martedì
24 Giugno 2025

Sorvegliano i parcheggi per i furti alle auto e scoprono un 53enne con l’eroina: arrestato

Nella tarda mattina di sabato 14 giugno i carabinieri hanno arrestato un 53enne di Russi per detenzione di droga ai fini di spaccio. I militari, mentre controllavano alcuni parcheggi situati nel quartiere Alberti di Ravenna, dove ultimamente si erano registrati alcuni furti su autovetture in sosta, hanno notato un uomo a bordo di una utilitaria che si stava allontanando dalla zona con fare sospetto. Subito fermato e sottoposto a controllo, ha mostrato segni di nervosismo a tal punto da indurre i carabinieri ad approfondire il controllo .

Nell’auto il conducente aveva nascosto oltre 15 grammi di eroina già divisa in dosi. A quel punto i militari, supportati da altri colleghi, hanno proseguito la perquisizione dell’abitazione di Russi dell’uomo, dove hanno trovato ulteriori 25 grammi di droga (hashish, marijuana ed eroina), bilancini di precisione e oltre tremila euro di denaro contante, ritenuto provento di spaccio.

Al termine degli accertamenti, tutta la droga e quanto rinvenuto a seguito delle perquisizioni è stato sequestrato, mentre il 53enne è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari. Dopo aver convalidato l’arresto, per l’uomo è stato disposto l’obbligo di firma quattro giorni alla settimana.

 

Annunciati gli eventi estivi: coinvolte associazioni e vari spazi cittadini

Massa Lombarda presenta il calendario di eventi estivi in collaborazione con associazioni, realtà locali e cittadini, con l’obiettivo di animare strade, piazze, spazi culturali, quartieri e giardini da giugno a settembre.

«Abbiamo scelto di concentrare tutte le energie sull’organizzazione e sulla promozione diffusa degli eventi, coinvolgendo ogni parte viva della nostra comunità – spiega l’assessora alla Cultura e Turismo, Laura Guardigli –. L’estate massese è un’occasione per ritrovarsi, vivere i luoghi della città in modo nuovo e partecipato, accogliere linguaggi diversi, sostenere le associazioni, dare spazio alla creatività e alla memoria. Ogni appuntamento è pensato per costruire relazioni e bellezza condivisa. Da quest’anno, inoltre, l’assessorato alla Cultura collabora attivamente con l’assessorato alle Politiche Giovanili per dare voce e spazio ai ragazzi del nostro paese, che hanno dimostrato entusiasmo e desiderio di essere protagonisti nella vita sociale. Insieme a loro e ad alcune associazioni, stiamo costruendo momenti dedicati all’interno di eventi storici come la Festa del Buco Incavato: sarà solo l’inizio di un percorso condiviso di partecipazione e crescita».

A confermare l’importanza della rassegna anche le parole del sindaco Stefano Sangiorgi: «Eventi Estate è una festa diffusa che ci rappresenta: è fatta di tante anime, voci, energie. Non servono grandi proclami: il programma parla da sé. Massa Lombarda c’è, è viva e lo dimostra ogni settimana con iniziative che mettono al centro le persone e il senso profondo della comunità».

Di seguito il programma in ordine cronologico:

Dal 20 al 22 giugno, nel quartiere Fruges, si terrà la festa di quartiere “Fruges in Festa”, con spettacoli, cibo e animazione. Venerdì 20 giugno, durante i mercatini, in Piazza Matteotti andrà in scena lo spettacolo “La lampada meravigliosa” a cura degli allievi della scuola Danza &… Danza (ore 20:45). Domenica 22 giugno, a Villa Serraglio (via Stradone 22), l’associazione Il Confine propone “Arte e magia del solstizio”, evento tra natura, arte e convivialità (ore 18-23). Dal 24 giugno al 29 luglio, ogni martedì mattina (ore 10-11) il giardino della Biblioteca del Centro Culturale Venturini ospita il progetto “Leggere, Ascoltare, Incontrarsi”, letture pubbliche per tutte le età. Sempre il 24 giugno, al Museo della Frutticoltura, l’Associazione La Piazza presenta il libro “Regno dei Lupi”, con momento conviviale a cura della Caritas. Venerdì 27 giugno torna l’amatissimo Raduno delle Fiat 500 che animerà il centro storico.

Ogni giovedì di luglio, alle ore 17, si svolgeranno le “Letture in Giardino”, pensate per i più piccoli ma aperte a tutti. Dal 4 luglio prende il via Arena in Massa, rassegna di cinema all’aperto nel cortile del Museo della Frutticoltura, con proiezioni ogni lunedì e giovedì (ore 21:15) fino al 18 agosto. Venerdì 11 luglio spazio al ritmo latino con il saggio della scuola Fuera de Salsa in Piazza Matteotti. Domenica 14 luglio, sempre al Museo della Frutticoltura, si celebrano i 50 anni dalla prima proiezione del film Fantozzi con una cena a tema (su prenotazione) e la proiezione del film. Il 25 luglio, doppio appuntamento in Piazza Matteotti: alle 20 la Pasta Asciutta Antifascista a cura dell’ANPI, seguita alle 21:30 dal 34° Festival Internazionale del Folclore.

