Il Comune di Ravenna ha revocato oggi, 1 agosto, il divieto temporaneo di balneazione istituito ieri, 31 luglio, a Punta Marina. Le analisi microbiologiche dei campioni di acque marine effettuate da Arpae hanno infatti attestato il rientro dei valori dei parametri nei limiti previsti dalla legge.
In corso i lavori di ripristino dell’ex ostello Dante, poi un bando per l’affidamento
Sono cominciati i lavori di pulizia e ripristino dell’ex ostello Dante a Ravenna. L’edificio in via Nicolodi, nel quartiere Darsena, è abbandonato dal 2017. La notizia è riportata nell’edizione odierna, 1 agosto, del quotidiano locale Il Resto del Carlino.
L’immobile contava oltre cento posti letto distribuiti in 49 stanze. È chiuso dal fallimento di Aig (Associazione italiana ostelli della gioventù) che deteneva il 20 percento della proprietà. Gli altri proprietari sono Comune e Provincia, entrambi al 40 percento.
La quota di Aig, dopo sette tentativi di asta andati deserti, è stata acquistata dal consorzio Solco nell’aprile 2024 che ora sta conducendo la prima parte dei lavori per ripristinare le condizioni igieniche dell’immobile, spesso occupato abusivamente in alcune sue parti.
Sarà poi il Comune a fare un bando pubblico per dare l’immobile in concessione a un privato che dovrà effettuare i lavori di ristrutturazione. Al momento l’ipotesi più ottimistica è di riuscire ad affidare l’immobile nella primavera del 2026.
I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Falco Caponegro e Anna Greco, sostengono che se non avessero sollevato il caso con forza, presentando una mozione in consiglio comunale quasi un mese fa, probabilmente l’immobile resterebbe ancora nel degrado e nel silenzio. «Non cerchiamo ringraziamenti, ma pretendiamo che venga riconosciuto il ruolo delle opposizioni quando, con senso di responsabilità, sollevano problemi reali e urgenti. Non siamo stati ascoltati in Aula, nonostante una mozione formale depositata da settimane. Nessuna discussione, nessun confronto, nessuna risposta pubblica. Solo oggi si muove qualcosa fuori dalle sedi istituzionali, direttamente sui giornali».
Fdi chiede che sia discusso in consiglio comunale l’iter sull’ex ostello Dante, sia condiviso un cronoprogramma ufficiale e trasparente; si avvii un vero percorso partecipativo, aperto e concreto, con i residenti e le realtà locali del quartiere.
Un detenuto tenta di incendiare un materasso, vigili del fuoco in carcere
Un detenuto del carcere Port’Aurea a Ravenna ha tentato di incendiare il materasso della sua cella nella tarda serata di ieri, 31 luglio. Il materasso è di materiale ignifugo e ha generato solo fumo. La polizia penitenziaria ha controllato la situazione e l’intervento dei vigili del fuoco ha messo in sicurezza la cella.
Per ripristinare le condizioni interne è stato necessario spostare temporaneamente altri detenuti per arieggiare la sezione. Non ci sono stati feriti.
Non sono chiare le motivazioni del gesto compiuto da un detenuto straniero.
In arrivo divieto di vendita alcolici in piazza Baracca. Le critiche degli universitari
Il Comune di Ravenna potrebbe emanare una nuova ordinanza per l’area circostante a piazza Baracca, in pieno centro storico, per vietare vendita e consumo di alcol in strada in orario notturno e imporre la chiusura dei minimarket alle 20 o 21. Le bevande alcoliche sarebbero consumabili solo nelle pertinenze degli esercizi commerciali. Lo ha annunciato ieri, 31 luglio, il vicesindaco Eugenio Fusignani, titolare della delega alla Sicurezza, in consiglio comunale in risposta a un question time della consigliera Veronica Verlicchi (Pigna).
La notizia ha suscitato la reazione dell’associazione universitaria Studenti Indipendenti Giurisprudenza (Sig). «Troviamo singolare che di giovani e di socialità si parli solo a margine di un dibattito pubblico sulla criminalità e sul degrado – afferma Arianna Castronovo, coordinatrice di Sig e rappresentante degli studenti universitari –. In questa città le nuove generazioni restano sistematicamente marginalizzate da politiche urbane, ma ritornano al centro della discussione solo per trovare colpevoli».
Castronovo parla di visione miope e inefficace nell’uso di misure repressive nei confronti della socialità spontanea: «Le risposte formulate rivelano la volontà di spogliarsi da ogni responsabilità nella costruzione di spazi di socialità dal basso, sicuri ed attraversabili. La ricetta non deve essere la repressione e la criminalizzazione della socialità giovanile. Serve, piuttosto, investire in luoghi di aggregazione gestiti direttamente da giovani e, allo stesso tempo, implementare i servizi culturali e di welfare. Le nuove generazioni non sono la causa del disordine, devono essere messi nelle condizioni di dare un contributo positivo alla comunità. Non è possibile accettare misure di facciata che ghettizzano ancor di più le componenti giovanili e non risultano peraltro funzionali in un’ottica di vivibilità urbana».
Fino a 10mila euro di contributi alle aziende alluvionate almeno due volte
Arrivano nuovi contributi per le realtà economiche di Faenza colpite almeno due volte dalle alluvioni di maggio 2023 e settembre 2024. La giunta comunale ha dato il via libera a destinare un totale di 280mila euro alle imprese che hanno subito danni da esondazioni nella loro sede di esercizio di attività al piano terra (negozio, laboratorio, ufficio, magazzino, deposito, ecc). Da oggi, 1 agosto, è possibile accedere alla domanda per richiedere un indennizzo che può arrivare fino a 10mila euro per ogni singola realtà. In passato era già stata fatta un’iniziativa simile per le famiglie.
La misura viene finanziata tramite il fondo delle donazioni. Un contributo che va ad affiancare i sostegni stanziati nel 2024, destinati alle famiglie, che arriva al termine di una attività complessa e una serie di ricognizioni fatte per evitare eventuali contrasti e sovrapposizioni con le altre modalità di accesso ai sostegni post alluvione, come i Cis per le imprese e il portale Sfinge.
Il bando prevede la possibilità di avere rimborsi per le seguenti spese (che vanno rendicontate al momento della presentazione della domanda):
- premi assicurativi intestati all’impresa contro i danni causati da calamità naturali;
- l’Imu relativa alle unità immobiliari alluvionate di proprietà dell’impresa;
- la Tari relativa alle annualità 2023, 2024 e 2025 in relazione alle sole unità immobiliari alluvionate;
- le spese di affitto dei locali dell’impresa o dell’associazione (dal 1 maggio 2023 alla data di presentazione della domanda di contributo);
- le spese per utenze relative alla fornitura di acqua, luce, gas e telefonia a far data dal 1 maggio 2023 alla data di presentazione della domanda di contributo;
- le spese per l’acquisto di beni mobili dell’impresa o dell’associazione (non potranno essere richieste e rendicontate spese per beni mobili, per i quali sia già stata presentata una domanda di indennizzo o contributo).
Da settembre saranno previste ulteriori linee di contributo per imprese commerciali e artigianali, divise in tre direttrici:
- le imprese che hanno cessato la propria attività a seguito dell’alluvione;
- le imprese che hanno aperto nuove attività in aree alluvionate (tranne i centri commerciali);
- sgravi fiscali per Imu e Tari per le nuove aperture.
Il Comune investe 1,8 milioni in 9 anni per migliorare l’illuminazione pubblica
Il Comune di Massa Lombarda avvia un progetto di riqualificazione energetica e tecnologica degli impianti di pubblica illuminazione comunale. Il contratto con la società Edison Next del gruppo Edison ha una durata di nove anni. Le opere garantiranno benefici in termini energetici ed ambientali: è atteso, infatti, un risparmio energetico annuo di quasi il 70 percento rispetto ai consumi attuali, con una riduzione di emissioni in atmosfera di oltre 265 tonnellate di anidride carbonica all’anno.
Il progetto prevede un investimento, da parte dell’amministrazione comunale, di quasi 1,8 milioni di euro in nove anni, di cui circa 925mila euro saranno reinvestiti da Edison Next per le opere di riqualificazione e ammodernamento degli impianti.
Gli interventi prevedono l’efficientamento a Led di oltre 2.750 corpi illuminanti; la sostituzione di più di cento sostegni vetusti e di 11 sbracci; la realizzazione di circa tre chilometri di nuove linee elettriche. Su un totale di 35 quadri elettrici, ne verranno riqualificati 24. Infine, si installeranno sistemi di telecontrollo punto-punto su oltre 800 punti luce.
Il servizio includerà la gestione e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e un servizio di pronto intervento. È stato predisposto un servizio di call center associato al numero verde dedicato 800556300 attivo per 365 giorni all’anno, 24 ore al giorno. Infine, è stato previsto un innovativo sistema di informatizzazione per la gestione delle segnalazioni di malfunzionamenti e guasti della pubblica illuminazione, il rilevamento e l’analisi dei dati relativi alle performance degli impianti e la gestione della reportistica, la pianificazione degli interventi di manutenzione.
Con l’avvio di questo progetto, Massa Lombarda entra a far parte degli oltre 300 Comuni che, in tutta Italia, Edison Next affianca nel loro percorso di decarbonizzazione, attraverso la riqualificazione energetica e tecnologica degli impianti di pubblica illuminazione. «Il nostro obiettivo – dichiara Raffaele Bonardi, dirigente di Edison Next – è restituire alla comunità locale un ambiente urbano valorizzato, più fruibile e sicuro, riducendo significativamente il fabbisogno energetico e l’impatto economico del servizio di pubblica illuminazione e contribuendo a renderlo più sostenibile, grazie ad una riduzione importante delle emissioni di CO2 in atmosfera».
Rapina in tabaccheria con il cutter, fuga in scooter con l’incasso del giorno prima
Rapina messa a segno in una tabaccheria a Ravenna alle 10 di stamani, 1 agosto. Un uomo da solo, con il volto parzialmente travisato da un cappellino e una mascherina, è entrato con un cutter alla tabaccheria Chelm di via Sant’Alberto, quartiere Zalamella. Con poche parole si è fatto aprire la cassa e ha afferrato i contati all’interno, diverse centinaia di euro.
La cifra era particolarmente alta nonostante fosse solo a metà mattina perché il titolare nella giornata di ieri non era riuscito a depositare l’incasso.
Il rapinatore è uscito dal negozio e si è allontanato a bordo di uno scooter. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini.
Il Comune cerca il nuovo gestore della sosta: appalto da 824mila euro per 18 mesi
Il Comune di Faenza ha avviato la procedura per un nuovo affidamento del servizio di gestione della sosta a pagamento su strada. L’appalto ha una durata di diciotto mesi, eventualmente rinnovabile per un ulteriore anno. Il valore complessivo dell’affidamento ammonta a 824.250 euro (Iva esclusa). In questo momento la sosta a pagamento in città conta 2.511 stalli blu: 600 a tariffa alta, 1.900 a tariffa bassa, 50 riservati al carico e scarico, 110 per persone con disabilità e 205 per motocicli.
I proventi derivanti dalle tariffe di sosta, dai permessi e dalle sanzioni resteranno interamente nelle casse comunali. Secondo il bilancio di previsione 2025–2027, i ricavi lordi stimati dalla sosta a pagamento per gli anni 2026 e 2027 ammontano a circa 1,55 milioni di euro l’anno, mentre la redditività netta per l’ente è stimata in circa 1,15 milioni annui.
Il servizio comprenderà anche il parcheggio nell’area degli ex Salesiani, la gestione dei permessi Ztl e dei contrassegni per disabili, la gestione degli abbonamenti e delle ‘white list’, oltre alla manutenzione della segnaletica e al supporto informativo agli utenti. Sarà inoltre garantita l’apertura di uno sportello fisico per almeno 12 ore alla settimana.
Attualmente sono attivi 75 parcometri sul territorio comunale, di cui solo 9 abilitati ai pagamenti con carte bancarie. Il nuovo affidamento prevede la progressiva abilitazione di almeno 10 nuovi parcometri con la possibilità di pagamenti digitali, attraverso diverse modalità, in linea con la normativa nazionale. Il sistema, già in parte digitalizzato, comprende software di gestione centralizzata, portali online per la richiesta e il rinnovo degli abbonamenti, un’applicazione dedicata alla sosta e pannelli a messaggio variabile per la comunicazione in tempo reale con l’utenza. La gestione di tutti questi strumenti sarà integralmente a carico dell’affidatario, senza nuovi investimenti richiesti al Comune.
L’aggiudicazione dell’appalto avverrà secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con il 70 per cento del punteggio assegnato sulla base della qualità tecnica del servizio proposto e il restante 30 per cento sull’offerta economica. Il Comune in questo modo punta a incentivare proposte innovative e migliorative, in grado di rafforzare l’efficienza del servizio, l’integrazione digitale e l’esperienza dell’utente.
La gestione era stata affidata nel 2013 a un raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) composto da Abaco Spa e Input srl. A seguito della scadenza naturale del contratto e della proroga tecnica concessa per far fronte agli effetti dell’alluvione del 2023, l’amministrazione ha optato per un nuovo affidamento come appalto di servizi e non come concessione.
La scelta è stata fatta per avere una gestione contrattualmente più flessibile, più dinamica e meno vincolata nel lungo termine, «per traghettare la città verso il suo nuovo assetto, dato il gran numero di investimenti e progetti in corso – si legge in una nota del Comune –. Solo in una fase successiva si potrà considerare una possibile revisione complessiva del piano sosta».
L’Accademia di Belle arti ha realizzato il Ventaglio donato al presidente della Repubblica
Per la seconda volta in tre anni (2023 e 2025), l’Accademia di Belle Arti di Ravenna ha vinto il concorso per il Ventaglio del Presidente, tradizionale omaggio, da parte dell’Associazione stampa parlamentare (Asp), al presidente della Repubblica italiana e ai presidenti del Senato e della Camera.
La prima edizione si svolse nel 1893, con l’omaggio dei giornalisti di un ventaglio, da loro firmato, al Presidente della Camera Giuseppe Zanardelli. Tutto nacque a causa dell’afa che angustiava, nel mese di luglio, senatori e deputati nell’aula provvisoria – aula Comotto –, situata all’interno di un cortile di Montecitorio, dall’evidentemente scarsa coibentazione. Nell’estate del 1893, molti giornalisti della tribuna stampa usarono dei ventagli per alleviare il caldo. Zanardelli notò la trovata ed espresse ad alcuni corrispondenti, con ironia, la propria invidia. Da cui il dono.
L’iniziativa si è poi ripetuta, negli anni successivi, con l’eccezione del ventennio fascista. Ripreso nel secondo dopoguerra, dal 2006, il concorso coinvolge gli studenti delle Accademie di Belle Arti italiane, con premi in danaro per i vincitori.
L’Accademia di Ravenna si è aggiudicata la vittoria nel 2023 con Giorgia Baroncelli, premiata da Sergio Mattarella, che realizzò un’opera con puntine da disegno dorate «simbolo di disciplina e resistenza – ha detto l’autrice – dedicato a chi, quotidianamente, è sottoposto alla valutazione di scelte coraggiose e determinanti».
Il 29 luglio scorso Chiara Ferraresi ha ricevuto il riconoscimento come vincitrice dall’onorevole Ignazio La Russa per un’opera intitolata “Specchio dell’anima”, realizzata con frammenti di specchi di recupero, sagomati a forma di foglie, invito alla «riscoperta interiore, un percorso di riflessione e valorizzazione dell’anima – ha detto l’autrice –, volto a mettere in luce la vera bellezza che ciascuno di noi custodisce».
I ventagli sono stati consegnati in entrambe le occasioni dal presidente dell’Asp, Adalberto Signore, alla presenza delle due giovani artiste e della direttrice dell’Accademia, Paola Babini.
Baroncelli e Ferraresi sono due studentesse iscritte al biennio di Decorazione-Mosaico. «Questo prestigioso e storico riconoscimento – afferma la professoressa Babini – dimostra ancora una volta come questa Istituzione, statale dal 2023, può competere, in qualità, con le maggiori Accademia italiane e come il corso di Mosaico – accanto ai nuovi corsi di Design del Gioiello, Nuove Tecnologie dell’arte e Pittura, attivati per ora come Trienni e in futuro come Bienni – sia un’eccellenza che nobilita la nostra città».
Testimonianze di giustizia climatica
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento della nostra collaboratrice Marina Mannucci, attivista per l’emergenza climatica.
Il 23 luglio, la Corte internazionale di Giustizia (International Court of Justice – ICJ), l’organo giudiziario delle Nazioni Unite, ha adottato l’atteso parere consultivo sulle conseguenze giuridiche che derivano per gli Stati in base al diritto internazionale nella lotta al cambiamento climatico. Come punto fondamentale della decisione, la Corte ha chiarito che tutti gli Stati della Comunità internazionale hanno obblighi vincolanti nella gestione e mitigazione degli effetti negativi del cambiamento climatico, e che possono essere chiamati a risponderne in caso di loro violazione, con tutte le conseguenze che ne derivano, tra cui l’obbligo di risarcimento dei danni subiti da altri Stati o individui.
In Italia, l’ordinanza n. 13085/2024 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, pubblicata il 21 luglio, ha segnato un passaggio cruciale nella riflessione giuridica sul tema della climate litigation. La Corte si è pronunciata in merito a un regolamento preventivo di giurisdizione sollevato nell’ambito di un giudizio promosso da Greenpeace, ReCommon e diverse/i cittadine/i – campagna #La giusta causa – contro Eni, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., accusati di inottemperanza agli obblighi climatici internazionali e di responsabilità per danni derivanti dal cambiamento climatico. Si tratta della prima causa, in Italia, a stabilire una domanda risarcitoria e inibitoria non solo nei confronti dello Stato ma anche di soggetti privati (Eni) e pubblici partecipati (Cdp), con l’obiettivo di ottenere misure coercitive concrete in materia climatica. I ricorrenti hanno costruito la propria azione su norme di diritto interno (artt. 2043, 2050 e 2051 c.c.), su fonti costituzionali (artt. 2, 9, 32 e 41 Cost.), e su fonti sovranazionali, in particolare l’art. 8 CEDU e l’Accordo di Parigi, di cui si chiede un’efficacia diretta anche nei rapporti tra privati. La Corte ha riconosciuto il rilievo giuridico della controversia e ha indirettamente individuato la potenziale giustiziabilità (ossia la garanzia di poter agire in giudizio contro atti e comportamenti che si prospettino lesivi di interessi riconosciuti come meritevoli di protezione) di richieste basate sulla tutela climatica, con riferimento ai diritti fondamentali e alla responsabilità civile.
La Cassazione ha dato piena ragione alle associazioni ambientaliste e ha sottolineato come ormai vi sia una certezza scientifica sull’origine antropica del cambiamento climatico, senza scappatoie. Trascurare, sottovalutare, ritardare per prediligere il mero profitto, ancora peggio, negare il cambiamento stesso è una minaccia grave per i diritti umani che richiede azioni urgenti da parte di tutti, settore pubblico e privato. Malgrado la decisione della Cassazione non entri ancora nel merito della responsabilità di Eni e degli altri soggetti coinvolti, questa sentenza è un passaggio significativo nel delineare i confini per le responsabilità anche di soggetti privati nel rispetto degli obblighi derivanti dalla crisi climatica.
Sempre nel mese di luglio, come riporta una nota del Blog indipendente “Faenza Eco-Logica”, «Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ravenna, Corrado Schiaretti, ha archiviato definitivamente la querela per diffamazione rivolta alla giornalista Linda Maggiori nel 2023 da Stefano Pratolesi, proprietario dell’allevamento intensivo di tacchini Gaia Società Agricola. Una querela che il Pm aveva già archiviato ma alla quale Pratolesi si era opposto. Il 23 luglio è stata depositata l’archiviazione definitiva anche dal Gip». Pratolesi aveva denunciato Linda Maggiori a seguito di un articolo pubblicato sul blog “Faenza Ecologica” dal titolo L’allevamento di tacchini a Celle, Faenza: una storia di proteste, giudicato diffamatorio dal proprietario. Secondo il Gip, «Il contenuto dell’articolo era volto a ricostruire in chiave critica la storia dell’allevamento di tacchini sito in località Celle di Faenza e a descriverne lo stato attuale».
Questi pronunciamenti giuridici – in ambito internazionale, nazionale e locale – segnano l’inizio di una nuova era di contenziosi climatici, ponendo Stati e grandi aziende di fronte alle proprie responsabilità. La giustizia climatica, ponendosi interrogativi su come diritto e giurisdizione possano evolvere per rispondere alla sfida epocale del cambiamento climatico, non è più un’opzione astratta, ma un obbligo legale che apre e allarga spazi di giustiziabilità nell’ordinamento italiano e a possibili cause climatiche in tutto il mondo, dando una base giuridica consistente alle richieste di risarcimento avanzate anche dai Paesi più vulnerabili.
L’opinione: «Livello basso nel girone B, il Ravenna può diventare una delle favorite»
«Credo che il Ravenna possa diventare una delle favorite del girone, che mi pare sia uno dei più modesti di sempre, con sei neopromosse e nessuna retrocessa». Abbiamo chiesto un parere sul campionato che andrà ad affrontare il Ravenna ad Alessandro Burioli, esperto giornalista responsabile da quasi trent’anni delle pagine sportive del Corriere Romagna, che segue quotidianamente le tre formazioni romagnole inserite nel gruppo B del campionato di serie C.
«Non ci sono società con disponibilità economiche importanti e credo che sarà un campionato livellato verso il basso – continua Burioli -. Non vedo un Cesena di due anni fa e nemmeno squadre come Virtus Entella, Ternana e Pescara, che si sono giocati la promozione lo scorso anno. La favorita numero 1 non può che essere l’Arezzo, che ha mantenuto il blocco dello scorso anno, aggiungendo alcune tessere importanti, con giocatori di qualità soprattutto nel reparto offensivo. Ha però iniziato battendo in amichevole Mantova e addirittura Napoli: a volte partire “troppo bene” può essere destabilizzante… Per questione di blasone è poi inevitabile citare squadre come Ascoli – che però sta vendendo pezzi importanti – Ternana – che sconterà problemi societari – e Perugia, squadra tutta da valutare anche perché al momento è in ritiro in Argentina a fari spenti».
Ecco quindi il ripescato Ravenna dell’ambizioso Cipriani. «Ha acquistato giocatori importanti e interessanti, come il centrocampista Lonardi, l’attaccante Luciani, reduce da un ottimo campionato a Messina. In difesa poi Solini e Bianconi sono due garanzie, così come sarebbe Donati se entrerà in condizione. Davanti mi incuriosisce la scommessa Motti: con il Tau ha fatto molto bene, non ha esperienza in serie C ma ha fame, caratteristica importante da inserire in una rosa come quella del Ravenna. Mi pare in definitiva che ci siano idee abbastanza chiare, oltre a disponibilità economiche importanti. Un dubbio? Non so quanto Marchionni possa rivelarsi un allenatore da serie C. L’anno scorso, pur facendo bene e compattando la squadra dopo l’inizio incerto, ha perso troppa distanza dal Forlì con il passare della stagione e non si è mai visto un grande gioco».
Discorso del tutto differente, in casa Forlì, dove il mister Miramari «rappresenta il valore aggiunto – continua Burioli – è un ottimo allenatore, come aveva già dimostrato a Corticella. La società si sta muovendo in maniera intelligente, seguendo le indicazioni di Miramari, senza spendere tanto, puntando su alcune individualità importanti dell’anno scorso, Farinelli in primis, che ritengo giocatore prontissimo per la serie C». A destare curiosità è poi l’inserimento di alcuni giovani dalla Primavera del Cesena, squadra che Burioli segue in prima persona al Corriere. «Coveri sta già facendo benissimo, scalando gerarchie e “rischiando” di presentarsi a inizio campionato da ipotetico titolare. Giovannini deve dimostrare di poter giocare tra i “grandi” e non solo qualità e tecnica riconosciute. Forse deve ancora trovare il suo vero ruolo e in questo sicuramente Miramari potrà dargli una mano. Manetti, invece, è un terzino da scoprire. Tra i giovani del Forlì segnalo anche il difensore Elia, arrivato dalla Fiorentina, di cui si parla molto bene. I giovani in rosa sono tanti e difficilmente potranno giocare tutti insieme, ma anche per questo Forlì desta sicuramente curiosità».
La terza romagnola nel girone è il Rimini, che al momento di andare in stampa ancora non si sa bene che fine farà. «La situazione è seria, stiamo aspettando un segnale di vita. Se non dovessero pagare gli stipendi e i contributi entro l’1 agosto potrebbe intervenire un provvedimento straordinario per eliminarlo dal campionato. Non era mai successo prima che una squadra iscritta smettesse subito di pagare. In caso di fumata bianca, comunque, l’unico obiettivo della squadra – al momento sono solo 13-14 i giocatori ancora sotto contratto – non potrà che essere la salvezza, da raggiungere anche partendo da una penalità in classifica per mancati pagamenti pregressi».
Un ultimo accenno per un altro pezzo di Romagna protagonista nel girone B, il faentino Stefano Cassani, ex mister delle giovanili del Ravenna, alla prima esperienza in panchina tra i prof dopo in particolare le ottime stagioni in D con San Marino e Lentigione. «Il suo Carpi si sta muovendo bene, mi incuriosisce molto. Credo che Cassani possa diventare un discreto allenatore».
Virus West Nile tra le zanzare a Medicina, maggiori disinfestazioni in Bassa Romagna
I Comuni della Bassa Romagna hanno emesso nuove ordinanze per il contenimento delle zanzare dopo che è stato individuato un caso di positività al virus West Nile in campioni di zanzare catturate nel territorio di Medicina, confinante con la Bassa Romagna. La positività riscontrata fa attivare anche per la provincia di Ravenna gli interventi di controllo del vettore.
Ciò comporta la messa in atto di ulteriori interventi di controllo della zanzara e di prevenzione dell’infezione nell’uomo e negli equini in tutte le province interessate.
Il virus West Nile è presente in maniera stabile nelle regioni del bacino padano, e i serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare.
Le nuove ordinanze prevedono che i soggetti che organizzano manifestazioni con ritrovo di molte persone (presenze di 200 o più partecipanti) all’aperto, nelle ore serali in aree non interessate dalla disinfestazione ordinaria preventiva con larvicidi, sono obbligati a effettuare interventi straordinari preventivi con adulticidi, notificando l’intervento all’Ausl e all’Unione.
Gli eventi – con le medesime caratteristiche sopra descritte – che invece si terranno nelle zone urbanizzate delle città (dove vengono periodicamente trattate le tombinature pubbliche con prodotti larvali) saranno sottoposti a una valutazione delle condizioni ecologiche e degli eventuali interventi straordinari con la collaborazione del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl della Romagna.
I trattamenti dovranno essere affidati a ditte specializzate del settore e nel rispetto delle modalità indicate nelle linee guida regionali per un corretto utilizzo dei trattamenti adulticidi contro le zanzare, reperibili a questo link.
Sarà inoltre obbligatorio affiggere nell’area interessata con almeno 48 ore di anticipo cartelli informativi che riportino la data e l’ora del trattamento e le misure di sicurezza a cui attenersi.
I trattamenti dovranno essere indicati preventivamente (con data e luogo) all’Associazione romagnola apicoltori all’indirizzo info@arapicoltori.com per l’adozione delle misure necessarie alla tutela delle eventuali arnie presenti.
Ai cittadini si raccomanda di proteggersi dalle punture di zanzare ed effettuare i trattamenti larvicidi nelle proprie pertinenze private, rimuovendo ogni possibile ristagno d’acqua. I trattamenti larvicidi periodici sono assicurati dalla Pubblica amministrazione in tutte le aree pubbliche (giardini, piazze, parchi, vie stradali, edifici comunali), compresi fossi e scoli di campagna.