lunedì
30 Giugno 2025

Alessandro Bovolenta alle Olimpiadi con l’Italia del volley, 28 anni dopo il padre

Si aggiunge alle altre ravennati Milena Baldassarri e Sara Errani

Bovolenta Italia Europei

Il figlio d’arte ravennate Alessandro Bovolenta, a soli 20 anni, è stato convocato alle Olimpiadi di Parigi nella nazionale italiana di volley, 28 anni dopo la partecipazione del padre Vigor a quelle di Atlanta (dove vinse l’argento). Una notizia che arriva al termine di un grande campionato di A2 con la Porto Robur Costa Ravenna e in procinto di “trasferirsi” in Superlega alla You Energy Piacenza.

La Nazionale di De Giorgi dopo aver ottenuto la quota Olimpica tramite ranking, a Parigi affronterà Brasile, Egitto e Polonia. L’esordio degli azzurri è previsto il 27 luglio contro la formazione verdeoro.

Ai Giochi Olimpici di Parigi sono già certe di partecipare anche altre due atlete nate e cresciute in provincia di Ravenna: la ginnasta Milena Baldassarri e la tennista Sara Errani.

Frontale in moto: muore un ragazzo di 21 anni. Giocava a calcio nel Cervia

Cordoglio nella città del Sale per la scomparsa di Alberto Stefano. «Un ragazzo solare ed educato»

Alberto Stefano Cervia United
Stefano Alberto in una foto pubblicata sul sito specializzato di calcio Tuttocampo.it

Un ragazzo di 21 anni è morto in un incidente avvenuto nella mattinata di oggi (8 luglio) lungo via Cervese, all’altezza di Calabrina di Cesena. La vittima si chiamava Alberto Stefano ed era di Cervia, dove giocava a calcio nella squadra della città del Sale, in Promozione.

«Una notizia straziante, un dolore che non si può nemmeno spiegare – si legge proprio sulla pagina Facebook del Cervia United -. Siamo ancora scossi per la prematura scomparsa del nostro Alberto. Un ragazzo solare, educato, uno di noi. Carico ed entusiasta per giocare la nuova stagione. In questo momento terribile abbracciamo i suoi cari, la famiglia, vi siamo vicini. Ciao Alberto, per sempre nei nostri cuori».

Il 21enne era in sella a una moto Honda quando, per cause in corso di accertamento, si è schiantato frontalmente con un’auto, condotta da un 31enne, illeso. Per Alberto Stefano, invece, non c’è stato nulla da fare: è morto prima di arrivare in ambulanza al Bufalini.

Ai giardini Speyer in un mese identificate 93 persone e accertate 51 violazioni

Nel mese di giugno 58 pattuglie della polizia locale sono state impegnate in perlustrazioni nei dintorni del giardino nei pressi della stazione

24 07 08 Polizia Locale Giardini Speyer2Prosegue l’attività della polizia locale di Ravenna nel quartiere dei giardini Speyer, in zona stazione, per contrastare il degrado urbano ed episodi criminosi. Nel mese di giugno sono state identificate 93 persone (di cui 71 straniere) e accertate 51 violazioni, 8 delle quali di natura penale. La trasmissione delle notizie di reato alla procura della Repubblica per illeciti che vanno dall’inottemperanza alla normativa sull’immigrazione (permanenza illegale sul territorio, mancata ottemperanza all’ordine di esibire il documento di identità) all’oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, furto aggravato (tre casi, uno dei quali culminato con l’arresto del responsabile) e porto di oggetti atti ad offendere (una lametta, occultata nella cover del cellulare).

Le verifiche nel quartiere hanno impegnato complessivamente 58 pattuglie che hanno perlustrato, a più riprese, la zona sin dalle prime ore del mattino fino alle 22. I controlli hanno consentito di accertare 43 violazioni di natura amministrativa, la maggior parte delle quali, venti, riferite al consumo di bevande alcoliche benché vietato dal regolamento di polizia urbana; altre infrazioni contestate hanno riguardato l’ubriachezza molesta, l’indebito stazionamento in area soggetta a particolare tutela, la violazione dell’ordine di allontanamento e atti contro la pubblica decenza. Quattro persone sono state segnalate alla prefettura quali consumatori di droga, mentre sono nove, tre italiani e sei stranieri, i soggetti nei confronti dei quali è stato emesso ordine di allontanamento.