Venerdì 2 agosto, alle ore 6 del mattino, al Lavatoio prende il via il Piccolo Festival della Narrazione con il concerto del Massimo Bubola Trio, in memoria della strage di Bologna, accompagnato dalla staffetta UISP Ravenna-Lugo. Martedì 6 agosto, ore 21, il festival prosegue con Lorenzo Monguzzi, cantautore e autore teatrale. Venerdì 8 agosto, in Piazza Matteotti, concerto della HBH Band promosso da Avis. La sera del 14 agosto, al Centro di Quartiere Fruges, “Aspettando Ferragosto” con musica, giochi e gastronomia a cura dell’associazione CDQ. Mercoledì 20 agosto, ultimo evento del Piccolo Festival: Il Grande Nulla Agricolo – POD JAM, spettacolo tra podcast dal vivo, musica e illustrazione. Venerdì 22 agosto, Piazza Matteotti ospita la Festa del Buco Incavato, dedicata ai giovani, con DJ set, spettacoli e contaminazioni tra folk, hip hop e ironia. Dal 28 agosto al 2 settembre, spazio ai sapori con la Sagra delle Sfogline, organizzata dalla Pro Loco, per gustare la vera sfoglia fatta a mano.

Venerdì 5 settembre, al Museo della Frutticoltura, serata dedicata al dialetto romagnolo con “Gianni e Paolo Parmiani” tra storia, poesia e lingua. Dal 6 all’8 settembre e dal 12 al 14 settembre, la Festa della Ripresa della Comunità Cattolica riporta la città a vivere gli spazi comunitari. Domenica 14 settembre si corre il tradizionale Palio del Timone all’Oratorio San Paolo. Negli stessi giorni, il 12 e 13 settembre, l’associazione I Ragazzi di Via Angiolina organizza Con Voi, due giorni di sport, cibo e musica agli impianti sportivi. Il 20 e 21 settembre, la festa di Fruges saluta l’estate chiude simbolicamente la stagione con leggerezza e convivialità.

La deputata Bakkali sugli attacchi all’assessora Alif: «Stesse violenza e stupidità che ho subìto io 14 anni fa»

La ventenne Hiba Alif, nominata assessora dal sindaco Alessandro Barattoni, non è la prima persona di origini straniere che entra nella giunta comunale di Ravenna. Già avvenne nel 2011 nella seconda squadra di governo di Fabrizio Matteucci che scelse Ouidad Bakkali, all’epoca 25enne e oggi in Parlamento con il Pd.

Accanto alle critiche sulla presunta inesperienza dovuta alla giovane età, Alif ha ricevuto via social anche parecchi attacchi a sfondo razziale legati più alle sue origini piuttosto che alle sue competenze politiche. Sulla nostra pagina Facebook abbiamo deciso di rimuovere alcuni dei commenti più violenti.

Bakkali e Alif hanno entrambe origini marocchine. Per la deputata è stato una sorta di déjà vu e ha scelto di non restare in silenzio, anche perché il tema dell’inclusività e della cancellazione delle discriminazioni è uno di quelli su cui spesso si è esposta in prima persona.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune riflessioni firmate da Bakkali sul caso Alif:

Sono passati quattordici anni da quando Fabrizio Matteucci mi nominò assessora a Ravenna. Un tempo infinito. E leggere, nelle ore successive alla sua nomina, i commenti beceri e razzisti rivolti a Hiba Alif, assessora alle politiche giovanili, mi ha fatto fare un salto temporale. Stesse parole, stessa violenza, stessa stupidità.

Oggi, con l’esperienza e gli anni, quei commenti di leoni e leonesse da tastiera rimbalzano sulla pelle indurita che mi sono costruita. Ma ricordo bene che allora non fu così. Quei commenti erano vere e proprie aggressioni e microaggressioi come le definisce nelle sue ricerche il Prof. Derald Wing Sue sulle persone razzializzate o parte di gruppi sociali marginalizzati.

All’inizio non fu semplice. Alcune parole ti trafiggono, ti feriscono, ti offendono, ti violano nel profondo, nella tua persona. “Ma che sarà mai, fregatene!” mi dicevano. Ma a venticinque anni non ce la facevo. Li leggevo tutti, uno per uno. Non mi ero mai resa conto, prima di diventare un “personaggio pubblico”, che qualcuno potesse giudicarmi e disprezzarmi preventivamente, senza conoscermi, solo sulla base del mio nome, del mio cognome, delle mie origini. Erano spine nella carne, conficcate da gente qualunque, che poi magari incontravo in via Cavour o in piazza del Popolo. Odiatori vigliacchi, che quando li guardavo negli occhi per strada, abbassavano lo sguardo e scappavano.

Si potrebbe liquidare tutto questo dicendo che si tratta di persone di poco valore, che usano i social per riversare odio, frustrazione, visioni del mondo ormai superate. Ma no, non basta. Anche perché chi mi diceva di “tornarmene al mio Paese” (e chissà, forse intendevano Casalborsetti, dove vivevo prima di trasferirmi in città?) e riversava insulti razzisti sulle pagine social dei giornali locali, spesso era inconsapevole di commettere veri e propri reati.

