martedì
23 Dicembre 2025

Mattia Moreni, riscoprire un artista schivo che potrebbe di diritto risiedere tra i grandi del ‘900

Un enorme dipinto del 1964, raffigurante un melo solitario su un prato incolto, accoglie i visitatori alla bella mostra di Mattia Moreni allestita all’ex convento di San Francesco a Bagnacavallo: si tratta della prima di una serie di cinque esposizioni che ad aperture scaglionate, una circa al mese, indagano l’intero percorso dell’artista. Le mostre – dislocate nelle sedi dei musei di San Domenico di Forlì, della Galleria d’arte Stoppani di Santa Sofia (FC), del Mambo di Bologna e da ultimo del MAR di Ravenna – costituiscono la più grande retrospettiva dedicata all’artista, nato nel 1920 e scomparso nel 1999 in Romagna dove aveva trascorso buona parte della sua vita. Un omaggio dovuto per questa predilezione di Moreni, per le fitte relazioni tenute con collezionisti e intellettuali del territorio, per la statura di un artista che ha pagato molto per la scelta di ritirarsi in spazi isolati. Nonostante il grande apprezzamento della critica internazionale e le mostre all’estero che lo indicavano come uno fra i più grandi interpreti dell’astrattismo europeo, Moreni va riscoperto.
Claudio Spadoni, curatore della retrospettiva, amico e critico per anni vicino all’artista, chiarisce che parte dell’oblio che circonda il suo lavoro è in gran parte dovuto alla sua graffiante personalità, ai ricorrenti e forti stati depressivi, agli aspetti spregiudicati e provocatori del carattere che vagliava implacabilmente il mondo tramite un personale sistema critico-filosofico. Un peccato. Di diritto Moreni potrebbe risiedere fra i grandi del ‘900 nel suo attraversare l’arte degli ultimi 50 anni del millennio passato con una navigazione autonoma e una consapevolezza lucida dei gruppi, tendenze e influssi contemporanei.

Le cinque mostre seguono un itinerario cronologico e tematico: non verranno esposti tutti i cicli a cui Moreni si è dedicato – non sono comprese ad esempio le Atrofiche e le Marilù – ma gli splendidi autoritratti a Santa Sofia, la ricostruzione personale ideata da Arcangeli nel 1965 a Bologna, la serie delle Angurie a Forlì e gli automi degli ultimi 20 anni saranno in grado di restituire i passi decisivi della sua lunga carriera.
A Bagnacavallo le opere coprono un arco temporale che va dal 1941 al 1964, quando Moreni inizia il ciclo delle Angurie, con un unico sforamento temporale di un grande e inquietante dipinto del 1969. La prima sala raccoglie i lavori degli anni ’40, quando ventenne è iscritto all’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino. Sono anni difficili: allo scoppio della guerra l’artista si rifugia a Cotignola, unendosi alle brigate partigiane attive nel territorio di Brisighella. Le prime acerbe opere mostrano una mano sicura, allenata alle interpretazioni espressive del colore e del segno. Nel 1946 abbiamo un quartetto di lavori splendidi – due figure femminili, un galletto, un autoritratto, che mantengono questo interesse espressionista ma mostrano meditazioni sui grandi – dalle linee saettanti di El Greco alla serie dei neri di Goya, dai duri grafismi di Dix ai colori debordanti di Schmidt-Rottluff – reimpastate in modo del tutto autonomo. Soprattutto l’autoritratto realizzato ad appena 26 anni risulta stupefacente perchè anticipa un tema affrontato continuamente dall’artista e traduce nel dinamismo sgraziato e potentissimo delle linee, nella piattezza contrastata dei colori e nella sintesi geometrica e deformante dell’anatomia, le principali cadenze del suo stile a venire fino alla produzione degli ultimi anni. Questa coerenza è assolutamente ammirevole e appartiene alla stoffa dei grandi.