Nella Bassa Romagna nuove ordinanze speciali per prevenire il contagio del West Nile

Dopo i casi di positività riscontrati nel ferrarese, i comuni dell’Unione rendono obbligatori i trattamenti di disinfestazione straordinaria per gli eventi serali con più di 200 persone

Zanzara

Negli scorsi giorni la Regione Emilia-Romagna ha comunicato un riscontro di positività al virus West Nile in campioni di zanzare catturate nelle province di Parma e Ferrara, durante le normali prassi di sorveglianza. La positività riscontrata nel ferrarese fa attivare anche per la provincia di Ravenna ulteriori interventi di controllo, al fine di prevenire il contagio nell’uomo e negli equini.

Il virus West Nile è presente in maniera stabile nelle regioni del bacino padano, e i serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare. Su proposta del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl della Romagna, i Comuni dell’Unione della Bassa Romagna hanno emanato apposite ordinanze che si aggiungono alle indicazioni operative valide in tutta la provincia di Ravenna.

Le ordinanze prevedono che in caso di manifestazioni con ritrovo di molte persone (200 o più partecipanti) all’aperto, nelle ore serali in aree non interessate dalla disinfestazione ordinaria preventiva con larvicidi, gli organizzatori effettuino obbligatoriamente interventi di disinfestazione con adulticidi, notificando l’intervento all’Ausl e all’Unione. Gli eventi della stessa portata che invece si terranno nelle zone urbanizzate delle città (dove vengono periodicamente trattate le tombinature pubbliche con prodotti larvali) saranno sottoposti a una valutazione delle condizioni ecologiche e degli eventuali interventi straordinari con la collaborazione del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl della Romagna.

I trattamenti dovranno essere affidati a ditte specializzate del settore e nel rispetto delle modalità indicate nelle linee guida regionali per un corretto utilizzo dei trattamenti adulticidi contro le zanzare. Sarà inoltre obbligatorio affiggere nell’area interessata con almeno 48 ore di anticipo cartelli informativi che riportino la data e l’ora del trattamento e le misure di sicurezza a cui attenersi.

I trattamenti dovranno essere indicati preventivamente (con data e luogo) all’Associazione romagnola apicoltori all’indirizzo info@arapicoltori.com per l’adozione delle misure necessarie alla tutela delle eventuali arnie presenti.

Si raccomanda comunque ai cittadini di proteggersi individualmente dalle punture di zanzare ed effettuare i trattamenti larvicidi all’interno delle proprietà private, rimuovendo ogni possibile ristagno d’acqua. I trattamenti larvicidi periodici sono invece assicurati dalla Pubblica amministrazione in tutte le aree pubbliche (giardini, piazze, parchi, vie stradali, edifici comunali), compresi fossi e scoli di campagna.

Gli allievi di Umberto Folli rendono omaggio al maestro con una mostra a Cervia

Fino al 14 luglio i Magazzini del sale ospitano alcuni lavori del pittore romagnolo e opere di artisti della sua scuola, tra cui l’attuale direttrice dell’Accademia di Belle Arti

IMG 6935
Umberto Folli, Donna con bambino, 1971

Appena inaugurata, la mostra Omaggio al maestro, dedicata al pittore romagnolo Umberto Folli – curata da Mara Predicatori –, si costuitisce come omaggio al maestro che ha insegnato per anni all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Nelle sale dei Magazzini del Sale di Cervia è presente una piccola e intensa selezione di opere del pittore, scomparso nel 1989 a settant’anni, assieme a una serie di opere di un gruppo di artisti e artiste del territorio che sono stati alla sua scuola.