Sì, cari leoncini e care leoncine: le vostre non sono opinioni, sono reati. Diffamazione (art. 595 c.p.), minaccia (art. 612 c.p.), propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa (art. 604 bis c.p.), e poi la legge 654 del 1975 e la legge Mancino del 1993. Se avessimo una normativa specifica sui crimini d’odio, sarebbe più semplice perseguire e sanzionare, soprattutto per quanto accade online. Ma intanto, le sentenze iniziano a creare giurisprudenza sul tema, e finalmente questi leoni da tastiera iniziano a dover spendere soldi veri per avvocati veri, cause vere e risarcimenti veri.

Detto questo, cara Hiba, ti sono vicina. Capisco bene quanto certe parole possano fare male. All’epoca, la mia migliore risposta fu dedicarmi all’incarico che mi era stato affidato: con il lavoro quotidiano, amore, umiltà, passione, voglia di imparare. Riportavo il confronto sempre nel merito delle azioni, delle scelte, del mio lavoro politico. Perché lì, i leoni solitamente scappano miagolando e trovi solo i confronti utili, discussioni anche aspre e quelle critiche costruttive che ti aiutano a migliorare le politiche, cambiare idea quando serve e amministrare la cosa pubblica.

Un grazie sentito va a Ravenna&Dintorni che, come altre volte, si assume la responsabilità di rimuovere i commenti indegni e si confronta, per quanto possibile, con la comunità online che segue il giornale.

E grazie a quel pezzo di comunità ravennate, sana e consapevole, che ha saputo prendere posizione con parole chiare. Non solo a difesa di Hiba Alif, ma anche del principio che razzismo e violenza non possono essere normalizzati, né diventare moneta corrente nelle relazioni sociali. Non possiamo accettare passivamente quello che sta accadendo sotto la spinta di una propaganda globale che mette i penultimi contro gli ultimi, che normalizza deportazioni, “remigrazioni” e discriminazioni sistemiche in nome di un’idea di sicurezza che, invece di proteggerci, rende le nostre società più impaurite, chiuse, diffidenti e violente.

Una sicurezza fatta di città militarizzate, di capri espiatori scelti senza alcuna analisi seria dei fenomeni complessi che attraversano la nostra epoca. Perché ancora prima del fenomeno migratorio, quello che ci rende insicuri sono: la povertà, le disuguaglianze profonde, l’incertezza sul futuro dei giovani e dei loro sogni, l’emergenza abitativa, il caro vita e bollette, la fragilità del nostro sistema sanitario, il disagio sociale e culturale, la cura degli anziani, delle persone con disabilità, l’affermazione della supremazia e della regola del più forte e del più ricco nelle relazioni tra Stati, tra categorie e, di conseguenza, tra persone.

Buon lavoro a Hiba e a chi, come me e come tanti, crede ancora in una società della convivenza plurale, giusta, laica, antirazzista e antifascista. Una società che abbia la nostra Costituzione come faro per il futuro, con la determinazione di attuarla davvero nei suoi principi fondamentali e in quell’equilibrio magistrale che madri e padri costituenti seppero trovare tra libertà individuali e responsabilità collettive, all’indomani di guerre devastanti e dittature totalitarie.

Dopotutto, essere cittadini e cittadine italiane significa proprio affermare questi principi, no?

“Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Una canzone piano piano
Lasciatemi cantare
Perché ne sono fiera
Sono un’italiana
Un’italiana vera”

Traghetto urta e fa cadere la torre faro, Start Romagna: «Sono in corso verifiche sull’accaduto»

Start Romagna comunica che sono in corso le analisi delle autorità competenti per comprendere le cause dell’episodio accaduto domenica 15 giugno quando, alle ore 21 circa, un traghetto di collegamento fra Porto Corsini e Marina di Ravenna ha urtato e fatto cadere a terra una torre faro.

La torre faro caduta in mezzo alla rotonda di via Molo Dalmazia sarà rimossa e «sarà ripristinato il funzionamento degli apparati elettronici a essa collegati». Start Romagna fa sapere che il servizio del traghetto procede regolarmente senza limitazioni.

Piano regionale da 300 milioni di euro per recuperare fino a 3.500 case popolari sfitte

La Regione Emilia-Romagna scende in campo per il diritto alla casa.  Al via un piano per la riqualificazione del patrimonio di Edilizia residenziale pubblica (Erp) e di Edilizia residenziale sociale (Ers) con l’obiettivo di azzerare gli alloggi pubblici attualmente sfitti perché bisognosi di interventi di ristrutturazione, che potranno essere rapidamente riassegnati a lavoratori a reddito medio e medio-basso.  A disposizione per la ristrutturazione di circa 3.500 appartamenti (circa 250 in provincia di Ravenna, come scrivevamo qualche mese fa), ci saranno fino a 300 milioni di euro, di cui 200 milioni attraverso un mutuo a tasso agevolato con la Banca europea degli investimenti (Bei) e 100 milioni da finanza regionale

