giovedì
11 Settembre 2025

Volano bottiglie in stazione, rotto il vetro di una pensilina del bus: un arresto per danneggiamenti e resistenza

Volavano bottiglie di vetro nella serata di ieri (7 luglio) nella zona della stazione di Ravenna, dove alcuni passanti hanno segnalato una rissa. Giunte sul posto, le volanti della polizia (con l’aiuto della polizia locale) hanno constatato il danneggiamento di una pensilina del trasporto pubblico, con il vetro infranto, e poi rintracciato i due presunti colpevoli.

Uno dei due, in particolare, già noto alle forze dell’ordine, aveva con sé un oggetto contundente e avrebbe mantenuto un atteggiamento aggressivo e ostile anche una volta portato in questura, con tanto di gesti autolesionistici e atti di resistenza fisica nei confronti degli agenti, finendo anche con lo sfogare la propria rabbia contro gli arredi dell’ufficio pubblico.

L’uomo – risultato anche non in regola con le norme sull’immigrazione – è stato quindi arrestato con l’accusa di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Nella mattinata di oggi (8 luglio) l’arresto è stato convalidato e per l’uomo è scattata la misura cautelare della presentazione alla polizia giudiziaria.

Alla Marcegaglia di Ravenna i vertici della Liebherr festeggiano la gru numero 2mila del gruppo tedesco

Allo stabilimento Marcegaglia di Ravenna si è svolta oggi (8 luglio) la cerimonia di consegna ufficiale della nuova gru portuale mobile Liebherr, tipo LHM 600, acquistata dall’azienda (e già arrivata lo scorso maggio). La gru è il secondo modello più grande del costruttore tedesco: con i suoi 61 metri di sbraccio e 154 tonnellate di portata, si qualifica come una delle gru più performanti del porto di Ravenna.

Con questa nuova gru, la sesta consegnata da Liebherr nel corso degli anni, Marcegaglia Ravenna porta a 5 la sua flotta attiva a supporto delle attività di banchina, scarico e carico coils: l’unità collocata a Ravenna è la numero 2.000 della serie di gru portuali mobili prodotte dal gruppo tedesco. Un traguardo importante che si è deciso di celebrare ufficialmente, proprio nello stabilimento ravennate, alla presenza dei vertici delle due aziende (e famiglie imprenditoriali): Antonio Marcegaglia, presidente e ceo di Marcegaglia Steel, che insieme alla sorella Emma guida l’omonima azienda di famiglia; Patricia Rüf, terza generazione della famiglia Liebherr e membro del consiglio di amministrazione della holding Liebherr-International AG e Leopold Berthold, amministratore delegato di Liebherr-MCCtec GmbH.

La ravennate Chiara Sama vince gli europei juniores a squadre

Ravenna può vantare una campionessa europea. Chiara Sama è una delle quattro nuotatrici italiane a vincere gli europei juniores a squadre femminili. Lo ha fatto con il tempo di 1.59.19 nella sua frazione dei 200m stile libero, aiutando la squadra a conquistare il record europeo juniores con il tempo di 7.56.06.

Il successo si è tenuto a Samorin, in Slovacchia, durante la 51^ edizione dei campionati europei di nuoto juniores. La ravennate Chiara Sama, della Rinascita nuoto Team Romagna ASD, entra nella storia della staffetta femminile 4×200 stile libero insieme a Domina, Nannucci, Mao. La squadra femminile ha così “vendicato” il secondo posto di un anno fa agli europei di Vilnius.

La classe 2007 si afferma nuovamente a livello internazionale, dopo il successo agli italiani nell’agosto del 2023 e la medaglia d’oro e argento ottenute nelle staffette (4×100 e 4×200) agli europei di Vilnius del 2024.

Le carte “ferite e medicate” di Denis Riva, frammenti ipotetici di un’esistenza

Lupi in fila su un tronco, in mezzo a una foresta invernale di alberi spogli. Garzette, anatre e oche selvatiche nello stesso scenario silenzioso, abbandonato. Una serie araldica di figurazioni ibride, intersecate da una imagerie che sarebbe piaciuta a Jurgis Baltrušaitis, uno dei maggiori esperti di migrazioni iconografiche e di arte romanica.

Per comprendere la personale di Denis Riva aperta nell’ambito del festival Lugocontemporanea,

alle Pescherie della Rocca di Lugo (dal titolo Carte ferite. Carte medicate), per la cura di Massimiliano Fabbri, occorre fare una premessa metodologica per analizzare il processo e la tecnica di lavoro dell’artista centese.