A causa dello spazio si tratta di poche opere per ognuno degli 11 artisti presenti in mostra ma la quantità è sufficiente per comprendere il punto attuale di ricerca di quanti sono stati allievi di Folli fra la fine degli anni ‘60 e nei due decenni successivi.

La vita e l’arte di Folli sono state indagate soprattutto grazie a una ampia retrospettiva del 1999, ospitata al Mar di Ravenna, che ha consentito una ricognizione del percorso dell’artista nato a Massa Lombarda e avviato giovanissimo al lavoro presso un decoratore locale. La vocazione all’arte diventa una necessità di vita quando l’artista comincia a seguire gli insegnamenti di Luigi Varoli nell’affollata e dinamica Scuola delle arti e mestieri di Cotignola. Alla metà degli anni ‘30, Folli lavora a paesaggi e ritratti delineati attraverso una pittura tonale quasi monocroma mentre nel 1940 – col passaggio all’Accademia di Bologna e l’insegnamento di Giovanni Romagnoli – si applica alla tecnica della pittura murale, che ormai da una ventina di anni aveva risvegliato l’attenzione in tutta Italia. Nonostante a Bologna Folli segua anche le lezioni di incisione del grande Giorgio Morandi – che pare apprezzare il giovane artista – le prove pittoriche di questo periodo approfondiscono la grande capacità tecnica ma rafforzano anche la devozione verso un mondo figurativo visto attraverso una lente naturalista. Nei primi anni ‘40 si intravedono nella pittura di Folli le riflessioni sull’esperienza del gruppo di Novecento e forse non è un caso che Francesco Balilla Pratella lo menzioni con parole di lode, ma l’esperienza viene subito superata da una pittura più smagliata a livello di colore.

Quello che rimane costante fra le pennellate grevi e potenti che molto devono al Postimpressionismo e all’Espressionismo è un inquadramento formale geometrico, sprovvisto di cedimenti. Negli anni ‘50 Folli partecipa a varie mostre importanti e ha contatti con gallerie milanesi, ma il baricentro della propria vita resta in Romagna, dove inizia a insegnare dal 1960, prima al Liceo Artistico poi nella Accademia di Belle Arti, dove è apprezzato per le sue capacità didattiche. La passione verso i grandi artisti del passato non si allinea a tendenze o a mode: negli anni ‘60 Folli prosegue uno studio degli espressionisti tedeschi e dei Fauves – assieme a Ensor, Munch, Kirchner, Permeke, Soutine – che influenza il suo lavoro diventando talvolta evidente citazionismo. In sostanza il maestro rivendica consapevolmente il mestiere e una inattualità che gli garantiscono comunque di restare fedele a temi e soggetti amati, alla  gurazione e al proprio stile, sempre facilmente riconoscibile.

Forse è proprio a causa della grande capacità didattica posseduta che Folli non vuole che allievi lo copino ma che ciascuno trovi una strada personale. Dalla sua fucina escono quindi Paola Babini – oggi direttrice dell’Accademia di Ravenna – e Rosetta Berardi, che a Cervia presentano opere complementari per la scelta del soggetto. Gli esiti dei lavori portano le due artiste a superare con grande margine il maestro ma anche a divergere nello stile, nella tecnica e poetica: Babini evoca paesaggi emotivi come ricordi lontani, garantiti dalla stratificazione della tecnica mista su carta e acetato; Berardi trasforma la realtà naturale in attracchi formali in cui rami e tronchi vengono percepiti come esperienze calligrafiche. Le installazioni di Alexandra Baglio utilizzano materiali vari che possono sfociare in elementi scultorei: l’ambiguità delle forme amplificata dalle implicazioni del titolo, dalle proprietà dei materiali – come soffcità, opacità, trasparenza – creano un’aura di forte attrazione attorno a ogni lavoro. Più vicini a Folli per il grande amore del mestiere e per la fiducia concessa alla pittura si posizionano le prove di Giovanni Fabbri e Stefano Mazzotti, che virano verso un linguaggio astratto dalle componenti più materiche e simboliche il primo, più emotive ed espressioniste il secondo. Anche il riminese Agostino Marchetti manifesta fedeltà al medium pittorico, che si amplia a comprendere  figurazione e un accentuato espressionismo, caratteristiche queste rintracciabili anche nelle mappe naturalistiche a fotografia, acrilico e pastelli a olio realizzate da Maurizio Pilò. Guerrino Siroli e Oliana Spazzoli condividono di nuovo la pittura, virata all’astratto-informale per il primo e alla sintesi segnica e di traccia di colori la seconda. Chiudono la serie degli ex allievi Stefania Vecchi, che riprende dal maestro l’affetto verso il soggetto umano trasformato però in un vibrante ed energico riassunto di linee e colori, e il più giovane e indisciplinato fra i presenti, il riminese Franco Pozzi, che opera un tradimento e un ritorno alle origini. I suoi fantasmatici pochoir di polvere di vetro sono infatti quanto di più opposto alla gravità terrena della pittura di Folli ma quanto di più vicino alle affascinanti composizioni del suo maestro Morandi.

