domenica
29 Giugno 2025

La nave Aita Mari della ong spagnola Smh in arrivo a Ravenna con 34 migranti

Attracco previsto a Marina di Ravenna. Dodicesimo sbarco in un anno e mezzo. Già decisa la ripartizione dei richiedenti asilo

449695304 805607551703928 7730555201545451514 NIl porto di Ravenna è stato indicato dalle autorità italiane ancora una volta come destinazione per una nave carica di migranti soccorsi nelle acque del Mediterraneo. La prefettura rende noto che per la serata del 19 luglio è atteso l’arrivo della Aita Mari, battente bandiera spagnola, con a bordo 34 migranti di cui due donne, una in gravidanza, e due minori accompagnati. L’attracco dovrebbe avvenire a Marina di Ravenna alla banchina di Fabbrica Vecchia. Nel primo pomeriggio di oggi, 15 luglio, la nave si trova al largo dell’isola di Malta a circa 800 miglia marine da Ravenna. Già stabilita la ripartizione dei migranti: 8 a Bologna , 3 a Ferrara, 4 a Forlì Cesena, 5 a Modena, 3 a Parma , 2 a Piacenza, 4 a Reggio Emilia, 2 a Rimini e 3 a Ravenna. Sarà il dodicesimo sbarco a Ravenna: 1.200 persone in un anno e mezzo.

La Aita Mari è una nave del progetto di salvataggio marittimo Maydayterraneo, lanciato nel 2017 dal Salvamento Marítimo Humanitario (Smh), un’organizzazione non governativa. La nave ha preso il nome da un marinaio di Zumaia, Aita Mari, particolarmente celebrato per il salvataggio di tre marinai dalla nave San Jose nel 1861 e morto in mare in un altro tentativo di salvataggio.

A2a costruirà un parco fotovoltaico a Faenza capace di soddisfare 3.500 famiglie

La multiutility lombarda realizzerà l’impianto entro il secondo trimestre 2025

Pexels Los Muertos Crew 8853511La società Aeb del Gruppo A2a, la multiutility con sede in Lombardia che fattura 22 miliardi all’anno, ha sottoscritto un’accordo per l’acquisizione del 100 percento di un impianto fotovoltaico a Faenza detenuto dalla società 2B che ha ottenuto l’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio. I lavori, appena avviati, saranno completati entro il secondo trimestre del 2025.

L’impianto sorgerà in un’area limitrofa alla zona artigianale-industriale, a nord-ovest di Faenza e si estenderà per oltre 8 ettari. In questa fase l’azienda non vuole rendere noti i dettagli economici dell’operazione.

Terminata la realizzazione, l’infrastruttura avrà una capacità installata pari a 7,6 MW e produrrà oltre 11 GWh annui, in grado di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica di oltre 3.500 famiglie ed eviterà l’emissione in atmosfera di circa 1.880 tonnellate di CO2 all’anno. L’accordo si inserisce nel quadro del piano industriale 2024-2035 di Aeb che prevede 497 milioni di investimenti per contribuire alla transizione energetica del Paese.

«La realizzazione della nuova infrastruttura consentirà di mettere a disposizione energia green, contribuendo al percorso di decarbonizzazione della nostra azienda e del nostro Paese – commenta Massimiliano Riva, presidente del consiglio di amministrazione di Aeb –. In questo contesto, la collaborazione industriale con A2a ci permette di generare nuovo valore, mettendo in campo un know-how fondamentale per contribuire allo sviluppo sostenibile e per fare di Aeb un player nazionale nelle rinnovabili».

Rischio incendi: in regione 18 pattuglie di carabinieri forestali in allerta

Dall’1 luglio al 15 settembre fase di attenzione in Emilia-Romagna per contrastare gli incendi boschivi

2Dal primo giorno di luglio è scattata la fase di attenzione per incendi boschivi in tutte le province dell’Emilia-Romagna e durerà fino al 15 settembre. Il provvedimento, come di consueto, è stato emanato dalla protezione civile, d’intesa con i rappresentanti della direzione regionale dei vigili del fuoco, del comando regionale carabinieri forestali e di Arpae Emilia-Romagna. Inoltre, contemporaneamente all’avvio della campagna estiva contro gli incendi partirà anche un gemellaggio con la Regione Sardegna, che vedrà l’invio di una Colonna mobile dall’Emilia-Romagna con squadre di volontari di Protezione civile: saranno impegnati sull’isola nel mese di luglio.

Prevenzione incendi boschivi: cosa prevede la fase di attenzione

Con l’avvio della fase di attenzione le pattuglie dei carabinieri forestali avranno come priorità il controllo dei fuochi e la repressione di tutti i comportamenti illeciti. In Emilia-Romagna al momento è stato emesso un bollettino di rischio medio (codice giallo), valido fino al 7 luglio: si raccomanda quindi ai cittadini di gestire con la massima cautela gli abbruciamenti di residui vegetali dei lavori agricoli e forestali, che potranno essere effettuati solo in assenza di vento e unicamente in mattinata. I fuochi dovranno comunque essere spenti entro le ore 11 del mattino. La situazione verrà costantemente monitorata e periodicamente aggiornata.