«Oggi presentiamo un provvedimento innovativo, il primo di questo tipo assunto da una Regione, che prevede un percorso di condivisione larga coi territori e le parti sociali riunite nel Patto per il Lavoro e per il Clima. È una prima, concreta risposta a un’emergenza abitativa in forte crescita, in particolare per quanto riguarda gli appartamenti in affitto, sempre più inaccessibili a famiglie, lavoratori e studenti – affermano il presidente Michele de Pascale e l’assessore alle Politiche abitative, Giovanni Paglia –. Un provvedimento che da un lato permetterà di aumentare la disponibilità di alloggi in affitto a canone calmierato a beneficio dei tanti che sono ormai esclusi dal mercato privato, e dall’altro di valorizzare il patrimonio abitativo pubblico.  Con la regia della Regione, ma in stretto raccordo con le amministrazioni locali e gli enti gestori. L’Emilia-Romagna è molto attrattiva per motivi di studio, lavoro e sempre più anche sul piano turistico. Una dinamica di per sé positiva, ma che va governata.  Non possiamo lasciare tutto al mercato, vogliamo e dobbiamo lavorare per salvaguardare un modello di welfare e di coesione sociale che da sempre rappresenta il valore aggiunto di questa regione. A questo primo provvedimento, che agisce dando il buon esempio sul patrimonio pubblico ne seguiranno altri di natura urbanistica e in sinergia con il sistema produttivo regionale».

Le linee di intervento previste sono due. La prima riguarda le abitazioni da ristrutturare: circa 3.500 alloggi attualmente non sono assegnati perché bisognosi di interventi di ristrutturazione, secondo una prima stima tratta dall’Osservatorio regionale del sistema abitativo, e 30mila euro circa è il valore medio dei lavori rapidamente eseguibili previsti. La seconda linea di intervento riguarda lavori di efficientamento energetico nei fabbricati Erp, con l’obiettivo di ridurre il più possibile le condizioni di povertà energetica.

Il provvedimento nel dettaglio 

Nei giorni scorsi la firma della richiesta alla Bei con la quale la Regione ha avviato la procedura per ottenere il finanziamento, che sarà restituito attraverso un piano di ammortamento trentennale interamente sostenuto dagli introiti dei canoni.  Saranno i Comuni a contribuire pro – quota alle rate che dovrà versare la Regione e una parte del ricavato confluirà in un Fondo di garanzia per coprire eventuali morosità. È previsto anche un extraprofitto che la Regione provvederà a reimmettere nel circuito dell’edilizia residenziale pubblica per rafforzare la manutenzione degli alloggi Erp.

Gli alloggi recuperati entreranno temporaneamente a far parte del patrimonio di Edilizia residenziale sociale (Ers) e verranno assegnati a cittadini e alle famiglie con redditi medi e medio-bassi che pagheranno un canone calmierato.  Considerando entrambe le linee di intervento, è previsto un orizzonte temporale di cinque anni per la realizzazione dei lavori delle due linee di programma, ma l’obiettivo della Regione è di avviare e concludere gli interventi di ristrutturazione degli alloggi in due anni.

Dopo la manifestazione di interesse dai parte di Comuni con alloggi Erp liberi, entro l’inizio del 2026 uscirà il bando rivolto per raccogliere le candidature di alloggi e fabbricati che potranno beneficare degli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico e i bandi rivolti ai nuclei interessati alla locazione calmierata.

Torna la rassegna per famiglie “Teatro Masini Estate” in piazza della Molinella

Torna nella storica sede di piazza Molinella, in centro a Faenza, la rassegna “Teatro Masini Estate”. L’evento, che si è svolto per due anni all’Arena Borghesi, vedrà appuntamenti settimanali di spettacoli dedicati a bambini, bambine e famiglie. Dal 30 giugno al 4 agosto, la rassegna porterà sul palcoscenico sei favole, scelte tra alcune delle migliori produzioni nazionali per l’infanzia, tra storie classiche, care all’immaginario collettivo e intergenerazionale, e scritture originali. Il programma prevede spettacoli fantasiosi, divertenti, magici rappresentati con una vasta gamma di tecniche espressive, dal teatro d’attore a quello di figura, dalla narrazione all’utilizzo di immagini multimediali, accompagnate da tanta musica dal vivo.

L’appuntamento inaugurale (lunedì 30 giugno) è affidato alla compagnia Giallo Mare Minimal Teatro con “Trame su misura”, due storie legate intimamente dallo stesso filo tematico: il rapporto, straordinario, fra nonni e nipoti. Seguono due produzioni di Accademia Perduta/Romagna Teatri: “Naso d’Argento” della formazione Progetto g.g., spettacolo tratto da una fiaba della tradizione popolare, raccolta da Italo Calvino in Fiabe Italiane (lunedì 7 luglio), e “I musicanti di Brema” della compagnia Teatro Perdavvero, pièce tratta dalla favola dei Fratelli Grimm con musica e canzoni dal vivo (lunedì 14 luglio). La compagnia Fontemaggiore presenterà poi “In bocca al lupo”, storia di un viaggio avventuroso di un padre e di suo figlio, con i fantastici puppets di Marco Lucci (lunedì 21 luglio). Seguirà “Ferdinando il toro, i fiori e il calabrone” (lunedì 28 luglio), una tenera fiaba pacifista portata in scena da Danilo Conti della compagnia TCP Tanti Cosi Progetti, per poi arrivare all’appuntamento conclusivo (lunedì 4 agosto) con la formazione Il Baule Volante e la pièce “Il tenace soldatino di stagno e altre storie”, spettacolo articolato in tre racconti sul tema della diversità.

