L’anteprima del Noam Faenza Film Festival dedica la sua anteprima 2025 a Gene Hackman, uno degli interpreti più rappresentativi del cinema indipendente nordamericano, scomparso lo scorso 18 febbraio. L’omaggio prevede in sette appuntamenti nelle principali città romagnole, con quattro date in provincia. Si parte al Rasi, domenica 26 ottobre (ore 10) con la proiezione di The French Connection (1971)m in collaborazione con Ravenna Nightmare Film Fest. Mercoledì 29 ottobre, proiezione serale di Unforgiven (1992) al Nuovo Cinema Giardino di Brisighella, con presentazione di Andrea Valmori. A Faenza invece una proiezione serale al Cinedream Multiplex, con Uncommon Valor (1983) presentato da Andrea Valmori e una sabato 15 novembre alle 8.30, al Cinema Sarti con Hoosiers (1986) presentato da Andrea Chimento.
Gli altri appuntamenti spaziano tra Rimini (21 ottobre), Cesena (27 ottobre) e Forlì (3 novembre). Si tratta della seconda anteprima del festival, che nel 2024 aveva omaggiato il premio alla carriera Tim Sutton. La terza edizione del festival invece si terrà a Faenza dal 12 al 16 novembre 2025 e conferirà il premio alla carriera alla regista newyorkese Eliza Hittman, che sarà protagonista di una retrospettiva completa dei suoi film.
Il Comune di Ravenna sta valutando l’eventualità di chiudere l’istituto comprensivo San Pier Damiano unificandolo all’istituto comprensivo Novello. L’ipotesi è stata presentata dall’assessora comunale Francesca Impellizzeri ai sindacati di categoria in occasione di un incontro avvenuto il 2 ottobre scorso. I sindacati Cisl, Uil e Snals bocciano la proposta e criticano le scelte del Comune in una nota congiunta inviata alla stampa. Sul tema non è intervenuta Cgil.
Un primo incontro tra rappresentanti dei lavoratori e Comune è avvenuto il 18 settembre. «La rappresentante della giunta – scrivono i sindacati – in modo accogliente aveva espresso la disponibilità dell’amministrazione di rivedere la posizione in merito allo smantellamento dell’istituto scolastico. Invece durante l’incontro del 2 ottobre abbiamo constatato che tutte le parole spese nell’incontro informale erano state disattese; l’Amministrazione ci ha presentato una nuova ipotesi che, a detta loro, doveva essere molto diversa dalla precedente e che avrebbe salvaguardato il San Pier Damiano».
La proposta del Comune è l’unificazione dei due istituti comprensivi e la conseguente riorganizzazione degli stradari che indicano in quale scuola iscrivere il proprio figlio in base alla residenza. «A detta dei rappresentati del Comune di Ravenna – scrivono i sindacati –, tutte le possibili valutazioni sono state fatte e questa “nuova” proposta sarebbe l’unica possibile».
I sindacati esprimono delusione e contrarietà alla nuova ipotesi: «Non ci sembra essere assolutamente diversa dalla precedente. Abbiamo espresso il nostro dissenso rispetto all’unificazione dei due istituti scolastici; poiché, come la prima proposta, si tratta di un ridimensionamento scolastico, vale a dire che il Comune di Ravenna dal prossimo anno scolastico avrebbe solo 9 istituti comprensivi a fronte dei attuali 10. Il nostro obiettivo è uno solo e sarà sempre salvaguardare tutte le autonomie scolastiche della città e non solo».
I sindacati sostengono che ad oggi né l’Ufficio scolastico regionale né il ministero hanno richiesto alla provincia di Ravenna o al Comune di Ravenna di effettuare il taglio: «La Regione Emilia Romagna ha bloccato la legge del ridimensionamento fino al 2027, la nostra zelante amministrazione comunale sta anticipando i tempi per puro interesse economico».
Cisl, Uil e Snals attaccano la giunta: «Può permettersi di peggiorare volutamente il sistema di istruzione statale ragionando solo ed esclusivamente in termini prettamente economici o, testuali parole “per praticità e per razionalizzare”?».
Quali effetti avrebbe l’unificazione? «Ricadrebbero soprattutto sul personale scolastico: ci sarebbero meno posti di lavoro e quindi esuberi sia sull’organico di diritto che su quello di fatto, quindi meno collaboratori scolastici (che sono le figure principali che sovraintendono alla vigilanza, all’igiene ed alla sicurezza nelle nostre scuole), meno assistenti amministrativi (deputati al corretto funzionamento della intera “macchina scuola”), e meno docenti, con tutto ciò che ne può conseguire in termini di qualità dell’insegnamento. Unificando si perdono posti di lavoro, la scuola statale non è un ristorante: se si chiude una scuola poi non si riapre più».
Il Comune afferma che l’unificazione è necessaria a causata dalla denatalità futura e dalla volontà di salvaguardare i plessi del forese. «Invece si dovrebbe usare la denatalità come una risorsa; essa rappresenterebbe l’occasione per consentire ai docenti di lavorare in classi meno affollate e non in classi pollaio».
Nello stesso anno della Biennale ravennate dedicata al Mosaico in prossima apertura, continua a Faenza la Biennale Internazionale della Ceramica d’arte contemporanea in allestimento al Mic. Insieme all’esposizione temporanea e con lo stesso biglietto di entrata si potrà visitare la selezione di opere ceramiche premiate nelle passate edizioni della Biennale, oltre alla collezione permanente del museo che – per chi ancora non la conoscesse – è assolutamente da vedere, sempre però calcolando abbondanza di tempo.
