lunedì
22 Dicembre 2025

Finti carabinieri tentano truffa, ma passa una pattuglia di carabinieri veri e li arresta

Si sono finti carabinieri per truffare due anziani coniugi, ma il marito ha incontrato per caso una pattuglia di carabinieri veri per strada e i truffatori sono stati arrestati. Si tratta di due uomini residenti in provincia di Napoli con trascorsi giudiziari. L’episodio è avvenuto a Brisighella il 13 ottobre

La coppia di coniugi era stata contatta telefonicamente a casa e l’interlocutore, fingendosi maresciallo dei carabinieri, faceva credere loro che erano stata commessa una rapina con l’autovettura a loro intestata.

Il truffatore invitava la donna a racimolare tutti i soldi e l’oro presenti in casa, in quanto da lì a breve sarebbero passati dei carabinieri in borghese a ritirarli, al fine di risarcire i danni causati durante l’evento criminoso. Al tempo stesso sollecitava il marito a recarsi nell’ufficio di polizia più vicino per sporgere denuncia di furto del mezzo. L’uomo si è quindi precipitato fuori dall’abitazione per eseguire le istruzioni ricevute, ma fortunatamente, appena sceso in strada, ha incrociato una pattuglia dell’Arma alla quale ha riferito quanto si stava verificando.

A quel punto per i carabinieri è stato chiaro il disegno dei truffatori. Dopo aver allertato la centrale operativa, per far convergere sul posto altre auto di rinforzo, e i due truffatori appostati nei pressi dell’abitazione delle vittime sono stati arrestati.

Al fine di informare la comunità ravennate, il locale comando provinciale dell’Arma dei carabinieri organizza sul territorio seminari informativi nei circoli ricreativi, nelle parrocchie e in altri luoghi di aggregazione, illustrando le modalità con cui vengono attuate le truffe in danno delle persone anziane e fornendo consigli utili su come difendersi: è di fondamentale importanza contattare immediatamente il 112 affinché si possa tempestivamente intervenire, tenuto conto che mai personale delle forze di polizia si recherebbe presso le abitazioni per chiedere soldi o altre forme di pagamento in qualità di risarcimenti.

Ancisi (Lpr): «Al porto di Ravenna si lavora in gravi condizioni di insicurezza»

«Al porto di Ravenna si lavora in gravi condizioni di insicurezza». Sono parole di Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lista per Ravenna, che chiede al sindaco Alessandro Barattoni di riferire in consiglio «esponendo le valutazioni e le intenzioni della propria giunta su come assicurare, a chi opera nel porto di Ravenna, condizioni dignitose di salute e di sicurezza». La richiesta è legata all’incidente mortale avvenuto il 16 ottobre nel piazzale della Sapir.

Ancisi si rivolge al primo cittadino per due ragioni: «Il sindaco di Ravenna, che ha riservato a sé la delega Porto in giunta, designa per legge un rappresentante del proprio Comune nel comitato di gestione dell’Autorità Portuale locale, che si occupa di approvare atti di pianificazione strategica,  piani operativi, regolamenti, ecc. sul porto di Ravenna. È anche il maggiore azionista della Sapir, partecipato peraltro in maggioranza da enti pubblici del territorio».

L’autotrasportatore marchigiano 67enne Giuseppe Zuccoli è stato investito il 16 ottobre nel piazzale del terminal della Sapir, dove avvenivano le operazioni di carico e scarico di argilla, dal camion di un autotrasportatore modenese.

Lista per Ravenna si associa alle condoglianze espresse dai sindacati alla famiglia di Giuseppino Zuccoli. Ne condivide le preoccupazioni per «l’ennesimo grave infortunio, avvenuto in provincia di Ravenna nelle ultime settimane», dove tutti i sinistri sono «avvenuti con la presenza di aziende in appalto e con investimento da parte di mezzi in movimento». Sottoscrive la giusta richiesta, rivolta alla direzione aziendale della Sapir, «di analizzare cosa non ha funzionato» e «se le procedure sono state rispettate», al fine di «valutare congiuntamente cosa modificare e migliorare perché questi incidenti non si ripetano più», richiamando tuttavia «aziende, associazioni e istituzioni a una azione concreta per praticare e innalzare la salute e sicurezza sul lavoro».

