programma dedicato ai figli di Johann Sebastian Bach, insieme all’Ensemble Estrovagante e a Riccardo Doni, direttore al cembalo. Sarà un ritorno anche quello del Trio di Parma, storica formazione che a Ravenna sarà arricchita dal violista Simonide Braconi, prima viola del Teatro alla Scala, per due quartetti di Johannes Brahms.

Il pubblico di “Ravenna Musica 2025” riascolterà anche il violino di Domenico Nordio in duo con il pianista Roberto Plano, nonché un concerto della Filarmonica Toscanini diretta da Joel Sandelson con due solisti d’eccezione, Anna Tifu al violino e Giovanni Gnocchi al violoncello, nell’esecuzione del doppio concerto di Brahms.

Ancora, tra gli appuntamenti in programma c’è quello col pianoforte di Federico Colli e Giuseppe Albanese, ai quali sono affidati i due recital solistici. Infine, sono in calendario le residenze delle orchestre Leonore e Vittorio Calamani. La Leonore, diretta da Daniele Giorgi, si avvarrà della presenza del giovane pianista russo Arsenii Moon; mentre la Vittorio Calamani torna a Ravenna diretta da Nicola Valentini.

Il calendario completo è sul sito del Teatro Alighieri. Abbonamenti da 32 a 190 euro a seconda del settore e dell’età, in vendita fino al 5 febbraio 2025 presso la biglietteria del teatro.

Post-alluvione, in arrivo ordinanza per ricostruire tre ponti nel ravennate

L’annuncio è arrivato stamane dal commissario Figliuolo, al termine di un incontro in Regione

Traversara si allaga ancora: in alcuni punti dove i lavori di ripristino dell'impermeabilizzazione erano in via di completamento si è determinata una infiltrazione dell'acqua tra i massi che è risalita fino alla testa delle palancole trafilando in esterno (foto Robert Gavrelescu)

È stata annunciata questa mattina un’ordinanza regionale per avviare la ricostruzione urgente di alcune infrastrutture danneggiate dalle alluvioni in Emilia-Romagna. Tra le opere previste, ce ne sono diverse che interessano la provincia di Ravenna e che erano molto attese. L’ordinanza è stata annunciata al termine di un incontro fra il commissario alla ricostruzione in Emilia-Romagna Francesco Paolo Figliuolo e la presidente facente funzioni della Regione Irene Priolo. All’incontro ha partecipato anche il presidente eletto Michele de Pascale.

Nello specifico, Figliuolo ha annunciato l’emanazione di un’ordinanza che contiene due specifici documenti: uno riguardante la pianificazione strategica, che approva il lavoro svolto sotto l’indirizzo tecnico-scientifico dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, l’altro è l’approvazione delle priorità del Piano speciale stralcio con cui saranno finanziati interventi prioritari individuati dall’Autorità e dalla Regione, nel limite delle risorse disponibili del commissario, pari a 90 milioni di euro.

Attraverso un ulteriore provvedimento di circa 50 milioni di euro, è previsto l’avvio dei lavori su alcune infrastrutture prioritarie. Tra quelle nel ravennate, ci sono la ricostruzione del Ponte delle Grazie a Faenza e la demolizione del Ponte della Pungella a Traversara di Bagnacavallo. Inoltre il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in collaborazione con Rete ferroviaria italiana, effettuerà valutazioni su interventi di miglioramento idraulico per il Ponte del Boncellino a Bagnacavallo e la ricostruzione del ponte di Sant’Agata, definendo una possibile cornice di finanziamento negli atti di programmazione ministeriale.

Surgital, bilancio in crescita: annunciate 45 nuove assunzioni per il 2025

Quest’anno l’azienda di Lavezzola ha investito in un nuovo impianto fotovoltaico da 4600 pannelli

Surgital

Si prospetta in crescita l’anno di Surgital spa, azienda ravennate leader mondiale nella produzione e surgelazione di pasta fresca, piatti pronti e sughi. In attesa del bilancio definitivo che sarà chiuso la prossima primavera, l’Istituto italiano alimenti surgelati ha confermato che il consumo di alimenti surgelati, sia domestico che fuori casa, ha conosciuto anche quest’anno una crescita significativa. In particolare, per Surgital le vendite nel canale extra domestico raggiungono anche nel 2024 circa il 70% del fatturato.