A corollario di questa occasione è ancora visibile in una delle due sedi la bella personale di Andrea Salvatori, artista che mantiene vivo l’interesse degli estimatori con opere provocatorie, sempre centrate su temi affrontati con le giuste dosi di impegno o ironia: gli allestimenti di alcuni suoi lavori sono visitabili attualmente al Museo diocesano. Fino al 5 ottobre, una seconda esposizione è stata ospitata dal Museo Zauli.
Tornando alla Biennale, oltre cento artisti di tutto il mondo hanno partecipato al concorso indetto dal Mic per il 63° Premio Faenza, con opere che sono state selezionate da una giuria internazionale assieme alla direttrice del museo Claudia Casali. Il panorama offerto dal concorso fa comprendere come la tecnica ceramica sia sempre in evoluzione e mantenga un dialogo diretto sia con l’arte contemporanea nelle declinazioni offerte dagli altri linguaggi visivi, sia con i temi attuali più sensibili. Quindi se molte proposte rispettano la vocazione puramente decorativa della tecnica oppure si inseriscono in uno stretto dialogo già da tempo collaudato con arredo e design, altre opere si presentano come risposte sperimentali nei mezzi e molto variegati nei temi che comprendono dimensioni intime e riflessioni sullo scorrere del tempo, la fragilità degli ecosistemi, la violenza delle guerre o altri nodi di grande coinvolgimento.
Partendo dai premi, per la sezione over 35 va segnalata la vincitrice Hanna Miadzvedzeva (1988), ceramista polacca nata in Bielorussia che ha presentato una forma apparentemente funzionale: in realtà si tratta di una forma autonoma, simile ad un vaso ripiegato su se stesso, la cui superficie appare estremamente simile a una concrezione corallina. Non a caso l’opera fa parte della serie scultorea Landscapes, che indaga l’impatto delle forze naturali sulle emozioni umane e la percezione di sè: la forma cattura l’attenzione per capacità tecnica e sinuosità, metafore di un’autoriflessione quasi necessaria nel contesto drammatico attuale. L’interpretazione di questo lavoro si avvicina all’opera presentata da Iosifina Kosma, un’artista di origine greca che ripercorre nella sua creazione organica dalle linee suadenti e dinamiche l’analisi della relazione fra pura forma e senso dell’esistenza. Dedicato alla natura è il Fungus Lunae eseguito a due mani da Yulia Batyrova e Marat Mukhametov – artisti del Turkmenistan emigrati in Francia – che propongono in una tecnica ibrida fra porcellana e silicone una forma vegetale inesistente. Sulle stesse note di ibridazione fra mondi diversi si cimentano anche Monika Anna Grycko, artista polacca nota nel nostro territorio dove risiede da anni, e la francese Claire Lindner (1982): al posto del senso tragico della prima artista, è la sensazione di mistero e di paradossale seduzione che attraggono in Metamorfosi di Tanagra n.1 di Lindner, in cui il gres smaltato assomiglia a velluto cascante e la forma interseca mondo animale, vegetale e minerale.
Il secondo premio, riservato alla categoria under 35, è andato alla francese Léa Renard, che ha realizzato una serie di piccole sculture colorate che richiamano frutti, fiori, oggetti, ibridazioni fra animali e vegetali, disposte sopra cinque mensole a muro. Si tratta di un lavoro coinvolgente proprio per la semplicità di approccio, che nelle intenzioni dell’artista raccoglie una sorta di camera delle meraviglie in cui ogni singola scultura racconta una storia cercando di stimolare reazioni e collegamenti evocativi in chi osserva.
A metà strada fra lavoro concettuale e allestimento effimero, si colloca l’opera di Francesco Ardini (1986), che realizza una porzione di parete e pavimento a semplici piastrelle ceramiche. Sopra ad esse un deposito di polvere fa cogliere tracce di dita, disegni labili, scritte evanescenti come l’affermazione sottolineata “Ti amo”. Si tratta di un lavoro premiato che risponde a una riflessione sul tempo, la relazione fra sentimenti ed enunciati effimeri, come anche ai contesti poveri e anonimi in cui si lasciano messaggi e tracce di vita. Citiamo solo a malincuore i bei lavori di Anna e Paola Marinuzzi, Sibylle Meier, Takaharu Hori, Wiktoria Nedza, Fiorenza Pancino, Silvia Piani, Kai Zhang, Mattia Vernocchi e Francesco Bocchini; e chiudiamo in breve con la Resistenza ceramica di Marina Rodriguez (1979), un bel lavoro sulla dimensione della memoria collettiva, in questo caso dell’Argentina, paese natale dell’artista. L’opera recupera forme e decorazioni dei piatti delle nonne, prodotti dalla famosa fabbrica argentina di ceramiche Lozadur, mentre dall’altra omaggia tutti i desaparecidos della dittatura, un omaggio a una lotta e una ferita collettiva sempre vive nella memoria.
“63° Premio Faenza – Biennale Internazionale della Ceramica d’Arte contemporanea” fino al 30 novembre 2025 – Faenza, MIC, viale Baccarini 19 – orari: MA-DO 10-19 Andrea Salvatori. Terzo paesaggio – fino al 2 novembre – Faenza, Museo Diocesano VE 10-12.30; SA-DO 10-12.30 / 16-18.30
Le stime particolarmente negative da parte degli operatori balneari – che avevano parlato di un calo di presenze in spiaggia del 20 percento – non trovano conferma nei dati ufficiali Istat dei flussi turistici, facendo pensare che in spiaggia siano mancati in particolare modo i clienti ravennati, rispetto al passato.
