giovedì
25 Dicembre 2025

CorpoGiochi torna a scuola: presentato l’almanacco in occasione dell’avvio delle nuove attività

CorpoGiochi torna a scuola e, in occasione dell’avvio delle attività 2025/2026, è stato presentato La rivolta degli sguardi, l’almanacco che racconta le esperienze degli studenti che hanno partecipato alla scorsa edizione del progetto educativo didattico.

Durante l’anno scolastico 2024/2025, si sono svolti 117 laboratori all’interno delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, coinvolgendo 2263 bambini e ragazzi (dai 4 ai 15 anni) 230 docenti e 50 famiglie. Sono stati inoltre attivati e realizzati 5 laboratori Incontro CorpoGiochi per famiglie coraggiose che hanno visto la partecipazione di 118 persone (bambini, congiunti e insegnanti) di 50 famiglie ravennati.

L’almanacco 2025 nasce delle domande che sono state rivolte ai partecipanti ai laboratori, e in particolare da una: “come mi sentivo ad essere guardato prima del laboratorio? Come mi sento ora che ho provato lo sguardo come pratica da allenare?” Il metodo CorpoGiochi propone, infatti, una trasformazione dello sguardo: da uno strumento per analizzare, catalogare e giudicare diventa un potentissimo mezzo di relazione, di incontro e di connessione.

L’almanacco si apre con un dialogo tra Monica Francia, Zoe Francia Lamattina, Ouidad Bakkali e Raffaella Sutter sugli esordi del sostegno al progetto da parte del Comune di Ravenna e sull’urgenza di portare pratiche relazionali nelle scuole nel momento storico attuale. Il dialogo è seguito da una mappa che orienta chi legge nelle varie stratificazioni del metodo: CorpoGiochi, CorpoGiochi a scuola, CorpoGiochi a scuola nell’anno scolastico 2024-2025 con riferimento agli eventi performativi che hanno avuto luogo al Mar e alla Festa di primavera della scuola Garibaldi.

Il progetto infatti è gratuito, grazie alla compartecipazione del Comune di Ravenna, della Regione Emilia Romagna e della Fondazione del Monte, oltre al premio economico ottenuto dal percorso di educazione alla cittadinanza dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna conCittadini. A conclusione degli incontri a scuola, il progetto CorpoGiochi a scuola è approdato al Mar, dove ha presentato a un pubblico di oltre 200 persone le performance La prova del fuoco, della classe 5D della scuola primaria Muratori, e Congegno emotivo, delle classi 2B e 2E del liceo artistico Nervi Severini. Le insegnanti della scuola primaria Garibaldi hanno invece chiesto di realizzare un evento performativo con le loro classi da presentare ai genitori durante la Festa di primavera.
«Le restituzioni dei partecipanti ai laboratori e alle performance costituiscono il nucleo pulsante della pubblicazione – commentano le operatrici di Corpogiochi -, e sono accompagnate dalle foto degli eventi e da vari interventi a cura di Ida Malfatti, Lisa Bentini e Alessandro Fogli. L’almanacco si chiude con la valutazione d’impatto sociale del progetto elaborata dalla sociologa Raffaella Sutter che quest’anno si è concentrata sulla tematica dello sguardo, sia nell’ambiente relazionale della classe sia in occasione degli eventi performativi aperti al pubblico».

Nell’ambito dell’iniziativa sono inoltre previste attività di formazione per docenti e attività di laboratorio rivolte ai genitori, nella considerazione che la partecipazione piena della scuola e delle famiglie è elemento fondamentale del percorso.

«CorpoGiochi a scuola  è diventato negli anni uno dei progetti più qualificanti della collaborazione tra scuole e territorio, mettendo in contatto gli istituti scolastici con l’obiettivo di promuovere il benessere di giovani e giovanissimi -. – afferma l’assessora alla Scuola e Infanzia Francesca Impellizzeri – attraverso l’educazione al movimento, alla vicinanza e all’ascolto dell’altro, l’iniziativa “allena” al rispetto e alla socialità gli alunni più piccoli e, con le attività di Map Your Life, coinvolge anche studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado».

“Affiancamento familiare e vicinanza solidale”: primo incontro fissato per il 22 novembre

A Russi il progetto EmpowHER, co-finanziato dal Comune di Russi e dalla Regione Emilia-Romagna, prosegue con “Affiancamento familiare e vicinanza solidale”, sui temi del sostegno alle famiglie e ai bambini in difficoltà e della costruzione di una comunità accogliente. La presentazione e un primo incontro è in programma sabato 22 novembre, alle ore 10, alla Biblioteca comunale, in via Godo Vecchia 10.

In che cosa consiste l’affiancamento familiare? Famiglie, ma anche singole persone, con o senza figli, mettono a disposizione qualche ora al giorno o un periodo di tempo determinato a supporto di altre famiglie. Gli esempi vanno dall’assistenza pratica quotidiana (fare la spesa o preparare i pasti per una famiglia con un genitore malato, aiutare nella cura dei figli o tenere i bambini durante un evento particolare, come il parto o una visita medica), al supporto scolastico e lavorativo (aiutare un bambino con i compiti o con l’integrazione scolastica, accompagnare una giovane donna nel percorso di inclusione lavorativa), all’integrazione sociale e culturale (aiutare una famiglia straniera a imparare l’italiano, supportare i genitori a comprendere i servizi e le risorse del territorio, soprattutto se si sono trasferiti da poco) ecc…

«Abbiamo scelto di organizzare questa iniziativa di informazione, promozione e sensibilizzazione aperta alla cittadinanza – anticipa l’Assessora alle Pari opportunità di Russi, Eleonora Mazzoni – con l’obiettivo di diffondere la cultura della solidarietà familiare e la sensibilità sociale nei confronti di bambini e famiglie in difficoltà, per stimolare e far maturare risorse disponibili a realizzare progetti di affiancamento familiare a sostegno di nuclei vulnerabili. Spesso non si ha consapevolezza del vero significato di questa forma di sostegno, così preziosa perché capace di agire in maniera concreta nelle piccole azioni del vivere quotidiano di un bambino/a e della sua famiglia. Tutti possono partecipare, famiglie ma anche singole persone, con o senza figli, ognuno può essere risorsa e motore di cambiamento in un’ottica di comunità accogliente. Al termine raccoglieremo i dati delle famiglie interessate a intraprendere un percorso di informazione/formazione sui temi dell’accoglienza familiare».

 

Nuova proposta della Pigna: Morelli al Mordani, Damiano con la Novello in piazza Caduti

Come già fatto da Alvaro Ancisi una settimana fa, anche il gruppo consiliare La Pigna interviene con decisione sul progetto avviato dalla giunta comunale di trasferire la scuola media Damiano nell’edificio del Mordani e di conseguenza la scuola elementare Mordani alla Guido Novello, plesso che attualmente ospita una scuola media.

La Pigna presenta una soluzione «alternativa, concreta e praticabile, che consentirebbe di mantenere equilibrio, funzionalità e qualità nell’offerta formativa complessiva». L’idea della lista d’opposizione è quella di trasferire la scuola elementare Morelli (attualmente in via San Gaetanino) negli spazi attualmente del Mordani, insieme all’elementare, che così non dovrebbe più trasferirsi. Secondo La Pigna questa sistemazione consentirebbe: «Di salvare l’identità storica e il valore pedagogico della Mordani ed offrire nuovi spazi alla Morelli (oggi in affitto presso privati), di concentrare due realtà compatibili nello stesso edificio e di ottimizzare spazi, servizi e logistica».

L’opzione collegata alla prima è quella di ospitare quindi la scuola media Damiano alla Guido Novello nell’edificio di Piazza Caduti. La soluzione prevederebbe un’articolazione “sdoppiata” della Damiano, con alcune sezioni che potrebbero essere ospitate anche alla Don Minzoni, per agevolare i ragazzi che provengono dai quartieri a nord della città. «Sarebbe una soluzione snella, attuabile e molto meno traumatica per studenti, famiglie e personale scolastico» – afferma il Gruppo.

Le famiglie della Mordani oggi possono accedere in auto solo tramite il permesso di via Pasolini: «Una limitazione che rende difficile raggiungere la scuola, scoraggia le iscrizioni e aggrava la quotidianità dei genitori». La Pigna chiede che il Comune estenda i permessi di transito anche ai varchi di Via Angelo Mariani e di Piazza Caduti in direzione Piazza Kennedy. «Un ampliamento necessario per sostenere la scuola, migliorare la mobilità e favorire l’ingresso di nuove famiglie nella comunità della Mordani».

