Dall’estrema sinistra al ritorno della Dc, ampia è la scelta per i cittadini ravennati chiamati alle urne domenica 25 e lunedì 26 maggio per scegliere il nuovo consiglio comunale e il primo cittadino

Sta per terminare la campagna elettorale per le Amministrative del Comune di Ravenna, dove si vota domenica 25 e lunedì 26 maggio per eleggere, per la ventesima volta, sindaco e consiglio comunale. Un’elezione lontana dai riflettori nazionali perché fuori da ogni election day; si vota infatti in anticipo rispetto alla naturale scadenza dopo la decadenza da primo cittadino di Michele de Pascale, eletto a novembre presidente della Regione. Si tratta tuttavia di un’elezione importante, perché arriva al termine del (quasi) doppio mandato dell’ex sindaco cervese. In corsa ci sono sette candidati a primo cittadino sostenuti da 18 liste e 507 candidati al consiglio comunale. Per chi non avesse seguito la campagna elettorale, proviamo a riassumere in brevissimo la scheda che i ravennati riceveranno al seggio.
Primo nome in ordine di apparizione dei candidati è quello arrivato in realtà per ultimo e un po’ a sopresa: MAURIZIO MISEROCCHI, ex dirigente comunale ora in pensione, ha infatti presentato candidatura e lista a suo sostegno (Ravenna al Centro) per accendere i riflettori sul tema della nuova piscina comunale e della sua futura gestione più che per governare davvero la città.
Non altrettanto si può dire di NICOLA GRANDI, il principale sfidante del candidato di centrosinistra, almeno stando alle forze che lo sostengono. Grandi, assicuratore, già consigliere comunale per la lista civica Viva Ravenna, è entrato nelle fila di Fratelli d’Italia ed è sostenuto anche da Forza Italia e dalla stessa lista civica che lui stesso ha contribuito a fondare e che nel 2021 candidò a sindaco l’imprenditore Filippo Donati (ora suo convinto sostenitore).
Altra new entry è invece quella di GIOVANNI MORGESE con la sua lista che recupera nome e logo della Democrazia Cristiana. Carabiniere in pensione, attivo nel volontariato, Morgese esprime una posizione moderata e centrista, come la scelta del logo fa intuire.
Dalla sinistra radicale arriva invece il nome di MARISA IANNUCCI, attivista, insegnante, femminista, a capo di una coalizione di ben quattro liste di cui addirittura due con falce e martello (Pci e Rifondazione). Ravenna in Comune, simbolo che corse con successo nel 2016 riuscendo a unire tutte le forze di sinistra alternative al Pd, oggi è solo uno dei quattro simboli sulla scheda (l’altro è Potere al Popolo).
VERONICA VERLICCHI è l’altra candidatura femminile sulla scheda, sostenuta dalla lista civica La Pigna, forza ormai storica del centrodestra, in consiglio comunale da quasi dieci anni. Verlicchi è nota per le posizioni nette, le accuse dirette al cosiddetto “sistema Pd” della città, ma anche le prese di posizione critiche verso il governo Meloni (come sugli sbarchi delle navi Ong con i migranti salvati in mare a Ravenna). Ha dichiarato di puntare al ballottaggio, ma alle ultime elezioni Verlicchi ha raccolto il 3,9 percento dei voti, appena sufficienti per eleggerla in consiglio comunale.
Sulla colonna di destra della scheda il primo nome è quello di ALVARO ANCISI, 85 anni a breve e in consiglio comunale dagli anni ‘60, una vita all’opposizione prima nella Dc e poi fondatore di Lista per Ravenna, che a questo giro condivide la lista con la Lega, in grave difficoltà qui dopo diverse polemiche interne e risultati elettorali in drastico calo nelle consultazioni politiche e regionali, e il Popolo della famiglia di Mirko de Carli, forza fortemente conservatrice con posizione pro-life. L’altra lista a sostegno di Ancisi è un simbolo di stampo ecologista e animalista.
Last but not least, come si suol dire, è ALESSANDRO BARATTONI, superfavorito. Segretario provinciale del Pd, ha iniziato la campagna elettorale con grande anticipo rispetto ai concorrenti e ha incontrato forse migliaia di potenziali elettori sul territorio negli ultimi sei mesi. A suo sostegno naturalmente come sempre Pd e Pri, ma anche M5Stelle (già nell’ultima giunta De Pascale), la lista Ama Ravenna guidata da Daniele Perini e il simbolo nuovo Progetto Ravenna che racchiude in realtà Azione, Italia Viva, +Europa e Psi (non a caso hanno ben quattro capolista). A sinistra di Barattoni, ma sempre nella coalizione a suo sostegno, il simbolo Avs che racchiude invece i Verdi, Sinistra Italiana e la lista civica Ambiente e Territorio.