Per il comune di Ravenna, infatti, luglio chiude in linea con il 2024 mentre in agosto i pernottamenti sono cresciuti del 2,6 percento. A soffrire sono però le strutture ricettive tradizionali, con gli alberghi che perdono oltre 3 punti percentuali sia in luglio che in agosto a fronte invece di una crescita importante (in agosto +5,8 percento, dato che arriva quasi al 10 percento se si considerano i primi otto mesi) degli esercizi ricettivi extra-alberghieri.
Analizzando il dato aggregato dei primi otto mesi dell’anno, il comune di Ravenna vede crescere i pernottamenti del 4,9 percento (in valori assoluti siamo oltre quota 2,6 milioni, di cui circa 736mila da turisti stranieri, dato in crescita addirittura dell’8,5 percento rispetto al 2024). Gli arrivi (ossia il numero di turisti che si è presentato effettivamente nelle strutture ricettive nei primi otto mesi del 2025) sono pari a 533.527, in crescita del 2,8 percento grazie agli ospiti stranieri, che sono risultati essere circa 162mila, in crescita di quasi il 9 percento (gli italiani invece sono risultati stabili rispetto all’anno scorso). Confrontando le destinazioni, il comparto città d’arte è rimasto stabile come pernottamenti nonostante un aumento degli arrivi, mentre i lidi ravennati hanno visto crescere i pernottamenti del 6 percento, nonostante un aumento del numero di turisti di solo l’1,4 percento.
Arriviamo quindi a Cervia, il comune più turistico del territorio ravennate, che chiude i primi 8 mesi con quasi 3,2 milioni di pernottamenti (sui circa 6 dell’intera provincia) in crescita del 4,7 percento rispetto allo stesso periodo del 2024. Una crescita non proporzionale però a quella degli arrivi, che sono risultati essere 777mila circa (1.416.134 il dato complessivo della provincia) con un aumento addirittura dell’11 percento, con gli stranieri (quasi 110mila) in crescita quasi del 16 percento.
Dando un’occhiata agli altri comuni della provincia (distanti comunque “anni luce” come numeri dai due principali), spiccano il +10 percento dei pernottamenti di Faenza (oltre 121mila in valori assoluti) e il +12 percento di Lugo (quasi 51mila). A chiudere la “top 5” dei comuni della provincia c’è Riolo Terme, con oltre 41mila pernottamenti, +7,6 percento, a fronte di “soli” 10mila arrivi (ma in esponenziale crescita, oltre il 31 percento in più), trainati dalla struttura termale che sta vivendo anni di importante sviluppo.
Weekend non particolarmente brillante per le squadre del settore giovanile del Ravenna Fc. L’unica vittoria arriva dall’Under 17, in fuga in testa alla classifica.
Ecco risultati, tabellini e classifiche di tutte le squadre impegnate nei rispettivi campionati nazionali, dai più grandi ai più piccoli.
Primavera 4
In casa del quotato Trento, il Ravenna raggiunge il pareggio nel secondo tempo con Sermenghi, ma dopo il vantaggio iniziale di Andreoni ha avuto a disposizione un rigore per andare sul doppio vantaggio, sprecato da Arlotti.
Sabato prossimo, 11 ottobre, impegno sulla carta agevole, in casa, contro il fanalino di coda San Marino.
TRENTO-RAVENNA FC 2-2 TRENTO: Simonini, Stankov, Fontana, Franchi, Fedele, Mahecha, Castelli, Coser (1′ st Calza), Giambertone (38’ st Said), Battocchi (30’ st Lochner), Ressia. A disp.: Malinverni, Manca, Marques, Pirvu, Baldessari, Lazzara, Modolo, Ferrari, Spingola, Marchi. All.: Morabito. RAVENNA: Gardini, Zakaria, Tesselli, Sermenghi, Girelli, Raccagni (15′ st Raimondo), Andreoni, Leoni, Arlotti (5’ st Alberizia), Berardi, Teleku (15’ st Castellacci). A disp.: Morigi, Argelli, Correnti, Ruffino, Scocco ,Alpi, Villa, Godio, Imafidon, Ortelli. All.: Vernacchio. RETI: 20’ pt Andreoni, 37’ pt Castelli (T), 5′ st Giambertone (T), 29’ st Sermenghi.
Classifica:Dolomiti Bellunesi 9; Giana Erminio 7; Ravenna 5; Trento*, Novara* e Forlì 4; Ospitaletto, Livorno e Sambenedettese 3; Bra* e San Marino 0 (* una partita in meno).
Under 17
I 2009 del Ravenna vanno in fuga con la quarta vittoria in altrettante partite. Ancora una volta di misura, i giallorossi espugnano il campo del Carpi fanalino di coda grazie al gol decisivo di Calamosca sul finale del primo tempo.
Domenica prossima il Ravenna capolista ospiterà il Trento.
CARPI-RAVENNA 1-2 CARPI: Trenti, Simoni (20′ st Baroni), Reda, Panetta, Bompani, Tonioni (28′ st Spaggiari), Benducci (28′ st Ferrigno), Tallarida, Corrado, Boschi (20′ st Calvitto), Grori (28′ st Garofalo). A disp.: Columbano, Reda, Lazzarini, Storchi. All.: Schillaci. RAVENNA: Bergonzini, Calamosca (31′ st Bellotti), Brusa, De Modena, Fantelli, Lubieniecki (16′ st Baldini), Bertazzo, Pedriali (16′ st Rivalta), Ricci (39′ st Benazzi), Rusticelli (31′ st Alouani), Zaccherini (39′ st Richard Paradise). A disp.: Salimbeni, Parmiani, Monterisi. All.: Casadio. RETI: 4′ pt Ricci, 19′ pt (rig.) Grori (C), 38′ pt Calamosca.
Classifica:Ravenna 12; Vicenza 8; Arzignano Valchiampo*, Virtus Verona* e Union Brescia 6; Vis Pesaro e Lumezzane 5; Cittadella**, Trento* e Dolomiti Bellunesi* 4; San Marino 2; Forlì** 1; Rimini** e Carpi 0 (** due partite in meno; * una partita in meno)
Under 16
L’Under 16 che è scesa in campo contro il Carpi
Sconfitta in rimonta per i 2010 che non riescono a bissare il successo all’esordio: contro il Carpi i giallorossi calano alla distanza.
Domenica prossima trasferta in casa dell’Ospitaletto, ultimo in classifica.
RAVENNA-CARPI 2-4 RAVENNA: Mazzini, Cepa (36′ st Magnosi), Bandini (36′ st Prosdocimi), Strazzari (19′ st Dello Russo), Dalmonte, Garotti (19′ st Sintini), Lamia (16′ st Sidero), Masotti (16′ st Yeo Kharnan), Fomete, Caltabellotta, Didonè (16′ st Barbirati). A disp.: Fortibuoni, Marcucci. All.: D. Buriani. CARPI: Gualtieri, Di Iorio, Formisano, Belahna, Coppola, Vigolo, Manea (28′ st Pasternav), D’Alessandro (1′ st Coviello), Lugli, Goldoni (38′ st Fregni), Lauri (28′ st Cocchi). A disp.: Tavoli, Giambano, Calzolari, Montorsi, Capperi. All.: Sommelia. RETI: 5′ pt Fomete, 9′ pt Caltabellotta, 28′ pt Lauri, 16′ (rig) e 29′ st Lugli, 23′ st Manea.
Classifica: Vicenza e Carpi 6; Cittadella e Virtus Verona 4; Trento e Ravenna 3; Lumezzane 2; Arzignano Valchiampo*, Union Brescia*, Dolomiti Bellunesi e Ospitaletto 0 (* una partita in meno).
Under 15
Seconda sconfitta (su quattro partite) in campionato per i 2011, che però a Carpi non demeritano.
Domenica prossima impegno casalingo contro il Trento.
CARPI-RAVENNA 2-1 CARPI: Gandolfi, Leo, Ianiro, Ciscato, Fabbraro, Della Gatta, Cirillo, Antonacci, Bonacini, Guarracino, Basetti. A disp.: Sala, Losi, Molinari, Marciano, Attanasio, Vitale, Iervolino, Meotto, Panini. RAVENNA: Rosolen, Faccioli, Tassinari, Costantino (22′ st Oldano), Ballerini (22′ st Ingoli), Aldini (11′ st Zaharia), Brahimaj (7′ st Gjeloshi), Buscaroli (11′ st Filimon), Bergonzoni (22′ st Dushku), Montuschi (1′ st Rolfini), Malaguti (1′ st Musca). A disp.: Pierfederici. All.: R. Buriani. RETI: 2′ pt Guarracino, 32′ pt Bonacini, 40′ st Tassinari.
Classifica: Vicenza 12; Vis Pesaro* e Union Brescia 9; Cittadella**, Dolomiti Bellunesi* e Virtus Verona* 6; Ravenna e Carpi 4; Trento* e Lumezzane 3; San Marino* e Arzignano Valchiampo* 1; Forlì** e Rimini** 0 (** due partite in meno, * una partita in meno).
Under 14
Seconda sconfitta in altrettante partite per i 2012, impegnati in un impegnativo campionato regionale prof con formazioni anche di serie A e B.
Sabato prossimo a Ravenna arriverà la capolista Parma.
RAVENNA-SAN MARINO 3-5 RAVENNA: Nanni, Petaroscia (20′ st Vertullo), Siroli, Guancini, Carlini (17′ st Ba), Guardigli (14′ st Sartini), Martinangeli (20′ st Lenzo), Ruiba (14′ st Molinari), Genova (20′ st Treré), Montana, De Martino (17′ st Eviani). A disp.: Albu, Balzani. All.: Colonna. SAN MARINO: Zavoli (16′ st Righi), Magnani, Balzan (29′ st Benedettini), Rinaldi (7′ st Temperini), Berardi, Valentini, Valmaseda, Del Prete (17′ st Mariotti), Macina, Argentiano (22′ st Cupi), Sensoli (15′ st Gnani). All.: Di Spirito. RETI: 4′ pt Genova, 23′ pt (rig.) e 13′ st Valentini, 25′ pt Valmaseda, 31′ pt Macina, 34′ pt e 32′ st Montana, 28′ st Berardi.
Classifica: Parma, Bologna e Sassuolo 6; Forlì, Cesena, Reggiana e San Marino 3; Modena, Ravenna e Carpi 0.
Come annunciato dal Comune di Faenza nei giorni scorsi, nella mattinata di oggi, 6 ottobre, sono cominciati i lavori per l’abbattimento dei pioppi ai lati di via Cimatti nel tratto di circa 500 metri compreso tra il sottopasso della circonvallazione e via Santa Lucia. Il programma prevede di completare i tagli per il 10 ottobre: in questi giorni nella fascia oraria 8.30–19 la strada è chiusa al traffico.
Si tratta di pioppi bianchi piantati tra gli anni Sessanta e Settanta. Il Comune, in una nota alla stampa, afferma che gli alberi erano «già compromessi da interventi di capitozzatura eseguiti negli anni Ottanta e successivamente indeboliti da funghi lignicoli e dal maltempo, che hanno provocato più volte crolli e cedimenti. Le recenti alluvioni hanno inoltre aggravato la condizione degli apparati radicali, riducendo ulteriormente la stabilità degli alberi».
