giovedì
24 Luglio 2025

Cancellati gli sconti over 70 sul bus: l’abbonamento annuale passa da 110 euro a 256

Sindacati e Comune chiedono chiarimenti a Start Romagna che ha adeguato le tariffe e cancellato le agevolazioni per gli anziani

BusCon l’adeguamento e l’aumento delle tariffe sui titoli di viaggio per il trasporto pubblico fornito da Start Romagna nei comuni della provincia di Ravenna sono stati soppressi gli abbonamenti autobus dedicati agli over 70 anni, che prevedevano un costo annuale di 110 euro, erano nominativi e davano la possibilità di viaggiare nell’intera rete per 12 mesi. Ora servono 256 euro per una zona, 311 per due zone e via via a salire fino a 512 euro all’anno per le 5 zone. La segnalazione dei sindacati raccoglie le lamentele di diversi utenti che stavano procedendo al rinnovo dell’abbonamento.

La decisione è stata assunta dall’azienda Start senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali di categoria, né tanto meno con quelle che rappresentano i pensionati che furono protagoniste dell’accordo con l’allora Atm.

Le tariffe attuali erano in vigore dal 2014: «Capiamo che molti elementi sono cambiati – affermano i sindacati – e, pur non potendo condividere, abbiamo compreso come dopo molti anni la manovra tariffaria fosse necessaria alla luce dell’enorme aumento dei costi di gestione a cominciare dal carburante e della mancata costruzione di una strategia nazionale che pure il Governo ha più volte promesso. Ma l’agenzia per la mobilità in relazione agli aumenti dichiarava che il principio alla base della manovra era stato quello di tutelare gli abituali utilizzatori del servizio, senza impatti per i titolari di abbonamento annuale»

Il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale, l’assessore a Mobilità e Politiche sociali Gianandrea Baroncini e il consigliere provinciale con delega alla Mobilità Nicola Pasi condividono la necessità di chiarire gli episodi segnalati dalle organizzazioni sindacali in merito alle applicazioni della scontistica agli over 70 per quanto riguarda gli abbonamenti al trasporto pubblico locale. «Ci muoveremo tramite l’agenzia Amr per ottenere un chiarimento e se necessari ulteriori incontri o l’avvio di un confronto con il gestore Start Romagna. Abbiamo comunque fatto il possibile aumentando molto la contribuzione dei Comuni al fine di non scaricare tutta la manovra sugli utenti, in un lavoro di bacino romagnolo importante».

I carabinieri celebrano la patrona Virgon Fidelis

Messe celebrate a Cervia e Ravenna alla presenza delle autorità locali

Nella mattinata odierna, 21 novembre, i carabinieri hanno celebrato la ricorrenza della “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma. Nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Cervia e nella chiesa del Torrione di Ravenna si sono celebrate le messe. Nella stessa giornata ricorre anche l’82esimo anniversario della Battaglia di Culqualber per la quale alla Bandiera dell’Arma è stata conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Alla cerimonia di Ravenna hanno partecipato le massime autorità civili e militari della Provincia, tra cui il prefetto Castrese De Rosa, la presidente del tribunale Mariapia Parisi, la sostituta procuratrice della Repubblica Marilù Gattelli, una nutrita rappresentanza dei carabinieri con i familiari, una rappresentanza dell’Associazione nazionale.

Al termine della cerimonia, il comandante provinciale Andrea Lachi nel suo discorso si è soffermato sui valori etici che contraddistinguono ogni carabiniere per l’alto senso del dovere e del servizio a favore di tutta la comunità, sentimenti che lo accompagnano «per l’intero periodo trascorso nell’Arma e anche dopo».

Figliuolo in Regione: «Per i privati al momento 640 milioni, ma si arriverà al 100%»

Bonaccini: «Ringrazio il commissario, ma non il Governo: le risorse necessarie ancora non ci sono»

Commissario Figliuolo E Presidente Bonaccini

«Non chiediamo un euro in più del dovuto, ma non arretreremo fino a quando la ricostruzione non sarà completata, non come prima ma meglio di prima. E fino a quando i rimborsi non saranno garantiti al cento per cento».