Per domani, 20 ottobre, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno indetto un’ora di sciopero per tutti i lavoratori dei settori portuale, facchinaggio e trasporti (merci logistica) delle aziende operanti nel porto di Ravenna

«Ci dissociamo invece – dice Ancisi – dalla deputata ravennate del Pd Ouidad Bakkali che ha chiamato in causa “la strage” dei “più di 600 morti dall’inizio dell’anno in Italia, emergenza nazionale su cui non si è fatto abbastanza”, per richiedere “un nuovo testo unico della sicurezza”. Ce ne sarà senz’altro bisogno, ma non per chiudere gli occhi sulle gravi condizioni di insicurezza in cui versa il porto di Ravenna, da Lista per Ravenna più volte denunciate». Il decano dell’opposizione ricorda che l’invito dei sindacati a dare nuovo impulso al percorso di rinnovo, già avviato, del Protocollo sul miglioramento della salute e sicurezza nel sito portuale di Ravenna.

L’Olimpia Teodora vince al debutto casalingo e resta a punteggio pieno

Dopo la vittoria all’esordio nel derby di Forlì, l’Olimpia Teodora si impone con un netto 3-0 anche nel debutto casalingo al Pala costa, ottenendo contro le giovani dell’Anderlini Modena il secondo successo su due partite in questo primo scorcio di campionato di B1 di volley femminile.

Sabato prossimo, 25 ottobre, il campionato dell’Olimpia Teodora prosegue sul campo della Pallavolo San Giorgio Piacentino.

 

Alcune centinaia di persone al corteo contro il trasloco della scuola Mordani deciso dal Comune

Alcune centinaia di persone, tra adulti e bambini, a Ravenna hanno partecipato stamani, 18 ottobre, a un corteo che chiedeva al Comune di mantenere la scuola elementare Mordani nella sua sede storica nell’omonima via e non trasferirla all’interno della scuola media Guido Novello (piazza Caduti) dove ci sarebbero spazi liberi per ospitarla. Al corteo da via Mordani a piazza Kennedy hanno partecipato genitori e alunni attuali, insegnanti, ex alunni e futuri alunni.

Il trasferimento, nei piani del Comune, è la soluzione per utilizzare l’edificio di via Mordani per le medie Damiano che oggi sono in via Ghiselli in un immobile di proprietà della curia per cui il Comune paga un affitto annuale di circa 145mila euro. Il contratto è in scadenza nell’agosto 2027 e il Comune non intende rinnovarlo per ridurre i costi e perché la denatalità sta liberando, e ne libererà sempre di più nei prossimi anni, spazi in altri plessi scolastici già di proprietà comunale, come appunto Mordani e Guido Novello.

I genitori della Mordani, promotori della colorata protesta fatta anche portando in manifestazione i propri figli, ritengono illogica l’imposizione del Comune di Ravenna di spostare la primaria: «Soprattutto non siamo d’accordo con il modo e i tempi con cui la decisione è stata presa e comunicata». Va ricordato che il trasloco avverrebbe dall’anno scolastico 2027-2028 ed è stato annunciato nei giorni scorsi. Va anche ricordato che quest’anno la Mordani, per la prima volta, non è riuscita a raggiungere il numero minimo di iscritti sufficiente per una classe prima, ma non chiuderà e non è intenzione del Comune chiuderla, ma solo spostarla. Infine, va ricordato che gli spostamenti non andrebbero a incidere sul personale e sull’organizzazione degli istituti comprensivi: non ci sarà l’accorpamento tra Guido Novello e San Pier Damiano che pareva una delle ipotesi al vaglio.

