lunedì
23 Giugno 2025

In provincia 240 persone over 65 ogni cento under 14, mai così tanti dal 1998

I ravennati sono sempre più vecchi e sempre più soli. È la sintesi estrema della fotografia statistica della popolazione provinciale (circa 390mila persone) fatta dall’Ausl Romagna.

Le riflessioni di Giulia Silvestrini, dirigente del dipartimento di Igiene pubblica a Ravenna, partono dall’indice di vecchiaia, il rapporto tra la popolazione over 65 e quella under 14: «In provincia è arrivato a 234,8: significa che ci sono quasi 2,4 anziani per ogni bambino». Il dato non è mai stato così alto da oltre 25 anni: nel 1998 era attorno a 1,3. Se si restringe la misurazione al distretto di Ravenna (composto dal comune capoluogo e da quelli di Cervia e Russi) allora il numero arriva a 237 che è il più alto di tutta la Romagna. Tra i comuni ravennati il dato più alto è a Casola (con 3 anziani ogni bambino, il più basso a Massa Lombarda e Bagnara dove si attesta tra 1,6 e 1,7).

Un altro indicatore importante è l’indice di dipendenza senile, il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione in età lavorativa (15-64 anni). In pratica, indica quanti anziani ci sono ogni 100 persone in età da lavoro. In provincia andiamo dal 50 di Alfonsine al 33,5 di Sant’Agata, media provinciale a 42,3. Un indice elevato significa un maggiore onere economico e sociale sulle fasce più giovani della popolazione.

L’età media della provincia è 48 anni (dai 45 di Bagnara, Sant’Agata e Massa Lombarda ai 50 di Brisighella, Casola e Alfonsine). I residenti over 65 sono il 26,4 percento, quelli oltre 85 anni di età sono il 14 percento.

Come leggere i numeri della Bassa Romagna? «Sono zone con maggiore presenza di popolazione straniera – spiega Silvestrini – che è più giovane della media italiana, molto spesso sotto i 65 anni. La media provinciale degli stranieri residenti è il 12 percento (il picco a Massa Lombarda con il 20 percento, ndr), ma sono solo il 3 percento degli over 65. È una popolazione che produce e produrrà ricchezza per il sostegno del sistema e al momento non pesa sulle pensioni».

L’invecchiamento della popolazione è mostrato plasticamente dall’evoluzione della cosiddetta piramide dell’età: «Non è più una piramide ma ora assomiglia a un rombo e presto diventerà una piramide rovesciata con la fascia di età 45-65 che oggi è la più consistente numericamente nel complesso della popolazione e invecchierà». Detto in altri termini: popolazione con età media alta e poche persone in età fertile.

All’invecchiamento della popolazione si affianca un altro trend evidente: si contrae il numero medio di componenti delle famiglie che ora è 2,11. «In provincia il 40,7 percento delle famiglie è composto da un solo membro, si va dal 36,5 di Massa al 45 di Cervia, passando per il 43 del capoluogo, anche se sappiamo che nelle località di mare è un dato un po’ falsato per chi ha la residenza nelle seconde case e risulta come nucleo familiare». L’età media delle famiglie unipersonali è 61 anni, una famiglia su quattro ha almeno un componente over 75 e 15 famiglie su cento sono composte interamente da persone over 75.

«Se la popolazione è sempre più anziana e sempre più sola – sottolinea Silvestrini –, si riduce la dimensione del supporto familiare accanto all’assistenza del sistema sanitario». Una conferma viene dal mondo del volontariato: «Nei tavoli di confronto periodici ci dicono che i tre quarti delle risorse ora vengono utilizzate nei servizi di accompagnamento delle persone ai luoghi di cura, una pratica che diventa più richiesta perché sempre più persone non hanno familiari che possano aiutarli».

Tutto questo chiama l’Ausl alla sfida di riorganizzare i servizi: «Un esempio può rendere l’idea: una persona sola non può essere seguita in assistenza domiciliare perché non ha un caregiver».

Allora servono nuovi approcci. Finora si è riusciti ad aumentare l’aspettativa di vita: in Italia è 80,5 anni per gli uomini e 84,8 per le donne, in Emilia-Romagna è rispettivamente 81,2 e 85. «Ora l’obiettivo deve essere aumentare gli anni in buona salute». La parola d’ordine è prevenzione e promozione di corretti stili di vita. «Ormai sappiamo che tute le patologie cronico-degenerative sono correlate ad alcuni comportamenti: il fumo, la sedentarietà, l’alimentazione scorretta. Se riusciamo a lavorare su questi fattori, faremo in modo che chi invecchia si ammali più tardi e chi è già ammalato riduca le complicanze».

Quasi il 44 percento della popolazione adulta provinciale risulta in sovrappeso, quota che arriva al 56 percento se si considerano solo gli adulti ultra 64enni. Nella popolazione 18-69 anni risulta sovrappeso/obeso il 36 percento delle donne e il 51 percento degli uomini.

La dirigente dell’Igiene pubblica chiede una presa di coscienza del singolo: «L’individuo deve capire che metterci del suo per arrivare in buona salute da grande non è solo per ridurre le spese del sistema sanitario, che comunque non possono essere infinite, ma serve per ridurre i bisogni di salute, per vivere meglio. È un senso di responsabilità collettivo». Sul campo significa, per esempio, aderire alle campagne di screening: «Diagnosi precoci evitano di intervenire quando la malattia è avanzata e la cura è più invasiva». Ma significa anche vaccinazione: «Si riducono i casi di alcune malattie, si riducono gli ammalati, meno persone finiscono in rianimazione».

Senso unico su viale delle Nazioni, scattano le multe con la telecamera. «Vogliono solo fare cassa»

A partire dalle 9 di domani, sabato 21 giugno, entrerà in funzione in modalità sanzionatoria (multe da circa 80 euro) la telecamera installata nella corsia preferenziale di viale delle Nazioni a Marina di Ravenna. Come già annunciato nelle scorse settimane, la telecamera sarà attiva dalle 9 alle 24 ogni giorno prefestivo e festivo, esclusi il 22 e 23 luglio (Sant’Apollinare), fino all’1 settembre. La corsia riservata era stata istituita già dal 15 giugno, ma la telecamera era attiva in fase di test e quindi non sanzionatoria.

In corrispondenza della telecamera, posizionata all’altezza della rotonda della Colonia, è presente un pannello a messaggio variabile che riporta la scritta verde “corsia aperta”, quando la corsia è accessibile a tutti e la scritta rossa “corsia chiusa”, quando il transito è riservato solo ai veicoli autorizzati.

Sul tema è intervenuta oggi Patrizia Zaffagnini, neo consigliera comunale di Fratelli d’Italia, che sottolinea come il Comune abbia speso circa 55mila euro per l’installazione della telecamera, ritendendo che il senso unico penalizzi «notevolmente il turismo, soprattutto quello non ravennate, nonché i lavoratori degli stabilimenti balneari e di altre attività».

«Le presunte ragioni di permettere agevolmente il transito di autobus, mezzi di soccorso e delle forze di polizia, si scontrano con il vero motivo: quello di implementare le casse comunali – attacca Zaffagnini -. Vogliamo che l’occhio vigile della Polizia Locale sia per contrastare e prevenire i reati predatori, i danneggiamenti, le violenze che affliggono gli abitanti e i turisti di Marina di Ravenna, non una telecamera mangia-soldi. Noi di Fratelli d’Italia chiediamo l’immediata rimozione di questo strumento e l’installazione di telecamere o l’utilizzo di un drone per combattere il degrado e la criminalità presente a Marina di Ravenna e sui lidi ravennati».

Colpo di scena a Brescia: il Ravenna verso il ripescaggio in serie C

Colpo di scena: il presidente del Brescia Massimo Cellino avrebbe presentato domanda di iscrizione alla serie C. Lo scrive il Corriere della Sera, confermando alcune voci circolate nella giornata di oggi e altre notizie pubblicate da giornali locali lombardi.

Una domanda che verrebbe respinta dalla Figc (in quanto non sono comunque state rispettate le scadenze per i pagamenti degli stipendi e della fidejussione) e che quindi farebbe scattare il ripescaggio del Ravenna, prima in graduatoria dopo l’Inter Under 23 (che prenderà invece il posto della Spal).

Aspettando che le indiscrezioni diventino ufficiali, il Ravenna ha intanto confermato Marco Marchionni in panchina e sta riorganizzando anche il settore giovanile (in caso di ripescaggio in serie C i giallorossi disputeranno i campionati nazionali, con tutto un altro impegno), a partire dal responsabile, che non sarà più Giulio Pastecchia. Tra i nomi associati ai giallorossi c’è anche quello di Massimiliano De Gregorio, responsabile della Spal con cui ha appena vinto lo scudetto Under 16 di serie C, in proncinto di liberarsi dal club ferrarese, che ripartirà dai dilettanti. Un segnale importante che confermerebbe l’ambizione della società di Cipriani anche per il vivaio.

