sabato
30 Agosto 2025

Camion si ribalta nel fosso: un uomo sbalzato fuori dall’abitacolo, è grave

Un incidente stradale si è verificato verso le 16.30 di oggi, 24 luglio, a Cotignola. Un solo veicolo coinvolto, due feriti di cui uno grave. Un camion di una ditta di spurghi percorreva via Naviglio in direzione di Faenza e all’altezza dell’incrocio con via Cassinetta è finito fuori strada, prima sul ciglio e poi colpendo il muricciolo di un terrapieno di un ponte e ribaltandosi nel largo fossato a lato della carreggiata.

Nell’impatto uno dei due uomini, probabilmente il conducente, è stato sbalzato fuori dall’abitacolo ed è stato trovato sul ciglio della strada in stato di semi incoscienza. Il 118, intervenuto con due ambulanze e l’elicottero, lo ha trasportato all’ospedale di Cesena. Ferite più lievi per l’altro uomo a bordo.

La polizia locale della Bassa Romagna è intervenuta sul posto per i rilievi dell’incidente e la gestione della viabilità.

Negli ultimi sei anni in provincia 9mila incidenti stradali: 204 morti e 12mila feriti

Negli ultimi sei anni (2019-2024) sulle strade in provincia di Ravenna si sono verificati quasi 9.400 incidenti con 12.300 feriti e 204 morti. Il 2024 è stato l’anno della serie con il numero più alto di incidenti (1.737) e di feriti (2.261). Le vittime sono state 38: solo nel 2022 andò peggio con 40.

Sono dati raccolti e validati dall’Istat ed elaborati dall’ufficio di Statistica della Regione Emilia-Romagna. I numeri e la mappa dell’incidentalità in Emilia-Romagna sono stati illustrati oggi, 24 luglio, nel corso di una conferenza stampa dall’assessora alla Mobilità, Irene Priolo, e dal presidente dell’Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza Stradale, Marco Pollastri.

Secondo la relazione dell’Osservatorio, il costo sociale in regione dovuto agli incidenti stradali si attesta per il 2024 a 1,68 miliardi di euro con un valore pro capite di 375 euro. La provincia con il più alto costo sociale pro capite risulta quella di Ravenna con 496 euro.

In valori assoluti, a livello regionale, il 2024 è andato meglio dell’anno precedente. In regione si sono conteggiati 273 morti (-2,15% rispetto all’anno precedente) e 21.632 feriti (-0,85%) su un totale di 16.758 incidenti (-0,30%), pari a 6 morti e 483 feriti ogni 100mila residenti. La flessione risulta più significativa se paragonata al 2019, anno di riferimento per lo scorso decennio, con un deciso calo dei morti (-22,44%) e un calo dei feriti (-3,39%), su un numero praticamente costante di incidenti (-0,05%).

A livello territoriale, la provincia dove gli incidenti hanno più frequentemente un esito mortale è quella di Ferrara, mentre Rimini ha il tasso di mortalità più basso. Considerando le vittime e i feriti per numero di incidenti, le strade più pericolose sono quelle del ferrarese, mentre il bolognese e il riminese sono quelle con l’indice di pericolosità più basso. La provincia di Bologna, rappresentando l’area più popolosa della regione, registra il maggior numero di morti, feriti ed incidenti, in valore assoluto, ma mostra un trend in netto calo rispetto agli anni precedenti, soprattutto per numero di decessi, che passano in un anno da 77 a 48.

Con 221 morti contro 52 gli uomini si segnalano ancora nettamente più numerosi delle donne. Rispetto all’età, sono gli over 75 quelli più presenti nei dati relativi alla mortalità, seppure tutti in calo rispetto al 2019. Per quanto riguarda i feriti si conferma un numero superiore degli uomini rispetto alle donne, ma qui la fascia d’età più interessata è quella che va dai 18 ai 23 anni. Sul fronte dei feriti, infine, in particolare per gli uomini, si registra un dato in controtendenza rispetto ai valori del 2019.

Rispetto alle diverse categorie di utenti della strada vittime di incidenti fra il 2019 e il 2024, tutte fanno segnare un calo, la categoria più colpita sono i conducenti, che contano il numero più elevato di morti e feriti. Nel 2024 la provincia di Modena è stata quella con il più alto numero di pedoni morti, con 10 decessi.

La distrazione, il rispetto della precedenza e la velocità sono le tre principali cause di incidente, che complessivamente valgono il 61,9% degli incidenti, il 65,2% dei morti e il 62,2% dei feriti. Se la distrazione è la prima causa in valore assoluto per incidenti, morti e feriti, la velocità risulta quella con il più alto rapporto di mortalità, rapporto di lesività e rapporto di pericolosità. Per quanto riguarda la tipologia di incidente, la fuoriuscita di strada è all’origine del maggior numero di morti e con il più alto rapporto di pericolosità. Lo scontro frontale è invece quello che si colloca al primo posto relativamente al tasso di mortalità e di lesività.

Facendo riferimento alla tipologia di strada, nel 2024, su 16.758 sinistri, 11.720 sono avvenuti su strade all’interno dei centri abitati, pari al 70% del totale, e hanno fatto registrare 114 morti e 14.278 feriti, rispettivamente il 42% e il 66%, del totale, mentre sulle strade extraurbane i sinistri sono stati 5.038, il 30% del totale, facendo registrare 159 morti, il 58% del totale, e 7.354 feriti, pari al 34%. Anche tutti questi indicatori sono in calo rispetto al 2023.

Considerando il mezzo di trasporto, tutti registrano un calo dei morti rispetto agli anni precedenti, solamente per quanto riguarda la categoria dei motociclisti i dati sono rimasti sostanzialmente costanti nel tempo, attestandosi, quest’anno, a 58 decessi per chi era alla guida da solo e a 11 con passeggero.

Il numero di incidenti è sostanzialmente omogeneo dal lunedì al sabato e registra un importante calo la domenica. Rispetto agli orari dal lunedì al venerdì, i picchi di incidenti si registrano intorno alle 8 e poi alle ore 18. Il sabato intorno alle 12 e sempre intorno alle 18. La domenica invece non ha particolari picchi se non alle 11 e alle 18. Per quanto riguarda i morti tranne una particolare evidenza alle 20 della domenica, nelle altre giornate si registrano andamenti abbastanza uniformi. Per i feriti invece i dati sono sostanzialmente in linea con quelli degli incidenti.

Adesso è ufficiale: il Ravenna torna in serie C. Il presidente Cipriani: «Ce lo meritiamo»

Nel prossimo campionato di calcio di serie C 2025-2026 ci sarà anche il Ravenna. Il Consiglio federale della Federcalcio di oggi, 24 luglio, ha ratificato il ripescaggio dei giallorossi che così tornano tra i professionisti dopo quattro stagioni in serie D (tre secondi posti e un settimo posto). Negli ultimi 25 campionati, cioè quelli del terzo millennio partendo dalla stagione 2000-2001, questa è stata la tabella di marcia del Ravenna:

  • 2 stagioni in B;
  • 11 in C (o Lega Pro);
  • 8 in D;
  • 3 in Eccellenza;
  • 1 in Promozione.

Le dichiarazioni del presidente Ignazio Cipriani

Ignazio Cipriani è proprietario del Ravenna da un anno e si presentò dicendo di puntare alla serie A. Si può dire che, pur dovendo passare da un ripescaggio, è stato fatto il primo passo. Queste le parole del dirigente: «Il ritorno nei professionisti è una grande soddisfazione per tutti noi. Riuscire a centrare questo traguardo già al primo anno è il frutto del lavoro e dell’impegno di tutti: la squadra, mister Marchionni, lo staff tecnico e societario, che hanno saputo dimostrare di essere pronti per questa sfida ed ai quali faccio i complimenti. Questo risultato conferma che Ravenna merita di tornare tra i professionisti e ci dà ulteriore entusiasmo per affrontare con determinazione e ambizione la prossima stagione. Adesso ci aspetta un campionato esaltante e impegnativo ma sono certo che con il sostegno dei nostri tifosi potremo vivere insieme nuove grandi emozioni».

Perché il Ravenna Fc è stato ripescato in serie C?

Come ormai noto, il Ravenna passa dalla quarta alla terza serie nazionale grazie a un ripescaggio. L’iscrizione di due squadre (Spal e Brescia) delle sessanta destinate alla C è stata bocciata per inadempienze, aprendo le porte al ripescaggio che prevedeva per prima la formazione Under 23 dell’Inter e poi il Ravenna in quanto formazione dei dilettanti con il miglior coefficiente della graduatoria dato dalla media punti e dal bonus per la vittoria della Coppa Italia di categoria. Il Ravenna aveva presentato tutti i documenti necessari per il ripescaggio nei tempi previsti, entro cioè il 18 luglio, ma già a inizio mese la commissione deputata al sopralluogo aveva visionato lo stadio Benelli.

Il caso Zunico del 1996

L’incrocio a distanza fra i destini di Ravenna e Brescia riporta alla mente, dei tifosi con qualche anno sulle spalle, le vicende della serie B 1996-1997, come ricorda il quotidiano Il Resto del Carlino in edicola oggi. L’1 dicembre 1996 il Ravenna sconfisse il Brescia al Benelli 2-1, ma arrivò una penalizzazione di 3 punti dopo due settimane per l’esplosione di un petardo durante il match che costrinse il portiere ospite Zunico a uscire dal campo. Il Ravenna allenato da Walter Novellino terminò all’ottavo posto in cadetteria, miglior risultato di sempre del calcio ravennate.

Le squadre del girone B della serie C 2025-2026

Domani, 25 luglio, sarà ufficializzata la composizione dei tre gironi del campionato. Considerando che il criterio di ripartizione è su base geografica, è ipotizzabile queste siano le 19 avversarie della formazione allenata da Marco Marchionni:

  • Arezzo
  • Ascoli
  • Campobasso
  • Carpi
  • Cittadella
  • Forlì
  • Guidonia Montecelio
  • Gubbio
  • Livorno
  • Pianese
  • Perugia
  • Pineto
  • Pontedera
  • Rimini
  • Sambenedettese
  • Ternana
  • Torres
  • Vis Pesaro
  • Formazione Under23.

Il 26 luglio prenderà forma anche la Coppa Italia di serie C con il sorteggio degli abbinamenti, al via nel terzo weekend di agosto.

Le date del campionato di calcio di C 2025-2026

Il campionato avrà inizio domenica 24 agosto e terminerà domenica 26 aprile 2026. La sosta invernale è prevista per domenica 28 dicembre, mentre i tre turni infrasettimanali saranno definiti successivamente. Il 28 luglio verranno presentati i calendari. L’ultima gara del Ravenna in C risale al 22 maggio 2021: il ritorno dei playout, in trasferta, contro il Legnago. Finì 3-0 per i biancazzurri già vittoriosi 1-0 anche all’andata. Il Ravenna, allenato da Leonardo Colucci, retrocesse in D dopo quattro stagioni consecutive in C.

Ritiro e amichevoli del Ravenna di Marchionni

I giocatori, intanto, stanno già sudando sul campo: dal 16 luglio si stanno allenando al centro sportivo di Glorie di Bagnacavallo. Il 28 luglio è previsto il trasferimento ad Acquapartita, frazione di Bagno di Romagna sulle colline cesenati, per il ritiro estivo fino all’8 agosto. Queste, al momento, le amichevoli in calendario:

  • 26 luglio a Milano Marittima contro la Primavera del Sassuolo
  • 30 luglio ad Acquapartita contro la Rappresentativa Montana
  • 2 agosto ad Acquapartita contro il Progresso
  • 6 agosto a San Piero in Bagno contro la Sampierana
  • 9 agosto allo stadio Benelli contro la Virtus Verona.

Disordini e violenza nel locale, il questore sospende la licenza della Pousada per cinque giorni

Il questore di Ravenna ha disposto la sospensione per cinque giorni della licenza di pubblico esercizio, con la conseguente chiusura temporanea, per la Pousada di Milano Marittima per disordini e violenze avvenute nell’ultimo periodo. Il provvedimento è stato notificato al titolare oggi, 24 luglio.

Il locale, di recente, ha richiesto l’intervento delle forze di polizia per diversi episodi, l’ultimo dei quali il 19 luglio scorso con un’aggressione ai danni di un avventore e il lancio di bottiglie e bicchieri tra clienti e anche all’indirizzo dei carabinieri intervenuti per arrestare un giovane.

Il provvedimento, originato dalla segnalazione dei carabinieri, è stato adottato d’urgenza all’esito dell’istruttoria della divisione di polizia amministrativa della questura di Ravenna in applicazione del noto articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

La stessa Pousada aveva ricevuto provvedimenti simili anche lo scorso dicembre e nell’estate 2021.

A Cervia nei weekend tornano gli assistenti di strada in aiuto alla polizia locale

A Cervia torna il servizio “street tutor”. L’espressione inglese, traducibile con “assistenti di strada”, indica operatori specializzati che agiranno come punto di riferimento per cittadini e turisti, promuovendo il dialogo e intervenendo per situazioni di criticità, specialmente nei luoghi e negli orari di maggior affluenza legati all’intrattenimento. Il progetto, finalizzato a rafforzare la sicurezza urbana e la qualità della convivenza negli spazi pubblici, sarà operativo per circa 22 giornate dal 25 luglio al 31 agosto, concentrate prevalentemente nei weekend (venerdì, sabato e domenica) e nella giornata di Ferragosto (giovedì 14 agosto). Per ogni turno di servizio, della durata di 6 ore, saranno impiegati 4 operatori.

Il servizio, pianificato dal Comune con il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Gianni Grandu, e il comandante della polizia locale Giorgio Benvenuti, si inquadra nella legge regionale dell’Emilia-Romagna 24 del 2003 che ha istituito la figura dello “street tutor” con compiti di prevenzione dei rischi e mediazione dei conflitti.

Le modalità operative, definite in questa prima fase, prevedono una stretta sinergia con le forze dell’ordine. Il referente di ogni turno comunicherà l’inizio delle attività e la posizione degli operatori sul territorio tramite un contatto dedicato su Telegram della centrale operativa della polizia locale di Cervia. Il coordinamento delle squadre sarà gestito direttamente dall’ufficiale di turno della polizia locale, garantendo così un intervento rapido e integrato in caso di necessità.

Gli “street tutor” presidieranno le aree di maggiore aggregazione giovanile e turistica, con una distribuzione strategica sul territorio comunale tra Milano Marittima e Pinarella – e si concentreranno sulle zone del centro commerciale di Pinarella e del vicino piazzale Moneta, e perlustreranno le aree centrali della località, fulcro della vita notturna. Lo scambio delle zone di controllo tra le squadre garantirà una presenza visibile e costante per tutta la durata del turno.

«Crediamo fortemente nel valore della prevenzione e del dialogo per assicurare che le serate estive a Cervia siano un’occasione di svago per tutti, nel pieno rispetto delle regole e della civile convivenza – dichiara Grandu –. Gli street tutor rappresentano una risorsa preziosa: non sono agenti di polizia, ma figure formate per ascoltare, mediare e dissuadere da comportamenti scorretti, lavorando in simbiosi con la nostra Polizia Locale per un modello di sicurezza integrata ed efficace».

I grandi della letteratura all’ombra di Baracca, 20 anni di Caffè letterario a Lugo

La rassegna culturale del Caffè letterario di Lugo è un vero e proprio fiore all’occhiello della Romagna. Da due decenni porta all’Hotel Ala d’Oro le opere dei migliori scrittori del panorama nazionale. Dal gennaio 2005 ha condiviso con la città di Baracca oltre mille incontri a ingresso grauito che hanno coinvolto un’audience totale di 50mila persone grazie al lavoro dei curatori Patrizia Randi, Marco Sangiorgi e Claudio Nostri, in collaborazione da sempre con la storia libreria lughese Alfabeta. Negli anni la rassegna ha inoltre sviluppato collaborazioni importanti con realtà del territorio tra cui l’associazione Entelechia, la biblioteca Trisi e il festival ScrittuRa.

«Il Caffè Letterario è nato quasi per caso, in vari incontri informali tra amici –  ricorda Patrizia Randi –. In cui desideravamo tutti fare altro al di fuori della nostra professione. Eravamo tutti appassionati di letteratura, io amavo leggere e Marco Sangiorgi aveva già presentato autori per altre rassegne, così Claudio Nostri ha messo a disposizione l’albergo per ospitare incontri con gli scrittori».

Il primo è stato nel gennaio 2005 con il famoso psichiatra Paolo Crepet, ma senza l’ambizione di creare una rassegna: «Riuscimmo a contattarlo dato che era già a Ravenna – prosegue Randi. – La prima serata fu un successo di pubblico, la sala era colma e quindi abbiamo deciso di proseguire inizialmente in maniera sporadica. Ogni volta ci sorprendevamo del numero di persone che riempivano la sala».

Inizialmente gli stessi curatori erano sorpresi dalla disponibilità ad approdare in una meta di provincia come Lugo: «La nostra carta vincente, è stata sempre l’accoglienza. Oltre alla presentazione del libro si cena assieme e li portiamo a scoprire la città. Abbiamo fatto da guide turistiche, ma loro ci hanno fatto vedere il Pavaglione, il monumento a Baracca e in generale tutta la città con uno sguardo nuovo. Negli anni, in tanti ci hanno scritto stupende testimonianze e sono voluti tornare».

In questi vent’anni non sono mancati i momenti di difficoltà, sia a livello economico, che a livello identitario: «Ci sono stati parecchi momenti di crisi in cui dicevo “Basta non lo facciamo più”» ammette Randi. «A nessuno di noi è mai piaciuto chiedere soldi agli sponsor, perchè non è il nostro mestiere e non fa parte della nostra formazione. A volte siamo arrivati al limite, contribuendo di tasca nostra, per fortuna in generale abbiamo trovate realtà in ascolto come la Bcc, la Cna e Icel, oltre al contributo del Comune di Lugo. L’altra crisi è stata anche quella sulla scelta degli autori: c’è stato un momento in cui abbiamo dato spazio agli autori locali perché ci riempivano la sala, ma poi abbiamo capito che rischiavamo di abbassare la qualità della proposta. Ci è sempre interessato incontrare autori che piacciono a noi o comunque che ci dicono qualcosa, soprattutto che ci facciano uscire dalla bolla in cui viviamo».  Per Randi i momenti impressi nel cuore sono vari. Da professoressa di italiano e amante della lettura ha avuto il privilegio di conoscere e dialogare con protagonisti della scena letteraria: «Piero Dorfles, per esempio, è sempre stato un mio mito. Ha condotto una trasmissione per anni dal titolo “Per un pugno di libri”, della quale ero grande fan. Quindi mi ha fatto effetto presentare una persona di quel calibro. All’inizio ero particolarmente emozionata in tutti gli incontri: avevo la famosa sindrome dell’impostore, non pensavo di essere in grado di dialogare con scrittori, giornalisti o artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura italiana».

Nonostante all’Hotel Ala d’Oro siano stati invitati grandi personaggi, l’obiettivo della rassegna del Caffè Letterario è sempre stato quello di mettere al centro l’opera e non l’autore. «Non abbiamo mai invitato qualcuno per il nome. Poi chiaramente alcune personalità come quella di Sgarbi prendono la scena durante l’incontro. In generale, In questi anni ho vissuto un po’ come un privilegio poter incontrare personaggi che nella vita mai avrei incontrato senza spostarmi da Lugo – conclude Randi con orgoglio -. Inoltre, mi è stata data la possibilità di ascoltare voci e pensieri che aprono orizzonti di tutti i tipi, anche linguistici. Da professoressa, dialogare con certi scrittori e scrittrici è stato meglio di qualunque corso di aggiornamento».

La prossima stagione del Caffè Letterario sarà quella autunnale: in attesa del completamento del calendario, l’Hotel Ala d’Oro sarà il teatro della presentazione dei libri di Elisabetta Rasy (nell’ultima cinquina del Premio Strega), del politologo Vittorio Parsi con la moglie giornalista Tiziana Pannella, dello storico Tommaso Piffer e della professoressa Annalisa Andreoni.

Scomparso dopo una cena in spiaggia a Punta Marina, si cerca un 58enne

Dalla serata di lunedì 21 luglio non si hanno più notizie di Vittorio Buccioli, un uomo di 58 anni nato a Ravenna e residente a Casal Borsetti. I familiari hanno denunciato la scomparsa: l’ultima geolocalizzazione rilevata dal suo telefonino, come si legge in un post su Facebook fatto dal Comune di Comacchio, risulta essere stata a Bellocchio, località ferrarese.

Il 21 luglio il 58enne ha cenato al bagno Wave di Punta Marina da dove se ne è andato verso le 22.30 per raggiungere Casalborsetti. L’ultimo a vederlo è stato un amico che ha cenato in sua compagnia. Da quel momento si sono perse le sue tracce. Era alla guida di una moto Bmw grigia con casco giallo, quella sera indossava maglietta e bermuda blu e sneakers bianche.

Per la prima volta le elementari Mordani non avranno la classe prima

Mentre si parla di nuovi parcheggi e di riportare in centro alcune funzioni e uffici pubblici per mantenere vivo il centro, diventa ufficiale la notizia che la scuola più antica di Ravenna, l’elementare Filippo Mordani, nell’omonima via, non avrà una prima. Solo una decina gli iscritti che sono stati di fatto dirottati sull’altra scuola elementare del comprensivo Novello, ossia la scuola Pascoli in via Scuole pubbliche.

Effetto del calo demografico, certo, delle scelte di alcune famiglie che abitano in centro e preferiscono comunque iscrivere i figli altrove o alle due scuole private che sono in centro storico. Una fotografia che dice molto di come oggi non solo i bambini siano calati, ma anche della distribuzione delle famiglie sul territorio. E questo nonostante il Comune abbia attivato tutti i servizi per la scuola nonostante i bassi numeri, come i servizi di pre e post, e non abbia intenzione di dismettere quella che è una vera e propria istituzione per la città.

Negli anni, il Comune aveva predisposto il cosiddetto “Patto per la scuola” che era sempre stato firmato dai dieci istituti comprensivi del Comune e che di fatto vincolava i vari presidi a non accettare, se non in casi specifici e comprovati, iscritti al di fuori dello stradario di riferimento. Se all’inizio il patto è servito soprattutto per evitare situazioni di sovraffollamento, negli anni a seguire e più di recente, dicono dal Comune, è stato utile invece per “salvare” le scuole più periferiche e del forese dove le prime vengono accettate e l’organico garantito anche con numeri molto bassi. Sarebbe stato possibile questo al Mordani? Impossibile saperlo. In ogni caso, la dirigenza attuale pare non abbia firmato il suddetto patto, scegliendo di concentrare i pochi nuovi iscritti appunto nel plesso della scuola Pascoli.

Resta il vulnus di una scuola che ha letteralmente fatto la storia della città (fu aperta nel 1845) e che oggi resta, per la prima volta, senza la prima. L’auspicio è che non sia un tendenza destinata a durare e che già dal prossimo anno si possa tornare, magari tenendo conto della specificità del centro storico, a formare una classe anche con numeri più bassi.

Il Comune: «Il nuovo asfalto nel piazzale della stazione non resterà giallo ocra»

A Faenza in questi giorni di fine luglio si stanno concludendo le operazioni di asfaltatura di piazza Cesare Battisti e dell’adiacente area dell’ex Scalo Merci, interventi chiave che stanno ridefinendo l’area antistante la stazione ferroviaria.

Il cuore del progetto per piazza Cesare Battisti è la sua riconversione in un’area ampiamente pedonale, con una spinta verso una mobilità sostenibile con modifiche, prese in accordo con la Soprintendenza per restituire unitarietà allo spazio e valorizzarne l’importanza storica.

Una nota inviata alla stampa dal Comune fornisce alcuni dettagli sui lavori: «La pavimentazione di piazza Cesare Battisti viene realizzata con un innovativo asfalto “albino”, uno specifico conglomerato bituminoso con legante trasparente e inerti a vista di colore chiaro. Questa scelta non è casuale: il colore chiaro è progettato per massimizzare l’albedo, la capacità di riflettere la luce solare, contribuendo attivamente alla mitigazione delle “isole di calore” urbane e migliorando il comfort termico della piazza».

Dal Comune assicurano che, pur partendo da una tonalità giallo-ocra (quella che i cittadini stanno vedendo stendere in questi giorni dagli operai della ditta incaricata), il materiale è destinato a virare verso sfumature ancor più naturali e chiare, quasi a diventare bianche.

L’obiettivo architettonico è anche quello di ricreare lo spirito della pavimentazione storica di quella porzione di città quando la piazza era caratterizzata da una semplice superficie in terra battuta e ghiaietto chiaro.

Per completare la riqualificazione e migliorare la fruibilità degli spazi, verranno introdotti nuovi elementi di arredo urbano installati una volta terminata la pavimentazione sia di piazza Cesare Battisti che dell’ex Scalo Merci.

Nell’ex Scalo Merci sono stati inoltre creati una trentina di nuovi posti auto, per sopperire a quelli che sono stati eliminati dal piazzale della stazione ferroviaria ai quali si aggiungeranno quelli che a breve verranno messi a disposizione nella vicina area del ‘Baule’. Nella piazza a tutela dei pedoni e delle persone in bicicletta verranno inoltre installati anche una serie di fittoni dissuasori e nuovi porta-biciclette.

Altro punto focale del progetto è la realizzazione del nuovo polo intermodale per il trasporto pubblico nell’area dell’ex Scalo Merci e il trasferimento dalla vecchia sede della ‘stazione delle corriere’ da viale delle Ceramiche previsto prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Questa riorganizzazione consentirà di decongestionare l’attuale area dei bus e di offrire un servizio più efficiente e integrato con i treni e le linee autobus delle Ferrovie. Il nuovo hub, recentemente ultimato, è dotato di ampie pensiline che si estendono per coprire le fermate degli autobus, e un edificio dedicato con biglietteria automatica e altri servizi per i viaggiatori.

Varato il nuovo ponte Bailey sul fiume Senio nella frazione di Isola

La frazione di Isola, nel comune di Riolo Terme, ha di nuovo un collegamento che supera il fiume Senio dopo un anno e mezzo. L’Unione della Romagna faentina fa sapere che nella mattinata di oggi, 23 luglio, è stato varato il nuovo ponte Bailey. Prima della messa in funzione saranno necessarie le operazioni di collaudo, previste a settembre.

La posa della struttura arriva a poche settimane dall’inizio dei lavori portati avanti dalla ditta Janson Bridging Italia. L’intervento, approvato dalla giunta dell’Unione, è stato finanziato per 650mila euro dalle ordinanze numero 19 e 33 della struttura commissariale per la gestione dell’emergenza alluvione. A fine 2024 era stato rilasciato il nulla osta idraulico da parte di Arpae, con la concessione per l’occupazione dell’area del demanio idrico.

Il vecchio ponte di Isola, la cui realizzazione risaliva alla Seconda guerra mondiale, è stato prima pesantemente danneggiato dalle alluvioni del 2023 ed è stato dichiarato inagibile dopo il maltempo del 2 novembre di due anni fa, con la contestuale programmazione della sua rimozione e sostituzione.  L’alluvione del 18 settembre 2024 e l’ulteriore piena del Senio hanno spostato il ponte dalla sua sede, sradicandolo dagli argini del fiume.

«La sistemazione del ponte ha ridato alla frazione di Isola la possibilità di avere un’ulteriore via per accedere all’abitato – commenta la sindaca di Riolo, Federica Malavolti -. Questo intervento ci può garantire inoltre la possibilità di sistemare più a valle via Bertossi, che vive una condizione di notevole fragilità dopo l’ulteriore alluvione del 18 di settembre e dopo anche la piena del 14 di marzo».

La prima cittadina promette che il ponte di Isola è soltanto il primo dei ponti che saranno sistemati: «Abbiamo iniziato dall’ultimo ponte crollato, preceduto dalla passerella pedonale e, la mattina del 17 maggio 2023, dal ponte dei Crivellari. Anche quest’ultimo è al vaglio della struttura commissariale e il suo progetto è già in fase di approvazione. Subito dopo verrà progettata la passerella pedonale di via Senio».

Un ulteriore lavoro si dovrà fare in via Rio Ferrato, nei pressi della turbina, dove a causa di franamenti ci sono ancora alcune criticità.

Ruba un’auto davanti al proprietario, ma resta bloccato nel traffico: arrestato

Ruba un’auto lasciata incustodita dai proprietari per pochi istanti, ma resta bloccato nel traffico e viene arrestato dai carabinineri. È successo ieri, 22 luglio, a Mezzano. In manette un 43enne disoccupato marocchino, già noto alle forze dell’ordine.

Erano le 12.30, una coppia di Mezzano a bordo della propria auto, completa di carrello carico di due motociclette, stava entranndo nella propria abitazione. Il ladro, approfittando di una breve distrazione, è salito a bordo del veicolo e si è allontanato.

Il proprietario ha raggiunto l’auto a piedi, è montato a bordo e dopo una breve colluttazione con il ladro, è riuscito a sfilare le chiavi dal cruscotto, costringendo il malvivente ad abbandonare il mezzo e darsi alla fuga.

Una pattuglia dei carabinieri in transito, richiamata da alcune persone presenti, ha inseguito il ladro fino a bloccarlo. Nel corso della successiva udienza tenutasi questa mattina in tribunale a Ravenna, il giudice ha convalidato l’arresto e disposto l’accompagnamento dello straniero in carcere a Ravenna. Per il proprietario lievi ferite.

Nuova viabilità per il sottopasso: è pronta la rotatoria di via Fornazzo

In via Fornazzo a Bagnacavallo è stata aperta al transito dei residenti la nuova rotatoria e si stanno concludendo le opere di asfaltatura. A poca distanza è in corso la realizzazione di un’altra rotonda: le opere, al momento, riguardano gli interventi per la gestione delle acque meteoriche e la definizione del tracciato viario, con la predisposizione dei sottofondi stradali. È l’ultimo aggiornamento, dato 22 luglio 2025, del cantiere da quasi 13 milioni di euro per la realizzazione del sottopasso ferroviario carrabile di via Bagnoli Superiore e della nuova rete viaria che collegherà la Sp253 San Vitale all’area produttiva situata lungo la provinciale Naviglio. Nella giornata di ieri gli assessori comunali Francesco Ravagli, Cristina Baldini e Fabio Bassi hanno svolto un sopralluogo insieme a rappresentanti di Italferr (Gruppo Fs Italiane) e dell’impresa appaltatrice Rem.

I prossimi lavori in programma sono la deviazione del canale Zani e la realizzazione della fossa di varo del futuro sottopassaggio, che prenderanno il via al termine delle opere attualmente in corso sulla viabilità.

«Come amministrazione comunale – commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Francesco Ravagli – siamo soddisfatti della conclusione delle opere alla rotatoria di via Fornazzo, che hanno consentito la riapertura della viabilità ai residenti della zona. Il sopralluogo ci ha permesso di constatare i progressi compiuti in questi mesi e di osservare come l’infrastruttura stia progressivamente prendendo forma. Continueremo a monitorare da vicino l’avanzamento del cantiere affinché si possa giungere quanto prima al completamento dell’opera». Il comunicato diffuso dal Comune, però, non fissa date per la conclusione dei lavori.

La stazione appaltante è Rete Ferroviaria Italiana, la direzione lavori è affidata a Italferr, entrambe società del Gruppo FS Italiane, mentre l’esecuzione delle opere è a cura dell’impresa Rem. Il costo complessivo dell’intervento è di circa 12 milioni e 850mila euro, oltre la metà dei quali finanziati dal Comune di Bagnacavallo con contributi di Rfi, Regione Emilia-Romagna e Provincia di Ravenna.

 

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