In vista della chiusura di fine anno, il board presieduto dalla famiglia Bacchini traccia e analizza il bilancio preventivo, disegnando il progetto 2025. «È stato un anno molto particolare», evidenzia Massimiliano Bacchini, membro del consiglio di amministrazione e direttore commerciale di Surgital. «In chiusura dell’anno solare rileviamo un forte consolidamento nel presidio nei nostri principali mercati di riferimento, foodservice in primis, sebbene l’andamento stagionale sia stato diverso rispetto agli altri anni. Stiamo monitorando attentamente questo andamento altalenante della domanda del canale ho.re.ca., al contrario di quello industriale, GDO e door to door, dove manteniamo la stessa curva nei consumi e nelle vendite, con valori allineati all’ultimo biennio».

«Nonostante queste oscillazioni – prosegue Bacchini – possiamo dire che comunque rileviamo ad oggi un incremento dei volumi di circa 5% (foodservice). E anche se il picco abituale di vendite nel fuori casa di giugno e agosto non si è verificato, abbiamo visto un’ottima ripresa a settembre e ottobre. Nel mondo dei piatti pronti in particolare, mono e pluri porzione della nostra linea “Fior di Primi”, abbiamo rilevato nel 2024 buoni dati di vendita, +15% rispetto al 2023».

Per quanto riguarda il piano industriale triennale 2025-2027, Surgital ha recentemente lavorato su una sua revisione che sarà approvata a fine dicembre e che ridefinirà i parametri del prossimo biennio. Si tratta di una riedizione, alla luce nuovi investimenti che riguarderanno la componente di fabbrica, in modo particolare i processi di automazione in alcune linee di produzione. Questa operazione investirà in particolar modo i reparti dove c’è ancora un utilizzo del lavoro manuale, come il confezionamento.

«Siamo giunti a questa scelta per elevare la qualità del lavoro», spiega Bacchini. «Nel piano di sviluppo che abbiamo già approvato prevediamo un importante investimento verso il benessere delle persone. Oltre alla riallocazione di parte del personale che non sarà più utilizzato nei nuovi reparti automatizzati, è in atto un piano di assunzioni di 45 persone, sempre nelle aree produttive dello stabilimento, nel solo 2025. Questa scelta di automatizzare alcuni reparti rientra nel nostro progetto di sviluppo in termini di sostenibilità. Il miglioramento della qualità nel lavoro del personale rimane infatti per Surgital uno dei punti centrali di crescita, al pari di quella industriale».

Sul capitolo della sostenibilità, il 2024 ha visto concretizzarsi importanti novità per Surgital, ovvero l’inserimento di un nuovo propulsore per la centrale di trigenerazione, con una potenza di 4,6 MW/ora, e l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico all’interno del perimetro aziendale con una potenza di produzione di 2,4 MW/ora. Si tratta di 4.600 nuovi pannelli bifacciali ad alta efficienza, che hanno integrato l’impianto esistente di ulteriori 1.000 KW/ora. Questo progresso consentirà la regolazione e l’ottimizzazione dei consumi di energia elettrica, vapore e acqua calda in base alle necessità aziendali, riducendo così l’impatto ambientale.

Il 2025 parte così con tutta l’energia necessaria ad affrontare un mercato sempre più dinamico e non senza angoli bui. In azienda non si trascura infatti la costante osservazione della situazione geopolitica mondiale, in particolar modo in quei paesi dove Surgital è maggiormente presente, come per esempio gli Usa, dove il cambio governativo preoccupa molte aziende del food italiane, per le note questioni dei dazi di importazione. «Gli Usa sono un territorio molto importante per noi, dove fatturiamo mediamente 20 milioni di euro l’anno», sottolinea Bacchini. «Con cauto ottimismo, non prevediamo che la politica protezionistica del nuovo presidente arrivi a toccare una categoria come la nostra, che di fatto non concorre a minare il presidio di alcuna lobby americana, come invece temiamo succederà con il comparto lattiero-caseario».

L’artista Carla Chiusano dona quattro opere alla città di Ravenna

I trittici di grande formato sono dedicati a quattro regine legate al capoluogo bizantino

Chiusano

Carla Chiusano ha annunciato la donazione di quattro sue opere a favore del Museo nazionale di Ravenna, della Prefettura di Ravenna, dell’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Si tratta di quattro trittici di grande formato, facenti parte dell’installazione “Una città quattro regine“, ispirata a quattro figure femminili storiche e legate al capoluogo bizantino. Le opere erano state esposte nel 2021 al Museo nazionale di Ravenna, nell’ambito di una mostra personale dedicata all’artista.