Il mondo ambientalista protesta e chiede di rivedere le decisioni. «Non ci hanno fatto visionare ancora nessuna perizia tecnica, che a quanto afferma il Comune è stata redatta dalla ditta Ares di Ferrara – si legge in un post sulla pagina Facebook dell’associazione Faenza Ecologica di cui è rappresentante Linda Maggiori, attivista e giornalista de Il Manifesto –. Perché non sono ancora state rese pubbliche? Noi abbiamo urgentemente fatto accesso agli atti, non ci bastano le rassicurazioni a parole. Chiediamo al Comune di sospendere i lavori, di confrontarsi. Il Comune doveva coinvolgere la popolazione e le associazioni ambientaliste con congruo anticipo, per permettere di fare eventuali controperizie».
L’associazione dice che non è chiaro quanti saranno abbattuti: «Il comune dice 30, ma gli operai dicono che devono abbattere tutti gli alberi del viale. Quindi più di 50». Il comunicato dell’amministrazione comunale, in effetti, non fornisce il numero delle piante da abbattere e, a precisa richiesta, non sono arrivate risposte dettagliate dall’ufficio stampa. Una perizia tecnica ha classificato trenta alberi come compromessi, «ossia in condizioni tali da rappresentare un pericolo concreto per la sicurezza pubblica». Ma anche gli altri esemplari, pur non ancora arrivati a questo stadio critico, mostrerebbero segnali di sofferenza. «Per questo motivo, un abbattimento selettivo limitato agli alberi peggiori non sarebbe una soluzione efficace: al contrario, lascerebbe in piedi soggetti già indeboliti e più esposti all’azione del vento, aumentando il rischio di crolli improvvisi».
Faenza Ecologica chiede l’istituzione di una consulta del Verde, composta da esperti, attivisti e cittadini: «Gli alberi sono beni comuni, patrimonio di tutta la città e sulla loro esistenza non possono decidere solo i tecnici. Come già successo a lido di Savio e in altre città, spesso le perizie sopravvalutano i difetti, le forze del vento e non guardano la resistenza dell’albero. Noi temiamo che la soluzione drastica sia stata “caldeggiata” dall’amministrazione per poter allargare la strada o progetti simili di “riqualificazione” che però si potrebbero fare mantenendo i pioppi o almeno tagliando solo quelli veramente secchi».
Il comitato cittadino che vuole salvare i pini di viale Romagna a Lido di Savio esprime la massima solidarietà al gruppo Faenza Ecologica: «Anziché privare un po’ per volta la zona dei numerosissimi servizi ecosistemici a favore dell’ambiente e della cittadinanza che solo una pianta adulta può dare, limitando gli abbattimenti alle piante realmente malate, si procede con la più sbrigativa eradicazione totale». Un presidio a difesa degli alberi si è svolto stamani nei pressi di via Cimatti.
Il Comune ha assicurato che nuove piante verranno posizionate al posto dei pioppi. Una rassicurazione che non basta agli ambientalisti: «Gli alberi sono esseri viventi, ci proteggono dalle inondazioni, permettono all’acqua di infiltrarsi nel terreno, fanno ombra, assorbono polveri sottili e anidride carbonica. Nessun nuovo alberello compensa i benefici ecosistemici di un grande albero, questo è un dato scientifico. Inoltre non potranno essere ripiantati vicino ai margini della strada in quanto il nuovo codice della strada lo vieta».
Si è tenuta nei giorni scorsi la prima riunione del nuovo consiglio di amministrazione dell’Ordine degli agronomi e dei forestali della provincia di Ravenna e sono state elette le cariche per il mandato 2025-2029. Il nuovo presidente è il riolese Paolo Frontali, affiancato dai ravennati Samuele Albonetti ed Elena Vannini, rispettivamente vicepresidente e segretaria, mentre il lughese Filippo Valenti ricoprirà il ruolo di tesoriere. Completano il cda (in ordine alfabetico): Vittore Bertini di Lugo, Angelo Formigatti di Conselice, Valeria Mariani di Cervia, Anna Maria Minguzzi di Alfonsine e Serena Petroncini di Faenza.
Nato a Faenza nel 1972, Frontali vive a Riolo Terme. Dopo gli studi da geometra all’Istituto tecnico Oriani di Faenza, ha conseguito nel 1999 la laurea in Scienze Agrarie all’Università di Bologna. Ha uno studio associato a Faenza e si occupa prevalentemente di valutazioni patrimoniali, divisioni ereditarie, espropri e consulenze alle aziende agricole nelle compravendite. È inoltre perito di un importante gruppo assicurativo per la determinazione dei danni da avversità atmosferiche.
«Sono molto onorato di essere stato chiamato a presiedere l’ordine di cui faccio parte da ormai 25 anni – dichiara Frontali –. Il primo grande impegno che ci troveremo ad affrontare come consiglio riguarda la rendicontazione dei danni da alluvione subiti dalle aziende agricole, rendicontazione necessaria per ricevere il saldo del contributo concesso pari al 50 percento. Con le regole attuali la procedura è molto complessa, ma come Ordine professionale abbiamo già avanzato alla struttura commissariale una richiesta di semplificazione. Abbiamo dunque una responsabilità importante nei confronti del nostro territorio».
Come sta, o più tecnicamente qual è il “Profilo di salute” della popolazione dell’Emilia-Romagna? Quali sono, ad esempio, a livello regionale, provinciale o addirittura distrettuale le malattie croniche, infettive e degenerative più diffuse? Quali i tassi e le cause di mortalità? E quale il contesto sociale, demografico ed economico di quello specifico territorio, utile a segmentare le politiche di prevenzione?