Già dal 1947 l’artista inizia a esporre in mostre di rilievo in Italia mentre si delinea un confronto più prossimo agli esiti del post-Cubismo – Moreni guarda sia a Picasso che a Léger come si intuisce da alcune prove in mostra – compiendo quel passaggio obbligato per la generazione dei giovani artisti del dopoguerra. A testimoniare il 1952, la nascita del Gruppo degli 8 e la mostra curata da Lionello Venturi, ci sono alcune tele – generalmente intitolate Composizioni – in cui si evidenzia la virata verso l’astrattismo concreto. La definizione ossimorica traduce il tentativo in atto di mediare i due fronti artistici dell’astrattismo e del figurativo che si opponevano nel panorama italiano del tempo. Un equilibrio difficile che cade in poco tempo: già nel ’53 Moreni torna a un figurativo sintetico in cui dettagli paesaggistici appaiono quasi bidimensionali, fondati su campiture di colore nette ed equilibrate. La mostra dà conto di questi passaggi e dei successivi, quando nel 1955 – l’anno in cui l’artista viene invitato a Kassel – nei suoi dipinti di figurativo rimangono solo i titoli come Sterpi sulla collina, Rovo con sole alto. il linguaggio astratto diventa predominante attraverso pennellate di getto, quasi psichiche. Le tele evidenziano l’inserimento di Moreni nel panorama artistico internazionale consacrato dal suo trasferimento a Parigi nel 1956, dalle mostre europee, dalla stima di grandi critici come Tapié e Restany. Ma il legame con la Romagna non si spezza: torna ogni estate a Russi, a Palazzo San Giacomo, dove dipinge i suoi grandi lavori astratti ma mette a punto anche un linguaggio personale, poco codificato. Moreni del resto è sempre stato un outsider fedele solo a se stesso: infatti, verso la fine del decennio i suoi astratti cominciano ad addensarsi attorno a figurazioni accennate, a immagini fantasmatiche di tronchi di alberi, sterpaglie, evidenti anche nella bella serie di litografie in mostra. Il dissodamento è pronto per ricevere nel 1961 i primi bellissimi Cartelli, le prime Baracche, inizialmente emergenti da un groviglio spasmodico di pittura gestuale. Il rapporto con la natura si sfama di una disperazione pulsante, ritmata dalle sempre più frequenti crisi depressive. Poi giunge uno stato di quiete ben rappresentato dal Cartello per caccia vietata del 1964 dove la frenesia pittorica si condensa in alcuni punti che emergono da un fondo lattiginoso e, straordinariamente, sempre in pulsazione. Da questo anno la mostra sospende il percorso per passare il testimone all’esposizione che verrà inaugurata a Bologna, non prima di presentare un’unica bellissima opera fuori cronologia, un’enorme tela del 1969. Moreni si era già trasferito alle Calbane di Brisighella da tre anni ma Il campo che ne ha veramente abbastanza dell’ammoniaca e dell’acetone dell’ANIC esplode e muore parla del territorio di Ravenna, del colosso e del grande sogno industriale di allora. Questa agonia di un campo apre la strada a quella riflessione profetica che sarà una costante in Moreni: sul prezzo enorme che l’umanità paga per una presunta modernità incombente in grado di distruggere ecosistemi interi e da ultimo la stessa specie umana.

 

Mattia Moreni. Dagli esordi ai cartelli – Bagnacavallo, ex Convento San Francesco, via Cadorna 14 – fino a 11 gennaio 2026 – orari: MA-ME 14.30-18; GIO 10-12.30 e 14.30-18; VE-SA-DO (+ 1/11, 8/12, 26/12, 6/1) 10-12.30 e 14.30-18
ingresso gratuito

Per lavori chiuso per una settimana il passaggio a livello di via Piano Caricatore

Per eseguire lavori sulla linea ferroviaria Castel Bolognese-Ravenna, sarà necessario chiudere al transito delle auto il passaggio a livello di via Piano Caricatore a Lugo per una settimana, dalle 23 di giovedì 30 ottobre alle 15 di venerdì 7 novembre. Lo rende noto il Comune di Lugo con una nota scritta inviata alla stampa.

In particolare, non sarà possibile transitare su via Piano Caricatore nell’area interessata dai binari; di conseguenza, chi proviene da viale Masi in direzione della stazione dovrà proseguire in viale De Pinedo e viceversa. Chi percorrerà la via Piano Caricatore nella zona di Lugo Sud verso i binari sarà invece obbligato a svoltare a destra una volta raggiunta l’intersezione con via Piave. I cittadini residenti tra il passaggio livello e la via Piave saranno autorizzati ad accedere alle proprie abitazioni.

Il Comune ricorda che in questi giorni c’è un altro cantiere di Rfi (Rete ferroviaria italiana, società delle Ferrovie dello Stato) in corso nel territorio di Lugo, precisamente sul passaggio a livello di Zagonara, che riaprirà alle 15 di mercoledì 29 ottobre. Una volta riaperto al traffico il passaggio a livello, che permette ai residenti di Zagonara di raggiungere la provinciale Felisio, ripartiranno i lavori al ponticello sullo scolo Canaletta, con la conseguente interruzione della circolazione all’incrocio tra via Zagonara, via Canaletta e carrara Ricci Bitti. Il cantiere ha una durata prevista di 90 giorni.

Visita guidata per gli anziani al cimitero monumentale per ammirare il foliage autunnale

Una visita guidata al cimitero monumentale di Lugo per ammirare i tipici colori del foliage autunnale. È l’iniziativa promossa dall’Auser, associazione di volontariato, per «rompere la morsa della solitudine della popolazione anziana che vive in condizioni di marginalità sociale». L’appuntamento, patrocinato dal Comune, è per mercoledì 5 novembre con un gruppo di anziani del territorio. Le guide della visita saranno Paolo Gagliardi e Mauro Antonellini.