I luoghi che ospiteranno le donazioni sono collegati ed evocati nelle opere stesse dell’artista: il trittico di Galla Placidia resterà al Museo nazionale di Ravenna, la tela di Amalasunta troverà collocazione in Sant’Apollinare Nuovo, Francesca sarà esposta alla Prefettura di Ravenna e Teresa a Palazzo Guiccioli. Il percorso inaugurale, alla presenza dell’artista, del curatore Ermanno Tedeschi e delle autorità coinvolte, partirà giovedì 12 dicembre alle ore 11 da Sant’Apollinare Nuovo (via di Roma 53).

Carla Chiusano, nata a Torino nel 1964 ma milanese d’adozione, ha vissuto tra l’Italia, Londra e Rio de Janeiro. Tra i suoi ultimi lavori la mostra “Celebrating Diversity” presso l’Istituto di Cultura Italiano a Bruxelles e l’installazione “Dandelions” presso la sede Nato a Bruxelles, realizzata in occasione della Giornata della memoria del 2020.

Incendio Sant’Alberto, avviata raccolta fondi per madre e figlia rimaste senza casa

Le due donne hanno perso il tetto e tutti i loro averi

Incendio Santalberto

Un gruppo di cittadini di Sant’Alberto ha promosso una raccolta fondi per aiutare le due donne che lo scorso sabato hanno perso la propria abitazione a causa di un incendio. Madre e figlia, Sara e Anastasia, sono rimaste illese, ma le fiamme hanno completamente distrutto la casa di due piani e tutto ciò che c’era dentro.

La raccolta fondi è stata attivata nella piattaforma GoFundMe, con l’obiettivo di raggiungere i 5 mila euro. Il link per contribuire è https://gofund.me/da3569ac

«Ogni donazione, grande o piccola, rappresenta un passo verso la rinascita. Non si tratta solo di denaro, ma di un gesto di vicinanza e solidarietà, un segno tangibile che dimostra che nessuno è mai solo nei momenti difficili», afferma Giulio Strocchi, portavoce dell’iniziativa. «Ogni contributo è importante, e chi non può donare, può comunque aiutare condividendo l’iniziativa con amici, parenti e conoscenti».

Il Natale della Biblioteca Trisi con eventi diffusi sul territorio

Incontri di lettura per i più piccoli, spettacoli per ragazzi e tombole letterarie tra Voltana e Lugo

Biblioteca Trisi Biglietti
La biblioteca comunale Fabrizio Trisi di Lugo si prepara al Natale, con un ricco calendario di eventi e iniziative diffuse sul territorio e pensate per tutte le età in vista del periodo festivo.
Si parte sabato 14 dicembre, alle 10, con il laboratorio creativo di carta e stoffa alla biblioteca di Voltana, curato dalla bibliotecaria Cecilia e dall’associazione di donne creative Mondo rosa. L’attività inzierà con delle letture in tema con il clima di feste e proseguirà con la realizzazione di decorazioni natalizie da portare a casa e appendere all’albero. L’evento è a numero chiuso e su prenotazione. Sempre alla biblioteca di Voltana l’incontro con i volontari di “Nati per leggere”, che proporranno diverse letture per famiglie e bambini sopra i tre anni mercoledì 18 dicembre alle 17. Dopo aver toccato San Bernardino, Giovecca, San Lorenzo, San Potito e Bizzuno e Villa San Martino, i volontari arriveranno con le loro letture anche al centro civico di Santa Maria in Fabriago, venerdì 3 gennaio alle 17.
La biblioteca di Castel Maggiore ospiterà invece uno spettacolo per ragazzi dagli 11 ai 14 anni di Alfonso Cuccurullo, in programma venerdì 20 dicembre (alle 20.15). Infine, un doppio appuntamento alla biblioteca Trisi: la tombola letteraria nel pomeriggio di lunedì 30 dicembre e le letture musicali con lo spettacolo dell’orchestra La Corelli sabato 4 gennaio (per bambini da 7 anni e a partire dalle 9.45). Già tutto esaurito invece per la «notte in biblioteca» di venerdì 13 dicembre dedicata ai bambini: visto l’alto numero di adesioni e il grande interesse del pubblico, la biblioteca ha in programma di riproporre l’evento nel corso del 2025.
Durante il periodo natalizio la biblioteca sarà chiusa nei giorni festivi e nei pomeriggi di martedì 24 e 31 dicembre. Nelle altre giornate resterà aperta e il pubblico potrà visitare la mostra bibliografica dedicata al collezionista lughese Pietro Cavallini. Tutti gli eventi proposti sono gratuiti e la partecipazione è libera fino a esaurimento posti. Per maggiori informazioni, è possibile contattare il numero 0545 299556.

