giovedì
17 Luglio 2025

Tra i trattori che bloccano il casello dell’autostrada: «Non siamo inquinatori»

Un agricoltore di Prada, già ospite di Piazza Pulita su La7, è al presidio di Castel San Pietro Terme per chiedere che l’Unione europea cambi le norme sul rispetto ambientale: «Siamo lasciati soli dalle associazioni di categoria»

7Tra le decine di trattori parcheggiati a Castel San Pietro (Bologna) nei pressi del casello dell’autostrada A14, che viene bloccato in entrata e uscita ogni giorno tra le 15 e le 18 per una protesta a sostegno delle ragioni dell’agricoltura contro le decisioni dell’Unione europea, c’è anche quello di Fabiano Mazzotti di Prada. L’agricoltore 57enne, di recente ospite in studio a Piazza Pulita su La7, è proprietario di circa dodici ettari di terreno nel Faentino coltivati a vigneti e frutteti e lo scorso maggio è stato anche colpito dall’alluvione.

«Non ci sono più le condizioni per fare il nostro lavoro in un modo da avere un ritorno economico – ci dice rispondendo al telefono dal presidio –. Se le imposizioni delle leggi ci impediscono di coltivare e allevare diventa impossibile continuare e diventa necessario farsi sentire». Mazzotti ce l’ha con le disposizioni dell’Europa: «Gli obblighi di mantenere una percentuale di terreni incolta per favorire la biodiversità e dimezzare l’uso delle medicine per le nostre piante sono frutto di una ideologia green che si è instaurata nella politica europea e italiana senza fare i conti con la realtà. Ci considerano inquinatori del pianeta, ma è il contrario. Nel lockdown della pandemia eravamo rimasti l’unica attività a pieno regime per produrre il cibo degli italiani eppure i dati del clima dicono che l’aria era migliorata in maniera enorme. Le nostre piante riducono la CO2 con la fotosintesi».

1L’Europa sembra intenzionata ad accogliere alcune delle istanze manifestate dai contadini, ma non basteranno le promesse: «Abbiamo già visto come è andata in passato e non vogliamo farci fregare di nuovo. Continueremo a oltranza con il blocco del casello fino a quando non vedremo impegni scritti».

I temi principali della protesta, però, sono questioni note da diverso tempo. Ma finora non si era levata la voce italiana. La miccia è stata la rivolta partita in Francia e Germania contro la revoca decisa dai governi nazionali delle agevolazioni sul carburante: «In Italia per ora questo problema non c’è ma arriverà il prossimo anno. Ma bisogna ammettere che il coraggio di farci sentire è arrivato quando abbiamo visto i nostri cugini all’estero. Se in tutti gli Stati si sta muovendo qualcosa vorrà dire che il problema è reale».

La contestazione italiana ha una peculiarità, secondo Mazzotti: «Siamo l’unico Paese dove gli agricoltori sono lasciati soli dalle associazioni di categoria che sono pagate per aiutarci. Le rivendicazioni sindacali vanno fatte mettendosi accanto ai lavoratori e agli imprenditori, non ho mai visto ottenere risultati facendo comunicati stampa. Sono stato iscritto a Coldiretti e Confagricoltura, ma in entrambi i casi non ho visto davvero vicinanza alla base». Perché questa caratteristica dell’Italia? «Abbiamo una frammentazione di rappresentanza per ragioni politiche e così è da sempre difficile mettere insieme una politica unitaria».

Identificare con precisione le ragioni e le richieste delle proteste degli agricoltori italiani non è semplice perché finora si tratta di iniziative portate avanti senza una regia comune. Alcuni punti si possono individuare.

8Le ragioni della protesta degli agricoltori in strada con i trattori

Il Green Deal
Con l’espressione Green Deal (accordo verde) si indica un pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l’Unione europea sulla strada di una transizione verde, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

La Pac
L’obiettivo principale delle rabbia dei contadini è la Politica agricola comune (Pac), l’insieme di norme dell’Unione europea che regolano l’erogazione dei fondi per il settore, uno dei settori più sussidiati, soprattutto in passato. Creata nel 1962 dai sei Paesi fondatori dell’allora Comunità europea, «è la più antica politica dell’Unione ancora in vigore e la più costosa – si legge su Wired.it –, con più di 386 miliardi di euro stanziati per il quinquennio 2023-2027». La Pac viene aggiornata ogni cinque anni: l’ultima è entrata in vigore nel 2023, e sarà valida fino al 2027. Tra gli obiettivi fondamentali ci sono garantire un reddito equo agli agricoltori, proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute, tutelare l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici. In particolare le norme relative alla salvaguardia ambientale sono tra le più contestate.