Sarà l’occasione per conoscere il cimitero sopratutto come luogo di cultura, con opere d’arte, e dove riposano personaggi illustri: artisti, scienziati, intellettuali e intere famiglie che hanno lasciato il segno nella storia della città. Realizzato tra il 1805 e il 1807, e poi modificato per assumere la forma a emiciclo con un loggiato che corre lungo tutto il perimetro, il cimitero monumentale di Lugo ha visto all’opera, per la sua edificazione, artisti importanti come Alfredo Sollazzo (autore del monumento a Francesco Baracca), Domenico Visani, Alfeo Bedeschi e Golfarello Massarenti.

Il ritrovo sarà alle 14.30 all’ingresso in viale De Brozzi 81 a Lugo. Per partecipare o segnalare persone che si potrebbero coinvolgere nel progetto, si può contattare l’Auser al 328-4269186. L’associazione metterà a disposizione i propri mezzi di trasporto per chi ne necessita.

Il progetto “Una giornata da raccontare” è partito lo scorso 17 aprile con una serie di visite che hanno già toccato la biblioteca Trisi, le Pescherie della Rocca, la chiesa di Croce Coperta, la Rocca estense e il parco del Loto, mentre nei prossimi mesi sono previste iniziative anche al Tondo, sempre in occasione di eventi culturali, festività o particolari momenti stagionali.

Picchia il padre ottantenne perché si rifiuta di dargli soldi: 47enne arrestato dalla polizia

Di fronte all’ennesimo rifiuto del padre di dargli denaro, un 47enne ha picchiato il genitore ottantenne procurandogli gravi lesioni al torace. È successo nei giorni scorsi nel Faentino ed è stato l’episodio culminante che ha portato all’arresto dell’uomo. Ieri, 27 ottobre, gli agenti del commissariato di Faenza hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere per lesioni aggravate ed estorsione. Le liti tra i due perduravano da tempo, verosimilmente per motivi economici, ma i gravi fatti per i quali è stato richiesto l’intervento delle volanti risalgono a pochi giorni fa.

“La grande caccia al tesoro di Halloween” torna ad animare le vie del centro

Nel cuore di Ravenna l’halloween dei più piccoli parte già dal primo pomeriggio, con “La grande caccia al tesoro” organizzata dal comitato Spasso in Ravenna e dall’associazione Tralenuvole, con il contributo di Comune e La Cassa.

L’appuntamento è alle 15 in centro città, dove i piccoli esploratori potranno vivere un’avventura itinerante tra Palazzo Rasponi, Piazza Kennedy, Borgo San Rocco e le vie del centro storico. Alle ore 15:30 prenderà ufficialmente il via la grande caccia al tesoro. Il percorso si snoderà tra le vetrine degli esercenti aderenti a Spasso in Ravenna, che per l’occasione diventeranno tappe speciali del gioco. Le mappe di partecipazione saranno distribuite fino alle ore 19, con postazioni a Palazzo Rasponi e Borgo San Rocco, ma ogni famiglia potrà vivere la caccia con i propri tempi, proseguendo il percorso in autonomia nel corso del pomeriggio: l’esperienza si conclude una volta completate le tappe e riconsegnata la mappa.
La novità di quest’anno è che in alcune tappe della mappa, i bambini potranno ottenere dei “ticket gold”, che daranno diritto a partecipare a una speciale estrazione finale di regali e sorprese al termine della caccia al tesoro.

La caccia al tesoro sarà accompagnata dalle postazioni di trucca bimbi e da laboratori creativi. Tutte le attività sono a partecipazione gratuita. «Con questa iniziativa vogliamo regalare ai bambini un pomeriggio di avventura e immaginazione, trasformando il centro storico in un grande gioco a cielo aperto – spiega Gianna Ghirardini, presidentessa del Comitato Spasso in Ravenna. – Halloween è un’occasione perfetta per coinvolgere le famiglie e far vivere il centro in modo positivo e gioioso. Siamo felici di poter offrire un evento gratuito e inclusivo, grazie anche al prezioso contributo del Comune di Ravenna e di La Cassa di Ravenna».

Si chiude la XXIII edizione del Nightmare Film Festival: ecco tutte le opere premiate

Si è chiusa sabato 25 la XXIII edizione del Nightmare Film Festival, con l’assegnazione dei premi alle varie sezioni di concorso. Le giurie si sono divise tra popolare, con il voto quotidiano degli spettatori del cinema, e selezioni di critici e addetti ai lavori. 