Richiesta e rinnovo passaporti, attivi 26 nuovi uffici postali a Ravenna e provincia

L’elenco completo delle sedi in cui è possibile effettuare la pratica

Poste Ravenna Passaporto

È da oggi disponibile a Ravenna il nuovo servizio di richiesta e rinnovo dei passaporti negli uffici postali. Sono 13 gli uffici attivati da Poste italiane per fornire questo servizio, frutto di un accordo con il Ministero degli interni. Residenti e domiciliati possono prenotare un appuntamento in ufficio postale e presentare la documentazione direttamente allo sportello. In parallelo prosegue l’estensione del servizio nei piccoli comuni, attivato in altri 13 uffici postali nelle città con meno di 15mila abitanti della provincia di Ravenna. La novità, partita nei mesi scorsi in provincia di Bologna, viene quindi estesa progressivamente a tutto il territorio nazionale e in particolare ai 363 uffici postali dell’Emilia-Romagna.

L’elenco completo degli uffici postali

Queste le sedi degli uffici postali nella città di Ravenna, dove sarà possibile richiedere e rinnovare il passaporto:

  • Ravenna centro (piazza Garibaldi 1)
  • Ravenna 1 (via Giuseppe Bovini 37)
  • Ravenna 3 (via Ravegnana 141)
  • Ravenna 4 (via Pola 22)
  • Ravenna 5 (via Lago di Como 13)
  • Ravenna 6 (via Romea sud 53)
  • Ravenna 7 (via Fiume Montone Abbandonato 88/B)
  • Campiano (via Pio La Torre 4)
  • Castiglione di Ravenna (via Domenico Turci 12)
  • Lido Adriano (viale Francesco Petrarca 436)
  • Mezzano (piazza della Repubblica 10)
  • Marina di Ravenna (viale delle Nazioni 76)
  • Sant’Alberto (via Bartolo Nigrisoli 65)

Queste, invece, le sedi nella provincia di Ravenna:

  • Alfonsine (piazzale Calderoni 2)
  • Bagnara di Romagna (via Don Frontali 13)
  • Casola Valsenio (via Paolo Volta 4)
  • Castel Bolognese (via Francesco Contoli 131)
  • Conselice (via Guido Buscaroli 4)
  • Cotignola (via Dante Alighieri 20)
  • Fusignano (via Teatro 5/A)
  • Massalombarda (via Giambattista Bassi 37)
  • Riolo Terme (via Antonio Gramsci 2)
  • Russi (via Don Minzoni 20)
  • Sant’Agata sul Santerno (piazza Garibaldi 1/A)
  • Solarolo (via Madonna della salute 4)

Come richiedere il passaporto in ufficio postale

Per effettuare la richiesta di passaporto, occorre consegnare all’operatore dell’ufficio postale del proprio Comune un documento di identità valido, il codice fiscale, due fotografie, pagare il bollettino di 42,50 euro e una marca da bollo da 73,50 euro. In caso di rinnovo bisognerà consegnare anche il vecchio passaporto o la copia della denuncia di smarrimento o furto del vecchio documento. L’operatore raccoglierà le informazioni e i dati biometrici del cittadino (impronte digitali e foto), per poi inviare la documentazione all’ufficio di polizia di riferimento. Il nuovo passaporto sarà consegnato da Poste italiane direttamente a casa del richiedente.

Malagola, inaugura la seconda mostra su Demetrio Stratos

L’esibizione, suddivisa in sette diversi ambienti tra cui una sala per l’ascolto immersivo, sarà aperta fino al 31 gennaio

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Inaugura sabato 14 dicembre a Palazzo Malagola di Ravenna (via di Roma 118) la mostra “Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento“. L’esposizione, aperta fino al 22 dicembre e poi di nuovo dal 7 al 31 gennaio, presenta una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito alla fine del 2022 dal Comune di Ravenna con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente dalla vedova del musicista. L’ingresso è gratuito.