“Umberto Folli 1919-1989. Omaggio al maestro” – Cervia, Magazzini del Sale – fino al 14 luglio – orari: lu-ve 20-24; sa-do 10-12 e 19-24 – ingresso libero.

Da sei anni la sua vita è su un furgone con il telefono acceso: il racconto del Ncc

Parla Paolo Boni: «Il servizio con i giovani per le discoteche è molto richiesto, ma ora ho molto lavoro di giorno e di notte preferisco dormire»

Paolo Boni

«Per il mio lavoro mi servono un veicolo e il telefonino». Paolo Boni è un ravennate di 58 anni e da sei anni fa il servizio di noleggio con conducente, più spesso noto con l’acronimo Ncc. «Attualmente ho tre veicoli e quindi altrettante autorizzazioni – ci racconta un pomeriggio mentre al volante rientra da Roma –, due nel comune di Ravenna e una a Faenza. Ho un dipendente fisso e un lavoratore a chiamata».

L’ingresso nel mondo Ncc è avvenuta comprando un’azienda che già aveva le licenze: «Il passaggio dell’azienda fa passare anche l’autorizzazione, se il Comune verifica che il nuovo acquirente ha i requisiti di idoneità». Tra i tre veicoli di Boni l’ammiraglia è un Mercedes V250: «Il classico van nero con i vetri scuri che si vede spesso negli eventi. Poi ho anche un van da 8 passeggeri che è più spazioso per i bagagli ed è utile per il servizio al terminal crociere visto che davvero arrivano tutti con una quantità di valigie inspiegabile».

L’attività di Boni, come quella di ogni Ncc, si sviluppa concordando con la clientela le esigenze e i prezzi: «Per essere in regola occorre avere una prenotazione che può essere fatta con una mail o Whatsapp. Poi dobbiamo compilare il cosiddetto foglio di servizio elettronico che riporta tutti i dati di viaggio e del cliente». Oltre alla clientela che si rivolge a Boni una tantum, ci sono clienti consolidati, sia privati che aziende, che ricorrono al servizio Ncc con frequenza. E poi ci possono essere gli ingaggi per gli eventi: «Ad esempio quando c’è la Formula Uno a Imola vengono richiesti molti veicoli come il mio e pagano bene, però c’è una volta all’anno e se dai disponibilità vuol dire che non puoi rispondere alle richieste dei clienti abituali e invece preferisco conservare quei rapporti di lavoro».

Nessuna divisa particolare: camicia e pantaloni classici, sul blu o sull’azzurro. «Capitano anche situazioni in cui viene richiesto giacca e cravatta. Per come sono fatto io, cerco di evitarlo». Ma capita comunque di trasportare vip: «Però non sono di quelli che si fanno selfie da postare, chi usa un Ncc gradisce la privacy».

Orari di lavoro non ce ne sono. I veicoli non hanno cronotachigrafi che registrano le ore di guida come i mezzi pesanti. Sta nel senso di responsabilità del singolo: «Sei su strada e hai persone a bordo, non puoi viaggiare stanco. In questo momento se fossi stanco non sarei al telefono ma in un autogrill a riposare».