Il premio “Metalupo” del pubblico per il concorso nazionale di lungometraggi è stato assegnato a “Blooming Death” di Luca Fabiani. Il premio della critica invece è stato assegnato a “Crushed” di Simon Rumley. La giuria, composta da Manlio Gomarasca, Paolo Nizza e Fabio Zanello motiva così la scelta: «il regista Simon Rumley, fautore della violenza ellittica e fuori campo, in “Crushed” usa il genere per polarizzare i meccanismi delle dinamiche relazionali e delle pulsioni di vendetta con un ferreo credo religioso. Rumley confeziona un vero e proprio incubo in cui scivolare e smarrirsi, un’opera complessa e tecnicamente ineccepibile». “Crushed” si aggiudica anche il premio del pubblico “Anello d’oro”.

La menzione speciale della giuria invece è andata a “Lotus” di Signe Birkova con questa motivazione: «in “Lotus”, la regista Signe Birkova è magistrale nell’intrecciare gli snodi narrativi, giocando con il metacinema impregnato di surrealismo, elevando all’ennesima potenza il potere dell’immagine e sfruttando le suggestioni del cinema muto. Un sovraccarico culturale, cromatico e sensoriale per un film mosaico dai molteplici tasselli».

Per quello che riguarda i cortometraggi invece, il premio del pubblico Anello d’Argento è stato assegnato a “First Sight” di Andrew McGee. Il premio Associazione Deserto rosso va invece a “Les Bêtes” di Michael Granberry. 

Il premio Méliès d’Argent della giuria composta da Luca Balduzzi, Gerardo Lamattina e Gianmarco Pezzoli spetta invece a “The Leader Will Come” di Michiel Geluykens: «Per l’uso attento e incisivo del linguaggio cinematografico, capace di costruire un’atmosfera intensa e suggestiva. Il film è sostenuto da interpreti di grande presenza, i cui volti e sensibilità attoriali donano autenticità e profondità a ogni scena». Infine, la menzione speciale della giuria nell’ambito dei cortometraggi è andata a “TV or the Disturbance on Forest Hill Road” corto che, secondo i giudici: «Per aver saputo coniugare l’animazione con un argomento di stretta attualità come la sovraesposizione alle tecnologie, vecchie e nuove, attraverso uno stile molto peculiare e moderno».

L’economia ravennate regge il colpo, nonostante lo scenario globale in netto peggioramento

L’economia ravennate regge il colpo, nonostante uno scenario globale in netto peggioramento: dall’aumento delle barriere tariffarie e non tariffarie che pesa sulle prospettive degli scambi, agli ostacoli al libero commercio internazionale che non provengono soltanto dalla politica commerciale americana, ma interessano la maggior parte dei paesi (nei primi otto mesi del 2025 le misure protezionistiche varate nel mondo sono ai massimi) fino all’indice di incertezza delle politiche economiche a livello globale resta su livelli elevatissimi.

Queste le riflessioni emerse il 27 ottobre scorso, nell’ambito della riunione del Tavolo sulle opportunità economiche e occupazionali. La riunione, che ha visto la presenza del presidente della Camera di Commercio Giorgio Guberti, della presidente della Provincia di Ravenna Valentina Palli, del direttore del Centro Studi di Unioncamere Emilia Romagna Guido Caselli e dei vertici di Istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, Autorità portuale e Forze dell’Ordin è stata l’occasione per presentare i dati raccolti dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara Ravenna.

Secondo gli ultimi scenari delineati da Prometeia (Ottobre 2025) la crescita del valore aggiunto in provincia registrerà un incremento pari a +0,4% nel 2025 (+0,4% stimato anche per il 2024), per poi accelerare di poco nel 2026, a +1%. Valore aggiunto provinciale, dunque, che già da tempo ha segnato il sorpasso dei livelli del 2019 (11,4 miliardi) e la tendenza alla crescita continuerà anche quest’anno, con il superamento della soglia di 12 miliardi, tra i valori massimi della serie storica.

Per l’industria manifatturiera prosegue la fase di rallentamento, iniziata nel 2023. La produzione industriale ravennate, nel secondo trimestre del 2025, secondo l’indagine congiunturale del sistema camerale, ha registrato una flessione del -0,6%, dopo la tenuta del primo trimestre, mentre prosegue il trend in discesa a livello regionale (-1,4%), in atto da tempo. In contrazione più accentuata il settore artigiano (-5,3%). Un segnale positivo proviene degli ordini esteri che segnano un +3,4%, trainati dalle imprese più grandi. Le previsioni per il prossimo trimestre restano orientate alla massima prudenza. La dinamica del comparto delle costruzioni si mantiene positiva (+1,8%); il trend favorevole si è riscontrato per il settimo trimestre consecutivo, ma la velocità risulta in ridimensionamento, causato dalla revisione dei bonus e dall’alto costo dei finanziamenti, lasciandosi alle spalle la forte crescita del biennio 2021-2022. Per l’industria delle costruzioni della regione Emilia-Romagna prosegue l’andamento negativo del volume d’affari (-3,5%). In provincia di Ravenna inizia però il declino per l’artigianato dell’edilizia, sospendendo la corsa positiva (-0,3%), mentre per le imprese più strutturate (con almeno 10 dipendenti) si registra un aumento nel volume d’affari (+3,3%). Le previsioni relative al valore aggiunto del settore indicano un peggioramento nel 2026, con un calo stimato.

