Parla il 54enne che ha ucciso in spiaggia a Pinarella un’insegnante in pensione, indagato a piede libero per omicidio colposo

È uscito dalla caserma dei carabinieri con una denuncia a piede libero per omicidio colposo, senza misure restrittive. Il giorno dopo (ieri, domenica 25 maggio), spiega il suo difensore, è «dispiaciutissimo per una tragedia immane, non si capacita di come possa essere successo e fa le condoglianze alla famiglia della donna».
Si tratta del 54enne autista della ruspa che, sabato mattina, a Pinarella di Cervia, ha travolto in spiaggia, uccidendola sul colpo, Elisa Spadavecchia, insegnante in pensione di 66 anni, residente a Creazzo, nel Vicentino. La donna si trovava per qualche giorno con il marito nella riviera romagnola. Era sulla battigia quando il mezzo, a quanto pare in retromarcia, l’ha investita.
L’uomo ha parlato anche al Quotidiano Nazionale, in edicola oggi, a cui ha dichiarato di non aver visto la donna in fase di manovra ma soprattutto che quei lavori sarebbero stati autorizzati. «Sono socio di una cooperativa che ci dà compiti di livellamento o ripristino della spiaggia per la Cooperativa Bagnini o per le colonie di Pinarella, che hanno la concessione demaniale. Ho l’autorizzazione a operare valida fino al 31 maggio dalle 7 alle 19». Il 54enne al quotidiano risponde anche sul caso della patente revocata: «Non serve la patente di guida, basta l’abilitazione per operare sui macchinari, che io ho»
È sempre il difensore del conducente indagato invece, l’avvocato Vittorio Manes del foro di Forlì, a spiegare che il proprio assistito «fa questo mestiere da 35 anni». L’uomo aveva un precedente per omicidio stradale, risalente al 2022, con un processo concluso con condanna. Caterina Fedi, nipote di Giuseppe Quercioli, la vittima di quell’incidente, si sfoga sui social: «Con profonda rabbia e un dolore che torna a farsi vivo, apprendo una notizia che mi sconvolge: la stessa persona che ha causato l’incidente in cui è morto mio nonno, un uomo che non meritava una fine tanto ingiusta , ha tolto la vita a un’altra innocente, ancora una volta sempre alla guida. Tutto questo è inaccettabile».
Dopo l’incidente in spiaggia, la valutazione della Procura di Ravenna, che con il procuratore Daniele Barberini e la pm Lucrezia Ciriello coordina le indagini dei carabinieri, è stata quella di considerare la battigia demanio marittimo, contestando l’omicidio colposo e non quello stradale, che altrimenti prevederebbe, in determinate condizioni, l’arresto facoltativo. L’uomo, che non è stato sentito formalmente dagli investigatori, ma probabilmente lo sarà nei prossimi giorni, è stato quindi rilasciato, dopo l’identificazione.
Ora l’inchiesta potrebbe allargarsi. L’obiettivo è capire perché l’autista della ruspa si trovava lì e chi gli aveva dato l’incarico, circostanza che al momento non sarebbe stata ancora pienamente chiarita. Il Comune di Cervia ha spiegato che i lavori erano abusivi, non autorizzati (ma il 54enne, come detto, ha già smentito). Quando sarà chiarito chi e quando ha chiesto al 54enne di intervenire, a quel punto si valuteranno eventuali ulteriori responsabilità. Nei prossimi giorni si disporranno accertamenti anche sul mezzo sequestrato e probabilmente l’autopsia per ricostruire compiutamente la dinamica dei fatti, avvenuti davanti a diversi testimoni, alcuni già ascoltati.
Intanto Creazzo, il paese del Vicentino dove risiedeva Spadavecchia, la piange. «Era un’insegnante molto conosciuta e apprezzata, in pensione da qualche anno, diventata nonna da poco. Anche io vengo dal mondo della scuola e posso dire che il nostro paese è rimasto basito da questa terribile notizia», spiega la sindaca Carmela Maresca. «La vedevo in piazza – aggiunge la prima cittadina – con la sua bicicletta, col suo bel sorriso. Quello che è successo è incredibile». La vittima era moglie di Giovanni Sfregola, ufficiale dei carabinieri in congedo, comandante provinciale di Vicenza tra il 2000 e il 2003. (fonte Ansa.it)