Una nota inviata alla stampa ieri, metteva nero su bianco altre motivazioni della protesta: «Crediamo in un centro non solo fruito dai turisti, crediamo che lavorare in un ambiente adatto e di piccoli numeri possa aiutare a risolvere le nuove sfide della scuola, crediamo che si possa ancora trovare un equilibrio sostenibile tra piccoli numeri e grandi accorpamenti, perché nella scuola bisogna sempre investire e non pensare al puro calcolo economico, perché soprattutto crediamo che la scuola vada progettata insieme, nel tempo e per tempo».

Nell’ottavo centenario della morte, una mostra di mosaico dedicata a San Francesco

Nell’anno che inaugura l’ottavo centenario della morte di San Francesco, la biblioteca Oriani di Ravenna ospita una mostra intitolata “Ravenna racconta Francesco” allestita in occasione della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo. Stamani, 18 ottobre, l’inaugurazione. Sarà visitabile fino al 2 novembre.

In mostra i lavori di Annafietta, Barbara Liverani Studio, Dimensione Mosaico, Koko Mosaico, Pixel Mosaici, che sotto il marchio “Racconti Ravennati” realizzano progetti artistici in modo collettivo, e Luciana Notturni. Attraverso più di trenta creazioni, una riflessione sul Santo di Assisi.

La mostra è promossa dalla Cna di Ravenna, realizzata con la collaborazione del Comune e Mar e con il contributo di Assicoop Romagna Futura Agente Generale Unipol.

Elisa Brighi, portavoce delle mosaiciste associate, e Suor Anastasia, curatrice della mostra, hanno illustrato come l’esposizione nasca dal desiderio di attualizzare il messaggio di San Francesco attraverso il linguaggio del mosaico. «Un messaggio che, a distanza di secoli, mantiene intatta la sua forza nei valori di pace, condivisione, rispetto per il creato e semplicità di vita».

La mostra è visitabile tutte le mattine dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 12.30 e i martedì e venerdì anche al pomeriggio (15-18.30).

Marchionni: «Con l’Arezzo una delle partite che tutti vogliono giocare». Di Marco unico out

«Pochi avrebbero scommesso sul Ravenna in testa alla classifica alla decima giornata e invece ci siamo e ora deve essere un piacere giocare contro l’Arezzo che è a pari punti». L’allenatore dei giallorossi, Marco Marchionni, presenta così il big match di domani al Benelli (fischio d’inizio alle 14.30, biglietti già esauriti).

Unico assente sarà Tommaso Di Marco, ormai sulla via del recupero dopo l’infortunio («Dalla prossima settimana lo avremo di nuovo in gruppo»). Il modulo di gioco iniziale dovrebbe essere il 3-5-2 consolidato, ma in questa stagione si sono visti cambi in corso: «L’anno scorso le alternative possibile erano 3-5-2 o 3-4-1-2, quest’anno invece abbiamo più varianti perché ho a disposizione giocatori che possono fare più ruoli. Di base però ci deve essere sempre la sicurezza dei ragazzi in quello che fanno».

La posizione di classifica che sorprende gli addetti ai lavori non è invece una sorpresa per Marchionni: «Quando ho visto il gruppo che si stava formando mi sono reso conto subito che la società stava componendo una rosa di qualità. Quello che forse non mi aspettavo è di segnare così tanti perché di solito sono abituato al contrario, a subire pochi gol. Ma se va così bisogna saperne approfittare».

Sull’avversario poche parole e tutte positive: «Una squadra forte costruita per vincere il campionato. Per noi deve essere un piacere, sono le partite che ogni giocatore deve avere voglia di giocare. Siamo solo alla decima giornata, la stagione è ancora lunga. Adesso è bello confrontarsi con una realtà così strutturata per continuare a misurare il nostro livello».

Prima di campionato: la Consar ospita Porto Viro battuta due settimane fa in allenamento

Comincia il campionato 2025-2026 del Porto Robur Costa nella pallavolo di serie A2 maschile. Il Pala De Andrè torna a riaprire le sue porte: domani, 19 ottobre, alle 18 la Consar Ravenna ospita l’Alva Inox 2Emme Service Porto Viro. E l’obiettivo è quello di partire nel modo migliore, cioè con una vittoria, come avvenne nella passata stagione, quando i successi iniziali di fila furono quattro, preludio poi al totale finale di 20.