Il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, è intervenuto oggi in Assemblea legislativa, a chiusura del dibattito consiliare dopo la comunicazione sulle iniziative intraprese e le attività in corso nei territori colpiti dall’alluvione. Lavori che sono stati aperti dalla vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, che ha fornito dati e numeri su quanto accaduto. Di seguito, l’intervento del commissario straordinario alla ricostruzione, Francesco Paolo Figliuolo, e quelli dei consiglieri regionali.

«Non posso che ringraziare il generale Figliuolo per quanto sta facendo per noi – ha precisato Bonaccini, ribadendo la piena e proficua collaborazione con il commissario e la sua struttura -. Non è così con il Governo: ci siamo affidati alle sue promesse ma, a oggi, le risorse necessarie ancora non ci sono».

Il presidente ha ripercorso le tappe, all’indomani dell’alluvione: la richiesta, da Palazzo Chigi, di una ricognizione e quantificazione dei danni, prodotta dalla Regione «in tempo record»; le stime dei danni contestate, la questione della nomina a commissario straordinario («abbiamo perso mesi»), lo slittamento dell’avvio di tanti cantieri. La richiesta, da parte della Regione, dell’introduzione del credito d’imposta per risollevare le zone colpite dall’alluvione, arrivato con sei mesi di ritardo. E di inserire i beni mobili tra quelli rimborsabili, «perché in un terremoto sono i beni immobili a essere distrutti, in un’alluvione quelli mobili».

«È chiaro – ha proseguito Bonaccini – che non possiamo ricostruire tutto come prima. Perché quel che c’era non basta più a garantire la sicurezza né a monte né a valle, né ai cittadini, né alle imprese. La scala degli eventi che stiamo vedendo, inedita, richiede un adattamento di sistema, oltre che misure incisive per il contrasto del cambiamento climatico. Significa che dopo le somme urgenze e gli interventi urgenti, saranno indispensabili veri e propri piani di riadattamento generale e strutturale per la messa in sicurezza dei versanti, per le infrastrutture della mobilità, per i bacini idraulici, per le comunità e le attività economiche».

È il lavoro che la Regione sta predisponendo col Commissario, e che ha due presupposti: che tutti i soggetti competenti, le istituzioni locali, le comunità e le rappresentanze economiche e sociali siano pienamente coinvolti, e la piena collaborazione istituzionale, «perché – ha proseguito il presidente – una ricostruzione di questa portata non la si fa non parlandosi. Ho avuto la ventura di rapportarmi con ben sei Governi diversi dopo il sisma dell’Emilia, e ho sempre offerto e ricevuto collaborazione. Al di là del colore politico. Stavolta non sta andando così, e non è un bene per la Romagna, per i cittadini alluvionati, per i territori feriti».

A fare il punto sugli interventi è stato il commissario straordinario alla ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo, che si è detto «molto fiducioso» riguardo al lavoro svolto finora e agli interventi da fare.

«C’è una grandissima sensibilità sul tema da parte del presidente del Consiglio Giorgia Meloni», ha assicurato Figliuolo per il quale la premier «tiene tantissimo» che quello dell’Emilia -Romagna «sia un po’ un modello di ricostruzione». Il commissario ha ricordato in aula che «fino ad oggi sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro» per la ricostruzione pubblica «per oltre 5.000 interventi nell’Emilia-Romagna alluvionata, con un grande focus sulla difesa idraulica. E a breve arriveranno altri 100 milioni per ulteriori 500 interventi».

L’occasione è servita anche per analizzare i primi dati raccolti dopo l’attivazione della piattaforma Sfinge, partita il 15 novembre e alla quale sono arrivate finora 885 richieste di rimborso da parte di imprese e famiglie. Per la ricostruzione privata «in questo momento abbiamo una dotazione di 640 milioni di euro, a cui dall’1 gennaio se ne aggiungono altri 700 grazie al credito d’imposta», ha precisato Figliuolo, fiducioso che si arriverà al 100% dei rimborsi. «Ma molti cittadini, molte famiglie, potrebbero essere scoraggiati dal fare domanda – ha sottolineato la vicepresidente Priolo – dal momento che ad oggi, per legge, non possono essere risarciti i beni mobili». Preoccupazione è stata espressa da Priolo anche per il futuro della ricostruzione, da quando scadrà il prossimo anno il mandato del commissario, e per i fondi «non coerenti» rispetto alle stime necessarie.