Va narrata la raccolta che pratica di carte di scarto, recuperate o trovate, che vengono immagazzinate nel suo studio indifferentemente dal loro stato. Le carte possono infatti presentarsi bagnate, piegate, deformate o addirittura lacerate ma nella loro essenza di reperti salvati dalla distruzione, il recupero permette la loro restituzione a nuova vita creativa. Il secondo step sembra far parte di un rituale: le carte vengono passate a una prova ulteriore di sopravvivenza, come nel caso dei lavori in mostra a Lugo, eseguiti appositamente per questa occasione.

I supporti hanno superato una sorta di prova del fuoco che li ha ingialliti o malamente e in parte bruciati. Il terzo passaggio è la materia del pigmento che viene utilizzato per lavorare: al centro dello studio dell’artista un contenitore – definito da Riva “lievito madre” – raccoglie china mescolata ad altri colori, residui pulviscolari e materiali, fino ai peli degli animali domestici che frequentano l’ambiente. Quel pigmento dove molta vita confluisce, costituisce il magma primordiale che permette di creare forme, dare vita ai processi di immagini. L’intervento può essere aumentato da pratiche di collage, da strappi successivi, da interventi in punta di matita e pennello con brevi inserimenti di scrittura: tutto contribuisce a definire maggiormente lo scorrere del diorama immaginifico.

Che tipo di immagini sorgono in questo cammino di disseppellimenti progressivi, di atti di salvezza e ferimenti? Fabbri, curatore della mostra, non ha dubbi nell’assimilare l’attività di Riva a quella del geologo e dell’archeologo che scavano per incontrare l’inaspettato, il residuo di altre storie, altri mondi e civiltà. Utilizza anche la parola detective, definizione che rende l’aura investigativa di chi cerca ma – in questo caso – senza sapere quale sia lo scopo della ricerca stessa. L’oggetto ritrovato, in questo caso un’immagine, ha la stoffa di un object trouvé, elemento che si rivela non

realmente nel mondo ma nel momento in cui il segno pittorico, il taglio, l’ingiallimento o altro gli permettono di ritagliarsi un’ombra più definita, dandosi al mondo. In quel caso, Riva si trasforma in cacciatore alla cattura di una preda-immagine nel momento esatto della sua possibile rivelazione. In questo processo di lavoro in cui molto è lasciato al caso, al residuo, alla ferita e alla cura, le immagini si danno come esito di un incontro fra interiorità e interferenze esterne. Le immagini accennate, ritagliate, sospinte a terra, vengono quasi suggerite da macchie e profili, da sgocciolamenti, in un processo interpretativo che assomiglia alla lettura delle macchie di Rorschach.

Differenza sostanziale con questo test proiettivo è che non si tratta di immagini prestabilite ma di incontri personalizzati dalla mano e dall’attività interiore dell’artista, ricreate in tempo reale sul confine fra storia individuale e collettiva. La posizione di Riva è quella di allerta su una soglia da cui si getta uno sguardo sul mondo: come in un film muto – rubo l’immagine al curatore – si tratta di cogliere quel fermo-immagine che permette di dare accesso a una narrazione: se non compiuta, iniziale. Sulla carta prendono forma un tempo e un luogo che restituiscono un frammento ipotetico di esistenza. Che sia virtuale, immaginario, poco importa. Nella maggior parte dei casi viene immortalato un climax in cui la parte sensibile, la sensazione emotiva o  sica, si rendono perfettamente percepibili. Non c’è spiegazione o consequenzialità logica alle apparizioni. Come nei Ching, la frase – qui l’accadimento disegnato – non risolve ma accenna a una possibile risposta che spetta solo e rigorosamente all’interrogante. Il lavoro di decifrazione spetta quindi a chi osserva: sarà la sua aspettativa, il suo desiderio, la paura o un’altra emozione, la sua possibile lettura del mondo, a rispondere.

Carte ferite. Carte medicate, personale di Denis Riva
Lugo, Pescherie della Rocca –  fino al 20 luglio
orari: gio-ve 16-19; sa-do 10-12 e 16-19 – ingresso gratuito

Aggredisce il fratello a bastonate, fermato dai carabinieri con lo spray al peperoncino

Un uomo di 35 anni è stato arrestato dai carabinieri a Castel Bolognese nella serata di ieri, 7 luglio, per aver aggredito il fratello a bastonate. Per fermare l’aggressore, che ha continuato a colpire il parente anche davanti ai militari, è stato necessario utilizzare lo spray urticante. Le accuse suo carico sono lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata. Reati aggravati poiché commessi da persona già sottoposta a una misura di prevenzione.

L’intervento dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Faenza è stato richiesto da una telefonata al 112 da un cittadino che segnalava l’aggressione in corso. La pattuglia è arrivata sul posto e ha individuato l’uomo a petto nudo e in evidente stato di agitazione. Il fratello, a seguito dei colpi ricevuti, riportava ferite tali da dover ricorrere alle cure dei sanitari del 118 che lo medicavano e giudicavano guaribile in giorni 10. All’origine dei dissidi familiari.

L’arrestato è stato portato in carcere a Ravenna in attesa dell’udienza di convalida.

Un intervento da oltre 1,34 milioni per la riqualifica del Tecnopolo

Il Tecnopopolo di Faenza cambia volto, grazie a un intervento da oltre 1,34 milioni di euro per la riqualificazione strutturale, tecnica ed energetica della sede di via Granarolo 62. I lavori beneficiano di un contributo regionale di 1 milione e 78 mila 571euro, co-finanziato dal Comune di Faenza con 269.642 euro, oltre a risorse aggiuntive di 250 mila euro stanziate per lavori essenziali.

Per consentire l’avvio dei lavori, i corsi dell’Università di Bologna (Corso di Laurea in Chimica e tecnologie per l’ambiente e per i materiali), Its Maker Academy (Corso Its Cad/Cam) e altri corsi Ifts e Master, si trasferiranno temporaneamente in una nuova sede, individuata nei locali di viale delle Ceramiche. Il trasferimento, reso possibile dalla concessione dei Frati di Sant’Antonio di Padova, proprietari dell’immobile, permette la continuità didattica e di ricerca per circa 150 studenti e per il personale docente e amministrativo coinvolto. Al termine della riqualifica, l’obiettivo è quello di aumentare la possibilità di crescita in ambito della ricerca e della formazione per realtà come Romagna Tech, Università di Chimica dei materiali, il Master Macof, i corsi Its e Ifts, al fine di ampliare le loro attività.

Nei primi cinque mesi del 2025 i turisti nel comune di Cervia sono cresciuti del 23 percento

In attesa di analizzare quelli dell’estate – che sono naturalmente i più significativi per un territorio che può vantare svariati chilometri di spiagge – sono positivi i dati Istat dei flussi turistici registrati nei primi cinque mesi del 2025 in provincia di Ravenna. I pernottamenti superano quota 1,2 milioni, in crescita del 7,4 percento rispetto allo stesso periodo del 2024, a fronte di quasi 470mila turisti registrati nelle strutture ricettive (+13,2 percento). A fare la differenza il “ritorno” degli italiani, cresciuti di oltre il 16 percento (mentre gli stranieri sono praticamente stabili, meno di un quinto del totale).

Dando un’occhiata ai due principali comuni turistici della provincia, Cervia raccoglie quasi la metà dei turisti, 225mila circa, in crescita addirittura del 23,2 percento rispetto ai primi cinque mesi del 2024 (grazie a un mese di maggio da record), mentre i pernottamenti sono cresciuti “solo” dell’8 percento, arrivando a oltre 481mila in totale. Oltre 100mila presenze in più per il comune di Ravenna (in crescita del 6,9 percento) a fronte di circa 190mila turisti (+5,5 percento). La performance del comune capoluogo è trainata in particolare dai quasi 373mila pernottamenti registrati sui lidi ravennati (il 14,2 percento in più, percentuale che supera il 26 se si considerano solo gli italiani), mentre sono in leggero calo quelli registrati nella città d’arte (221mila, -3,5 percento).

Dando un’occhiata al resto della regione, solo la provincia di Bologna, in termini percentuali, fa meglio di Ravenna, che resta abbondantemente sopra la media regionale (+3,8 percento per quanto riguarda i pernottamenti; +6,4 percento per quanto riguarda i turisti).

Cambio ai vertici dell’Orasì Ravenna: Bottaro sarà il nuovo proprietario e Montini il presidente

Cambio ai vertici del Basket Ravenna Piero Manetti. La famiglia Vianello, dopo la morte dello storico presidente Roberto, ha ceduto la totalità delle quote della società a Giorgio Bottaro, il quale assumerà il ruolo di traghettatore verso una nuova forma di proprietà che maturerà nei prossimi mesi. Il presidente della società e amministratore unico sarà Mauro Montini, mentre Lorenzo Nicoletti resta direttore generale. L’OraSì Basket Ravenna annuncia anche il nuovo coach: si tratta del 30enne Andrea Auletta, proveniente dal Virtus Cassino.

Giorgio Bottaro, reduce da un’esperienza con il Torino Basket, è una figura di rilievo del panorama sportivo ravennate (ha lavorato per calcio, basket e pallavolo) e sarà nelle vesti di proprietario-traghettatore: “Oggi un percorso termina e uno nuovo inizia – spiega Giorgio Bottaro –. Il primo è stato un percorso straordinario, con Roberto Vianello che ci ha portato in A2 fino a un passo dall’A1, prima che il Covid ci fermasse. Il percorso nuovo inizia grazie all’impegno della famiglia, perché sarebbe stato legittimo fare scelte diverse, che avrebbero penalizzato la città e gli appassionati di pallacanestro. La famiglia si è invece ancora una volta impegnata cedendo la totalità delle quote della società per far andare avanti il basket a Ravenna. Per il futuro il modello dovrà essere quello della proprietà multipla perché al giorno d’oggi non è più fattibile avere un uomo solo al comando; salvo rari casi l’epoca dei mecenati è finita: Ravenna deve attrezzarsi e abbiamo tempo di farlo. Personalmente sono emozionato perché ho giocato qui tanti anni fa e sono stato prima di tutto tifoso per tanto tempo: ora la pallacanestro va avanti e questo mi rende felice. Guarderemo verso il futuro assieme ai nostri sponsor, che hanno confermato come sempre il loro sostegno”.

Dopo aver ringraziato la famiglia Vianello e il compianto Roberto, il neo presidente Mauro Montini (volto noto essendo direttore generale dal 2015 al 2018, e dal 2021 direttore sportivo) ha parlato della stagione alle porte: “Sarà ‘l’anno zero’, dove si cercherà di creare i presupposti per un progetto a breve-medio termine. Ci saranno novità, facce nuove nello staff e in campo, ma anche conferme. Alcuni non hanno potuto aspettare, ma li ringrazio comunque per il rapporto di onestà che hanno avuto nei confronti del Basket Ravenna. Mi sembra comunque corretto che, fino a che non ci saranno firme non ci saranno annunci, e fino ad oggi letteralmente non si poteva firmare nulla. Oggi Ravenna deve cercare di dare un consolidamento a quello che è stato fatto negli ultimi anni: abbiamo acquisito una credibilità per aver lanciato tanti giocatori che giocano stabilmente in A1 o A2, e questo deve essere il nostro marchio di fabbrica per il futuro”.

Le parole dei protagonisti non lasciano spazio a fraintendimenti: l’obiettivo è quello di consolidare la categoria con investimenti mirati, nella speranza di trovare investitori locali per far rivivere ai tifosi le emozioni pre-pandemia.

Nuova Casa della Comunità e più alloggi per anziani: un progetto da un milione di euro

È stato presentato il progetto di massima per la nuova Casa della comunità di Voltana che vedrà anche un incremento degli alloggi per anziani parzialmente autosufficienti.
I lavori, se completata la progettazione ed effettuata la gara per l’aggiudicazione dei lavori entro il 2025, dovrebbero concludersi entro il 2026. Il costo complessivo dell’investimento sarà di circa un milione di euro.Il progetto, elaborato dall’Asp dei Comuni della Bassa Romagna in collaborazione con il Comune di Lugo e con il distretto sanitario dell’Ausl, prevede la costruzione della nuova Casa della Comunità con un incremento di locali e spazi rispetto alla sistemazione odierna. I locali attualmente utilizzati per gli ambulatori medici e infermieristici, una volta completato il trasloco nella nuova sede, saranno adattati per ospitare nuovi alloggi adiacenti a quelli esistenti, per un totale di sette/otto nuovi posti letto.
L’Asp della Bassa Romagna, che è proprietaria delle strutture esistenti e del terreno dove verrà costruita la nuova Casa della comunità, finanzierà con risorse proprie la costruzione del nuovo edificio, che verrà poi dato in locazione all’Ausl, così come gli attuali ambulatori.

Il progetto è stato presentato lunedì 7 luglio alla Consulta di decentramento di Voltana, alla presenza della sindaca di Lugo Elena Zannoni, l’amministratrice unica dell’Asp Emanuela Giangrandi e i progettisti, gli ingegneri Giovanni Casadio e Davide Giovannini. Emanuela Giangrandi commenta: «Dopo “Casa Mia”, il progetto per la costruzione di nove miniappartamenti per il cohousing di anziani a Bagnacavallo, questo progetto di Asp è il secondo per importanza e impiego di risorse. Si tratta di un doppio ampliamento delle strutture che ospitano servizi sanitari e socio-sanitari già esistenti a Voltana, finalizzato a un miglioramento dell’offerta qualitativa e quantitativa di questi servizi, vista la forte richiesta legata all’andamento demografico della popolazione. In particolare è strategico per noi – osserva Giangrandi – realizzare una nuova Comunità alloggio per portare a 35 l’offerta di posti per ospiti parzialmente autosufficienti del Centro Anziani Silvagni, struttura oggi molto apprezzata e con una forte domanda. In stretto raccordo con il Comune di Lugo e con il Distretto dell’Ausl abbiamo fatto quindi una scelta che considero lungimirante, nella prospettiva di rafforzare i servizi di prossimità, in particolare nell’area nord del comune di Lugo, più distante dalla città».
«Questo progetto nasce dalla richiesta di ampliare gli spazi del servizio infermieristico per dare una risposta migliore agli utenti della Casa della comunità di Voltana, che accoglie persone da tutte le frazioni a nord del territorio – aggiunge la sindaca di Lugo Elena Zannoni – e, con grande lungimiranza, l’Asp ha colto l’occasione per pensare a un progetto complessivo che comprende anche la creazione di una nuova comunità alloggio e una nuova casa di comunità. Questo genere di sinergia è fondamentale per affrontare le sfide che pone l’andamento demografico della popolazione e la necessità di servizi di prossimità sul territorio».

Traffico, via libera al rinvio di un anno del blocco per diesel Euro 5

Via libera all’emendamento al dl Infrastrutture che prevede maggiore flessibilità per le auto diesel Euro 5. Lo comunica il Mit esprimendo «grande soddisfazione» da parte di Matteo Salvini.

La nuova norma differisce dal primo ottobre 2025 al primo ottobre 2026 il termine che prevede per Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali diesel “Euro 5”, prevedendo, al contempo, che la limitazione vada applicata in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei comuni con oltre 100.000, anziché 30.000, abitanti.

Decorso il termine del primo ottobre 2026, le Regioni possono inoltre prescindere dall’inserimento della limitazione strutturale alla circolazione degli “Euro 5” nei piani di qualità dell’aria mediante l’adozione di misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento europeo. (fonte Ansa.it)

L’impresa dell’ultra runner ravennate nelle steppe della Mongolia – FOTO

L’ultra runner ravennate Alberto Marchesani ha tagliato il traguardo (in autosufficienza alimentare) della Gobi March, un vero e proprio viaggio di 250 km in 6 tappe nella cultura autentica di un paese dalle tradizioni nomadi, condiviso con 120 partecipanti (nella classifica finale, Marchesani si è piazzato 29esimo) provenienti da 31 nazioni nel mondo. Nelle steppe della Mongolia, ai margini del deserto del Gobi, tra soffici dune sabbiose, antiche foreste e la rocciosa Valle dell’Orkhon, patrimonio mondiale Unesco.

«L’ultra più emozionante che abbia fatto ad oggi, capace di farmi comprendere ancora una volta come, seppur piccoli e limitati, siamo parte di una vastità immensa e meravigliosa – racconta Marchesani – Non dimenticherò mai la prima giornata, partita alle 8 con 30° all’ombra: tra il caldo e i 10 kg di zaino sulla schiena, al 15° km sono andato in ‘fame d’aria’ e, a causa di una leggera disidratazione, dopo 5 km mi sono sentito male. Grazie a un bastoncino prestato da un runner greco, ho raggiunto il checkpoint per riposare ed essere assistito da un medico. In seguito ho concluso la tappa, da cui si sono ritirati in dieci. Nella quarta, la più lunga da 80 km, ci hanno avvisato al 76° km dell’arrivo di una tempesta di fulmini. Con poncho e lucetta frontale ho cercato di affrontare i km finali, correndo e accovacciandomi per proteggermi, fino a quando, a 750 m dal traguardo, sono stato improvvisamente trascinato nel furgone dello staff, che aveva deciso di sospendere la corsa».

