lunedì
01 Settembre 2025

La Festa della Lega a Cervia con ministri, governatori e anche De Pascale

Comincia giovedì 31 luglio la festa della Lega Romagna, ospitata dall’area della Torre San Michele di Cervia. Governatori, ministri e esponenti del centrodestra faranno parte dell’edizione 2025 della manifestazione di carattere nazionale, che coinvolgerà anche 100 militanti nei panni di volontari.

«Ringraziamo gli ospiti che, impegnati a Roma e Bruxelles, trovano comunque tempo per venire a una festa sempre più grande e di carattere nazionale – ha dichiarato durante la conferenza stampa Jacopo Morrone, deputato e segretario della Lega Romagna –. Vedremo alternarsi nomi di spessore come Matteo Salvini, che nonostante i numerosi impegni non è mai mancato alla nostra festa, e Luca Zaia, che è uno dei più bravi Governatori d’Italia, a cui chiederemo quale sarà il suo futuro. Interessante e anche divertente sarà il confronto tra due governatori di segno opposto come Fedriga e De Pascale. Noti moderatori gestiranno questi dialoghi stile talk show per rendere più appassionante possibile la conversazione e attrarre anche i turisti in villeggiatura a Cervia».

Il programma, si apre con il vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. Il segretario della Lega parlerà con il parlamentare della Lega Morrone e il giornalista Daniele Capezzone su dazi, sicurezza, immigrazione e campagna elettorale. Salirà sul palco alle 21.30, mentre un’ora prima inizierà il dibattito tra Riccardo Molinari (Lega), Galeazzo Bignami (Fratelli d’Italia), Maurizio Gasparri (Forza Italia) e Maurizio Lupi (Noi Moderati).

Anche venerdì 1 agosto il programma si apre alle 20:30 con un confronto tra Alessandra Locatelli (Ministro per le disabilità), Silvia Sardone (parlamentare europea), il giornalista Mario Adinolfi, lo scrittore Francesco Giubilei e Mirko de Carli del Popolo della Famiglia. A concludere la serata, alle ore 21.30, salirà sul palco il governatore del veneto Luca Zaia.

La festa della Lega prosegue sabato 2 agosto, alle 20,30, con i parlamentari Alberto Stefani e Alberto Gusmeroli che, trattando di economia, anticiperanno le parole (in collegamento da Roma) del ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. A seguire, alle 21.30 si terrà l’atteso confronto tra il presidente del Friuli Massimiliano Fedriga e il presidente dell’Emilia Romagna Michele de Pascale.

Domenica 3 agosto spazio a un confronto a tre con sul tema del lavoro con il senatore Claudio Durigon, il parlmentare leghista Luca Toccalini e il segretario dell’Ugl Francesco Paolo Capone. Per concludere la festa, alle ore 21.30 interverrà e presenterà il proprio libro, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

Morrone ha aggiunto anche un commento su uno dei temi del momento: «Bisognerà stare attenti che la festa non venga vandalizzata e questo ci preoccupa perché ci sono enormi problemi di sicurezza a Ravenna, come a Cervia e Milano Marittima. Ci sono tante immagini che non vorremmo vedere ma che noi della Lega denunciamo da anni senza avere ascolto. Mi auguro che ci si dia una svegliata a livello amministrativo, perché chi ha governato in questi anni ha troppo spesso sottovalutato il problema. Ritengo che la sicurezza non sia un tema partitico ma politico».

Litigano di notte davanti al ristorante dopo la festa per un battesimo: arrestato un 31enne

La festa del battesimo finisce in rissa. E un uomo di 31 anni in manette. È successo nella notte tra sabato e domenica, quando i carabinieri sono stati chiamati per una lite fuori da un ristorante di Bagnacavallo. Giunti sul posto, in effetti, i militari hanno trovato un gruppo di stranieri – quasi tutti ubriachi . che discutevano animatamente tra loro. A innescare la miccia, pare, motivi di gelosia tra alcuni invitati a un battesimo.

Mentre i carabinieri erano intenti a calmare gli animi, un uomo coinvolto nella lite, a petto nudo e scalzo, ha tentato di aggredire un suo connazionale. A questo punto i militari hanno cercato di fermarlo, ma l’uomo si è scagliato contro di loro – si legge in una nota dei carabinieri – inizialmente sputandogli contro e poi lanciando anche diversi oggetti tra cui un posacenere che ha colpito uno dei carabinieri. Il 31enne ha quindi colpito con gomitate e calci tre militari (medicati poi all’ospedale) che stavano tentando di bloccarlo.

Arrestato per resistenza e lesioni, l’uomo è stato poi liberato dal giudice che – dopo aver convalidato l’arresto – ha disposto nei suoi confronti l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria una volta alla settimana.

Un’assemblea antifascista e antirazzista ai giardini Speyer: «Basta cacce all’uomo»

Un’assemblea pubblica antifascista e antirazzista ai giardini Speyer, di fronte alla stazione di Ravenna. Appuntamento per mercoledì 30 luglio alle 18 per una sorta di contromanifestazione in risposta a quella del 19 luglio scorso promossa dal padre del ragazzo accoltellato pochi giorni prima in centro a Ravenna, «un episodio che grida vendetta civile e che ha scatenato una “caccia all’uomo” degna dei peggiori momenti della nostra storia», scrivono i promotori del comitato La Ravenna Antifascista, che denunciano anche un’aggressione verbale subita in quella occasione da un gruppo di donne che avevano contestato il presidio.

«I personaggi politici locali – continua la nota inviata alla stampa dagli organizzatori – si fanno megafoni di una retorica velenosa: giustizia privata, espulsione coatta dei “clandestini”, violenza discriminatoria che non conosce limiti. Un agire al di sopra dello Stato e della legge che ricorda gli Stati Uniti di Trump, mentre l’Italia meloniana non è da meno».

Una sirena-bambina alta sei metri in mezzo al mare di Milano Marittima – FOTO

Nell’ambito del “Mare d’Arte Festival” è stata installata a Milano Marittima l’imponente opera Non basta il canto delle sirene di Valerio Berruti, collocata in modo permanente sulla banchina nord del porto canale di Cervia.

L’opera è un esempio di scultura monumentale completamente circondata dal mare e rappresenta una sirena-bambina alta sei metri, che con il suo profilo in bronzo patinato si staglia sopra il mare nel punto in cui incontra il porto, e che al calar del buio si accenderà di luce come se emergesse dall’acqua.

Un’installazione che invita a riflettere sui fondamenti che animano il progetto Mare d’Arte Festival – scrivono gli organizzatori -: «la sirena come simbolo del mare e la bambina intesa come metafora della speranza e del futuro restituiscono un’idea di ospitalità che non solo riceve, ma accoglie e trasforma, senza giudicare».

L’opera verrà illuminata per la prima volta con uno speciale gioco di luci grazie al progetto realizzato per l’occasione da Hera Luce e l’inaugurazione è in programma venerdì 8 agosto dalle ore 20 presso il Mosquito Beach 236.

Nato ad Alba nel 1977, l’artista Berruti si esprime attraverso l’antica tecnica dell’affresco, la scultura e la videoanimazione per creare immagini essenziali, ispirate al mondo sospeso dell’infanzia.

Calendario campionato: il Ravenna comincia in casa con il Campobasso, poi subito derby a Forlì

Esordio in casa con il Campobasso, poi subito derby in trasferta a Forlì. È questo l’inizio del campionato del Ravenna Fc nella stagione del ritorno in serie C. La Lega Pro ha composto oggi, 28 luglio, i calendari del prossimo campionato 2025-26. Come noto si comincia il 24 agosto. Ma il primo impegno ufficiale del Ravenna sarà il 17 agosto, in casa, nel primo turno di Coppa Italia. L’altro derby romagnolo per il Ravenna arriverà, invece, alla fine del girone: nell’ultima giornata prima di Natale (21 dicembre) sfida casalinga contro il Rimini. L’incrocio con la Juventus Next Gen, formazione under 23 dei bianconeri, è in programma il 5 ottobre: l’andata si gioca ad Alessandria, stadio scelto dalla società di Torino per la formazione B.

Qui il pdf del calendario completo.

«Non è vero che ci sono più vigili in ufficio che in strada. Il problema è la carenza di organico e mezzi nelle forze dell’ordine statali»

La rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) del Comune di Ravenna (in una nota congiunta firmata anche da Cgil, Cisl, Uil e Sulpl) entra nel dibattito sulla sicurezza, precisando quale sia il ruolo della polizia locale, finita spesso nel dibattito politico di queste settimane. «Le funzioni di ordine pubblico – si legge in una nota -, inclusi i controlli per la prevenzione e repressione dei reati e il contrasto al degrado urbano, sono assegnate in via principale alla Polizia di Stato e all’Arma dei Carabinieri, con la Guardia di Finanza che si occupa anche della polizia economico-finanziaria. Agli agenti di Polizia Locale, pur avendo un ruolo nell’ampia materia dell’Ordine Pubblico, è riconosciuta la qualifica di Ausiliari di Ordine Pubblico in quanto svolgono una funzione complementare e di supporto alle Forze dell’Ordine Statali, quando necessario».

A Ravenna – sottolineano i sindacalisti – «gli uomini e le donne della Polizia Locale sono comunque quotidianamente impegnati in servizi di contrasto al degrado urbano, prevenzione del consumo e spaccio di sostanze stupefacenti, e prevenzione e repressione dei reati in aree critiche. Inoltre, è importante ricordare che la Polizia Locale svolge compiti unici e spesso prevalenti in ambiti come la polizia edilizia, i controlli per la tutela del consumatore, la polizia ambientale e il benessere animale».

I sindacati cercano definiscono inoltre fuorviante l’affermazione che “su circa 200 agenti, solo 72 sono destinati ai servizi di controllo del territorio”, pur non smentendo i numeri. «Questo non significa che gli altri componenti del corpo siano esclusivamente impiegati in attività amministrative o di sportello – continua la nota -. Semplicemente, svolgono altre funzioni, molte delle quali prevedono un servizio esterno giornaliero per controlli specifici o interventi su segnalazione di cittadini e altri enti, la gestione di pratiche complesse e delicate come per esempio quelle riferite a incidenti stradali gravi o mortali. Riteniamo un grave errore affermare che gli agenti del Corpo di Polizia Locale sono più negli uffici che sulla strada: la Rsu e le organizzazioni sindacali contestano fermamente tale nozione e qualsiasi insinuazione simile».

La proposta emersa dall’ordine del giorno dell’opposizione di sostituire il personale con funzioni puramente amministrative per consentire a più agenti di prendere parte ai servizi di controllo del territorio «non tiene conto della complessità organizzativa. Tra le fila della Polizia Locale – termina la nota – infatti vi sono agenti con esperienza decennale, e in alcuni casi, per eventi legati al servizio o meno, possono esserci esenzioni dal servizio esterno. È fondamentale considerare che numerosi atti amministrativi gestiti dalla Polizia Locale sono possibili proprio grazie alle qualifiche specifiche conferite dalla legislazione, e non possono essere svolti da personale privo di tali qualifiche».

Parallelamente, i sindacati evidenziano «la grave situazione occupazionale in cui versano le Forze dell’Ordine dello Stato. Il Ministero competente, di fatto, sembra negare le risorse necessarie a renderle pienamente operative sul territorio. Questa carenza di organico e mezzi nelle Forze dell’Ordine Statali ha un impatto diretto sulla sicurezza complessiva del territorio e sul carico di lavoro della Polizia Locale, che si trova spesso a coprire ambiti che non rientrano primariamente nelle sue competenze. L’operato quotidiano di lavoratori e lavoratrici della Polizia locale che, pur con minori tutele e minor retribuzione rispetto alle forze dell’ordine statali, è al servizio della cittadinanza non può e non deve essere strumentalizzato né sminuito».

Tanto “rumore” in piazza a Ravenna per Gaza: «Rompiamo il silenzio»

In tanti si sono ritrovati in piazza del Popolo a Ravenna, dalle 22 di domenica 27 luglio, per “fare rumore”, allo scopo di  far sentire la propria solidarietà al popolo palestinese.

Si è trattato della mobilitazione generale “Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”, organizzata dal movimento globale “Ultimo giorno di Gaza”, a cui ha aderito anche il Comune di Ravenna, con  la partecipazione dell’assessora con delega alla Pace Hiba Alif.

Come sottolineano gli organizzatori: «Gaza muore di fame: il genocidio entra nella fase finale, e Israele prepara così una terra finalmente davvero senza popolo. Affamando, assetando, bombardando. A Gaza suonano le sirene delle ambulanze, che danno voce ai condannati a morte per fame e bombe». L’iniziativa si propone quindi di rompere «questo mostruoso muro di silenzio» e di «unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza».

L’Amministrazione comunale di Ravenna si è unita alle centinaia di comunità ecclesiali, compresa quella di Ravenna e Cervia, e amministrazioni comunali d’Italia che hanno aderito a questa mobilitazione per chiedere «con urgenza il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, l’apertura di corridoi umanitari e il ritorno al dialogo come unica via per costruire giustizia e sicurezza per tutti».

Violento temporale a Marina, un albero caduto su un’auto, nessun ferito

Un violento temporale che ha colpito il litorale ravennate nella serata di ieri, 26 luglio, ha causato la caduta di un pino in via Menotti a Marina di Ravenna. L’albero è caduto su un’auto in sosta senza causare feriti.

Per consentire l’intervento dei vigili del fuoco, i volontari dell’Associazione nazionale carabinieri hanno gestito l’interruzione della circolazione in entrambi i sensi di marcia, evitando ingorghi nelle vie limitrofe e calmando alcuni automobilisti in escandescenza. Il transito degli autobus è stato mantenuto attivo.

Alle 22.30 è giunta una pattuglia della polizia locale. L’emergenza si è conclusa alle 23.20 con il ripristino della normale viabilità.

Allerta meteo di 24 ore per criticità idraulica, idrogeologica e temporali

Dalla mezzanotte di oggi, domenica 27 luglio, alla mezzanotte di domani, lunedì 28, sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna l’allerta meteo numero 79, per criticità idraulica, idrogeologica e temporali, emessa dalla protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna. L’allerta è gialla.

Nella giornata di lunedì 28 luglio sono previste precipitazioni che, nelle prime ore dell’alba sui settori emiliani e nel corso della sera sui settori romagnoli, potranno assumere carattere temporalesco, anche di forte di intensità, con possibili effetti e danni associati. Nelle aree interessate dai temporali, in particolare nei settori centro orientali della regione, saranno possibili localizzati e temporanei allagamenti nel reticolo minore di bonifica in pianura e nelle aree urbane.

Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso: prestare particolare attenzione allo stato dei corsi d’acqua ed evitare di accedere ai capanni presenti lungo gli stessi (se si allaga la golena il capanno deve essere evacuato); prestare attenzione alle strade eventualmente allagate e non accedere ai sottopassi nel caso li si trovi allagati; fissare gli oggetti sensibili agli effetti della pioggia e della grandine o suscettibili di essere danneggiati.

Il Comune di Ravenna si è dotato del servizio di informazione telefonica Alert System, che può essere impiegato per diffondere comunicazioni di protezione civile e di pubblica utilità a tutta la cittadinanza.

La stagione del Ravenna comincia in casa contro il Cittadella. Chi vince sfida il Rimini campione

Il Ravenna e i suoi tifosi ora conoscono luogo, data, ora e avversario del primo impegno ufficiale della nuova stagione di serie C: il 17 agosto alle 18 allo stadio Benelli arriverà il Cittadella per il primo turno di Coppa Italia di serie C.

Gara unica a eliminazione diretta, in caso di parità al 90′ si andrà ai calci di rigore. Chi vince se la vedrà contro il Rimini, squadra campione in carica, in un’altra gara unica da disputare tra il 28 e il 30 ottobre.

Il Cittadella, inserito nel girone A del campionato (il Ravenna è nel B), è una neo retrocessa dopo nove stagioni consecutive in serie B condite da due finali playoff perse.

Questo il calendario completo della competizione:

  • Primo turno: 16-17 agosto 2025
  • Secondo turno: 28-30 ottobre 2025
  • Ottavi: 26 novembre 2025
  • Quarti: 10 dicembre 2025
  • Semifinali: andata 14 Gennaio 2026, ritorno 28 gennaio 2026
  • Finale: andata 18 marzo 2026, ritorno 1 aprile 2026

Intanto ieri il Ravenna ha disputato la prima amichevole del precampionato. A Milano Marittima contro la Primavera del Sassuolo è finita 1-1, primo gol giallorosso firmato dal neoacquisto Matteo Motti.

L’autrice: «Scrivo in prima persona perché sbaglio e inciampo come i miei personaggi»

Linda Traversi è nata a Cecina nel 1977, in provincia di Livorno, ma si sente ormai «ravennate di adozione». Dopo una laurea in Interpreti e traduttori e un lavoro come sottotitolatrice a Roma, nel 2018 pubblica il suo primo romanzo Esco un Attimo, dopo essersi classificata seconda al Premio Letterario Città di Castello. Dal 2022 a oggi pubblica altre tre storie con Einaudi Ragazzi: La panchina delle cose difficili (2022). Il riparatore di sogni (2024) e la più recente Bianca è cambiata! (2025), presentata con un aperitivo all’azienda agricola Babini di Camerlona il 25 luglio.

La carriera di scrittrice di Traversi è nata quasi per caso, tra pagine di diario e manoscritti conservati nel pc: «Mia madre è americana, mio padre italiano: sono cresciuta con due sistemi linguistici in testa, spesso in conflitto tra loro – racconta –. Ho provato a conciliarli attraverso l’università, ma non ci sono riuscita. Questo dualismo mi ha resa molto attenta al modo in cui ci si esprime, sia nel parlato che nello scritto, fino a quando mi sono detta che forse avevo anche io una storia da raccontare, e mi sono buttata».

Cosa significa per lei scrivere per ragazzi?
«Non è stata una scelta consapevole. Ho scritto il primo libro senza agenzia né editore, e non sapevo che se il tuo protagonista ha tredici anni, automaticamente il pubblico di riferimento diventa quello. Quando ho partecipato al mio primo incontro nelle scuole, però, sono rimasta meravigliata e ho capito subito di essere nel posto giusto. Non è stata una scelta a tavolino, ma qualcosa che mi appartiene. Ad esempio, scrivo sempre in prima persona perché mi fa sentire
sullo stesso piano del mio personaggio: non sono un narratore onnisciente, anzi, faccio errori di valutazione come i miei protagonisti, e ogni volta inciampo, sbaglio e cresco con loro».

L’autore di libri per ragazzi ha una responsabilità particolare?
«Personalmente, non credo di voler trasmettere un messaggio preciso nei miei libri. Vorrei solo che chi legge le mie storie smettesse di sentirsi “sbagliato”, o almeno capisse che in fondo lo siamo un po’ tutti».

Come sceglie gli argomenti da trattare nei suoi romanzi?
«Scrivo le cose che mi fanno venire “il mal di pancia”, quelle che mi smuovono dentro. Prendo l’ispirazione da suggestioni, racconti, esperienze vissute. Non ho mai scritto nulla di autobiografico, ma le emozioni che attraversano i miei libri sono le stesse che ho provato io, magari in contesti diversi. Cerco principalmente una relazione con gli altri: c’è chi mi ha detto che leggendo un mio libro si è riconnesso con il proprio io di tredici anni, o ha ritrovato parti di sé che aveva lasciato indietro. Questo per me è impagabile».

Non sono solo libri per ragazzi quindi.
«Direi di no, credo che i problemi di un adolescente non siano poi così diversi da quelli degli adulti. Prendiamo Bianca, la protagonista del mio ultimo racconto: si sente un disastro, teme i cambiamenti. Dopo il divorzio dei genitori inizia
per lei una sorta di seconda vita dove cerca di essere perfetta, anche a costo di mentire, simulare nuovi comportamenti che non le appartengono e nascondere parti di sé. Solo l’amicizia con un “mostro” le farà capire che le bugie non pagano. Ma non è forse quello che facciamo anche noi adulti, tra filtri sui social e narrazioni distorte sulla nostra vita?».

Qual è l’approccio dei più giovani alla lettura oggi?
«Le ragazze forse leggono un po’ di più rispetto ai coetanei maschi, ma in generale, quando si appassionano, sono lettori straordinari. Il segreto è trovare la chiave giusta per coinvolgerli. In questo è fondamentale il lavoro degli insegnanti, che scelgono di aderire ai progetti di lettura nonostante i tanti impegni scolastici. Durante gli incontri organizziamo anche laboratori di scrittura creativa, dove i ragazzi possono inventare piccole storie. Molti di loro si entusiasmano a tal punto da scrivermi via mail per portarle avanti insieme. Sono un pubblico meraviglioso, capace di affezionarsi sia alla storia che a chi la scrive: si arrabbiano se le cose non vanno come sperato, cercano sempre una narrazione che ristabilisca la giustizia nel mondo. Negli incontri provo a far passare il messaggio che per scrivere servono solo disciplina, dedizione e voglia di mettersi in gioco».

La panchina delle cose difficili, è stato tradotto anche in ucraino. Cosa ha significato questo traguardo?
«È stata un’avventura meravigliosa, che mi ha permesso di stringere rapporti profondi sia con l’editor che con l’illustratrice. Se penso a quello che stanno vivendo in Ucraina in questo momento, se anche solo per una settimana ho distolto la mente dei bambini dall’orrore che li circonda mi sembra un piccolo miracolo».

«Un altro modello di sviluppo è possibile, al centro va messa la lotta alle disuguaglianze»

Emanuele Felice è docente di storia dell’economia allo Iulm di Milano e autore del libro “Manifesto per un’altra economia e un’altra politica”. È stato responsabile nazionale dell’economia per il Pd. Felice sarà il 29 luglio al Parco Pertini di Cotignola, alle 21.30 nell’ambito della Festa dell’Unità, per parlare del suo libro.

Il suo saggio invita a ripensare radicalmente il nostro modello economico e politico. Quali cambiamenti sono necessari?
«Prima di tutto occorre un cambiamento culturale: comprendere che l’economia non è un sistema di leggi immodificabili, come la fisica o la chimica, bensì una costruzione storica che riflette sempre rapporti di potere. Se non saranno la politica democratica e un’etica dei diritti a guidarla, lo faranno altri interessi. Questa economia, che va a vantaggio di pochi e a scapito dei più, si può cambiare in meglio, come è già accaduto nella storia. Nel merito, nel libro ci sono molte proposte. In sintesi, occorre un’economia che ponga al centro la lotta alle disuguaglianze, la tutela dell’ambiente, la diffusione di innovazione, conoscenza e istruzione universale di qualità; la riforma del sistema economico globale per contrastare la speculazione finanziaria, salvando la cooperazione internazionale; e che sia strutturata in modo da avere come principi vivificanti la partecipazione e la cooperazione, accanto alla competizione. E non basta. Insisto molto sul fatto che, per conseguire questi obiettivi, occorra cambiare anche la politica: abbiamo bisogno di una classe politica che sappia guidare lo sviluppo economico e tecnologico e non sia invece alla loro mercé; una politica competente e consapevole, animata anche da grandi ideali, che non sono affatto morti, anzi, e autonoma dai poteri economici».

L’attuale modello capitalistico ha aumentato le disuguaglianze sociali. Come è possibile raggiungere una democrazia economica globale?
«Le crescenti disuguaglianze sono la critica principale che muovo all’attuale modello di sviluppo. Ma non c’è solo questo. Nel libro evidenzio anche la distruzione dell’ambiente che questo modello comporta, il rischio di una guerra mondiale cui stiamo andando incontro e i motivi economici che vi sono dietro, ovvero la rivalità fra Cina e Usa e l’incapacità di intaccare la speculazione finanziaria, che porta gli Stati a concentrarsi sulla guerra commerciale. Questo modello ha condotto alla crisi della democrazia in Occidente: la deriva degli Usa con Trump è il risultato di quasi mezzo secolo di politiche liberali. Mentre in Oriente si sposa con le autocrazie e le legittima. Peraltro l’attuale sistema comporta meno crescita e benessere di quanto un modello alternativo, come quello che cerco di delineare nel libro, può invece generare. Per il resto propongo cambiamenti graduali e progressivi, che correggano radicalmente tutti questi aspetti critici e favoriscano una maggiore partecipazione e cooperazione a livello globale. A partire dalle istituzioni internazionali che abbiamo costruito dopo la Seconda guerra mondiale e che oggi vanno non solo difese, ma ampliate e rafforzate, se vogliamo sperare di evitare una nuova guerra mondiale e affrontare con successo le grandi sfide che l’umanità a davanti a sé. Io, per natura e formazione, cerco di stare con i piedi per terra: non credo nelle proposte irrealizzabili, ma credo nella possibilità di migliorare in concreto quello che c’è, avendo però una stella polare, un orizzonte di speranza che faccia da guida. Questa stella polare che orienta la politica progressista può essere oggi l’ideale di una Costituzione della Terra».

Lei è stato responsabile economia del Pd durante la segreteria Zingaretti. Un giudizio su Elly Schlein?
«È positivo. Credo di condividere con Schlein la visione di fondo sui principali problemi che abbiamo di fronte e sulla strada da intraprendere. Difatti l’ho sostenuta al congresso, per quel che vale. Anche nel merito delle scelte concrete, mi sembra una persona coraggiosa e battagliera. Poi certo, guidare il Pd e provare a cambiarlo non è semplice, lo so bene, ci sono passato anch’io».

La destra, sia a livello globale che nazionale, si sta sempre più radicalizzando e sembra riuscire ad arrivare meglio alla “pancia” dei cittadini rispetto alla sinistra. La sua ricetta per recuperare consenso?
«Cambiare le politiche economiche investendo risorse a favore dei più deboli, per combattere le disuguaglianze. Realizzare una transizione ecologica che sia socialmente sostenibile, riattivare l’ascensore sociale tornando a dare speranza alle persone e ricomponendo la frattura che si è creata in questi decenni fra élite e popolo».

Quali saranno le conseguenze dei dazi di Trump sull’economia italiana ed europea?
«Temo catastrofiche, contrariamente a quel che il nostro governo ha cercato di far credere. Noi peraltro siamo uno dei Paesi più esposti ai dazi americani, con una percentuale di esportazioni più alta della media Ue. Le stime di Svimez parlano di 150mila posti di lavoro a rischio, nell’ipotesi di tariffe al 30 percento. Ci aspetta un periodo molto duro, che si tradurrà in una recessione economica, di cui già ci sono tutti i segni. Di questo, peraltro, l’attuale governo italiano, con la sua politica di arrendevolezza verso il tycoon, è in parte responsabile assieme alla commissione di Von der Leyen: la strategia dell’appeasement non funziona, anzi sortisce l’effetto opposto».

Le sanzioni alla Russia avevano l’intenzione di mettere Putin in ginocchio, ma non pare stia succedendo. Cosa ne pensa?
«All’inizio le sanzioni sono state troppo blande. Rivendico di essere stato fra i pochissimi, in Italia e in Occidente, ad averlo detto e scritto fin dall’inizio, nel 2022: allora c’era una finestra in cui il regime di Putin poteva effettivamente cadere e andava sfruttata con sanzioni ben più dure e coraggiose di quelle che furono ottimisticamente varate. A quel tempo si vollero adottare misure graduali, per dare alle nostre economie più tempo per adattarsi; dicendo però che avrebbero messo in ginocchio Putin in pochi mesi: si è visto! Il risultato è che quel tempo in più fu sfruttato innanzitutto dal regime di Putin. Si è trattato di un errore molto grave, di hybris, commesso dalle classi dirigenti europee e nordamericane nel loro insieme, con ben poche eccezioni. E al quale ormai mi pare sia difficile porre rimedio. Oggi quella russa è un’economia di guerra, autonoma dal punto di vista agricolo ed energetico e per il resto sostenuta dalla Cina, che è la maggiore potenza industriale del mondo; e il regime di Putin ha superato lo sbandamento iniziale, dopo che la presa di Kiev era fallita».

In Emilia-Romagna c’è un forte movimento cooperativo, a cui ha spesso fatto riferimento come modello positivo. Per quali motivi?
«Il benessere diffuso di cui ancora godiamo in Emilia-Romagna è in parte il risultato della cooperazione, benché anche su questo modello si addensino nubi piuttosto serie, a partire dalle conseguenze della crisi ecologica. Nei suoi tratti migliori, il movimento cooperativo è riuscito a coniugare benessere, libertà ed equità, perché alla competizione ha affiancato il mutuo aiuto e la partecipazione. Sono proprio i tre ingredienti di una buona economia, alternativa al modello dominante».

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