Le vendite al dettaglio, nella primavera 2025, hanno mostrato una lieve ripresa in termini nominali (+1,5%); tuttavia, considerando l’andamento dell’inflazione al consumo che ha ripreso a salire con l’inizio dell’anno ed ha avuto un nuovo ritorno di fiamma, il processo inflazionistico è divenuto una componente determinante a sostegno del comportamento del valore delle vendite correnti, tanto da spingerne l’effettiva tendenza in termini reali del venduto. Il segno positivo ha interessato tutte le tipologie merceologiche analizzate, ma si accentuano i diversi comportamenti dei consumatori: il dettaglio organizzato (+2,4%), spinto dalla ricerca della convenienza da parte dei compratori, e la distribuzione alimentare (+2,6%) sono i comparti più performanti ma entra in gioco anche la spinta dei prezzi dei generi alimentari, più colpiti dall’inflazione e che suggerisce si sia avuto un andamento delle vendite in termini reali più modesto. Di contro, l’andamento più rallentato proviene dagli esercizi non alimentari (+1%).

Per quanto riguarda il commercio internazionale, i dati di fonte Istat confermano la ripresa dell’export delle imprese ravennati, grazie alla loro capacità di reagire e di riposizionarsi, in attesa dei prossimi contraccolpi per l’effetto dei dazi USA. Per il primo semestre del 2025, hanno infatti messo in evidenza, un ulteriore incremento tendenziale del +4,2%, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, dopo il +4,5% conseguito nel trimestre di apertura d’anno e vari trimestri precedenti di negatività; crescita più intensa al confronto con l’Italia (+2,1%) ed in controtendenza rispetto al calo della regione (-1,4%). Inoltre, in ambito regionale risulta fra i pochi risultati positivi. I contributi positivi maggiori alla crescita tendenziale dell’export provinciale derivano dall’aumento delle vendite di prodotti importanti del “made in Italy”, come ad esempio prodotti agricoli (+32%) ed alimentari (+29,2%).
Continua in crescita l’andamento dell’export verso l’Europa ed in particolare verso i Paesi UE, grazie alla ripresa della corsa del commercio verso Germania, Spagna e Francia. Per gli USA, terzo partner commerciale delle imprese esportatrici ravennati (con quota a 6,7%), nel periodo in esame l’export ha  perso ulteriore  slancio in termini di variazione percentuale (-26,5%); arrivano negli States prevalentemente macchinari, apparecchiature e prodotti chimici.
A proposito dello slittamento di posizione del mercato statunitense provocato dai recenti dazi, l’Ente camerale ha segnalato che sono state 276 le imprese ravennati che hanno esportato nel 2024 verso gli Stati Uniti per 476 milioni di euro. Considerando una percentuale media di dazi al 15%, potrebbero determinare un calo delle esportazioni ravennati attorno ai 71 milioni di euro, 47 milioni considerando l’elasticità della domanda per ciascun prodotto. Per quanto riguarda invece l’intensità di esportazione su questo mercato, sono 90 le imprese ravennati che esportano più del 50% del proprio export verso il mercato americano, di queste 67 esportano più del 90%. L’export delle 90 imprese vale 150 milioni. Ma l’impatto diventa più significativo se rapportato al fatturato: per 127 imprese esportatrici negli USA il mercato americano vale meno dell’1% del proprio fatturato complessivo (estero e interno). Per 38 vale una quota tra il 10 e il 25% del fatturato, per 17 vale oltre il 25%. Le 38 esportano per 86 milioni, le 17 per 156 milioni.

I dati di fonte regionale relativi al turismo, nei primi otto mesi del 2025, comprendendo anche i numeri dell’alta stagione di luglio e agosto, rispetto all’analogo periodo del 2024, delineano un quadro positivo per Ravenna che è tra le province che crescono di più in Emilia-Romagna: i turisti sono aumentati del 7,8% ed i pernottamenti del 5,1%. Molto significativo l’incremento dei turisti stranieri, l’11,8%, ma anche i nostri connazionali hanno tenuto testa, in crescita del +6,8 rispetto nei primi otto mesi del 2024. Buona anche la performance dei pernottamenti: +8,2% per gli stranieri e +4,3% per gli italiani.Nei primi sei mesi del 2025, le ore di cassa integrazione sono aumentate del +18,8%, rispetto allo stesso periodo del 2024; l’aumento è stato però determinato solo dalla componente straordinaria.