Sciarpa tricolore a 5 commissari di polizia: «Grande professionalità sul lavoro»

La consegna è avvenuta in questura a Ravenna. L’oggetto è simbolo delle delicate ed alte funzioni che vengono assegnate dalla legge ai funzionari della polizia di Stato

2023.11.21 Consegna Sciarpa Tricolore Commissari (4)Cinque neo commissari di polizia in servizio nella provincia di Ravenna hanno ricevuto la sciarpa tricolore come nuovi funzionari del ruolo direttivo. Si tratta di Giuseppe Di Bitetto, Enzo Fiorentino, Gian Paolo Giannaccaro, Valter Rivola e Rosario Gallucci. La consegna è stata fatta da Paola Liaci, vicaria del questore.

Nel corso della cerimonia, che ha avuto luogo nella sala stampa della questura, Liaci ha evidenziato come il forte spirito di appartenenza e la lunga esperienza operativa maturata dai cinque commissari, abbiano determinato la grande professionalità con la quale questi poliziotti svolgono ogni giorno il proprio dovere al servizio della collettività.

«La sciarpa tricolore – si legge in una nota della polizia – simboleggia le delicate ed alte funzioni che vengono assegnate dalla legge ai funzionari della polizia di Stato, a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica ma, soprattutto conferisce solennità alle attribuzioni esercitate al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini».

Ordina 5 etti di hashish per posta ma con il corriere c’è la polizia: arrestato

I poliziotti della squadra mobile erano sul furgone del fattorino

Schermata 2023 11 21 Alle 18.27.30Un uomo di 45 anni è stato arrestato dalla polizia a Faenza per aver ordinato mezzo chilo di hashish per posta. I poliziotti hanno monitorato il corriere incaricato di fare la consegna, un normale spedizioniere che aveva allertato le autorità per la stranezza di quel pacco, e sono scattate le manette nel pomeriggio di ieri, 20 novembre, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Gli operatori della squadra Antidroga della squadra mobile e del commissariato di Faenza avevano approfondito una segnalazione circa un pacco sospetto che era giunto in una nota azienda spedizioniera di Ravenna: all’interno cerano cinque panetti di hashish confezionati con cellophane trasparente.

Con il coordinamento della procura della Repubblica, il pacco è stato consegnato a un destinatario nelle zone collinari faentine. I poliziotti, a bordo del furgone dello spedizioniere, monitoravano la consegna con il supporto di due equipaggi in borghese.

Gli esami qualitativi di polizia scientifica svolti su un campione di droga hanno accertato mezzo chilo di hashish. L’arrestato è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari e nella mattinata odierna, davanti al giudice, si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto conclusa con la custodia cautelare in casa.

L’omicidio di Ilenia Fabbri apre una docuserie Sky Crime sui delitti su commissione

Il 21 novembre alle 22 in onda l’episodio dedicato alla morte della 46enne nel 2021: secondo le sentenze del tribunale l’ex marito promise 20mila euro e un’auto usata a un killer per fare fuori la moglie. Entrambi stanno scontando l’ergastolo

15
La foto della polizia scientifica al lavello della tavernetta dove è stata uccisa Ilenia Fabbri: il coltello è larma del delitto

L’omicidio di Ilenia Fabbri avvenuto a Faenza nel 2021 è l’argomento della prima puntata di una docuserie in quattro episodi dedicata ai delitti su commissione in onda sul canale Sky Crime dal 21 novembre alle 22. Gente comune che ha assoldato qualcuno per commettere un omicidio: è il filo conduttore di “Pagato per uccidere”, la docuserie realizzata da Loft Produzioni con la regia di Simone Manetti. Il delitto su commissione è una pratica comune nel mondo malavitoso, ma in questo caso la giornalista Chiara Ingrosso indaga cosa succede quando a usufruirne è una persona comune.

