mercoledì
24 Dicembre 2025

Il sindaco e la sicurezza: «Problema in tutta Italia, indipendentemente dal colore politico. Più agenti in strada»

A seguito dell’assemblea annuale di Anci (l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), tenutasi nei giorni scorsi a Bologna, il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni, interviene sul tema della sicurezza urbana. Pubblichiamo integralmente il suo intervento inviato in redazione.

«Nei giorni scorsi – scrive il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni – ho partecipato, per la prima volta da sindaco, all’assemblea annuale di Anci a Bologna, e uno dei temi maggiormente dibattuti è stato quello della sicurezza urbana. Una notizia che giudico positivamente, perché la sicurezza è una componente fondamentale della libertà delle persone: se ci si sente meno sicuri, ci si sente anche meno liberi».

«Sindaci e sindache di tutte le regioni, che guidano città più o meno grandi, sono concordi su come il tema sia prepotentemente in cima alle richieste dei cittadini e alla lista delle priorità di cui si preoccupano ogni giorno, nonostante la Costituzione assegni allo Stato la competenza esclusiva in fatto di ordine e sicurezza pubblica. Il compito dello Stato è, infatti, quello di garantire la sicurezza dei suoi cittadini attraverso il coordinamento degli organi di Polizia e della sicurezza pubblica, che esercita attraverso la Prefettura e la Questura con la collaborazione delle Forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri. Il Comune e i sindaci hanno, in proposito, il dovere di collaborare e mettere a disposizione le proprie risorse di polizia locale per il presidio e la vigilanza del territorio».

«Secondo le rilevazioni di Anci, però, negli ultimi anni le Forze di Polizia locale hanno perso oltre 12mila dei 70mila addetti a livello nazionale e scontano anche difficoltà operative, non avendo nemmeno accesso a banche dati ministeriali che permetterebbero di avere maggiori informazioni per poter fare accertamenti, controllare veicoli, ottenere informazioni sui permessi di soggiorno, rilasciati e da rinnovare.
A livello nazionale i dati Censis 2025 hanno evidenziato che, secondo il 75,8% degli italiani – e la percentuale sale all’81,8% tra le donne – girare per strada negli ultimi cinque anni è diventato più pericoloso.
Ogni mattina, nella rassegna stampa, leggo le prime pagine di tante città vicine e lontane e le notizie di cronaca sono sempre in primo piano.
Se oggi, in tutta Italia, nelle città come nei piccoli paesi, indipendentemente dal colore politico dell’Amministrazione, i cittadini non si sentono sicuri – e questo, come dicevamo, colpisce in maniera più forte le donne – non si può pensare che il problema sia di una singola comunità, ma riguarda tutto il Paese.
Sto dicendo questo per sgombrare il campo, in un’ottica di chiarezza che deve alimentare il rapporto di fiducia e di responsabilità reciproca che mi lega alla cittadinanza, ma anche perché sono convinto sia importante diffondere una consapevolezza collettiva. Non abbiamo modelli da copiare, né soluzioni semplici per affrontare un problema che è in stretta relazione con i cambiamenti della società, i rapporti fra le persone e l’aspettativa nei confronti dell’altro».

«Il tema della sicurezza è quindi una questione ‘orizzontale’ e trasversale: è legato al sociale, all’illuminazione, al commercio di prossimità, all’urbanistica. È in relazione alle politiche giovanili, a quelle di genere, alle politiche culturali. La sicurezza è profondamente intrecciata al modo in cui una città, i paesi, i lidi, vengono vissuti e non si può pensare di affrontare un argomento così composito a compartimenti stagni, ma occorre farlo in maniera unitaria, partendo dal fatto che non si può prescindere dal rafforzamento di presìdi statali nelle città.
Servirebbe, inoltre, una stretta contro i reati predatori comuni, che vedono una costante recidiva, frutto di una scarsa effettività della sanzione, e che producono un grande allarmismo e sfiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini.

«A tutto questo bisogna aggiungere un altro elemento, che è quello delle case circondariali che già soffrono, da tempo, di sovraffollamento (parliamo di oltre 63.000 persone rispetto a una capienza di 51.000) e di condizioni degradanti causate anche da strutture vetuste, con un aumento di suicidi ed episodi di autolesionismo molto forti. Lo dico perché spesso si pensa al carcere come la soluzione più semplice, ma come evidenziato sopra, il numero di queste strutture in Italia è insufficiente, nonostante nel nostro Paese ci siano già 95.000 persone – e il trend è in forte aumento – soggette a misure alternative. A questo si aggiungono i numerosi stranieri in attesa di essere rimpatriati, anche se – e occorre sottolinearlo – negli ultimi due anni gli effettivi rimpatri hanno riguardato poco più del 10% delle persone soggette a decreto di espulsione.
In questo quadro credo appaia sempre più evidente la necessità di avere più risorse per le forze dell’ordine, più agenti di polizia locale, più carceri, e via dicendo. Se, però, ci sforzassimo di andare oltre la lunga ‘lista della spesa’, credo si possa dire che non siano sufficienti solo politiche repressive e di controllo, ma che sia necessario inserire il tema della sicurezza dentro a quello della prevenzione del disagio, in particolare giovanile, e delle sicurezze in senso lato: quelle sociali e il sostegno alla fragilità, quelle economiche e le politiche dei redditi, quelle scolastiche e culturali. Come sappiamo, sono in aumento la dipendenza e lo spaccio di droghe, in particolar modo quelle a basso costo, così come sono in preoccupante crescita la detenzione e il possesso di coltelli e armi bianche, soprattutto fra i giovanissimi. Questi temi, naturalmente, interrogano in profondità l’aspetto educativo, la responsabilità genitoriale e le relazioni intergenerazionali, su cui spesso riescono a fare un grande lavoro la scuola e lo sport, seppur non possano sostituirsi all’ambito familiare».

«Per riassumere, il tema della sicurezza e delle sicurezze riguarda tutta la nostra società, non c’è nessuno che si possa sentire escluso. E concerne la libertà, che è un diritto fondamentale della persona.
Da parte mia, posso assicurare che non ho nessuna intenzione di scaricare le mie responsabilità, ma allo stesso tempo sono convinto che serva avere chiaro il quadro complessivo, e che il lavoro in corso sul cambiamento della città non possa prescindere, in tutti i suoi aspetti, da una visione integrata della sicurezza urbana.
L’obiettivo, quindi, è quello di lavorare quotidianamente per portare luce dove c’è buio, speranza dove la si è persa, costruire relazione e comunità dove ci sono solitudine e isolamento, promuovere integrazione in tutti i quartieri e con tutti coloro che hanno scelto la nostra città come il posto migliore per costruire il proprio futuro.
Stiamo facendo questo per rinsaldare un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini, senza dimenticare di ringraziare quella gran parte di comunità che spesso, con le proprie segnalazioni, aiuta e consente di individuare i responsabili di singoli episodi criminali. E il ringraziamento si estende anche agli uomini e alle donne delle Forze dell’Ordine che ogni giorno svolgono con passione e professionalità il proprio impegno».

Se, per concludere, posso annunciare che come Amministrazione implementeremo le unità di strada e le politiche di prossimità, allo stesso tempo voglio ribadire che per raggiungere l’obiettivo serva anche avere una città più viva, aperta, illuminata, in cui si sta più insieme, perché non c’è miglior politica, per la sicurezza, di tante persone che vivono per più tempo e anche in modo diverso i propri spazi e i luoghi pubblici, a partire da strade, piazze e parchi».

Diciannovenne rapinato in piazza Kennedy, arrestato un 26enne: «Non ricordo, ero troppo ubriaco»

Gli hanno rubato lo smartphone in pieno centro, nei pressi della pista di pattinaggio di piazza Kennedy, nella notte tra venerdì e sabato. La vittima, un ragazzo di 19 anni, è stato avvicinato da un altro giovane che gli avrebbe colpito la mano per fargli cadere il telefono, di cui si è poi velocemente impossessato, chiedendo 20 euro per la restituzione. Il 19enne non aveva soldi con sé e non ha potuto fare altro che vedere il ladro scappare con il suo Iphone 15.

La notizia è riportata con ulteriori dettagli dai due quotidiani in edicola oggi, 16 novembre.

I poliziotti, giunti poco dopo sul posto, hanno individuato il presunto rapinatore insieme a un amico e lo hanno fermato in via Diaz, dopo un tentativo di fuga. Si tratta di un 26enne originario della Guinea, con precedenti per droga. È stato trovato in possesso dello smartphone appena rubato, con tanto di carta d’identità della vittima, ed è stato arrestato per rapina e tentata estorsione.