Secondo il sistema Excelsior, persiste un’elevata difficoltà di reperimento di personale per le imprese, segnalata nel 46,6% dei casi, con punte per operai specializzati e tecnici della distribuzione commerciale. Per Prometeia, se l’occupazione quest’anno registrerà un incremento rallentato del +0,9% rispetto al livello del 2024, il tasso di disoccupazione provinciale è previsto in aumento (4,7%, dal 4,1% del 2024), a causa di una crescita delle forze di lavoro superiore a quella degli occupati. A fine settembre dell’anno corrente, la movimentazione anagrafica al Registro delle Imprese fa registrare un saldo positivo; come prima analisi, da gennaio a settembre 2025, le cessazioni non d’ufficio (1.412) sono inferiori alle nuove aperture (1.485): la movimentazione tra iscrizioni e cancellazioni volontarie, nei nove mesi, genera un saldo positivo, anche se  contenuto, pari a +73 unità, in lieve rallentamento rispetto al saldo già positivo del gennaio-settembre 2024 (era +89).  Questo quadro demografico è stato determinato, da una parte, dalle iscrizioni che sono scese a quota 1.485, registrando una flessione rispetto allo stesso periodo del 2024 (-3,9%). Sul fronte opposto anche le cessazioni volontarie sono calate, assestandosi a 1.412 unità ed hanno segnato un  decremento nei confronti del gennaio-settembre del 2024 (-3% la diminuzione in termini relativi).

«La vocazione imprenditoriale della provincia di Ravenna – ha sottolineato Guberti – impone la necessità di valorizzare l’impresa, le sue esigenze e le sue potenzialità come punto di riferimento per le politiche di sviluppo e crescita territoriale in termini di infrastrutture, turismo, innovazione, urbanistica. Anche in tale prospettivail tema infrastrutturale è centrale, è elemento fondamentale di competitività e sviluppo. Alcune priorità legate ai collegamenti stradali non sono più procrastinabili, mi riferisco alla messa in sicurezza della Romea, che ha il triste primato di essere la Statale con il più alto numero di morti in Italia per chilometro, e della statale SS16, anch’essa recentemente funestata da diversi incidenti mortali». Nel corso dell’assemblea, Guberti ha espresso la volontà di scrivere a Trenitalia Tper e Rete Ferroviaria Italiana per evidenziare una situazione di disagio ferroviario non ulteriormente tollerabile: «Continuiamo, inoltre, ad assistere a disservizi quotidiani nel trasporto ferroviario locale, in particolare sulla linea Ferrara-Ravenna. La tratta Bologna-Ravenna non è da meno, è stata classificata tra le 11 peggiori d’Italia e la peggiore in Emilia-Romagna nel rapporto Pendolaria di Legambiente del 2024 a causa di ritardi, cancellazioni e sovraffollamento. Non ci può essere alcuna programmazione efficace senza gli adeguati collegamenti in grado di liberare tutte le risorse positive e le capacità di impatto allargato che possono scaturire dalla presenza, in particolare, del porto di Ravenna, dell’aeroporto di Bologna e degli importanti hub e snodi di trasporto intermodale che hanno sede nel territorio ravennate, con relative concentrazioni di traffico di persone e di merci».  

In conclusione, le riflessioni della presidente di provincia Palli sul delicato panorama internazionale contemporaneo: «Ringrazio la Camera di Commercio per questo importante momento di confronto e condivisione. In un periodo storico di profondo sconforto, con il contesto internazionale intriso di guerre e misure protezionistiche, riteniamo che costruire una visione di futuro che al contrario valuta le sfide e le opportunità analizzandole con fiducia e speranza, sia il modo migliore per governare i processi economici. Una società che sa pensare unita è una società più forte e in grado di competere. Le nuove sfide, in particolare quelle del governo delle tecnologie e dell’inverno demografico pretendono da noi capacità di visione e risposte nuove. In questo contesto l’economia ravennate ha tutte le carte in regola per competere ed essere portatrice di nuove virtuose modalità».

Il Ravenna torna al Benelli per il derby di Coppa e il big match contro l’Ascoli

Il Ravenna tornerà in campo domani, mercoledì 29 ottobre, al Benelli per il derby di Coppa Italia di Serie C contro il Rimini (calcio d’inizio alle 18.30). Curiosamente si sfideranno nei sedicesimi di finale quelle che sono le vincitrici dell’ultima Coppa di serie D (il Ravenna) e di serie C (il Rimini). La prevendita è aperta sui soliti canali (on line e punti vendita fisici) mentre i botteghini allo stadio apriranno alle 17.

Non ci saranno i tifosi del Rimini, per una decisione del prefetto che ha vietato la presenza degli ospiti per motivi di sicurezza. Una decisione contestata, nonostante la rivalità, anche dagli ultras del Ravenna, che per protesta resteranno in silenzio per tutto il primo tempo. «Un silenzio per urlare il nostro disprezzo a chi ci vuole lontani – si legge in un post sui social dei tifosi giallorossi -, contro il calcio moderno e i divieti che limitano la nostra libertà. Se oggi tocca a loro, domani toccherà a noi. Uno schiaffo in faccia a chi vive lo stadio».