In questa fase ogni giorno saranno 18 le pattuglie di forestali dedicate alla prevenzione degli incendi boschivi. Inoltre, sono in campo fino a 9 squadre di volontari, una per provincia, e due elicotteri dei Vigili del fuoco nel periodo considerato più critico, ovvero le settimane centrali di agosto. Impegnati circa 150 volontari nell’attività di presidio della Soup (Sala operativa unificata permanente) e nelle squadre di avvistamento incendi, nei punti fissi o in perlustrazione nei percorsi mobili. Questi i numeri utili per le segnalazioni: 115 – numero di soccorso del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco per segnalare un incendio; 1515 – numero dell’Arma dei Carabinieri-specialità forestale per segnalare illeciti e comportamenti a rischio di incendio boschi.

Apre la Sala operativa unificata permanente

Sempre dal lunedì, presso la sede dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile di viale Silvani a Bologna, aprirà anche la Soup, Sala operativa unificata permanente, a presidio del territorio. L’operatività della Sala è prevista, salvo proroghe, fino al 1^ settembre. Dalle ore 8 alle 20, sabato e domenica compresi, saranno presenti rappresentanti dei Vigili del fuoco, dell’Arma dei Carabinieri specialità forestale e del volontariato di Protezione civile specializzato nella prevenzione degli incendi. In orario notturno, funzionerà un servizio di reperibilità.

Nel frattempo, riprenderanno le attività pianificate dal volontariato (avvistamenti mobili e fissi), a supporto delle unità dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri forestali, che a loro volta innalzeranno il livello di controllo del territorio, per la prevenzione e la repressione delle azioni illecite.

«De Pascale ha cementificato il comune e ora parla di ridurre il consumo di suolo»

Il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia critica le prime parole del sindaco di Ravenna ora candidato alla Regione

Alberto Ferrero Giorgia Meloni
Alberto Ferrero con Giorgia Meloni

«Siamo basiti quando sentiamo il sindaco di Ravenna parlare di contrasto al dissesto idrogeologico e di azzeramento del consumo di suolo, quando negli ultimi sette anni ha cementificato all’inverosimile il territorio comunale». Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e capogruppo in consiglio comunale a Ravenna, commenta così le prime parole di Michele de Pascale da candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.

Ferrero ricorda che Ravenna è il comune in Italia con il maggior incremento annuo di cementificazione. «E la prima delibera approvata dal consiglio comunale dopo l’alluvione è stata la cementificazione di 7 ettari di terra, oggi campagna, posti lungo un canale. Come se l’alluvione non ci fosse mai stata e non avesse insegnato niente».

La critica a De Pascale è di non aver mai sollecitato la Regione affinché gli alvei dei fiumi fossero puliti, «cosa che sta avvenendo adesso con i denari del governo».

Esposta un’ambulanza ucraina mitragliata dai russi: «Simbolo dei crimini di guerra»

A Ravenna in piazza Garibaldi il 14 e il 15 luglio l’iniziativa dell’associazione Malva con il mezzo di soccorso che sta girando l’Europa per sostenere una raccolta fondi per l’acquisto di altri veicoli

1Un’ambulanza ucraina mitragliata da colpi di artiglieria russa è esposta a Ravenna in piazza Garibaldi il 14 e 15 luglio come testimonianza delle azioni del regime di Putin.

L’iniziativa è dell’associazione Malva che riunisce gli ucraini di Ravenna e rientra nella campagna “Ukraine is calling” lanciata da un’organizzazione no-profit con sede in Lussemburgo, Lukraine, ed ha come obiettivo raccogliere donazioni per l’acquisto di 112 nuove ambulanze per l’Ucraina. Fino ad oggi, ne sono state già acquistate e inviate 70. Prima di arrivare a Ravenna, l’ambulanza già fatto tappa in tanti Paesi europei e più di 25 città del Nord Italia. Per proseguire poi nel Centro Sud della Penisola.

La storia del mezzo di soccorso risale al settembre del 2022. Nel villaggio di Staryi Saltiv nella regione di Kharkiv, appena liberata dall’aggressore russo, venne colpita una zona residenziale, ferendo uno dei pochi abitanti rimasti. La squadra di soccorso, che ha sempre continuato ad operare anche sotto le bombe, si è subito recata sul posto ma pochi secondi dopo essere entrati nell’abitazione un secondo colpo di artiglieria ha colpito l’ambulanza.

Le Nazioni Unite l’1 luglio 2024 hanno riferito che il numero dei civili uccisi nella guerra russo-ucraina è salito a diecimila e 20mila sono rimasti feriti.

Schlein (Pd): «De Pascale ha già dimostrato capacità di rinnovamento e gestione»

La segretaria del Partito democratico lancia il sindaco di Ravenna verso il voto: «Adesso la priorità e una fabbrica del programma che vuole coinvolgere tutte e tutti quanti vogliano dare un contributo»

451086184 1036613544489353 8911268501150942090 N«Il sindaco di Ravenna ha già dimostrato grandi capacità di rinnovamento e di gestione della cosa pubblica amministrando la sua comunità con competenza e passione civile, sapendo rispondere concretamente ai bisogni delle persone anche in questi anni difficili tra pandemia e alluvione, e saprà dare uno slancio di innovazione garantendo continuità al buon governo dell’Emilia-Romagna». Sono le parole della segretaria Pd, Elly Schlein, per incoraggiare il cammino di Michele de Pascale verso le elezioni regionali dove sarà il candidato del Pd. Le parole di Schlein, 39enne come De Pascale, vengono da una nota di cui l’agenzia Ansa riporta alcuni passaggi.