La mostra, suddivisa in sette diversi ambienti, è curata da Ermanna Montanari (attrice, artista e co-fondatrice del Teatro delle Albe) ed Enrico Pitozzi (studioso e docente all’Università di Bologna), ideatori e direttori artistici del Centro internazionale di ricerca vocale e sonora Malagola. Marco Sciotto e Dario Taraborrelli sono curatori associati.

“Fino ai limiti dell’impossibile” è la seconda tappa del percorso di conservazione e valorizzazione del patrimonio documentale riguardante una delle figure più importanti nel campo delle arti performative del Novecento, che ha fatto della ricerca sulla vocalità il tratto distintivo del proprio percorso artistico. La mostra arriva infatti a un anno di distanza da “Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo” la prima esposizione di alcuni materiali sottoposti a un lavoro di riordino, catalogazione e digitalizzazione (quest’ultima a cura dell’Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna), tenutasi a gennaio 2024.

Mentre il “primo movimento” presentava un nucleo di materiali riguardanti Demetrio Stratos e il suo rapporto con altri artisti, lo spirito di questo “secondo movimento” è l’apertura della ricerca vocale di Stratos alla dimensione extraeuropea, alle musiche dal mondo e alla loro relazione con la diplofonia e con il canto armonico che in “Fino ai limiti dell’impossibile” troverà il suo culmine in una delle stanze di Palazzo Malagola appositamente dedicata all’ascolto immersivo.

Alla documentazione appartenente all’archivio – tra cui materiali audiovisivi di performance, lezioni e concerti, appunti preparatori legati alla produzione artistica di Stratos, stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, strumenti musicali, oggetti, cimeli, capi d’abbigliamento, libri, dischi in vinile, manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca, la rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni – si aggiungono per questo “secondo movimento” alcuni documenti inediti sulle performance di Stratos, a partire da quelle che convocano Antonin Artaud e quelle relative a Le milleuna, lavoro in collaborazione con Nanni Balestrini e la coreografa Valeria Magli. E poi ancora materiali riguardanti la sua partecipazione al progetto/happening del 1978 Il treno di John Cage, il suo contributo come autore delle musiche del Satyricon diretto da Gabriele Salvatores nella stagione ’78-79 del Teatro dell’Elfo.

Il ristorante dove “paga solo chi può” conta una media di 140 coperti per ogni pasto

Compie un anno il progetto di Cervia Social Food pensato per i più bisognosi. Le materie prime utilizzate provengono da donazioni o da iniziative per evitare sprechi

cucina sorriso

Un anno di “Cucina Sorriso”, tra l’impegno di chef e volontari, solidarietà e lotta allo spreco. Il progetto di cucina popolare, nato nell’ambito di Cervia Social Food (realtà cervese dedita alla cura dei più fragili) festeggerà il suo primo anno di attività giovedì 16 gennaio, con uno spettacolo che vedrà protagonista il divulgatore Roberto Mercadini, e per il quale è attesa anche la presenza del presidente della Regione Michele de Pascale.

Lo scopo principale della cucina è fornire un pasto caldo e gratuito ai più bisognosi come nelle tradizionali “mense dei poveri”, ma la particolarità del progetto sta nelle sue modalità: le porte del ristorante in via Levico sono aperte a tutti, ma solo chi può permetterselo pagherà il conto, contribuendo così al sostentamento della realtà benefica. I pagamenti avvengono tramite una tessera anonima, in modo da rendere indistinguibili i clienti paganti da quelli fragili, evitando qualsiasi forma di ghettizzazione. Il servizio non è self-service, come spesso accade in realtà analoghe, ma è gestito dai ragazzi disabili del centro socio-occupazionale Ikebana (cooperativa San Vitale di Ravenna), acquisendo quindi un doppio valore sociale.

A tirare le somme del primo anno di attività è la coordinatrice Daniela Poggiali: «Questa partenza ci ha regalato grandi soddisfazioni. Crediamo di aver raggiunto ottimi risultati, ma vorrei che fossero i numeri a parlare: in 11 mesi abbiamo garantito 310 servizi diurni, cui si aggiungono le aperture del martedì sera e gli eventi speciali». Il servizio, infatti, resta aperto tutti i giorni (festivi compresi) tranne la domenica, con pranzo sul posto e cena da asporto. «La media per servizio diurno è di 140 coperti, di cui circa una ventina paganti – prosegue Poggiali -, un numero che si è alzato nel corso dei mesi, grazie al passaparola e alla qualità dell’offerta: tra i più fragili, sono molti quelli che si spostano in treno dalle città vicine, come Cesenatico, Bellaria o Ravenna, sprovviste di cucine popolari o dotate di servizi dall’approccio diverso: il solo fatto di essere serviti al tavolo infatti è motivo di grande benessere e ritrovata dignità per i fragili, ben disposti a spostarsi per l’esperienza. Il picco di richieste è stato raggiunto alla fine dell’estate, quando gli stagionali giunti al termine dell’esperienza lavorativa si sono ritrovati senza vitto e alloggio garantiti dal datore di lavoro. Anche tra i paganti il passaparola aiuta: ci sono cervesi che frequentano abitualmente il ristorante per un senso di appartenenza al progetto, altri curiosi di ritrovare lo chef del proprio ristorante preferito dietro i fornelli della cucina popolare e turisti che, dopo averne sentito parlare sotto l’ombrellone, vogliono capire in prima persona il funzionamento di questa realtà. Nella serata di apertura la media si ribalta: i paganti superano di gran lunga i fragili, che hanno comunque la precedenza sulle prenotazioni, a causa della mancanza di strutture di accoglienza nel cervese e alle limitazioni orarie imposte dai dormitori dei comuni vicini».

Nonostante la natura positiva e il notevole riscontro del progetto, non sono mancati momenti di tensione all’interno del ristorante, che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine: «Pochi casi isolati, da contarsi sulle dita di una mano. A causare di queste diatribe è spesso il nervosismo dei più fragili, stressati da situazioni al limite: a Cervia, ad esempio, non c’è una rete di servizi a bassa soglia adeguata, mancano docce, dormitori e centri di accoglienza notturna d’emergenza. Anche l’accesso ai medicinali è difficoltoso per gli stranieri, causando ulteriori disagi», spiega Poggiali.

L’aumentare costante delle richieste ha portato i volontari di Cervia Social Food a lanciare una campagna di raccolta dell’olio d’oliva, oltre che ad ampliare la già nutrita rete di collaborazioni e aiuti: «Per ora possiamo ancora vantarci di non comprare nulla di ciò che viene servito: tutto il cibo che viene lavorato nelle nostre cucine è frutto di azioni di recupero o donazioni spontanee. Siamo partiti collaborando con 15 alberghi, mentre ora ci appoggiamo a oltre 60 realtà locali, contando sempre sulla solidarietà dei cuochi che si mettono gratuitamente alla prova con l’elaborazione di materie prime di recupero, assicurando risultati sorprendenti: dagli chef dei più noti ristoranti della città – dal Sushina al Royal Beach passando per Aie e Saretina – alle “Mariette” di Forlimpopoli o all’Associazione provinciale dei cuochi».

Da gennaio 2024 sono stati recuperati in tutto circa sei quintali di frutta e verdura fresca dal mercato ortofrutticolo, un quintale di materiale fresco e un quintale di prodotti secchi (biscotti, fette biscottate, cibo in scatola) da supermercati, forni e alimentari e quasi mezzo quintale di prodotti surgelati. A questi dati si aggiunge una media di circa un quintale di prodotti di genere misto provenienti dal Banco Alimentare e le donazioni delle imprese alimentari del territorio come Orogel e Amadori.

«Escludendo le donazioni volontarie, la maggior parte del cibo utilizzato in cucina sarebbe diventato scarto e rifiuto – continua la coordinatrice -. La sostenibilità in questo caso va a braccetto con la solidarietà e vorremmo continuare ad autosostentarci nonostante la richiesta crescente. Con l’arrivo dell’autunno è stata lanciata anche una campagna tra le attività stagionali in chiusura per ricevere ciò che era avanzato dall’estate. Non mancano invece i volontari: per ogni servizio ne vengono impiegati circa dieci, ma la popolarità del progetto sta causando una reazione a catena: è passato il giusto messaggio, quello che vede “Cucina Sorriso” come un progetto di tutta la città, e in tanti vogliono sentirsene attivamente parte». La rete di contatti e connessioni stretta dal progetto ha permesso ai volontari di intervenire anche in occasioni al di fuori della sfera cittadina, come nel caso dell’emergenza alluvionale a Traversara, dove è stata organizzata una cucina da campo e sono stati donati beni alimentari per la cittadinanza colpita.