Il Benelli tornerà poi a ospitare il Ravenna già domenica prossima, 2 novembre (calcio d’inizio alle 17.30), per il big-match contro l’Ascoli, appaiato in classifica in seconda posizione, a 1 punto di distanza dalla capolista Arezzo. Anche in questa occasione, lo stadio ravennate (con una capienza ridotta a circa 5mila spettatori) è molto probabile che si presenterà tutto esaurito.

Si fingono maresciallo e avvocata per truffare un’anziana: rintracciati e denunciati dai carabinieri di Lugo

Si fingevano maresciallo e avvocata per truffare gli anziani, raccontando che il nipote aveva causato un grave incidente e aveva bisogno di denaro per risolvere problemi legali. A seguito della denuncia di una 86enne di Fusignano, ricevuta lo scorso agosto, sono partite le indagini dei carabinieri di Lugo, che hanno permesso di identificare gli artefici del raggiro, un uomo e una donna di origine campana.

L’anziana aveva raccontato ai militari di aver ricevuto una telefonata inaspettata, in cui un uomo, qualificandosi come “maresciallo dei carabinieri” le aveva comunicato che il nipote aveva provocato un grave incidente stradale e necessitava ora di un’importante somma di denaro (circa 12 mila euro) per definire la sua posizione giudiziaria. La donna è stata poi messa in contatto con un altro soggetto, che si fingeva a sua volta il nipote, chiedendo aiuto tra le lacrime per fare ulteriormente leva sull’emotività del raggirato. Al termine dello scambio telefonico, si presenta a casa della vittima una terza persona, una donna che si qualifica come avvocato e che chiede un primo risarcimento per i danni del nipote. In questo caso, la truffatrice avrebbe ottenuto denaro e gioielli in oro per un totale di circa 4 mila euro.

A seguito della denuncia, i carabinieri di lugo hanno svolto un minuzioso lavoro di analisi sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza e delle banche dati delle forze di polizia. L’indagine ha permesso di rintracciare l’auto usata dai truffatori e, grazie alla collaborazione con i carabinieri di Napoli, sono stati presto individuati anche gli autori, denunciati dagli stessi militari.

I carabinieri ricordano alla cittadinanza, soprattutto alle fasce più anziane, che questo genere di raggiro ad opera di «sedicenti forze dell’ordine» è sempre più diffuso, e per questo l’arma organizza sul territorio incontri e seminari informativi nei circoli ricreativi, parrocchie e altri luoghi di aggregazione spiegando le modalità con cui vengono attuate le truffe e come difendersi: è di fondamentale importanza in caso di dubbi o dinamiche sospette contattare immediatamente il 112.

Il weekend del settore giovanile del Ravenna: la Primavera vola in testa alla classifica, prima vittoria dell’Under 14

Con i campionati Under 17, 16 e 15 fermi, il settore giovanile del Ravenna archivia un weekend con due vittorie in altrettante partite.

PRIMAVERA 4

I ragazzi della Primavera vincono 3-1 contro la Sambenedettese e, approfittando del turno di riposo delle Dolomiti Bellunesi, salgono momentaneamente al primo posto in classifica, anche se con una partita in più rispetto alle più dirette concorrenti. Dopo la pausa, il Ravenna tornerà in campo l’8 novembre nel big match di Novara contro la più diretta delle inseguitrici.

RAVENNA FC-SAMBENEDETTESE 3-1
RAVENNA FC: Stagni, Zakaria (32′ st Argelli), Tesselli, Villa (10’ st Arlotti), Girelli, Sermenghi, Andreoni, Leoni (32’ st Ortelli), Raimondo (10’ st Ruffino), Berardi, Teleku (10’ st Alberizia). A disp.: Gardini, Alpi, Castellacci, De Vincenzo, Berti, Godio, Raccagni. All.: Vernacchio.
SAMBENEDETTESE: Grillo, Speranza (30’ st Franceschini), Incelli, Grossi, Camela, Ndiaye (23’ st Marcaccio), Mucciacciaro (23’ st Collini), Carano (30’ st Di Lorenzo), Alfonsi (16’ st Fradiani), Calvaresi, Troka. A disp.: Dall’Oglio, Volponi, Margarita, Tantalocchi. All.: Saggiomo.
RETI: 20’ pt Mucciacciaro (S), 27’ pt Andreoni, 4’ st Berardi, 16’ st Ruffino.

CLASSIFICA: Ravenna 14; Novara* 13; Dolomiti Bellunesi* 12; Giana Erminio 11; Trento* 8; Bra* 7; Livorno 6; Ospitaletto* e Forlì 5; Sambenedettese* 3; San Marino 0. (* una partita in meno).

