Il mago “Castel” gira l’Europa facendo incantesimi con le carte Magic

Il 31enne ravennate Antonio Castellani nel circuito gran prix del gioco da tavolo nato negli Usa nel 1993: «Ho cominciato nel 2004 e “la scimmia” non mi è ancora passata». Ai tornei più quotati premi da diecimila dollari per i vincitori: «Nel mondo un centinaio di persone vivono facendo i giocatori. Esistono mazzi che valgono 60-70mila euro per la loro rarità ma con 250 euro si può già essere competitivi»

Gpbru15 Sf1 Castellani«Ho visto gente presentarsi a dei tornei con mazzi costruiti negli anni che oggi possono valere anche 60-70mila euro perché hanno carte storiche che non ristampano più. Se non le tieni nelle bustine protettive, ogni mescolata ti costa 50 euro di valore perso». Antonio Castellani, per tutti “Castel”, ci porta così dentro l’universo Magic, gioco di carte collezionabili nato in America nel 1993 e arrivato in Italia l’anno dopo. Sfide uno contro uno impersonando un duello fra maghi, un cocktail di nerdismo e collezionismo.

Arn 70 Bazaar Of BaghdadIl 31enne ravennate ha cominciato 14 anni fa e da una decina gioca a livello competitivo partecipando a tornei in giro per il mondo. Tutto cominciò per colpa di un amico: «A Natale del 2004 mi disse che aveva comprato il gioco. Io penso che avessi visto solo qualche pubblicità su Topolino. E non volevo nemmeno iniziare perché sapevo che mi sarebbe “presa la scimmia” e non avrei più smesso». E infatti. Qualche numero per raccontare la carriera di Antonio: «Se contiamo proprio tutti i tornei, compresi quelli organizzati a livello locale dai negozi, ne avrò fatti più di cinquecento. I gran prix europei sono una ventina». Ma “la scimmia” non scende: «È cominciato come passatempo con gli amici e lo è ancora perché quando ci troviamo giochiamo a Magic e non a beccaccino. Sul lato competitivo c’è il gusto di conoscere gente nuova in giro e confrontarsi con le loro strategie». Tra un incantesimo e una magia veloce al tavolo sono nate anche delle amicizie proseguite fuori dal gioco.

Black Lotus 999x552Ogni anno la casa editrice, la Wizards of the Coast (Wotc) di Seattle, organizza circa 50 Gp in Europa e quattro tornei pro tour in America (sei dal 2019) che sono il top del top a invito a cui può accedere solo chi ha ottenuto la qualificazione tramite i Gp o i punti accumulati nell’anno. Poi ci sono tutte le gare a livello nazionale. Un movimento che ai tornei Gp richiama anche duemila partecipanti: «Si comincia il sabato e chi supera il primo taglio passa alla domenica. In totale sono 15 turni con partite al meglio dei due game su tre per una durata massima di 50 minuti da cui escono i migliori otto che si affrontano nei playoff. Sono formato open con quota di iscrizione da 50-70 euro a persona». Ad attirare sono i montepremi: di solito per un gp i premi partono da 250 dollari dal 64esimo posto, 500 dal 32esimo, mille dall’ottavo e 10mila al vincitore. «La casa madre all’anno assegna circa 3,5 milioni di dollari tra i vari tornei del mondo. È un modo per farsi pubblicità e invogliare le persone a partecipare». Il pro tour di Atlanta a febbraio 2016 è finora l’unico a cui ha preso parte Castellani. Qualificazione ottenuta arrivando in semifinale al Gp di Bruxelles: «I primi otto vincevano volo e invito per l’America. Là mi sono piazzato nei primi cento su 400».

T8 CastellaniViste le cifre che girano c’è pure qualcuno che accarezza l’idea di vivere facendo il giocatore: «Un centinaio di persone al mondo ce la fa. E spesso i giocatori nelle posizione platinum del ranking sono anche autori di articoli su riviste di settore o fanno comunque cose correlate». E come si spiega il valore di certe carte? «Sono pezzi rari, che fanno parte di edizioni non più in commercio, quindi c’è un valore anche di collezionismo. Il caso più noto è la famosa carta Black Louts. In totale ne avranno stampate un migliaio vent’anni fa. Se pensiamo a quante possono essere state buttate via o perse si capisce che non ne restano molte in circolazione. Chi ne ha una in condizioni ottimali ha in mano 70-80mila euro di valore». Nel mazzo di Antonio la carta più preziosa è il Bazar di Baghdad che sul mercato viaggia a 5-600 euro: «È stato uno scambio di qualche tempo fa quando valeva molto meno». Ma non si pensi che più si spende e più si vince perché si fa il mazzo più forte. Intanto perché, ci spiega sempre Castellani, a certi tornei è obbligatorio comporre il mazzo sul posto con le 84 carte che escono da sei bustine che vengono date al giocatore. Ad altri invece ci si può presentare con il mazzo costruito ma solo facendo ricorso a carte degli ultimi due-tre anni: «In buona sostanza significa che anche volendo fare qualche acquisto particolare sul mercato online di solito non si va oltre i 250 euro per un mazzo completo. Non sono pochi ma non sono nemmeno cifre folli».

E ora per Castellani è tempo di allenamenti: il ravennate è atteso dai Gp di Varsavia a fine novembre e Liverpool a inizio dicembre.

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