sabato
27 Dicembre 2025

Il Comune revoca la licenza a un bar dopo diverse sospensioni disposte dalla questura

Il Comune di Massa Lombarda ha revocato la licenza di pubblico esercizio al bar Stella d’oro in piazza Marmirolo. Il provvedimento amministrativo è arrivato dopo che il locale ha ricevuto ripetuti provvedimenti di sospensione della licenza da parte ella questura per ragioni di ordine pubblico.

La revoca della licenza segue una lunga serie di criticità già rilevate e affrontate nel tempo, culminate in una decisione che l’amministrazione comunale definisce «doverosa e coerente» rispetto agli impegni assunti sul fronte della sicurezza urbana e della legalità.

Il provvedimento, formalizzato dallo sportello delle attività produttive dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e notificato all’azienda il 22 dicembre, rappresenta un atto amministrativo assunto direttamente dal Comune «a tutela della sicurezza, della legalità e della convivenza civile», si legge in un comunicato.

In caso di mancato rispetto, sono previste ulteriori sanzioni, anche di natura penale. Le autorità di pubblica sicurezza sono state informate e hanno garantito il proprio supporto qualora si rendesse necessario.

«Siamo pienamente consapevoli – dichiara il sindaco Stefano Sangiorgi – che un provvedimento di questo tipo, se adottato da altre autorità competenti, sarebbe stato più forte e meno esposto. Ma riteniamo che il Comune non possa voltarsi dall’altra parte quando si tratta di dare un segnale chiaro ai cittadini e, soprattutto, a quei commercianti che ogni giorno lavorano onestamente, rispettando le regole e investendo il proprio futuro nella nostra comunità. Non è un atto contro qualcuno, ma a favore della comunità. Chiediamo responsabilità, rispetto delle regole e collaborazione. La legalità è un valore concreto, che si difende anche con scelte difficili».

I centri antiviolenza: «Missiroli si dimetta. E De Pascale sia più coerente»

«In considerazione di un’accusa di violenza familiare, riteniamo sia opportuno, a prescindere dall’iter giudiziario, un passo indietro da parte del sindaco. Un primo cittadino rappresenta infatti un’intera comunità». È la posizione espressa dal coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, che riunisce 15 associazioni della regione impegnate nel contrasto alla violenza contro le donne, a proposito di Mattia Missiroli, il 44enne sindaco di Cervia indagato per maltrattamenti e lesioni alla moglie da cui si sta separando dopo 16 anni di matrimonio. L’indagine è partita come atto dovuto con l’attivazione del cosiddetto Codice Rosso – la norma del 2019 che informa le forze dell’ordine anche senza una formale denuncia della vittima – dopo che la donna è andata al pronto soccorso il 5 dicembre scorso lamentando di essere caduta dopo una spinta del marito (7 giorni di prognosi).

Nel comunicato inviato alla stampa dal coordinamento dei centri (di cui fanno parte anche le associazioni della provincia: Linea Rosa di Ravenna, Demetra di Lugo e Sos Donna di Faenza) viene ribadito «il rispetto del principio di presunzione di innocenza e del diritto di Mattia Missiroli di difendersi nel procedimento giudiziario in corso nel quale avrà modo di far valere la propria dichiarazione di estraneità ai fatti».

I centri antiviolenza esprimono anche preoccupazione per le dichiarazioni del presidente della Regione, il cervese Michele de Pascale, che ha definito la vicenda «molto dolorosa» parlando di «riflessioni di carattere penale e giuridico che si intrecciano» per poi concludere che «è necessario tenere distinti i piani» e che l’aspetto penale e quello politico «non hanno la stessa dinamica».

«Al Presidente della Regione chiediamo di uscire dall’ambiguità – si legge nel comunicato del coordinamento centri antiviolenza – e chiediamo chiarezza e coerenza, proprio in considerazione del fatto che in più occasioni ha dichiarato di voler mettere al centro della propria agenda politica il contrasto alla violenza maschile contro le donne. La violenza contro le donne è un fenomeno trasversale che riguarda tutti i ceti sociali e, quando le accuse coinvolgono il primo cittadino di un Comune, non si può perdere di vista la centralità della testimonianza delle vittime che devono essere sostenute senza se e senza ma, anche quando gli uomini accusati di violenza ricoprono ruoli politici di rilievo».

Il 25 novembre scorso, in occasione della giornata internazionale per il contrasto alla violenza di genere, Missiroli ha fatto un post dalla sua pagina Facebook di cui riportiamo alcuni passaggi: «La violenza sulle donne non è un’emergenza: è una ferita profonda nella nostra società, che si consuma ogni giorno, spesso nel silenzio delle case, nascosta dietro a parole che giustificano, sguardi che minimizzano, atteggiamenti che normalizzano il controllo e la possessione. Anche Cervia, purtroppo, quest’anno è stata colpita (il caso Genini, ndr). Un’altra vita spezzata, che si aggiunge al dolore già profondo per Sandra e Paola, due donne cervesi uccise da chi diceva di amarle. È finito il tempo dell’indignazione. Non basta più dire “è inaccettabile”. Serve assumerci una responsabilità collettiva e politica. A Cervia lavoriamo ogni giorno, come Comune, insieme a Linea Rosa, ai servizi sociali e sanitari, alle forze dell’ordine e a tutte le realtà della rete territoriale, per garantire ascolto, protezione e consapevolezza. È un lavoro costante, spesso silenzioso, ma fondamentale. A voi mando i miei sinceri ringraziamenti per l’impegno quotidiano. Ma la verità è che non possiamo delegare questo cambiamento solo a chi lavora nei servizi, nella scuola o nella giustizia. È una responsabilità che riguarda tutti noi, come cittadini, come genitori, come educatori, come istituzioni».

Già nel 2020 archiviata una denuncia al sindaco di Cervia per violenza domestica

Il sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, è indagato per maltrattamenti e lesioni alla moglie, dopo che la donna si è rivolta al pronto soccorso il 5 dicembre scorso, ma secondo quanto riportato oggi, 23 dicembre, dai quotidiani Il Corriere Romagna e Il Resto del Carlino il 44enne era già stato indagato – e archiviato – nel 2020 per un episodio di presunta violenza domestica.

Gli articoli firmati da Federico Spadoni e Andrea Colombari ricostruiscono l’episodio di cinque anni fa. Missiroli non ricopriva cariche pubbliche (è stato eletto primo cittadino a giugno 2024, segretario del Pd di Cervia dal 2016 al 2017, consigliere provinciale dal 2006 al 2011) e fu denunciato al culmine di un’accesa discussione avvenuta in casa.

Ci sarebbe un filmato, girato dalla donna e consegnato ai poliziotti della squadra mobile che indagano su segnalazione di iniziativa dei medici che 15 giorni fa l’hanno ascoltata in pronto soccorso. Nel video si vedrebbe Missiroli in posa con un braccio alzato mentre la moglie esce da una stanza con il telefonino in mano e quando l’uomo se ne accorge avrebbe cambiato posa con il commento della donna: «Non te lo aspettavi, eh?».

Va ricordato che, dopo l’episodio più recente del 5 dicembre scorso, la procura ha chiesto la custodia cautelare in carcere per Missiroli, ma il giudice per le indagini preliminari non ha accolto la richiesta ritenendo che mancassero i presupposti.

Il caso Missiroli sarà per forza di cose il tema caldo stasera in occasione del consiglio comunale di Cervia. Fratelli d’Italia ha chiesto le dimissioni del primo cittadino tramite il coordinatore provinciale Alberto Ferrero, ma si capirà se presenterà ufficialmente una mozione di sfiducia. Il Pd, tramite il segretario comunale Roberto Fabbrica, augura un chiarimento veloce. La Casa delle Donne ha invitato Missiroli a lasciare il posto.

Il Comune di Ravenna prepara un bando da 400mila euro per la promozione turistica 2026-2027

Il Comune di Ravenna ha deciso di predisporre un bando di gara europeo per l’affidamento di un servizio di comunicazione e promozione del territorio in ambito turistico per un importo di 400mila euro (200mila nel 2026 e altrettanti nel 2027, fondi già previsti in bilancio nel capitolo del servizio Turismo). «Il turismo rappresenta uno straordinario volano per l’economia ravennate – afferma il sindaco Alessandro Barattoni – e quindi va strategicamente implementato». L’intenzione è di costruire una strategia di promozione turistica da attivare fin dai primi mesi del 2026.

Le basi per la realizzazione di questo obiettivo vengono fissate attraverso un emendamento proposto dal sindaco stesso al programma triennale dei beni e servizi contenuto nel Dup (Documento unico di programmazione) e discusso nella seduta del consiglio comunale di ieri, 22 dicembre.

Osserva ancora Barattoni: «Mi preme sottolineare che a questi fondi se ne aggiungeranno altri che serviranno a promuovere eventi mirati, legati ad eventi e ricorrenze specifiche. L’obiettivo è strutturare una strategia di promozione turistica che guardi al medio-lungo periodo, che con un programma di prospettiva integri in un’unica pianificazione la promozione territoriale della città d’arte, il patrimonio naturalistico, il settore balneare, e che possa valorizzare al meglio anche i grandi eventi che nei prossimi mesi e nei prossimi anni riguarderanno il nostro territorio, come il trentennale del riconoscimento Unesco, i 1.500 anni dalla morte di Teodorico, la prossima Biennale di Mosaico Contemporaneo del 2027».

Con un patrimonio storico-artistico e ambientale straordinario, già universalmente conosciuto e apprezzato, per Barattoni la sfida è valorizzarlo e promuoverlo ancora di più e in maniera continuativa durante tutto l’anno. «Non ne trarrà vantaggio solo la nostra economia, ma la stessa vivibilità della città e qualità della vita dei cittadini e delle cittadine di Ravenna».

La gastronomia che ha quadruplicato i dipendenti…

Le festività natalizie sono uno dei periodi dell’anno in cui la cucina italiana si esalta. Ne sa qualcosa Michele Foschini, fondatore della gastronomia “L’Alma in città” a Ravenna: «È una soddisfazione pensare che su tante tavole ci saranno i nostri piatti, in città ma anche fuori perché molti li portano nei ritrovi tra amici e parenti lontano da casa». Cappelletti in cima alla lista degli ordini. Ma anche tagliatelle, tortelloni e lasagne. E gli arrosti. Tutto preparato a mano: «Le sfogline lavorano mattina e pomeriggio. Tutte le preparazioni sono fatte da noi partendo dalle materie prime che devono essere di qualità».

L’attività in via della Lirica è nata nel luglio del 2017 per volontà di Foschini come reazione a un momento della vita un po’ travagliato: «Ci pensavo da tempo e mi sono buttato. Adesso sono orgoglioso dei risultati». Strategia chiara da subito: «Proponiamo piatti che fanno parte della tradizione della mia famiglia, che mi preparavano mia mamma o mia zia Alma quando ero bambino». I risultati si vedono dai numeri: all’apertura c’erano due persone ai fornelli, oggi sono otto. «Devo ringraziarli tutti, uno per uno, per il lavoro che fanno: Marina, Anna, Angelica, Deanna, Chiara, Enea, Katia e Agnese». Ai tavoli (almeno triplicati rispetto all’inizio, con l’ampliamento del locale e del dehor esterno) si mangia non più solo a pranzo, ma anche a cena: «Offriamo una proposta a costi contenuti per chi cerca un piatto come a casa».

Prata interrompe la striscia di vittorie della Consar: Ravenna battuta 3-0 e scavalcata in testa

Dopo otto vittorie di fila si è fermata la marcia della Consar Ravenna nel campionato di A2 di pallavolo maschile. Sconfitta 3-0 il 21 dicembre a Prata di Pordenone contro la Tinet nel big match dell’11esima giornata. Ravenna ora è seconda a meno uno da Prata e più due su Aversa.

Per la Tinet è stata una prestazione pressochè perfetta: aggressiva al servizio (10 ace totali), efficace e continua in attacco (52% il suo totale) e con pochi errori. Per Ravenna un solo ace e appena tre muri vincenti.

Il commento a fine gara di coach Antonio Valentini: «Prata ha disputato una partita eccezionale, con pochissimi errori e molto aggressiva in battuta dall’inizio – riconosce il coach della Consar – mentre noi non siamo stati bravi nella gestione del nostro attacco e abbiamo prodotto pochissimo con il nostro servizio. Siamo stati battuti da una squadra di qualità, ma non dobbiamo abbatterci. Questa partita ci insegna che abbiamo dei margini di crescita e che dobbiamo continuare a lavorare in palestra ogni giorno per avvicinarci ad un livello più alto».

Tra regular season, playoff e Coppa è stata la 12esima sfida tra Ravenna e Prata negli ultimi 4 anni: il punteggio è 8-4 per Ravenna.

Venerdì 26 dicembre, nell’anticipo della 12esima giornata, la Consar torna in campo in casa: al Pala De Andrè ci sarà Fano.

Faenza si prepara per la Nott de Bisò: vin brulè, quiz sul palio e il rogo del fantoccio

La città di Faenza si prepara alla “Nott de Bisò”, espressione dialettale che indica il tradizionale evento che dal 1971 ogni anno il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, richiama migliaia di persone in piazza del Popolo per la chiusura simbolica del calendario della manifestazioni del palio del Niballo. Si comincia alle 10 con stand gastronomici e intrattenimento per grandi e piccoli e si finisce con il suggestivo rogo del Niballo allo scoccare della mezzanotte.

Il grande Niballo è un enorme fantoccio che si richiama al condottiero cartaginese Annibale e che storicamente rappresenta il pericolo saraceno e le avversità, alle 18.30 farà il suo ingresso in piazza del Popolo, come vuole la tradizione, su un carro trainato dai buoi e verrà posizionato al centro esatto della città, nel punto d’incontro delle antiche vie della Faventia romana, il cardus (via Aemilia) e il decumanus. Allo scoccare della mezzanotte il Rione Verde, vincitore del Palio 2025, avrà l’onore di dare fuoco al Niballo: la festa infatti ha il suo apice nel momento in cui il rappresentante del Rione, in costume storico, dà fuoco al grande Niballo. Aspettando tale momento, durante tutta la serata si beve il bisò (nome dialettale del caratteristico vin brulè) nei gotti, le ciotole di ceramica faentina.

In piazza quest’anno dalle 15 alle 18 lo stand del GiraNiballo, gioco a quiz dove si potrà mettere a prova la propria conoscenza delle manifestazioni del Palio di Faenza con le sue Giostre, cavalli, Cavalieri e Tornei Alfieri bandieranti e Musici. Dalle 22.30 diretta online sui canali del Niballo Youtube e FB NiballoOfficial e sulla pagina Fb di FaenzaWebTV: un salotto condotto da Maurizio Marchesi in cui si alterneranno i protagonisti del mondo Palio e un riepilogo dei momenti principali della serata, che si concluderà con il rogo di mezzanotte: quest’ultimo sarà visibile su questi canali e anche sul canale Instagram della manifestazione.

I servizi completi dei gotti (brocca e sei bicchieri con gli stemmi dei cinque Rioni e del Comune) sono già acquistabili nelle cinque sedi rionali a partire dall’8 dicembre; il singolo gotto e la brocca si potranno acquistare durante la Nott de Bisò negli stand. Con l’acquisto del gotto sarà possibile recarsi in tutti i cinque stand rionali e, presentando l’apposito tagliandino rilasciato con il gotto, chiedere ad ogni Rione di riempire per una volta il gotto di bisò, in modo da poter assaggiare le cinque versioni, mentre nello stand che porta lo stesso stemma del proprio gotto, sarà possibile chiedere bisò quante volte si desidera.

La pro loco di Faenza finanzierà il restauro di un dipinto cinquecentesco

La pro loco Faenza finanzierà il restauro di un dipinto cinquecentesco di Barbara Longhi (Ravenna 1552-1638) conservato nei depositi del museo diocesano di Faenza dove poi verrà esposto. Si tratta di un olio su tela di 97×70 cm raffigurante la “Madonna con un libro in mano, il Bambino e San Giovannino”.

Per il restauro saranno impiegate le erogazioni raccolte dall’associazione, in particolare nell’ambito delle visite guidate culturali svolte quasi tutto l’anno nei sabati pomeriggio di primavera e autunno. La pro loco ha già recuperato diversi beni del centro storico cittadino, a partire dai due capitelli medievali del Voltone dei Beccai (sotto Palazzo Podestà) nel 2015, e, a seguire, con cadenza quasi biennale, la colonna con croce viaria di Piazza Giangrandi, la lapide della Convenzione Faentina del 1598 sulla facciata del Duomo, la decorazione murale (con rara pubblicità ottocentesca agli spettacoli teatrali) di via Zuffe, lo stemma del vescovo Giuseppe Battaglia sulla porta della chiesa dei Caduti (San Bartolomeo) e la celebre tempera di Romolo Liverani con il Voltone Molinella (dove la pro loco ha sede) conservata in Pinacoteca Comunale.

I drammatici fatti dell’alluvione 2023 imposero un cambio di rotta per motivi di necessità e urgenza e quindi si sostituirono i restauri con due donazioni a istituti culturali e sportivi danneggiati. Ora si torna al compito statutario originario.

Barbara Longhi è figlia del pittore ravennate Luca Longhi ed esponente di un’autentica dinastia di artisti (anche il fratello, Francesco, era pittore), viene lodata dal Vasari e dai contemporanei. La stessa Barbara è raffigurata in primo piano nelle Nozze di Cana, l’affresco che occupa un’intera parete dell’ex refettorio dei monaci Classensi (oggi aula magna della Biblioteca più importante di Ravenna), mentre guarda lo spettatore.

Indagine sull’alluvione, Prc: «Dove sono i responsabili politici?»

«Dove sono i responsabili politici di questo ennesimo atto d’incuria del territorio?», è la domanda che solleva il partito di Rifondazione comunista dell’Emilia-Romagna a proposito delle alluvioni in provincia di Ravenna dopo i 12 avvisi di chiusura delle indagini preliminari per i fatti di Traversara e Boncellino nel biennio 2023-2024.

L’inchiesta, come noto, mira a capire eventuali responsabilità sui crolli dell’argine del Lamone. I dodici indagati sono tutti tecnici di vari enti, tra cui protezione civile e Regione.

Eliana Ferrari e Stefano Grondona, segretaria e segretario regionali di Prc, puntano l’attenzione sull’aspetto politico. «Come hanno già denunciato dal nostro circolo di Villa San Martino, i fondi necessari per intervenire sull’argine di Traversara furono trasferiti per un intervento a Parma grazie ad una delibera regionale, 195 del 13/02/2023, firmata da Stefano Bonaccini con tutta la sua giunta. Parliamo quindi di circa 1,2 milioni di euro diventati poi 266mila euro».

Ma gli esponenti di Prc ritengono che le responsabilità politiche siano anche altre e più profonde: « Siamo d’accordo con la magistratura nell’indagare responsabili di vari enti, ma come in passato abbiamo denunciato i rapporti e piani di emergenza sono stati compilati, la stessa Protezione Civile nel ravennate aveva segnato gli argini a rischio crollo, anche nel piano depositato a marzo 2023 all’Unione della Bassa Romagna, il punto è perché alla luce di questi documenti non si è intervenuto con priorità massima? Questi piani e report vari vengono letti da chi ha responsabilità politica del territorio? Il report per il finanziamento dell’argine di Traversara è partito nel 2011, come è possibile che siano passati tutti questi anni e non solo non si è provveduto all’intervento, ma addirittura arriviamo nel 2023 al taglio dei fondi?».

Ferrari e Grondona chiudono con una constatazione: «Se la politica veramente non sa cosa fa il settore tecnico dei vari enti, se non da direttive ed è all’oscuro, vuol dire che ci troviamo di fronte ad un altro disastro, quello della peggior classe dirigente politica che si sia mai vista in questa regione».

Due anni e mezzo dopo l’alluvione è di nuovo disponibile il palazzetto dello sport

A distanza di due anni e mezzo dall’alluvione che ha devastato Sant’Agata sul Santerno, si sono conclusi i lavori di ristrutturazione del palazzetto dello sport “Giorgio Gadoni” in via Berlinguer. I lavori, costati circa mezzo milione di euro, erano partiti circa un anno fa, dopo l’approvazione del progetto esecutivo, e si sarebbero dovuti concludere entro maggio 2025.

La ristrutturazione è stata resa possibile grazie all’ordinanza 24 della struttura commissariale. La società di ingegneria ambientale dello Stato, Sogesid, ha curato il progetto di recupero della struttura. I lavori sono stati affidati al Consorzio Edili Artigiani Ravenna (Cear) e la consorziata Ravedil.

L’obiettivo dell’amministrazione comunale era di avere il palazzetto pronto per settembre in modo che la scuola non dovesse più portare gli alunni e le alunne a Massa Lombarda per le ore di educazione motoria, com’è si è stati costretti a fare dopo l’alluvione. «I lavori, purtroppo, si sono prolungati oltre le previsioni – spiega il sindaco Riccardo Sabadini -. Quindi, per venire incontro alla famiglie e alla scuola, abbiamo dovuto organizzare dei trasporti a spese del Comune. Finalmente il Palazzetto dello sport è tornato nelle nostre disponibilità e i ragazzi di Sant’Agata sono tornati a fare attività motoria nel nostro comune». Il Palazzetto attualmente viene usato dalle scuole la mattina. «Nei prossimi mesi apriremo un bando per la gestione della struttura, alla quale diverse società sportive si sono dette interessate».

La cerimonia di riapertura della struttura sportiva, assimilabile in tutto e per tutto a un’inaugurazione con tanto di taglio del nastro, è in programma sabato 10 gennaio, alle 14.30. Interverrano autorità istituzionali da tutta la Regione e rappresentanti della Struttura commissariale e di Sogesid.

A suggellare la giornata inaugurale, dopo il taglio del nastro e la cerimonia ufficiale, dalle 15 il campo del palazzetto dello sport sarà occupato dallo svolgimento di un torneo quadrangolare di minibasket (annata 2018), che coinvolgerà quattro squadre del nostro territorio: Lusa Basket Massa, Lugo Aviators, Junior Basket Ravenna e Basket Russi.

Da marzo 2026 un punto Ikea al centro commerciale Esp di Ravenna

Il marchio Ikea, celebre multinazionale svedese dell’arredo e oggettistica per la casa, aprirà una sede a Ravenna. Da marzo 2026 al centro commerciale Esp sarà attivo quello che l’azienda scandinava chiama con l’espressione inglese “plan and order point”. Traducibile con “pianifica e ordina”, si tratta di uno spazio di consulenza dove gli addetti Ikea offrono supporto per l’acquisto di qualsiasi soluzione attingendo dall’intero catalogo online. Il materiale viene poi consegnato a domicilio o in uno dei punti di ritiro a scelta del cliente.

«Nello spazio di 120 metri quadri – si legge nel comunicato diffuso da Ikea –, i clienti potranno lasciarsi ispirare dalla selezione delle proposte d’arredo presenti, per progettare ambienti su misura per la propria casa o attività commerciale. Diventano cinque i punti vendita in regione: oltre ai negozi classici di Bologna, Rimini e Parma, è presente anche un altro “plan and order point” di Modena.

Caso Missiroli, il presidente della Regione ricorda che indagini e politica non hanno stessa dinamica

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha commentato il caso del sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, indagato per presunti maltrattamenti e lesioni alla moglie da cui si sta separando: «L’aspetto penale e quello politico non hanno la stessa dinamica e non viaggiano sullo stesso piano». Il 39enne De Pascale è originario di Cervia, dove vive tutt’ora e dove ha iniziato la sua carriera politica prima di diventare sindaco di Ravenna (2016-2024), e con il 44enne Missiroli condivide un’amicizia e lo stesso partito di appartenza. Le parole del presidente sono riportate da un articolo sul sito dell’agenzia di stampa Ansa.

«È una vicenda molto dolorosa, lo è per tutti e in particolare per chi vive all’interno di quella comunità. Si intrecciano riflessioni di carattere penale e giudiziario, riflessioni di carattere politico, ma anche personali, per chi conosce quella famiglia». De Pascale ribadisce la necessità di tenere distinti i piani, penale e politico.

Missiroli ha respinto le accuse per poter esaminare nel dettaglio le contestazioni e De Pascale sottolinea che la posizione meriti di essere accettata: «Noi siamo perché le indagini partano sempre, a prescindere dalle denunce, quando c’è anche la minima notizia di reato. Difendiamo questo schema, non importa il ruolo che si ricopre. Però sarà necessario consentire al sindaco di Cervia di prendere piena visione delle accuse che gli sono mosse, nel rispetto dei tempi e delle garanzie previste».

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