giovedì
25 Dicembre 2025

La maggioranza in consiglio comunale: «Corteo neofascista, valutare l’impatto in città: c’è anche la partita di calcio»

Continua a far discutere la manifestazione annunciata per sabato a Ravenna del movimento di ultradestra Comitato Remigrazione e Riconquista. Tra i tanti interventi contrari al corteo, spicca ora la presa di posizione di tutti gruppi di maggioranza del consiglio comunale (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Repubblicano Italiano, Ama Ravenna e Progetto Ravenna) che in una nota inviata alla stampa «esprimono forte contrarietà», sottolineando come nello stesso giorno Ravenna ospiti contemporaneamente «la partita del Ravenna Calcio, e nelle immediate vicinanze del corteo un convegno internazionale al Teatro Alighieri e l’open day del liceo classico».

«Sarebbe – dicono gli esponenti della maggioranza – una mobilitazione costruita su slogan che alimentano tensione e diffondono una rappresentazione distorta della città; un evento che rischia di generare turbative dell’ordine pubblico in un contesto urbano già caratterizzato da eventi che richiamano centinaia di persone, famiglie, studenti e visitatori. L’arrivo in città di soggetti da fuori Ravenna che si richiamano apertamente a ideologie neofasciste rappresenta un serio elemento di preoccupazione. Ravenna che è Medaglia d’Oro al Valore Militare, ha una storia di primo piano nella Resistenza antifascista, un’identità e un patrimonio di valori che non hanno nulla a che fare con quei riferimenti culturali e politici: la distanza è assoluta, e non solo sul piano ideale. È una distanza che riguarda il modo in cui si concepisce la convivenza civile, la legalità e il rispetto delle persone. Iniziative di questo tipo non offrono alcun contributo alla sicurezza o alla qualità della vita dei cittadini: sono pensate esclusivamente per creare contrapposizioni e agitare il clima sociale».

I gruppi di maggioranza chiedono dunque «alle autorità competenti di valutare con estrema attenzione l’impatto che un corteo del genere potrebbe avere in un sabato così delicato per il centro storico, già attraversato da molte attività e presenze».

La maggioranza ribadisce poi «che le politiche di sicurezza e per l’immigrazione, che sono materie di esclusiva competenza dello stato, si costruiscono nei territori con lavoro quotidiano, responsabilità istituzionale e collaborazione con la comunità, non con manifestazioni che riportano in piazza simboli, linguaggi e riferimenti che appartengono alle pagine più buie della storia europea e che la città di Ravenna respinge senza esitazioni».

Sul tema, tra gli altri, era intervenuta anche la Cgil di Ravenna, che ritiene «gravissima la scelta di dare uno spazio a un soggetto dichiaratamente razzista che basa le proprie istanze sulle paure delle persone sul tema dell’immigrazione. L’immigrazione è un tema che va discusso, che va regolato e che va migliorato, a partire dalla modifica della Legge Bossi Fini che, di fatto, legalizza un tipo di immigrazione che spesso apre essa stessa spazi di illegalità».

«Come Cgil – termina la nota – riteniamo che le autorità preposte debbano negare il permesso a una marcia che vuole umiliare la città e rischia di provocare tensioni sulla base di principi fascisti e razzisti e anticostituzionali».

Tutto il fascino del mosaico, dalla vecchia guardia alle tecniche del contemporaneo