Il Mic inaugura una nuova sala: ospiterà un allestimento permanente di contemporanea

La sala ospiterà anche le opere alcuni degli artisti premiati e i vincitori del PAC (Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura), dalla 58esima in poi, con uno sguardo che vuole far risaltare il dialogo tra poetiche e materie, e tra generazioni. In mostra si trovano quindi lavori che riflettono sulla materia e spaziano da Nero a Wei Bao, da Yves Malfiet a Sissi, da Salvatore Arancio a Paivi Rintaniemi, da Bertozzi&Casoni a Kathy Ruttemberg. La cura artistica è di Claudia Casali, direttrice del museo, mentre l’allestimento è di di Oscar Dominguez.

«Il Mic si distingue per un patrimonio sempre in continuo aggiornamento. Lo sguardo alla contemporaneità derivante dalle edizioni del Premio Faenza, la più longeva e attiva biennale internazionale della ceramica d’arte, è uno dei punti di forza del nostro museo  – spiega Casali – In un’ottica di valutazione e promozione del proprio patrimonio e, in questo caso, degli artisti contemporanei, si è avviato un percorso di riallestimento delle sale del XX e XXI secoli, iniziato lo scorso settembre in occasione di Argillà, con l’allestimento delle “Pillole contemporanee”, proseguito a dicembre con la sezione Art Nouveau – Déco e continuato con piccoli interventi sul patrimonio del secondo dopoguerra».

Avevano pescato “troppo”: sequestrati e rigettati in mare 8 quintali di vongole

Circa 800 chili di vongole sono stati sequestrati e rilasciati in mare dagli uomini della Guardia Costiera di Ravenna nell’ambito di un controllo a bordo di due pescherecci al porto canale di Cervia, entrambi autorizzati a utilizzare la draga idraulica, strumento che consente di raccogliere dal fondo del mare i molluschi.

A bordo della prima imbarcazione sono stati trovati 800 kg di “vongole lupino”, il doppio di quello consentito (la quota giornaliera è di 400 chili). Al comandante è stata contestata una sanzione amministrativa di 2.000 euro e le vongole in eccesso, ancora vive e vitali, sono state immediatamente rilasciate in mare.

Sul secondo peschereccio i militari hanno rinvenuto due partite distinte di vongole: una regolarmente etichettata, risultata conforme e proveniente dall’attività di pesca della stessa giornata; l’altra, priva di etichettatura e quindi di provenienza non dimostrata. In assenza della documentazione prevista, necessaria per garantirne la tracciabilità, la partita (da 400 chili) è stata sequestrata e, anche questa, rigettata in mare. In questo caso la multa è stata pari a 1.500 euro.

C’è un Piano operativo della Regione per limitare l’uso dei dispositivi digitali da parte dei minori

In Emilia-Romagna arrivano i custodi digitali: pediatri, educatori, bibliotecari, ma anche genitori consapevoli delle conseguenze di un cattivo uso dei dispositivi digitali da parte dei loro figli e figlie.

Con l’obiettivo di arrivare a una nuova cultura del digitale che promuova il benessere e la salute di bambine, bambini e adolescenti. E poi docenti ed educatori specificamente formati su questi temi.

La Regione vuol far riscoprire la bellezza della socialità non filtrata da uno schermo, anche attraverso giornate di disintossicazione dai cellulari sui territori. Ogni mese, sarà proposta una giornata senza schermi nei Comuni dell’Emilia-Romagna, con attività gratuite per favorire l’incontro e la socializzazione per bambini, ragazzi, famiglie e adulti. Per riscoprire l’altro e valorizzare spazi pubblici.

E una grande operazione di sensibilizzazione della Regione sui rischi collegati all’uso non controllato dei dispositivi, che si articolerà su due canali: una campagna informativa sui mezzi di comunicazione e una serie di incontri rivolti a genitori e famiglie con esperti del settore.

Dopo la prima edizione degli Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Emilia-Romagna che ha riunito a Bologna, tra il 22 maggio il 6 giugno, docenti, medici, psicoterapeuti, scrittori e professionisti, la Regione Emilia-Romagna presenta il suo piano operativo.

Le attività in programma nei prossimi mesi sono state illustrate oggi dall’assessora al Welfare, Terzo settore, Politiche per l’infanzia e Scuola, Isabella Conti, nel corso di una conferenza stampa.