Negli anni il 47enne ha messo alla prova i propri limiti in varie ultra in autosufficienza, sfidando i quattro elementi naturali: dopo l’atmosfera glaciale della Siberian Ice Half Marathon, affrontata nel 2015, si è lanciato nel 2019 nella Fire & Ice Ultra islandese, 250 km in 6 giorni. Ma ha trovato nel deserto la sua connessione più autentica, inanellando imprese uniche: la Oman Desert Marathon nel 2017, 165 km in 5 tappe nelle immense Wahiba Sands, la mitica Marathon des Sables nel 2022, 250 km in 6 tappe nel Sahara marocchino, e la Namib Race nel 2024, 250 km sempre in 6 stage tra le dune più antiche del mondo.

Queste avventure hanno spinto Marchesani, nello stop imposto dall’era Covid, a ripercorrere i luoghi dell’infanzia adriese, dando così vita all’Epica dell’Acqua: nei 100 km in 3 tappe nel Delta del Po Veneto runner e camminatori accompagnano da sud a nord il fiume più lungo d’Italia nel suo Delta, immersi nel suggestivo basso Polesine. Tra argini, strade bianche, pinete e ponti di barche, condivideranno, per il terzo anno dal 17 al 19 ottobre, 30 km giornalieri, abbandonando ogni spirito competitivo per lasciare spazio solo alle emozioni.Tutte le informazioni su epicadellacqua.it.

L’ufficio di gabinetto del sindaco Barattoni costa 381mila euro all’anno

Dopo le nomine dei nove assessori della giunta comunale di Ravenna annunciate il 14 giugno, il sindaco Alessandro Barattoni ha completato nei giorni scorsi anche la composizione del suo gabinetto politico.
Lo staff è composto da otto persone. Le novità rispetto alla squadra di Michele de Pascale sono quattro: collaboratori esterni alle dirette dipendenze del sindaco, assunti a tempo determinato in servizio dall’1 luglio con scadenza alla fine del mandato del primo cittadino. Le altre quattro sono figure con contratti a tempo indeterminato già presenti nel gabinetto del sindaco uscente.
Questi i quattro volti nuovi dello staff di Barattoni.
L’ingegnera Federica Del Conte è la nuova capa di gabinetto. Dopo due mandati da assessora con De Pascale con deleghe a Urbanistica e Lavori pubblici, alle elezioni di maggio ha raccolto 802 preferenze. Alla 49enne di Savio va la responsabilità di tutte le funzioni di supporto organizzativo al sindaco per le attività politico-istituzionali e le relazioni esterne e il coordinamento delle segreterie degli assessorati. Retribuzione mensile di 5.381,60 euro lordi.
Il ruolo di portavoce è affidato a Federica Ferruzzi, che supporterà il sindaco per quanto riguarda le relazioni esterne, l’attività giornalistica e di comunicazione e la gestione dei rapporti di carattere politico istituzionale con gli organi di informazione. La 47enne è una giornalista professionista, ha lavorato per il settimanale Settesere, la tv Teleromagna e negli ultimi tre anni ha curato l’ufficio stampa di Ravenna Teatro. Retribuzione mensile di 3.286,26 euro lordi.
I compiti di Elena Rambelli ed Ettore Zuffa sono così descritti dalla nota stampa diffusa dal Comune: «Si occuperanno del coordinamento e della gestione delle iniziative afferenti direttamente al sindaco e alla giunta». Ambito socio-sanitario per lei con una retribuzione mensile di 2.326,26 euro lordi; compiti operativi a supporto dell’attività della segreteria particolare per lui per 1.725,52 euro lordi.
Oltre ai quattro nuovi collaboratori appena ricordati, il team si completa con Ornella Domenicali, Marco Frati, Barbara Mastellari e Valentina Viola, tutti assunti di ruolo con incarico da funzionario.
Il gabinetto di De Pascale era composto da otto persone di cui cinque collaboratori esterni assunti con contratto a tempo determinato (capo di gabinetto, portavoce, segretaria particolare, due collaboratori con compiti amministrativo gestionali) e tre di ruolo (istruttori).
Complessivamente, la spesa totale annuale per il gabinetto di Barattoni è 381.386 euro, quello precedente era di 400.592 euro.

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