La 46enne Ilenia Fabbri, secondo quanto stabilito già da due gradi di giudizio, è stata uccisa nella propria abitazione all’alba del 6 febbraio 2021 da un sicario Pierluigi Barbieri ingaggiato dall’ex marito Claudio Nanni in cambio di 20mila euro e un’auto usata. I due stanno scontando l’ergastolo in attesa della Cassazione in programma a gennaio. Barbieri ammise subito le sue responsabilità: era lui l’assassino. Il killer rivelò che quello non era il primo tentativo messo a punto dai due uomini per uccidere la donna. Gli altri, però, erano andati a vuoto a causa di alcuni imprevisti. Nanni avrebbe commissionato l’omicidio perché era infastidito dalle cause civili presentate da Fabbri dopo la separazione. L’ex marito sostiene che l’incarico assegnato al conoscente era solo di spaventare la 46enne.

“Pagato per uccidere” è una produzione originale di Sky Italia che, con la collaborazione di A+E Networks Italia, dall’1 novembre ha trasformato il canale Crime+Investigation in Sky Crime. Con le inchieste sui più celebri casi di cronaca nera italiani e internazionali, le biografie dei più efferati serial killer, i cold case, i cybercrime, il lato oscuro delle celebrities e tanto altro, Sky Crime sarà un punto di riferimento del complesso mondo del true crime mantenendo sempre un approccio psicologico.

La Casa delle Donne in piazza domenica contro «la violenza maschile»

Flash mob per ricordare Giulia Cecchettin: «Torneremo dopo ogni femminicidio. Chiediamo prevenzione»

9
Alcuni partecipanti al presidio per Giulia Cecchettin di lunedì 20 novembre in piazza San Francesco a Ravenna

Domenica 26 novembre alle 11 in piazza del Popolo, a Ravenna, la Casa delle Donne dà appuntamento per un flash mob «silenzioso ma potente».

Si tratta del primo appuntamento annunciato dall’associazione femminista per sensibilizzare l’opinione pubblica contro i femminicidi – in questo caso quello di Giulia Cecchettin – e che si rinnoverà a ogni nuova tragica notizia.

«Il giorno dopo ogni nuovo femminicidio ci ritroveremo in piazza del Popolo – scrivono dalla Casa delle Donne -. Staremo lì per 30 minuti con un cartello con scritto “È strage” e una di noi ne avrà un altro con il nome e il cognome della donna uccisa. Distribuiremo un volantino per far capire a chi passa il senso della nostra presenza e le motivazioni che ci rendono irrimandabile un’azione concreta per far prendere coscienza all’opinione pubblica di quello che la violenza maschile sulle donne ci sta facendo».

Secondo le femministe ravennati, «la violenza maschile sulle donne è fondata su basi culturali radicate ed è trasversale alla condizione sociale, economica, educativa delle donne vittime e degli uomini maltrattanti. I dati dimostrano che l’approccio repressivo alla violenza non basta, perché non agisce sulla radice del problema ma solo sul sintomo. Per contrastare la violenza maschile sulle donne è necessario un cambiamento culturale urgente».

La Casa delle Donne chiede «più investimenti per i centri antiviolenza e più risorse per i percorsi delle donne di fuoriuscita dalla violenza» e ancora «prevenzione, educazione affettiva e sessuale nelle scuole».

Riaperta dopo quasi venti ore l’A14 dir. Vigili del fuoco al lavoro tutta la notte

Nella serata di lunedì si era ribaltata un’autocisterna contenente acido solforico

A14dirÈ stato riaperto quasi venti ore dopo, alle 14 di oggi (21 novembre), il raccordo autostradale della A14, nel tratto tra Bagnacavallo e Ravenna, chiuso da ieri a causa del ribaltamento di un’autocisterna contenente acido solforico.

I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte con il Nucleo Travasi per il trasbordo del materiale in un’altra cisterna, recuperare il mezzo e ripulire l’arteria.

«Un grande lavoro – ha commentato il prefetto Castrese De Rosa – fortunatamente senza gravi conseguenze per l’autista ferito».

Pesantissime invece le ripercussioni sul traffico, con code su tutto il territorio provinciale coinvolto per tutta la mattinata.

Film-videogiochi contro alcol e droga: «Per arrivare ai giovani, senza moralismi»

Al via le riprese per una serie di cortometraggi in collaborazione con la polizia locale. Ne parla il regista Lamattina: «I protagonisti vanno in discoteca e gli spettatori potranno scegliere il loro personaggio. Il finale può essere tragico…»

Thumbnail Gerardo Lamattina Official
Il regista Gerardo Lamattina

Alcolismo, droga, tossicodipendenza e guida in stato di ebbrezza sono i temi chiave di una serie di cortometraggi dal titolo Troppo tardi per tornare indietro?, diretti dal regista ravennate Gerardo Lamattina e con protagonisti cinque ragazzi e ragazze dai 17 ai 22 anni.