Tra le novità sviluppate nell’ultimo anno anche l’inaugurazione del forno di comunità, un forno a legna a disposizione della cittadinanza per cucinare (e condividere) ciò che si è preparato a casa. Grazie alla generosità di un ristoratore della zona, in occasione dell’inaugurazione del primo forno ne è stato donato anche un secondo, indicato per la cottura delle pizze, che viene ora utilizzato all’interno di Cucina Sorriso. «Per chiudere l’anno in bellezza – conclude Poggiali – sarà presto realtà la collaborazione con l’associazione ravennate “Amici di Enzo” e i ragazzi del Liceo Artistico Pier Luigi Nervi, che dipingeranno il grande pannello bianco che nasconde la raccolta rifiuti del ristorante, contribuendo a un’ambiente ancora più bello, accogliente e ospitale».

Il progetto:

Il progetto Cervia Social Food nasce su impulso di un avviso pubblico emanato dall’amministrazione comunale con l’obiettivo di costituire una rete per il contrasto agli sprechi alimentari e di altra tipologia (ad esempio farmaci, abiti, libri) e comprende anche una sartoria, un emporio e una libreria.

La rete è composta da 23 soggetti tra cooperative, imprenditori, associazioni di categoria, parrocchie e scuole che hanno individuato la cooperativa San Vitale come ente capofila.

È operativa anche una sartoria sociale che maneggia, ripara e trasforma abiti usati (o provenienti da stock donati) per regalarli ai bisognosi o rivenderli all’interno della bottega “Risvolto”, in piazza Garibaldi, o “L’emporio solidale” di via Levico (nello stesso stabile del ristorante) dove circa 120 famiglie possono acquistare gratuitamente o a prezzi calmierati beni di diversa natura, anche oggetti di uso comune che vengono riparati e messi in vendita come in un mercatino. In questo caso per l’accesso è necessario presentare Isee e residenza. C’è poi Libridine, libreria che raccoglie e cataloga libri e fumetti usati per rivenderli.

Furto in gelateria: distrutta una vetrata per rubare 600 euro di fondo cassa

La titolare di Papilla: «Il danno è ben più grave del bottino. Siamo stati rapinati cinque volte dall’apertura del primo punto vendita, la delusione è profonda».

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L’allarme è scattato nella serata di ieri, lunedì 9 dicembre, quando intorno alle 23.15 è stata distrutta la vetrata della gelateria “Papilla Green” di via Canale Molinetto (tra via Tagliamento e via Brenta) per rubare l’incasso della giornata. È stata prelevata l’intera cassa, un macchinario automatico del tipo Cashmatic Selfapay che consente al cliente di pagare in autonomia e che conteneva al momento del furto un fondo cassa di circa 600 euro. «Il danno alle vetrate e il furto del macchinario ci hanno creato molto più disagio del valore della refurtiva – commenta Nicole Juliet, titolare dei cinque punti vendita “Papilla” di Ravenna – non so quale incasso sperassero di trovare in un lunedì piovoso di dicembre, quello che resta ora è lo sconforto».

Il punto vendita è dotato di telecamere e la polizia, intervenuta immediatamente sul posto insieme ai titolari dopo la segnalazione dell’allarme, è già all’opera per identificare i colpevoli. Il colpo sembra essere stato premeditato da tempo, visto il tempismo dell’effrazione, avvenuta solo pochi minuti dopo l’uscita della dipendente che si occupava della chiusura del negozio. «Da quando abbiamo aperto il primo punto vendita in città siamo stati rapinati cinque volte. Due rapine a mano armata, con pistola e coltello, e tre furti di cassa. Abbiamo scelto di utilizzare casse automatiche per garantire una migliore igiene, evitare errori nella restituzione dei resti e controllare le eventuali banconote false, ma ci siamo resi conto che questo tipo di apparecchio sembra fare gola ai criminali e la sostituzione è molto costosa – conclude Juliet -. Speriamo che i colpevoli vengono trovati presto, per evitare che questo accada ad altri commercianti. Da madre di tre figli posso solo esprimere la mia profonda delusione e la preoccupazione riguardo al mondo che stiamo lasciando alle nuove generazioni».

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