Anche per questo Boni ha smesso di coprire una delle fette di mercato più sostanziose soprattutto nel periodo estivo: il trasporto dei giovani in discoteca. «C’è molta richiesta e se fai bene il tuo lavoro poi il passaparola tra le famiglie funziona. Però ora ho molto lavoro di giorno e di notte devo dormire».

In prima assoluta al Ravenna Festival l’opera teatrale musicale dedicata a Samia

All’Alighieri l’adattamento del libro di Giuseppe Catozzella, con la regia di Laura Ruocco

“Sappiamo che siamo diverse dalle altre atlete (…) ma vorremmo dimostrare la nostra dignità e quella del nostro Paese”: Samia Yusuf Omar non conquista nessun podio alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 – in gara arriva ultima – ma diventa simbolo di riscatto e libertà per le donne di un Paese sempre più dominato dall’integralismo religioso.  La storia della velocista somala che Giuseppe Catozzella ha raccontato nel romanzo vincitore Premio Strega Giovani nel 2014 diventa ora un’opera teatrale musicale in prima assoluta a Ravenna Festival lunedì 8 luglio, alle 21 al Teatro Alighieri.

Qui sopra le foto di Luca Concas delle prove al teatro Alighieri

Da un’idea di Giorgia Massaro (qui la nostra intervista), con la regia di Laura Ruocco (qui la nostra intervista), la supervisione all’adattamento di Catozzella e la supervisione artistica di Ivan Stefanutti, Non dirmi che hai paura accosta composizioni originali di Alessandro Baldessari a musiche di Peter Gabriel e Jill Gabriel, eseguite su licenza di Real World Music Ltd e arrangiate dallo stesso Baldessari. Avvalendosi anche di coreografie di Giulio Benvenuti e testimonianze video (incluse quelle di atleti rappresentanti del Programma Olimpico per i Rifugiati), Non dirmi che hai paura restituisce voce a Samia e al suo desiderio di raggiungere l’Europa per continuare ad allenarsi per Londra 2012, un sogno su cui si sono chiuse le acque del Mediterraneo. Lo spettacolo è parte de Le vie dell’Amicizia: quest’anno lo speciale progetto di Ravenna Festival, che dal 1997 disegna ponti di fratellanza e promuove il dialogo attraverso il linguaggio universale della musica, è infatti dedicato al dramma dei migranti. Non dirmi che hai paura è possibile grazie al sostegno di Reclam Edizioni e Comunicazione.

«Per me la storia di Samia è un volo – scrive Laura Ruocco nelle note di regia – Non solo per il suo sport, la corsa; ma soprattutto per la sensazione di determinazione e libertà che si respira dalla personalità di questa giovane ragazza somala. È aria, velocità, gioco, libertà appunto, ma anche lavoro, disciplina, sudore. Eccolo, per me, il fulcro della sua storia ed ecco il senso dello spettacolo. (…) Perché in fondo, noi tutti siamo Samia. Noi tutti siamo un concentrato di affetti, di passioni da alimentare, di speranze per cui lottare, di viaggi da intraprendere. Non vorrei portare in scena uno spettacolo sul tema dell’immigrazione, ma uno spettacolo su una giovane e bravissima atleta costretta ad emigrare.” Giuseppe Catozzella, autore del romanzo, aggiunge: “Se è vero, come per l’epica classica, che la storia di Samia è una questione di vita o di morte, che l’eroina lotta per ciò che c’è di più vero e di più importante, che invoca le forze terrene e quelle ultraterrene pur di affrontare la sovrumana avventura di diventare se stessa e rappresentare così, in questa tensione, ogni essere umano – il desiderio di sondare la nostra libertà, di scovare il coraggio per strapparci alle origini, se esse ci impediscono di vivere e di diventare chi vorremmo – se tutto ciò è vero, allora questa storia deve consumarsi sotto i nostri occhi, stagliandosi su una scena».

