Prima tessera di partito per il carabiniere in ausiliaria che si sta laureando in Psicologia e dieci anni fa collaborò al programma di una lista di area grillina: «L’intelligenza artificiale potrà aiutare il Comune nell’analisi dei dati». Tra le proposte, coltivazioni di canapa industriale in Darsena
Nome e cognome: Giovanni Morgese.
Data e luogo di nascita: 2 settembre 1963, Bitonto (Bari).
Stato civile: sposato.
Titolo di studio: laureando in Psicologia.
Professione: carabiniere in ausiliaria, segretario regionale Emilia-Romagna del Nuovo sindacato carabinieri (Nsc).
Reddito annuo 2024: 46.903 euro.
Veicoli di proprietà: un’auto Mitsubishi.
Immobili di proprietà: un appartamento a Ravenna.
Orientamento religioso: cristiano.
Tessera di partito (ultima posseduta e attuale): «Per la prima volta ho preso la tessera della Democrazia Cristiana».
Lista che lo sostiene: Dc.
Quale partito ha votato alle ultime elezioni politiche: «Non voto i partiti, ma le persone. Faccio solo il nome di Alberto Pagani del Pd, per spessore, serietà e capacità».
Esperienze politiche precedenti: «Nel 2016 ho contribuito come tecnico al programma sicurezza della lista civica Cambierà (di area M5s, ndr), che mi propose pubblicamente come assessore».
Cosa è mancato a Ravenna durante i due mandati di De Pascale?
«È mancata una guida realmente presente e radicata nel territorio. Il sindaco De Pascale ha accumulato un numero di assenze in consiglio comunale e in giunta non compatibile con la responsabilità di amministrare una città come Ravenna. Questo distacco ha inciso negativamente su molte scelte. È mancato ascolto verso i cittadini. L’assenza di confronto si è riflessa nella gestione debole di temi cruciali: sicurezza urbana, decoro, manutenzione e attenzione ai quartieri. Inoltre, la pressione fiscale è aumentata: pensiamo all’addizionale Irpef o all’Imu agricola, che ha colpito anche i piccoli proprietari. Sul fronte sanitario non c’è stato un impegno sufficiente per rafforzare i servizi territoriali, specie nelle aree periferiche. Nel turismo, Ravenna ha perso occasioni, puntando su eventi spot e mancando una visione strutturale. La gestione post-alluvione ha mostrato lentezze e annunci non seguiti da azioni concrete. La città ha bisogno di un’amministrazione sobria, vicina, concreta».
I tre problemi principali di Ravenna e le possibili soluzioni.
«Aumentano micro-criminalità e insicurezza diffusa: bisogna potenziare la presenza delle forze dell’ordine nei quartieri,
rafforzare la videosorveglianza e incentivare la collaborazione tra istituzioni e cittadini per creare una rete di sicurezza comunitaria.
Strade e aree pubbliche sono in stato di degrado: serve investire in manutenzione ordinaria, con interventi tempestivi e mirati per migliorare il decoro cittadino, ridurre il rischio di incidenti e migliorare la qualità della vita.
I servizi sanitari territoriali sono insufficienti, soprattutto nelle periferie: bisogna potenziare i presidi locali con la creazione di poliambulatori nelle zone periferiche e l’estensione dell’accesso ai servizi primari, garantendo una copertura sanitaria equa per tutti».
Quale sarebbe il suo primo provvedimento da sindaco?
«L’istituzione di tavoli permanenti con le associazioni di categoria e le realtà locali, per riportare la voce dei cittadini nelle scelte politiche e garantire che ogni decisione presa sia in linea con le necessità della comunità. Questo garantirà una progettazione più partecipata e trasparente».
Quale potrebbe essere l’iniziativa più importante del suo mandato?
«Aver restituito dignità e sicurezza alla città, con un focus particolare sulla rigenerazione delle periferie, migliorando la qualità della vita, e facendo in modo che ogni cittadino possa sentirsi protetto e ascoltato».
Quale area del comune potrebbe vedere i mutamenti più significativi?