Novità dell’edizione 2025 di Teatro Ragazzi nella Molinella sarà la collaborazione con la libreria Mellops di Faenza che, nelle sere di programma, sarà presente con proposte editoriali legate allo spettacolo che seguirà, attraverso l’iniziativa “Storie a gettone”: bambini e bambine, nell’attesa della rappresentazione, potranno donare un qualsiasi oggetto (raccolto in fondo alle tasche, in casa o in natura, come un rametto, un bottone, una conchiglia) per ricevere a loro volta in dono la lettura di un racconto breve o di una filastrocca. I libri in mostra sono disponibili per eventuali acquisti.

La regione finanzierà la nuova palestra delle scuole medie per quasi mezzo milione

C’è anche Russi tra i sei Comuni della Provincia di Ravenna che si sono aggiudicati i fondi regionali per progetti di miglioramento e qualificazione del patrimonio impiantistico sportivo: la nuova palestra dell’Istituto comprensivo A. Baccarini verrà quindi finanziata per 452.819,65 euro.

Il fondo rientra nell’ambito dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione, che consente alla Regione Emilia-Romagna di stanziare 20 milioni di euro per migliorare il patrimonio impiantistico sportivo regionale (18 milioni provengono dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 (18 milioni) e i restanti 2 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze).

La nuova palestra delle scuole medie disporrà di un campo da gioco multifunzionale e richiede, per il primo stralcio di lavori, un investimento di 1 milione di euro. Ai fond regionali si aggiungeranno dunque le risorse di bilancio del Comune. L’affidamento dei lavori avverrà entro la primavera 2026.

«Il potenziamento dell’impiantistica sportiva a servizio del territorio – sottolinea l’Assessore allo Sport Mirco Frega – era uno degli obiettivi di mandato dell’Amministrazione comunale, che con questo progetto intende rispondere a una esigenza oggettiva. A Russi c’è necessità di ulteriori spazi, poiché la partecipazione dei giovani alle attività sportive è alta e tutte le strutture esistenti sono già occupate al massimo della loro capienza. Inoltre finora gli studenti della scuola media svolgevano le ore di Educazione fisica al Palazzetto dello Sport».

La costruzione della palestra fa parte infatti di un progetto più ampio (importo complessivo 2 milioni di euro) che prevede un secondo stralcio con la realizzazione di una pensilina esterna, che oltre creare un percorso riparato attorno all’edificio delimiterà delle vere e proprie «stanze all’aperto», collocate negli angoli del fabbricato, con giardini tematici e didattici, che in prospettiva possono offrire molteplici possibilità di utilizzo, con modalità di condivisione che favoriscano l’aggregazione e l’inclusività.

«Il progetto – conclude Frega – offre una visione più ampia e innovativa di quella che potrebbe essere altrimenti una semplicissima palestra, utile e funzionale, ma che non legge le complessità della società di oggi e non ne risponde appieno alle esigenze. La nuova palestra di Russi rappresenta un piccolo passo verso un obiettivo a lungo termine, che è quello di portare ad un livello superiore la qualità del sistema educativo e di crescita dell’individuo».

Con il “trucco della giacca” sottraevano portafogli in una trattoria di Marina. Individuati grazie alle telecamere

Il ladro si siede alle spalle della vittima, finge di cercare qualcosa nel proprio giubbotto poggiato sulla sedia, ma in realtà rovista nella tasca del giubbotto altrui. Con un gesto rapido e preciso, riesce a sfilare il portafogli e allontanarsi senza dare nell’occhio. Il cosiddetto “Trucco della giacca” può essere messo in pratica al bar o al ristorante, proprio come è successo nella tarda mattinata di giovedì 8 maggio in una trattoria di Marina di Ravenna.

Il colpo ai danni di un ignaro cliente del locale sarebbe stato ad opera di due di malviventi di origine romena, individuati dai carabinieri di Marina di Ravenna grazie alle immagini di videosorveglianza: secondo quanto emerso dai filmati, mentre uno si occupava del furto, l’altro monitorava la situazione da lontano. Al termine dell’operazione si sarebbero allontanarsi a bordo di una utilitaria con targa straniera.

I due uomini, di 46 e 51 anni, sono stati individuati dall’analisi delle diverse immagini di videosorveglianza acquisite in zona, risultando già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. Ora dovranno rispondere dell’accusa di furto aggravato in concorso.

Un focus su Almodóvar e Kaurismaki e il meglio dell’ultima stagione cinematografica: torna l’Arena Borghesi

L’eccesso e l’eccentricità di Pedro Almodóvar e il minimalismo e la staticità di Aki Kaurismaki. I colori accesi dello spagnolo e la desaturazione finlandese. I dialoghi strabordanti del primo e l’essenzialità del secondo. Ghiaccio Bollente sarà il tema della stagione 2025 dell’Arena Borghesi di Faenza.

Quest’anno il cineclub Il Raggio Verde ha deciso di riflettere sull’apparente contrapposizione di due registi che in realtà sono molti simili fra loro: la commedia grottesca, l’ironia, la marginalizzazione e la lotta per esprimere sé stessi all’interno della società, la scelta di elevare a protagonisti personaggi fino a quel momento ignorati. Sono tutte scelte stilistiche che avvicinano il cinema di Almodóvar con la narrazione di Kaurismaki. Saranno 8 i film in calendario al cinema estivo per ripercorrere la filmografia dei due registi europei, alternati ad alcuni dei migliori film dell’ultima stagione cinematografica.

La rassegna di cinema all’aperto di viale Stradone prenderà il via a partire dal 18 giugno, con 71 serate tra proiezioni e appuntamenti speciali (film musicati dal vivo, concerti, approfondimenti, serate per famiglie, omaggi e restauri). Qui il programma completo della prima parte.

Anche quest’anno si riconferma l’accesso gratuito ai “classici”, in questo caso tutti i film della filmografia di Kaurismaki e Almodóvar (in programma ogni lunedì). Fra i principali titoli dell’ultima stagione cinematografica invece non potranno mancare Vermiglio, trionfatore ai David di Donatello, il pluricandidato Emilia Pérez, la nuova riproposizione di Nosferatu, il biopic sulla vita di Bob Dylan, A complete unknown, l’Oscar al miglior film d’animazione, Flow – Un mondo da salvare, l’ultimo apprezzato film di Paolo Sorrentino, Parthenope, il ritorno alla regia di Maurizio Nichetti, AmicheMai. E poi ancora Grand Tour, Il seme del fico sacro, A real pain, The Substance, Io sono ancora qui, Invelle, tutti film che hanno attirato l’attenzione di critica, cinefili e grande pubblico. Non può mancare poi il documentario israelo-palestinese No Other Land, che racconta le violenze di questi anni nella zona di Masafer Yatta, un agglomerato di venti villaggi.

Tornano anche gli appuntamenti speciali in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Ravenna. Saranno tre le serate aperte al pubblico. Per gli iscritti all’Ordine saranno serate valevoli per la formazione professionale continua. Il 16 luglio sarà in programma Le chiavi della storia – La comunità dell’Isolotto, documentario sulla singolare nascita del quartiere di Firenze, fra operai e preti, case popolari e battaglie per i diritti. Il 30 luglio il racconto documentaristico sulla vita di Ludwig Mies van der Rhoe, fra i principali architetti e designer del Novecento: Mies van der Rohe – Le linee della vita. Infine, il primo agosto, la seconda della stagione dell’Arena si aprirà con The Brutalist, biopic sull’architetto László Toth, vincitore nel 2025 dell’Oscar alla miglior fotografia (Lol Crawley) e dell’Oscar al miglior attore (Adrien Brody).

Tra gli ospiti già confermati Alessandro Cassigoli e Casey Kaufman, registi di Vittoria, film al confine fra documentario e finzione, interpretato dalle stesse persone che hanno vissuto le vicende narrate e Maurizio Nichetti, tornato al cinema ad oltre 20 anni di distanza da Honolulu Baby con la commedia on the road AmicheMai, un viaggio attraverso la penisola balcanica, per raggiungere dall’Italia la Turchia. Il 15 luglio presenzierà all’arena il professore Simone Arcagni, dello IULM di Milano, nel dipartimento comunicazione arte e media e alla scuola Holden di Torino per un incontro sul tema “Che cosa è davvero l’IA…e può fare cinema?”, promosso da Ascom Confcommercio Faenza.

Infine, spazio ai grandi film restaurati (da In the mood for love, a La conversazione, una delle migliori interpretazioni del compianto Gene Hackman, e ancora Caro diario, l’opera più riflessiva e personale di Nanni Moretti), saranno invece a ingresso gratuito (grazie ad una collaborazione con Music Academy e Anpi), il classico romantico Love Story e il film sulla Resistenza, L’Agnese va a morire. Gratuito anche l’appuntamento per famiglie con Kung fu Panda, in  occasione della festa Zibaldone di via Cavour”.

Infine, dopo 15 anni dal debutto del format, i Junkfood torneranno a musicare dal vivo Dementia di John Parker, horror anni ’50 girato volutamente senza dialoghi.

 

 

BIGLIETTI

Nei mesi di giugno e luglio, l’Arena Borghesi aprirà i cancelli al pubblico alle 21. Le proiezioni inizieranno alle 21.30.
Nel mese di agosto, l’Arena aprirà in anticipo, alle 20.45, e le proiezioni inizieranno alle 21.15.

