Sulla mostra collettiva di sei fotografi palestinesi sulle condizioni di vita a Gaza: «Ogni scatto è un battito cardiaco, ogni immagine è una testimonianza»
Giovedì scorso (15 maggio) allo spazio espositivo di viale Berlinguer 11, a Ravenna, si è tenuta l’inaugurazione della mostra fotografica I Grant You Refuge (Ti concedo rifugio) che racconta le condizioni di vita della popolazione civile a Gaza. Le istantanee sono affiancate da disegni di bambine/i palestinesi che “esprimono” il loro vissuto dall’inizio dell’ulteriore conflitto avviato il 7 ottobre 2023.
L’esposizione è diffusa anche nei seguenti spazi cittadini: Teatro Rasi, Casa delle Culture, Sportello per cittadini migranti, varie sedi Cgil e diverse vie della città e di Marina di Ravenna, attraverso una serie di manifesti di grande formato (info utili a questo link). Una mostra collettiva – visitabile fino al 30 giugno – dei sei fotografi palestinesi Shadi Al-Tabatibi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Saeed Mohammed Jaras, Omar Naaman Ashtiwi e Jehad Al-Sharafi, curata dal fotografo Paolo Patruno e che trae ispirazione dall’omonima poesia della scrittrice e poetessa palestinese Hiba Abu Nada, uccisa nella sua casa nel sud di Gaza da un raid israeliano il 20 ottobre 2023.
L’esposizione si propone di dare voce e visibilità alle sofferenze e alle atrocità che il popolo palestinese sta subendo, in rappresentanza dei fotoreporter che vivono e lavorano nella zona, come testimoni oculari di uno dei conflitti contemporanei. «Essere palestinesi – afferma il fotografo Shadi Al-Tabatibi – è una storia intrecciata di resilienza, dolore e speranza. Ogni fotogramma catturato porta il peso di una nazione che lotta per la giustizia e la pace. I fotografi documentano non solo la distruzione, ma anche lo spirito inflessibile del popolo palestinese, i bambini che giocano tra le macerie, la forza silenziosa delle madri e la fermezza di una comunità che si rifiuta di essere spezzato. Essere un giornalista a Gaza non significa solo avere una macchina fotografica, significa rischiare finanche la propria vita per mostrare al mondo la verità. I fotografi non sono immuni alla violenza che documentano, stando quotidianamente sulla linea di fuoco, sono presi di mira proprio come le persone tra cui si trovano. Ogni clic delle loro macchine fotografiche potrebbe essere l’ultimo, ma continuano nel proprio lavoro perché le loro storie, le loro voci e la loro esistenza contano. Attraverso i loro obiettivi, si sforzano di preservare la verità e l’umanità, sperando che le immagini possano rompere le barriere dell’indifferenza e accendere la solidarietà. A Gaza, dove la vita e la morte sono spesso separate da singoli istanti, questi fotografi non scattano solo foto, le vivono. Ogni scatto è un battito cardiaco, ogni immagine è una testimonianza. Queste storie, crude e senza filtri, devono essere condivise per ricordare al mondo le lotte, i sacrifici e la speranza incrollabile di ogni fotoreporter, di ogni palestinese».
La mostra fotografica rientra nell’ambito dell’edizione 2025 del Festival delle culture di Ravenna che quest’anno ha come titolo Oltre il conflitto. La rassegna, che è alla sua diciottesima edizione, si avvale della collaborazione di istituzioni culturali, comunità migranti, associazioni, enti del terzo settore, cittadine/i e del contributo di artisti e intellettuali con l’obiettivo di proporre dibattiti, concerti, percorsi di lettura, incontri con autrici e autori, convegni, spettacoli teatrali, film, mostre e occasioni di festa.
Pur faticando a rintracciare le giuste parole per raccontare l’orrore, è indispensabile non scegliere il silenzio, denunciare l’indifferenza dei governi, di molti media e obbligare l’opinione a pubblicare a prendere atto del genocidio in atto. Mezz’ora prima dell’inaugurazione della mostra, in solidarietà a tutto il popolo palestinese, davanti allo spazio espositivo si è tenuto un flash-mob realizzato dal Movimento delle Donne in Nero di Ravenna a cui hanno aderito cittadine/i – come azione/partecipazione politica nella vita pubblica – per denunciare il genocidio in Palestina e rivendicare una società meno oppressiva, meno ingiusta, non militarizzata e più democratica di quella in cui ci troviamo a vivere oggi.
Le corse toccheranno tutta la Riviera romagnola. Saranno allestiti 4 collegamenti al sabato e altrettanti la domenica di una durata inferiore alle quattro ore
Per tutta la stagione estiva (a partire dalla seconda metà di giugno) sarà possibile salire in treno a Milano e scendere nelle principali località della Riviera Romagnola e nelle città d’arte di Ravenna e Rimini. E viceversa.Niente più cambio di treno a Bologna.
Saranno otto le nuove corse, quattro il sabato e quattro la domenica, per collegare direttamente Milano a Ravenna, Lido di Classe, Cervia, Cesenatico, Gatteo a Mare, Bellaria, Igea Marina, Rimini Torre Pedrera e Rimini.
Le partenze dal capoluogo lombardo saranno alle ore 5.15 e alle 11.20. Due le opzioni con direzione opposta, con arrivo a Milano Centrale alle 18.45 e alle 20.50 (Milano Rogoredo alle 18.31 e alle 20.31). I nuovi treni seguiranno il percorso Milano-Bologna-Ravenna-Rimini, con tempi di percorrenza inferiori alle 4 ore fra il capoluogo lombardo e la città dei mosaici, circa un’ora in meno rispetto alle partenze attuali con cambio a Bologna. Tempi di viaggio analoghi anche per le corse di rientro.
Trenitalia tramite un comunicato stampa dichiara: «La scelta degli orari di partenza dei nuovi collegamenti tiene conto dei numeri dei viaggiatori in salita a Milano sui regionali di Trenitalia Tper che lo scorso anno, in quelle fasce orarie e quando i collegamenti diretti non erano ancora disponibili, sono stati in media circa 600 il sabato e oltre 450 la domenica. L’obiettivo è incrementare questi numeri grazie a tempi di viaggio ridotti e senza cambi di treno. E per coloro i quali il fine settimana comincia il venerdì pomeriggio, confermato il collegamento diretto Milano – Ravenna – Rimini con partenza alle 18.15 e arrivo a Ravenna alle 22.17 e Rimini alle 23.18».
Il servizio sarà effettuato con i nuovi regionali Rock doppio piano, allestiti con una composizione in grado di offrire fino a 600 posti a sedere. Fra le caratteristiche di questi treni: spazi ad hoc per i bagagli, posti riservati alle biciclette e possibilità di ricarica dei mezzi elettrici, prese al posto per la ricarica dei propri dispositivi.
Il potenziamento dei collegamenti è finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle proprie funzioni di committente e programmatore del servizio ferroviario regionale.
Vinta la finale playoff contro Noceto davanti a un Pala Mattioli tutto esaurito
Il Capra Team Ravenna, unica formazione di basket femminile della città, giocherà la stagione 2025-2026 in Serie B. Decisiva è stata la vittoria casalinga per 63-40 nella finale playoff contro Walnut Basket Noceto, davanti ai 350 spettatori di un colorato Pala Mattioli. Le “Capre” hanno così mantenuto fede ai favori del pronostico, dopo aver condotto con ampio margine la classifica della stagione regolare (17 vittore e una sconfitta per un totale di 34 punti).
Le ragazze di coach Lisoni potevano anche gestire il vantaggio maturato all’andata (+22) ma hanno confermato ulteriormente l’ampio divario con Noceto (che si è classificata prima nel girone A), trionfando con il rotondo punteggio di 63-40. Le avversarie hanno provato a tenere testa in avvio alle padrone di casa e il primo tempo si è giocato punto a punto (16-12, 19-13), ma nella ripresa Ravenna ha cambiato marcia con un terzo quarto ai limiti della perfezione in attacco e in difesa (20-6). Gli ultimi 10 minuti sono stati una vera e propria passerella per festeggiare per la prima volta nella storia la promozione del Capra Team Ravenna nel campionato interregionale di Serie B.
La gioia è evidenziata anche da un post su Facebook della società: «Questa promozione non nasce in una sera. È il frutto di anni di lavoro silenzioso, di passione quotidiana. Di allenatori, dirigenti, volontari. E soprattutto della famiglia Maioli, che ha creduto – e continua a credere – nello sport come strumento educativo e sociale. Un traguardo. Ma anche un nuovo inizio. Adesso arriva la Serie B. Adesso si gioca con le grandi. Ma questa promozione è solo il primo passo. La punta di un iceberg costruito con visione, sacrificio e amore. A Ravenna è successo qualcosa di grande. Non solo per il basket. Ma per tutti quelli che credono che con passione, lavoro e comunità si possa cambiare il futuro. E allora sì: il più grande spettacolo dopo il Big Bang, oggi possiamo dirlo con orgoglio, siamo proprio noi».
La società Capra Team è nata nel 2012 e annovera nella rosa della prima squadra ragazze di Ravenna, Forlì, Lugo e studentesse universitarie fuorisede. Vanta un settore giovanile in crescita composto da under 14, under 17 e under 19 oltre a comprendere 60 bambine nel “minibasket”, nato nel 2018.
Le ragazze capaci di vincere il campionato di serie C giorne C 2024-2025 sono: Julia Pochayivska, Carlotta Maioli, Alice Pieraccini, Martina Ronchi, Francesca Sampieri, Claudia Girelli, Margherita Ragghianti, Sara Bello, Alessandra Rossi, Sofia Pirazzini, Giulia Dasara, Anna Balella, Manuela Calabrese, Francesca Sabbatani, Valeria Shlyakhtur.
L’impianto, costato oltre 20mila euro, è stato finanziato dall’associazione sportiva AI5 ma resterà di proprietà del Comune
Bagnara di Romagna ha un nuovo campo di calcio a cinque in sintetico all’interno dell’impianto sportivo di via Fossette 2/a. L’evento di inaugurazione tenutosi sabato 17 maggio ha ufficialmente riaperto la stagione estiva dell’impianto di proprietà comunale e gestito dal 2023 dall’associazione sportiva dilettantistica AI5.
«Abbiamo scelto di investire direttamente come associazione in questo progetto di rinnovo del campetto con superficie sintetica di nuova generazione – spiega il giovane presidente dell’associazione Alberto Malo, nonché calciatore dilettante in attività – perchè siamo certi che rappresenti una novità importante e gradita da tantissimi giocatori di ogni età. Gli appassionati troveranno in questo centro sportivo un luogo di sana aggregazione, di socializzazione e divertimento, di attività fisica e benessere personale, in nome dei valori dello sport. Ringrazio il sindaco e la giunta per la collaborazione, gli sponsor e i volontari che giorno dopo giorno rendono possibile raggiungere questo obiettivo».
Il rifacimento del campetto, costato oltre 20mila euro, è stato finanziato dall’associazione sportiva AI5 con il contributo di Studio Arniani e Poletti Spurghi e con il nulla osta del Comune di Bagnara di Romagna, senza alcun aggravio di carattere economico per l’ente. «L’Amministrazione – fa sapere il Comune attraverso un comunicato – aveva fatto investimenti sulla struttura alcuni anni fa, necessari per rimodernarla e renderla appetibile a una nuova gestione, in quanto i locali erano sfitti da tempo. Nel momento in cui il gestore ha ritenuto di fare autonomamente l’investimento, migliorando di fatto la fruizione della struttura, che resta di proprietà del Comune».
Ne parla Marisa Ostolani, presidente dell’associazione dedicata alla scrittrice premio Nobel: «Cerchiamo di preservarne le eredità, la città deve esserne all’altezza»
Centinaia di appassionati, tra turisti e cervesi, si sono dati appuntamento nel giardino del “villino color biscotto”, Villa Caravella, per la terza edizione del festival dedicato a Grazia Deledda, cittadina onoraria della Città del Sale. La due giorni del 10 e 11 maggio è stata organizzata dall’associazione “Grazia Deledda, una Nobel a Cervia”, che dal 2022 si occupa della riscoperta di una figura profondamente legata alla città, sebbene per anni trascurata: «L’idea di un’associazione dedicata alla Nobel è nata dal patto di amicizia stretto tra i comuni di Cervia e Nuoro – spiega Marisa Ostolani, presidente dell’associazione e giornalista di lungo corso, già corrispondente europea a Bruxelles e caporedattore aggiunto alla redazione centrale dell’Ansa a Roma -. Un patto di amicizia sottintende un impegno continuo: crediamo che Cervia abbia un grosso debito nei confronti di Deledda, che l’ha esposta agli occhi del mondo. Quando lo sguardo di un Nobel si posa su qualcosa, anche su una città, questa deve dimostrare di esserne all’altezza, e noi cerchiamo di farlo preservando le eredità materiali e immateriali della scrittrice». Al suo fianco, durante la nascita del gruppo, altre nove donne tra scrittrici, fotografe, bibliotecarie ed esperte di marketing. Oggi l’associazione conta oltre quaranta iscritti tra donne e uomini.
Dalla data di istituzione, sono già state messe a terra diverse iniziative, l’intitolazione della biblioteca dell’istituto alberghiero alla scrittrice, la segnaletica ufficiale a Villa Caravella (residenza cervese di Deledda), e varie attività letterarie che coinvolgono anche realtà cittadine, come la libreria Bubusettete, presente al festival con oltre cento volumi venduti in due giorni tra opere della Deledda e scrittrici ospiti. Durante il weekend è stata inaugurata la targa storica della rotonda Deledda, finanziata dal Rotary Club di Cervia e Cesenatico, dove si trovano le statue di Biancini raffiguranti la pastora sarda e la pescivendola romagnola, simbolo delle due anime della scrittrice. «Due opere di pregio che giacevano quasi nascoste dalla vegetazione – racconta Ostolani –. Ora, grazie alla cura del verde e a una nuova illuminazione, possono essere valorizzate anche di sera».
L’idea di riqualificare la rotonda era già emersa in campagna elettorale, trovando consenso tra entrambi i candidati. «Apprezziamo l’impegno mantenuto dall’amministrazione – prosegue Ostolani –. La sera dell’inaugurazione, insieme a molti membri della giunta, c’erano tanti cittadini sul lungomare. Stiamo rice- vendo un ottimo riscontro dalla città».
L’idea è anche quella di aprire la cittadina a un diverso tipo di turismo, di nicchia ma attivo e rispettoso: «Solo l’anno scorso un gruppo di insegnanti sardi è venuto in vacanza a Cervia in occasione del festival – spiega Ostolani -. C’è una crescente attenzione per i festival letterari e le “case degli illustri”. Ci piacerebbe seguire l’esempio del museo Byron di Ravenna, ovviamente nei limiti delle nostre possibilità».
Nel breve periodo, non ci sono progetti concreti per il recupero della villa storica, oggi abitata e di proprietà della famiglia Poggi, che in estate utilizza il giardino come parcheggio per l’hotel Odeon. «La speranza è quella di trovare una soluzione condivisa per restituire il giardino alla città come stazione culturale verde, parte di un percorso sul lungomare dedicato a Deledda» precisa Ostolani.
In vista del progetto di riqualifica del tratto di lungomare “Grazia Deledda”, annunciato dal Comune entro un paio d’anni, l’associazione propone un percorso urbano tematico, con elementi di arredo ispirati alla scrittrice: «Colonne informative, panchine con citazioni. Come associazione offriamo gratuita- mente il nostro sapere e il nostro lavoro».
Guardando al futuro, ci si prepara al doppio centenario: 2026 per l’assegnazione del Nobel e 2027 per la consegna. L’obiettivo è arricchire il festival con attori, musicisti e autori, creare una rete tra associazioni culturali e avviare una collaborazione con le realtà simbolo della cultura sul territorio come Artevento e Ravenna Festival (nell’ambito della rassegna Il Trebbo in Musica). «Cervia – “Paese del Vento”, come la definiva Deledda – dovrebbe essere il vero slogan della nostra città – conclude Ostolani –. Ma c’è ancora tempo…».
Tra le novità della stagione, un “ritorno alle origini” con le interviste di Indieretta (il format ideato dal chitarrista degli Zen Circus Francesco Pellegrini)
È tutto pronto per la nuova edizione della rassegna Peter Pan 3D, nello storico stabilimento balneare di Marina di Ravenna. Il primo degli appuntamenti curati da Luigi Bertaccini è in programma per l’11 giugno, con l’atteso ritorno di Riccardo Sinigallia.
Sulla spiaggia 36 di Marina di Ravenna è in programma anche una novità: una sorta di “ritorno alle origini”, grazie alla collaborazione con “Indieretta” (il format ideato dal cantautore, produttore e chitarrista degli Zen Circus Francesco Pellegrini), e ispirato proprio alle serate delle prime edizioni di Peter Pan 3D.
La formula è infatti quella dell’intervista seguita da uno showcase. Un divano, un conduttore, un chitarrista e i grandi nomi della scena musicale italiana, tra i quali, quest’anno, Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti (il 18 giugno), Bobo Rondelli (il 25 giugno), Motta (il 9 luglio) e Dente (il 30 luglio). Tra gli ospiti anche i ravennati Sunset Radio con un carico di ospiti speciali per il decennale della loro carriera, La Municipal e i Modena City Ramblers, con il loro libro “Nati per la libertà”.
Non poteva mancare inoltre una speciale edizione di Rock’ n’ Roll Hig School, la lezione di musica di Luigi Bertaccini, che il 6 agosto sarà dedicata a Pino Daniele con la partecipazione della band ravennate dei Cous Cous a Colazione che reinterpreteranno brani del grande artista napoletano e termineranno la serata con un loro mini live.
A chiudere la stagione ci sarà Nicola Peruch, già tastierista di Zucchero, Cesare Cremonini e Tiziano Ferro, impegnato in un trio soul jazz mentre l’ultima data sarà una festa a sorpresa. Anche quest’anno, gli incontri saranno a ingresso libero.
Il calendario completo:
Mercoledì 11 giugno Riccardo Sinigallia Duo in concerto
Lunedì 16 giugno I Modena City Ramblers presentano Nati per la libertà
Mercoledì 18 giugno, prima serata con “Indieretta”, ospiti Davide Toffolo con Francesco Pellegrini
Mercoledì 25 giugno, seconda serata “Indieretta”, opsiti Bobo Rondelli con Francesco Pellegrini
Mercoledì 2 lugliio, Sunset Radio in concerto
Mercoledì 9 luglio, terza serata “Indieretta”, ospite Motta con Francesco Pellegrini
Mercoledì 16 luglio La Municipal in concerto
Mercoledì 30 luglio, quarta serata “Indieretta”, ospite Dente con Francesco Pellegrini
Mercoledì 6 agosto, Rock’n’Roll High School dedicata a Pino Daniele, con i Cous Cous a colazione dal vivo
Mercoledì 20 agosto, Nicola Peruch Trio in concerto
Via Stradone torna percorribile, con quasi due mesi di ritardo
Foto postata da Nicola Tritto di Forza Italia su Facebook
Come annunciato, ha riaperto al traffico oggi (19 maggio) il ponte tra Ravenna e Porto Fuori, in via Stradone. La strada era interrotta dallo scorso 19 ottobre e avrebbe dovuto riaprire alla fine di marzo, secondo i primi annunci. L’intervento ha visto la demolizione e la ricostruzione del ponte che scavalca la statale 67 Classicana.
Le sette cantate del compositore tedesco andranno in scena nella basilica di Sant’Agata Maggiore dal 20 al 26 maggio, eseguite dai giovani talenti del conservatorio Giuseppe Verdi
Il Ravenna Festival dedica una delle sue “anteprime” a Dietrich Buxtehude, compositore tedesco che ha dominato la scena musicale nordeuropea tra la seconda metà del Seicento e l’inizio del 700: dal 20 al 26 maggio la basilica di Sant’Agata Maggiore ospiterà Membra Jesu Nostri, composizione sacra per soli, coro, archi e basso continuo (in scena tutti i giorni tranne il giovedì).
Il progetto nasce grazie all’unione dei talenti delle maggiori istituzioni di formazione artistica della città di Ravenna, già riunite in un vero e proprio “polo artistico”.La partitura è infatti affidata al Coro & Ensemble 1685 del Conservatorio Giuseppe Verdi diretti al cembalo da Antonio Greco; dall’altra, l’elemento visivo e “scenografico”, ovvero ilvisual project, è frutto del lavoro degli allievi dell’Accademia di Belle Arti, in particolare del corso di Nuove tecnologie dell’arte, che elabora un “tappeto visivo” digitale ispirato all’iconografia antica.
Membra Jesu Nostri è un raffinato ciclo di sette cantate che invita alla meditazione sul Cristo crocifisso, con uno sguardo che procede in senso ascendente dai piedi sino al volto, come suggerisce la sequenza dei titoli delle cantate: Ad pedes, Ad genua, Ad manus, Ad latus, Ad pectus, Ad cor, Ad faciem. Le cantate ripercorrono le sezioni della Rhytmica oratio, anticamente attribuita a San Bernardo di Chiaravalle, da cui Buxtehude trasse il testo riadattandolo in latino, del tedesco della tradizione luterana.
«Se è vero che Johann Sebastian Bach, appena ventenne, affrontò a piedi il lungo viaggio da Arnstadt a Lubecca, quasi 400 chilometri, per ascoltarne il genio e carpire i segreti del suo contrappunto, l’appuntamento con la musica di Dietrich Buxtehude è irrinunciabile – commentano dall’organizzazione -. La straordinaria qualità della partitura insieme alla rarità dell’esecuzione rende il progetto ancor più prezioso e accattivante. Tanto più considerando l’esperienza maturata dai giovani musicisti sotto la guida del maestro Greco. In questa occasione ad emergere saranno le voci di Camilla Pacchierini e Anna Rigotti (soprani), Maria Cobarrubias (contralto), Mattia Dattolo e Carlo Prampolini (tenori) e Marcello Zinzani (basso), mentre all’Ensemble si uniranno le viole da gamba di Martina Weber, Antonello Manzo, Elisa Moretta e Rolando Moro».
L’invito è rivolto a tutti, senza limiti di età, nazionalità, lingua o preparazione specifica. Appuntamento lunedì 19 al Rasi
La terza e ultima anta dello spettacolo “Don Chisciotte ad ardere” di Ermanna Montanari e Marco Martinelli è in cartellone al Ravenna Festival dal 25 giugno al 13 luglio (tutti i giorni tranne il lunedì e giovedì): anche quest’anno, si cercano cittadini volontari per andare in scena insieme agli attori delle Albe durante tutte le giornate di spettacolo (al Palazzo Malagola di via di Roma 118, a partire dalle 20). Per rispondere alla chiamata pubblica sarà sufficiente presentarsi al Teatro Rasi lunedì 19 maggio, ore 20.
«La Chiamata Pubblica è un invito rivolto a tutta la cittadinanza per partecipare alla costruzione dello spettacolo. È una città intera che può rispondere all’invito a “farsi luogo” nell’epoca di frantumazione del senso comunitario – spiegano da Ravenna Teatro – tutti possono partecipare, senza limiti di età, lingua o preparazione specifica, di residenza o nazionalità».
La chiamata si tradurrà in un grande“laboratorio che vedrà i cittadini impegnati con mansioni e livelli diversi di partecipazione alla creazione dello spettacolo.
Il segretario provinciale del Pd vuole un osservatorio sui prezzi e condivide la necessità di sostenere lo sport di base. «Mi preoccupa invece chi vuole usare l’esercito in zona stazione»
Il ritratto realizzato per Ravenna&Dintorni da Gianluca Costantini
Nome e cognome: Alessandro Barattoni.
Luogo e data di nascita: Faenza, 6 novembre 1982.
Stato civile: coniugato.
Titolo di studio: laurea triennale alla Facoltà di Scienze Politiche di Forlì, indirizzo Istituzioni, Economia e Politiche dell’Ue.
Professione: impiegato addetto alle gestioni immobiliari.
Reddito annuo del 2024: 45mila euro lordi.
Veicoli di proprietà: Land Rover Discovery.
Immobili di proprietà: 50 percento dell’immobile di residenza; un terreno di 23 ettari a Mandriole.
Orientamento religioso: cattolico.
Tessera di partito (ultima posseduta e attuale): Pd.
Coalizione che lo sostiene: Pd, Avs, Pri, Movimento 5 Stelle, Progetto Ravenna, Ama Ravenna.
Quale partito ha votato alle ultime elezioni politiche: «Il Pd».
Esperienze politiche precedenti: consigliere di circoscrizione a Sant’Alberto, consigliere comunale, consigliere provinciale, membro del comitato esecutivo del Parco del Delta del Po, segretario provinciale Pd.
Cosa è mancato a Ravenna durante i due mandati di De Pascale? «È mancato il poter affrontare tempi normali. Si sono dovute rincorrere emergenze diverse, dalla pandemia all’accoglienza di navi di migranti mandate continuamente a Ravenna, dall’aumento dei costi dell’energia all’alluvione, eventi che hanno stravolto una programmazione precisa rivolta al miglioramento della città».
I tre problemi principali di Ravenna e le possibili soluzioni. «Uno dei grandi problemi della città è quello delle manutenzioni di verde, strade e marciapiedi, per questo prevederemo il raddoppio del fondo per le manutenzioni ordinarie e organizzeremo più controllo sul territorio; inoltre daremo battaglia per ottenere trasferimenti statali non solo per numero di abitanti, ma per estensione territoriale, perché il comune è grande sia per la destra che per la sinistra. Il secondo problema della città è legato al traffico, per questo chiederemo ad Anas un’accelerazione dei cantieri e ci impegneremo per ottenere i fondi per realizzare l’attraversamento sul Candiano e tempi più celeri per la variante di Mezzano. Ultimo, ma non ultimo, dovremo affrontare il tema dell’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle fragilità e della disabilità, di conseguenza servirà un assessorato unico per Sanità e Sociale».
Quale sarebbe il suo primo provvedimento da sindaco? «Come sottolineato in più occasioni, lavorerò per ottenere il prima possibile l’alta velocità ferroviaria in Romagna».
Quale potrebbe essere l’iniziativa più importante del suo mandato, quella per cui vorrebbe essere ricordato? «Più che per un’opera, vorrei essere ricordato per il mio agire quotidiano. Mi piacerebbe essere valutato come un sindaco che ha incontrato cittadine e cittadini, li ha ascoltati e si è impegnato a risolvere tempestivamente anche questioni della vita quotidiana del suo comune, senza mai dimenticare di guardare al grande, al lontano, al futuro. Mai solo, e nel modo più concreto e coraggioso possibile».
Quale sarà l’area o la zona del comune che potrebbe vedere i mutamenti più significativi durante il suo mandato e quali? «Come ho avuto modo più volte di sottolineare in questi mesi, ho progetti specifici su tutta la città: dal centro, ai quartieri, ai nove lidi fino alle tante frazioni, tutte diverse, del nostro magnifico Comune».
Intelligenza artificiale generativa: quale potrebbe essere un utilizzo nel prossimo futuro in grado di migliorare la macchina comunale? «L’integrazione dell’Ia generativa nella pubblica amministrazione potrebbe aiutare a migliorare l’interazione con i cittadini e potrebbe innovare l’erogazione di alcuni servizi».
Un atto simbolico, a costo zero, che compirà se eletto sindaco. «Istituire immediatamente l’osservatorio sui prezzi al consumo per calmierare l’inflazione che ha eroso molto potere di spesa negli ultimi anni».
Dove e come trovare le risorse per i suoi progetti? Alzerà le tasse comunali? Quali servizi si potrebbero tagliare? «Non intendo mettere mano alle tasse comunali pagate da cittadine e cittadini. Avremo bisogno di riorganizzare alcuni servizi davanti a bisogni nuovi ed emergenti. Prima di tagliare bisogna ripensare».
Tra le proposte degli avversari di queste settimane, quali sarebbe disposto ad appoggiare? «In linea generale, sono sempre disposto ad appoggiare proposte migliorative e di buon senso; in questi giorni ho condiviso la necessità espressa da Marisa Iannucci di sostenere maggiormente lo sport di base».
Tra le proposte degli avversari di queste settimane, quale la preoccupa di più? «Mi preoccupa l’idea di poter richiedere l’esercito nella zona della stazione, perché non è con l’isolamento che si ottengono risultati significativi e duraturi, anzi, così facendo si spostano i problemi di qualche centinaio di metri. Ricordate com’era piazza San Francesco? Oggi quell’area è un fiore all’occhiello della città, e si è arrivati a questo risultato frequentandola, mettendo in atto una strategia condivisa tra pubblico-privato e portando a vivere maggiormente quelle zone».
Con quali avversari sarebbe disposto a cercare convergenze se si andasse al ballottaggio? «Ho costruito un’alleanza larga e plurale con una visione condivisa di Ravenna. Non mi sono candidato per far perdere gli altri, ma per portare avanti le cose che ho condiviso in questi mesi con tanti ravennati».
Sotto quale percentuale di voto non sarebbe soddisfatto del suo risultato elettorale? «Questa tornata elettorale sarà fortemente condizionata dall’incognita dell’affluenza, penso sia stato sbagliato non accorpare elezioni comunali e referendum. Non mi stancherò mai di chiedere a tutte e a tutti di andare a votare. Un’amministrazione comunale scelta da tanti è fondamentale per il benessere della democrazia e per avere istituzioni più forti anche per le battaglie che dovremo fare per il futuro di Ravenna».
TEMPO LIBERO
Pratica sport? Per che squadra tifa? Quali sono i suoi hobby? «Ho giocato a calcio e ogni tanto mi concedo qualche ora di tennis. Gioco a beccaccino e briscola (anche in 5), tifo Ravenna in tutti gli sport».
Consigli ai lettori/elettori: Un libro:Un Uomo, Oriana Fallaci. Un film: Nuovo cinema paradiso. Un disco:What’s the story morning glory (Oasis). Un mezzo di informazione: «Carta stampata e testate online».
Qual è il suo supermercato di riferimento? Dove fa la spesa? «Mi servo al supermercato Conad di via Cesarea angolo via Serra».
Per completare il quadro extra intervista, ecco infine le risposte alle nostre sei domande su temi specifici, già pubblicate le scorse settimane e che riportiamo nuovamente qui per dare modo a chi se le fosse perse di analizzare in modo più completo possibile la proposta del candidato.
STRADE E VIABILITÀ: «Dopo aver passato anni “straordinari” a causa dei rincari delle materie prime e dei fondi europei, il prossimo mandato lo immagino come la stagione delle manutenzioni diffuse e capillari. Si tratta di interventi fondamentali perché avere scuole, ospedali e servizi è importante, ma bisogna anche garantire che le persone possano raggiungerli in macchina, a piedi o in bicicletta in totale sicurezza. Una città sicura si costruisce anche, e soprattutto, con la cura degli elementi di base: marciapiedi ben tenuti, piste ciclabili e incroci sicuri, strisce pedonali ben visibili, strade più illuminate, aiuole curate. È tempo di far partire una nuova stagione della manutenzione ordinaria che sia continua, programmata e condivisa con i territori, perché la qualità urbana si misura ogni giorno, strada dopo strada. Per questo aumenteremo il fondo destinato alle manutenzioni e introdurremo una figura tecnica dell’ufficio strade che, con regolarità, affianchi i presidenti dei consigli territoriali per monitorare i lavori svolti e programmare quelli futuri, rafforzando così la presenza dell’amministrazione nei territori. Una cura urbana capillare, attenta anche ai piccoli interventi quotidiani, sarà il segno di un’Amministrazione che mette al centro le persone e le relazioni e che considera il decoro urbano come condizione per una città più accessibile e accogliente».
RAVENNA FESTIVAL E CULTURA: «Ravenna, negli anni, ha saputo alimentare un ricco panorama culturale, che ha trovato nella diversità di registri e di linguaggi uno degli elementi vincenti. Allo stesso modo, la presenza e la forza di un festival internazionale, capace di portare il nome di Ravenna nel mondo, continua a rappresentare un’eccellenza fortemente radicata in città. Una realtà che collabora e coinvolge tante e diverse esperienze culturali attive sul territorio. Siamo certi che da questa relazione possano continuare a nascere grandi opportunità. Contemporaneamente, siamo convinti che per rilanciare il virtuoso modello ravennate, garantendone una prospettiva di lungo periodo, occorra immaginare anche nuovi strumenti di sostegno alla cultura che permettano ad altri operatori di potersi strutturare e crescere, così come è avvenuto nel tempo per le generazioni precedenti. Per questo, oltre al tema delle risorse economiche a sostegno, diventa prioritario affrontare il problema della mancanza di spazi. Siamo infatti consapevoli che a Ravenna, come quasi ovunque, una delle grandi difficoltà sia la carenza di luoghi in cui potersi sperimentare e far crescere la propria poetica. Questo sarà un altro degli argomenti su cui ci concentreremo nei prossimi anni, per fare in modo di garantire le stesse possibilità sia ad artisti emergenti, sia a chi è già strutturato».
IL CAROVITA E L’EMERGENZA CASA: «Le politiche dei redditi sono strettamente dipendenti dalle scelte fatte a livello nazionale e negli ultimi anni si è deciso di colpire i poveri anziché la povertà. I salari e gli stipendi non sono cresciuti e non è stato fatto nessun tentativo per sterilizzare l’inflazione, né si è pensato a politiche socioeconomiche in favore delle fasce più deboli. Si è invece scelto di lasciare sole le famiglie, senza contrastare l’aumento dei costi dell’energia, del carburante, né della spesa alimentare, anzi è stato abolito il reddito di cittadinanza e sotto finanziato il fondo per le morosità senza predisporre strumenti alternativi. Ecco perché, per far fronte a un costo della vita che si conferma tra i più alti in Italia, tra i primi interventi che metteremo in campo ci sarà l’istituzione di un osservatorio comunale per i prezzi al consumo. Allo stesso tempo col nuovo Pug prevederemo nuove abitazioni Ers e Erp e inseriremo la gratuità per alcuni servizi di trasporto, per spazi creativi e di socialità. Sarà fondamentale anche continuare a investire affinché Ravenna rimanga una città capace di attrarre lavoro di qualità e affinché mantenga una formazione secondaria e universitaria di rilievo».
I LIDI RAVENNATI: «Da Casal Borsetti a Lido di Savio ogni lido ha criticità da affrontare, ma anche peculiarità e opportunità diverse da sviluppare. In proposito, da mesi mi sto confrontando con operatori, operatrici e residenti che stanno fornendo preziosi spunti, suggerimenti e avanzano richieste per migliorare le zone che abitano e che frequentano e che quindi conoscono in profondità. Siamo consapevoli che i prossimi anni saranno caratterizzati anche dalle conseguenze della Bolkestein, e quindi è innegabile che il comparto balneare dovrà affrontare un grande e profondo cambiamento. Per questo crediamo che Ravenna dovrà essere capace di offrire un nuovo prodotto integrato che metta insieme la città d’arte, il Parco del Delta e la proposta marittima: una sfida di offerta complessiva che potrà contare su aspetti originali e distintivi in termini di esperenzialità, unicità e accoglienza. Un progetto che caratterizzerà gli anni che abbiamo di fronte sarà la riqualificazione del tratto che si sviluppa lungo il canale a Marina di Ravenna, dallo sbarco del traghetto fino al faro: un intervento frutto di un grande lavoro di squadra, che svilupperemo in accordo con Autorità di sistema portuale, Demanio e Marina militare».
ENERGIA E RIGASSIFICATORE: «In Italia i Comuni sono 8mila e sbagliamo se pensiamo che ognuno possa colmare, da solo, l’assenza di una strategia energetica nazionale che dovrebbe tenere insieme decarbonizzazione, sicurezza degli approvvigionamenti e autonomia energetica. Rispetto alla transizione, in questi anni Ravenna ha cercato di fare la propria parte. Il gas è l’energia chiave per questi passaggi e la meno inquinante fra quelle fossili e sono convinto che il nostro distretto potrebbe dare il proprio contributo con estrazioni oltre le 9 miglia senza effetti sulla subsidenza costiera. Sono invece a favore della chiusura della piattaforma Angela Angelina, a cui si deve parte degli effetti negativi sul livello del suolo fra Lido Adriano e Lido di Dante. Ritengo inoltre che la comunità e la politica ravennate dovrebbero esercitare una pressione sul Governo per l’emanazione del decreto che consenta l’avvio di Agnes, progetto di hub energetico a fonti rinnovabili nel Mar Adriatico. Allo stesso modo, credo che occorra favorire il più possibile l’installazione e la creazione di tante piccole comunità energetiche rinnovabili, in grado di diminuire i consumi delle famiglie e delle imprese a livello locale. Finora la tutela dell’ambiente e il lavoro sono riusciti a non andare in contrasto e noi non vogliamo né transizione senza lavoro, né lavoro senza sostenibilità».
ADOLESCENTI: «Il futuro non è dei giovani, il presente lo è. Occorre partire da qui e dall’oggi, dalle esigenze e dal malessere che sempre più ragazzi e ragazze stanno esprimendo, dal pessimismo per le situazioni che hanno intorno, per pensare di garantire maggiori opportunità e accompagnarli con più serenità al domani. Dobbiamo ascoltarli, interpretare le loro aspettative e alimentare speranze in una crescita che non sempre è facile. Allo stesso tempo, non possiamo far finta che non sia cambiato nulla nei contesti familiari, dove, con sempre più frequenza, emergono fragilità genitoriali e casi di violenza domestica. Anche per questo, dobbiamo investire sempre di più sull’educazione. Da ragazzo cresciuto in paese, ho avuto la fortuna di trovare spazi di incontro e di comunità che oggi sono sempre più rari. Per questo, tra le tante, una delle prime iniziative che intendo proporre alla città è quella di una piazza coperta, completamente gratuita, fruibile da tutte e da tutti, in cui praticare sport, alimentare l’aggregazione e creare occasioni di socialità e di autonomia. Così come spazi liberi nei territori. Ma saranno fondamentali anche gli stimoli culturali che sapremo affiancare perché, senza cultura, non c’è futuro e la cultura aiuta l’autodeterminazione di sè. Un altro aspetto su cui vorrei lavorare è quello dei trasporti, per facilitare gli spostamenti e consentire più occasioni a tutte e tutti aldilà del luogo di residenza».
Battuta la Pistoiese al Benelli grazie al gol dei neo-entrati Calandrini e Lordkipanidze
Il Ravenna Fc deve soffrire fino al secondo tempo supplementare ma alla fine vince con merito (2-0) la semifinale dei play-off del proprio girone del campionato nazionale di calcio di serie D.
Davanti agli oltre 2.500 spettatori del Benelli, la Pistoiese, quinta in classifica al termine della stagione regolare, era costretta a vincere per poter superare il turno (con un pareggio al 120′ sarebbe andato comunque in finale il Ravenna, secondo in classifica, senza dover passare dai rigori). Ma la squadra toscana è scesa in campo comunque con l’evidente obiettivo di portare la gara ai supplementari, sfiorando in alcuni casi anche il colpo, senza risparmiare nulla ai giallorossi.
Il Ravenna dopo un primo tempo contratto è cresciuto invece con il passare dei minuti, pur senza mai brillare veramente, fino al gran gol di sinistro del 2005 Calandrini, prodotto del vivaio che meriterebbe sicuramente un minutaggio maggiore, visto quanto fatto vedere finora, entrato in campo invece soltanto pochi minuti prima al posto di un Ilari con i crampi e ancora non all’altezza delle aspettative. A dare nuova linfa al Ravenna anche l’ingresso del solito Guida, anche lui troppo poco utilizzato, entrato in campo tra gli applausi del pubblico. A chiudere la gara, poco dopo, un altro subentrato, Lordkipanidze.
Tra i pochi gesti degni di nota, anche quello del volenteroso Zagre, che ha spaccato il palo (interno) nella ripresa dopo essere rientrato sul destro e aver lasciato partire un interno collo da categorie superiori.
Festa grande al triplice fischio finale, con il Ravenna che domenica prossima tornerà al Benelli per un’altra gara secca da dentro o fuori, la finale con il Tau Altopascio (quarto al termine della regular season, in grado di eliminare il Lentigione, terzo) che potrebbe regalare ai giallorossi il grande sogno promozione. Il condizionale è d’obbligo perché, come noto, vincendo i play-off il Ravenna non avrebbe certezze, ma sarebbe comunque primo nella graduatoria tra tutte le squadre di D, dietro solo all’Inter Under 23, nella lista delle società aventi diritto a un ripescaggio in caso di posti lasciati vacanti dopo le iscrizioni al prossimo campionato di serie C.
La campionessa di Massa Lombarda triona nuovamente nel doppio agli Internazionali d’Italia
Come nel 2024, la campionessa di Massa Lombarda Sara Errani vince il doppio femminile agli Internazionali d’Italia, in coppia con Jasmine Paolini. La coppia azzurra vince una finale praticamente tutta in rimonta: in svantaggio sia nel primo che nel secondo set, e sempre per 4-0, rimonta Veronika Kudermetova ed Elise Mertens, battute con il punteggio di 6-4, 7-5.
E per la 29enne Paolini, capace di imporsi anche nel singolare, arriva una storica doppietta sulla terra rossa di Roma.
«Il tennis mi ha dato dei momenti incredibili anche troppi e sono in debito – ha commentato Errani -, sono state due settimane belle intense, ringrazio i team che mi fanno divertire tutti i giorni e mi fanno godere di queste giornate. Ringrazio “Jas” per lo sforzo, ha fatto qualcosa di straordinario, è una persona incredibile che ti fa divertire. Imparo da lei ogni giorno, è pazzesca l’opportunità di starle vicino in questa vita e in questo momento, ringrazio il pubblico, è stato una cosa incredibile. Abbiamo sempre giocato tre contro due tutti i giorni. È sempre bello essere qui a Roma, un po’ tosto ma è uno spettacolo, spero di vederci anche il prossimo anno».
Nel corso dei festeggiamenti, poi, Paolini ha preso il microfono e ha aggiunto: «Un grazie a Sara che due anni fa non sapeva il doppio cosa fosse».