UNDER 14

Alla quinta giornata arriva la prima vittoria in campionato per i 2012 del Ravenna, che superano il Carpi sia sul campo (6-3) che in classifica, lasciando gli emiliani all’ultimo posto del girone.

RAVENNA-CARPI 6-3
RAVENNA: Albu, Molinari (6′ st Malossi), Siroli (9′ st Serrazanetti), Celli (1′ st Guancini), Sartini, Guardigli, Martinangeli (20′ st Carlini), Ruiba (9′ st Tameraj), Genova, Montana (6′ st Eviani), Alouani (1′ st Balzani). A disp.: Nanni, Adelfio. All.: Colonna.
CARPI: Baschieri, Maita, Sacchi, Pellacani, Mazzucchelli, Mesoraca, Salgado, Meschieri, De Giorgio, V. Balestrazzi, Messina. A disp.: Rotondo, Castellucci, Fabbricatore, Broglia, A. Balestrazzi, Fucillo, Pellacani, Benazzi, Zuccolo. All.: Mora.
RETI: 7′ pt, 17′ pt e 20′ pt Montana, 26′ pt Ruiba, 2′ st Castellucci (C), 8′ st e 22′ st Pellacani (C), 25′ st Guancini, 34′ st Eviani.

CLASSIFICA: Bologna 15; Parma* e Sassuolo 12; Cesena* 9; Modena 6; San Marino 5; Reggiana 4; Forlì e Ravenna 3; Carpi 1. (* una partita in meno).

Un topo negli spogliatoi della palestra della scuola

Un topo nello spogliatoio della palestra dell’istituto tecnico Ginanni, in centro a Ravenna. Lo hanno trovato le ragazzine che utilizzano la palestra per gli allenamenti di pallavolo nel pomeriggio, in orario extra scolastico.

La struttura è di proprietà della Provincia di Ravenna, con la gestione che è assegnata al Comune. I genitori lamentano anche condizioni di pulizia e igiene non sempre adatte a ospitare minorenni.

Ancisi (Lpr): «A Ravenna cementificati 626 ettari in 18 anni e non cambierà con il nuovo piano urbanistico»

Nei diciotto anni tra il 2006 e il 2024 nel comune di Ravenna sono stati cementificati circa 626 ettari di terreno vergine, di cui 85 nel 2024 (il dato più alto tra gli ottomila Comuni italiani). È imminente, forse entro la fine dell’anno o all’inizio del 2026, l’approvazione del nuovo piano urbanistico comunale (Pug), lo strumento che regola lo sviluppo del territorio secondo i dettami della Regione che parla di “consumo suolo zero”. Eppure è già noto che potranno essere costruiti altri quasi 700 ettari. È il paradosso per cui lancia l’allarme Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lista per Ravenna (Lpr).

L’ulteriore avanzata del cemento, che contrasta con i proclami delle amministrazioni pubbliche regionali e comunali, è l’effetto di una cinquantina di lottizzazioni per cui sono state firmate le convenzioni tra il Comune di Ravenna e i privati che le hanno proposte. In sintesi, l’immobiliarista di turno chiede il permesso di costruire su un’area agricola e in cambio si fa carico di realizzare opere urbane a servizio della collettività (strade, rotonde o altre dotazioni). Oltre a questo, nelle casse del Comune entrano anche gli oneri di urbanizzazione pagati dal privato che costruisce.

La vicenda del Pug è tutt’altro che lineare. Il documento di indirizzo (che prenderà il posto del cosiddetto Psc, piano strutturale comunale) nasce da una legge regionale del 2017. I Comuni avrebbero dovuto partorire i loro Pug entro tre anni, ma la Regione ha prorogato quattro volte tale termine, fissando quello definitivo al 3 maggio 2024.

L’elaborazione del Pug del Comune di Ravenna è cominciata nel 2019. Il 5 febbraio è stato assegnato al raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Mate Engineering di Bologna il bando per la redazione del piano urbanistico generale e del regolamento edilizio.

«È interessante constatare – dice Ancisi – come dal 2006 al 2017, sindaco Fabrizio Matteucci fino al 2016, sono stati consumati in media 22,5 ettari di suolo l’anno. Dal 2018 al 2024, in piena era De Pascale, quando già era pienamente attivo l’editto della Regione sul “consumo zero”, la media è più che raddoppiata, salendo a 54 ettari. Grossa palla di cemento ai piedi del Comune di Ravenna è stato il secondo mandato di De Pascale, con la sua assessora Del Conte plenipotenziaria all’urbanistica, giacché, tra il 2021 e il 2024, la media annuale è ascesa alla quota vertiginosa di 65,5 ettari. Per sette anni, il consumo zero ce l’hanno solamente raccontato».

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