Le terre incolte 
Uno dei punti più criticati è l’obbligo per gli agricoltori europei di lasciare incolto il 4 percento dei propri campi, in modo da stimolare la biodiversità dei terreni. Il vincolo, introdotto con l’ultima versione della Pac, non è mai davvero entrato in vigore dato che nel 2023 è stato sospeso a causa della crisi energetica e della guerra in Ucraina. La Commissione Europea ha proposto una sorta di ulteriore deroga, per cercare di rispondere alle tante proteste delle ultime settimane: sulla porzione di terreni che dovrebbe rimanere libera si potranno coltivare piante considerate benefiche per la terra.

I fitofarmaci
I prodotti fitosanitari sono forme di pesticidi utilizzati nell’agricoltura per proteggere le colture e altre piante da parassiti e malattie. Un uso eccessivo o improprio può avere un impatto negativo sul suolo, sulle risorse idriche e sulla biodiversità agricola. L’uso dei prodotti fitosanitari è pertanto regolamentato in modo rigoroso dalle norme dell’Ue. La Commissione europea fissa la riduzione del 50 percento entro il 2030 dell’uso dei pesticidi chimici e di quelli più pericolosi. La presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, nei giorni scorsi ha annunciato l’intenzione di sospendere questa misura.

Il gasolio
I primi agricoltori a scendere in strada in Europa sono stati a dicembre quelli della Germania e della Francia – diventando la miccia per altri Stati – dopo che i rispettivi governi nazionali avevano avanzato la proposta di eliminare le agevolazioni fiscali per l’acquisto del gasolio agricolo, il carburante usato dai trattori. In Italia da anni il gasolio per usi agricoli è tassato con un’accisa molto più favorevole rispetto a quella della benzina, e l’agevolazione è stata confermata anche per il 2024.

Agevolazioni fiscali
Il settore agricolo in Italia beneficia di alcune esenzioni fiscali a sostegno delle imprese. Ma la legge di Bilancio 2024 del governo Meloni non non ha rifinanziato una misura temporanea introdotta nel 2017 sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) a beneficio degli agricoltori. Fino all’anno scorso il valore dei cosiddetti “redditi dominicali e agrari” relativi ai terreni dichiarati dai coltivatori diretti e dagli Iap era escluso dal calcolo della base imponibile, ossia il reddito su cui calcolare quanta Irpef versare allo Stato. Il beneficio costava alle casse dello Stato quasi 250 milioni di euro l’anno (considerando le addizionali Irpef di Regioni e Comuni). Il reddito dominicale di un terreno è attribuibile al proprietario del terreno, mentre il reddito agrario è attribuibile a chi coltiva quel terreno. Questi redditi concorrono alla formazione complessiva del reddito del contribuente. Secondo fonti stampa il governo Meloni starebbe valutando di reintrodurre l’esenzione, ma con una soglia di reddito. Restano in vigore le agevolazione su Imu e Irap.

Orgoglio nerd, il Quintet compie 30 anni: «I giochi da tavolo battono i videogame»

A Ravenna c’è una ludoteca chiamata Quintet con 130 soci ogni anno, appassionati di giochi da tavolo. Un gruppo di volontari garantisce l’apertura: basta una tessera Arci e si hanno a disposizione più di 600 board game

IMG 1070La ludoteca Quintet a Ponte Nuovo, prima periferia di Ravenna, compie trent’anni. Il weekend dal 9 all’11 febbraio (sommando i numeri dei tre giorni si ottiene 30 come gli anni da festeggiare) sarà dedicato alle celebrazioni con tornei di vari giochi, aperitivi e cene.

Chi vuole partecipare viene assegnato casualmente a una delle cinque squadre e il suo risultato in qualunque gioco concorrerà al punteggio complessivo sul tabellone. In palio una pacca sulle spalle e goliardia in abbondanza. Sono previsti, in particolare, tre appuntamenti di gioco. Oggi, venerdì 9, dalle 21.30 Wherewolf. Domani dalle 15 Crokinole. Domenica dalle 10 Magic 1vs1 (Cube draft). Venerdì e domenica aperitivo. Sabato cena.

Strutturata come circolo Arci (la tessera è l’unico requisito richiesto per l’ingresso, ogni anno circa 130 iscritti), la ludoteca nacque nel 1993 in centro storico, in via Tombesi dall’Ova. Dopo un paio di anni il trasloco in via Romea Sud 93/A. Di recente gli spazi sono stati rinnovati grazie anche a contributi legati alla ripresa post pandemia.