Nella miriade di eventi che compongono la Biennale del Mosaico, che accompagnano la mostra di Chagall al Mar, o che  entrano nella scia delle iniziative collaterali, si segnalano alcune esposizioni di particolare interesse, a cominciare da quella – prossima alla chiusura di sabato 22 novembre – dedicata a Santo Spartà, ultimo della vecchia guardia dei maestri mosaicisti.
Spartà (1936-2025) appartiene infatti alla generazione di allievi iscritti negli anni del dopoguerra alla Scuola di Mosaico di Ravenna, fondata nel 1924 presso la locale Accademia di Belle Arti. Trasferito durante l’infanzia a Ravenna dalla provincia catanese, ha frequentato la Scuola artieri in Accademia ma viene presto indirizzato al corso di pittura diretto da Teodoro Orselli. In seguito, Giuseppe Salietti – ormai maestro e uno dei primi mosaicisti ad uscire dalla scuola ravennate – lo convince a iniziare l’esperienza musiva presso il Gruppo Mosaicisti dell’Accademia, una Srl fondata anni prima, nel ‘48. Dal 1969 Spartà diventa insegnante di mosaico all’Iniasa e successivamente responsabile del laboratorio
all’Albe Steiner, mentre a giugno 1974 risulta fra i partecipanti della trasformazione dello storico Gruppo Mosaicisti in
cooperativa.
Sono giusto questi gli anni in cui Felice Nittolo, mosaicista e responsabile della  lo conosce e la mostra si trasforma in un omaggio a distanza di pochi mesi dalla scomparsa di Spartà. A lui è dedicato anche il catalogo che arricchisce la bella serie curata da Nittolo e dedicata a donne e uomini che hanno costruito la storia del mosaico ravennate. In esposizione alla NiArt quindi sono sia mosaici che dipinti, spesso salvati grazie all’intervento di Nittolo, di amici e familiari di Spartà. Infatti, il mosaicista spesso riutilizzava i telai dei mosaici, operando una continua creazione-distruzione delle opere dopo lo strappo delle tessere. Lo stesso è avvenuto per numerose tele che sovrappongono strati compositivi diversi. Una serie di autoritratti musivi databili agli anni ‘80 sono presenti assieme ad alcuni mosaici in cui elementi figurativi transitano verso l’astrazione e una forte attenzione verso i pattern decorativi. I dipinti risultano speculari e ripropongono pennellate dimensionate a tessera che si sviluppano come i mosaici fra astrazione, decorazione e figurazione.

Ai Chiostri francescani è ospitata una doppia mostra, dedicata al versante contemporaneo e internazionale del mosaico: si tratta di Opere dal mondo, una selezione di opere realizzate dai soci dell’Aimc (Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei) curata da Rosetta Berardi e Maria Grazia Marini. A corredo è allestita anche una piccola monografica del lavoro di Mieke Ceusters, selezionata da Daniele Torcellini. Di Ceusters, mosaicista belga iscritta all’Aimc, sono visibili alcuni mosaici recenti che risentono della prima formazione grafica dell’autrice: mediante una tecnica che interpreta l’antico tessellatum ro- mano vengono proposte icone dal forte impatto mediatico secondo una poetica tipicamente Pop. In altri mosaici, l’ironia trapassa al grottesco per immagini talvolta impietose – un donnone in abiti da Superman con junk food in mano – che reinterpretano a mosaico la vena critica degli artisti fra Pop e iper realismo, ricordando i lavori di Segal e Duane Hanson. Nell’esposizione collegata dei 32 mosaici dal mondo si evidenzia la coesistenza di poetiche molto diverse, dall’applicazione musiva al design al suo utilizzo di chiave di linguaggio artistico autonomo, reinterpretato in senso astratto-materico, figurativo, decorativo o concettuale. Sono opere interessanti ma una menzione particolare va all’interpretazione sacrale della Croce di Iliya Iliev, mosaicista bulgaro con un forte legame a Ravenna, all’interpretazione poetica ed evocativa di un paesaggio della greca Sofia Gounari. Si aggiungono le calibrate trame geometriche della giapponese Toyoharu Kii, la bella tenda ricamata a mosaico eseguita da Eleftheria Galanopoulou e il mosaico Nascosta della ravennate Luciana Notturni, un coinvolgente e delicato richiamo alla figura dell’imperatrice Teodora in San Vitale.

Sempre internazionale è la partecipazione alla mostra concorso GAeM – Giovani Artist* e Mosaico – curata da Sabina Ghinassi e Antonio Rocca alla Manica Lunga della Classense – che è stata realizzata in collaborazione con la ditta Orsoni di Venezia – storica produttrice di smalti e tessere pregiate il cui premio va ai migliori mosaici tradizionali – e la Fondazione Cingoli di Roseto degli Abruzzi, che monitora la creatività musiva non convenzionale. La selezione delle 38 opere in mostra, eseguite da artisti under 35, raccoglie una creatività versatile: da una parte si seguono linee di continuità col mosaico tradizionale mentre dall’altra si esplora la possibilità di dialogo con altri linguaggi, mettendosi a confronto con i nodi tematici della contemporaneità. A questo proposito si segnalano le opere di Anica Kitanoska, un’artista di origine macedone che vive a Bologna, già presente in passato in altre edizioni della Biennale: tipico della sua produzione è l’utilizzo delle tessere in modo simile a pennellate, uno stile ormai inconfondibile che ricorda la tecnica divisionista e imprime un forte effetto di movimento ai mosaici. Premiata è anche Irene Giornelli, che scompagina la tradizione con l’impiego di piccole caramelle Tic-Tac per la sua psichedelica composizione, così come Luca Federico Ferrero, che assembla un Bordo Mare con paste di vetro e cemento in una lontana citazione delle creazioni di Pascali.

Da non perdere è infine la personale di Matylda Tracewska aperta ancora per pochi giorni al Mar di Ravenna. A cura di Eleonora Savorelli, il nucleo delle opere della mosaicista polacca di adozione ravennate è stato realizzato durante una residenza artistica presso il Museo di Storia naturale di Parigi. Lo studio delle pietre conservate – in particolare dei stromatoliti, una tipologia che testimo- nia l’origine della vita sulla terra – ha condotto alla creazione di una serie di opere in cui il mosaico interferisce con le venature del materiale in modo da restituire nuove cosmogonie. Avvincenti e ricche di fascino sono soprattutto le microfigurazioni che sembrano derivare da opere rinascimentali. Le immagini decontestualizzate che emergono raccontano un mondo antico, rimandando a quell’antica e avvincente tradizione pittorica che punteggiava gli sfondi pittorici con scene, azioni e dialoghi silenziosi.

 

“Santo Spartà. L’ultimo bizantino”. Fino al 22 novembre; NiArtgallery, via Anastagi 4a/6 Ravenna; orari: ve 17-19; sa 10-12.30 e 17-19. – “Opere dal mondo” + “Mieke Ceusters”. Fino al 18 gennaio; Aantichi chiostri francescani, via D. Alighieri 4, Ravenna; orari: lu-do 10-18. – “GAeM – Giovani Artist* e Mosaico”. Fino al 18 gennaio; Manica Lunga Biblioteca Classense, via Baccarini, Ravenna; orari: ma-ve 15-18.30; sa 10-13 e 15-18.30. – “Matylda Tracewska . Uno dei mondi. Pietre sensibili e omologe inattese”; fino al 30 novembre; Arts & New Media Room, Mar, Ravenna; orari: ma-sa 9-18; domenica e festivi 10-19.

Il Ravenna torna al Benelli per due partite in quattro giorni. Il regolamento di Coppa Italia e playoff promozione

In arrivo due gare in pochi giorni al Benelli, con il Ravenna impegnato nella 15esima giornata di campionato contro il Gubbio (sabato 22 novembre alle 17.30) e negli ottavi di finale della Coppa Italia di Serie C, martedì 25 novembre alle 20.30 contro l’Arzignano (gara secca a eliminazione diretta).

Ne approfittiamo per fare il punto sulle due competizioni e ricordare il regolamento. In campionato, il Ravenna occupa al momento il secondo posto nel girone B, posizione che a fine campionato garantirà l’accesso alla seconda fase nazionale dei playoff per la promozione in serie B, quindi direttamente ai quarti di finale. Solo la prima classificata di ogni girone, come noto, verrà invece promossa direttamente in serie B (al momento nel girone B comanda l’Arezzo, con un solo punto in più del Ravenna). La terza classificata (che al momento è l’Ascoli, a -3 dai giallorossi) partirà invece dalla prima fase nazionale dei playoff, sorta di ottavi di finale (ma non proprio). Alle prime fasi playoff (quelle che coinvolgono solo le squadre dello stesso girone) accedono invece dalla quarta (che avrà il piccolo vantaggio di saltare il primo turno) alla decima classificata. Al momento il Ravenna ha ben 11 punti di vantaggio sul Guidonia quarto e 14 punti su Campobasso, Forlì e Vis Pesaro, decime.

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Le squadre in lotta per i playoff del girone B dopo 14 giornate (Gubbio e Juve una partita in meno)

 

Vincere la Coppa Italia di Serie C equivale invece, sostanzialmente, ad arrivare terzi in campionato: la squadra che alzerà la Coppa infatti entrerà nella prima fase nazionale dei play-off. Ovviamente se il Ravenna dovesse arrivare primo, secondo o terzo a fine stagione, vincere la Coppa Italia (prestigio a parte) non servirebbe a nulla. L’Arzignano, prossima rivale al Benelli, al momento è in zona playout nel girone A. In caso di vittoria, l’avversaria dei quarti di finale sarà sorteggiata tra le altre sette vincenti delle sfide qui sotto.

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Gli ottavi di finale di Coppa Italia

 

Ma tornando al campionato, la partita di sabato contro il Gubbio rappresenta più insidie di quello che dice la classifica. La squadra umbra è infatti 11esima, ma potenzialmente sesta (con una partita da recuperare contro la Juventus Next Gen), e l’obiettivo dichiarato del club (allenato da un volto noto come Di Carlo, ex capitano del Vicenza della serie A) è ancora il quarto posto. Ci sarà bisogno quindi di un Ravenna al top per tornare alla vittoria (che vorrebbe dire trascorrere la notte al primo posto solitario, in attesa del big match Ascoli-Arezzo di domenica pomeriggio) dopo il pareggio di Livorno.

Le prevendite per entrambe le partite del Benelli sono già aperte. Il Ravenna poi tornerà in campo sabato 29 novembre (ore 17.30) a Pineto, contro una delle rivelazioni del campionato.

L’impiegata trova file pedopornografici nel cellulare di un pensionato: arrestato 79enne

Nel cercare di aiutare un anziano a ritrovare alcuni dati sul cellulare, si è accorta della presenza di foto pedopornografiche. E ha chiamato la polizia. Che ha arrestato un pensionato di 79 anni per i reati di “pornografia minorile” e “detenzione o accesso a materiale pedopornografico”. È successo martedì scorso in un’agenzia di Ravenna dove l’anziano si era presentato per inviare soldi all’estero. Determinante – come detto – l’intervento dell’impiegata allo sportello.

La notizia è riportata con ulteriori dettagli dal Carlino Ravenna in edicola oggi, 20 novembre.

Nella disponibilità dell’anziano (a cui sono state sequestrate due Sim card e una scheda di memoria) sono stati rinvenuti complessivamente un migliaio di file pedopornografici, tra foto e video. L’uomo è risultato avere già precedenti specifici. In attesa dell’udienza di convalida, ora si trova ai domiciliari.

Posata la prima pietra della nuova caserma dei vigili del fuoco di Faenza

Nel pomeriggio di mercoledì 19 novembre si è tenuta la cerimonia di posa simbolica della prima pietra nel sito destinato ad ospitare il nuovo distaccamento dei vigili del fuoco di Faenza, situato in via Marco Palmezzano. Questo atto formale segna l’inizio dell’iter realizzativo dell’opera, frutto di una significativa collaborazione tra diverse istituzioni.

Il progetto risponde all’esigenza manifestata dal comando provinciale dei vigili del fuoco di dotare il distaccamento di una sede più funzionale e strategicamente posizionata. La decisione fa seguito all’approvazione, da parte della giunta comunale, del progetto definitivo. La nuova localizzazione, nell’area nord del tessuto urbanizzato cittadino, nei pressi della circonvallazione, consentirà il trasferimento dall’attuale sede, caratterizzata da alti volumi di traffico. L’ubicazione periferica garantisce infatti un rapido accesso alle principali linee di collegamento stradale, assicurando una maggiore rapidità di intervento sul territorio di competenza e una significativa riduzione dei tempi di risposta in caso di emergenza.

La realizzazione della nuova sede è oggetto di un accordo di programma sottoscritto tra il ministero dell’Interno, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Ravenna, il Comune di Faenza e l’Unione della Romagna Faentina, con l’intervento dell’Agenzia del Demanio. L’area di intervento, di proprietà del Comune di Faenza, è stata ceduta a titolo gratuito allo Stato, rappresentato dall’Agenzia del Demanio, per 99 anni con vincolo di destinazione d’uso esclusivo a caserma dei vigili del fuoco. La superficie esterna lorda del lotto è di 3.754 metri quadrati.

L’obiettivo progettuale generale è la realizzazione di una struttura attrezzata innovativa, conforme ai necessari standard di sicurezza sismica, tecnologica e in linea con i criteri di qualità e sostenibilità ambientale definiti dal Regolamento Urbanistico Edilizio del Comune di Faenza. L’edificio sarà realizzato su un doppio livello, sviluppando una superficie netta complessiva di 1.222 metri quadrati. Il progetto prevede una chiara separazione funzionale degli spazi, destinando il piano terra ad ambienti di servizio e operativi, come l’ampia autorimessa centrale, gli uffici, la centrale operativa e i laboratori, mentre il primo piano sarà dedicato agli spazi residenziali per il personale, inclusi sette alloggi, la zona mensa/cucina e la palestra. Per ottimizzare la mobilità, l’accesso dei mezzi sarà organizzato per dare priorità all’ingresso da via Palmezzano e l’uscita da Via Cimabue, in direzione della via Piero della Francesca.

L’importo complessivo del quadro economico è pari a 4.250.000 euro. L’intervento è sostenuto dal ministero degli Interni, dal quale dipende il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e da contributi degli enti locali così suddivisi: 700mila euro dal Comune di Faenza; 250mila euro dalla Regione Emilia-Romagna e 250 euro dalla Provincia di Ravenna.

Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità. Tra i presenti l’onorevole Emanuele Prisco, Sottosegretario del ministero degli Interni, e il Capo del Corpo nazionale dei figili del fuoco, Eros Mannino.

Il ravennate Luigi Noah De Angelis è il nuovo direttore artistico del Santarcangelo Festival

È ravennate il prossimo direttore artistico del Santarcangelo Festival: si tratta di Luigi Noah De Angelisregista, scenografo e compositore elettronico, oltre che fondatore della storica compagnia teatrale Fanny & Alexander.

A De Angelis spetterà la guida della rassegna nel triennio 2027–2029, in continuità con la doppia vocazione internazionale e territoriale dell’istituzione, e in un rinnovamento nel dialogo con la comunità e la scena artistica contemporanea. La nomina è arrivata attraverso l’invito diretto del Consiglio di Amministrazione di Santarcangelo dei Teatri, presieduto da Giovanni Boccia Artieri e composto da Ludovica Parmeggiani e Zoe Baldazzi.

Il mandato sarà effettivo da agosto 2026: la 56esima edizione del festival, in programma per il prossimo luglio, sarà infatti guidata da Tomasz Kireńczuk, a chiusura del quinquennio anni di direzione artistica prima del suo trasferimento a Vienna, dove dirigerà lo spazio performativo Brut. Kireńczuk si congratula per la nomina, assicurando il proprio sostegno nel periodo di transizione, che si concluderà con il passaggio ufficiale delle funzioni nella prossima estate.

«Abbiamo sempre alternato alla direzione curatori e artisti riconoscendo in questa alternanza un principio vitale di rigenerazione: un modo per rimettere in discussione i linguaggi, i processi e le forme della presenza artistica nello spazio pubblico – dichiara il consiglio di amministrazione di Santarcangelo dei Teatri -. In questa prospettiva, Luigi Noah De Angelis rappresenta una scelta profondamente coerente. La sua esperienza, unita alla capacità di muoversi tra teatro, musica e arti visive, porta al Festival una sensibilità multidisciplinare, vissuta come pratica quotidiana di attraversamento dei linguaggi. La sua visione metterà al centro la costruzione di esperienze collettive e la riflessione sul rapporto tra corpi, suono e spazio».

La direzione di Luigi Noah De Angelis si vuole collocare all’incrocio tra radicamento e apertura, tra cura delle relazioni e spinta alla ricerca: «Da quando sono stato chiamato ad assumere la direzione artistica di Santarcangelo Festival un’immagine ha iniziato a pulsare in me: una foresta di sguardi, un bosco orizzontale di occhi, di intrecci rizomici, di alleanze sotterranee, un ecosistema fatto di corrispondenze e rilanci, che sappia cogliere le urgenze del presente coniugando il locale con l’internazionale – commenta Luigi Noah De Angelis – La curatela, diceva Frie Leysen, è il trattino di congiunzione tra il pubblico e gli artisti, ruolo che sento di dover condividere con tanti altri occhi: inviterò ogni anno un gruppo artisti italiani e internazionali a esplorare il panorama delle arti sceniche mondiali, per intercettare altre visioni da mettere in relazione al proprio percorso artistico, per presentare nel Festival una o più forme da far germinare una accanto all’altra in maniera speculare, creando un habitat di opere interconnesse, dialoganti, consociate, tra la foresta di sguardi del pubblico».

Per sottolineare la volontà di legame con il territorio in modo simbolico e concreto, De Angelis ha deciso di trasferirsi stabilmente a Santarcangelo, secondo una prassi ormai consolidata dalle direzioni artistiche che si sono succedute negli ultimi anni, «E che caldggiamo fortemente – continua il consiglio di amministrazione -, con l’idea di abitare il territorio e condividerne la quotidianità. Allo stesso tempo, crediamo che il profilo internazionale di De Angelis garantisca la continuità della vocazione cosmopolita del Festival, favorendo dialoghi tra la scena italiana e quella europea e consolidando la rete di relazioni internazionali che Santarcangelo ha costruito negli anni».

Porte Aperte ODV, incontro dedicato alla salute mentale all’Hotel Mattei

Porte Aperte ODV, associazione per la salute mentale della Romagna, in queste settimane ha festeggiato con vari eventi il trentennale dalla sua costituzione (1995) ad opera di alcuni familiari di persone con disagio psichico. Il ciclo di incontri si concluderà con il convegno “Criticità e fattori di efficacia nella salute mentale” che si terrà venerdì 21 novembre presso il Grand Hotel Mattei dalle ore 16 alle 18.30.

«Gli incontri non si limitano a celebrare un anniversario, ma costituiscono un’occasione di riflessione e confronto sul tema salute mentale, quanto mai attuale e critico – affermano gli organizzatori -. Negli ultimi anni, almeno dalla pandemia in avanti, ha assunto i tratti crescenti di un’emergenza, che “richiede risposte in termini di politiche territoriali integrate».

Sul tema, interverranno: Paola Carozza, psichiatra e docente universitaria, attualmente direttore del CSM di Cento (Ferrara) e Alessio Saponaro, sociologo e statistico, dirigente dei Servizi di Salute Mentale della Regione Emilia Romagna. In apertura, sono previsti interventi e saluti delle autorità.

Crociere a Porto Corsini: «Tir e bus in strade vietate, c’è chi vuole andarsene»

«Quando attracca la nave da crociera, Porto Corsini diventa terra di nessuno. Negli ultimi due anni la situazione è diventata insostenibile, e a quanto pare è destinata a peggiorare». Così Massimo Fico, presidente del comitato cittadino Lidi Nord Ravennati, commenta lo scenario futuro con il nuovo terminal crociere di Royal Caribbean, in programma per l’aprile del 2026.

La nuova infrastruttura movimenterà, secondo le previsioni, un totale di 390mila passeggeri all’anno: il 58 percento in più di quelli attuali e un record per la città. Gli sbarchi però sono aumentati sensibilmente già da qualche anno, creando un via vai prima insolito di mezzi pesanti per la cittadina, tra autobus carichi di turisti, camion e tir destinati ai rifornimenti delle navi. «Più di un residente che aveva scelto Porto Corsini per la sua tranquillità oggi sente la necessità di trasferirsi altrove – sottolinea Fico –, la crisi immobiliare però complica le cose». A preoccupare non sono solo le  le e i rallentamenti della viabilità, ma anche e soprattutto i danni alla pavimentazione stradale: «I mezzi pesanti si muovono spesso in zone interdette, come viale Italia e via Canale Magni a Marina Romea. Lo fanno per risparmiare qualche chilometro verso il centro città, o per immettersi sulla Romea in direzione Comacchio e Venezia attraverso strade non progettate per transiti di quella mole. I divieti non vengono rispettati, non ci sono controlli e il manto stradale è al collasso».

Ai danni infrastrutturali si affiancherebbero i problemi di sicurezza causati dal passaggio «fulmineo e smodato» di taxi e Ncc per le vie della frazione. All’insofferenza per l’aumento del traffico, i cittadini aggiungono poi la delusione per l’assenza di ricadute economiche positive legate al turismo crocieristico: «Pur non danneggiando particolarmente il turismo tradizionale dei nostri lidi, questa formula non aggiunge alcun tipo di valore. Un caffè al bar o una bottiglietta d’acqua quando va bene – continua il portavoce del gruppo –. Se la cava forse meglio il centro di Ravenna, anche grazie ai suoi monumenti Unesco, ma si tratta sempre di presenze mordi e fuggi. L’impatto sul lido e sui suoi abitanti è solo negativo».

Per mitigare i disagi causati dal traffico crocieristico, l’accordo tra Royal Caribbean e Comune prevede la costruzione di un’area verde di “compensazione” che si estende per circa 12 ettari tra il paese e il terminal nuovo. Il Parco delle Dune, a disposizione della cittadinanza. L’opera però è in ritardo rispetto ai piani e arriverà a completamento solo dopo l’entrata in funzione della nuova stazione marittima. «Il progetto del Parco delle Dune doveva trasformare il nostro lido nella “perla” di Royal Caribbean. Se qualcosa dovesse andare storto, oltre il danno subiremmo una grande beffa – continua Fico –. Come comitato chiediamo un incontro con il sindaco Barattoni. Sappiamo che non si può rimanere fermi al turismo tradizionale, di bagnanti e pescatori in diga nord, ma crediamo che l’amministrazione debba gestire e condividere le sue scelte con i cittadini, non limitarsi a imporle. Non vorremmo mai arrivare a violare le leggi e bloccare le strade, ma vogliamo delle risposte. Se il sindaco non risponderà, passeremo da prefetto o procura».

“Dove corre il ciclismo”, la mostra fotografica di Roberto Bettini e Andrea Chiarucci

Un viaggio nel ciclismo contemporaneo, dal World Tour alle categorie giovanili, attraversando paesaggi, emozioni, tifo e storie di strada: è questo il racconto al centro di “Dove corre il ciclismo”, la mostra fotografica di Roberto Bettini e Andrea Chiarucci. L’inaugurazione è in programma domenica 23 novembre alle ore 17.30 al Moog Slow Bar, nella nuova location di Via Corrado Ricci 8 a Ravenna, in cui l’esposizione resterà allestita per un mese.  Le immagini di Bettini e Chiarucci restituiscono l’essenza più profonda del ciclismo: la fatica illuminata dalla luce, la velocità che diventa gesto, i paesaggi che accolgono e trasformano la corsa, fino all’energia dei tifosi che rendono ogni passaggio un momento collettivo.

L’inaugurazione rappresenta anche un importante punto di aggiornamento sulla raccolta fondi per la realizzazione dell’Area Bimbi MTB del Ravenna Bike Park, promossa dal Comitato Amici del Ciclismo Ravenna. Negli ultimi mesi la campagna ha beneficiato di numerosi contributi e iniziative, tra cui la serata di Piangipane con Gregorio e Magrini e il banco di vendita del vino da parte del Lions Club, all’interno della ventitreesima edizione di Giovinbacco. Ad oggi il totale raccolto ammonta a 17.000 euro, ma la raccolta fondi proseguirà fino alla fine del 2025, con l’obiettivo di creare uno spazio dedicato ai giovani biker: sicuro, inclusivo e pensato per favorire crescita, gioco e avvicinamento allo sport.

 

In arrivo una nuova area verde nel centro di Milano Marittima

Sono partiti i lavori per la realizzazione di un nuovo parco nella zona di via Milano, a Milano Marittima: il progetto, approvato nel 2023, riguarda tre aree centrali all’interno delle quali si trovano oltre 7.000 mq, ceduti al Comune, che verranno trasformati in verde pubblico. Lo comunica oggi (mercoledì 19 novembre) il sindaco di Cervia Mattia Missiroli sulle sue pagine social. Negli scorsi giorni, le foto circolate su Facebook dell’avvio del cantiere e dell’abbattimento di alcuni alberi nella centralissima via Milano (vicino all’ex distributore “Galbucci”) aveva lasciato spazio ad alcune polemiche. «Le operazioni di bonifica, sistemazione e rigenerazione degli spazi (a carico dei privati) sono già in corso – continua il sindaco -, con l’abbattimento degli alberi malati o compromessi e la piantumazione “uno a uno” di nuove alberature».
L’intervento, validato anche dalla Soprintendenza di Ravenna, punta a tutelare e valorizzare il patrimonio verde di Milano Marittima, creando nuovi spazi pubblici e benefici ambientali per tutta la comunità. 

«Insieme al Consiglio di Zona, poi, valuteremo come rendere queste aree ancora più vive, accessibili e fruibili, con uno sguardo rivolto al futuro e al benessere collettivo – conclude Missiroli -. Milano Marittima merita cura, e questo intervento va esattamente in quella direzione».

Intervento da 200 mila euro su marciapiedi e strade per manutenzione e bonifica da radici

È stato approvato dalla Giunta comunale un nuovo intervento di manutenzione straordinaria e bonifica da radici su marciapiedi e strade a Lido Adriano e Lido di Dante. Il progetto prevede la messa in sicurezza dei marciapiedi e della viabilità in viale Marino e viale Giotto a Lido Adriano, e in alcuni tratti di viale Catone e viale Cavalcanti a Lido di Dante. L’intervento, dal valore complessivo di 200 mila euro, è finanziato all’interno del Piano degli Investimenti 2025–2027.

Le opere riguarderanno le aree danneggiate dagli apparati radicali delle alberature e saranno eseguite sotto la supervisione di un agronomo specializzato al fine di preservare gli alberi. Nei tratti in cui le condizioni lo consentono, verrà ricostruito il marciapiede; dove invece la presenza di radici affioranti risulta particolarmente invasiva, si procederà con la rimozione delle pavimentazioni ammalorate e la riqualificazione delle superfici mediante materiali granulari drenanti, maggiormente compatibili con la presenza delle alberature e con la necessità di non sovraccaricare o costipare gli apparati radicali.