Ravenna e Porto Viro si sono affrontate e studiate due settimane fa nell’allenamento congiunto al Pala Costa, vinto dalla Consar per 3-1, ma è chiaro che questa volta, con i tre punti in palio, sarà tutta un’altra sfida, che coach Valentini potrà affrontare con la squadra al completo visto il pieno recupero dal problema alla spalla destra di Hristiyan Dimitrov, che aveva saltato gli ultimi due test amichevoli.

«Ci aspettiamo una partita complessa – ammette il capitano Riccardo Goi al via per l’undicesima stagione a Ravenna – sia perché Porto Viro ci ha sempre dato fastidio sia perché ha un organico con giocatori che hanno esperienza da vendere. Penso ad Erati, a Sperandio, a Pinali che l’anno scorso ha vinto questo campionato con Cuneo. Dovremo tenere un livello di gioco alto».

Il precampionato della Consar annovera due pareggi e due vittorie con prestazioni e qualità del gioco in crescita. «Siamo reduci da un buon precampionato e da una buona preparazione fisica e tecnica. E se c’è una cosa che mi ha colpito di questo gruppo è l’attitudine al lavoro in palestra – riconosce il libero della Consar – poi è chiaro che non siamo ancora a un livello ottimale e non potremmo esserlo a questo punto della preparazione così come credo non lo sarà Porto Viro. Dovremo quindi nascondere  un po’ quelli che sono i nostri difetti e fare risaltare le cose che in questo momento ci vengono meglio».

Duo arbitrale al femminile per questa prima partita di campionato della Consar. Prima arbitra sarà Claudia Angelucci di Avezzano, seconda arbitra Beatrice Cruccolini di Perugia.

Infine una novità che riguarda la copertura mediatica della categoria: anche la A2 sbarca su Dazn. Eccezionalmente, la prima giornata sarà visibile sul canale You Tube di Dazn. La trasmissione in maniera integrale delle sfide della A2 si aggiunge così alle due gare per turno di SuperLega Credem Banca trasmesse sulla piattaforma, con l’aggiunta di una terza partita scelta tra le migliori di ogni mese. Dazn inoltre trasmetterà le partite di Cev Champions League, i migliori incontri europei della Cev Cup e della Challenge Cup, oltre al Mondiale per club e le sfide della nazionale italiana campione del mondo.

Ambulante al mercato senza autorizzazione: sequestrati furgone e 740 vestiti

Nel corso di controlli effettuati al mercato ambulante di piazza Sighinolfi, la polizia locale di Ravenna oggi, 18 ottobre, ha accertato la presenza di un commerciante cui era stata revocata l’autorizzazione il 3 ottobre scorso. Il 49enne residente nel Ravennate, quindi, stava occupando abusivamente un posteggio del mercato. Gli agenti hanno sequestrato ai fini della confisca 741 capi di abbigliamento, 13 stendini in metallo, 9 manichini in plastica e l’autocarro utilizzato.

Omicidio Genini: un anno fa un dito rotto in una lite, ma il codice rosso non si attivò

Un anno prima di essere ammazzata a coltellate dal 52enne compagno Gianluca Soncin, la 29enne Pamela Genini riportò la frattura di un dito della mano destra durante una lite nell’abitazione dell’uomo a Cervia e al pronto soccorso di Seriate (Milano), dove si rivolse per essere medicata, disse che gli episodi di violenza erano aumentati di frequenza e gravità nei sei mesi precedenti, che era stata minacciata con un’arma e riteneva Soncin capace di ammazzarla.

Sono dettagli delle indagini sull’omicidio del 14 ottobre scorso, avvenuto nell’abitazione della donna a Milano, che si apprendono dalla lettura delle pagine del quotidiano Il Corriere della Sera di oggi, 18 ottobre.