“È urgente promuovere una nuova cultura del digitale per proteggere la salute dei più giovani e accompagnarli verso un uso consapevole della tecnologia- ha spiegato Conti -. I dati ci dicono che in quindici anni tra i giovani i disturbi alimentari sono cresciuti del 400%, quelli d’ansia del 286%, l’autolesionismo del 170%. Senza contare che un bambino su tre sviluppa miopia precoce a causa degli schermi. Dobbiamo agire ora. Vogliamo coinvolgere gli attori educativi del nostro territorio affinché trasferiscano messaggi su buone pratiche da perseguire e comportamenti dannosi da evitare per promuovere la salute dei minori, in un mondo sempre più popolato da strumenti digitali invasivi. Pediatri, Educatori, operatori di nidi, scuole dell’infanzia, scuole e biblioteche diventeranno così dei custodi digitali dotati delle competenze necessarie a consigliare famiglie e ragazzi. Le famiglie poi potranno fare rete, perché insieme si vince la pressione del mercato. In collaborazione con la professoressa Lucangeli stiamo poi lavorando a corsi di formazione innovativi per gli insegnanti, che consentano loro di promuovere il benessere degli studenti. Siamo infatti convinti che l’educazione in questo ambito sia molto più efficace di un semplice divieto».

L’assessora ha concluso ricordando che serve la responsabilità delle istituzioni a tutti i livelli: «Chi genera danni paga. È tempo che le piattaforme restituiscano qualcosa ai nostri territori tramite una tassazione più equa, che contribuisca a sostenere i costi sanitari e sociali che alcuni social media producono. Chiediamo infine al legislatore, anche a livello di europeo di introdurre il controllo dell’età obbligatorio su siti pornografici e di gioco».

Il programma di educazione digitale

L’assessorato sta predisponendo un programma regionale di educazione digitale affinché genitori e famiglie siano consapevoli delle conseguenze di abitudini potenzialmente dannose per la salute dei bambini, come l’utilizzo degli schermi nei primi anni di vita. La divulgazione avverrà sulla base di ricerche scientifiche coerenti con le indicazioni della Società Italiana di Pediatria.

Il programma prevede tre distinti progetti: Custodi digitali, Patti digitali e formazione specialistica per il mondo della scuola.

Custodi Digitali è un programma nazionale per l’educazione digitale familiare, promosso dall’Associazione Media Educazione Comunità e lanciato nel 2020, rivolto a pediatri, educatori e genitori. Mira a favorire il benessere psicologico del bambino dal punto di vista cognitivo, emotivo e relazionale rispetto all’utilizzo dei media digitali con il coinvolgimento di tutti gli attori educativi del territorio. Oltre ad aderire a questo piano formativo la Regione Emilia-Romagna ha deciso di estenderlo con il coinvolgimento dei bibliotecari, in particolare quelli che operano negli spazi per ragazzi. L’attività avrà inizio quest’anno e si protrarrà fino al 2028.

Si stima che nel triennio 2026-2028 prenderanno parte alla formazione circa 3.600 operatori. Una rete capillare costituita da un 35% di professionisti sanitari – tra cui pediatri e operatori dei consultori e dei punti nascita – da un 55% di professionisti del sociale (coordinatori pedagogici, educatori di nidi e scuole d’infanzia, coordinatori dei servizi sociali) e per il restante 10% di bibliotecari.

Il secondo programma nazionale è chiamato Patti digitali ed è caratterizzato principalmente dall’impegno dei genitori che si uniscono per promuovere un uso più sano del digitale. La Regione intende promuovere la nascita e lo sviluppo di Patti digitali di comunità: gli Stati generali hanno per esempio confermato che molti bambini ricevono lo smartphone per emulare i compagni di classe. I genitori spesso si adeguano per evitare che i loro figli siano tagliati fuori dalle dinamiche di gruppo. Ma se i genitori si mettono d’accordo collettivamente sull’età di consegna degli smartphone ai preadolescenti, o sul loro accesso ai social, la pressione cala e si apre uno spazio per un dialogo tra famiglie.

Il terzo punto, infine, coinvolge direttamente il mondo della scuola. La Regione, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, intende avviare un progetto sperimentale per coinvolgere insegnanti e dirigenti dell’Emilia-Romagna avvalendosi della professoressa Daniela Lucangeli. L’obiettivo è rafforzare le competenze di docenti ed educatori per rispondere ai bisogni emergenti di bambini e ragazzi nei diversi momenti dello sviluppo: dall’apprendimento cooperativo nella primaria, alla costruzione dell’identità in adolescenza. Il percorso integra neuroscienze, pedagogia e didattica per innovare le pratiche educative.

Il progetto B612.infinito ideato dalla prof.ssa Lucangeli è un percorso di alta formazione riconosciuto dal ministero, ideato dalla professoressa insieme a Mind4Children e Fondazione Erickson.

Le azioni previste includono incontri, laboratori pratici, accompagnamento professionale e attivazione di reti territoriali per costruire una scuola capace di promuovere benessere e incoraggiare il corpo docente a rispondere ai bisogni di ciascun bambino e adolescente, valorizzandone il potenziale. La sperimentazione, la cui partecipazione è volontaria, prenderà il via a ottobre e coinvolgerà 750 insegnanti di una decina di istituti comprensivi.

Alcuni dei contenuti: cura dell’attenzione e del sonno

È provato di come i dispositivi digitali riducano la capacità di attenzione prolungata e il pensiero critico. Sempre più bambini e adolescenti vivono in frammentazione cognitiva continua. Per questo è necessaria una pedagogia dell’attenzione: nelle scuole, negli spazi pubblici, in famiglia. Un ritorno al pensiero profondo, non distratto dalle notifiche, grazie a spazi progettati per stimolare la concentrazione.

La Regione intende poi promuovere una cultura del sonno, darsi l’obiettivo di inserire l’educazione al sonno nei piani educativi scolastici e sanitari. Questo perché ritmi scolastici coerenti, educazione al riposo nei percorsi per genitori e docenti servono a contrastare fenomeni in forte crescita come aumento di ansia, disturbi alimentari, autolesionismo, testimoniati dagli studi scientifici.

Piazza XIII Giugno, dal 23 giugno tornano a disposizione i parcheggi. In settembre gli alberi

Si stanno concludendo come da cronoprogramma i lavori del secondo stralcio del progetto di rifacimento di piazza XIII Giugno a Lugo. A partire dalla mattina di lunedì 23 giugno, infatti, tornerà disponibile la maggior parte dei parcheggi della piazza.

A metà di questa settimana è stata completata l’asfaltatura sulla superficie oggetto degli ultimi interventi, dopo di che l’azienda lughese Gamie ha cominciato ad installare pali e corpi illuminanti, mentre alla Cims è affidato il disegno della segnaletica dei parcheggi.

I lavori, in capo all’impresa generale di costruzione Zini Elio, ora si spostano sull’area dei parcheggi adiacenti al complesso dei Diamanti, per quello che sarà il terzo e ultimo stralcio del cantiere.

«I tempi sono stati rispettati – commenta l’assessora ai Lavori pubblici di Lugo Veronica Valmori – e da lunedì 23 tornerà disponibile la quasi totalità dei parcheggi. In questi giorni abbiamo incontrato gli esercenti che saranno più toccati dall’accantieramento dell’ultimo stralcio e che dovranno quindi sopportare ancora qualche mese, ma grazie all’avanzamento costante dei lavori iniziano a vedere la conclusione di questa lunga e complicata vicenda. Anche per l’ultima fase di lavori è fondamentale che l’impresa esecutrice continui a confrontarsi con le attività per ridurre al minimo i disagi. Piazza XIII Giugno torna così ad avere un ruolo chiave per la viabilità di Lugo. Il cronoprogramma del terzo stralcio prevede il fine lavori nel mese di settembre. Successivamente, sarà necessario chiudere alcuni giorni per realizzare il tappeto di usura su tutta la piazza e la segnaletica definitiva. La piantumazione delle alberature è prevista per settembre».

La viabilità nel parcheggio sarà regolata da segnaletica di cantiere fino al completamento del terzo stralcio di lavori, previsto per l’autunno.

Nella sua veste definitiva, la piazza disporrà in totale di 200 parcheggi (4 per disabili, 4 per ricarica auto elettriche, 4 riservati alla Stazione dei Carabinieri e 188 generici). Sono 23 le alberature previste, che saranno messe a dimora dopo l’estate (per questo ancora non si vedono). Ciascun albero disporrà di una superficie permeabile superiore rispetto a quella precedente, per garantire una crescita in salute della pianta e mitigare maggiormente l’effetto «isola di calore» del parcheggio. Aumenteranno anche le aree a verde e con superficie drenante.

I lavori, iniziati ad aprile 2024, hanno riguardato il completo rifacimento della piazza per recuperare lo spazio pubblico, resosi per la maggior parte inagibile a causa di gravi dissesti dovuti a errori esecutivi precedenti. I dissesti erano causati dall’utilizzo di materiale di sottofondo inadeguato per la presenza di terre caratterizzate da un’eccessiva frazione di materiale fine: l’area in esame (6.700 mq complessivi) era già stata interessata da interventi correttivi parziali, che però non erano stati sufficienti a consentire il normale uso del parcheggio.

I lavori attuali hanno comportato la completa rimozione delle alberature, dell’asfalto e degli strati di fondazione, nonché di tutti gli impianti e strutture (fognature, illuminazione, griglie di drenaggio, eccetera).