«Da subito ho pensato al coinvolgimento di Peter Gabriel – sottolinea Laura Ruocco – Alcune sue canzoni sembravano scritte appositamente. Sapevo di trovare un’anima sensibile. Sapevo che avrebbe messo la sua arte a disposizione del racconto». Brani cult evidenziano momenti cruciali della narrazione: Mother of Violence è il momento più drammatico del viaggio verso l’Europa, mentre Don’t Give Up è il “mantra” con cui il padre di Samia educa le figlie e Come Talk to Me rappresenta il dialogo tra Samia e la sorella. Ma si ascolteranno anche A Different Drum, Red Rain, Kiss of Life e Courage. Nell’accostare i propri brani a quelli di Peter Gabriel, Alessandro Baldessari ha scelto strumenti di tutto il mondo – tra cui il duduk, l’oud, il ney, il taishōgoto e varie percussioni mediorientali e asiatiche – accanto alle sonorità di sintetizzatori e campionatori ed elementi di sound design.

Nella contaminazione di linguaggi, ogni ingrediente contribuisce alla narrazione: per esempio, una coreografia di Giulio Benvenuti – che ha inserito elementi di atletica nel più tradizionale linguaggio della danza – muta i corpi in sabbia per raccontare il viaggio nel deserto, mentre l’installazione video realizzata con riprese subacquee traduce in scena le ultime pagine del romanzo. Nelle riprese inserite per raccontare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino sono stati coinvolti Mahdia Sharifi (qui la nostra intervista) e Hadi Tiranvipour, due atleti di taekwondo che appartengono al programma olimpico per i rifugiati, promosso dal Cio dal 2016 (Tiranvipour gareggerà alle Olimpiadi di Parigi a luglio).

Se Samia adulta è interpretata da Giorgia Massaro, nel cast compaiono volti noti come Jonis Bascir (il padre Abee) e Helen Tesfazghi (la sorella Hodan), mentre Madior Fall (visto in Zero su Netflix) debutta a teatro come Alì, l’amico fraterno di Samia. Dalla scena del teatro musicale arrivano Brian Boccuni (Ahmed), Mariachiara Di Giacomo (la madre) ed Elisa Lombardi nei panni di Fawday, personaggio creato appositamente per lo spettacolo, sorta di coro greco e coscienza che ci mette a parte dei pensieri di Samia. I giovanissimi Eleonora Di Luca, Edoardo Grimaldi e Maya Cito sono invece Samia, Alì e Hodan bambini. Un cast di nazionalità e background differenti, all’insegna della contaminazione.

Si spara dentro a un furgone, paura in piazza Vacchi

Chiuse le entrate e le uscite e interrotto momentaneamente il traffico in via Fiume Abbandonato

Suicidio Piazza Vacchi

Momenti di paura in piazza Vacchi, zona ospedale di Ravenna, nel primo pomeriggio di oggi, domenica 7 luglio.

Un ravennate di 67 anni, all’interno di un furgone parcheggiato, ha tentato il suicidio, sparandosi un colpo in testa. Sul posto personale del 118 e i carabinieri. L’uomo, infatti, in un primo momento era rimasto cosciente, sbraitando, con ancora tre colpi a disposizione.

suicidio piazza vacchi

Sul posto anche la polizia locale, che ha chiuso tutti gli accessi e le uscite della piazza, interrompendo momentaneamente anche il traffico su via Fiume Abbandonato.

Poco dopo il personale del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 67enne.

Torna l’Arena delle balle di paglia a Cotignola. Il programma

Dal 10 al 16 luglio. Tra gli ospiti Dagger Moth, Emma Nolde, Matthias Martelli, Matteo Galbusera

Arena Balle Paglia

Ha preso forma l’arena e ha preso forma anche il programma dell’edizione 2024 del sempre atteso festival “Nell’arena delle balle di paglia“, a Cotignola, organizzato da Primola. Si parte come sempre dal parcheggio del campo sportivo di via Cenacchio, per raggiungere a piedi l’arena, in mezzo alla campagna, in un luogo fuori dal tempo.