La lite risale al 3 settembre 2024. Nell’abitazione di Cervia intervennero i carabinieri, ma la ragazza non fece denuncia. La mattina successiva, alle 10.33, la giovane si presentò all’ospedale lombardo e ci restò per circa cinque ore. Genini raccontò della lite con Soncin e questo avviò il protocollo chiamato Brief Risk Assessment: uno strumento standardizzato per identificare vittime di violenza ad alto rischio, valutando 5 domande specifiche su frequenza/gravità degli atti, uso di armi, minacce di morte, violenza in gravidanza e gelosia dell’aggressore. Una risposta positiva a 3 domande indica un elevato rischio di violenza grave e permette di attuare un intervento tempestivo. Genini diede 4 risposte positive, ma il cosiddetto Codice Rosso non si attivò. Anche questo è un aspetto che dovrà essere chiarito dalle indagini.

La visita in pronto soccorso cominciò con la ricostruzione dei fatti della sera precedente. Queste le parole sul referto medico riportate dal Corsera: «Buttata a terra e colpita alla testa con pugni, trascinata poi per i capelli per diversi metri. Inoltre ha lanciato oggetti addosso provocandole un trauma al IV dito mano dx. Plurimi graffi agli arti inferiori. Le strappava una ciocca di capelli. Nega violenza sessuale in questa occasione, avvenuta però in passato».

La prognosi fu di 20 giorni, un tempo inferiore ai 40 che avrebbero fatto partire d’ufficio l’indagine per lesioni personali. Con la cosiddetta “riforma Cartabia” (Dlgs 150/2022) una serie di reati prima procedibili di ufficio sono divenuti procedibili a querela di parte, al dichiarato fine di “decongestionare” il carico degli uffici giudiziari. Per le lesioni personali la procedibilità a querela, originariamente limitata a quelle condotte che avessero prodotto una malattia fino a 20 giorni, è stata estesa, in linea generale, alle lesioni sino a 40 giorni, salvo alcune specifiche eccezioni previste.

I medici milanesi allertarono comunque le forze dell’ordine con il consenso della paziente che arrivarono in ospedale. Sul documento dell’ospedale si legge: “Alle 15.37 colloquio con le forze dell’ordine non vi è indicazione ad attivazione del codice rosso”.

I carabinieri di Seriate acquisirono il referto e lo inviarono a Cervia per competenza. I militari di Cervia trasmisero a loro volta a Seriate l’annotazione dell’intervento in casa del 3 settembre (quando fu sentita anche una vicina), chiedendo ai colleghi bergamaschi di sentire la 29enne e raccoglierne la denuncia. Ma Pamela si rifiutò. Secondo il Corriere della Sera nella banca dati della forze dell’ordine venne inserito un intervento per «presunta violenza di genere», senza seguito. Nulla finì nel software “Scudo”, adottato per monitorare gli interventi “spia” anche in assenza di denuncia.

Il Corriere Romagna di oggi riporta alcuni passaggi dell’ordinanza di custodia cautelare per Soncin. Emerge che l’uomo usava oppiacei e cocaina, ma anche farmaci come il Contramal (oppiaceo sintetico) e Xanax che prendeva in una farmacia di Cervia senza ricetta. Un tassello in più per ricostruire non solo la personalità di Soncin ma anche lo stile di vita che conduceva, a quanto pare grazie anche all’aiuto economico del padre, titolare di un’azienda di pellame ad Arzignano (Vicenza) di cui Soncin si è dichiarato dipendente prima di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Consigliere comunale muore poco dopo la morte della madre, probabile malore per entrambi

Un consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Bagnacavallo, il 57enne imprenditore agricolo Gianfranco Rambelli, è morto nella serata di ieri, 17 ottobre, poco dopo il decesso della madre, Anna Luisa Baldini di 88 anni.

Secondo le informazioni disponibili, sembra che entrambi siano morti per un malore: prima la donna e poi l’uomo dopo aver chiamato i soccorsi e tentato invano di rianimarla. Sono state disposte le autopsie, i carabinieri eseguiranno accertamenti investigativi per escludere altre ipotesi, come un’eventuale intossicazione alimentare. Madre e figlio vivevano insieme a Bagnacavallo. Rambelli aveva tre fratelli, non era sposato e non aveva figli.