Da metà della sua esistenza il presidente del circolo è Nicola Cervellati. Che ha vissuto i primi 15 anni del circolo da frequentatore: «Da ragazzino è stato un luogo dove potevo fare quello che mi piaceva – racconta il 42enne –. Al Quintet ho conosciuto tante persone che ora sono amici stretti. Ero talmente abituato a quella realtà che fu una sorpresa arrivare a Bologna ai tempi dell’università e rendermi conto che non c’era qualcosa di simile in una città molto più grande».

La lunga permanenza al Quintet ha lasciato anche altro a Cervellati: «Mi ha insegnato il gusto del volontariato. Mi rendo conto che non è come chi aiuta persone bisognose, però è pur sempre uno spazio che si regge sulla disponibilità di qualcuno che non è retribuito. Un gruppo di 15-20 soci fornisce la disponibilità per tenere aperto e a rotazione si fanno i turni garantendo l’apertura le sere dal mercoledì al sabato dalle 21 a mezzanotte e la domenica dalle 15 alle 20».

Due sole sono le voci nella colonna delle entrate per mantenere la gestione: il bar interno e l’asta tosta dell’Epifania. Ogni 6 gennaio vengono battuti vari improbabili lotti: dal frullatore al set di bicchieri da digestivo, dalla pentola a pressione alla cuffia Bluetooth. «Solitamente gli oggetti vengono portati dai soci del circolo e poi contenderseli un rialzo dopo l’altro diventa un modo per sostenere un luogo che per molti è una garanzia di accoglienza».

Oggi il “core business” del circolo è rappresentato dai board game: «In passato spopolavano di più i videogiochi, ma ora è cambiato. Abbiamo almeno 600 titoli di giochi in scatola a disposizione di chiunque. Molti sono di proprietà dei soci che li tengono da noi».

La popolazione del Quintet è per lo più maschile di età compresa fra 30 e 50 anni: «Circa la metà dei tesserati sono frequentatori assidui. Ci sono più uomini, ma la tendenza sta cambiando. I nuovi arrivati di solito scoprono della nostra esistenza dai social o dal passa parola».

Il nome del circolo deriva da un film di fantascienza di Robert Altman del 1979, con Paul Newman e Vittorio Gassman, che racconta di un mondo post-nucleare glaciale in cui gli abitanti praticano uno strano e mortale boardgame, chiamato appunto “Quintet”, con partite da cinque giocatori e l’eliminazione fisica dei perdenti. E cinque erano anche gli amici che nel 1993 fondarono lo spazio ravennate in via Tombesi dall’Ova.

Una mostra interattiva e spettacoli al museo: torna il “Mar dei piccoli”

Dal 10 febbraio al 10 marzo con Immaginante e le compagnie Teatro del Drago e Drammatico Vegetale

Nel Prato Immaginante Mar

Dal 10 febbraio al 10 marzo il Mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna dedicherà i propri spazi ai più piccoli con una serie di eventi dedicati alle scuole e alle famiglie, seconda edizione de “Il Mar dei piccoli”.

Al primo piano sarò ospitata Nel prato. Mostra gioco per avventure verdi, una mostra interattiva a cura di Immaginante, dedicata ai bambini dai 2 ai 10 anni. Si tratta di un’esposizione concepita come spazio-laboratorio, che invita bambini e adulti a riscoprire uno degli ambienti verdi più amati e familiari, teatro di giochi e soprese: il prato. Erba, fiori e la fitta popolazione di insetti e piccoli animali faranno capolino da illustrazioni e opere d’arte; alcune appartenenti alle collezioni permanenti del Mar, scelte appositamente per l’occasione, in modo da collegare direttamente l’esperienza al patrimonio del museo.

Le visite animate per i nidi e le scuole avranno luogo, previa prenotazione, dal martedì al venerdì mentre il sabato e la domenica saranno dedicati alle visite animate per le famiglie. Nel corso della mostra è previsto anche un corso di formazione riservato a educatori e a insegnanti di scuola d’infanzia e primaria del Comune di Ravenna, articolato in tre incontri di due ore.

Al secondo piano saranno ospitate due compagnie storiche di teatro per ragazzi di Ravenna: il Teatro del Drago e la Drammatico vegetale. La compagnia Drammatico vegetale presenterà Slurp!, uno spettacolo di teatro interattivo e di narrazione, ispirato a Gianni Rodari rivolto a bambini dai da 2 a 6 anni, un lavoro sul cioccolato che si trasforma in una riflessione estetica sull’infanzia.

Le attività proposte dal Teatro del Drago, invece, animeranno alcune delle più importanti opere della Pinacoteca grazie ad originali spettacoli di burattini tradizionali e teatro di figura contemporaneo.

Puzza a Ravenna, un’ordinanza per vietare l’utilizzo del fertilizzante incriminato

Il provvedimento del sindaco contro lo spargimento di borlanda fluida da parte di un’azienda

BorlandaIl sindaco di Ravenna Michele de Pascale, dopo l’avvertimento di mercoledì, ha vietato con un’ordinanza lo spargimento di borlanda fluida all’azienda agricola che lo aveva effettuato nei giorni scorsi sui propri terreni a Classe e a Lido Adriano, provocando la diffusione di cattivi odori sul territorio comunale, sorta di “molestie olfattive”, come vengono definite in una nota stampa inviata dal Comune.

Il provvedimento è stato disposto dopo un sopralluogo congiunto con i tecnici dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’Energia (Arpae) e quindi in accordo con Ausl e Arpae, che, insieme alla Polizia locale, vigileranno sulla sua esatta esecuzione.

Un progetto da 90 milioni di Enel per la centrale termoelettrica di Porto Corsini

L’investimento abbatterà le emissioni in atmosfera e migliorerà l’efficienza. Tramite una app si potranno segnalare odori di ammoniaca

24 02 09 Foto Da Sin Aniello Rosario Vitiello, Giorgio Aliotta, Riccardo Amoroso, Michele De Pascale, Orlando Di Folco
I vertici del gruppo Enel in Comune con sindaco e assessore

«Un impianto proiettato verso il futuro e a supporto della transizione energetica del Paese». Sono questi gli obiettivi alla base del progetto di Upgrade della centrale termoelettrica Teodora di Porto Corsini che il Gruppo Enel ha presentato oggi, al Comune di Ravenna e in particolare al sindaco Michele de Pascale e all’assessore all’Ambiente Gianandrea Baroncini.

Con un investimento di 90 milioni di euro, l’impianto, situato nell’area industriale di via Baiona, che vanta quasi 70 anni di storia e che è stato al centro di significativi restyling nel corso degli anni, «si prepara a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di indipendenza energetica del Paese – si legge in una nota di Enel -, diventando uno degli impianti termoelettrici più efficienti d’Italia, fornendo di fatto più energia alla rete elettrica nazionale, con migliori prestazioni in termini di efficienze e un contestuale significativo abbattimento delle emissioni in atmosfera».

Oltre all’aumento di potenza che passerà da 380 MW a 410 MW, la centrale sarà dotata di un impianto Bess, ossia di un sistema di accumulo a batterie della potenza di 34 MW, in grado di fornire servizi al sistema elettrico nei momenti di alta variabilità della produzione.

Entrando nel merito del progetto, verrà modificato il sistema di produzione che, unitamente ad un nuovo sistema di controllo, consentirà l’aumento di potenza e il miglioramento delle performance delle unità di produzione. Sarà inoltre installato un sistema di denitrificazione dei fumi che consentirà di abbattere le emissioni di ossido di azoto del 66% rispetto alla situazione attuale, ed un catalizzatore di Co che consentirà un ulteriore riduzione delle emissioni. Sarà potenziato il controllo della qualità ambientale, con l’installazione di un misuratore in continuo al camino e grazie ad una serie di campagne di monitoraggio delle aree esterne alla centrale condiviso con gli enti di controllo.

Il piano dei lavori, avviato lo scorso anno, terminerà nell’estate del 2024, e vedrà anche la realizzazione di interventi di sostenibilità a beneficio della collettività e dell’ambiente  «quali – si legge ancora nella nota stampa – la valorizzazione della biodiversità della Piallassa Baiona, il potenziamento della rete di monitoraggio della qualità dell’aria di Arpae nel comune di Ravenna, la realizzazione di interventi per migliorare la fruibilità dei servizi di trasporto pubblico in corrispondenza del sito industriale e nel Comune».

In occasione dell’incontro, Enel ha presentato il sistema di monitoraggio odori “OdorTel” che potrà essere utilizzato da tutti i cittadini e che fa parte delle misure individuate in particolare per il controllo delle ricadute di ammoniaca, utilizzata in alcuni processi dell’impianto, già stimate, in sede di valutazione di impatto ambientale, come trascurabili. I cittadini, in maniera attiva, potranno segnalare eventuali odori riconducibili all’ammoniaca attraverso una app dedicata e pubblica.

L’anno dell’alluvione è quello del record di turisti per la città d’arte

Superati i numeri del 2019, senza considerare i lidi. Male invece Cervia. L’assessore Costantini: «Ora nuovi bonus vacanze»

Turisti Ravenna Turismo

L’anno dell’alluvione diventa un po’ a sorpresa quello del record dei turisti per il comparto “Città d’arte” del comune di Ravenna (escludendo quindi i lidi).

In valore assoluto – citiamo i dati Istat pubblicati sul sito della Regione – il numero di turisti arrivati nelle strutture ricettive della città è stato infatti pari a 266.551, il più alto mai registrato nella storia (+2,6 percento rispetto al 2022 e +0,8 percento sul 2019 pre pandemia, anno del record precedente), grazie in particolare al boom degli stranieri (+27 percento sul 2019), che rappresentano circa un terzo dei visitatori totali. Si tratta dell’effetto crociere, con quello di Porto Corsini che come noto l’anno scorso è diventato un home port, cioè uno scalo da cui i viaggi partono e terminano e non solo di passaggio. Con ricadute positive anche sui pernottamenti, ben 591mila, addirittura il 18,6 percento in più rispetto al 2019 nelle strutture della città.

Dati che permettono di mantenere quello complessivo comunale di Ravenna in sostanziale parità rispetto all’anno pre pandemia (+0,5 percento per quanto riguarda gli arrivi, +0,1 per i pernottamenti), a fronte del calo del 4 percento registrato rispetto al 2019 dai lidi ravennati (che nonostante l’alluvione sono però cresciuti del 2,7 percento rispetto al 2022). Complessivamente i pernottamenti nel comune di Ravenna nel 2023 sono risultati invece in crescita del 4,2 percento rispetto al 2022 (2.723.013, a fronte di 617mila turisti, di cui 172mila stranieri, in crescita del 22 percento rispetto al 2019 e del 18 percento rispetto all’anno scorso, mentre sono in calo gli italiani, del 6 percento).

Il dato della provincia di Ravenna è invece stabile rispetto all’anno scorso e in calo di 3,1 percento rispetto al 2019 con 6,376 milioni di pernottamenti (si tratta della seconda provincia in Emilia-Romagna, su 39 milioni pernottamenti complessivi in regione, dopo Rimini, che ne registra 14,7 nel 2023, in calo del 9,5 percento rispetto al 2019), grazie anche in questo caso alla crescita degli stranieri, che sono però in questo caso solo poco più di un quinto del totale. I turisti arrivati nelle strutture ricettive sono 1.528.537, in calo dell’1,6 percento rispetto al 2019 e sostanzialmente stabili rispetto al 2022.

Da segnalare infine il segno meno dei pernottamenti di Cervia – che resta naturalmente il comune con i flussi più elevati – fermi nel 2023 a quota 3.278.286 (-3,2 sul 2022 e -5,5 sul 2019), anche in questo caso a causa di un calo in particolare degli italiani.

«I dati Istat confermano il grande appeal di Ravenna – commenta l’assessore al Turismo del Comune capoluogo, Giacomo Costantini – grazie anche alla nascita in questi anni di una rete di extra alberghiero di grande qualità, che va a completare quella alberghiera. Per quanto riguarda il mare, l’anno dell’alluvione non ha fatto danni, grazie anche a un lavoro sinergico con i campeggi che hanno fatto una grande promozione all’estero, in collaborazione con Comune e Regione. In generale questi numeri dicono che le crociere hanno portato una grande internazionalizzazione, di cui dobbiamo fare tesoro per migliorare servizi e accessibilità ai siti culturali. Un risultato, voglio poi sottolineare, che è frutto anche della campagna straordinaria di comunicazione che abbiamo messo in campo e frutto di una progettazione lunga anni. Ma in questi casi il merito è di tutti e di tutto il settore turistico nel suo complesso».

«Ora ci aspettiamo un 2024 complicato per il contesto internazionale che porta molta instabilità – continua Costantini -. Dobbiamo però portare a frutto quello che abbiamo seminato, cercando di continuare a lavorare sui mercati esteri, creando relazioni con le città collegate con gli aeroporti. La prossima settimana saremo alla era del turismo di Monaco, in ottobre a Colonia». Ma quello che preoccupa di più l’assessore è il mercato italiano, «quelli che sono i nostri principali interlocutori per il balneare. Mi preoccupano la crisi e la ridotta capacità di spesa delle famiglie. Credo sarebbe necessario introdurre nuovamente una sorta di bonus vacanze, per incentivare in particolare la fruizione di arte e cultura da parte delle famiglie».

