Ecco le pagelle della capolista Ravenna che ha battuto (1-0, qui cronaca e tabellino) la Ternana nella settima giornata del campionato di serie C (girone B). In alto anche la fotogallery di Massimo Argnani.
ANACOURA 6: impegnato solo dai retropassaggi dei suoi compagni di squadra, ha il merito di non sbagliare con i piedi e di tranquillizzare tutto il Benelli battezzando fuori con qualche secondo di anticipo la punizione del “simpatico” Orellana.
DONATI 7: il mezzo punto in più è per la personalità dirompente e le qualità sempre più da leader che sta mettendo in campo, facendo giocare con più grinta anche chiunque si trovi nei suoi paraggi. Quando accelera per cercare l’anticipo è da standing ovation e la gente continua ad applaudire anche quando sbaglia il passaggio. Valore aggiunto.
ESPOSITO 6,5: nel primo tempo si fa saltare secco da Dubickas (e non era facile, vista la velocità di Dubickas), ma è l’unica sbavatura di un’altra partita da califfo della difesa. Grande personalità (e anche qualità) in fase di impostazione.
SOLINI 6,5: un salvataggio di testa in mischia davvero importante verso il finale e una partita comunque sempre tenuta sotto controllo.
DA POZZO 6: primo tempo leggermente in sofferenza o comunque con qualche scelta sbagliata, cresce nella ripresa, prendendo fiducia.
TENKORANG 6: più che sotto porta, oggi si fa vedere in qualche recupero difensivo e qualche piccolo strappo, dando più che altro quantità al centrocampo.
LONARDI 5,5: al piccolo trotto, con poche idee (ma nel primo tempo mancavano gli spazi e i movimenti in avanti dei propri compagni) e qualche imprecisione che gli fa scivolare via la sufficienza piena (dal 22′ st MOTTI 6: il Benelli cerca di tirarlo su con tanti applausi, lui ci mette del suo nella fase cruciale della partita, contribuendo alla vittoria).
ROSSETTI 6,5: non c’è un pallone che sia uno che non giochi con intelligenza. Nel primo tempo si propone anche alcune volte sulla fascia, finisce la partita con un recupero che fa tirare il sospiro di sollievo a tutto il Benelli e anticipa il triplice fischio.
RRAPAJ 7: sul gol è fortunato a trovare la deviazione decisiva, ma è il giusto premio a un capitano davvero coraggioso, che dà tutto ogni volta che scende in campo (il recupero forsennato in scivolata nel primo tempo per evitare un fallo laterale, in totale solitudine, ne è il giusto esempio). Sembra ancora una volta dare il meglio con il cambio di modulo e il passaggio a mezzala (dal 48′ st Ilari sv).
SPINI 6: senza Di Marco è l’unico che può accendere la luce con un po’ di fantasia in una partita bloccata tatticamente. Si fa vedere tra le linee, ci prova da fuori un paio di volte, senza trovare però il colpo giusto (dal 48′ st Okaka sv: ok, non si può dargli un 6 per 3 minuti, ma guadagna un fallo e un calcio d’angolo, nel tripudio generale).
LUCIANI 5,5: è evidente che deve ancora trovare la condizione, dopo la lunga assenza per infortunio. Si fa apprezzare per alcune sponde, si divora un gol che poi è risultato essere – fortunatamente per lui – a gioco fermo (dal 38′ st Bianconi sv).
RAVENNA-TERNANA 1-0 RAVENNA (3-5-2): Anacoura; Donati, Esposito, Solini; Da Pozzo, Tenkorang, Lonardi (22′ st Motti), Rossetti, Rrapaj (48′ st Ilari); Spini (48′ st Okaka), Luciani (38′ st Bianconi). A disp.: Stagni, Borra, Falbo, Mandorlini, Calandrini, Corsinelli, Zagre, Scaringi, Menegazzo. TERNANA (3-4-1-2): D’Alterio; Donati, Maestrelli, Martella (8′ st Meccariello); Bianay (8′ st Romeo), Vallocchia, Garetto (21′ st Tripi), Ndrecka; McJannet (30′ st Leonardi); Orellana (30′ st Brignola), Dubickas. A disp.: Vitali, Morlupo, Capuano, Ferrante, Longoni, Valenti, Biondini, Durmush, Proietti. RETE: 26′ st Rrapaj. Angoli: 5-2. Ammoniti: Garetto
Al Ravenna basta un tiro (deviato) di capitan Rrapaj per avere la meglio di una Ternana arrivata al Benelli con l’unico scopo di portare a casa uno 0-0.
L’1-0 finale, invece, è ancora una volta figlio anhe del cambio di modulo di mister Marchionni (dal 3-5-2 al 4-3-1-2), sempre più a suo agio nel gestire la rosa e nel cambiare pelle alla squadra nel corso della stessa partita.
Dopo un primo tempo molto equilibrato, con poche occasioni, la ripresa parte con un Ravenna decisamente più aggressivo, ancor prima del cambio di modulo (che arriva al 22′ con l’ingresso di Motti al posto di un opaco Lonardi). Il gol ne è la naturale conseguenza.
A pochi minuti dalla fine altro cambio modulo di Marchionni che inserisce l’esperto difensore Bianconi (tanta roba avere una panchina così…) al posto del centravanti Luciani per difendere l’1-0 e portare a casa altri tre punti, questa volta con il “minimo sforzo”.
Il Ravenna resta così in testa alla classifica (da solo, aspettando l’Arezzo) alla vigilia di due partite in trasferta contro Juventus Next Gen e Sambenedettese.
È stato presentato ufficialmente alla città, sabato 27 settembre al Ras, il cartellone de La Stagione dei Teatri, organizzato da Ravenna Teatro in collaborazione con l’Amministrazione comunale, che sarà ospitato nei due teatri cittadini, lo stesso Rasi e l’Alighieri.
Diciotto gli spettacoli in programma oltre a due eventi speciali: anche quest’anno la formula dell’abbonamento prevede sei titoli fissi e due a scelta, per un totale di otto appuntamenti.
Alessandro Haber ne “La coscienza di Zeno”
I sei spettacoli fissi, programmati al Teatro Alighieri, sono: Sior Todero Brontolon, un classico di Carlo Goldoni interpretato da uno dei più grandi interpreti del panorama italiano, Franco Branciaroli; Enigma con Peppino Mazzotta, attore tra cinema e teatro, noto al grande pubblico per il film Anime nere di Munzi e la serie del commissario Montalbano; Condominio Mon Amour, con Giacomo Poretti e Daniela Cristofori, una riflessione divertita tra lavoro e intelligenza artificiale; La coscienza di Zeno vede il ritorno a Ravenna di Alessandro Haber; Matteotti. Anatomia di un fascismo, di uno dei più autorevoli drammaturghi italiani, Stefano Massini, con una grandissima interprete dal forte impegno civile, Ottavia Piccolo; Tre sorelle, con la regia di Liv Ferracchiati, esponente di una nuova originale generazione della scena contemporanea.
Nella rosa dei titoli che compongono gli spettacoli a scelta troviamo: Rette Parallele, in cui il drammaturgo, regista e attore Oscar De Summa decide di raccontare la storia di Mariarosaria, protagonista di un amore contrastato; La cerimonia del massaggio, tratto dal libro di Alan Bennett, una tagliente critica della società, con Gianluca Ferrato; X di Xylella, Bibbia e Alberi Sacri, uno spettacolo di Teatro Koreja con la firma di Gabriele Vacis che utilizza la vicenda del batterio che infesta gli ulivi come metafora del dolore e della distruzione del territorio e della cultura pugliese; Antigone, tratto dall’opera di Anouilh, con Roberto Latini, Francesca Mazza e Manuela Kustermann; in Sabbia, Eleonora Danco ci conduce nel labirinto delle identità, tra attrazione e rifiuto; con Arlecchino nel futuro, la Compagnia Dammacco Balivo ci porta in una visione popolata da androidi, astronavi, in cui il genere umano è pronto a migrare sulla Luna dove spera di trovare un futuro migliore; Deserto tattile, una composizione coreografica di Nicola Galli ispirata alle forme della solitudine e al deserto inteso come condizione esistenziale; Il Vangelo di Cassandra, con Gemma Hansson Carbone dall’opera di Dimitris Dimitriadis, sul destino della tragica eroina troiana; Butchers, progetto coreografico ispirato alla danza popolare greca; Bidibibodibiboo, premio Ubu al miglior testo italiano 2024, è il ritratto intimo e tragicomico di Francesco Alberici sulla condizione in cui versa il mondo del lavoro; Never Young. Dov’è Lolit*?, doc-performance tra danza e indagine sociale alla scoperta della preadolescenza; Cenci. Rinascimento contemporaneo de La Piccola Compagnia della Magnolia, in cui una donna del passato cerca di sfidare la prepotenza del potere maschile, attraverso le scritture di Shelley e Artaud; Come gli uccelli di Wajdi Mouawad, uno dei maestri della scena contemporanea internazionale, miglior nuovo testo straniero agli Ubu 2024, che affronta un amore tra un giovane di origine israeliana e una ragazza di origini arabe; I 7 Cervi, di Eugenio Sideri, dedicato al ricordo dei sette fratelli, memoria corale della Resistenza antifascista.
«La stagione di quest’anno – spiegano i co-direttori, Alessandro Argnani e Marcella Nonni – è una sorta di viaggio nella tradizione, da Goldoni a Čechov, che intreccia la tragedia greca riletta in maniera contemporanea, con Antigone, per arrivare a toccare le tematiche più attuali quali la perdita di lavoro, come negli spettacoli di Giacomo Poretti e di Francesco Alberici, alla nostra storia italiana, come avviene nei valori di Stefano Massini-Ottavia Piccolo e in quello di Eugenio Sideri».
«L’avvio della nuova stagione segna per la città il rinnovarsi di una legame profondo, quello tra la città e Ravenna Teatro – sottolinea Fabio Sbaraglia, assessore alla Cultura -. Per Ravenna i linguaggi della scena continuano a rappresentare la lente più affascinante e stimolante attraverso cui osservare e interpretare il nostro tempo e il mondo che ci circonda, trovando qui uno spazio di condivisione e partecipazione. Proprio in questo credo stia la risposta migliore a chi pretenderebbe di appiattire la proposta per assumere logiche commerciali e quantitative, la misura efficace dell’investimento culturale».
La stagione è anticipata in questi giorni da un prologo: due spettacoli delle Albe Saturno, figlio di Anarchia di Luigi Dadina (compreso nelle serate dei Trebbi al Teatro Rasi) e Malpelo. La verità sta nelle tenebre di Roberto Magnani; due eventi che portano la firma del regista polacco Norbert Rakowski, Authentik e I’m Nowhere; è già andato in scena Durante and Bad Loves di Andrea Spreafico e Matteo Fargion; mentre sono in arrivo due lavori a tema ambientale con uno dei maestri della narrazione, Marco Paolini: il primo (il 28 settembre) Atlante delle rive sarà curato dalle Albe – in collaborazione con Trail Romagna – che rispondono a una chiamata di riflessione collettiva, mentre in Bestiario idrico Paolini costruisce una drammaturgia di fiumi e animali che li popolano.
Quest’anno, anche per ricordare l’impegno di Ravenna Teatro in Etc, tutte le stagioni avranno un albero come manifesto affiancato ad altre due immagini dello stesso autore. Sono tutte immagini di fotografi emiliano romagnoli da Guido Guidi a Cesare Fabbri. I materiali sono stampati in carta Fsc che garantisce la provenienza da foreste gestite secondo standard rigorosi.
Anche quest’anno Ravenna Teatro torna ad offrire ai residenti delle Circoscrizioni Nord e Sud del comune di Ravenna e a quelli del comune di Alfonsine e di Voltana l’opportunità di recarsi a teatro usufruendo di un servizio di trasporto gratuito. Si tratta di un progetto molto caro al pubblico di ogni età, dai giovani agli anziani, che permette di spostarsi gratuitamente in orario serale e di essere riaccompagnati al termine dello spettacolo (abbonamento più servizio di trasporto 146 euro / under 26 50 euro). Dallo scorso anno il viaggio tocca i lidi ravennati – da Marina di Ravenna a Punta Marina a Lido Adriano – compresa la frazione di Porto Fuori.
Anche nella Stagione ’25-’26 tornerà il concorso rivolto alle scuole. La proposta è quella di recensire uno o più spettacoli in calendario attraverso linguaggi congeniali ad alunni e alunne (dalla creazione di un testo scritto alla realizzazione di un video). Una giuria qualificata assegnerà il primo premio alla classe vincitrice, che avrà la possibilità di partecipare ad un viaggio alla scoperta di realtà italiane che presentano percorsi simili a quelli di Ravenna Teatro.
Il Centro di Produzione ravennate tiene a sottolineare che, anche quest’anno, non è stato praticato nessun aumento delle tariffe e resta consolidata l’attenzione per chi ha meno di 26 anni e per le famiglie che potranno usufruire di abbonamenti a prezzi popolari.
ABBONAMENTI fino a sabato 8 novembre platea e palco I, II e III ordine Teatro Alighieri, I settore Teatro Rasi intero 165 € | ridotto* 146 € | under26 50 € | ti presento i miei (under20+genitore) 167 €
galleria e palco IV ordine Teatro Alighieri, II settore Teatro Rasi intero 113 € | ridotto* 103 € | under26 40 € | ti presento i miei (under20+genitore) 122 €
loggione Teatro Alighieri, II settore Teatro Rasi intero 55 € | under26 38 €
*Cral aziendali, gruppi organizzati, docenti, oltre i 65 anni, TCI Touring Club Italiano, soci Coop Alleanza 3.0, Esp Club Card, soci Credito Cooperativo, Arci, Ali Intesa Sanpaolo, Avis, Amici di RavennAntica, Capit, Assicoop, Confcooperative, Coldiretti, Cna, Legacoop, Stadera, Unipol e Euro Company.
Tre giorni di concerti, forum, convegni, fiere e mostre nelle principali piazze, teatri, palazzi e palchi del centro storico di Faenza per festeggiare il Mei, la rassegna della musica indipendente italiana che quest’anno compie 30 anni. La nuova edizione del Meeting delle etichette indipendenti si terrà dal 3 al 5 ottobre, con una anteprima già giovedì 2 ottobre con la band Fratelli & Margherita, vincitori dell’ultima Faenza Rock e in tour sold out con Cisco, che si esibirà omaggiando il folk rock italiano e internazionale.
Anche quest’anno il Mei trasformerà Faenza per tre giorni in una vera e propria città della musica con concerti, presentazioni musicali e letterarie, convegni e mostre, affiancati da una parte espositiva rivolta agli operatori della filiera musicale con l’obiettivo di sostenere la crescita e la diffusione di una cultura musicale indie ed emergente. Sarà possibile visitare anche la Fiera del Disco, con decine di espositori da tutta Italia, migliaia di dischi e cd in vendita tra prime stampe, dischi rari e non e tutti i generi musicali. Inoltre, firmacopie e incontri con autori ed artisti.
Come sempre, tanti i premi e i riconoscimenti assegnati anche quest’anno, tra questi quello a Eugenio Finardi, a cui verrà consegnata la Targa Mei come miglior artista indipendente, e ad Antonella Ruggiero, che riceverà il premio alla carriera.
«Le Targhe Mei da sempre hanno saputo anticipare quali erano alcuni futuri percorsi musicali di successo del nostro paese e lo dimostrano le Targhe assegnate come Miglior Artista Emergente nel 2017 e come Miglior Artista Indipendente nel 2023 a Lucio Corsi, ma anche quella assegnata a Colapesce & Dimartino nel 2019 e a Brunori Sas nel 2017- ha dichiarato il patron Giordano Sangiorgi -. Ma si potrebbero fare ancora tantissimi esempi, come gli esordi al Mei di artisti come i Maneskin, Diodato ed Ermal Meta, solo per citarne alcuni, un chiaro segnale di come il Meeting con i tanti partner e collaboratori tra etichette, festival, promoter, organizzatori, artisti e giornalisti riesca a cogliere, spesso, in anticipo, ciò che di nuovo si muove nel panorama della musica italiana indipendente ed emergente».
In contemporanea nel Salone dell’Arengo del Palazzo del Podestà si terrà la mostra Racing for Frame dedicata al Team Gresini di Motomondiale Gp di Faenza al quale il Mei ha prodotto l’inno musicale Dai, Dai Gresini che ha fatto il giro del mondo cantato dagli Alluvionati del Liscio, mentre nelle piazze del centro storico legato al vintage e al riciclo si potranno trovare il Mei Market e Emarke’ insieme a una Fiera del Disco Speciale Mei per vinili introvabili.
E il 4 e 5 ottobre ritorna il Forum del giornalismo musicale, alla sua decima edizione, diretto da Enrico Deregibus. Momento importante della due giorni sarà la consegna del Premio Michele Manzotti, riconoscimento per giornalisti o critici musicali creato in ricordo del giornalista della Nazione scomparso prematuramente nel 2022.
Per maggiori informazioni e il programma completo: www.meiweb.it
A Ravenna è stato inaugurato nei giorni scorsi al centro di aggregazione Quake di via Eraclea 25, in zona darsena, un nuovo punto lettura dedicato ai giovani della città.
Lo spazio è fruibile tutti i giorni di apertura del centro, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 18.30; per poter richiedere libri in prestito sarà necessario iscriversi al servizio in modo totalmente gratuito. I prestiti sono gestiti direttamente dai ragazzi e dalle ragazze che frequentano il centro.
Al punto lettura sarà possibile leggere, partecipare a club del libro, prendere libri in prestito e partecipare ad attività organizzate dalla cooperativa sociale Solco, attuale gestore del centro, in sinergia con l’Istituzione biblioteca Classense e il Comune.
Al punto lettura sono attualmente disponibili libri di tutti i generi dedicati a ragazzi e ragazze, tanti vocabolari e dizionari per le attività di supporto ai compiti che si svolgono quotidianamente nel centro e numerosissimi dvd. A grande richiesta dei fruitori del centro, presto saranno presenti anche numerosi manga. Oltre ai libri di recente acquisto da parte del Comune, sono presenti moltissimi volumi donati dalla cittadinanza.
Nei giorni scorsi all’ospedale di Faenza è stata inaugurata una nuova opera del progetto “L’Arte che regala benessere”, un percorso quinquennale di umanizzazione delle cure che dal 2021 intreccia bellezza, arte e salute.
L’opera, ideata da Martina Frecentese, studentessa del Liceo Artistico Torricelli-Ballardini di Faenza, va ad arricchire gli spazi della piccola sala di attesa al secondo piano del blocco 08.
«Grazie al lavoro collettivo degli studenti del Liceo Artistico – commenta il sindaco Massimo Isola -, sono già cinque le opere realizzate, offrendo ai pazienti spazi in grado di ridurre ansia e stress e di donare nuove emozioni positive durante l’attesa. Un ringraziamento a chi ha reso possibile questo progetto».
Lunedì 29 settembre, alle ore 20.30, al Magazzino del Sale Torre, si terrà l’evento pubblico “Un anno di Governo: dall’idea al progetto”, promosso dal sindaco di Cervia Mattia Missiroli per condividere con la cittadinanza il bilancio del primo anno di amministrazione e per presentare i principali progetti che guardano al futuro di Cervia.
La serata sarà aperta dall’intervento di Guido Caselli, economista, direttore del Centro Studi e vice-segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, che offrirà un’analisi e un approfondimento sulle dinamiche socio-economiche del territorio.
A seguire, il sindaco presenterà un resoconto del percorso intrapreso dall’amministrazione in questi primi dodici mesi.
Mentre è partita a Ravenna la sperimentazione sui bus della linea 80, abbiamo fatto il punto su Faenza, dove il trasporto pubblico urbano è gratuito per tutti dal 2023 e lo sarà, almeno, fino alla fine del 2026. «È stata una decisione presa nei momenti dell’emergenza per le alluvioni – spiega Luca Ortolani, assessore con delega alla Mobilità –. Molta gente era rimasta senza auto e le tante strade chiuse per allagamenti non consentivano di dare un servizio pienamente efficiente».
In totale tre linee urbane (51, 52 e 53 che un tempo si chiamavano 1, 2 e 3) coperte dai mezzi delle aziende Start e Coerbus, che fanno parte del consorzio Mete che ha l’appalto, e la linea 192 extraurbana che serve Santa Lucia.
Il totale di passeggeri trasportati è un dato non disponibile: «I mezzi non sono dotati di contapersone e non abbiamo rilevazioni puntuali». La misurazione “a occhio” parla di aumento: «Se guardiamo i mezzi oggi li vediamo girare con più persone a bordo».
In realtà già nel 2013 partirono i primi servizi gratuiti finanziati dal Comune. Quell’anno nacque il progetto chiamato Green-Go Bus: piccole navette elettriche che collegano parcheggi scambiatori e aree residenziali con il centro della città. Il gruppo Erbacci, che gestisce il servizio, stima che la linea A, la prima nata, abbia trasportato circa 1,7 milioni di passeggeri in dodici anni tra piazzale Pancrazi e via Pistocchi. Nel 2023 è nata la linea C (non esiste più la B) con partenza dal centro commerciale Borgo verso il centro: in due anni centomila passeggeri.
Le navette Green-Go resteranno gratis. Sulle altre linee tornerà il biglietto solo quando sarà completata una riorganizzazione. «Contiamo di definire tutto nel nuovo anno. Vogliamo disegnare meglio le rotte già esistenti senza variare le percorrenze, evitando alcune sovrapposizioni e facendo in modo che in centro entrino solo i mezzi più piccoli con motore elettrico, lasciando attorno al centro storico i bus più grandi».
La sperimentazione della gratuità, quindi, sarà durata per quasi quattro anni. Ortolani si augura che sia stata un’occasione per far conoscere il servizio a nuovi utenti: «Io stesso penso di aver usato il bus due volte in vita mia perché a Faenza ci si muove bene a piedi o in bici. In altre città italiane della stessa dimensione (circa 60mila abitanti, ndr) il servizio di bus urbani non esiste nemmeno. Averli gratis senza bisogno di capire dove e come fare un biglietto, potrebbe aver incentivato qualcuno in più a usare quel mezzo così che in futuro possa considerarla un’alternativa all’auto».
Il trasporto pubblico su gomma è sostenuto da Regione, Provincia e Comune. Per quest’ultimo il costo annuale è di circa 1,7 milioni di euro, una cifra che tre anni fa era 1,4 (nell’aumento ha inciso pesantemente il caro carburante). La spesa comprende 600mila euro per il trasporto scolastico (rimasto a pagamento con le rette delle famiglie) e i restanti 1,1 milioni per gli autobus urbani (comprese le navette Erbacci). La quota che veniva dalla bigliettazione, e quindi ora è coperta dal Comune di Faenza, era di circa 50-60mila euro annui.
Una quota tale da valutare il mantenimento della gratuità? «Partiamo dicendo che è una cifra che consente al Comune di fare altre cose. Ma credo che sia più una questione di principio e sia giusto un contributo dell’utente».
È iniziato oggi (sabato 27 settembre) “Il cammino del sale di Cervia”, che culminerà con la consegna dell’oro bianco a Papa Leone XIV. Iniziativa oramai consolidata, quest’anno toccherà 9 tappe che si snoderanno lungo le antiche via Romea Germanica e via Flaminia.
Sulla scia delle vie dei pellegrini, il Cammino del sale parte da Cervia per giungere a Roma, la meta dedicata proprio alla consegna del sale, per la prima volta a Papa Leone XIV. Come consuetudine, all’arrivo della burchiella, durante la manifestazione Sapore di Sale, i salinari hanno consegnato al sindaco Mattia Missiroli la panira carica di sale che sarà donata al Papa l’8 ottobre e simbolicamente portata in cammino lungo il percorso a piedi.
Il gruppo di podisti del cammino del sale è partito da piazza Garibaldi, con il parroco della parrocchia di S. Maria Assunta don Pierre che ha benedetto la panira di sale prima di affrontare il lungo cammino per giungere alla mensa papale come avveniva in passato quando la città omaggiava il pontefice del sale migliore e del primo salfiore, il “fior fiore” del sale. L’usanza partita con Pietro Barbo nel 1444 fu interrotta nel 1870 per poi essere ripresa nel 2003. Dopo il saluto delle autorità, il gruppo di camminatori è partito a piedi alla scoperta dei luoghi storici legati alla economia salinara: dalla pineta hanno toccato la Chiesa della Madonna del Pino, per poi entrare in salina fino all’area di Cervia Vecchia. Dopo la tappa ad Acervum per il pranzo sono tornati in cammino alla torre San Michele.
Domenica 28 settembre il gruppo partirà alle 8 dal parcheggio della scuola alberghiera per proseguire alla volta dei luoghi sacri per la comunità cervese. Dal centro, attraverso la pineta si arriverà nuovamente alla volta della Chiesa della Madonna del Pino per poi raggiungere il Bosco del Duca d’Altemps attraverso il canale circondariale delle saline. Lungo l’argine del fiume Savio i camminatori toccheranno l’oratorio di San Lorenzo a Castiglione per poi proseguire alla volta della Pieve di Pisignano. Un itinerario di 24 chilometri che si concluderà a pranzo presso il bar Barbaciga di Pisignano per poi tornare in cammino a Cervia attraverso i sentieri all’interno della Salina.
Sono 9 le tappe previste, che culmineranno in un trekking urbano a Roma il 7 ottobre e la consegna del sale di Cervia al Papa il giorno seguente 8 ottobre. Dopo le prime due tappe, il gruppo di podisti partirà poi alla volta di Assisi, la città di San Francesco, dalla quale, toccando le località di Foligno, Trevi e Spoleto, si muoverà attraverso l’Umbria e il Lazio in sei tappe. Numerose saranno le occasioni di incontro con le Amministrazioni, enti e associazioni che promuovono prodotti tipici che ben si abbinano al sale di Cervia, con la possibilità di allacciare rapporti di amicizia e di promozione turistica.
La quota di partecipazione compreso il pranzo per la camminata di domenica 28 settembre è di 10 euro. Per prenotarsi contattare 3403751735 o franco.diticco@gmail.com.
I container contenenti esplosivi bloccati al porto di Ravenna il 18 settembre sono stati ritrovati pochi giorni fa a Praga. Vuoti. Molto probabilmente il contenuto è stato spostato in altri container per depistare gli attivisti che lo stavano tracciando ed è presumibile che sia arrivato a destinazione, in Israele, su una nave.
Lo ha rivelato la giornalista Linda Maggiori ieri (26 settembre) nel corso del dibattito pubblico con Francesca Albanese (qui il nostro report), presentando l’esposto firmato dall’avvocato Andrea Maestri e da altri cittadini che vuole fare chiarezza sul transito di armi dal porto, chiedendo più in generale una disposizione nazionale.
La stessa Maggiori ha rivelato che ieri avrebbe attraccato a Ravenna la nave Msc Melania III, proveniente da Koper e diretta a Israele (alla quale è stato impedito l’attracco a Trieste a causa dello sciopero dei portuali) e che tra i camion in fila per entrare al terminal (fotografati dalla giornalista) ce ne sarebbero stati anche alcuni che trasportavano container con «etichette a forma di rombi rossi con numero 2 (gas infiammabile) e 3 (liquido infiammabile) e 8 (acido corrosivo)». La nave dovrebbe partire oggi per Haifa.
«Il presidente Tcr – chiede Maggiori – ci può urgentemente dire se questi container vanno a Israele? Siamo sicuri di voler mandare a Israele questi carichi pericolosi? Cosa potrebbe fare con liquidi infiammabili e acidi corrosivi? Francesca Albanesee ha invitato a bloccare tutti i carichi, anche commerciali, anche civili, diretti a Israele. Tanto più liquidi infiammabili».
«Questo è il primo genocidio che possiamo fermare. In passato c’è chi si è opposto agli stermini, ma non c’era una consapevolezza diffusa. Oggi invece siamo tanti e dobbiamo metterci di traverso». Così Francesca Albanese davanti a una folla di 500 ravennati radunati in Darsena (e altre centinaia sono rimaste fuori, per limiti di capienza). La relatrice speciale delle Nazioni Uniteper i territori palestinesioccupati aveva già incontrato il Comitato autonomo portuale (Cap) nella mattinata, a seguito dei container di armi diretti in Israele delle scorse settimane bloccati grazie all’intervento dei lavoratori.
Dalle 15.30 invece è stata protagonista di un intervento aperto alla cittadinanza nell’ambito di Manualetto, il festival di Denara e Studio Doiz che si propone, tra vari obiettivi, di dare nuovo risalto a luoghi dimenticati della città.
Il civico di via Zara 27 (ex magazzino granaglie) si è riempito in fretta, con un nutrito gruppo di sostenitori che ha atteso il proprio turno per entrare non appena si liberasse un posto e altri costretti a restare fuori. Accolta dal fragore degli applausi e dal coro «siamo tutti Francesca Albanese», la relatrice ha iniziato il suo dialogo con Linda Maggiori, giornalista e attivista faentina che nelle scorse settimane ha firmato l’inchiesta sul traffico di armi e munizioni dal porto di Ravenna a Haifa. Con loro, anche l’assessora alla pace Hiba Alif, che ha introdotto il dialogo con un ringraziamento: «Abbiamo bisogno di voci come quella di Albanese, la pace è difficile, faticosa e richiede coraggio, ma la città di Ravenna ha preso una decisione chiara».
L’intervento di Albanese si apre con un ringraziamento al festival («Sono felice di trovarmi in uno spazio recuperato»), all’amministrazione (nella prima parte della giornata anche l’incontro con il sindaco Barattoni), a Maggiori («perchè se il giornalismo non è investigazione, allora cos’è?») e ai portuali, per il coraggio dimostrato: «C’è chi dice che potevano esporsi prima, ma le vite da salvare sono ancora tante. Non è troppo tardi e ogni persona in più che si unisce alla causa è preziosa».
Il dialogo con Maggiori ha spaziato dalle criticità nazionali, come la posizione di un governo che si preoccuperebbe più «di bloccare la Flottila invece che il genocidio di Israele», ai temi che mettono al centro della questione palestinese anche la stessa città di Ravenna, come i traffici di armamenti e materiali bellici verso Israele o il progetto Undersec, finanziato da fondi europei, con la partecipazione dell’Autorità Portuale di Ravenna e di treenti israeliani: il ministero della difesa, l’armatore Rafael e l’università di Tel Aviv (ne parlava Maggiori nella nostra intervista a questo link). Qui l’appello è stato netto: «L’Autorità Portuale deve uscire dal progetto: non è così complicato».
L’imperativo della giurista è quello di recidere ogni contratto con il Paese di Netanyahu: «Il problema del porto di Ravenna non è solo il traffico d’armi, ma qualsiasi rapporto commerciale con Israele, che va interrotto. Cosa significa la rottura dei rapporti istituzionali voluta dal presidente della Regione se non si interrompono quelli commerciali? Il traffico di prodotti israeliani è poco meno grave di quello delle armi e non ci sono scambi autorizzati con un paese che sta commettendo violazioni al diritto internazionale. Continuiamo a tenere spazi aerei aperti, questo andrebbe impedito». Le accuse sono quelle di genocidio, colonialismo e sostituzione etnica, sfruttamento delle risorse naturali e territoriali: «La Palestina viene riconosciuta con clausole coloniali. Sapete che deve essere disarmata? Sono d’accordo, ma dovrebbero esserlo anche tutti gli altri Stati» e riferendosi direttamente all’azienda a controllo pubblico Leonardo, produttrice di armamenti: «Non temete, che con intelligenza è possibile riconvertire quell’industria letale».
La parola è passata poi ad Axel Viroli, del direttivo del Cap: «Siamo apartitici, ma non apolitici. Ai tanti che ci chiedono “cosa pensate di fare, tanto non cambierà nulla” rispondo, non lo facciamo perché speriamo che cambino loro, ma per non cambiare noi», ha detto commuovendosi.
C’è stato poi spazio per le voci di universitari, la testimonianza di chi è nato e cresciuto in Palestina, le parole del comitato Per il clima fuori dal fossile, di Casa delle donne, Usb (promotori dello sciopero generale del 22 settembre) e dell’avvocato Andrea Maestri: «Linda Maggiori è stata vittima di un depistaggio burocratico, non abbiamo paura e finiremo le indagini per conto nostro».
Durante l’intervento, Maggiori ha avuto modo di sottolineare come proprio in quegli istanti la nave diretta in Israele MSC Melania 3 stesse attraccando al porto ravennate, e in mattinata fossero stati notati camion con il simbolo assegnato ai materiali infiammabili, lasciando presagire, secondo la giornalista, un nuovo scambio illecito di esplosivi. La ripartenza di Melania 3 è in programma per sabato 27 settembre.
L’intervento si chiude con l’invito della relatrice a una battaglia unica e condivisa: «La chiamata a un’unione di popoli, di persone e di cause. Dal queer, all’ambiente, ai lavoratori, se non partoriremo un mondo migliore, continueremo a vedere quello che sta succedendo a Gaza, in tante piccole dosi di repressione» e l’appello alle comunità ebraiche: «Nessuno mette in discussione il vostro amore per Israele, ma se vi considerate religiosi, non rinnegate i valori più belli del vostro credo».
Lo hanno visto aggirarsi con fare sospetto nei pressi della stazione di Savio di Ravenna. Una volta deciso di fermarlo per un controllo, si è dato alla fuga. Raggiunto dai carabinieri, ha cercato di opporre resistenza, ma è stato bloccato. Nel frattempo, aveva cercato di disfarsi di alcuni panetti di hashish (circa 300 grammi) e di alcune dosi di cocaina (circa 26 grammi in totale). Tutto sequestrato, insieme a denaro contante ritenuto essere il provento dell’attività di spaccio.
Il giovane, un 21enne straniero senza fissa dimora, risultato anche irregolare sul territorio italiano, è stato arrestato per spaccio e resistenza. Dopo la convalida, il giudice del tribunale di Ravenna, ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.