Il costo complessivo dell’intervento è di 1,4 milioni di euro, finanziati interamente dal bilancio comunale.

Guidava il camion non abbastanza “riposato”: multa da mille euro e 6 punti in meno sulla patente

Un camionista ravennate di 66 anni è stato multato per non aver rispettato la normativa sui tempi di guida e di riposo. L’uomo è stato fermato nella mattinata di oggi (19 giugno) da una pattuglia della polizia locale lungo via Baiona. Dai controlli effettuati, anche con l’ausilio del software “Police controller” e che hanno interessato anche il crono-tachigrafo del camion (di proprietà di un’azienda locale), sono emerse diverse irregolarità.

Sono quindi scattate una multa da mille euro e la decurtazione di 6 punti dalla patente.

Alberto Cassani si dimette dalla commissione consultiva Teatro del ministero della Cultura

Il ravennate Alberto Cassani si è dimesso dalla commissione consultiva nazionale del ministero della Cultura, che in questi giorni sta valutando i progetti per il Fondo nazionale dello spettacolo dal vivo. La decisione, avvenuta questa mattina, è stata presa insieme ai commissari Carmelo Grassi e Angelo Pastore come gesto dimostrativo di protesta. I tre facevano parte della commissione Teatro (le altre tre sono Circo e spettacolo viaggiante, Danza, Musica).

Nella lettera congiunta, indirizzata al ministro Alessandro Giuli, i tre dimissionari denunciano «l’impossibilità di costruire, all’interno della commissione, un percorso condiviso ed equilibrato nella valutazione dei vari organismi teatrali richiedenti». In particolare, spiegano, «la scelta della maggioranza della commissione di voler declassare la Fondazione teatro nazionale della Toscana sulla base di motivazioni pretestuose, ci trova assolutamente contrari e rende impossibile la prosecuzione del lavoro».

Il Fondo nazionale dello spettacolo dal vivo viene erogato ogni tre anni dal ministero della Cultura per sostenere gli enti teatrali, la danza, il circo e la musica. Cassani ha fatto parte della commissione Teatro per il triennio 2022-2024 ed era stato riconfermato per il triennio 2025-2027. Il suo incarico, non retribuito, era stato deciso dall’Associazione nazionale Comuni italiani. Gli altri due dimissionari, Grassi e Pastore, sono stati rispettivamente nominati dall’Unione delle Province e dalla Conferenza delle Regioni: i tre erano dunque espressione delle istituzioni. Gli altri quattro commissari, invece, sono stati nominati dal ministero della Cultura e sono espressione della maggioranza di governo. Si tratta di Alessandro Massimo Maria Voglino, Marco Lepre, Luigi Rispoli e Gianpaolo Savorelli.

La Fondazione teatro nazionale della Toscana è diretta dallo scrittore e drammaturgo Stefano Massini, noto per le sue posizioni contro il governo Meloni espresse in tv. Secondo le indiscrezioni raccolte da Ravenna & Dintorni, il disaccordo sul declassamento della fondazione è stato l’apice di alcuni giorni di scontro tra i commissari. In particolare, sembra che la maggioranza intendesse applicare dei criteri politici nelle scelte, anziché giudicare la qualità artistica dei progetti. Nelle discussioni sarebbero state coinvolte anche alcune realtà romagnole.

Post alluvione: via libera a Brisighella a quattro interventi per un valore di oltre 3 milioni di euro

Via libera a Brisighella a quattro interventi strutturali per il ripristino e la riqualificazione di aree del territorio colpite dalle alluvioni. La giunta comunale ha infatti approvato i progetti di fattibilità tecnica ed economica dei lavori per la realizzazione del nuovo ponte in via Ceparano sul torrente Marzeno, di quelli per la sostituzione delle vasche di laminazione nell’area verde di via Bacello, di quelli per il ripristino dell’area verde in via della Resistenza e, infine, dei lavori per il miglioramento della rete fognaria in via Puriva. I cantieri prevedono un investimento complessivo di oltre tre milioni di euro finanziati con i fondi della ricostruzione, stanziati dalla struttura commissariale.

Per quanto riguarda il ponte in via Ceparano si tratta di un’opera che avrà un costo complessivo di circa un milione di euro, di cui 140 mila impiegati per la progettazione che è stata portata avanti dagli uffici comunali. La nuova struttura, la cui impalcatura sarà realizzata principalmente con materiale metallico più resistente all’azione dell’acqua e a eventuali esondazioni, andrà a sostituire la vecchia in cemento armato, crollata dopo le alluvioni.

L’intervento in via Bacello, invece, prevede un investimento di oltre 400 mila euro che serviranno anche al ripristino della rete fognaria in via Baldina.

Ammonta a circa 740 mila euro il finanziamento per realizzare il ripristino dell’area verde in via della Resistenza, che si è reso necessario dopo la frana che ha coinvolto Rio Ponte Nono, mentre è di circa un milione di euro il valore dell’intervento per il miglioramento della rete fognaria di via Puriva e via Strada, che comprende anche la realizzazione della nuova illuminazione pubblica e dei cordoli stradali.

«Siamo soddisfatti per aver approvato in giunta gli atti che manderanno avanti cantieri importanti per il ripristino di aree del nostro territorio duramente colpite dalle alluvioni – sottolinea il sindaco di Brisighella Massimiliano Pederzoli -. Ringrazio l’ufficio tecnico comunale che ha lavorato alacremente alla stesura dei progetti di sua competenza, che vanno a integrare quelli che porta avanti il Consap. Adesso si procederà con le gare d’appalto e, a stretto giro, con l’avvio delle opere che restituiranno infrastrutture e servizi essenziali alla nostra città».

Il Ravenna conferma Marchionni: per l’allenatore contratto fino a giugno 2027

Il Ravenna ha rinnovato il contratto con l’allenatore Marco Marchionni. Per il 45enne di Monterotondo prolungamento alla guida tecnica della prima squadra fino al 30 giugno 2027. «La conferma di Marchionni – si legge in una nota della dirigenza giallorossa – rappresenta la volontà del club di dare continuità al progetto tecnico avviato, consolidando le basi costruite in questi mesi e affrontando le prossime sfide con determinazione e una costante spinta al miglioramento».

L’allenatore è subentrato nel corso della stagione, dopo l’esonero di Mauro Antonioli dopo sette partite, e concludendo la stagione con il secondo posto in campionato nel girone D della serie D, la vittoria dei playoff del girone e la vittoria della Coppa Italia di categoria. Il bilancio di Marchionni è di 26 vittorie, 8 pareggi e 3 sconfitte.

Attualmente la formazione giallorossa è destinata ad affrontare la serie D, ma restano le ultime possibilità di spareggio se il Brescia farà domanda di iscrizione alla serie C entro il 24 giugno: la domanda verrebbe bocciata dalla Covisoc, per irregolarità amministrative dei lombardi, e si aprirebbe spazio al ripescaggio giallorosso.

A Cervia l’idea dell’eterna possibilità dell’estate, del presente sospeso

Il titolo della mostra da poco inaugurata ai Magazzini del Sale Torre di Cervia – Endless Summer – si ispira al documentario del 1966 di Bruce Brown, tutto girato fra tramonti e onde magni che che illustravano la nicchia ecosistemica e i protagonisti del surf americano di quegli anni. Nelle intenzioni del curatori del progetto – diretto da Magma e in particolare da Viola Emaldi e Alex Montanaro – il titolo corrisponde all’idea dell’eterna possibilità dell’estate, quel presente in temporalità sospesa che accende nostalgie, entusiasmi e dissolvenze nel passato.

Si tratta quindi di un’indagine che concentra l’attenzione sugli stati emotivi più che sui piani di realtà, in piena corrispondenza alla vocazione turistica, balneare e propositiva di una località che fa il pieno delle presenze fin da ora, ad apertura di stagione. Non ci si può quindi aspettare la messa a tema secondo le direttrici millenariste del cambiamento climatico, dell’endless global warming o dell’asfissia del mare nostrum: con la leggerezza ispirata al passato, le opere vertono più su erotismo, spugne e lagune, api che solleticano l’inguine e tapparelle abbassate. E se proprio entrano in campo consapevolezza e critica lo fanno per ironizzare sulle mode estive, per evidenziare le ammucchiate dei corpi, la solitudine delle persone – giovani eredi della Rimini di Tondelli – o l’abbandono delle strutture costiere, in particolare quei “non luoghi” già teorizzati da Marc Augé.

Senza dubbi la mostra è più del titolo: la quarantina di artisti e artiste selezionati possiedono un ottimo e consolidato curriculum in Italia e all’estero, e numerose delle opere – scelte dai quattro curatori e altrettante curatrici italiane – sono selezionate attingendo da grandi collezioni e gallerie. Da progetto, chi ha curato questa edizione sarà tenuto a fare una nomination per la curatela del prossimo anno, da cui scaturirà poi il terzo e ultimo team curatoriale. La presente mostra va quindi vista, al di là e oltre il tema, come un’interessante approfondimento a sguardi molteplici del panorama artistico nazionale – principalmente recente ma con puntate a lavori di una ventina di anni fa – con qualche affondo indietro nel tempo di diversi decenni per le opere di Schifano, Carlo Zauli e Thea Vallé.

Non potendo comprendere chi ha scelto cosa, occorre un taglio decisamente soggettivo per parlare delle opere, per cui ci si limita a recitare nomi come un mantra rassicurante a partire dal più che noto Alessandro Pessoli che ha il rafforzativo della nascita a Cervia: la sua Assunzione della figura interseca faticosamente il tema della mostra ma è un lavoro potente che si colloca all’interno di una poetica sperimentata in grado di mescolare le stratificazioni iconografiche nel tempo, la frammentarietà del visibile e la crasi di suggestioni che possono provenire indifferentemente dalla realtà, dal fumetto, dal cinema o da internet.

Rimanendo nell’ambito della pittura, le tele di Giovanni Copelli sembrano estratte dai racconti di Tondelli in cui si alternano righe di coca, attrazioni fatali fra corpi maschili e spuntini ai bar, in una consequienzalità narrativa che spinge la descrizione quasi fotografica del reale – siano oggetti o persone – su posizioni di marginalità. Alludono a un’intimità potentemente evocativa le grandi tele di Rudy Cremonini che vanno lette nella sequenza di un trittico nella messa in scena del sesso e desiderio senza aver bisogno di ostentare nulla: basta la tapparella abbassata nella tela al centro per far cogliere i respiri.

Decisamente critica sul tema della mostra è la serie delle telette di Vedovamazzei, che ricorda involontariamente le cicche da masticare attaccate sul corpo della Venus nelle performance e fotografie di Hannah Wilke. Lo spregio sul corpo dell’artista americana diventa qui un gesto irriverente sull’immagine dipinta del mare al limite fra disprezzo dello stereotipo e del soggetto reale. Seguono le figure ibride di Flaminia Veronesi, i cuori pop a stelle e strisce di Schifano, le immagini volutamente regressive di Thomas Berra che anticipano l’inquietudine dei soggetti dipinti da Martina Bruni.

Questa sensazione si amplifica nel grande lavoro a parete di Thomas Braida, una sorta di open source dell’orrore in versione bikini, abitato da Giuditte mitologiche e figure allucinate. Più chiaro il ritmo del quotidiano nei calendari di Pierluigi Scandiuzzi, che dipinge gli appuntamenti dei mesi estivi fra mostre, vacanze e visite in carcere. La sua versione iconica del Calippo – simbolo estivo per antonomasia – fa il paio con la versione pop dei fazzolettini Tempo di Andrea Renzini. In mostra un numerose di sculture in ceramica e in bronzo riprende il tema della mostra: ci sono le conchiglie e formazioni fossili antropomorfe di Christian Holstad, le spugne delicate di Lucia Cristiani e l’avviticchiamento di forme umane negli Scambisti smaltati di Davide Monaldi. Si tratta di lavori che in qualche modo entrano nell’area di una visione critica collaterale a cui si allinea il Mare dei poveri di Ettore Favini, un allestimento in cui il telo da mare appoggiato su un lettino da spiaggia riprende uno scorcio paesaggistico di uno dei canali che attraversano la pineta romagnola.

L’occhio fotografico di Yuri Ancarani è invece più spietato nel ricordare una Pellestrina lagunare, che come in altre opere del filmmaker e artista si posiziona fra due mondi, qui tra il paesaggio naturale e i ricami meccanici di Marghera. La chiusura di questa neverending summer sta fra l’allestimento fulmineo (2017) di Patrick Tuttofuoco – che sovrasta l’intera mostra catturando i sensi dei turisti e visitatori – e il dito medio alzato (quello di un piede, però) di Leonardo Pivi che utilizza il suo usuale registro ironico per posizionare lo sguardo all’esterno, parodiando Cattelan e Jago in un esemplare di grande destrezza esecutiva. Nel mezzo, fra questi due estremi, c’è l’opera in apertura di mostra, quella bicicletta da bambino, rossa, di seconda mano, col sellino personalizzato, realizzata da David Casini, che lega il tema della mostra all’infanzia, quella delle giornate in riviera, di lunghezza infinita.

 

Endless Summer – Cervia, Magazzino del Sale. Fino a domenica 22 giugno.

Orari: giovedì 12 e venerdì 13: 19-23, sabato: 17-23, domenica 15: 10-13 e 17-22, martedì 17 e mercoledì 18: 20- 22, giovedì 19 e venerdì 20: 19- 23, sabato 21: 17- 23, domenica 22: 10-13 e 17-22.
Ingresso gratuito

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