In tribunale – scrive il Carlino – ha detto di non ricordare nulla perché troppo ubriaco. Successivamente liberato (il processo è stato rinviato in quanto l’avvocato ha chiesto i “termini a difesa”), nei suoi confronti è stato disposto il divieto di dimora in provincia di Ravenna.

Altra vittoria della capolista Olimpia Teodora: al Pala Costa arrivano 2 punti contro la seconda in classifica

L’Olimpia Teodora è la squadra da battere del girone B del campionato di B1 di volley femminile. Non ci sono più dubbi, dopo la sesta vittoria in altrettante partite, arrivata al Pala Costa contro la più diretta inseguitrice, l’ambiziosa Pediatrica Bindi di Figline Valdarno (3-2 il finale). Una vittoria da 2 punti, questa volta, arrivata al tie-break al termine di una partita tiratissima, con le ravennati che si erano portate sul 2-0 prima di subire la rimonta delle toscane (i parziali: 25-16; 27-25; 17-25; 20-25; 15-13).

L’Olimpia Teodora si porta così a 17 punti in classifica, a +3 sulla coppia composta dalla stessa Figline Valdarno e da Campagnola Emilia (in attesa di conoscere il risultato di Bologna, che potrebbe portarsi a -2).

Il campionato delle ravennati proseguirà sabato 22 novembre, in serale, in Toscana, nel palazzetto del Volley Montesport.

Come noto, quest’anno saranno tre le promozioni dirette, nella nuova A3 che debutterà dalla prossima stagione.

Dal ministero 3,7 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’argine destro del Savio, a Castiglione

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale ha comunicato al sindaco di Cervia che il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha finanziato l’intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico lungo il fiume Savio a Castiglione di Cervia.

I lavori finanziati dal Ministero per un importo di 3,7 milioni di euro, prevedono l’adeguamento delle arginature da Villa Ragazzena alla Strada Statale 16 Adriatica. Decisiva per l’assegnazione dei fondi è stata l’intesa raggiunta col Ministero da parte della Regione Emilia-Romagna, che ha individuato le priorità per garantire questi interventi di sicurezza per il territorio cervese.

L’opera andrà a mettere in sicurezza il tratto che vedrà poi la realizzazione del progetto complessivo relativo al percorso cicloturistico lungo il fiume Savio, da Cesena fino alla foce, sull’argine destro.

Inoltre entro l’anno verrà concluso l’intervento iniziato a settembre, che riguarda il prolungamento del percorso cicloturistico lungo l’argine destro del fiume Savio a valle della località di Castiglione di Cervia, partito dal Bosco del Duca D’Altemps per arrivare all’altezza della Villa Ragazzena.

«I finanziamenti stanziati dal Ministero, grazie anche all’interessamento e alla concertazione della Regione Emilia-Romagna – commenta il sindaco Mattia Missiroli -, sono determinanti per la messa in sicurezza dell’argine destro del fiume Savio a Castiglione. Questi ci permetteranno successivamente anche di realizzare l’ultimo tratto del percorso ciclopedonale del Savio, un’opera attesa da tempo, che mette a sistema tutto il percorso cicloturistico del Savio. La nostra realtà può vantare una rete ciclabile all’avanguardia. Cervia è sempre stata una città sensibile e attenta allo sviluppo sostenibile, per il buon vivere e la qualità della vita. I percorsi ciclabili sono anche indispensabili per promuovere un’offerta turistica sempre più orientata all’utilizzo della bicicletta nel rispetto dell’ambiente e della salute. L’obiettivo dell’opera è quello di creare un percorso connesso, in un contesto naturalistico, che congiungerà il mare e l’entroterra fino a Cesena e viceversa, apprezzando le bellezze del territorio».

I tifosi salutano il Ravenna in partenza per Livorno. Marchionni: «Viola? Se ne occupa la società»

A meno di 24 ore dalla partita tra Livorno e Ravenna (calcio d’inizio domenica 16 novembre alle 14.30), match valido per la 14esima giornata del girone B di Serie C, un centinaio di tifosi ha salutato la squadra in partenza dal Benelli. Come noto il Ravenna non avrà il supporto della sua gente per affrontare la difficile trasferta dell’Armando Picchi per via di una decisione presa per questioni di ordine pubblico. La scelta è stata contestata dai tifosi con un chiaro striscione: “Trasferte Libere”. Sia la società (attraverso un comunicato consultabile a questo link), che mister Marchionni, hanno alzato la voce in merito: «A me dispiace perché così si sta rovinando il calcio – ha commentato l’allenatore in conferenza stampa -. Non so per quale motivo sia stata presa una decisione simile. Ravenna è una tifoseria calma, passionale che tiene alla squadra e che ha portato rispetto ovunque. Lo sport senza tifosi è brutto e così si va a rovinare una partita che avrebbe visto tanti nostri tifosi al seguito. La squadra c’è rimasta male, anche perché abbiamo bisogno dei nostri tifosi».

Tornando al campo, il Ravenna affronterà il Livorno con l’obiettivo di superare nuovamente in testa l’Arezzo (che nell’anticipo ha battuto il Bra come da pronostici) senza due quinti dell’attacco. Oltre al lungodegente Motti, anche l’altro centravanti Luciani non è partito con la squadra per la trasferta in terra toscana. Per il numero 18 un piccolo problema muscolare da non sottovalutare:  «Dopo il lungo infortunio (Luciani è stato fuori per le prime 5 giornate a causa di un dolore al gluteo ndr) bisogna prendere i piccoli intoppi con le pinze – fa notare Marchionni -. Non essendo al 100% non vogliamo rischiarlo. In questo momento il Ravenna ha bisogno di giocatori che diano tutto e che facciano girare al meglio la squadra».

La situazione in casa Livorno è tutt’altro che serena. Sia dal punto di vista societario, che di campo. Gli amaranto hanno in settimana esonerato Formisano, per far posto all’ex Spal Venturato. L’esperto allenatore (ex Cremonese, Cittadella e Pergolettese tra le altre) non allena dal 2022 e trova una piazza delusa dai risultati, quanto dalla società. Dopo aver vinto lo scudetto di Serie D, il Livorno ha cambiato molto in estate e nonostante una rosa di valore, si trova al 16esimo posto con appena 10 punti. Non scorre buon sangue nemmeno tra il patron Joel Esciua e la tifoseria. Esciua ha acquisito la squadra nel maggio 2023, dichiarando apertamente la voglia di riportare il Livorno nella massima serie italiana in breve tempo. I pessimi risultati in serie C vanno però di pari passo con una gestione societaria alquanto discutibile: secondo la cronaca livornese, il presidente dovrebbe ancora saldare i propri debiti con gran parte del personale che gravita intorno alla squadra. Tutto ciò ha generato l’ira della calda tifoseria amaranto, che continua a punzecchiarsi (anche dal punto di vista politico) con Esciua, intimandolo alla vendita.

Marchionni ha avvertito i suoi: «Bisognerà stare attenti perché quando si cambia allenatore c’è spesso una reazione d’orgoglio. Questa è l’insidia più grossa e non bisogna dar modo a loro di riemergere. Hanno ottimi giocatori provenienti da categorie superiori che hanno la qualità per metterci in difficoltà. Siamo consapevoli che sarà una partita difficile, ma tutto dipenderà dal nostro atteggiamento e dal nostro ritmo».

In queste ore sta circolando la notizia che vedrebbe il talentuoso trequartista Nicolas Viola in procinto di vestire la maglia del Ravenna. Dopo un’ultima annata con il Cagliari in serie A condita da 3 gol, il giocatore attualmente svincolato starebbe riflettendo su un possibile approdo all’ombra di San Vitale. «Stiamo parlando di un giocatore forte, di un’altra categoria e che ha fatto vedere di poter far differenza anche in Serie A – commenta Marchionni –. Ma per il Ravenna è riduttivo parlare di Viola. Bisognerebbe enfatizzare tutti i giocatori che ci sono in questo momento e che stano facendo un percorso incredibile. Queste sono cose di cui se ne occupa la società, io devo solo dire grazie al club e ai miei ragazzi».

Faenza conferma il Capodanno “rock”: concerto e pattinaggio sul ghiaccio in piazza

Dopo il successo dello scorso anno – con oltre 3mila presenze registrate dagli organizzatori – torna a Faenza il “Capodanno Rock” in centro storico. Appuntamento in Piazza delle Erbe, l’attuale Piazza Martiri della Libertà, dove si tiene abitualmente il mercato di frutta e verdura e dove ora è collocata la pista del ghiaccio, insieme ad altre animazioni per i più piccoli.

Il programma centrale prevede dalle 21.30 sul palco di fronte alla pista da pattinaggio, che resterà aperta per tutta la serata di Capodanno, l’esibizione pop-rock della band Mystic Doll, gruppo faentino che nasce quindici anni fa e che propone un mix di cover rivisitate con arrangiamenti alternativi.

A mezzanotte il tradizionale brindisi con spumante e panettone offerti.  La manifestazione è organizzata da Materiali Musicali in collaborazione con la  Casa della Musica con il sostegno del Comune di Faenza ed è da sempre dedicata al compianto sindaco Enrico De Giovanni con il quale fu ideata la prima edizione all’inizio del suo mandato nel 1994.

Stefano Folicaldi è il nuovo segretario del Pd di Alfonsine

Stefano Folicaldi è il nuovo segretario del Partito democratico di Alfonsine; subentra a Mauro Venturi. Nella mattinata del 15 novembre, gli iscritti alfonsinesi si sono riuniti nel circolo di Piazza Gramsci per partecipare alla fase congressuale, che si sta svolgendo in tutta la provincia.

Classe 1991, impiegato in un’azienda privata di Alfonsine, Folicaldi ha già ricoperto il ruolo di segretario per sei anni, dal 2014 al 2019, e dal 2019 svolge nel consiglio comunale di Alfonsine il ruolo di capogruppo della lista AlfonsineSì, che ha sostenuto l’attuale sindaco Graziani. Inoltre, nell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, dal 2024 ricopre il ruolo di presidente del Consiglio dell’Unione.

Infine, su indicazione del neo eletto Segretario Folicaldi, gli iscritti hanno approvato la nomina di Giorgia Petrollino, classe 1996, addetta alle vendite in una catena di distribuzione di Alfonsine, come Tesoriera del Partito democratico di Alfonsine.

Sorpreso a spacciare in un garage, arrestato un 18enne. Dovrà anche pagare una multa di 4.400 euro

I poliziotti, l’altra sera, hanno notato un insolito viavai attorno a un garage di Ravenna e dopo aver visto allontanarsi velocemente alcuni giovani, si sono avvicinati. Alla vista delle divise, un ragazzo ha tentato di disfarsi di un borsello, prontamente recuperato dagli agenti. Al suo interno c’erano 281 grammi di hashish suddivisi in involucri da tre, poco più di 4 grammi di cocaina confezionata in 11 dosi e 310 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Il presunto spacciatore – un cittadino di origini tunisine di 18 anni – è stato arrestato. Nella giornata di ieri (14 novembre), in sede di giudizio per direttissima, è stato condannato a due anni di reclusione e al pagamento di 4.400 euro di multa.

Trenta nuovi carabinieri per la provincia di Ravenna

Il comando generale dell’Arma dei carabinieri, nell’ambito della pianificazione volta a garantire un’equilibrata distribuzione delle risorse sul territorio nazionale, ha disposto l’assegnazione di 300 nuovi carabinieri, appartenenti al 144° corso di formazione, alla Legione Emilia-Romagna.

Di queste risorse, 25 sono state assegnate al comando provinciale di Ravenna, a cui si aggiungono ulteriori 5 carabinieri del 143° corso che hanno preso servizio alla fine del mese di ottobre. In particolare, tenuto conto delle esigenze del territorio e della situazione dei reparti dipendenti, i nuovi militari andranno a rinforzare 19 stazioni della provincia. L’arrivo dei nuovi militari consentirà anche di potenziare i Nuclei Radiomobili di pronto intervento al fine di migliorare la capacità di immediata risposta alle emergenze.

La Regione contro l’abuso di antibiotici. Consumo in calo nel primo semestre

Grazie agli antibiotici si possono curare le infezioni ed effettuare interventi complessi anche nei pazienti più fragili. “É un peccato usarli male”, quindi. Perché “L’abuso di antibiotici li rende inefficaci e mette a rischio noi, i nostri animali e l’ambiente”. Questo lo slogan della campagna di comunicazione della Regione Emilia-Romagna, pronta a partire da martedì 18 novembre, proprio nella Giornata europea per l’uso consapevole degli antibiotici, che alla prima parte del messaggio, la stessa dello scorso anno, aggiunge in un’ottica “One health” il corretto smaltimento di questi farmaci e l’attenzione che giustamente va posta anche in ambito veterinario.

Una campagna pensata e voluta per sensibilizzare i cittadini sull’uso corretto degli antibiotici, nella convinzione che si possano ottenere risultati ancora migliori di quelli già conseguiti negli ultimi anni in Emilia-Romagna. Dove, nel primo semestre 2025, si registra un calo di consumo per gli adulti – 13,65 dosi medie giornaliere ogni 1.000 abitanti rispetto alle 14,64 del primo semestre 2023 – e un calo di prescrizioni per i più piccoli, 799,8 annue ogni 1.000 bambini, rispetto alle 1.013,9 del primo semestre 2023. Anche nel settore veterinario, in analogia con il resto del territorio nazionale, l’Emilia-Romagna ha evidenziato negli ultimi 5 anni una diminuzione significativa dell’utilizzo per tutte le principali specie zootecniche. Segnali positivi, infine, vengono dalle resistenze antibiotiche, anch’esse in riduzione.

«I risultati delle azioni messe in campo dalla Regione e dall’intero servizio sanitario regionale si vedono, come dimostra la riduzione del numero di prescrizioni in ambito territoriale e una crescente tendenza ad utilizzare gli antibiotici a minor impatto sulle resistenze, ma è necessario essere ancora più incisivi- commenta l’assessore alla Politiche per la Salute, Massimo Fabi -. Per questo insistiamo con una campagna di sensibilizzazione a 360 gradi, perché questi farmaci devono essere assunti solo in caso di bisogno effettivo su indicazione del medico e smaltiti correttamente quando scadono. E questo vale anche se a essere trattati sono i nostri animali da compagnia. Molto efficace si è poi rivelata la collaborazione con i professionisti sanitari e veterinari, perché solo con il contributo di tutti i soggetti coinvolti, oltre che dei cittadini, si possono ottenere buoni risultati».

La campagna informativa si aggiunge alle azioni che si stanno portando avanti in Regione con i professionisti dell’ambito sanitario e veterinario e con Arpae. Sono state messe a punto le raccomandazioni (basate sull’evidenza) per la gestione ambulatoriale delle infezioni, prodotte grazie al contributo di un gruppo di lavoro multiprofessionale rappresentativo di tutti i contesti territoriali. Tali raccomandazioni, destinate prioritariamente ai medici e pediatri di famiglia, indirizzano a un utilizzo prudente degli antibiotici da assumere solo quando necessari, su indicazione medica, col giusto dosaggio e, nella maggior parte dei casi, per durate brevi. Sono disponibili, oltre che su web (a questo link), anche attraverso un’applicazione consultabile da pc e dispositivi mobili dai professionisti sanitari. L’impegno è servito al contenimento delle prescrizioni non necessarie e al contrasto ai microrganismi resistenti, ma in questo ambito è fondamentale non abbassare la guardia. Ciò vale tanto per l’uso umano, quanto per l’uso veterinario degli antibiotici, oltre che per il monitoraggio ambientale di questi farmaci.

Sul sito della Regione, alla pagina  https://regioneer.it/antibioticoresistenza, le informazioni e i consigli utili per il corretto uso degli antibiotici.

Crociere, la nuova stazione marittima da 37 milioni «pronta in aprile»

La Norwegian Pearl, nave da crociera da 300 metri della compagnia di navigazione statunitense Ncl con 19 navi e una quota di mercato mondiale pari all’8 percento, è attesa a Ravenna il 3 maggio 2026. I suoi 2.400 passeggeri e mille membri dell’equipaggio avranno il privilegio di inaugurare la nuova stazione marittima di Porto Corsini in costruzione da ottobre 2024. L’ha assicurato Anna D’Imporzano, direttrice generale di Rccp, la società controllata dalla compagnia di crociere Royal Caribbean che ha la gestione del terminal e sta costruendo la nuova struttura (costo totale circa 37 milioni di euro di cui 8 dall’Autorità portuale e il resto da Rccp).

L’obiettivo, dichiarato alla stampa il 6 novembre in coro con il commissario di Ap (nel frattempo divenuto presidente a tutti gli effetti) Francesco Benevolo, è di arrivare a completare i lavori per aprile. Va ricordato che il progetto venne presentato per la prima volta nel 2021 indicando il 2024 come anno di completamento.

Nella gallery in alto le foto dei lavori (di Massimo Argnani) a inizio novembre 2025

Rccp ha la gestione del terminal dal 2022 (prima era dei turchi della Global Ports), dopo aver vinto la gara di Ap: la concessione di imbarco, sbarco e servizi a terra per 35 anni è valutata circa 220 milioni di euro. Al vincitore del bando spetta la realizzazione della nuova stazione in project nancing: il privato esegue le opere a sue spese su area demaniale e poi ne ottiene la gestione per un periodo sufficiente a rientrare dell’investimento. A conclusione della concessione, la disponibilità degli immobili torna al pubblico (in questo caso Ap) che deciderà liberamente come proseguire la gestione.

Il cantiere coinvolge un’area di circa 12 ettari a Porto Corsini. La stazione, progettata dagli architetti di Atelier(s) Alfonso Femia e dal team di ingegneri di Rina Consulting (lavori affidati a Arco), sarà su due piani per diecimila mq complessivi e potrà ospitare due navi contemporaneamente (quindi circa 6-7mila persone in movimento). Il terminal sarà dotato di un centro per gli equipaggi delle navi, un ufficio informazioni turistiche e aree per gustare la cucina locale. Al suo interno verrà realizzata anche una grande opera in mosaico. L’edificio del terminal sarà collegato alle navi tramite una passerella sopraelevata che corre per quasi tutta la lunghezza del molo. Nei giorni in cui non ci saranno navi ormeggiate a banchina, il terminal e la sua passerella sul mare saranno aperti per eventi pubblici e privati tra cui competizioni sportive, presentazioni artistiche e letterarie. Gli ampi spazi al piano terra offriranno anche l’opportunità di organizzare fiere e altri grandi eventi.

Si stima la creazione da 100 a 200 posti di lavoro diretti e indiretti ogni giorno in una varietà di posizioni. «Il nuovo terminal si integrerà con il paesaggio e gli spazi verdi pubblici – affermano gli investitori –. L’intero sito sarà abbracciato dall’ambiente pinetale e costiero circostante, e includerà percorsi pedonali e ciclabili e aree dedicate all’intrattenimento; ne beneficeranno anche le comunità locali e i visitatori non croceristi».

La promessa è quella di realizzare un’opera attenta alla sostenibilità ambientale, tema quanto mai delicato per il settore croceristico: «Il progetto si concentrerà sull’efficienza energetica, sulla generazione di energia rinnovabile, sul riciclaggio e sulla gestione dei rifiuti e sull’approvvigionamento sostenibile dei materiali». La sostenibilità ambientale, nelle visioni dei promotori, poggia soprattutto su due elementi finanziati da Ap: un parco verde di dodici ettari da realizzare tra l’abitato di Porto Corsini e il nuovo terminal (costerà 6 milioni, ma i lavori sono già in ritardo) e un impianto di elettrificazione delle banchine che alimenti le navi attraccate consentendo lo spegnimento dei motori e quindi la riduzione di emissioni inquinanti (circa 30 milioni di euro). È il cosiddetto cold ironing: la fonte primaria dell’energia elettrica sarà un maxi parco fotovoltaico in costruzione sulla banchina destra del Candiano tra canale e via Trieste, nell’area ex Sarom che Ap ha acquisito da Eni dopo la nota demolizione delle torri Hamon. Visto il finanziamento dal Pnrr, la scadenza per completare l’opera è giugno 2026.

Un’altra questione molto vicina alle tematiche ambientali è quella del traffico in aumento sulla località. «Per raggiungere il terminal c’è solo via molo Sanfilippo – sottolinea per esempio il consigliere comunale Alvaro Ancisi –, molto stretta e priva di uno spazio ciclo-pedonale continuo. Si calcola il transito di 600mila mezzi a motore l’anno, che alimentano una bolla d’aria soffocante e tossica». Benevolo ha annunciato che si attende l’esito di un’analisi affidata a un trasportista: «Ma le possibilità non saranno molte vista la conformazione del territorio».

Aperto il nuovo ponte di Isola sul fiume Senio: «Un simbolo di rinascita dopo le alluvioni»

Dopo mesi di lavori, riapre al traffico il nuovo ponte di Isola sul fiume Senio, un’infrastruttura strategica per la viabilità del territorio di Riolo Terme. L’intervento, dal valore complessivo di 660 mila euro, ha consentito la ricostruzione e il miglioramento strutturale e idraulico del ponte, danneggiato in modo irreparabile dalle alluvioni che hanno colpito la Romagna nel 2023 e nel 2024. L’opera è stata finanziata con 350.000 euro in somma urgenza e 310.000 euro tramite l’Ordinanza n.33/2024 del Commissario Straordinario alla Ricostruzione.