Ingresso intero: 7 euro
Film musicati dal vivo ingresso unico € 10
Ingresso ridotto: 6 euro 

Soci ARCI: 5 euro
IIn caso di maltempo, la proiezione del film verrà recuperata nelle ultime date della stagione.

Uil critica la chat con le recensioni degli imprenditori ai lavoratori: «Faremo lo stesso con le imprese»

Il sindacato Uil di Ravenna critica duramente l’iniziativa, di cui ha dato notizia Ravenna&Dintorni nei giorni scorsi, di alcuni imprenditori locali del turismo e della ristorazione che hanno creato una chat Whatsapp dove recensire chi fa domanda di lavoro con un voto da una a cinque stelline, sul modello dei portali online. Carlo Sama, segretario provinciale Uil, solleva dubbi sulla legittimità dell’iniziativa in tema di privacy e definisce di cattivo gusto la scelta di usare le stelline equiparando i locali alle persone: «Vogliamo seguire questi innovatori della selezione del personale e annunciare che da domani sarà aperta la chat “Imprenditori del settore Turistico e della Ristorazione”».

La chat funzionerà con lo stesso modello di quella che gli imprenditori hanno chiamato “Recensiamo i dipendenti”: «I lavoratori e le lavoratrici del settore – spiega Sama – potranno scambiarsi i nomi delle aziende che garantiscono posti di lavoro dignitosi, stipendi adeguati e applicazione integrale delle leggi e dei contratti nazionali di lavoro».

Ristorazione e turismo sono ambiti lavorativi dove spesso emergono situazioni grigie per la regolarità delle posizioni lavorative: «Daremo voce anche chi vorrà denunciare sfruttamento, lavoro nero o grigio, assunzioni a part time che nascondono rapporti di lavoro a tempo pieno con metà dello stipendio fuori busta e conseguente evasione contributiva, riposi di legge saltati per mesi, straordinari non pagati e condizioni di lavoro e retribuzioni, in molti casi, da terzo mondo».

La Uil di Ravenna, per dare sostegno e attuazione alla campagna nazionale di sensibilizzazione “No ai lavoratori fantasma”, ha formulato un questionario anonimo sul proprio sito ww.uil-ravenna.it per indagare le forme di precariato nel territorio provinciale, tenendo anche conto di come questa condizione incida sulla vita e sul benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. «Al termine del sondaggio sarà inoltre possibile lasciare una testimonianza in forma anonima e prendere contatto con i funzionari sindacali per il supporto contrattuale ed, eventualmente, vertenziale».

Nuova fase di lavori sull’Adriatica in vista della demolizione (e ricostruzione) del ponte sul Montone

Al via una nuova fase di interventi dei lavori Anas di ampliamento della strada statale 16 “Adriatica”, nel tratto noto come “Tangenziale di Ravenna”, alle porte della città, procedendo in direzione Ferrara, nel tratto di un chilometro e mezzo compreso tra la rotatoria della Ravegnana fino all’altezza del sottopasso di via Quaroni.

In questi giorni inizieranno le attività preparatorie alla demolizione e successiva ricostruzione dell’impalcato del ponte sul fiume Montone e i lavori per l’allargamento della sede stradale in corrispondenza dell’opera di scavalco, che al termine dei lavori sarà più ampia di 6 metri rispetto alla configurazione attuale.

Da oggi, lunedì 16 giugno, in direzione Ferrara, si transiterà sulla sola corsia di sorpasso dal km 152,700 al km 152,250 mentre dal km 152,250 al km 151,850 sarà istituito il doppio senso di circolazione in carreggiata opposta (direzione Rimini).

Per poter garantire, lungo il tratto, un adeguato livello di sicurezza dal km 147,100 al km 154,500 della statale 16 è stato disposto, nella fascia oraria 7-21, il divieto di transito ai mezzi pesanti con massa superiore alle 44 tonnellate. Il divieto non si applica ai mezzi di emergenza e soccorso o a quelli adibiti al trasporto di persone.

L’intervento, che riguarda il secondo stralcio funzionale di complessivi 600 metri circa, per un importo dei lavori di circa 10 milioni di euro, rientra nel più ampio progetto di riqualificazione della SS 16 “Tangenziale di Ravenna” che prevede l’allargamento della sezione stradale ed installazione dello spartitraffico centrale.

Il 118 cambia per l’estate: un’ambulanza senza infermieri dedicata ai codici verdi

Il servizio del 118 dell’Ausl in Romagna dall’inizio di giugno è fatto anche con ambulanze senza infermieri. È una novità per il territorio. Vengono chiamate mezzi di soccorso di base: l’equipaggio è formato da due soccorritori, figure con competenze e formazione inferiori rispetto al personale sanitario. Sono 4 su 54 totali (una assegnata a ognuno dei quattro comuni capoluogo Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini) e dalla centrale operativa possono ricevere solo missioni su codici bianchi o verdi, gli interventi di minor gravità per cui è sufficiente la formazione di cui è dotato l’equipaggio.
La decisione è stata presa dall’azienda sanitaria per riuscire a garantire il consueto potenziamento del servizio per l’estate – stagione in cui la Romagna deve fronteggiare il movimento turistico – pur a fronte delle carenze di personale per le ferie e in un periodo storico in cui non si trovano infermieri sul mercato del lavoro.

Il direttore del 118, Maurizio Menarini, spiega i dettagli: «L’assetto del 118 in Romagna nei mesi invernali per il turno diurno prevede 45 ambulanze a leadership infermieristica, con personale assunto dipendente dell’Ausl. Nel periodo estivo, giugno-settembre, si aggiungono nove ambulanze con infermiere fornite da enti privati esterni accreditati, per arrivare a 54 totali. Nel 2024 è stato così, ma quest’anno non era possibile mantenere lo stesso assetto per mancanza di personale Ausl». L’assetto 2025 sarà ancora di 54 mezzi, ma non con lo stesso profilo dell’anno scorso: «Ci sono le nove ambulanze aggiuntive con infermiere da privati, ma le 45 dell’Ausl saranno solo 41. Le quattro mancanti verranno sostituite con i mezzi di base con soccorritori forniti da enti esterni accreditati che hanno risposto alla domanda dell’Ausl».

L’Ausl, in una nota inviata alla stampa, fa leva sul fatto che in Romagna il sistema di soccorso pre-ospedaliero presenta da sempre una percentuale di proprio personale dipendente di gran lunga superiore a quello delle altre realtà regionali e un numero di mezzi di soccorso a leadership infermieristica che fino a oggi ha rappresentato la totalità delle ambulanze sul territorio. «Non è così in Emilia – aggiunge Menarini – e tra le altre regioni d’Italia l’unica che ha uno scenario con il personale internalizzato è solo il Lazio. In Lombardia è quasi tutto esternalizzato con mezzi guidati da soccorritori con l’appoggio dei medici della sanità pubblica».

Dati Codici 3.001
Numero dei pazienti soccorsi dal 118 in Romagna dal 2014 a maggio 2025. In rosso i numeri dei cosiddetti codici 3 sul totale, cioè i pazienti con la diagnosi più grave (fonte Ausl)

Il cittadino legge che quattro ambulanze passano da infermieri e semplici soccorritori e ci vede un peggioramento del servizio per la collettività. Menarini replica facendo leva sui numeri: «Nella metà dei soccorsi richiesti al 118 non è necessario un intervento assistenziale sanitario, ma viene richiesto un trasporto del paziente al pronto soccorso per condizioni che non hanno immediate necessità di trattamenti salva vita. Sono interventi per cui la competenza di un infermiere è addirittura superflua. Avere un’ambulanza che può svolgere solo i codici verdi fa sì che quelle con infermieri possano concentrarsi solo su gialli e rossi. E qualora le necessità richiedessero di inviare l’ambulanza con soccorritori su un codice rosso viene sempre affiancata dall’auto con il medico (in provincia sono due, ndr) che oggi in media fa quattro interventi nell’arco delle 24 ore».

La ragione del cambiamento è connessa alla difficoltà di reperire personale: «Non ci sono infermieri e non ci saranno per diversi anni. Basta pensare che i posti nei corsi di laurea in regione non sono stati occupati tutti». L’auspicio di Menarini è che la situazione di crisi sviluppi una revisione del servizio: «Abbiamo a che fare con un mondo in evoluzione. Alla nascita del 118 trent’anni fa le ambulanze uscivano solo su casi gravi, oggi invece avviene tutt’altro. E allora forse è il momento di cambiare anche la distribuzione del personale. Il cittadino legge “equipaggio composto da soccorritori e non infermieri” e pensa di avere a che fare con gente improvvisata, ma non è così, sono persone formate. Finora siamo stati abituati a ragionare con le categorie di mezzo di soccorso avanzato o mezzo di soccorso di base, io comincerei a parlare di mezzo di soccorso appropriato».

La scelta dell’Ausl è stata criticata dai sindacati. Il 4 giugno scorso si è tenuto un incontro tra rappresentanti dei lavoratori e direzione aziendale. Cgil, in una nota alla stampa successiva all’incontro, parla di «scarsa trasparenza del progetto e di manifesta inconsistenza degli elementi che l’Ausl pone a base del percorso». E si chiede se si tratti davvero di una criticità oggettiva di reperire personale o di una precisa volontà aziendale di ridurre progressivamente la presenza infermieristica a bordo delle ambulanze. Fp-Cgil ricorda che ci sono oltre 170 infermieri in graduatoria per assunzioni a tempo indeterminato: «Gli infermieri ci sarebbero, a meno che la proposta di assunzione della Ausl non sia per un tempo determinato valido solo per il periodo estivo che nessun infermiere oggi accetterebbe».

La risposta del direttore del 118 entra nel merito: «È una graduatoria di infermieri per tutta l’Ausl e quindi non tutti sono formati per la medicina di urgenza. Ma soprattutto oggi non ci sono infermieri senza lavoro: chi è in graduatoria per l’Ausl sta lavorando da altre parti e non sempre vuole trasferirsi».Andrea Alberizia

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