«Le decisioni della giunta – dichiara la capogruppo Veronica Verlicchi – sono state prese senza ascolto, senza confronto e senza una visione educativa, scaricando disagi enormi su studenti, famiglie e personale scolastico. La nostra proposta è concreta e praticabile – conclude La Pigna -: salva la Mordani, tutela la Damiano, garantisce funzionalità alla Novello e tiene insieme le esigenze di tutti. Chiediamo al sindaco di sospendere subito l’iter e aprire un dialogo vero con la città. Le scuole non sono mattoni da spostare: sono comunità, identità e futuro».

Aria di Natale a Ravenna: sabato 22 novembre si accendono le luminarie

La prima data del Natale del centro di Ravenna è fissata per sabato 22 novembre, quando saranno accese le luminarie, a cura di Spasso in Ravenna. È invece previsto per giovedì 20 novembre, l’arrivo dell’albero di Natale in piazza del Popolo. Si tratta di un abete rosso, donato dal Comune di Andalo (Trento). Si rinnova così una tradizione ormai consolidata, frutto della storica amicizia nata con l’organizzazione dei consueti soggiorni estivi del gruppo Amare Ravenna proprio ad Andalo. Al termine delle operazioni di collocazione e addobbo, l’albero, proveniente da un’area in cui era già previsto un abbattimento selettivo, sarà acceso domenica 30 novembre alle 17, alla presenza del sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni e della sindaca di Andalo Eleonora Bottamedi, del prefetto di Ravenna Raffaele Ricciardi, del presidente della Cassa di Ravenna spa Antonio Patuelli e dei rappresentanti degli sponsor. Per l’occasione suonerà la banda musicale cittadina.

Confermata la gratuità dei parcheggi, che quest’anno sarà dall’1 al 27 dicembre. Come l’anno scorso saranno gratuiti, a partire dalle 16.30, tutti i parcheggi regolamentati con parcometro (stalli blu) gestiti da Azimut per conto del Comune, ad eccezione di quello di piazza Baracca, gratuito dalle 18.30. Tali orari sono riferiti ai giorni feriali, in quanto nei festivi la sosta è sempre gratuita tutto il giorno.

Prosegue anche la gratuità della linea di trasporto 80 nel tratto dal parcheggio di via Marco Bussato a quello del Pala de André, nei giorni feriali. Il tratto interessato dall’utilizzo gratuito, in entrambe le direzioni, è di sette chilometri con 24 fermate.

Boato nella notte: crolla il muro tra un’abitazione e il centro sociale del Comune – FOTO

Un boato nella notte ha svegliato i residenti, che si sono affacciati pensando potesse esserci stata addirittura un’esplosione. Invece – per cause in corso di accertamento – era crollato il muro che divideva un’abitazione di via Teodato dal cortile del centro sociale Le Rose, di proprietà del Comune di Ravenna. Dalle prime indagini, non risultano azioni da parte di terzi. Si tratterebbe quindi di un crollo strutturale. Fortunatamente, essendo avvenuto in piena notte (attorno alle 2.30), non ha provocato feriti, né ulteriori danni.

Nella notte sono intervenuti i vigili del fuoco per mettere in sicurezza l’area. Sul posto anche carabinieri e polizia locale. Dalla mattinata di oggi (19 novembre) sono sul posto anche i tecnici comunali. L’area è stata delimitata, in attesa di capire come intervenire.

Le foto sono di Massimo Argnani.

Il movimento di ultradestra che promuove la “remigrazione” in corteo a Ravenna. «Propaganda fascista e razzista»

Arriva a Ravenna il Comitato Remigrazione e Riconquista, movimento di ultradestra nato dalla collaborazione tra diversi soggetti politici (alla presentazione a Brescia hanno preso parola esponenti di Casa Pound, Rete dei Patrioti e Veneto Fronte Skinheads…) con l’intento di promuovere la “remigrazione”.

L’appuntamento è per una manifestazione sabato 22 novembre, con un corteo che partirà dalle 16 in zona stazione per arrivare in piazza Einaudi “tutti uniti sotto il tricolore”. «Non potevamo non scegliere Ravenna quale prima uscita ufficiale post presentazione – scrivono i promotori in una nota inviata alla stampa -, città in mano alla criminalità straniera, dove l’immigrazione incontrollata ha messo radici ben salde e dove si registrano quotidianamente atti delinquenziali, spaccio, accoltellamenti. Il nostro dovere è quello di scendere in strada a fianco dei cittadini ravennati esasperati dal totale degrado in cui versa la città e per il quale da Palazzo Merlato nessuno mai è intervenuto, al contrario  sostenendo e foraggiando il business dell’accoglienza e rendendosi complice di ciò che oggi è sotto gli occhi di tutti: un’immigrazione di massa totalmente incontrollata».

Tra le prime reazioni, almeno sulla carta, quella di Ravenna in Comune, lista di sinistra che si è presentata anche alle ultime elezioni comunali, che chiede agli organi competenti di impedire c«he una indecente marcia infanghi la dignità antifascista e antirazzista della nostra città».
«Il loro programma è chiaramente ispirato all’infame ventennio – si legge in una nota inviata alla stampa -. Eppure l’unico limite alla manifestazione libera del pensiero dovrebbe essere proprio la propaganda fascista e razzista. Ravenna in Comune chiede che venga urgentemente spiegato perché anche a Ravenna si intenda consentire una palese violazione della Costituzione attraverso una manifestazione di chiara matrice fascista e razzista in palese violazione della Costituzione Repubblicana e delle normative vigenti».

Distrugge la vetrata della fermata del bus, denunciato un 26enne. Nei suoi confronti già emessi 15 ordini di allontanamento

Prima avrebbe buttato a terra cartelli stradali e un bidone della spazzatura, poi se l’è presa con una pensilina dell’autobus, mandando in frantumi il vetro. È successo lunedì sera, attorno alle 20, nei pressi della stazione ferroviaria di Ravenna. L’autore dei vandalismi è stato ripreso dalle telecamere e identificato poco dopo dai carabinieri, che lo hanno denunciato per danneggiamenti. Si tratta di un 26enne del Gambia.

Sul Carlino Ravenna in edicola oggi (19 novembre) alcuni dettagli senza dubbio preoccupanti: si tratterebbe della settima denuncia a suo carico nel giro di pochi mesi. Il giovane era inoltre già stato arrestato quest’anno per resistenza oltre che sanzionato una settantina di volte. 15 gli ordini di allontanamento emessi nei suoi confronti, inutilmente.

Fermati mentre stavano caricando in auto alimenti, cosmetici e materiale informatico, tutto rubato poco prima

I carabinieri hanno arrestato – lunedì pomeriggio a Ravenna – tre cittadini stranieri, due 36enni e un 24enne, per furto in concorso. Il tutto è cominciato verso le 15.30 quando diversi cittadini hanno chiamato il 112 segnalando che all’esterno di un noto supermercato cittadino c’erano tre persone che si aggiravano con fare sospetto. Giunti sul posto, i carabinieri hanno individuato le tre persone segnalate mentre stavano caricando su un’auto con targa straniera diverso materiale che è stato poi accertato essere stato appena rubato dal supermercato.

La successiva perquisizione ha permesso ai militari di rinvenire, oltre a un coltello a serramanico della lunghezza di 25 cm, numerosi generi alimentari, prodotti per la cosmesi e svariato materiale informatico. Tutta merce, per un valore superiore ai 5.000 euro, che è poi risultata essere stata rubata in diversi centri commerciali della città. Il materiale rinvenuto è stato immediatamente restituito ai titolari dei negozi e i tre fermati sono stati arrestati e accompagnati in caserma.

Nel pomeriggio di martedì sono comparsi davanti al giudice del tribunale di Ravenna che – dopo aver convalidato l’arresto – ha disposto, per uno, la misura cautelare del carcere, mentre per gli altri due, il divieto di dimora nel comune di Ravenna.

Vandalizzata una panchina rossa contro la violenza sulle donne: «Un attacco a un simbolo»

È stata vandalizzata ed è andata completamente distrutta la panchina rossa (simbolo della lotta alla violenza sulle donne) inaugurata un anno fa a Carraie al parco “Bella Ciao”. Lo ha reso noto l’assessore Giancarlo Schiano in questi giorni in cui si stanno susseguendo le iniziative sul tema, con l’avvicinarsi della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

«Non è un caso, non è una bravata – ha commentato Schiano sui social – è un atto deliberato, compiuto proprio nel giorno – o nelle ore immediatamente successive – a un’iniziativa dedicata alla lotta contro la violenza di genere. Un attacco a un simbolo che rappresenta le donne che non ci sono più, le sopravvissute, e tutte le persone che ogni giorno combattono questa battaglia. Voglio dirlo con chiarezza, l’Amministrazione non arretra di un centimetro. Non ci piegheremo a intimidazioni, insulti o tentativi di ridicolizzare una tragedia sociale che ogni anno colpisce migliaia di donne. Una panchina la puoi distruggere. Il messaggio che rappresenta no. La ricostruiremo, più forte e insieme alla comunità. E continueremo a lavorare, ogni giorno, per prevenire la violenza, sostenere le vittime e promuovere una cultura di rispetto e parità. Ravenna non si fa intimidire. Ravenna risponde unita».

Sono seguiti i commenti di Linea Rosa («non ci fermeremo e lavoreremo insieme per continuare a promuovere la lotta contro la violenza sulle donne») e della Casa delle Donne: «Non è la prima panchina rossa ad essere vandalizzata ma è la prima volta che accade nella nostra città. Un attacco vigliacco ai simboli del contrasto alla violenza sulle donne. Pensavamo che almeno su questo fossimo tutti e tutte concordi. Come si fa a non sentirsi a favore del contrasto alla violenza contro le donne? E invece dobbiamo prendere consapevolezza che non è così. Non è più così. C’è chi si sente di vandalizzare e distruggere un simbolo di pace, di amore, di speranza che nasce da un dolore incolmabile e insanabile. Possiamo fare qualcosa? Continuare con ancora più determinazione nel nostro impegno fino a quando la violenza contro le donne non sarà eliminata, fino a quando ogni bambina, ogni ragazza, ogni donna non sarà libertà di scegliere, libera di decidere. Finché non saremo tutte felici e sicure».

Terminata la prima fase dei lavori per il nuovo asilo nido di Sant’Agata sul Santerno. «Pronto entro l’estate»

A Sant’Agata sul Santerno si è conclusa la prima fase dei lavori per la costruzione del nuovo nido comunale “Il Girasole”, un intervento promosso e avviato dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Dopo la demolizione dell’edificio originario, danneggiato dall’alluvione del 2023, è stata completata la struttura portante del nuovo asilo.

Il 18 novembre il cantiere viene consegnato al Comune, che ha già affidato a un’impresa esecutrice il secondo lotto di lavori. L’obiettivo è completare l’intervento entro l’estate del 2026. Qui sotto i rendering del progetto.

Dopo una prima ipotesi di ristrutturazione dell’edificio situato in via Cavour 6, approfondite verifiche tecniche hanno evidenziato la necessità di procedere con la demolizione completa e la successiva ricostruzione. Questa decisione, presa di concerto con il Comune di Sant’Agata e con la Struttura Commissariale dell’epoca, si è rivelata necessaria a causa delle caratteristiche strutturali dell’immobile, che presentava criticità significative legate alla vulnerabilità sismica.

Specchio dei tempi ha finanziato integralmente il primo lotto dei lavori (per un investimento di circa 1 milione di euro), ha donato il progetto edilizio affidato agli ingegneri Paolo Napoli e Consuelo Orza della Società Sintecna e ha realizzato interventi sull’asilo adiacente, attuale sede provvisoria del nido comunale. Il secondo lotto sarà sostenuto con fondi della Presidenza del Consiglio dei ministri (delibera n. 24/2024), per un investimento di 1,5 milioni di euro.

Il nuovo “Girasole” articolato in tre aree principali – una zona destinata ai servizi e alla logistica, un corpo centrale dedicato all’accoglienza e agli spazi comuni, e un’area didattica con aule, dormitori e servizi – ospiterà, a partire da settembre 2026, due sezioni da 20 bambini ciascuna. L’edificio è stato concepito anche per un utilizzo in orario extrascolastico da parte della comunità.

«La conclusione dei lavori al primo lotto del nostro asilo è una tappa importante della ripartenza di Sant’Agata sul Santerno dopo i drammatici giorni dell’alluvione – dichiara il sindaco Riccardo Sabadini -. Per il prossimo anno scolastico contiamo di avere un asilo nuovo e in grado di ospitare i bambini che in questi anni sono stati alla scuola Azzaroli, che dobbiamo sentitamente ringraziare come naturalmente ringraziamo la Fondazione Specchio dei Tempi e i lettori de La Stampa, per le loro generose donazioni che oggi si concretizzano in una di quelle opere che permettono a una comunità di definirsi tale e di guardare al domani con fiducia. Nella nostra città sono ancora tanti i cantieri di ricostruzione post-alluvionale e un’iniziativa come questa de La Stampa è stata ed è particolarmente preziosa anche per come è riuscita a tenere alta l’attenzione sui problemi di questo territorio».

L’opera fa parte del più ampio piano di aiuti attivato da Specchio dei tempi in Emilia-Romagna dopo l’alluvione del 2023. Un programma che ha già portato alla riapertura di sette scuole, al recupero di un palazzetto dello sport, al sostegno diretto a 160 microimprese e 60 famiglie, e al finanziamento di progetti educativi e di orientamento scolastico. In questo percorso, la Fondazione ha potuto contare sul supporto di realtà come Lavazza, Iveco Group e di migliaia di donatori privati, che hanno scelto di credere in Specchio dei tempi per essere concretamente vicini alle comunità colpite.

Standing ovation al Pala Costa per Valentina Pitzalis, bruciata dal marito: «L’amore non è possesso. Denunciate»

Un’assemblea d’istituto diversa dal comune, ma decisamente formativa, è stata quella vissuta da circa mille alunni della scuola Ginanni di Ravenna. A una settimana dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Valentina Pitzalis ha raccontato davanti a un Pala Costa esaurito, e più che mai attento, la testimonianza di una violenza atroce subita per mano del marito Manuel Piredda nel 2011, quando aveva 27 anni.

La relazione tra i due era nata come tante altre: un lungo corteggiamento da parte dell’uomo, fino all’inizio della storia che poi sfociò nel matrimonio. «Mi sono innamorata di lui, mi faceva credere di essere sulla stessa lunghezza d’onda, ma una volta firmate le carte del matrimonio diventai di sua proprietà». Con il passare del tempo, le privazioni imposte e la gelosia di Piredda aumentarono. La donna si ritrovò costretta a vestirsi in un certo modo, a cambiare numero di telefono, a uscire dalla propria cerchia di amici, a cercare lavoro solamente insieme a lui e a passare 24 ore su 24 al suo fianco. «Il modus operandi di queste persone è sempre lo stesso – mette in guardia Pitzalis -: isolare da tutto e da tutti». Le violenze psicologiche e verbali non mancavano, anche se Piredda non arrivò mai a quella fisica. «Addirittura, di notte chiudeva la porta a chiave della camera, mettendo davanti una scrivania per paura che potessi scappare».

Il vero punto di rottura arrivò quando l’uomo confessò alla moglie di averla tradita con una prostituta. «A quel punto decisi di allontanarmi e di riprendere la mia vita in mano. Mi sono diplomata, lavoravo ed ero tornata a vedere famiglia e amici». Durante un Capodanno, però, a Valentina venne riferito che l’uomo, già sotto effetto di psicofarmaci, versava in pessime condizioni di salute. «Lui, che è sempre stato narcisista, era molto dimagrito; io avevo la sindrome della crocerossina e decisi di aiutarlo». L’avvicinamento, però, non portò a nulla se non ad altri litigi. A quel punto Piredda capì che la relazione con la moglie era giunta al capolinea. Attirò la giovane nella propria casa con la scusa della consegna di un documento. Dopo averlo ricevuto, le lanciò addosso del cherosene e le diede fuoco. Morì involontariamente tra le fiamme nel tentativo di fuggire, mentre Pitzalis si salvò miracolosamente dopo venti minuti di agonia, grazie all’intervento dei vicini prima e dei medici poi. «Non ho mai perso i sensi, mi vedevo il corpo bruciare e gonfiarsi sotto le fiamme. Un dolore indescrivibile. In quei lunghi attimi speravo che arrivasse con un’accetta e mi ammazzasse. Così non è stato. Ebbi la lucidità di avvisare gli inquilini con dei calci nel pavimento». Dopo oltre 30 interventi chirurgici e anni di sofferenza, i segni di quel tentato omicidio sono ancora visibili in tutto il corpo, ma la sua forza non si è mai spenta. «Non ho più una mano e i segni delle ustioni saranno sempre parte di me. Non è stato facile ma ora la visione della vita è cambiata drasticamente. Ora sembra quasi tutto più leggero. Ho capito che l’aspetto non è tutto nella vita e non mi curo più degli sguardi delle persone o delle prese in giro per strada».

Valentina (a Ravenna grazie alla volontà del Ginanni e alla collaborazione con Giusy Laganà di Fare X Bene Onlus) è stata salutata da una lunga e commossa standing ovation. Il suo appello agli studenti è chiaro: riconoscere i segnali, non normalizzare il controllo, chiedere aiuto. «Quando vi staccate da relazioni pericolose – afferma – staccatevi davvero e denunciate, perché solo così salverete voi stesse e anche la prossima ragazza. La violenza psicologica è subdola, te ne accorgi solo dopo. E l’amore non può coincidere con possesso, prevaricazione o controllo».

Un messaggio diretto, raccolto da un Pala Costa in silenzio, che trasforma una storia personale in un monito collettivo: la prevenzione passa dall’ascolto, dalla consapevolezza e dal rifiuto di ogni forma di violenza.

Pronti i tre nuovi campi da calcio alla cittadella della Graziola: uno in erba e due sintetici

Sono stati completati e consegnati i tre nuovi campi da calcio realizzati alla cittadella dello sport della Graziola a Faenza nell’ambito del vasto progetto di riqualificazione di tutta la struttura per farne un polo sportivo moderno, sostenibile e multidisciplinare e maggiormente aperto alla città.

I campi sono uno in erba, sul lato destro accedendo all’impianto da via Graziola, e due in sintetico sulla sinistra (uno per il calcio a 11 e uno per il calcio a 5). In particolare, per quel che riguarda i campi in sintetico, la novità più rilevante è la loro realizzazione con un impianto erboso all’avanguardia. Si tratta infatti del primo campo in Italia omologato da Lnd Impianti, società collegata alla Lega Nazionale Dilettanti, a utilizzare un intaso 100 percento vegetale, ricavato specificamente dalla frantumazione delle pigne. Questa scelta rappresenta una vera svolta in termini di sostenibilità e performance tecniche, poiché supera i limiti dei precedenti intasi organici e garantisce maggiore stabilità e un’eccellente resa sportiva.

La Lega Nazionale Dilettanti, nei giorni scorsi, ha effettuato un sopralluogo nell’impianto, al quale hanno partecipato l’amministrazione comunale, i tecnici del settore Lavori Pubblici dell’Unione Faentina e le aziende partner. Per la Green Power Service, ditta esecutrice, erano presenti Alberto Battistini, Edoardo Battistini e Simone Righi. Per la LND Impianti, società che ha rilasciato l’omologazione e si occupa di gestire gli impianti sportivi dilettantistici, hanno preso parte il presidente Giacomo Pompili, Tiziano Tamborriello e Elena Demyanova. Infine, per Limonta Sport, fornitrice del manto sintetico, era presente Emilio Ostinelli.

Il vicesindaco Andrea Fabbri e l’assessora allo Sport Martina Laghi hanno commentato: «Siamo molto soddisfatti per l’esito positivo del sopralluogo dei vertici della Lega Nazionale Dilettantistica e per l’importante omologazione che ci è stata rilasciata. Essere i primi in Italia ad aver omologato un campo con questo materiale innovativo non solo testimonia la capacità di innovazione del progetto, ma conferma anche la bontà del lavoro svolto al centro Graziola. Siamo consapevoli che il cantiere stia creando disagi, sia alle società che agli atleti in attesa della conclusione dei lavori. Per questo, siamo contenti e confidiamo che l’alta qualità dei nuovi campi da gioco e dell’intera opera possa compensare i sacrifici fatti, offrendo ai nostri ragazzi un ambiente sportivo di livello eccellente dove potranno crescere e allenarsi insieme».

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