Il progetto è parte di un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri (dipartimento per le politiche antidroga) che vede in prima fila la polizia locale del Comune di Ravenna, nella cui caserma si sono svolti i casting. Le riprese inizieranno il 26 novembre e la post produzione terminerà entro la fine dell’anno. I cortometraggi diventeranno poi un videogame fruibile attraverso una web App.

Thumbnail Marianna Panebarco CHIOMABERENICE
Marianna Panebarco

Il bando è stato vinto dalla Panebarco. società di produzione di Ravenna specializzata in animazione ed effetti visivi, che ha dato incarico al regista Gerardo Lamattina per la parte cinematografica.

«Ho scritto l’idea e la sceneggiatura insieme a Monica Vodarich, vicepresidente di Linea Rosa ma anche scrittrice, con la quale lavoro spesso – racconta il regista Lamattina – e ho chiesto una consulenza allo scrittore algerino Tahar Lamri, con il quale ho già scritto altri progetti sul tema. La nostra idea non è stata quella di “criminalizzare” i giovani, ma di utilizzare il cinema come strumento pedagogico portatore di speranza, in grado di mostrare diverse situazioni e offrire l’opportunità di rimediare agli errori».

In particolare, verranno girati cinque cortometraggi, con diversi finali tra cui lo spettatore potrà scegliere. «La formula che abbiamo adottato, in accordo con Panebarco e con la Polizia Municipale, riprende proprio il funzionamento di un videogame. I protagonisti della storia vanno in discoteca e al termine della serata, quando devono tornare a casa, si trovano in condizioni fisiche differenti: alcuni hanno bevuto, altri invece hanno assunto droga, oppure hanno deciso di non farlo. Una volta scelto il personaggio iniziale, lo spettatore segue la sua storia e poi si ritrova a dover decidere per un determinato percorso oppure per un altro e così via, fino ad arrivare al finale che può essere positivo o tragico». Il regista, inoltre, spiega che per questo progetto adotterà una pratica di adattamento della sceneggiatura insolita: «Riscriverò la sceneggiatura sul campo, in base ai protagonisti, ai quali chiederò di raccontarmi delle esperienze che hanno realmente vissuto: farò diventare personaggio la persona, con una parte del suo vissuto personale. Anche gli adulti compariranno spesso in scena, ma per una precisa scelta formale non si vedranno mai in volto: saranno corresponsabili delle azioni dei loro figli, ma non ci metteranno mai la faccia. Per quanto riguarda le riprese, i cortometraggi verranno girati a Ravenna e nei dintorni, anche se per dare più universalità al prodotto abbiamo deciso di evitare la localizzazione con dei precisi riferimenti geografici, considerando Ravenna come una qualsiasi città di provincia del Nord. Lavoro spesso con i giovani e sono molto interessato ad esplorare, attraverso il cinema, il disagio giovanile prestando molta attenzione a evitare moralismi di facciata o a puntare il dito contro alcune categorie. Con questo progetto vogliamo sottolineare che le persone possono scegliere di vivere la vita in modo consapevole, anche compiendo azioni che per alcuni possono essere moralmente riprovevoli, la cosa importante è che queste scelte non incidano sulla vita degli altri. Confido di catturare l’attenzione attraverso il videogame, che fa parte dell’universo giovanile, e a questo proposito tutte le riprese saranno realizzate con smartphone di ultima generazione che garantiscono uno standard di ripresa professionale ma hanno il vantaggio di poter utilizzare tecniche innovative e molto coinvolgenti».

Anche la musica ricoprirà un ruolo importante: oltre al compositore ravennate Marco Rosetti che firmerà la colonna sonora, ci sarà un giovane cantante rap, che è anche tra gli interpreti scelti, e che scriverà una canzone proprio per questi cortometraggi. Il film verrà promosso l’anno prossimo nelle scuole, in collaborazione con la polizia municipale, e da marzo il videogame sarà fruibile per tutti online e gratuitamente. «Confidiamo di avere una vasta platea – conclude Lamattina – e di sfruttare anche il valore cinematografico del prodotto, inviandolo nei festival di settore».    