Al via il cantiere di Palazzo Abbondanza, soppressi i parcheggi

L’edificio verrà restaurato e la corte interna riqualificata

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Palazzo Abbondanza

Prosegue l’insediamento dei cantieri per l’avvio dei lavori dei progetti di rigenerazione urbana finanziati nell’ambito del Pnrr nel centro storico di Bagnacavallo.

A partire da lunedì 12 febbraio verrà installato il cantiere di Palazzo Abbondanza, dove a dicembre era stata già allestita una gru per i lavori della corte interna.

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Un rendering del progetto di recupero di Palazzo Abbondanza

L’edificio sarà infatti oggetto di due interventi (costo complessivo 2,6 milioni di euro): uno di restauro scientifico e consolidamento strutturale dell’immobile, destinato a ospitare il centro sociale e spazi per le associazioni del territorio, l’altro per la riqualificazione della corte interna con la realizzazione di una nuova struttura a servizio del centro sociale e la sua integrazione con il tessuto pubblico urbano adiacente.

Il cantiere verrà installato ai civici 45-47-49 di via Mazzini: per quanto riguarda la viabilità della zona, nel tratto della via compreso tra Porta Superiore e i Palazzi Abbondanza-Folicaldi verrà mantenuto il doppio senso di marcia ma saranno temporaneamente soppressi i parcheggi dal civico 100 al civico 114.

A bordo della Geo Barents ci sono anche 12 famiglie siriane e 34 minorenni

I migranti saranno suddivisi tra Lazio ed Emilia-Romagna. In sei resteranno in provincia di Ravenna

 NGL4481Arriverà domani mattina (sabato 10 febbraio) alle 7 alla banchina del terminal crociere di Porto Corsini la nave Ong di Medici Senza Frontiere, “Geo Barents”, con a bordo 134 migranti, di cui 13 donne e 34 minorenni (di cui 15 non accompagnati e due bambini di 2 anni, mentre i restanti ne hanno tra 4 e 17).

In particolare, sono presenti 12 famiglie provenienti dalla Siria (90 persone in tutto) a cui si aggiungono 26 egiziani, 10 pakistani, 5 etiopi e le ultime tre persone provenienti da Bangladesh, Eritrea e Palestina.

Le condizioni generali di salute dei migranti sono ritenute buone eccetto due persone che necessitano di accertamenti più approfonditi e saranno le prime che scenderanno dalla nave.

Le visite sanitarie e gli adempimenti di polizia avverranno al Circolo Canottieri della Standiana, dove i migranti saranno accompagnati, appena sbarcati, con mezzi della Croce Rossa Italiana.

Dei 134 migranti, 64 (57 adulti e 7 minori non accompagnati) verranno trasferiti in pullman nel Lazio, mentre i 70 restanti resteranno in Emilia-Romagna (6 quelli che verranno accolti in provincia di Ravenna).

Si tratta dell’ottavo sbarco in poco più di un anno per Ravenna, dove complessivamente dopo le operazioni di domani saranno giunte 868 persone salvate nel Mediterraneo da navi Ong.

«Caro John Travolta, vieni a ballare “Romagna Mia” alla prossima Notte Rosa»

L’invito è di Sangiorgi del Mei, produttore della giovanissima orchestra protagonista al Festival di Sanremo

John Travolta Sanremo

«Caro John, Santa Balera che rappresenta la generazione Z del liscio ha applaudito e apprezzato divertita la tua performance, ma tu rimani punto di riferimento di tutti i ballerini e cinefili della generazione Boomer. Ti invitiamo quindi quest’estate a ballare “Romagna Mia”, magari alla prossima Notte Rosa insieme all’Orchestra Santa Balera. Sarà l’incontro e l’abbraccio tra più generazioni, come avviene da sempre da noi in Romagna grazie alle nostre caratteristiche e al liscio. E ricordati: da noi potrai portare le scarpe che vuoi. Siamo la terra dell’accoglienza e dell’ospitalità e nessuno ti dirà nulla!».

Il divertito appello a John Travolta – dopo le tante polemiche di questi giorni – arriva dal faentino Giordano Sangiorgi, patron del Mei e produttore dell’orchestra Santa Balera che l’altra sera ha celebrato i 70 anni di “Romagna Mia” al Festival di Sanremo, sul palco dell’Ariston, di fronte a 13 milioni e 500 mila spettatori collegati da casa.

Al mercato coperto una festa di Carnevale per famiglie con spettacoli e truccabimbi

Carnevale Mercato Coperto

Domenica 11 febbraio la festa di Carnevale in centro a Ravenna è al mercato coperto (la sfilata dei carri, infatti, si sposta a Punta Marina, dalle 14.30).

L’appuntamento è in piazza Andrea Costa dalle 17.30, con tante proposte per i più piccoli. Ci saranno musica e decorazioni a tema ad accogliere i costumi più belli e insoliti, spettacoli di magia e giocoleria e il truccabimbi con Simona Camporesi, make up artist e cosplayer, che sarà disponibile dalle 17.30 alle 21.30 gratuitamente per chiunque lo vorrà.

Per i ragazzi e gli adulti di ogni età il contest “Scatta al Mercato”, regala una birra in omaggio.

Gli spettacoli sono gratuiti, per chi lo vorrà ristorante e cocktail bar sono aperti tutta la sera per merenda, aperitivo e cena, oltre alla pizza.

Effetto alluvione, il valore aggiunto dell’economia ravennate in frenata

Nel 2023 registrato un +0,4 percento, inferiore alle medie regionale e nazionale. «Mettere l’impresa al centro»

Pil Economia Industria

Nel 2023 il valore aggiunto ravennate è aumentato dello 0,4 percento rispetto al 2022 (chiuso a +3,5), in misura inferiore (a causa dei tragici eventi alluvionali dello scorso mese di maggio) sia alla media italiana (+0,7), sia al dato riferito all’Emilia-Romagna (+0,9).

Lo ha reso noto l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna.

È il fronte internazionale, però, a preoccupare di più la Camera di commercio e il sistema delle imprese, con i significativi rischi al ribasso derivanti, in particolare, dalla crisi in Medio Oriente e dall’irrigidimento delle condizioni di finanziamento. Tra le principali preoccupazioni dell’ente di viale Farini, nonostante la vivace dinamica dei servizi (+2,3% nel 2023 e +1,1% nel 2024), l’indebolimento del ciclo manifatturiero, che contribuisce a ridurre le prospettive di crescita del commercio internazionale e le quotazioni delle materie prime e dei prodotti energetici. In valore assoluto e al netto dell’inflazione, già nel 2022 Ravenna aveva segnato il superamento dei livelli del 2019 (con 11,2 miliardi); la tendenza alla crescita, anche se molto più rallentata, continua nel 2023 (11,3 miliardi) e dovrebbe proseguire anche quest’anno, con il raggiungimento della soglia di 11,4 miliardi.

«Per ridare lavoro a chi lo ha perso e ai tanti giovani che lo cercano – ha detto il presidente della Camera di commercio, Giorgio Guberti – bisogna mettere l’impresa al centro di qualsiasi azione riformatrice, semplificando il quadro normativo e fiscale e lavorando con determinazione per combattere le inutili incrostazioni burocratiche che frenano i nostri imprenditori. Il modello di sviluppo nel quale crede la Camera di commercio è quello fatto di imprenditorialità diffusa, distretti, filiere, reti, territorio in cui le opportunità, della modernizzazione e delle nuove tecnologie, siano patrimonio di tutti. Per dare slancio alla crescita, rallentata a causa dei tragici eventi alluvionali dello scorso mese di maggio, sarebbe inoltre fondamentale rendere operativa la Zona Logistica Semplificata nella nostra regione, attraverso l’emanazione da parte del Governo dei decreti attuativi oramai non più rinviabili, e perseguire l’approfondimento dei fondali del porto di Ravenna fino a 14,5 metri, dopo che, anche grazie al forte impegno dell’Autorità Portuale, è stata annunciata la conclusione anticipata della prima tranche dei lavori».

I dati nel dettaglio

Nel 2023, considerato il rallentamento del commercio mondiale connesso alle disfunzioni delle catene internazionali di produzione, l’export ravennate è stimato in calo, al netto dell’inflazione, del -10,6 percento, valore confermato dai dati registrati da Istat nei primi nove mesi dell’anno (-8,5, dopo il -5,8 a giugno scorso). Nel 2024, le cose dovrebbero migliorare con un valore esportato, al netto dell’inflazione, in forte ripresa (stimato al +2,1 percento). E, sotto la pressione del contenimento di domanda interna e commercio mondiale, nonché dell’inflazione ancora anomala, è calato anche il valore aggiunto prodotto dall’industria ravennate, che subisce una flessione del -2,6 percento; nel 2024 riuscirà appena a tornare in terreno positivo (+0,5).