Il sindaco di Bagnacavallo, Matteo Giacomoni, proclamerà una giornata di lutto cittadino nel giorno dei funerali, non ancora fissato, in segno di partecipazione e rispetto, con l’esposizione delle bandiere a mezz’asta.

Giacomoni e il presidente del consiglio comunale, Lorenzo De Benedictis, esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del consigliere comunale: «Pur nella diversità delle posizioni politiche, Rambelli era una persona franca e diretta, animata da un profondo amore per la sua città e da un forte senso civico. Ha sempre partecipato con impegno alla vita amministrativa, contribuendo al dibattito pubblico con passione e convinzione».

La direzione provinciale di Fratelli d’Italia a Ravenna si stringe alla famiglia di Gianfranco Rambelli: «Componente del direttivo provinciale, l’impegno politico e sociale di Gianfranco è stato particolarmente intenso e trasversalmente apprezzato. La sua tenacia e il suo ricordo non saranno dimenticati».

Tentato omicidio: arrestato un uomo accusato di aver investito con l’auto il padre di un rivale

Un uomo di 37 anni originario di Napoli, ma residente a Porto Corsini, è stato arrestato dai carabinieri di Ravenna con le accuse di tentato omicidio aggravato e danneggiamenti per i fatti accaduti nella piccola frazione ravennate verso le 22 del 16 ottobre. Alla guida di un’auto in via 6 dicembre 1944, il 37enne ha investito un 70enne, padre di un 38enne con cui l’investitore aveva rapporti tesi, probabilmente per questioni di denaro. L’anziano è ancora ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena in gravi condizioni per un’emorragia cerebrale. L’arresto è arrivato poche ore dopo l’accaduto, la notizia è riportata dai quotidiani locali, Il Resto del Carlino e Il Corriere Romagna, nell’edizione di oggi, 18 ottobre.

Ancora non è stata ben delineata con precisione la dinamica dell’accaduto, ma pare che i fatti si siano svolti in due momenti ravvicinati ma distinti. Dopo una telefonata dai toni minacciosi, il 37enne sarebbe andato a casa del rivale, in via 6 dicembre 1944, e usando un gancio da traino per roulette avrebbe mandato in frantumi il lunotto della Subaru del 38enne parcheggiata nel vialetto dell’abitazione per poi andarsene. Poco dopo sarebbe tornato con una bottiglia piena di liquido infiammabile, forse benzina. A quel punto in strada ci sarebbero stati padre e figlio, richiamati dall’azione precedente, e sarebbe nata una lite. Il 37enne avrebbe gettato il liquido addosso all’anziano e sulla vettura per poi montare in auto e andarsene. In quel momento avrebbe bruscamente frenato per ingranare la retro e investire il 70enne.

Porta Adriana ha un nuovo Pavimento in mosaico: l’opera di Montalbini per la Biennale

Ha creato un certo scalpore l’inaugurazione – nella serata di ieri, venerdì 17 ottobre – dell’installazione dell’artista Nicola Montalbini, che in occasione della Biennale di Mosaico Contemporaneo ha regalato a Porta Adriana un nuovo pavimento in mosaico.

Si tratta di un’opera di arte pubblica concepita appositamente per la porta di via Cavour, immaginata e realizzata da Montalbini in collaborazione con Gruppo Mosaicisti Ravenna di Marco Santi, l’Accademia di Belle Arti e l’associazione Marte (progetto a cura di Daniele Torcellini ed Eleonora Savorelli).

Il pavimento vuole essere sia un passaggio fisico – ci si può camminare o passare sopra anche in bicicletta -, sia un viaggio nel tempo e nelle memorie della città. “Un mosaico vivente, abitato da mostri e mostresse, creature che provengono da ricordi, letture, fantasmi del passato, citazioni dirette ad antichi mosaici e fantasticherie sul futuro”, si legge nella cartella stampa.

In tanti, sui social, stanno apprezzando l’opera d’arte. E c’è già chi chiede di lasciarla lì anche dopo il 18 gennaio, quando invece è previsto il suo smantellamento.

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