«Area stazione, giardini Speyer, Loggetta Lombardesca, forese. Oggi queste aree sono alla mercé di baby gang, spacciatori e degrado sociale. L’obiettivo è ridare sicurezza tangibile e risolvere le problematiche legate alla criminalità, al degrado e alla povertà. Le trasformazioni passeranno attraverso un forte impegno per la riqualificazione urbana, l’incremento della sicurezza e il miglioramento della vivibilità».
Intelligenza artificiale generativa: quale uso per migliorare la macchina comunale?
«Potrà essere utilizzata per migliorare i servizi comunali, rendendo la macchina amministrativa più efficiente. In particolare, si potrebbero ottenere vantaggi nello snellimento della burocrazia, semplificando i processi amministrativi come pratiche, autorizzazioni e richieste; nell’analisi dei dati per migliorare la pianificazione e la gestione delle risorse (per esempio traffico, manutenzione, distribuzione dei servizi); nella comunicazione con i cittadini, per rendere le risposte più rapide ed efficienti, creando un sistema di feedback e di supporto digitale».
Un atto simbolico, a costo zero, che compirà se eletto sindaco.
«L’organizzazione di tavoli permanenti di confronto con le associazioni di categoria e con i rappresentanti delle realtà locali. Questo garantirà una comunicazione diretta con i cittadini e una politica più inclusiva e partecipativa».
Dove e come trovare le risorse per i suoi progetti? Alzerà le tasse?
«Ottimizzare la spesa pubblica, evitando sprechi e inefficienze, e migliorando la gestione delle risorse comunali; accedere ai fondi governativi e ai fondi europei destinati a progetti come la cittadella universitaria, la movida controllata e la coltivazione di canapa industriale nella zona Darsena; coinvolgere i privati, incentivando investimenti in progetti ad alto impatto sociale e urbano. Non alzerò le tasse comunali, ma l’obiettivo è razionalizzare la spesa e migliorare l’efficienza dei servizi, evitando tagli a quelli essenziali. La risorsa principale sarà l’innovazione e l’efficienza nella gestione dei fondi».
Tra le proposte degli avversari, quali potrebbe appoggiare?
«Sono pronto a sostenere tutte le proposte concrete che mirano al benessere dei cittadini e alla crescita della città. Mi concentrerò su iniziative che siano realizzabili e che abbiano un impatto positivo e duraturo per la comunità».
Tra le proposte degli avversari, quale la preoccupa di più?
«Le proposte irrealizzabili o populiste, che rischiano di alimentare false aspettative e, alla fine, di danneggiare la credibilità della politica e l’efficacia dell’amministrazione. È fondamentale che le proposte siano supportate da un piano chiaro e sostenibile».
Con quali avversari sarebbe disposto a cercare convergenze in caso di ballottaggio?
«Con chi condivide l’interesse per il bene comune e che mette i cittadini e la crescita della città al di sopra degli interessi di parte. L’importante è lavorare per il futuro di Ravenna, indipendentemente dalle appartenenze politiche».
Sotto quale percentuale di voto non sarebbe soddisfatto del suo risultato elettorale?
«Non ho una percentuale minima precisa, perché credo che ogni voto sia un segnale positivo. Anche cento voti sarebbero per Ravenna un successo, poiché rappresenterebbero un seme piantato per una nuova era di politica partecipativa. Entrare in consiglio comunale sarebbe il punto di partenza per costruire qualcosa di duraturo».
TEMPO LIBERO
Sport praticati: «Subacquea, tennis, calcetto. Squadra del cuore: Ravenna»
Hobby: «Viaggiare, leggere, approfondire temi legati alla psicologia».
Consigli ai lettori/elettori
Un libro: «L’arte della guerra di Sun Tzu».
Un film: «Il Padrino».
Un disco: «The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd».
Un mezzo di informazione: «Corriere della Sera, Repubblica, Il Fatto Quotidiano, ma leggo un po’ tutti per avere una visione più ampia e completa delle notizie».