Concluso il capitolo dei “superbonus”, il valore aggiunto reale delle costruzioni registra una crescita rallentata nel 2023 (+3,7 percento), che contribuisce allo sviluppo complessivo, ma non più con una dinamica eccezionale come quella del 2022. La tendenza positiva si invertirà decisamente nel 2024 con lo scadere delle misure di sostegno adottate, conducendo il settore in recessione (-1,9 percento).

Nel 2023, la fase di recessione dell’attività nell’industria e un deciso rallentamento della dinamica dei consumi, insieme all’aumento delle diseguaglianze, ha ridotto decisamente il ritmo di crescita del valore aggiunto nei servizi (+2,3 percento). Nel 2024 la contenuta crescita dei consumi permetterà al valore aggiunto dei servizi di continuare a crescere ma più lentamente (+1,1 percento).

Per il valore aggiunto dell’agricoltura, dopo la crescita stimata per il 2022 (+3,1 percento), un risultato molto in recessione si prospetta per l’anno da poco conclusosi (-7,5 percento), dopo l’effetto degli eventi meteo negativi che hanno colpito particolarmente la provincia di Ravenna (alluvione, grandine, tromba d’aria), che si sono accompagnati alle difficoltà che il settore sta da tempo registrando. Nel 2024 il recupero sarà difficile e proseguirà il trend negativo con una flessione del -2,7 percento.

Le indicazioni che emergono dall’indagine congiunturale tra le imprese manifatturiere da 1 a 500 addetti, vanno nella stessa direzione: per il complesso dell’industria manifatturiera ravennate, nel terzo trimestre del 2023, il volume della produzione realizza un tendenziale +3,5 percento; ma è l’andamento in frenata degli ordini il segnale più evidente del peggioramento dell’attività e si registrano valori già in ambito negativo (-0,2 percento per gli ordini complessivi). Maggior deterioramento si rileva per la componente estera (-2,6 percento, rispetto all’analogo trimestre del 2022). Più in affanno l’artigianato manifatturiero, sia sul fronte dei volumi produttivi (-2,4), sia per i risultati del processo di acquisizione degli ordini (-2,1). Soffre anche il comparto delle costruzioni, con il fatturato che prosegue il trend in discesa (-2,1 percento) e ben lontano dal risultato medio del 2022 (oltre +5 percento). Per il commercio al dettaglio, le vendite risultano in moderato recupero (+2,7 percento), diffuso tra tutte le tipologie analizzate, tenendo conto degli effetti inflattivi in graduale rientro.

Infine, cresce la richiesta di cassa integrazione da parte delle imprese, segno di come gli eventi climatici catastrofici ed il clima di incertezza sul fronte economico abbiano avuto ripercussioni negative sui livelli di attività.

Per quanto riguarda il credito, a settembre il valore complessivo dei prestiti concessi al confronto con il dato dello stesso periodo dell’anno precedente, per il secondo trimestre consecutivo, risulta in calo (-4 percento), con trend in peggioramento; calano i prestiti bancari alle imprese (-6,7 percento), in particolare nel comparto manifatturiero (-7,1 rispetto al 2022) e in quello dei servizi (-8,7), con pesanti conseguenze disincentivanti per gli investimenti.

Crisi ecologica ed emergenza climatica, se ne parla con Unione Popolare

Andrea Fantini Un Autunno Caldo“Crisi ecologica, emergenza climatica e altre emergenze innaturali” è il tema di un incontro organizzato da Labor-up (Laboratorio Ravennate di Unione Popolare), in collaborazione con i circoli di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea “Un altro mondo è possibile” di Ravenna e “9 ottobre” di Bagnacavallo.

L’incontro sarà ospitato al Palazzo Vecchio di Bagnacavallo (Piazza della Libertà, 5), lunedì 12 febbraio, con inizio alle ore 20:30.

L’approfondimento prenderà le mosse dalla presentazione del saggio Un autunno caldo di Andrea Fantini (Codice edizioni), un’analisi storico-scientifica dell’intreccio fra lo sviluppo di un sistema economico, sociale e politico particolare, e il consumo delle risorse del pianeta. Arrivando a una conclusione: per superare questa crisi è necessario trasformare il sistema che l’ha prodotta. E i tempi sono, purtroppo, strettissimi.

Andrea Fantini dialogherà con il giornalista Nevio Galeati.

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