Ringraziamenti a Stefano Bonaccini «per lo straordinario servizio che ha reso all’Emilia-Romagna tutta in questi dieci anni di governo e per quello che da amministratore ha insegnato a tanti di noi che hanno avuto l’occasione di lavorare insieme a lui». E Schlein ringrazia «anche tutta la giunta uscente nella quale potevano esserci diversi ottimi potenziali candidati, a partire da Vincenzo Colla che ringrazio in modo particolare per la generosità e lo spirito di squadra. A dimostrazione che non solo abbiamo un’ottima classe dirigente da offrire ai cittadini, ma che sa dimostrarsi tale nel momento delle scelte importanti anche perché sa convergere su una candidatura unitaria, senza anteporre le aspirazioni personali all’obiettivo politico comune».

Ora va definito il perimetro della coalizione. «Le interlocuzioni positive con le altre forze del centrosinistra mi hanno restituito un quadro molto favorevole sulla possibilità di costruire un’alleanza molto ampia e coerente, che insieme ad un progetto condiviso per il futuro dell’Emilia-Romagna è adesso la nostra priorità e che come Michele de Pascale ha già annunciato partirà da una fabbrica del programma che vuole coinvolgere tutte e tutti quanti vogliano dare un contributo, nelle forze politiche, sociali e economiche della regione».

In tre su una utilitaria del 2003 da Ravenna al Kazistan: 14mila km in 45 giorni

Tre amici di Ravenna a bordo di una Toyota Yaris per partecipare al Mongol Rally, corsa non competitiva che raccoglie fondi per beneficenza. Partiti da Ravenna il 12 luglio: «Attraverseremo 16 Stati, passando dal deserto a 50 gradi alla neve». La curiosità: per entrare in Turkmenistan hanno ricevuto l’invito del dittatore locale

Screenshot 20240708 190700 GalleryBasta leggere i numeri per avere chiara la portata dell’impresa: 14mila km da percorrere in 45 giorni, spaziando tra zone innevate e deserti a 50 gradi attraverso 16 Stati dell’Est Europa e dell’Asia, a bordo di un’utilitaria da mille centimetri cubici di cilindrata che ha macinato 185mila km nei vent’anni da quando è stata immatricolata. È la missione in cui si stanno cimentando tre trentenni di Ravenna che si conoscono dall’infanzia, un po’ per il gusto dell’avventura e un po’ per raccogliere fondi per beneficenza.

450469174 861809255857780 4576260359236683813 NIl trio composto da Antonio Capone, Massimiliano Farina e Luca Senni ha scelto “Topi di fogna” (su Instagram @topidifogna_) come nome di battaglia per partecipare al Mongol Rally. La partenza da Ravenna è stata l’altro ieri, 12 luglio. Non vince chi arriva primo, ma chi riesce ad arrivare entro un tempo massimo. L’arrivo, come intuibile dal nome, è in Mongolia. O meglio, dovrebbe essere. Dove di preciso? Difficile dirlo, anche per gli organizzatori: «Quest’anno non possiamo passare per la Russia, il che significa che non possiamo arrivare fino in Mongolia – si legge sul sito web dei promotori –. Il traguardo del 2024 si trova dall’altra parte del deserto, nell’estremo est del Kazakistan. Stiamo già esplorando i luoghi nella regione di Oksemen, intorno al fiume Irtysh e al lago Zaysan, quindi la posizione esatta sarà confermata a breve». I tre ravennati hanno in programma di raggiungere comunque comunque la Mongolia per conto loro: «Secondo i nostri calcoli ci serviranno 45 giorni. Ma non siamo bravi a fare calcoli».

La corsa non competitiva, ideata da una società inglese per raccogliere fondi a favore dell’ambiente, torna a svolgersi quest’anno dopo l’interruzione per Covid. Il regolamento prevede che ogni equipaggio debba devolvere una quota fissa di almeno 500 sterline alla ong Cool Earth che si occupa di protezione delle foreste e una seconda quota di almeno altre 500 sterline a un’associazione a discrezione delle squadre. Gli avventurieri ravennati – che lavorano tra Milano e Bologna nel mondo della consulenza aziendale e dell’informatica – hanno scelto di aiutare l’assistenza ai malati di Alzheimer della casa di riposo Rosa dei Venti e l’associazione che aiuta le bambine affette dalla sindrome di Rett (a questo link sul sito Gofundme si possono fare le donazioni online: l’85 percento andrà alle due associazioni, il resto verrà usato per donazioni lungo il tragitto. Le spese di viaggio sono a carico dei partecipanti che stimano circa 5-6mila euro a testa).

445115636 819602776749244 7524892962610862993 NSi può dire che il viaggio dei “Topi di fogna” sia cominciato dieci anni fa: «Il primo a parlarmi del Mongol Rally – dice Farina – fu un collaboratore dell’azienda di mio padre (Itway, ndr) una decina di anni fa. Gli altri due all’epoca erano miei coinquilini a Milano durante l’università e incredibilmente non mi diedero del pazzo quando dissi che mi sarebbe piaciuto farlo. Ci dicemmo di farla a 30 anni». Il 2024 è l’anno del trentesimo compleanno per tutti ed eccoli a rispettare il patto.

Dopo la partenza da Ravenna, la prima tappa obbligata è Praga: oggi, 14 luglio, è in programma il ritrovo di tutti gli equipaggi (poco più di 200 iscritti da varie parti del mondo) per il via ufficiale. Da lì in poi una sola regola: non ci sono regole. «Non c’è un itinerario consigliato – spiega Senni –, l’invito degli organizzatori è quello di non pianificare itinerari per perdersi su strade da scoprire. La filosofia è quella dell’avventura vissuta alla giornata. Noi un minimo di rotta ce la siamo studiata, ma diciamo che l’unica cosa certa è che ci saranno imprevisti». È anche vero che in buona parte di quelle zone non c’è una grande rete viaria: «Il percorso è per forza quello per tutti».

La successiva data cerchiata sul calendario è il 25 luglio: «Abbiamo i biglietti per un volo da Tbilisi in Georgia a Baku in Azerbaigian». Ma ci saranno anche trasferimenti con un grado di certezza molto più vago: «Il traghetto sul mar Caspio da Baku al Turkmenistan parte un po’ a suo piacimento. Quindi capiremo quando arriviamo».

La pianificazione minima del viaggio ha richiesto alcune azioni che, ancora prima della partenza, arricchiscono già l’album degli aneddoti: «Ufficialmente il Turkmenistan è una repubblica presidenziale, ma di fatto è una dittatura e per entrare serve l’invito del dittatore. Abbiamo mandato una email spiegando le ragioni e abbiamo ricevuto una lettera ufficiale. Alla dogana ci faranno il visto e saremo scortati all’interno dello Stato senza possibilità di muoverci a nostro piacimento. Per fortuna il passaporto italiano è piuttosto forte a livello internazionale e questo facilita molto i nostri movimenti».

Inizialmente l’idea era di usare la Peugeot 208 di Senni: «Pensavo fosse in ottime condizioni, ma quando l’abbiamo fatta vedere a un meccanico ci ha detto che ci saremmo dovuti portare dietro una quantità indescrivibile di olio motore per il suo consumo». L’acquisto del mezzo di trasporto quindi è andato in porto con poche indicazioni oltre ai paletti del regolamento: «Più vecchia è l’auto e meno elettronica c’è che può rompersi quindi è più facile trovare qualcuno capace di ripararla. Difficilmente potremo farlo noi che non abbiamo grandi competenze di motori». La scelta è caduta su una Toyota Yaris «perché è molto diffusa nelle zone che attraverseremo e questo dovrebbe facilitare il reperimento dei pezzi di ricambio». La vettura è stata ribattezza “La Fogna” e sulla carrozzeria potrà esserci l’adesivo di chiunque ha contribuito alla raccolta fondi: «Un amico ci ha chiesto di attaccare lo stemma del Catanzaro perché è un tifoso della squadra».

Un intervento drastico sulla vettura ha tagliato il divano sedile posteriore per aumentare la capacità del bagagliaio. E un portapacchi sul tetto completa la portata. «Partiremo con due taniche da 5 litri di benzina, olio motore, un po’ di attrezzi per le riparazioni, pneumatici, acqua e un po’ di scorta di cibo». Il piano prevede di pernottare dove capita: «Abbiamo delle tende e siamo pronti a campeggiare, ma contiamo di trovare qualche alberghetto o anche ospiti nei villaggi. Cercheremo di sdebitarci portando qualche giocattolo ai bambini».

Il viaggio di rientro partirà da Almaty, in Kazakistan: c’è un volo per l’Estonia su cui verranno imbarcate anche le auto. «A quel punto decideremo se lasciare “la Fogna” lì oppure guidarla fino a casa».

Benvenuti nel mondo della mosaicista Dusciana Bravura

Le metamorfosi degli oggetti e delle immagini è una selezione di opere eseguite negli ultimi vent’anni

 

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La figura di una testa di unicorno è diventato una sorta di emblema musivo per Dusciana Bravura: eseguito dalla mosaicista ravennate nel 2007 ed entrato nella collezione del MAR, l’animale magico – fin dall’antico simbolo di purezza – costituisce solo una delle prime tappe del percorso della mosaicista ma può essere letto come l’animale guida della sua mano. La bella scultura musiva compare quindi per diritto di primogenitura nella mostra dedicata a Dusciana, che si è aperta a giugno a Palazzo Rasponi, dal titolo Le metamorfosi degli oggetti e delle immagini. Curata da Linda Kniffitz e Paolo Trioschi, l’esposizione raccoglie una selezione di opere eseguite negli ultimi 20 anni a cui si aggiunge un video che permette di vedere altri esempi della creatività dell’artista.

IMG 7206La prima fase di lavoro è avviata dalla scultura dell’unicorno che condivide con una serie di altri animali – fra cui un armadillo (2005) – la particolarità. La seconda caratteristica è determinata anche e soprattutto dai materiali – smalti, vetri e le tipiche murrine veneziane – che restituiscono qualcosa di prezioso e singolare. Unicità e ricchezza sono in sintesi le direttrici di questi lavori che determinano il cammino anche quando il tema del lavoro è un oggetto inanimato: un esempio è la sorprendente parete dal titolo Ricami di vetro (2005) che fin dal titolo asseconda il gusto dell’occhio. Lo sguardo indugia sulle superfici che rendono quasi evanescente la materia, trasformandosi quasi in soffici damaschi. In questa prima produzione, Dusciana rispetta la tradizione del mosaico ravennate così esuberante e ossessivo per ricchezza e fastosità. Si sorvolano i pesanti apparati simbolici bizantini per un senso più contemporaneo, che porta alla scelta di soggetti che slittano nel loro doppio fantastico o in un contesto inedito.

IMG 7188La seconda fase creativa di Bravura, che si sviluppa nella successione delle stanze espositive, chiarisce un importante passaggio tecnico: oltre alla necessità di un lavoro manuale, viene inserita la variante della progettazione al computer. L’approdo sembra apparire agli antipodi ma in realtà il processo di frammentazione della produzione di immagini virtuali ha caratteristiche affini alla separatezza delle tessere musive, che permettono di riconoscere l’insieme solo a distanza. In questi lavori realizzati nel 2021 Dusciana progetta partendo da icone significative – spesso ritratti di volti di persone o figure intere – isolate nel campo visivo o ripetute in serie. Il materiale non sono più smalti o pietre ma tessuti stampati a textures che dividono l’immagine, la ricompongono, ne sottolineano alcune parti o ne sottraggono altre. In questa discontinuità che cita la tecnica musiva ma anche i processi selettivi della Pop Art, le opere mantengono una profonda eleganza stilistica che non ha cedimenti né nelle scelte iconiche, né nelle textures. Interessante è anche la scelta iconografica indirizzata verso la riscoperta di figure femminili del passato di grande rilievo storico come Franca Viola – la prima donna italiana a rifiutare la procedura del matrimonio riparatore -, la ciclista di primo ‘900 Alfonsina Strada, la biochimica inglese Rosalind Franklin, nota per gli studi pionieristici sul DNA, l’astronauta e politica russa Valentina Tereskova e l’intramontabile Marilyn Monroe.
A questa stessa fase creativa appartengono anche alcune opere completamente anticoniche che chiariscono un interesse verso la non figurazione. L’astrazione può essere geometrica – ottenuta tramite velluti, nastri e passamanerie – oppure si avvia verso una semplificazione formale mutuata dalla natura come piante o funghi in mosaico montati su piedistalli di vetro.

IMG 7153La terza e ultima fase creativa, che comprende gli ultimi due anni di lavoro, trae le fila di molte opere precedenti. Nelle sale si riconoscono alcuni ritratti femminili sempre fissati su stoffe a textures mentre la passione verso animali fantastici o simbolici si riafferma nell’installazione di un enorme uccello blu a mosaico che fissa immagini di altre specie di uccelli stampate su stoffa decorata. La tecnica utilizzata in queste opere si divide fra la manualità preziosa e lenta del mosaico e la progettazione/esecuzione di immagini a computer in cui le caratteristiche rilevanti rimangono preziosità e frammentazione.

IMG 7182Non va dimenticata un’ultima linea creativa che procede dalle indagini sull’astrattismo geometrico degli anni precedenti: al 2024 appartiene una serie di creazioni astratte di formato ovale e circolare, prodotte con vetro e murrine. Di nuovo la lentezza esecutiva del mosaico che imita le ondulazioni e i trapassi cromatici evidenti in alcune sezioni di pietre si riafferma a favore di una produzione meno incline alla narrazione o alla fantasia ma più adatta all’incanto delle forme.

Le metamorfosi degli oggetti e delle immagini. Dusciana Bravura – Palazzo Rasponi, Ravenna; fino al 21 luglio 2024; orari: MA-VE 17-20; SA-DO 10-12 e 17-20 – ingresso libero

Sopralluogo degli assessori sui cantieri nelle scuole: «Procedono come previsto»

Tre cantieri attivi tra scuola dell’infanzia e scuola primaria

Lavori Scuola InfanziaL’amministrazione comunale di Bagnacavallo ha svolto un sopralluogo nei tre cantieri attivi nella scuola dell’infanzia Arcobaleno e nella scuola primaria. Erano presenti gli assessori ai Lavori pubblici Francesco Ravagli e alla Scuola Fabio Bassi e l’ingegnera Laura Cimatti dell’Ufficio tecnico del Comune.

Dei tre cantieri in essere, due sono finanziati dal Pnrr: l’adeguamento sismico della scuola dell’infanzia Arcobaleno per un importo di 600mila euro e la messa in sicurezza della copertura della palestra della scuola primaria F. Berti per un importo di 240mila euro.
Il terzo cantiere invece, completamente finanziato con risorse proprie del Comune per 400mila euro, è relativo al secondo lotto del miglioramento sismico della scuola primaria.