In piazza per ricordare Giulia Cecchettin e dire no alla violenza sulle donne – FOTO

Manifestazione spontanea degli studenti a Ravenna

In tanti si sono ritrovati in piazza San Francesco, a Ravenna, per ricordare Giulia Cecchettin, la 22enne veneta trovata morta sabato in provincia di Pordenone, uccisa dall’ex fidanzato.

Un ritrovo spontaneo, organizzato per lunedì sera (20 novembre) da studenti ravennati per condannare la violenza di genere e ricordare le vittime dei femminicidi.

A dare il proprio supporto all’iniziativa anche il centro antiviolenza Linea Rosa.

Si ribalta autocisterna con acido solforico: chiusa l’A14 Dir, evacuata una famiglia

In arrivo vigili del fuoco da Marche e Lombardia

A14 Dir Cisterna

[AGGIORNAMENTO: la strada è stata riaperta]

Il raccordo autostradale A14 dir – in direzione Ravenna – è al momento (dalle ore 20.50 di lunedì 20 novembre) chiuso all’altezza di Bagnacavallo, dove il traffico viene fatto deviare. Non si sa quando potrà essere riaperta la strada.

La chiusura si è resa necessaria in seguito al ribaltamento, avvenuto al chilometro 16 + 300, di un’autocisterna da 28 metri cubi che trasportava acido solforico.

Sul posto i Vigili del fuoco, che gestiscono la situazione e attendono l’intervento dei nuclei Travasi di Marche e Lombardia.

A scopo precauzionale è stata fatta evacuare una famiglia composta da tre persone.

Cifra troppo bassa, nessuno vuole l’appalto della discarica: 57 lavoratori a rischio

Il 30 novembre scade il contratto tra Herambiente e la cooperativa Alice che non si è presentata alle due gare andate deserte, non vuole proroghe e ha inviato le lettere di licenziamento. L’impianto nel comune di Lugo seleziona e recupera i rifiuti di tutta la provincia

IMG Canvas Desktop Impianto Di Selezione E Recupero Di VoltanaIl nuovo appalto di Herambiente per la gestione della discarica di Voltana (Lugo) non interessa ad alcuna azienda, nemmeno a quella che ha l’appalto in scadenza. Due gare deserte di fila. La cifra messa a disposizione nel bando è ritenuta non sufficiente per gestire il sito dove avviene la selezione e il recupero dei rifiuti riciclabili di tutta la provincia di Ravenna, di Imola e parte della provincia di Ferrara. Al prossimo 30 novembre rischiano di restare senza lavoro quasi sessanta persone. La segnalazione è dei sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uil-Uiltrasporti.

Ai bandi di gara indetti ad agosto 2023 e ad ottobre 2023 non ha partecipato nessuno. Secondo la ricostruzione dei sindacati, la cooperativa Alice ritiene che, allo stato attuale, le linee non riuscirebbero a sostenere il carico di lavoro venuto a crearsi nel tempo, né attuando turni da 24 ore, né assumendo più lavoratori. Il sito internet di Herambiente parla di un impianto dotato di 4 linee di trattamento con una capacità di 90mila tonnellate annue. «Emergono due problematiche – scrivono i sindacati –, una relativa alla sostenibilità economica; l’altra di origine strutturale e logistica».

Il 30 novembre 2023 scadrà il contratto di appalto tra Alice e Herambiente. La coop, considerando il proprio stato di forte rimessa economica evidenziato ad Herambiente più volte, non ha intenzione di accettare proroghe. Si sta delineando uno scenario di estrema difficoltà, dove 45 dipendenti a tempo indeterminato, più altri 12 con contratto a termine, rischiano di non avere più un lavoro: Alice ha già inviato le lettere di licenziamento, ed in mancanza di una nuova azienda subentrante la continuità occupazionale cesserebbe, lasciando senza lavoro quasi 60 persone. «Inoltre si presenterebbero problematiche di igiene ambientale, in quanto l’impianto potrebbe smettere di funzionare con gravi conseguenze rispetto al riciclo dei materiali».

I sindacati hanno chiesto un incontro congiunto Herambiente e Alice ma la richiesta datata 13 novembre è ancora senza risposta.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi