martedì
24 Giugno 2025

Torna la rassegna per famiglie “Teatro Masini Estate” in piazza della Molinella

Torna nella storica sede di piazza Molinella, in centro a Faenza, la rassegna “Teatro Masini Estate”. L’evento, che si è svolto per due anni all’Arena Borghesi, vedrà appuntamenti settimanali di spettacoli dedicati a bambini, bambine e famiglie. Dal 30 giugno al 4 agosto, la rassegna porterà sul palcoscenico sei favole, scelte tra alcune delle migliori produzioni nazionali per l’infanzia, tra storie classiche, care all’immaginario collettivo e intergenerazionale, e scritture originali. Il programma prevede spettacoli fantasiosi, divertenti, magici rappresentati con una vasta gamma di tecniche espressive, dal teatro d’attore a quello di figura, dalla narrazione all’utilizzo di immagini multimediali, accompagnate da tanta musica dal vivo.

L’appuntamento inaugurale (lunedì 30 giugno) è affidato alla compagnia Giallo Mare Minimal Teatro con “Trame su misura”, due storie legate intimamente dallo stesso filo tematico: il rapporto, straordinario, fra nonni e nipoti. Seguono due produzioni di Accademia Perduta/Romagna Teatri: “Naso d’Argento” della formazione Progetto g.g., spettacolo tratto da una fiaba della tradizione popolare, raccolta da Italo Calvino in Fiabe Italiane (lunedì 7 luglio), e “I musicanti di Brema” della compagnia Teatro Perdavvero, pièce tratta dalla favola dei Fratelli Grimm con musica e canzoni dal vivo (lunedì 14 luglio). La compagnia Fontemaggiore presenterà poi “In bocca al lupo”, storia di un viaggio avventuroso di un padre e di suo figlio, con i fantastici puppets di Marco Lucci (lunedì 21 luglio). Seguirà “Ferdinando il toro, i fiori e il calabrone” (lunedì 28 luglio), una tenera fiaba pacifista portata in scena da Danilo Conti della compagnia TCP Tanti Cosi Progetti, per poi arrivare all’appuntamento conclusivo (lunedì 4 agosto) con la formazione Il Baule Volante e la pièce “Il tenace soldatino di stagno e altre storie”, spettacolo articolato in tre racconti sul tema della diversità.

Novità dell’edizione 2025 di Teatro Ragazzi nella Molinella sarà la collaborazione con la libreria Mellops di Faenza che, nelle sere di programma, sarà presente con proposte editoriali legate allo spettacolo che seguirà, attraverso l’iniziativa “Storie a gettone”: bambini e bambine, nell’attesa della rappresentazione, potranno donare un qualsiasi oggetto (raccolto in fondo alle tasche, in casa o in natura, come un rametto, un bottone, una conchiglia) per ricevere a loro volta in dono la lettura di un racconto breve o di una filastrocca. I libri in mostra sono disponibili per eventuali acquisti.

La regione finanzierà la nuova palestra delle scuole medie per quasi mezzo milione

C’è anche Russi tra i sei Comuni della Provincia di Ravenna che si sono aggiudicati i fondi regionali per progetti di miglioramento e qualificazione del patrimonio impiantistico sportivo: la nuova palestra dell’Istituto comprensivo A. Baccarini verrà quindi finanziata per 452.819,65 euro.

Il fondo rientra nell’ambito dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione, che consente alla Regione Emilia-Romagna di stanziare 20 milioni di euro per migliorare il patrimonio impiantistico sportivo regionale (18 milioni provengono dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 (18 milioni) e i restanti 2 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze).

La nuova palestra delle scuole medie disporrà di un campo da gioco multifunzionale e richiede, per il primo stralcio di lavori, un investimento di 1 milione di euro. Ai fond regionali si aggiungeranno dunque le risorse di bilancio del Comune. L’affidamento dei lavori avverrà entro la primavera 2026.

«Il potenziamento dell’impiantistica sportiva a servizio del territorio – sottolinea l’Assessore allo Sport Mirco Frega – era uno degli obiettivi di mandato dell’Amministrazione comunale, che con questo progetto intende rispondere a una esigenza oggettiva. A Russi c’è necessità di ulteriori spazi, poiché la partecipazione dei giovani alle attività sportive è alta e tutte le strutture esistenti sono già occupate al massimo della loro capienza. Inoltre finora gli studenti della scuola media svolgevano le ore di Educazione fisica al Palazzetto dello Sport».

La costruzione della palestra fa parte infatti di un progetto più ampio (importo complessivo 2 milioni di euro) che prevede un secondo stralcio con la realizzazione di una pensilina esterna, che oltre creare un percorso riparato attorno all’edificio delimiterà delle vere e proprie «stanze all’aperto», collocate negli angoli del fabbricato, con giardini tematici e didattici, che in prospettiva possono offrire molteplici possibilità di utilizzo, con modalità di condivisione che favoriscano l’aggregazione e l’inclusività.

«Il progetto – conclude Frega – offre una visione più ampia e innovativa di quella che potrebbe essere altrimenti una semplicissima palestra, utile e funzionale, ma che non legge le complessità della società di oggi e non ne risponde appieno alle esigenze. La nuova palestra di Russi rappresenta un piccolo passo verso un obiettivo a lungo termine, che è quello di portare ad un livello superiore la qualità del sistema educativo e di crescita dell’individuo».

Con il “trucco della giacca” sottraevano portafogli in una trattoria di Marina. Individuati grazie alle telecamere

Il ladro si siede alle spalle della vittima, finge di cercare qualcosa nel proprio giubbotto poggiato sulla sedia, ma in realtà rovista nella tasca del giubbotto altrui. Con un gesto rapido e preciso, riesce a sfilare il portafogli e allontanarsi senza dare nell’occhio. Il cosiddetto “Trucco della giacca” può essere messo in pratica al bar o al ristorante, proprio come è successo nella tarda mattinata di giovedì 8 maggio in una trattoria di Marina di Ravenna.

Il colpo ai danni di un ignaro cliente del locale sarebbe stato ad opera di due di malviventi di origine romena, individuati dai carabinieri di Marina di Ravenna grazie alle immagini di videosorveglianza: secondo quanto emerso dai filmati, mentre uno si occupava del furto, l’altro monitorava la situazione da lontano. Al termine dell’operazione si sarebbero allontanarsi a bordo di una utilitaria con targa straniera.

I due uomini, di 46 e 51 anni, sono stati individuati dall’analisi delle diverse immagini di videosorveglianza acquisite in zona, risultando già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. Ora dovranno rispondere dell’accusa di furto aggravato in concorso.

Un focus su Almodóvar e Kaurismaki e il meglio dell’ultima stagione cinematografica: torna l’Arena Borghesi

L’eccesso e l’eccentricità di Pedro Almodóvar e il minimalismo e la staticità di Aki Kaurismaki. I colori accesi dello spagnolo e la desaturazione finlandese. I dialoghi strabordanti del primo e l’essenzialità del secondo. Ghiaccio Bollente sarà il tema della stagione 2025 dell’Arena Borghesi di Faenza.

Quest’anno il cineclub Il Raggio Verde ha deciso di riflettere sull’apparente contrapposizione di due registi che in realtà sono molti simili fra loro: la commedia grottesca, l’ironia, la marginalizzazione e la lotta per esprimere sé stessi all’interno della società, la scelta di elevare a protagonisti personaggi fino a quel momento ignorati. Sono tutte scelte stilistiche che avvicinano il cinema di Almodóvar con la narrazione di Kaurismaki. Saranno 8 i film in calendario al cinema estivo per ripercorrere la filmografia dei due registi europei, alternati ad alcuni dei migliori film dell’ultima stagione cinematografica.

La rassegna di cinema all’aperto di viale Stradone prenderà il via a partire dal 18 giugno, con 71 serate tra proiezioni e appuntamenti speciali (film musicati dal vivo, concerti, approfondimenti, serate per famiglie, omaggi e restauri). Qui il programma completo della prima parte.

Anche quest’anno si riconferma l’accesso gratuito ai “classici”, in questo caso tutti i film della filmografia di Kaurismaki e Almodóvar (in programma ogni lunedì). Fra i principali titoli dell’ultima stagione cinematografica invece non potranno mancare Vermiglio, trionfatore ai David di Donatello, il pluricandidato Emilia Pérez, la nuova riproposizione di Nosferatu, il biopic sulla vita di Bob Dylan, A complete unknown, l’Oscar al miglior film d’animazione, Flow – Un mondo da salvare, l’ultimo apprezzato film di Paolo Sorrentino, Parthenope, il ritorno alla regia di Maurizio Nichetti, AmicheMai. E poi ancora Grand Tour, Il seme del fico sacro, A real pain, The Substance, Io sono ancora qui, Invelle, tutti film che hanno attirato l’attenzione di critica, cinefili e grande pubblico. Non può mancare poi il documentario israelo-palestinese No Other Land, che racconta le violenze di questi anni nella zona di Masafer Yatta, un agglomerato di venti villaggi.

Tornano anche gli appuntamenti speciali in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Ravenna. Saranno tre le serate aperte al pubblico. Per gli iscritti all’Ordine saranno serate valevoli per la formazione professionale continua. Il 16 luglio sarà in programma Le chiavi della storia – La comunità dell’Isolotto, documentario sulla singolare nascita del quartiere di Firenze, fra operai e preti, case popolari e battaglie per i diritti. Il 30 luglio il racconto documentaristico sulla vita di Ludwig Mies van der Rhoe, fra i principali architetti e designer del Novecento: Mies van der Rohe – Le linee della vita. Infine, il primo agosto, la seconda della stagione dell’Arena si aprirà con The Brutalist, biopic sull’architetto László Toth, vincitore nel 2025 dell’Oscar alla miglior fotografia (Lol Crawley) e dell’Oscar al miglior attore (Adrien Brody).

Tra gli ospiti già confermati Alessandro Cassigoli e Casey Kaufman, registi di Vittoria, film al confine fra documentario e finzione, interpretato dalle stesse persone che hanno vissuto le vicende narrate e Maurizio Nichetti, tornato al cinema ad oltre 20 anni di distanza da Honolulu Baby con la commedia on the road AmicheMai, un viaggio attraverso la penisola balcanica, per raggiungere dall’Italia la Turchia. Il 15 luglio presenzierà all’arena il professore Simone Arcagni, dello IULM di Milano, nel dipartimento comunicazione arte e media e alla scuola Holden di Torino per un incontro sul tema “Che cosa è davvero l’IA…e può fare cinema?”, promosso da Ascom Confcommercio Faenza.

Infine, spazio ai grandi film restaurati (da In the mood for love, a La conversazione, una delle migliori interpretazioni del compianto Gene Hackman, e ancora Caro diario, l’opera più riflessiva e personale di Nanni Moretti), saranno invece a ingresso gratuito (grazie ad una collaborazione con Music Academy e Anpi), il classico romantico Love Story e il film sulla Resistenza, L’Agnese va a morire. Gratuito anche l’appuntamento per famiglie con Kung fu Panda, in  occasione della festa Zibaldone di via Cavour”.

Infine, dopo 15 anni dal debutto del format, i Junkfood torneranno a musicare dal vivo Dementia di John Parker, horror anni ’50 girato volutamente senza dialoghi.

 

 

BIGLIETTI

Nei mesi di giugno e luglio, l’Arena Borghesi aprirà i cancelli al pubblico alle 21. Le proiezioni inizieranno alle 21.30.
Nel mese di agosto, l’Arena aprirà in anticipo, alle 20.45, e le proiezioni inizieranno alle 21.15.

Ingresso intero: 7 euro
Film musicati dal vivo ingresso unico € 10
Ingresso ridotto: 6 euro 

Soci ARCI: 5 euro
IIn caso di maltempo, la proiezione del film verrà recuperata nelle ultime date della stagione.

Uil critica la chat con le recensioni degli imprenditori ai lavoratori: «Faremo lo stesso con le imprese»

Il sindacato Uil di Ravenna critica duramente l’iniziativa, di cui ha dato notizia Ravenna&Dintorni nei giorni scorsi, di alcuni imprenditori locali del turismo e della ristorazione che hanno creato una chat Whatsapp dove recensire chi fa domanda di lavoro con un voto da una a cinque stelline, sul modello dei portali online. Carlo Sama, segretario provinciale Uil, solleva dubbi sulla legittimità dell’iniziativa in tema di privacy e definisce di cattivo gusto la scelta di usare le stelline equiparando i locali alle persone: «Vogliamo seguire questi innovatori della selezione del personale e annunciare che da domani sarà aperta la chat “Imprenditori del settore Turistico e della Ristorazione”».

La chat funzionerà con lo stesso modello di quella che gli imprenditori hanno chiamato “Recensiamo i dipendenti”: «I lavoratori e le lavoratrici del settore – spiega Sama – potranno scambiarsi i nomi delle aziende che garantiscono posti di lavoro dignitosi, stipendi adeguati e applicazione integrale delle leggi e dei contratti nazionali di lavoro».

Ristorazione e turismo sono ambiti lavorativi dove spesso emergono situazioni grigie per la regolarità delle posizioni lavorative: «Daremo voce anche chi vorrà denunciare sfruttamento, lavoro nero o grigio, assunzioni a part time che nascondono rapporti di lavoro a tempo pieno con metà dello stipendio fuori busta e conseguente evasione contributiva, riposi di legge saltati per mesi, straordinari non pagati e condizioni di lavoro e retribuzioni, in molti casi, da terzo mondo».

La Uil di Ravenna, per dare sostegno e attuazione alla campagna nazionale di sensibilizzazione “No ai lavoratori fantasma”, ha formulato un questionario anonimo sul proprio sito ww.uil-ravenna.it per indagare le forme di precariato nel territorio provinciale, tenendo anche conto di come questa condizione incida sulla vita e sul benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. «Al termine del sondaggio sarà inoltre possibile lasciare una testimonianza in forma anonima e prendere contatto con i funzionari sindacali per il supporto contrattuale ed, eventualmente, vertenziale».

Nuova fase di lavori sull’Adriatica in vista della demolizione (e ricostruzione) del ponte sul Montone

Al via una nuova fase di interventi dei lavori Anas di ampliamento della strada statale 16 “Adriatica”, nel tratto noto come “Tangenziale di Ravenna”, alle porte della città, procedendo in direzione Ferrara, nel tratto di un chilometro e mezzo compreso tra la rotatoria della Ravegnana fino all’altezza del sottopasso di via Quaroni.

In questi giorni inizieranno le attività preparatorie alla demolizione e successiva ricostruzione dell’impalcato del ponte sul fiume Montone e i lavori per l’allargamento della sede stradale in corrispondenza dell’opera di scavalco, che al termine dei lavori sarà più ampia di 6 metri rispetto alla configurazione attuale.

Da oggi, lunedì 16 giugno, in direzione Ferrara, si transiterà sulla sola corsia di sorpasso dal km 152,700 al km 152,250 mentre dal km 152,250 al km 151,850 sarà istituito il doppio senso di circolazione in carreggiata opposta (direzione Rimini).

Per poter garantire, lungo il tratto, un adeguato livello di sicurezza dal km 147,100 al km 154,500 della statale 16 è stato disposto, nella fascia oraria 7-21, il divieto di transito ai mezzi pesanti con massa superiore alle 44 tonnellate. Il divieto non si applica ai mezzi di emergenza e soccorso o a quelli adibiti al trasporto di persone.

L’intervento, che riguarda il secondo stralcio funzionale di complessivi 600 metri circa, per un importo dei lavori di circa 10 milioni di euro, rientra nel più ampio progetto di riqualificazione della SS 16 “Tangenziale di Ravenna” che prevede l’allargamento della sezione stradale ed installazione dello spartitraffico centrale.

Il 118 cambia per l’estate: un’ambulanza senza infermieri dedicata ai codici verdi

Il servizio del 118 dell’Ausl in Romagna dall’inizio di giugno è fatto anche con ambulanze senza infermieri. È una novità per il territorio. Vengono chiamate mezzi di soccorso di base: l’equipaggio è formato da due soccorritori, figure con competenze e formazione inferiori rispetto al personale sanitario. Sono 4 su 54 totali (una assegnata a ognuno dei quattro comuni capoluogo Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini) e dalla centrale operativa possono ricevere solo missioni su codici bianchi o verdi, gli interventi di minor gravità per cui è sufficiente la formazione di cui è dotato l’equipaggio.
La decisione è stata presa dall’azienda sanitaria per riuscire a garantire il consueto potenziamento del servizio per l’estate – stagione in cui la Romagna deve fronteggiare il movimento turistico – pur a fronte delle carenze di personale per le ferie e in un periodo storico in cui non si trovano infermieri sul mercato del lavoro.

Il direttore del 118, Maurizio Menarini, spiega i dettagli: «L’assetto del 118 in Romagna nei mesi invernali per il turno diurno prevede 45 ambulanze a leadership infermieristica, con personale assunto dipendente dell’Ausl. Nel periodo estivo, giugno-settembre, si aggiungono nove ambulanze con infermiere fornite da enti privati esterni accreditati, per arrivare a 54 totali. Nel 2024 è stato così, ma quest’anno non era possibile mantenere lo stesso assetto per mancanza di personale Ausl». L’assetto 2025 sarà ancora di 54 mezzi, ma non con lo stesso profilo dell’anno scorso: «Ci sono le nove ambulanze aggiuntive con infermiere da privati, ma le 45 dell’Ausl saranno solo 41. Le quattro mancanti verranno sostituite con i mezzi di base con soccorritori forniti da enti esterni accreditati che hanno risposto alla domanda dell’Ausl».

L’Ausl, in una nota inviata alla stampa, fa leva sul fatto che in Romagna il sistema di soccorso pre-ospedaliero presenta da sempre una percentuale di proprio personale dipendente di gran lunga superiore a quello delle altre realtà regionali e un numero di mezzi di soccorso a leadership infermieristica che fino a oggi ha rappresentato la totalità delle ambulanze sul territorio. «Non è così in Emilia – aggiunge Menarini – e tra le altre regioni d’Italia l’unica che ha uno scenario con il personale internalizzato è solo il Lazio. In Lombardia è quasi tutto esternalizzato con mezzi guidati da soccorritori con l’appoggio dei medici della sanità pubblica».

Dati Codici 3.001
Numero dei pazienti soccorsi dal 118 in Romagna dal 2014 a maggio 2025. In rosso i numeri dei cosiddetti codici 3 sul totale, cioè i pazienti con la diagnosi più grave (fonte Ausl)

Il cittadino legge che quattro ambulanze passano da infermieri e semplici soccorritori e ci vede un peggioramento del servizio per la collettività. Menarini replica facendo leva sui numeri: «Nella metà dei soccorsi richiesti al 118 non è necessario un intervento assistenziale sanitario, ma viene richiesto un trasporto del paziente al pronto soccorso per condizioni che non hanno immediate necessità di trattamenti salva vita. Sono interventi per cui la competenza di un infermiere è addirittura superflua. Avere un’ambulanza che può svolgere solo i codici verdi fa sì che quelle con infermieri possano concentrarsi solo su gialli e rossi. E qualora le necessità richiedessero di inviare l’ambulanza con soccorritori su un codice rosso viene sempre affiancata dall’auto con il medico (in provincia sono due, ndr) che oggi in media fa quattro interventi nell’arco delle 24 ore».

La ragione del cambiamento è connessa alla difficoltà di reperire personale: «Non ci sono infermieri e non ci saranno per diversi anni. Basta pensare che i posti nei corsi di laurea in regione non sono stati occupati tutti». L’auspicio di Menarini è che la situazione di crisi sviluppi una revisione del servizio: «Abbiamo a che fare con un mondo in evoluzione. Alla nascita del 118 trent’anni fa le ambulanze uscivano solo su casi gravi, oggi invece avviene tutt’altro. E allora forse è il momento di cambiare anche la distribuzione del personale. Il cittadino legge “equipaggio composto da soccorritori e non infermieri” e pensa di avere a che fare con gente improvvisata, ma non è così, sono persone formate. Finora siamo stati abituati a ragionare con le categorie di mezzo di soccorso avanzato o mezzo di soccorso di base, io comincerei a parlare di mezzo di soccorso appropriato».

La scelta dell’Ausl è stata criticata dai sindacati. Il 4 giugno scorso si è tenuto un incontro tra rappresentanti dei lavoratori e direzione aziendale. Cgil, in una nota alla stampa successiva all’incontro, parla di «scarsa trasparenza del progetto e di manifesta inconsistenza degli elementi che l’Ausl pone a base del percorso». E si chiede se si tratti davvero di una criticità oggettiva di reperire personale o di una precisa volontà aziendale di ridurre progressivamente la presenza infermieristica a bordo delle ambulanze. Fp-Cgil ricorda che ci sono oltre 170 infermieri in graduatoria per assunzioni a tempo indeterminato: «Gli infermieri ci sarebbero, a meno che la proposta di assunzione della Ausl non sia per un tempo determinato valido solo per il periodo estivo che nessun infermiere oggi accetterebbe».

La risposta del direttore del 118 entra nel merito: «È una graduatoria di infermieri per tutta l’Ausl e quindi non tutti sono formati per la medicina di urgenza. Ma soprattutto oggi non ci sono infermieri senza lavoro: chi è in graduatoria per l’Ausl sta lavorando da altre parti e non sempre vuole trasferirsi».Andrea Alberizia

Attacchi razzisti sui social all’assessora Alif, il Pd la difende: «Vogliamo una città inclusiva»

Dopo la nomina come assessora nella giunta comunale di Ravenna, Hiba Alif ha ricevuto attacchi e insulti sui social, spesso con toni discriminatori e razzisti con riferimenti alle sue origini (la studentessa che si era candidata con Avs è nata a Ravenna nel 2004 da genitori marocchini). Il Partito democratico esprime solidarietà per la neo assessora.

Il segretario comunale Lorenzo Margotti ritiene «inaccettabile che una giovane donna impegnata nella vita pubblica venga bersagliata non per il merito delle sue idee o delle sue scelte politiche, ma per la sua giovane età o, peggio ancora, per le sue origini o per il suo nome». Negli insulti arrivati via social Margotti vede un attacco anche a ciò che rappresenta: «Una città inclusiva, aperta, dove il contributo di ogni cittadino e cittadina, a prescindere dalla provenienza, è una ricchezza da valorizzare».

Per il segretario dem le parole d’odio e i toni razzisti che sono comparsi in queste ore rappresentano un retaggio inaccettabile: «Le critiche sono sempre legittime, ma devono rimanere nel perimetro del rispetto e della civiltà. Offese personali e discriminazioni non possono e non devono trovare spazio, né nella nostra comunità né nella discussione pubblica. A Hiba va il nostro incoraggiamento e il nostro sostegno per il suo nuovo incarico, con l’auspicio che il suo impegno possa essere un esempio positivo per tante e tanti giovani che vogliono mettere le proprie energie al servizio della collettività. Continueremo a lavorare per costruire una società più giusta, equa e accogliente, dove ognuno possa sentirsi parte attiva e rispettata».

Il 20enne cervese Matteo Galassi ha vinto la medaglia d’argento agli Europei di scherma

Secondo posto per il cervese Matteo Galassi nella gara di spada individuale maschile agli Europei di scherma, in corso a Genova. L’azzurro – che in semifinale aveva avuto la meglio del connazionale Andrea Santarelli (bronzo) – si è arreso in finale all’ucraino Roman Svichkar con il punteggio di 15-11.

In questa stagione Galassi aveva già conquistato una medaglia d’argento ai Mondiali Under 20

Da numero 1 dopo la fase a gironi, la cavalcata di Galassi nel tabellone di eliminazione diretta è iniziata con il successo al minuto supplementare sul lussemburghese Giannotte (15-14). La prova del “classe 2005” di Cervia è poi proseguita con il successo sul portoghese Frazao (15-13). L’azzurro vicecampione del Mondo della categoria Giovani di Wuxi 2025 negli ottavi di finale si è imposto sul ceco Cupr 15-12. La certezza della medaglia il portacolori del Centro Sportivo Carabinieri se l’è guadagnata grazie al 15-9 allo svizzero Hauri. Poi, in semifinale, il derby italiano vinto 15-0 sul compagno di squadra Santarelli, che vale la finale per l’oro, dove cede però all’ucraino Svichkar 15-11. Ma è un argento europeo di peso per l’azzurro ventenne.

Traghetto in manovra fa cadere la torre faro nella rotonda di Marina di Ravenna

In fase di manovra, il traghetto che collega Marina di Ravenna con Porto Corsini ha colpito e fatto crollare a terra una delle torri faro lungo la banchina di Marina, in mezzo alla rotonda di via Molo Dalmazia.

Fortunatamente, la torre, cadendo, non ha colpito nessuno, né causato altri danni, nonostante la zona fosse piuttosto affollata. L’incidente, infatti, è avvenuto poco prima delle 21 di domenica sera, 15 giugno.

Sul posto per i rilievi e per mettere in sicurezza l’area, una pattuglia della polizia locale. Il servizio non ha subìto interruzioni.

«Il bellicismo, ancor prima di essere immorale, è demenziale»

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento di Marina Mannucci, attivista per il clima e i diritti umani, in vista della manifetazione contro guerra e riarmo in programma a Roma.

Sabato 21 giugno, alle ore 14, a Roma si svolgerà la Manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa dalle oltre 300 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea #StopRearmEurope (https://stoprearm.org/) che, a oggi, conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi e che vede come promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia. La manifestazione rientra nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, che proprio in quei giorni deciderà i dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’Unione Europea, e vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese.

A Ravenna La Via Maestra – Insieme per la pace, grazie anche alla collaborazione della Casa delle Donne, organizza pullman che partiranno per Roma (è prevista una quota di partecipazione); alcune persone hanno lasciato biglietti sospesi (iniziativa di solidarietà che permette di acquistare un biglietto e di donarlo a chi non può permetterselo) per contribuire a far fronte al costo del trasporto in modo significativo; pochissimi i posti rimasti liberi. È prevista una sosta a Faenza per far salire un gruppo di partecipanti. Per info e partecipazione potete scrivere a ravenna@arci.it o via whatsapp al 334 7709361. All’iniziativa ha aderito anche Il Coordinamento Ravennate per il Clima Fuori dal Fossile e Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna per portare all’interno della manifestazione una riconoscibile presenza ambientalista.

L’economia di guerra, dirottando grandi risorse – finanziarie, materiali, morali – verso la produzione e l’uso delle armi è in netto contrasto col benessere ambientale, sociale ed economico a medio e lungo termine. Per produrre armi sono necessarie grandi quantità di materie prime – combustibili fossili, metalli, elementi rari – la cui sfrenata estrazione contamina gli ecosistemi. Le esercitazioni militari e, ancor più le guerre, sono azioni altamente energivore che, disboscando e inquinando atmosfera e suolo, distruggono gli habitat e hanno conseguenze devastanti sulle risorse naturali, sulla salute, il sostentamento e la sicurezza delle persone. L’impatto ambientale provocato da armamenti e guerre è una questione complessa e urgente che richiede un’attenzione globale (anche da parte della società civile che lavora per la Pace e il Disarmo) come primo passo per mitigare i danni, promuovere il risanamento ambientale e prevenire conflitti futuri. La ricerca/rapporto Soaring global military spending threatens global climate action (https://ceobs.org/how-increasing-global-military-expenditure-threatens-sdg-13-on-climate-action/) del CEOBS Conflict and Environment Observatory (Osservatorio sull’ambiente e i conflitti) in collaborazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari del Disarmo pubblicata in esclusiva, nel mese di maggio, dal quotidiano britannico Guardian (https://www.theguardian.com/environment/2025/may/29/nato-military-spending-could-increase-emissions-study-finds), ha lanciato l’allarme sull’impatto ambientale delle spese militari record di 2.460 miliardi di dollari nel 2023. Lo studio denuncia anche un pericoloso scollamento tra sicurezza a breve termine e crisi climatica a lungo termine. Per quanto riguarda l’Europa, una stima probabilmente conservativa indica con quasi 25 milioni di tonnellate di CO2 l’impronta di carbonio del settore militare europeo (considerando sia gli eserciti nazionali che le industrie tecnologico-militari), pari alle emissioni annuali di 14 milioni di automobili (il sito militaryemissions.org affronta l’impresa ardua di mappare i dati sulle spese e le emissioni militari nazionali). Un ulteriore problema è che l’aumento delle spese militari sta intaccando la fiducia necessaria per il multilateralismo; alla COP29, paesi del Sud globale come Cuba hanno sottolineato l’ipocrisia degli Stati disposti a spendere sempre di più per i loro eserciti, ma che offrono impegni di finanziamento climatico del tutto inaccettabili e troppo bassi. Tra le raccomandazioni chiave proposte dal CEOBS c’è la richiesta di maggiore trasparenza nella contabilità delle emissioni militari (comprendendo tutta la filiera), la revisione delle linee guida IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici) per facilitare il reporting all’UNFCCC United Nations Framework Convention on Climate Change (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), l’adozione di piani seri di tagli netti alle emissioni militari, e la comunicazione chiara verso i cittadine/i di come queste spese rallentino consapevolmente il raggiungimento degli obiettivi climatici di Parigi. Il rapporto evidenzia anche come i cambiamenti climatici alimentino indirettamente nuovi focolai di guerra e, come dichiarato da Ellie Kinney, ricercatrice e coautrice dello studio: «c’è una seria preoccupazione per il modo in cui stiamo dando priorità alla sicurezza a breve termine sacrificando quella a lungo termine».

«Questa cattedrale con i suoi ottocento anni potrebbe ridursi in polvere la prossima notte… questa città traboccante di vita crollare in quarto d’ora»
Elias Canetti, La rapidità dello spirito. Appunti da Hampstead, 1954-1971

 

La guerra, forma strutturale di violenza, utilizzata come strumento che definisce equilibri, per tutte le sue manifestazioni che siano militari, commerciali, finanziarie, comunicative, culturali, etniche, regionali, locali ecc., occupa sempre più la scena mondiale ed è oggetto di indagini condotte in ambito geopolitico, economico, tecnologico, sociologico, psicologico, ambientale, eccetera. Malgrado sia palese l’inefficacia delle scelte armate e militari per regolare la convivenza umana, chi trae vantaggi dalle guerre e dal riarmo non può che continuare a giustificarla, ritenerla ineludibile e disconoscere/denigrare qualsiasi pensiero o proposta per la pace e la non violenza. Promuovere la pace è un’indispensabile assunzione di responsabilità che ha bisogno di impegno, di fatica e di tempo per contrastare la sterilizzazione dei cervelli promossa dalla sempre più pervasiva banalità della guerra. Appuntamento a tutti/e sabato 21 giugno, alle ore 14 a Roma per la manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo.

Chiudo con l’intervento di Michela Murgia (scrittrice, drammaturga, conduttrice televisiva, opinionista) del giugno del 2023 in merito al tema della militarizzazione: «Io Sono anti-militarista, ma non vuol dire che odio i militari. Vuol dire che sono cittadina di uno Stato che nella sua Costituzione ripudia esplicitamente la guerra. Trovo privo di logica celebrare la nascita della democrazia facendo mostra dell’apparato bellico, perché è la stessa cosa che fanno le dittature. Le forze armate ce l’hanno già la loro festa: è il 4 novembre. Il 2 giugno è invece la festa di tutti i cittadini e tutte le cittadine, e sarebbe bello se un Paese facesse sfilare le migliori espressioni della sua vita democratica. Io ho un sogno: immaginate i vostri figli che un giorno ai Fori Imperiali vi chiedano: Mamma, chi sono quelli che aprono la parata? E voi potreste rispondere: Sono gli artisti e le artiste di questo Paese, che ci ricordano che cercare la bellezza è quello che ci rende umani anche nell’orrore più grande. Sono i dottori, i medici e le mediche che ci salvano tutti i giorni dalle malattie e che ci hanno salvato dalla pandemia, morendo e sfinendosi perché noi potessimo guarire, o non ammalarci. Sono il corpo insegnanti, grazie al quale se studi sarai in grado di diventare quello che vuoi. Sono i 100 più onesti contribuenti, che rendono possibile mantenere i servizi dello Stato sociale. Sono giornalisti e giornaliste, persone che garantiscono l’informazione libera di questo Paese. Dove la democrazia non c’è, queste persone con la penna in mano non potrebbero neanche fare quel lavoro. Immaginate che lezione di civiltà ne verrebbe fuori. Certo, è difficile convincere chi fa arte a sfilare, se le scelte dei governi in questi anni hanno precarizzato il settore fino a trasformare gli artisti e le artiste in degli accattoni di Stato. Complicato anche far sfilare il personale medico, dopo che da anni tagli i finanziamenti al sistema sanitario. Credo sia difficile chiedere anche ai docenti meno pagati d’Europa di passarti, orgogliosi, sotto al palco. Anche chiederlo ai giornalisti e alle giornaliste è diventato complicato: specialmente se come politico pratichi la querela intimidatoria contro chiunque ti critichi, come sta succedendo sempre di più. Impossibile poi onorare i contribuenti onesti, se li hai fatti sentire dei cretini chiamando le tasse “pizzo di Stato”. Le forze armate invece no, possono sfilare fiere: non solo i finanziamenti al comparto bellico sono cresciuti a dismisura negli ultimi anni, ma il governo attuale sta stornando i fondi del Pnrr destinati a ben altro per finanziare armi e eserciti. E per evitare di essere disturbato si è tolto di mezzo anche il controllo della Corte dei Conti. Questo. Basta questo perché le persone come me preferiscano andare al mare, a rileggersi Don Milani, anziché ai fori imperiali a vedere il passo cadenzato degli stivali da guerra».

Marina Mannucci

La spiaggia di Punta Marina attrezzata per i disabili gravi arriva fino all’Onu

Debora Donati è intervenuta alla 17esima Conferenza degli Stati Parte alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (Cosp17), che si è svolta nei giorni scorsi al Palazzo di Vetro dell’Onu, a New York.

La partecipazione è stata resa possibile grazie all’impegno del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha fortemente voluto la presenza della società civile italiana a questo appuntamento internazionale di grande rilievo.

Donati, fondatrice dell’associazione “Insieme a Te” e ideatrice della Spiaggia dei Valori di Punta Marina, ha portato all’attenzione della comunità internazionale un modello di inclusione innovativo, concreto e riconosciuto a livello nazionale per il suo forte impatto sociale e umano. Nel suo intervento, dal titolo: “Luoghi dell’anima: l’inclusione reale parte dallo spazio condiviso” ha raccontato la nascita e lo sviluppo della Spiaggia dei Valori, un luogo unico in Italia dove persone con disabilità gravissima e le loro famiglie possono vivere il mare, la relazione e il tempo libero in modo pieno, dignitoso e sereno. Un esempio di accessibilità reale che mette al centro la persona, la relazione e la qualità della vita.

Donati è stata recentemente insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (il 2 giugno) per il suo impegno costante e la sua visione inclusiva, diventata punto di riferimento per molte famiglie e istituzioni. «All’Onu ho portato storie autentiche, che parlano di vita, speranza e diritti. Credo profondamente che l’inclusione passi attraverso luoghi che sanno accogliere e relazioni che sanno ascoltare», ha dichiarato.

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