Il progetto è stato redatto da Enser srl su incarico di Janson Bridging Italia e realizzato sotto la direzione tecnica del Comune di Riolo Terme e dell’Unione della Romagna Faentina. Il nuovo ponte è stato intitolato all’astrofisica Margherita Hack, scomparsa nel 2013.

L’inaugurazione si è tenuta venerdì 14 novembre, alla presenza di tanti cittadini di Riolo Terme, della sindaca Federica Malavolti e di altri rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Riolo. Sono intervenuti, tra gli altri, il prefetto di Ravenna Raffaele Ricciardi, il consigliere regionale Niccolà Bosi, il sindaco di Castel Bolognese e consigliere provinciale Luca Della Godenza e le rappresentanze istituzionali di Vigili del Fuoco, Carabinieri e Protezione civile.

Il nuovo ponte sostituisce la precedente struttura di origine militare e risalente alla fine della Seconda guerra mondiale, che aveva subito danni progressivi con le alluvioni del maggio 2023, del novembre 2023 e infine con il crollo definitivo nel settembre 2024. Il manufatto è stato completamente ricostruito con una campata unica di 36 metri e una larghezza utile di 3,5 metri. Realizzato in acciaio modulare, presenta un guadagno altimetrico di circa un metro rispetto al vecchio impalcato, migliorando sensibilmente il franco idraulico e la capacità di deflusso del fiume Senio. Le fondazioni sono costituite da pali del diametro di 800 mm e profondi 20 metri e spalle in calcestruzzo armato, mentre le difese spondali e i rilevati di accesso sono stati rinforzati e adeguati per garantire maggiore sicurezza e stabilità nel tempo.

La nuova struttura è stata installata a fine luglio scorso, dopo che a fine 2024 era stato rilasciato il nulla osta idraulico da parte di Arpae, con la concessione per l’occupazione dell’area del demanio idrico. Prima della riapertura definitiva al traffico sono state effettuate le operazioni di collaudo statico e funzionale.

Il nuovo ponte di Isola ripristina la viabilità locale, garantisce il collegamento tra le aree agricole e residenziali e potenzia la sicurezza idraulica del fiume Senio.

«Il ponte di Isola è stato uno dei simboli più toccanti delle alluvioni che hanno colpito Riolo Terme – ha commentato la sindaca Federica Malavolti -. L’acqua, in quei giorni drammatici, non ha portato via soltanto una struttura, ma anche un po’ della nostra storia e dei nostri ricordi. Dopo l’alluvione di maggio 2023 il ponte era rimasto fragile ma percorribile; con quella del 2 novembre era stato chiuso al traffico e, infine, la quarta alluvione del settembre 2024 ne ha causato il crollo definitivo, pochi giorni prima dello smontaggio programmato. Da subito ci siamo attivati con segnalazioni e richieste di fondi: grazie alle ordinanze 19 e 33 siamo riusciti a ottenere le risorse e le autorizzazioni per ricostruirlo. Non è stato un percorso facile, ma oggi possiamo dire che il ponte è tornato, più solido e sicuro di prima. Questo non è solo un collegamento tra due sponde: è un segno di fiducia e di ripartenza per tutta Riolo Terme. La ricostruzione non finisce qui, ma questo traguardo è un incoraggiamento per tutti noi».

La struttura è stata intitolata all’astrofisica Margherita Hack, come ricordato dalla vicesindaca di Riolo Francesca Merlini. «Questa scelta è stata dettata dalla consapevolezza che nel nostro territorio, come in gran parte d’Italia la toponomastica è prettamente al maschile: a Riolo terme solo il 2% dei luoghi pubblici è intestato ad una donna. Abbiamo scelto in particolare una scienziata perché sia da sprone a tutte le ragazze, nel ricordare che anche le materie scientifiche sono adatte a loro». Con questa iniziativa il Comune di Riolo ha deciso inoltre di aderire alla campagna sostenuta da Anci sulla toponomastica femminile “8 marzo, tre donne, tre strade”.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi