sabato
06 Settembre 2025

Pini abbattuti, interviene Avs: «Ora nuove piantumazioni per compensare»

Dopo la conclusione dei lavori di abbattimento di dieci pini in viale Romagna a Lido di Savio, interviene Alleanza Verdi Sinistra (Avs), la lista dall’anima ambientalista che fa parte della maggioranza con il consigliere comunale Nicola Staloni e l’assessora Hiba Alif.

La posizione di Avs è espressa attraverso una nota alla stampa: «Abbiamo chiesto all’assessorato alla riforestazione (delega affidata a Giancarlo Schiano dei Cinque stelle, ndr) di attivarsi per il recupero delle piante in stato di criticità; di prevedere nuove piantumazioni compensative, adeguate per numero e dimensioni; di coinvolgere preventivamente i cittadini nei prossimi interventi, almeno attraverso i comitati già attivi. Continueremo a vigilare perché si scelga la via della rigenerazione, non della rimozione facile».

Avs assicura di considerare il verde urbano come un bene pubblico essenziale: «Non solo per il paesaggio, ma per la funzione ecosistemica che svolge: combatte le isole di calore, migliora la qualità dell’aria, favorisce la biodiversità e ha un impatto diretto sulla salute e sul benessere sociale».

Gli abbattimenti sono arrivati il 17 luglio al termine di un lungo contenzioso tra cittadini e Comune: «A Lido di Savio sono state effettuate 15 prove di trazione sugli alberi più a rischio e 10 pini sono stati classificati in categoria di pericolosità accertata e abbattuti come previsto da una perizia di uno dei principali studi italiani. Le simulazioni sono state fatte tenendo conto di diverse condizioni di vento, non su un unico parametro come riportato erroneamente da alcuni. Tutti i ricorsi presentati sono stati respinti, confermando la correttezza tecnica e amministrativa dell’intervento».

Basket Serie B: Raggisolaris Faenza e Orasì Ravenna tornano nello stesso girone

In attesa del completamento dei roster, la Federazione Italiana Pallacanestro ha reso noti i due gironi della prossima serie B Nazionale. L’Orasì Basket Ravenna e Raggisolaris Faenza sono state inserite nel girone B con una geografia che abbraccia sei regioni: Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Campania, Lazio e Toscana. Per la gioia delle due tifoserie tornano i derby contro le imolesi e la neopromossa Ferrara. Evitate anche le lunghe trasferte in terra siciliana e calabrese.

Queste le avversarie dell’Orasì Ravenna e Raggisolaris Faenza: Adamant Ferrara, Andrea Costa Imola, Virtus Imola, Ristopro Janus Fabriano, UP General Contractor Jesi, Unione Sportiva Loreto Pesaro, Umana Chiusi, Pielle Livorno, Solbat Golfo Piombino, Consorzio Leonardo Dany Quarrata, Benacquista Assicurazioni Latina, Luiss Roma, Virtus Roma, Paperdi Juve Caserta, PSA Basket Casoria, Power Basket Nocera Inferiore, Allianz Pazienza San Severo.

A seguito della riduzione delle squadre a 38, in accordo con il settore agonistico FIP organizzatrice del campionato, la formula è stata aggiornata come segue: confermata la retrocessione diretta per l’ultima classificata al termine della fase regolare (girone di ritorno); il primo turno di playout coinvolgerà le squadre classificate dal 15° al 18° posto, sempre al termine della stagione regolare. Il calendario della Serie B Nazionale Old Wild West 2025/2026 sarà reso noto giovedì 31 luglio.

Si terrà martedì 22 luglio il consiglio comunale straordinario sulla sicurezza

Comunicata la data del consiglio comunale sulla sicurezza chiesto dall’opposizione. Ѐ stato convocato per martedì 22 luglio, senza attendere la scadenza dei 20 giorni regolamentari e utilizzando lo slot già previsto in calendario. Pronta la reazione di Nicola Grandi (Fratelli d’Italia), Alberto Ancarani (Forza Italia) e Filippo Donati (Viva Ravenna), attraverso un comunicato congiunto:

«Non possiamo che rallegrarci che anche la maggioranza nella conferenza dei capigruppo di oggi abbia condiviso di mettere all’ordine del giorno del consiglio comunale i temi della sicurezza da noi richiesti esattamente sette giorni fa. Evidentemente persino a sinistra dopo il secondo accoltellamento qualcosa deve essere successo. Noi non siamo sordi alle grida dei cittadini che chiedono una maggior sicurezza, e data l’assoluta sottostima del grande e reale problema, abbiamo chiesto con urgenza un consiglio comunale straordinario perché Ravenna non può più attendere. Quello che sta succedendo in città sembra un thriller ma, invece è la realtà che i ravennati vivono quotidianamente, giorno e notte, ormai da diversi anni e che si è acutizzata in maniera preoccupante da un paio di anni. Un bollettino di violenze, rapine, spaccate alle vetrine dei negozi, furti negli appartamenti, rapine in strada, violenze sessuali, truffe, minacce posti in essere sempre più da minorenni, soprattutto stranieri di seconda generazione, da soli o in branco (baby gang), che potrebbe includere la pacifica, sonnolenta città dei mosaici alle grandi metropoli di Milano, Roma, Bologna, Napoli. Che la risposta lapidaria dell’assessore alla sicurezza, Fusignani sia sempre la stessa: “a Ravenna si vive e ci si muove anche in bicicletta serenamente” posto che si tratta di “percezione di insicurezza” nei cittadini, accusando noi dell’opposizione di cavalcare l’onda sicurezza solo per scopi elettorali o facendo qualche marcia indietro quando persino i suoi lo richiamano a un improvvisa richiesta di senso della realtà».

I tre membri dell’opposizione hanno annunciato ciò che porteranno in sala consiliare: «I 200 agenti della Polizia Locale sono alle dipendenze del Comune di Ravenna, ed è compito di quest’ultimo controllare la pianta organica, delineare le linee guida in accordo con il Comandante della Polizia Locale, rendere il quarto turno realmente operativo sulle strade, soprattutto di notte, liberando le forze di polizia per un rapido e reale intervento, stanziare fondi per l’assunzione di personale amministrativo civile per le mansioni di segretariato e back office al fine di implementare l’organico operativo degli agenti di polizia locale, installare una postazione fissa presso i giardini spyer h 24, creare una cabina di regia condivisa con Polizia di Stato e Carabinieri per l’intervento in tempo reale durante i crimini che le telecamere immortalano, sottoscrivere una convenzione con le associazioni di addestramento dei cani anti-droga per servizi continuativi presso la stazione ferroviaria, parchi, plessi scolastici, pattuglie a piedi di agenti anche miste con forze ausiliarie quali gli street tutor e/o le agenzie di vigilanza eccetera. Il nostro approccio è dunque concreto, pratico, operativo e realistico e al consiglio di martedì 22 spiegheremo ogni dettaglio».

Tra padel, calcio e amarcord, a Cervia arriva il tour di “Bobo” Vieri: «A Ravenna ricordi bellissimi»

Padel, beneficenza e amarcord del calcio italiano degli anni ’90 sono gli ingredienti di un evento in programma a Cervia da oggi, 18 luglio, a domenica 20 luglio. La spiaggia libera nei pressi del bagno Ben 191 e le strutture del bagno Fantini ospiteranno la seconda delle tre tappe del “Bilboa Bobo Summer Cup Padel Tour 2025”. Per tre giorni Christian Vieri, altri ex calciatori con trascorsi ai massimi livelli del pallone e duecento padelisti amatoriali si sfideranno nelle gabbie da padel.

Sono attesi Nicola Amoruso, Cristian Brocchi, Alessandro Budel, Luca Ceccarelli, Vincent Candela, Paolo Di Canio, Thomas Locatelli, Marco Materazzi, Giuseppe Pancaro, Alessio Tacchinardi, Stefano Torrisi. «Sabato 19 faremo il sorteggio delle coppie e ci sarà da ridire – scherza Vieri –. Per tutti in teoria è un divertimento, ma in realtà sono tutti competitivi al massimo. Appena scendono in area e sentono la presenza del pubblico, che potrà assistere gratuitamente a tutti i nostri incontri, hanno il sangue agli occhi…». Gli ex calciatori si sfideranno sul campo da padel sabato 19 e domenica 20 luglio con inizio alle 18. In parallelo si disputerà il torneo degli amatori (circa 200 iscritti) organizzato dall’Italy Padel Tour: gare sia in arena sia sui campi del Fantini Club a partire dalla mattinata di venerdì 18 luglio. Le coppie vincenti delle due competizioni si affronteranno nella SuperFinale, in scaletta domenica dopo le 20.

Vieri, come mai così tanti ex calciatori sono attirati dal padel?
«È il giusto equilibrio fra divertimento, allenamento, competizione. Il padel è più tattico di quello che si può immaginare e quindi riporta a galla tutti gli insegnamenti raccolti nella car- riera in campo».

Quali caratteristiche da ex calciatore possono tornare più utili?
«L’intesa e il feeling che serve fra compagni sono simili a quelli fra calciatori dello stesso ruolo».

Qual è il suo colpo migliore?
«Il dritto a sorpresa».

Quante persone conta la macchina organizzativa del tour?
«Io cerco di curare ogni particolare, poi c’è il mitico Andrea “Fox” Guidi che lavora sui miei eventi da sempre, il tuttologo Silvio, i responsabili del montaggio e smontaggio di arena e villaggio e un’agenzia per commerciale e produzione di contenuti: in totale siamo più di 50 persone. Ci sarà un’arena da 1.500 posti a sedere e ci aspettiamo il pienone, anche per il villaggio che apre alle 10 del mattino e che, grazie agli sponsor, offre divertimento e gadget per tutti».

Cervia e Milano Marittima sono zone dove è di casa da anni. C’è qualche ricordo in particolare che ha?
«Ho tantissimi ricordi. Il mio amico “Fox” mi ha portato al Pineta per la prima volta quando avevo 18 anni. E poi per vent’anni tutti i calciatori d’Italia venivano a Milano Marittima perché era la località più “in” dove andare»

Da queste parti ha anche giocato: stagione 1993-94, la prima della storia del Ravenna in serie B e lei fu il capocannoniere giallorosso con 12 gol. Che ricordi ha?
«Anche se a fine campionato siamo retrocessi, considero Ravenna uno dei posti dove sono stato meglio nella mia carriera. Da queste parti c’è brava gente, educata, che si prende cura di te e ti fa vivere bene. E poi si mangia da dio».

Di quei 12 gol ne ricorda uno più di altri?
«Sono tutti belli quando sei giovane e poi fare gol in B era importante a prescindere dalla bellezza».

Il Ravenna sta per essere ripescato in serie C. Conosce qualcuno della nuova dirigenza?
«So che c’è la famiglia Cipriani che è conosciuta in tutto il mondo con un brand incredibile. E poi ci sono Lorenzo Tonetti e Ariedo Braida, persone giuste per riportare il Ravenna in serie B».

Quest’anno allo stadio si è visto anche Marco Borriello, non ha pensato di fare un giro?
«Sarei dovuto venire con lui, ma non ce l’ho fatta. Il prossimo anno se avrò occasione verrò volentieri».

Da un anno è nel team Dazn come opinionista. Come si trova? È servito un po’ di allenamento per questo ruolo nuovo?
«Mi sono trovato benissimo, ma ormai non mi alleno più per niente. Solo per il padel».

Il nuovo Mondiale per club Fifa si è appena concluso. Lo ha definito un torneo di grande prestigio, paragonabile alla Champions League. L’avrebbe pensato anche il Vieri calciatore di 30 anni fa?
«Sì, le competizioni di alto livello mi hanno sempre entusiasmato».

Non si rischia l’eccesso di impegni nella stagione dei giocatori?
«Non credo che ci sia un’overdose d’impegni, basta gestire bene le forze a disposizione. Oggi tutti i club hanno almeno 25 calciatori di movimento. Per le società, grazie all’intelligenza del presidente Infantino, è una miniera d’oro e ora tutti lo vogliono organizzare. In finale sono arrivate Psg e Chelsea, due delle squadre che hanno disputato più partite nell’arco della stagione».

Ecco il calendario della Consar: esordio casalingo contro Porto Viro

La nuova stagione sportiva della Consar Ravenna, la quarta consecutiva in A2, comincia ancora in casa contro l’Alva Inox 2 Emme Service Porto Viro, esattamente come due annate fa. Nella giornata odierna a Bologna, a conclusione dei tre giorni di Volley Mercato, è stato diramato il calendario, nel corso di un evento presentato dal giornalista Rai Maurizio Colantoni e caratterizzato dall’intermezzo musicale di Ron.

La squadra di Valentini inizia il 19 ottobre in casa, al Pala De Andrè, contro i veneti del Porto Viro, con i due ex ravennati in campo Erati e Giulio Pinali e uno in panchina, il vice allenatore Matteo Bologna. La settimana successiva la prima trasferta stagionale a Macerata, che sancirà l’immediato ritorno da ex biancoverde di Samuil Valchinov. E alzerà subito il livello delle sfide che attendono la compagine ravennate. La retrocessa Prisma Taranto, guidata dall’ex coach ravennate Gianluca Graziosi, sarà l’avversario della terza partita, poi per Ravenna due trasferte di fila ad Aversa, nella seconda domenica di novembre come l’anno scorso, e Cantù, che anticiperanno le due sfide contro le neopromosse: Lagonegro, in visita al Pala De Andrè il 23 novembre, e Sorrento che attende la Consar il 30 novembre. Con l’ultima d’andata a Pineto, il 4 gennaio, e la prima di ritorno a Porto Viro, l’11, la formazione di Valentini inizierà il 2026 con due gare fuori casa di fila.

Il campionato di A2 Credem Banca del 2025/2026 prevede tre turni infrasettimanali: il 3 dicembre, con la Consar in casa contro Brescia, il 4 marzo con la trasferta in terra bresciana e il 18 marzo con il match casalingo contro la Tinet Prata.

Ufficializzate anche le date della Del Monte Coppa Italia che trova una collocazione diversa: nel corso della stagione e non più a fine campionato. I quarti di finale si giocheranno il 21 gennaio 2026, le semifinali il 4 febbraio 2026 mentre la finale si disputerà il 22 febbraio 2026. In aprile, il 5 o 6, il giorno di Pasqua o Pasquetta, sarà assegnata la Supercoppa di A2.

Il commento di coach Valentini: «Il calendario ci riserva subito un inizio difficile in cui affronteremo alcune delle formazioni candidate a disputare un campionato di vertice e un finale altrettanto complesso. Guardando gli organici, è difficile oggi fare grandi distinzioni perché si annuncia un campionato di un livello ancora più alto, senza formazioni deboli e con tante pretendenti ai playoff. Sarà molto importante disputare una buona regular season e avere continuità di rendimento e di risultati».

Il calendario della stagione 2025-2026 è nella galleria in cima all’articolo.

 

 

Il sindaco sulla sicurezza: «La vivibilità di una città dipende anche da come si animano spazi, vie e piazze»

Il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni, ha divulgato una nota scritta per commentare gli episodi di microcriminalità avvenuti nelle ultime settimane tra città, forese e lidi. Una rapida successione di rapine, aggressioni e furti che ha scosso l’opinione pubblica. Il concetto espresso dal primo cittadino, in sintesi: il Comune farà la propria parte collaborando con lo Stato per la gestione dell’ordine pubblico e la repressione dei reati, ma serve anche la prevenzione del disagio che passa da un approccio più attivo al modo con cui si animano gli spazi pubblici.

Di seguito il testo dell’intervento di Barattoni:

L’acuirsi degli eventi criminosi a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni e nelle ultime ore nella nostra città ci impone una serie di riflessioni che abbiamo il dovere di condividere con la cittadinanza. Quanto accaduto ci preoccupa fortemente, lo abbiamo evidenziato a Prefettura e Questura, e siamo vicini e partecipi dell’apprensione di tanti cittadini e cittadine di Ravenna davanti a fenomeni che, se non affrontati celermente, rischiano di mutare il modo stesso in cui siamo abituati a guardare e vivere la nostra città. Per questo è importante dire che si intrecciano diversi problemi e non saranno le dichiarazioni propagandistiche a modificare l’evolversi degli eventi, basti guardare in quante altre città questi problemi riempiano le prime pagine dei quotidiani.

È solo attraverso una piena e coordinata collaborazione tra livelli istituzionali che un tema così complesso come quello della sicurezza urbana può essere affrontato con efficacia, sapendo che l’azione di un Ente Locale può essere, e nel nostro caso continuerà ad essere, di supporto e massima collaborazione all’azione delle Forze dell’Ordine.
Questura e Prefettura stanno intensificando le azioni di controllo e, come Amministrazione locale, ci siamo messi immediatamente a disposizione degli organi preposti per intensificare le azioni di pattugliamento in zone specifiche come quella, ad esempio, della stazione.

Per quest’anno abbiamo inoltre potenziato l’organico della nostra Polizia Locale con 14 assunzioni stagionali, che rimarranno in servizio ben oltre il consueto periodo estivo. Questa non è l’unica azione di potenziamento che stiamo perseguendo, infatti in autunno indiremo un concorso per l’assunzione di sei nuovi agenti, che andranno a sommarsi ai due assunti a tempo indeterminato appena a giugno.

Allo stesso tempo non si deve sottovalutare un fenomeno, quello della violenza giovanile, che purtroppo sta investendo diversi territori, al punto che proprio ieri i rappresentanti dei Comuni hanno richiesto un confronto con il Ministro Piantedosi per un coinvolgimento più forte dello Stato anche su questo tipo di emergenze. In quell’incontro si è parlato anche della necessità di una riforma della Legge Cartabia rispetto al tema della necessità della denuncia da parte di chi subisce un furto per poter procedere contro chi delinque e, più in generale, non possiamo non evidenziare che spesso chi è coinvolto in fatti di cronaca è stato più volte sottoposto a provvedimenti di restrizione delle proprie libertà a causa di illeciti simili risoltisi nel nulla.

Tuttavia, sarebbe insufficiente circoscrivere un fenomeno così preoccupante e complesso a soli interventi di presidio e ordine pubblico, seppur necessari, anche perché spesso chi ha commesso il reato è stato preso dopo poche ore, se non minuti.

Saremo quindi partecipi nello spirito di massima collaborazione istituzionale e, nonostante la sicurezza sia un tema di competenza statale, nel lavoro necessario per aumentare la sicurezza urbana, ma siamo convinti che serva anche una strategia di prevenzione del disagio insieme ad alcune azioni di più lungo respiro, perché il tema della vivibilità e della socialità di una città, dei lidi e dei paesi, dipende anche da come si pensano e si animano gli spazi, le vie e le piazze.

Allo stesso tempo, non possiamo ignorare come questo chiami in causa problematiche di natura sociale, educativa e, in alcuni casi, anche di gestione di minori stranieri non accompagnati.
Una complessità che necessita di azioni più ampie di prevenzione capaci di riconoscere, intercettare e affrontare il disagio giovanile laddove si manifesti.

Questo non è il momento di farsi prendere dall’odio o cedere all’illusione di soluzioni facili, dichiarazioni propagandistiche, è il momento di trovare un approccio costruttivo e condiviso davanti a problemi seri, senza sacrificare l’umanità e l’apertura che la nostra comunità ha sempre dimostrato di avere a cuore.

Incendi allo Spartaco, la solidarietà di Ravenna in Comune: «Un habitat di libertà difficilmente ripetibile»

Arriva da Ravenna in Comune un messaggio di solidarietà per il centro sociale Spartaco, vittima di ripetuti attacchi negli scorsi mesi. Il 12 maggio infatti ha preso fuoco uno dei bagni, mentre il 19 giugno a bruciare è stato il giardino sul retro. Infine, l’8 luglio l’incendio è scoppiato nella sala ex biblioteca. Tutti gli episodi sono stati classificati come dolosi e, nonostante si sia trattato di roghi contenuti, si sono registrati diversi danni alla struttura e agli arredi.

La polizia, sempre intervenuta sul posto, mantiene il riserbo sulle indagini ma, secondo quando riportato dalla lista di sinistra, le persone che vivono il centro sociale e l’assemblea di gestione avrebbero ormai inquadrato gli autori dei gesti, identificandoli come «persone che nulla hanno a che fare con il collettivo».

«Nonostante queste dichiarazioni alcuni organi di stampa e gli esponenti politici della destra locale lasciano intendere che gli attacchi vengano compiuti da persone che fanno parte del centro sociale o che comunque lo frequentano attivamente, come se si trattasse di regolamenti di conti o litigi interni – si legge nella nota diffusa alla stampa – Queste prese di posizione politiche unite all’atteggiamento delle forze dell’ordine verso gli autori degli incendi (difficile da comprendere per chi ricorda che in tempi neanche troppo lontani fioccavano multe da 44mila euro per chi si azzardava a sorseggiare una birra al centro sociale), sembrano condurre verso un orizzonte di criminalizzazione generale per lo spazio e le persone che lo frequentano. Il centro sociale Spartaco di Ravenna rappresenta invece una nicchia da difendere, un habitat di libertà e socialità che difficilmente potrà ripetersi qualora si perdesse. E la solidarietà delle persone che negli anni lo hanno attraversato dimostra tale valore, partecipando in questi giorni ai lavori di pulizia e restauro o esprimendo messaggi di vicinanza da parte di chi si trova lontano».

Anche Potere al Popolo mostra vicinanza al collettivo, sollecitando la convocazione di un tavolo «per discutere dell’edificazione di nuovi spazi sociali e pubblici in città e nel forese-dormitorio, dove la carenza è ancor più sentita».

La vita di “Trùcolo” diventa un film: al via le riprese nel cervese. Si cercano attori e comparse

Basso, ricurvo e sommerso dalla mole di coperchi e tegami che portava sulle spalle: la figura di “Trùcolo”, icona del folklore cervese e personaggio reso immortale dalla penna di Grazia Deledda, torna a fare parlare di sé con un lungometraggio dedicato. Le riprese tra le vie della città inizieranno a ottobre.

Trùcolo (Ricci Pintino Augusto Italiano), figura realmente esistita e stagnino della città, è conosciuto affettuosamente da tutti nella comunità cervese e simbolo di bontà e genuinità popolare. L’associazione forlivese “Di scena in scena” trasformerà la sua storia in una una commedia per famiglie dai toni leggeri e surreali, con l’obiettivo di valorizzare Cervia e il suo territorio, raccontando con sensibilità e ironia una storia che affonda le radici nella tradizione locale per aprirsi a un pubblico ampio e trasversale. 

Il progetto ha ottenuto il supporto del Comune di Cervia, in particolare dell’Assessorato alla Cultura guidato dall’assessora Federica Bosi, e sarà realizzato con la collaborazione di diverse realtà del territorio. In attesa del girato di Continuavano a chiamarlo Trùcolo, in autunno, già dalle prossime settimane inizieranno sopralluoghi, casting e incontri con aziende, enti e associazioni locali, con l’intenzione di concludere partnership e collaborazioni operative e creative entro la fine di luglio.

L’associazione apre anche una call per la ricerca di protagonisti e comparse, con esperienza attoriale pregressa (teatro, cinema, tv o formazione). Per gli attori non sarà previsto compenso.
Nello specifico si ricercano tre ruoli principali:  Trùcolo (60/70 anni, molto magro, basso, naso pronunciato. Bizzarro, spontaneo, logica surreale. Gradita conoscenza del dialetto romagnolo). Dado (30/35 anni, alto, atletico, bell’aspetto. Festaiolo, simpatico, irresistibile), Ginni (30 anni circa, magra, statura medio-bassa. Timida, riservata, appassionata di storia). Sono sei invece i ruoli minori a disposizione: Guido (50/60 anni, alto, in carne, molto curato. Autoritario, elegante, surreale), responsabile del Comune di Cervia (40/60 anni. Ruolo secondario ma importante, tono burocratico esasperato), la commercialista nuda (30/40 anni, avvenente, disinvolta. Scena comica con nudo), le ragazze degli appuntamenti (3 ruoli) – 25/40 anni, bella presenza, ironia e leggerezza, lo stagista del laboratorio – 18/25 anni, molto gracile, gestualità nervosa, impacciato, Napoleone – Età aperta. Cercasi interprete con fisionomia simile a Bonaparte (basso, tratti marcati, sguardo deciso). 

È possibile candidarsi entro domenica 27 luglio inviando una mail a casting@discenainscena.it indicando nell’oggetto Candidatura per film CACT – [nome del ruolo] e allegando il proprio Curriculum artistico, 2 foto (primo piano + figura intera), un breve video di presentazione (self-tape, max 2 min) e le proprie generalità.

L’idea del film è nata dal regista Andrea Petrini, colpito, durante una visita a Cervia, dalla targa dedicata proprio a Trucolo. Da lì l’intuizione: farne un personaggio centrale di una storia nuova, affettuosa, surreale. Il progetto prevede una prima proiezione ufficiale a Cervia, un tour festivaliero nazionale e internazionale, una successiva distribuzione nelle sale cinematografiche e sulle principali piattaforme streaming.

Il barista rapinato: «Mi hanno puntato un coltello alla gola, ma non avevano sacchi per il bottino»

Appena è uscita l’ultima cliente, poco prima della mezzanotte tra il 16 e 17 luglio, nel bar tabaccheria Stella a Camerlona di Mezzano sono entrati due rapinatori. «Mi sono trovato un coltello puntato alla gola – ricorda il titolare – e ho capito che qualunque reazione era troppo pericolosa». Sigarette, gratta e vinci e fondo cassa – il bottino della rapina – non valgono una coltellata. L’attività in via Reale oggi è solo bar e rivendita tabacchi, ha cessato il servizio di ristorazione.

Il giorno dopo il barista è come sempre dietro al bancone, dove è da circa quattro anni: «Mai subito rapine o furti. Spero non abbiano voglia di tornare perché è stato un colpo facile». Erano circa le 23.40: «Di solito chiudo prima, ma ieri sera qualche cliente è rimasto più a lungo. Appena è uscita l’ultima persona, una cliente abituale che conosco da tempo, ho cominciato le pulizie e mi sono trovato due uomini di fronte».

Uno impugnava un coltello e l’altro una pistola: «Non sembrava un giocattolo, ma non so dire se fosse vera». Entrambi avevano il volto camuffato: uno con un cappuccio e l’altro con una sciarpa. «Ho visto bene gli occhi perché li ho avuti di fronte molto vicino, non mi sembravano facce conosciute. Parlavano male l’italiano, dal colore della carnagione potevano essere magrebini».

Strane le modalità dell’azione, quasi improvvisate sul momento: «Hanno cominciato a chiedermi un sacchetto nero e alla fine hanno preso quello in cui mettiamo i fondi del caffè e quello dove teniamo della plastica da buttare, li hanno svuotati e li hanno usati per riempirli con le cose rubate. Quando poi ci ho ripensato mi è sembrato strano che siano venuti a fare una rapina senza portarsi qualcosa dove mettere le cose».

Nella ricerca dei sacchetti i rapinatori hanno trovato una delle fascette di plastica degli imballi degli scatoloni di sigarette e l’hanno usata per legare i polsi del barista dietro la schiena: «Io non mi sono opposto e non mi hanno fatto male, non mi hanno mai colpito».

La fuga è avvenuta a bordo di una vettura scura: «Quando sono scappati di corsa ho sentito un colpo di clacson in strada, mi sono avvicinato alla porta, ho visto un’Audi nera familiare con la luce degli stop accesi e poi è partita verso Ravenna. I due non li ho più visti nei dintorni, penso siano saliti sulla macchina». Il locale è dotato di telecamere di videosorveglianza, dentro e fuori: i carabinieri che indagano hanno acquisito le immagini.

Morto a 17 anni in moto, il ricordo dell’ex allenatore di calcio: «Un ragazzo d’oro»

La vittima dell’incidente stradale avvenuto stamani, 17 luglio, a Marina di Ravenna è Azdin Ben Laroussi di 17 anni. Il giovane, come già noto, era alla guida di una motocicletta e verso le 5 è finito fuori strada nella rotonda tra viale della Pace e via Trieste. Solo escoriazioni, invece, per la 16enne seduta dietro. Il suo racconto ha confermato la dinamica apparsa da subito chiara: anziché percorrere la rotatoria, la moto è finita contro la rotonda e per il ragazzo nato nel 2008 non c’è stato niente da fare. Non risultano coinvolti altri veicoli.

Fino a un anno fa l’adolescente giocava a calcio nella Endas Monti, squadra del quartiere Darsena. Francesco Stucci è stato il suo allenatore: «A giugno 2024 ha deciso di lasciare il calcio per dedicarsi alla palestra. Ricordo che avevamo provato a convincerlo a continuare perché in porta se la cavava bene e perché era un ragazzo d’oro che faceva piacere avere in gruppo. Venne a fare un ultimo torneo con noi, quasi per farci un piacere perché ci mancava un portiere, ma si vedeva che non si divertiva e a quel punto abbiamo capito che era meglio si dedicasse ad altro».

Il ricordo di Stucci è di un giovane molto disponibile: «La partecipazione a quel torneo, quando già aveva deciso di smettere, è la dimostrazione di quanto era generoso. Nei piccoli litigi che possono nascere in uno spogliatoi lui era quello che si metteva in mezzo per farli finire, aveva una bella stazza e si faceva valere».

Ultimati i lavori di aggiornamento della centrale idrica di Solarolo

Sono terminati i lavori di ristrutturazione e potenziamento dell’impianto di potabilizzazione situato lungo la SP10 a Solarolo, in prossimità del campo sportivo comunale. Si tratta di un impianto fondamentale per la distribuzione dell’acqua potabile al centro urbano e a tutta la rete idrica comunale.

L’intervento ha richiesto un investimento di circa 300 mila euro da parte del Gruppo Hera, reso necessario in parte dall’obsolescenza delle apparecchiature e in parte dai danni causati dall’alluvione del 2023.

In particolare, sono stati sostituiti gli impianti di filtrazione, le tubazioni interne di collegamento delle apparecchiature oltre al totale rinnovamento dell’impianto elettrico. È stata prestata cura particolare nella scelta delle apparecchiature di controllo del processo, aggiornate alle nuove tecnologie disponibili allo scopo di migliorare l’affidabilità del sistema, e delle elettropompe, di nuova concezione, in grado di garantire rendimenti energetici ottimali a tutto vantaggio dell’ambiente. Le opere murarie sono state ripristinate cercando di mantenere la tonalità della tinta originaria che ben si integra nel contesto paesaggistico.

L’intervento di ammodernamento è stato effettuato durante l’inverno, quando i consumi idrici sono inferiori, per non creare disservizi alla cittadinanza.

Il ripristino della totale capacità produttiva dell’impianto di potabilizzazione di Solarolo, con una potenzialità produttiva pari a 12 litri al secondo, unitamente al collegamento con l’impianto di produzione di Castel Bolognese, consente di garantire al territorio comunale di avere due sistemi di alimentazione della rete idrica comunale a tutto vantaggio della garanzia della continuità del servizio di distribuzione dell’acqua potabile.
Inoltre, sono stati migliorati i sistemi di controllo di funzionamento da remoto dell’impianto, che consentono al Polo Tecnologico Telecontrollo e Call Center Tecnico Reti e Impianti di Hera a Forlì di monitorare 24 ore su 24 il funzionamento di tutte le apparecchiature, consentendo di intervenire immediatamente in caso di guasto, a garanzia del mantenimento di un livello di servizio d’eccellenza.

«L’intervento eseguito da Hera di potenziamento e aggiornamento tecnologico del potabilizzatore persegue l’obiettivo di valorizzare la qualità della risorsa idrica e migliorare l’efficienza di un servizio indispensabile per la comunità – sottolinea la sindaca Maria Diletta Beltrani – Grazie a questi lavori e al miglioramento dei sistemi di controllo da remoto del potabilizzatore si riuscirà a garantire una distribuzione dell’acqua più sicura ed efficiente».

Abbattuti dieci dei pini di viale Romagna. Il Comitato: «Non ci fermeremo, depositata una denuncia contro il Comune»

È partito nella mattinata di oggi (17 luglio), l’abbattimento dei pini di Lido di Savio, dopo un anno di battaglia tra l’amministrazione e il comitato cittadino “Salviamo i pini”. A seguito dell’ultima sentenza del tar che ha respinto il ricorso del gruppo.
A partire dalla prima mattina di oggi le squadre del Comune hanno proceduto al taglio dei primi dieci esemplari (su un totale di 49 pini segnalati dei quali, secondo programma, non dovrebbero salvarsene più di un paio). Gli alberi abbattuti sono stati classificati dall’agronomo Morelli, incaricato dal Comune, come a “classe D” (rischio estremo).
I lavori in viale Romagna si sono conclusi poco dopo mezzogiorno. A partire dalle sei di mattina, un gruppo di circa 40 attivisti si è radunato sul posto per protestare contro quello che viene definito un «ecocidio». L’intervento è stato presidiato da polizia locale e carabinieri «Non ci fermeremo davanti a questo scempio – commentano i membri del comitato, composto da residenti, commercianti e turisti affezionati alla località – abbiamo depositato una denuncia contro il Comune di Ravenna per l’abbattimento di alberi giudicati pericolanti con prove non rispondenti allo stato dei luoghi».
Secondo quanto riportato dal comitato infatti l’ingegnere tedesco Lothar Wessolly, inventore delle prove di trazione di “Progetto Verde” utilizzate per la perizia (e stilate inizialmente con l’obiettivo di salvare pini apparentemente ammalorati ma ancora sani) avrebbe analizzato i referti giudicandoli inattendibili, perché l’azione del vento sull’alberata è stata calcolata come si trattasse di esemplari pienamente esposti e senza protezione. Scenario che non corrisponde alla realtà, in quanto gli alberi sono protetti da una doppia cortina di edifici. «Tutto questo è stato segnalato pubblicamente e formalmente molte volte – continuano dal comitato – vengono abbattuti alberi non problematici dichiarando il falso e senza effettuare alcuna controverifica dopo l’autorevole pronunciamento di Wessolly. Anche oggi abbiamo provato ad aprire un dialogo con le squadre, ma non è servito a nulla».
Il Comune non ha ancora comunicato quando verranno messe in atto le prossime fasi di intervento. La scadenza dell’ordinanza di abbattimento è prevista entro il 30 settembre.

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