«Si tratta di ulteriori provvedimenti – sostiene l’assessore ai Lavori pubblici Massimo Cameliani – tesi a risolvere i danni provocati alla viabilità pedonale e stradale dalle radici degli alberi per migliorarne la sicurezza e la fruizione. Il territorio, come si sa, è esteso ma siamo impegnati a intervenire ovunque sia necessario».

In scena la XIV edizione del convegno internazionale “La Voce Artistica”

Al Teatro Alighieri, da giovedì 20 a domenica 23 novembre, si terrà la XV edizione del convegno internazionale di foniatria e logopedia “La Voce Artistica organizzato da Ravenna Incoming. L’iniziativa di caratura internazionale, si svolge a cadenza biennale ed è divenuta ormai un punto di riferimento assoluto del settore. Come tradizione, “La Voce Artistica” abbina una corposa partecipazione di medici ed esperti scientifici, alla presenza di cantanti, attori e vocal coach di spessore. Il programma 2025 si articolerà in decine di interventi, che spazieranno su numerosi aspetti della voce applicata alla musica ma anche su specifici aspetti medici e foniatrici.

Aperta alle 12.30 di giovedì 20 novembre, dai saluti delle principali autorità cittadine, la manifestazione vedrà anche la presenza di uno spazio dedicato ai libri di settore, nella giornata di sabato 22 alla Sala Corelli del Teatro. Come sempre sono in programma anche due serate gratuite e aperte al pubblico fino a esaurimento posti, sempre al teatro Alighieri. Venerdì 21 alle 21.30 “Salvation 2033: l’ultimo canto” di Albert Hera: con Stefano Baroni, Marco Forgione, Michele Degan, Carmen Lina Ferrante, Elena Tavernini, Giorgia Molinari e Carlo Miori. Hera porterà in scena in forma di improvvisazione cantata e corale il suo ultimo romanzo: attraverso sette capitoli musicali, porta in scena la storia distopica narrata nel libro, dove il canto diventa lo strumento di salvezza dell’umanità. Sabato 22, poi, uno spettacolo musicale con le giovani musiciste Daniela Spalletta e Stefania Tallini.

«Quest’anno – spiega il direttore artistico Albert Hera – il tema sarà il contrasto tra sacro e profano, e la ricerca di un dialogo tra opposti: diversità, non omologazione, e la voglia di condividere esperienze che ci arricchiscono e ci trasformano. Il programma di quest’edizione è particolarmente ricco e stimolante, con interventi che ci permetteranno di esplorare nuove visioni e nuove frontiere della voce. In questo convegno si tocca con mano il mistero, la curiosità di comprendere quanto la nostra voce e il nostro canto possano essere strumenti di trasformazione e crescita personale e collettiva. La ricerca non si limita all’anatomia e alla fisiologia della voce: è un percorso che richiede apertura mentale, trasversalità e la capacità di lasciarsi guidare dal mistero e dalla curiosità. Questi saranno i veri motori di questa edizione».

“Un’occasione che riunisce veri appassionati e studiosi del nostro strumento primordiale – dichiara il secondo direttore artistico Gegè Telesforo –: avremo relatori di alto profilo sia nella parte scientifica al mattino che in quella più artistica e didattica del pomeriggio, trattando un tema a noi molto caro che è la voce fra il sacro e il profano. Sarà una full immersion nel mondo della voce dalla quale come sempre usciremo tutti arricchiti”.

“Nei quattro giorni di evento, ci aspetta un’esplorazione della voce artistica in svariati generi ed espressioni musicali – chiude il curatore dell’evento Franco Fussi -. Dall’etnico a stili specifici, al canto gregoriano, alla black music, al canto voodoo, al sufi… Faremo anche una sessione di doppiaggio con i partecipanti a cura di Gabriella Scalise, doppiatrice Disney.

Due sessioni speciali saranno dedicate a due giovani associazioni professionali: il GIVA (Gruppo Italiano Vocologia Artistici) e il GIVOC (Gruppo Italiano Vocologi Clinici) costituitisi dopo aver conseguito il master in Vocologia dell’Università di Bologna. La domenica, infine, sarà dedicata alle specificità fonochirurgiche nelle patologie del canto, con i più recenti aggiornamenti scientifici”.

 

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