Supermercato di riferimento? «L’Ipercoop, dove apprezzo la comodità di trovare tutto ciò che mi serve subito, grazie alla presenza di negozi di ogni genere e la gentilezza delle addette e degli addetti. Un particolare plauso alla cassiera Gisella. Apprezzo l’offerta delle piccole botteghe dove trovo qualità, prodotti a km 0 e socializzazione di quartiere».
Per completare il quadro extra intervista, ecco infine le risposte alle nostre sei domande su temi specifici, già pubblicate le scorse settimane e che riportiamo nuovamente qui per dare modo a chi se le fosse perse di analizzare in modo più completo possibile la proposta del candidato.
STRADE E VIABILITÀ: «Senza sovvenzioni europee, nulla di concreto è possibile fare, se non piccoli interventi in un oceano di degrado. È da questa consapevolezza che parte il nostro impegno per Ravenna: un progetto ambizioso, capace di attrarre fondi comunitari e di restituire dignità, sicurezza e sostenibilità al nostro territorio. La prima urgenza è quella delle strade. Le condizioni attuali di molte arterie sono indecorose: buche, marciapiedi dissestati, segnaletica carente. Intervenire con un piano straordinario di manutenzione è il primo passo per costruire una mobilità civile e accessibile. Vogliamo sistemare il manto stradale, riqualificare i marciapiedi, rendere più sicuri gli attraversamenti e abbattere le barriere architettoniche. A questo si affianca il progetto che presto la Dc presenterà, una nuova linea metropolitana leggera elettrica, pensata per collegare San Michele, Sant’Alberto, Marina Romea, Lido di Classe, Marina di Ravenna e tutte le frazioni del Forese al centro cittadino. Il tracciato sarà sopraelevato nei punti critici, per evitare congestioni e ridurre l’impatto ambientale, e attraverserà l’intero territorio comunale. Tutto il Forese sarà finalmente integrato in una rete di trasporto moderna, efficiente e sostenibile. La nuova metropolitana sarà accompagnata da una rete di autobus ecologici, piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri».
RAVENNA FESTIVAL E CULTURA: «Il Ravenna Festival rappresenta un esempio straordinario di impegno culturale che ha radici nella visione politica della Democrazia Cristiana, grazie all’influenza di figure come il senatore Benigno Zaccagnini. Fondato nel 1990 da Cristina Mazzavillani Muti su invito proprio di Zaccagnini, il festival è un simbolo del suo impegno per la cultura e l’arte come strumento di crescita sociale e politica. La Democrazia Cristiana, con la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, ha avuto un ruolo chiave nel dare vita a iniziative culturali come il Ravenna Festival, che oggi è un punto di riferimento internazionale. Il contributo di Zaccagnini va letto in un contesto di grande apertura alla cultura, con l’intento di costruire ponti tra diverse realtà e di rendere l’arte accessibile a tutti. Il Ravenna Festival deve continuare a essere il principale evento culturale della città, rinnovandosi. La sinergia con altre realtà culturali, come il Festival Internazionale dei Burattini, il Coconino Fest e il Festival delle Culture, potrebbe rafforzare il sistema culturale locale. Inoltre, è fondamentale promuovere il ricambio generazionale e una rete di volontariato, coinvolgendo giovani e anziani nella vita culturale cittadina, per garantire l’inclusione sociale e rendere la cultura accessibile a tutti».
IL CAROVITA E L’EMERGENZA CASA: «La casa non può essere un privilegio riservato a pochi, ma deve tornare a essere un diritto garantito per tutti. La Democrazia Cristiana è pronta a intervenire con misure concrete e realizzabili. Innanzitutto, ci impegneremo a utilizzare ogni strumento disponibile per la manutenzione e riqualificazione del patrimonio di edilizia pubblica. In secondo luogo, puntiamo con forza sulla rigenerazione dell’area della Darsena, dove vogliamo realizzare una cittadella universitaria e nuovi alloggi popolari. Oltre alla questione strutturale, crediamo sia fondamentale aiutare concretamente le famiglie in difficoltà. Proporremo: sussidi e sostegni economici per chi non riesce a sostenere il costo della vita; pasti gratuiti o a prezzi calmierati per chi è in condizione di bisogno; servizi di assistenza e supporto alle famiglie vulnerabili, grazie anche alla collaborazione con cooperative e terzo settore. Siamo anche convinti che per rilanciare gli affitti servano incentivi; proponiamo: agevolazioni fiscali come sconti sull’Imu per i proprietari che affittano a lungo termine; sconti sulla Tari per chi paga regolarmente l’affitto; un sistema più sicuro e vantaggioso per affittare. l dialogo con l’università, il coinvolgimento degli attori sociali e l’uso intelligente delle risorse del PNRR saranno la chiave per trasformare questa visione in realtà».
I LIDI RAVENNATI: «I lidi ravennati, da Lido di Dante a Lido di Savio, passando per Marina di Ravenna, hanno un enorme potenziale inespresso. Le infrastrutture sono obsolete e le problematiche ambientali e di degrado sono sempre più evidenti. Se eletto, il progetto “Dante Verde Azzurro” sarà realizzato con cittadini e associazioni locali per restituire dignità alla nostra costa. A Marina di Ravenna, cuore della vela e del diporto, esalteremo il Centro Velico e le associazioni di diporto, promuovendo la nautica sostenibile e offrendo spazi per sport acquatici e formazione. A Lido di Dante, riqualificheremo le strade, creeremo un’area ecologica per sport nautici e avvieremo il recupero dei fondali con le associazioni subacquee. A Lido di Classe, proteggeremo la pineta e svilupperemo percorsi ecoturistici. A Lido di Savio, lavoreremo con le associazioni ambientaliste e le scuole per sensibilizzare sulla biodiversità marina. A Lido Adriano, riqualificheremo la spiaggia e promuoveremo il turismo sostenibile. La nostra costa diventerà un modello di bellezza, sostenibilità e partecipazione attiva».
ENERGIA E RIGASSIFICATORE: «La Democrazia Cristiana critica l’amministrazione per non aver fatto di Ravenna la capitale dell’energia rinnovabile, perdendo un’opportunità di leadership. Sebbene la città abbia storicamente giocato un ruolo cruciale nell’energia fossile, con il rigassificatore, lo stoccaggio di CO2 e le estrazioni offshore, oggi è urgente una transizione verso l’energia pulita. L’OMC, che conferma la nostra centralità nel settore energetico, rappresenta un’importante vetrina, ma la città avrebbe dovuto investire maggiormente nelle rinnovabili. Un primo passo sarebbe stato dotare tutti gli uffici pubblici di pannelli solari, contribuendo alla sostenibilità e riducendo i costi energetici. Fino a quando non avremo un sistema energetico alternativo pienamente operativo, ritengo necessario tollerare le estrazioni, ma sempre con l’obiettivo di garantire che le aree estrattive vengano riempite in modo sicuro e sostenibile. Se fossi sindaco, promuoverei un piano per installare impianti fotovoltaici su edifici pubblici e incentiverei politiche che favoriscano solare ed eolico, facendo di Ravenna un modello di sostenibilità per le generazioni future».
ADOLESCENTI: «Non c’è un “problema adolescenti”, non è una questione di età, ma di momenti che viviamo. Il vero problema è la violenza, un tema sociale che riguarda tutti. Le risse in stazione, a scuola o fuori dalle discoteche sono sintomi di un disagio più profondo, spesso causato dalla mancanza di ascolto e di spazi di confronto. Il Comune non ha fatto abbastanza per gestire le esigenze reali dei ragazzi, ignorando i problemi di degrado giovanile segnalati dai residenti nell’isola di San Giovanni e la vicenda dell’antenna nel Parco Montessori. Non ci sono stati veri momenti di dialogo con i cittadini, generando frustrazione. Inoltre, stanziando pochi fondi per le politiche giovanili, si continua a trascurare i giovani, trattando i fenomeni come episodi isolati e non come un progetto di cambiamento. La Democrazia Cristiana ha sempre cercato di creare un legame tra le persone, ascoltando le loro esigenze. Non basta costruire nuovi centri, devono rispondere alle reali necessità dei giovani. Vogliamo creare luoghi di incontro dove il dialogo sostituisca violenza e vandalismo».