Il tema lo spiegano in poche righe di introduzione quelli di Primola: «Abbiamo sognato la rivoluzione dei matti, per uscire dai nostri manicomi mentali».

Il programma giorno per giorno (dalle 19 alle 21 sono sempre in programma attività per bambini e famiglie).

Mercoledì 10 luglio. La serata di inaugurazione c’è “gnit”, ossia niente, si prende possesso dell’arena senza particolari eventi se non la lettura da Fitzcarraldo di Roberto Magnani alle 21.30. E un nuovo “museo” da scoprire.

Giovedì 11 luglio (ingresso almeno 2 euro). Dalle 20 un tributo “ai primi matti che presero il jazz” con Opoponax quartet (Alessandro Scala: sassofono, Enrico Ronzani: pianoforte, Henrique Molinario: contrabbasso, Manuel Giovannetti: batteria).
Dalle 21 concerto dell’Orquesta Reusónica Trio con Rocco Papìa, Xavi Lozano, Antonio Sánchez Barranco.
Dalle 21.30 “Zitti tutti!”, spettacolo di Raffaello Baldini con Denis Campitelli (produzione Teatro Due Mondi).
Dalle 22.15 Dagger Moth (nome d’arte della chitarrista Sara Ardizzoni) in concerto.

Venerdì 12 luglio (ingresso almeno 5 euro). Dalle 20 un dibattito sul tema “Matti, mattacchioni, quasi matti. Chi siamo? La cura della follia in pagliese, per i matti di ieri, oggi e domani pensando a Franco Basaglia (1924-1980) e Gian Franco Minguzzi (1927-1987)” con psichiatri e addetti ai lavori.
Dalle 20.30 andrà in scena una gara di batterie elettroniche (iscrizione: rico@fiscerprais.com oppure la sera stessa in Golena dalle 18 alle 19).
Dalle 21.30 concerto di The sweet life society tra melodie vintage, sonorità caraibiche e i beat dell’hip hop.
Dalle 22 un concerto al buio con la fisarmonica di Vincenzo De Ritis.

Sabato 13 luglio (ingresso almeno 5 euro). Dalle 20 concerto degli Orsi, vincitori dell’edizione 2024 de La musica nelle aie.
Dalle 21 lo spettacolo “Odiséa – la tutta splendida” di Tonino Guerra, una produzione Teatro delle Albe, di e con Roberto Magnani, accompagnato da Giacomo Piermatti (contrabasso).
Sempre dalle 21 Arianna Pasini e a seguire Emma Nolde in concerto.
Dalle 22.15 Rosanna Frattaruolo presenta e recita le poesie dal suo libro Fegato in cartolina. Je vais te dire un secret, accompagnata dalle domande di Mauro Ronconi.
Dalle 23 fino a notte fonda mondi sonori e visioni del futuro con Marco Morandi, Francesco Tedde, Gemma Hansson Carbone, Cecilia Pellegrini.

Domenica 14 luglio (ingresso almeno 5 euro). Dalle 19.45 dialogo con Ettore Selli, autore di Labirinti italiani. Arte, storia, paesaggio e architettura nei misteriosi dedali della penisola.
Dalle 20.30 Setak in concerto, nome d’arte del chitarrista e cantautore abruzzese Nicola Pomponi.
Dalle 21.15 lo spettacolo “Mistero Buffo” di Dario Fo e Franca Rame: Matthias Martelli porta all’Arena “la più avvincente pièce di teatro fisico al quale potrete assistere nell’arco di una vita”. Una produzione Melo Tondo, regia di Eugenio Allegri.

Lunedì 15 luglio (ingresso almeno 5 euro).Dalle 20 otto ospiti d’eccezione condivideranno le loro esperienze di sostenibilità a 360°, dall’agricoltura rigenerativa, all’energia rinnovabile, alla riduzione dello spreco alimentare.
Dalle 20 The Loser, spettacolo di clownerie dissacrante di Matteo Galbusera.
Dalle 21 Microband in concerto con il loro repertorio di brani classici e popolari rivisitati.
Dalle 22.15 concerto di Alberto Bianco.