Le risposte, numericamente precise, a queste e a tante altre domande ci sono, e sono alla portata di tutti, grazie al Profilo di salute online messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna: un sistema avanzato di raccolta, gestione e analisi dei dati sanitari che può essere consultato gratuitamente non solo da istituzioni, ricercatori, professionisti e autorità sanitarie e quindi dagli addetti ai lavori, ma dagli stessi cittadini. Con un semplice click, accedendo alla banca dati, online da oggi sul portale della Regione a questo link regioneer.it/profilodisalute è possibile consultare e analizzare tutti gli open data raccolti ed effettuare vari tipi di ricerca.
Ad oggi, a livello nazionale, l’Emilia-Romagna è la seconda Regione dopo il Lazio a dotarsi di questo strumento, che l’assessorato alle Politiche per la salute, in particolare il settore Prevenzione collettiva e Sanità pubblica, ha progettato e realizzato per supportare la programmazione degli interventi di prevenzione. Il Profilo di salute è basato su un Sistema informativo sanitario regionale che raccoglie dati provenienti da diverse fonti, tra cui ospedali, strutture sanitarie locali e altre piattaforme di monitoraggio sanitario; le informazioni vengono organizzate in un formato accessibile, che consente di visualizzare i dati non solo a livello regionale, ma anche con un alto grado di dettaglio provinciale, distrettuale e per alcuni ambiti comunale.
Per favorire la conoscenza e l’utilizzo di questo strumento, l’assessorato alle Politiche per la salute organizzerà già nelle prossime settimane 3 webinar di formazione: il primo, il 14 ottobre, dedicato agli Enti locali; il secondo il 15 ottobre, riservato alle Aziende sanitarie, e il terzo, in collaborazione con l’Ordine regionale dei giornalisti, il 21 novembre (sarà reso disponibile sulla piattaforma nei prossimi giorni), per spiegare nel dettaglio le possibilità pratiche di utilizzo del Profilo.
Come funzione il Profilo di salute online
Le fonti dei dati che alimentano il Profilo di salute sono il Sistema informativo politiche per la salute e politiche sociali (Siseps), l’Ufficio statistico regionale, l’Istat e le Indagini campionarie coordinate da ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Passi, Hbsc, Okkio alla salute).
Tre le sezioni già attive:
contesto socio-demografico, per favorire la corretta segmentazione delle politiche preventive sulla base delle caratteristiche della popolazione; tre ambiti di ricerca consentono di analizzare con precisione: distribuzione della popolazione residente, italiana e straniera; trend e distribuzione geografica dei principali indici demografici; fattori economici e sociali rilevanti per la salute, come difficoltà economiche, titolo di studio e occupazione;
malattie croniche, con dati disponibili per annualità, Ausl, Provincia e distretto sanitario, per sesso e classi d’età, cruciali per identificare i gruppi di popolazione a rischio e pianificare interventi preventivi e mirati;
mortalità, con possibilità di ricercarne i principali indicatori e cause nel tempo a livello regionale, provinciale e comunale, stratificati per età e sesso; mappe interattive per confrontare l’andamento della mortalità sul territorio.
A questi ambiti tematici se ne aggiungeranno altri tre, in fase di elaborazione: vaccinazioni, per osservare l’adesione ai piani vaccinali a livello provinciale e regionale; malattie infettive, con monitoraggio dell’incidenza per ogni provincia e distretto; stili di vita, per raccogliere informazioni sulla popolazione come alimentazione, attività fisica, fumo, alcol, fattori di rischio ambientali e sociali che ne influenzano la salute.
Le informazioni vengono organizzate in un formato che consente di visualizzare i dati sia a livello regionale, sia con un alto grado di dettaglio geografico. É possibile effettuare anche ricerche per gruppi (ad esempio età, sesso) e verificare l’evoluzione temporale dei fenomeni, identificando le variazioni rispetto al passato e analizzandone le cause.
La Consolini Volley di San Giovanni Marignano che si presenta da esordiente al via del campionato di A1 di pallavolo femminile avrà in squadra due ravennati. La 38enne Serena Ortolani di Faenza è alla terza stagione con le riminesi, invece la 25enne Sara Panetoni di Bagnacavallo è uno dei nuovi acquisti. Per quest’ultima sarà la settima stagione in A1.
«Ci aspetta una stagione difficile – riconosce Panetoni –, perché siamo un gruppo nuovo con tante ragazze giovani e straniere esordienti in Italia. Io che ho solo 25 anni sono una delle più vecchie. Ma vedo che le mie compagne si stanno allenando con tanta volontà e ce la stanno mettendo tutta». La pallavolista usa la terza persona plurale perché non sarà in campo all’esordio di stasera 6 ottobre – alle 20.30 al palazzetto dello sport di Cervia (dove la nazionale femminile ha fatto anche un periodo di preparazione) – e sarà costretta a restare in tribuna per alcune settimane: «Prima di metà novembre non potrò scendere in campo – racconta al telefono –. Sto facendo la riabilitazione dopo un’operazione alla spalla del 9 giugno. Tutto l’anno scorso ho giocato con il dolore perché, come tanti altri sportivi, ho pensato più all’obiettivo dei risultati piuttosto che al mio corpo, che è sbagliato. In estate ho fatto accertamenti e la decisione è stata quella di operarmi».
La bagnacavallese, come ogni pallavolista e amante del volley, gioisce per il risultato storico dell’Italia ai Mondiali maschile e femminile: «Spero che faccia bene a tutto il movimento in un Paese dove si parla sempre e solo di calcio. Ma anche nella pallavolo ci sono storie di sacrifici, a partire dalle famiglie delle giovani giocatrici. Ora che sono più grande mi rendo conto degli sforzi sostenuti dai miei genitori che mi portavano tutti i giorni da Bagnacavallo a Ravenna per gli allenamenti quando giocavo nella Teodora».
Non immaginatevi, però, una Panetoni davanti alla tv dal primo all’ultimo set del Mondiale: «Non ho seguito tutte le partite, lo ammetto. Ormai ho capito come sono fatta e mi fa bene staccare dalla pallavolo quando non gioco, altrimenti diventa quasi un’ossessione e c’è il rischio di stancarsi di una cosa bellissima». Un atteggiamento che condivide con una delle protagoniste della vittoria a Bangkok: «Sono molto amica di Sara Fahr dai tempi del Club Italia. Ci siamo sentite per messaggio anche durante il Mondiale, ma abbiamo sempre parlato di tutt’altro, in questo siamo molto simili».
I libri offrono un valido aiuto per togliere la testa dalla pallavolo: «Leggo tantissimo, una passione che mi ha insegnato mia madre e per questo la ringrazio. Libri gialli, più o meno uno a settimana. Sono rimasta fedele a quel genere anche in questo periodo di ripresa che non è facile da attraversare, tra tanti stati d’animo diversi».
Difficile dire se senza operazione al braccio anche Panetoni avrebbe fatto parte della spedizione iridata. Una piccola speranza c’era, visto che il libero era tra le convocate dal coach Julio Velasco al collegiale di aprile: «Quando vieni chiamata nel giro della Nazionale significa che c’è un motivo ed è il riconoscimento del lavoro che fai tutto l’anno, fa molto piacere. Soprattutto con un allenatore come Velasco: se non crede nelle qualità di una giocatrice, non la convoca. Ed è uno che finora le ha azzeccate tutte. Non mi faccio illusioni, davanti a me nel mio ruolo ci sono giocatrici straordinarie, ma poteva succedere di tutto. È andata così e ora penso solo a tornare in campo».
Per Panetoni sono arrivate diverse gioie con le nazionali giovanili: oro al Mondiale Under 18 nel 2017, oro all’Europeo Under 19 nel 2018, argento al Mondiale Under 20 nel 2019. «Ricordi bellissimi di tutte le avventure, anche perché ero molto giovane ed erano le prime esperienze a livello internazionale».
Questi mesi di riabilitazione sono una sfida nuova e diversa per Panetoni. «Non ero mai stata ferma così a lungo per un infortunio, mentalmente sto vivendo alti e bassi. Ti chiedi per forza se tornerai come prima, soprattutto quando mi accorgo che ancora non riesco a fare i movimenti completi del braccio. A volte è normale anche avere qualche pensiero di mollare tutto. L’unico modo è concentrarsi sui piccoli miglioramenti quotidiani, anche quando sono piccolissimi».
Sabato 18 ottobre a Ravenna torna la Notte d’Oro, tra musica, spettacoli, mostre, inaugurazioni, monumenti aperti, visite guidate e attività dedicate a tutte le età. L’edizione 2025 sarà arricchita dagli appuntamenti della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo.
La serata entrerà nel vivo in piazza del Popolo, dove alle 21 saliranno sul palco i PanPers insieme ad Andrea Vasumi con uno spettacolo comico a ingresso gratuito.
Una performance musicale attende invece il pubblico al Mar – Museo d’arte della città di Ravenna, dalle 22 all’1.30, a ingresso gratuito, a cura di Magma che presenta WaqWaq Kingdom, duo giapponese composto da Kiki Hitomi e Shigeru Ishihara. La loro musica intreccia tradizione nipponica, ritmi tribali ed elettronica contemporanea. Ad aprire e proseguire la serata sarà il collettivo bolognese Undicesimacasa, con dj set e sessioni d’ascolto.
Nella suggestiva cornice della basilica di San Vitale, alle 21 il pubblico potrà assistere a un concerto per archi e flauto. Sempre alle 21 la chiesa del Suffragio accoglierà invece un appuntamento dedicato alla chitarra. Entrambi i concerti sono a cura del conservatorio statale Verdi e organizzati dall’Opera di Religione. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti (informazioni: info@ravennamosaici.it).
A palazzo Rasponi dalle Teste, oltre che ammirare le mostre in corso, il pubblico potrà divertirsi con la Cabina fotografica vintage Dedem, appositamente personalizzata per la Biennale di Mosaico Contemporaneo (fino al 18 gennaio): un’occasione per scattarsi una foto “come una volta”. L’iniziativa sarà arricchita da un momento di approfondimento, il talk Analogico vs Digitale, che dalle 17 vedrà dialogare Michele Carucci, capo divisione e marketing di Dedem, e Daniele Gattelli, consulente marketing per Media Tip. Alle 18 saranno aperte anche le candidature online la call per “esploratori ed esploratrici” del progetto Footprints sul sito turismo.ra.it/footprints.
Dalle 18 alle 21 lo spazio antistante l’ex edicola di piazza del Popolo si trasformerà in Chiosco Classense – Notte d’Oro in Gioco, punto di incontro per gli appassionati di giochi da tavolo.
La Notte d’Oro è anche per i più piccoli e le famiglie: al Mar si terrà il laboratorio didattico “Riflessi d’oro e giochi di tessere” (alle 16) mentre la biblioteca Classense ospiterà la serata ludica “Golden Holden” con giochi da tavolo per tutte le età (dalle 20 alle 23).
In programma anche numerose visite guidate:
Palazzo Merlato, sede del municipio, aprirà le sue porte per visite guidate gratuite, in italiano, dalle 18 alle 22 (ultimo ingresso alle 21.40) senza prenotazione e con partenze ogni 20 minuti;
alla biblioteca Classense sarà visitabile la mostra “La Libreria dei Camaldolesi a Ravenna. Dalla biblioteca monastica alla Classense”, con visite guidate gratuite alle 21 e alle 22, su prenotazione (info: tel. 0544 482112 – segreteriaclas@classense.ra.it);
a palazzo Rasponi dalle Teste andrà in scena “Frammenti”, un percorso guidato che condurrà il pubblico alla scoperta della storia e dell’arte del palazzo. Gli ingressi sono gratuiti a libera aggregazione, previsti alle 20.30, 21.30 e 22.30, con un massimo di 25 partecipanti per gruppo e una durata di circa 45 minuti;
al teatro Alighieri il pubblico potrà partecipare a due visite guidate gratuite, alle 20 e alle 20.45, fino ad esaurimento posti. Prenotazioni esclusivamente sul sito www.teatroalighieri.org, il link alla pagina diretta è https://www.teatroalighieri.org/events/visite-guidate-al-teatro-alighieri/;
alla Domus dei Tappeti di Pietra sono previste visite guidate a pagamento, alle 18.30 in inglese e alle 19 in italiano, con punto di incontro allo Iat di piazza San Francesco, su prenotazione www.visitravenna.it;
ai Musei Byron e del Risorgimento sono previste visite guidate in italiano alle 19.45 e in inglese alle 20, con punto di incontro all’ingresso dei Musei. Su prenotazione sarà inoltre possibile abbinare l’esperienza a un aperitivo (previo voucher) e usufruire di uno sconto del 10 per cento sulla cena alla Taverna Byron (info: info@museibyronedelrisorgimento.it – tel. 0544 1963585);
non mancherà l’esperienza immersiva con il Silent Play per due poeti: Dante e Byron a Ravenna, in programma alle 15.30 con partenza dallo Iat di piazza San Francesco, della durata di un’ora e mezza (attività a pagamento, su prenotazione al sito visitravenna.it).
In programma anche aperture straordinarie dei luoghi della cultura:
Il Museo Nazionale di Ravenna sarà visitabile dalle 8.30 alle 23.30, con ultimo ingresso alle 23. L’accesso sarà gratuito per tutta la giornata.
Il mausoleo di Teodorico accoglierà i visitatori dalle 8.30 alle 18.30, con ultimo ingresso alle 18. L’accesso sarà gratuito per tutta la giornata.
Anche la basilica di Sant’Apollinare in Classe sarà aperta gratuitamente dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 19) offrendo l’occasione di ammirare uno dei capolavori del patrimonio paleocristiano.
Il battistero degli Ariani aprirà le porte dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 23, con ingresso libero per tutta la giornata.
Non mancherà l’apertura serale della biblioteca Classense. Dalle 20 alle 23 sarà possibile visitare liberamente la suggestiva Sala Dantesca, mentre nel chiostro d’ingresso sarà allestito un mercatino di libri ad offerta libera, a cura dell’associazione Amici della biblioteca Classense.
La giornata sarà anche l’occasione per scoprire la Domus dei Tappeti di Pietra, che accoglierà i visitatori dalle 10 alle 21 con ingresso ridotto a 5 euro.
Infine, i Musei Byron e del Risorgimento resteranno aperti dalle 18 alle 23, offrendo un affascinante percorso tra storia e letteratura.
Il programma completo è consultabile sul sito turismo.ra.it. Per informazioni: 0544 35404 / 35755, dalle 8.30 alle 23.
Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Massa Lombarda hanno denunciato un 21enne, ritenuto essere il presunto responsabile di un incendio. Il tutto ha avuto inizio la notte tra il 21 ed il 22 luglio, quando a Massa Lombarda sono stati incendiati diversi cassonetti per la raccolta della carta.
I militari hanno quindi analizzato diversi filmati ripresi dalle telecamere pubbliche installate lungo le vie principali del paese, riuscendo a ricostruire il percorso seguito del 21enne che tra l’1 e le 2 di notte avrebbe appiccato prima il fuoco ad un cassonetto per rifiuti posto nei pressi di un noto esercizio commerciale del centro storico e poi tentato di incendiare alcuni cartoni adagiati nei pressi di una farmacia, che erano in attesa di essere raccolti.
I carabinieri hanno riconosciuto nel video un ragazzo della zona, che è stato denunciato per danneggiamento.
Parte con una vittoria la prima, storica, stagione del Ct Zavaglia di Ravenna nel campionato di serie A1 di tennis. Lo Zavaglia, in particolare, ha superato di fronte al proprio pubblico per 4-2 il Tennis Comunali Vicenza. I protagonisti del successo sono il giocatore del vivaio Carlo Alberto Caniato e il bosniaco Nerman Fatic che si aggiudicano sia il loro singolare che la sfida di doppio. Successo anche per l’altro vivaio Luigi Valletta. Nell’altra gara del girone dello Zavaglia (il numero 4), Sc Selva Alta Vigevano ha battuto per 4-2 Forte dei Marmi.
Nel girone 3 è invece impegnata un’altra formazione della provincia di Ravenna, il Ct Massa Lombarda, che pareggia 3-3 contro i toscani di Sinalunga (i punti sono arrivati grazie alle vittorie di Vasami, a tavolino, e Forti e dal doppio Forti/Bilardo). Nell’altra gara del girone, il Sudtirol ha battuto 5-1 l’Eur Sporting Club.
Il campionato di A1 vede al via 16 squadre, suddivise in quattro gironi da quattro, con sfide di andata e ritorno (ogni gara prevede la disputa di quattro singolari e due doppi). Le prime classificate di ogni girone si qualificheranno alle semifinali scudetto; le seconde chiuderanno in anticipo la stagione guadagnandosi la riconferma in A1 nel 2026, mentre le terze e le quarte disputeranno i play-out per non retrocedere.
Il prossimo turno di campionato, 12 ottobre, vede lo Zavaglia impegnato a Forte dei Marmi e Massa Lombarda debuttare invece in casa contro Sudtirol.