I lavori vengono eseguiti, per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, dall’impresa Safer di Lugo e, per quanto riguarda la primaria, da Ra.Ma. di Bologna (messa in sicurezza della copertura della palestra) e dal Consorzio Cear di Ravenna (miglioramento sismico).

«Abbiamo constatato che attualmente tutto procede secondo i tempi previsti – commenta l’assessore Ravagli – per fare in modo che tutte le bambine e i bambini possano regolarmente rientrare nelle loro classi per l’inizio del nuovo anno scolastico.»

«Il tema degli investimenti scolastici è per noi una priorità assoluta – osserva l’assessore Bassi – e gli attuali interventi fanno seguito ai numerosi lavori realizzati negli anni precedenti. Con queste ulteriori opere continua il percorso di rinnovamento delle scuole del nostro territorio affinché gli alunni crescano in strutture sempre più sicure, sostenibili e accoglienti.»

Per seguire passo passo l’avanzamento dei lavori dei nove cantieri Pnrr e di quello per la realizzazione del sottopasso di via Bagnoli è stata creata un’apposita sezione speciale sul sito del Comune.

Cervia, assistenza legale dalla coop bagnini ai soci nel ricorso contro l’Antitrust

L’Autorità garante della concorrenza contro i Comuni che hanno prorogato le concessioni demaniali senza bandi

Pexels Rachel Claire 4846172L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha fatto ricorso al tribunale amministrativo regionale (Tar) contro i 21 Comuni costieri che hanno applicato la proroga di un anno delle concessioni balneari senza indire le gare pubbliche, tra questi anche Cervia. La Cooperativa bagnini di Cervia ha deciso di impugnare, insieme al Comune, il reclamo dell’Agcm per garantire una copertura legale specialistica ai soci coinvolti e schierarsi a tutela degli stessi. La prima udienza davanti al Tar Emilia Romagna si è svolta l’11 luglio, la sentenza sarà emessa nei prossimi giorni.

I 21 Comuni sono quelli che hanno deciso di avvalersi della proroga tecnica prevista nella legge 118/2022 del governo Draghi, senza avere però fatto partire le procedure per i bandi. Nel caso di Cervia, l’Autorità Garante ha citato, inoltre, due concessionari nel ricorso che la stessa ha proposto contro il Comune di Cervia per ottenere la sospensione della Delibera num. 309-2023, in merito alla definizione delle procedure di affidamento delle concessioni.

«La Cooperativa di Cervia si è schierata a tutela dei soci – afferma il presidente della Cooperativa Fabio Ceccaroni – con tutte le sue forze. La situazione e le relazioni fra le parti istituzionalmente rappresentative e il governo sono ormai al collasso e ogni decisione pare ormai essere demandata nelle aule dei tribunali. Tale evidente circostanza obbliga tutti noi, soci e cooperativa, ad avviare nel breve tutti percorsi di tutela necessari affinché il precipitare degli eventi non si trasformi in una ‘Caporetto’ del sistema turistico balneare cervese».

«Oggi è uscita una nuova sentenza contro i balneari della Corte di Giustizia – prosegue Ceccaroni – che ha stabilito che alla fine delle concessioni lo Stato può acquisire i beni sulla spiaggia, senza alcun indennizzo agli imprenditori. È evidente che le gare di evidenza pubblica delle concessioni proposte in assenza della tutela da parte del Governo, primo fa tutte proprio la definizione degli indennizzi, aggrava la situazione e porterà al caos oltre all’impossibilità di traghettare verso un nuovo ordinamento concessorio. Siamo di fronte a un atto di grave e ingiusto pregiudizio per le piccole imprese e le famiglie che tutti dichiarano di voler tutelare ma che ad oggi sono abbandonate ai giudizi dei tribunali avendo la politica abdicato al suo ruolo di decisore».

Dal 15 luglio la prevendita dei carnet per i tre spettacoli della Trilogia d’autunno

Al teatro Alighieri di Ravenna dal 15 al 19 novembre un trittico intitolato “Eroi erranti in cerca di pace”: il Ravena Festival immergerà lo spettatore nei suoni e nelle atmosfere del barocco seicentesco

Bizantina ABorchestra Group Grande Dantone Colors WEBCon un trittico intitolato “Eroi erranti in cerca di pace”, al teatro Alighieri dal 15 al 19 novembre la Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival immergerà lo spettatore nei suoni e nelle atmosfere del barocco seicentesco. Da lunedì 15 luglio sono disponibili i carnet Trilogia (3 spettacoli con il 15 percento di sconto sul prezzo dei biglietti) alla biglietteria del teatro: telefonicamente (0544 249244), online (ravennafestival.org), alle filiali La Cassa di Ravenna Spa e agli Iat di Ravenna e Cervia. Le prevendite dei singoli biglietti si aprono invece giovedì 3 ottobre.

Due i nuovi allestimenti che possono contare sulla raffinata regia di Pier Luigi Pizzi e la sapienza musicale di Accademia Bizantina e Ottavio Dantone: il primo è Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi (15 e 18 novembre), ispirato al ritorno a Itaca dell’eroe omerico, mentre il secondo è dedicato a Purcell, la cui ode a Santa Cecilia, patrona della musica, incastona Dido and Aeneas (16 e 19 novembre), composta per le gentildonne di un convitto di Chelsea. Al centro di questo dittico che rappresenta i due fronti della guerra di Troia – forse per scoprire che entrambi sono perdenti, perché i conflitti non lasciano mai vincitori – un recital dedicato all’intramontabile forza espressiva di un repertorio che sfida i secoli: il controtenore polacco Jakub Józef Orliński, affiancato dall’ensemble Il Pomo d’Oro, propone Beyond (17 novembre), facendo rivivere la fascinazione degli evirati cantori del passato.

«M’allettò così l’epico della Poesia, com’il delicato della Musica, ch’io non seppi rattenerne la penna»: era il 1640 e lo scrittore Federico Malipiero aveva assistito a Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, rappresentata per la prima volta quell’anno al Teatro Santi Giovanni e Paolo di Venezia; l’esperienza ispirò il suo successivo romanzo. Le parole di Malipiero riassumono il senso profondo del miracolo espressivo del “recitar cantando”. Nell’opera di Monteverdi ispirata al ritorno a Itaca dell’eroe omerico, l’azione e il testo motivano la partitura e da essa prendono slancio e sostanza, esprimendo quegli “affetti” in cui il pubblico ancora oggi può riconoscersi, specie se a interpretarli sono musicisti esperti come quelli riuniti sotto la direzione di Dantone.

È invece nel cuore di Hail! Bright Cecilia, l’ode alla santa patrona della musica che, nell’ardito disegno registico di Pier Luigi Pizzi, “germoglia” Dido and Aeneas, l’opera che Purcell compose per le giovani gentildonne di un convitto nel sobborgo londinese di Chelsea. Era il 1689 e certo non immaginava che questa sarebbe rimasta per secoli l’unica vera e inarrivabile opera inglese – bisognerà poi aspettare Britten. Nonostante gli echi dei modelli italiani e francesi, ciò che rapisce è la freschezza quasi popolare delle sue melodie immerse in un raffinato tessuto armonico. Così come nella più celebre delle sue quattro Odi a Santa Cecilia che risale a tre anni più tardi: in essa la musica è rappresentata come voce di natura, lingua universale, colei che “la mente con invisibili catene stringe” e “affascina i sensi e afferra il cuore”.

Calcio: dalla serie D alla serie A in un anno, tutta la “normalità” di Matteo Prati

Il 20enne Matteo Prati, centrocampista del Cagliari, è l’unico calciatore ravennate nel campionato di calcio di serie A. Giovanili tra Cesena e Ravenna, una stagione da protagonista in D con i giallorossi e poi la scalata passando dalla B con la Spal. «La svolta della carriera? I Mondiali Under 20. Sono un timido, sto vivendo il successo restando me stesso»

Matteo Prati Cagliari 003Il 20enne Matteo Prati è l’unico calciatore ravennate attualmente presente in serie A (potrebbe raggiungerlo Antonio Raimondo, altro ventenne, tornato al Bologna dal prestito alla Ternana) nonché uno dei giovani più interessanti del panorama nazionale. Cresciuto prima nel Cesena e poi nel settore giovanile del Ravenna – dove è esploso in serie D nel campionato 2021/2022 – è reduce dalla sua prima esperienza nella massima serie, al Cagliari, dove ha collezionato 26 presenze condite da un gol e un assist. Lo abbiamo contattato per un’intervista a tutto tondo.

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Prati ha fatto il suo esordio tra i professionisti del calcio in serie C con il Ravenna con una presenza nella stagione 2020-21, prima dei 32  gettoni (con 5 gol) dell’anno successivo in serie D. Ma l’affermazione è arrivata in B con la Spal nel 2022-23 con 20 presenze e 2 gol. Nell’estate 2023 il passaggio al Cagliari. Sono sette le convocazioni con l’Under 21 e nove con l’Under 20 con cui è arrivato secondo al Mondiale di categoria in Argentina nel 2023.

In questi giorni sei sotto i riflettori per le voci di mercato che ti vogliono alla Roma. Come stai vivendo questo momento?
«Non lo seguo il calcio mercato. Se c’è qualcosa che devo sapere, chi di dovere mi informerà. Al momento sono concentrato sulla prossima stagione con il Cagliari».

A pochi giorni dal disastro dell’Italia agli Europei, in tanti ti indicano come uno dei giovani “azzurrabili”. Cosa ne pensi? Hai seguito l’Italia in Germania?
«La nazionale è il sogno di ogni ragazzo che gioca a calcio. Sono contento di far parte dell’Under 21, se arriverà una chiamata dalla Nazionale maggiore in futuro sarà grande motivo di orgoglio. Certo, ho visto l’Italia agli Europei, diciamo che sono state partite complicate. Sono sicuro però che già dai prossimi impegni vedremo un’Italia diversa».

Matteo Prati NazionaleSei passato dalla serie D alla serie A nel giro di poco più di un anno. Come è stato possibile? Cosa si prova?
«Grande soddisfazione. Da parte mia ho sempre dato il massimo impegno in qualsiasi categoria in cui ho giocato, senza mai smettere di crederci, con la voglia di voler sempre crescere e migliorare. Voglia che ho tuttora».

C’è un momento che pensi possa aver rappresentato una sorta di svolta della tua carriera?
«Se devo sceglierne uno penso alla convocazione per i Mondiali Under 20 (giocati poi da protagonista in Argentina, con l’Italia che è arrivata seconda, ndr). Era un mio obiettivo, che ha rappresentato forse una piccola svolta».

Quali sono stati i momenti più belli invece della tua prima stagione in serie A con il Cagliari?
«È stato un grande mix di emozioni e di prime volte, sia personali che professionali. Ricordo il primo allenamento, il primo giorno a Cagliari, il primo incontro con il mister Claudio Ranieri, le prime partite contro le “grandi”, che fino a quel momento avevo sempre e solo sognato. La gioia più forte resta però il gol, un’emozione che è difficile da spiegare. In una partita così importante (il 19 maggio scorso in casa del Sassuolo, nella vittoria per 2-0 che ha garantito la salvezza matematica dei sardi, ndr), sotto la curva dove c’erano tantissimi nostri tifosi in trasferta. Quel gol mi ha dato un’energia di una potenza mostruosa».

Matteo Prati Cagliari 004Qual è stata la differenza maggiore che hai notato tra campionato di A e di B?
«L’intensità di gioco. In serie A hai pochissimo tempo per pensare, devi essere veloce di testa perché gli avversari ti sono subito addosso».

Soprattutto a centrocampo. Qual è il tuo ruolo preferito, tra i vari che hai provato?
«In passato ho fatto il trequartista, poi la mezzala, ma credo che ora il mio ruolo sia definitivamente quello di play davanti alla difesa».

Quale credi che sia il tuo grande pregio, dal punto di vista calcistico? E il difetto peggiore?
«Il pregio, anche secondo quanto dicono i vari allenatori che ho avuto, credo sia la freddezza con cui riesco ad affrontare gli impegni importanti e le varie fasi di gioco. I difetti sono tanti e continuo a lavorare tutti i giorni, seguendo i consigli dei mister».

Qual è il giocatore più forte contro cui hai giocato? E quello che ti ha stupito di più?
«Il più forte Calhanoglu. Quello che più mi ha stupito invece è stato Vlahovic, per la fame che ho visto che aveva in campo, incoraggiava tutti, si è preso la squadra sulle spalle quando abbiamo giocato contro la Juve a Cagliari».

Matteo Prati Cagliari 001Il tuo modello, nel tuo ruolo?
«A parte lo stesso Calhanoglu, mi piace tanto Rodri del City, così come mi piaceva Busquets. Tra gli italiani Pirlo e De Rossi, che non mollava mai».

Un tuo idolo, invece?
«Eto’o. Da piccolo tifavo per l’Inter e lo ricordo protagonista nel Triplete (nel 2010 Prati aveva 7 anni, ndr)».

Come stai vivendo questo successo?
«Vivo questo piccolo successo con normalità, la mia quotidianità è la stessa. Capita che qualcuno mi fermi e mi chieda qualcosa, sono un timido e mi imbarazzo. Mi sto godendo il momento tranquillamente, con la mia fidanzata, la mia famiglia, gli amici di sempre, sono lo stesso ragazzo di qualche anno fa. I miei genitori mi hanno insegnato a restare sempre umile».

Nostalgia della Romagna?
«Un po’, ma la fidanzata, i miei genitori, mio fratello, anche i nonni e gli zii sono venuti spesso a Cagliari a trovarmi, portandomi un po’ di Romagna, come le tagliatelle per esempio. E quando posso torno a Ravenna (come nei giorni di questa intervista, in cui ha fatto visita anche ai ragazzi del camp estivo del personal trainer Lorenzo Dadina, ndr)».

Matteo Prati Cagliari 007Segui il Ravenna del calcio? Cosa ne pensi delle novità di questi giorni?
«Seguo il Ravenna da tifoso, come per le altre squadre in cui ho giocato, il Cesena e la Spal: tutte mi hanno lasciato qualcosa di importante. Il Ravenna ha vissuto anni difficili, ora però i tifosi si sono riavvicinati alla squadra, c’è entusiasmo e auguro con tutto il cuore ai giallorossi di tornare dove meritano, nel calcio professionistico».

Chiudo con una domanda sul settore giovanile: tu hai fatto un percorso particolare, sei uscito a 15 anni dalle “grandi” per crescere a Ravenna…
«Dopo il fallimento del Cesena, dove ho giocato 7 anni dopo aver iniziato a tirare i primi calci nel Classe, sono andato al Ravenna, dove mi sono formato sia fisicamente che mentalmente. Non ero un precoce (Prati oltretutto è nato in dicembre, quasi una rarità nel calcio giovanile di oggi, ndr), nel settore giovanile chi cresce prima è “pronto” prima. Chi non è precoce fatica, ma ogni ragazzo ha un suo percorso, non c’è una regola. Non bisogna mollare mai, anche se in un certo momento non riesci a stare a certi livelli. Fare il campionato di D da molto giovane, per esempio, per me è stato fondamentale».

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