Martedì 16 luglio (ingresso almeno 5 euro). Dalle 20 il duo Wunder Tandem in concerto; dalle20.45 spettacolo “Tre piccoli fiori gialli”, di e con Giorgia De Bastiani, attrice cresciuta nell’accademia di Ivano Marescotti.
Dalle 21.30 Mefisto Brass in concerto.

Info e programma completo su primolacotignola.it

In 700 all’alba per correre tra i parchi e le “vie d’acqua” di Ravenna

Raccolte anche oltre 200 firme per chiedere più fontanelle

Si avvicina ai numeri di pre-pandemia la dodicesima edizione dell’Urban Trail Ravenna Città d’acque che alle 6 ha visto 700 partecipanti rinunciare a qualche ora di sonno per correre tra i parchi cittadini, le vie d’acqua ancora vive o quelle scomparse e ricordate solo dalla toponomastica.

Anche l’Urban Trail come la Corsa della Bonifica ha reso omaggio al quarantennale degli Scariolanti, sottolineando l’importanza del lavoro umano nella delicata gestione delle acque.

Il tratto delle antiche mura e i suggestivi e impervi passaggi tra gli Orti Siboni e il Molino Lovatelli sono stati gli scorci più apprezzati da un pubblico sempre più variegato ed extra cittadino.

Come consuetudine la partecipazione è stata premiata a sorteggio, tra i cento fortunati, ha avuto la meglio la signora Emanuela Benazzi che ha vinto il premio Millepiedi Viaggi  “superando” senza troppe fatiche anche i primi arrivati, tra gli uomini Giuseppe Rocco e tra le donne Mariarosaria Valente.

Grande attenzione per la petizione sulla riapertura delle fontanelle nei parchi pubblici che in un solo giorno ha raccolto oltre 200 firme che si sommano alla raccolta on line. A breve Trail Romagna organizzatrice dell’Urban Trail e della petizione consegnerà le firme al consiglio comunale.

 

Esposto in procura per la mancata realizzazione delle casse di espansione del Senio

Solarolo
Una vista aerea della zona della piscina di Solarolo nei giorni dell’alluvione a maggio 2023

Un esposto in procura per la mancata realizzazione delle casse di espansione del Senio. Lo ha presentato nei giorni scorsi il consigliere comunale di Faenza in quota Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi.

L’atto contiene la cronologia riguardante il caso della “cava Ca Lolli”, le cui casse di espansione erano state finanziate con 8 milioni di euro e sono tuttora previste nel piano speciale di ricostruzione della Regione.

L’esposto vuole chiarire i motivi dei ritardi e capire se esiste una correlazione tra la mancata realizzazione del bacino sopra Tebano e i danni causati dall’alluvione a Castel Bolognese, Solarolo e in via Casale, a Faenza.

Tornano i concerti estivi sotto “le stelle di Galla Placidia”

2 Quartetto Vivaldiano
Quartetto Vivaldiano

Ritorna anche quest’anno, fra luglio e agosto, l’ormai ventennale rassegna musicale estiva “Le Stelle di Galla Placidia”, organizzata dall’Ensemble Mariani in collaborazione con l’Ufficio Turismo del Comune di Ravenna e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

Dopo l’anteprima all’alba di oggi, domenica 7 luglio, al bagno del Passatore di Lido di Dante, fino al 9 agosto sono in programma 14 eventi serali, che avranno per location piazza San Francesco e gli attigui Antichi Chiostri Francescani e spazieranno dalla classica al jazz, dall’omaggio ai cantautori alla musica da film, dal tango alla musica irlandese.

Si parte lunedì 8 luglio alle 21.15 agli Antichi Chiostri Francescani con il Quartetto Vivaldiano in “La follia del prete rosso”.

Tuti gli eventi sono a ingresso libero senza prenotazione. Per info: www.ensemblemariani.it

Le Stelle Di Galla Placidia Ed.24 Manifesto

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi