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    Categoria: politica

Sel si spacca, la consigliera contro l’assessora: «Così si privatizza Hera»

Ricci attacca Morigi e formalizza le dimissioni dal municipio
«Questa giunta ha dimenticato beni comuni e diritti civili»

Come anticipato poche settimane fa da R&D, la consigliera di Sel Sarah Ricci si dimette da Palazzo Merlato in polemica con il suo partito. Ad accelerare i tempi proprio il voto in consiglio previsto per giovedì 19 febbraio sulla vendita di azioni Hera, una delibera presentata dall’assessore Valentina Morigi, sempre di Sel, e rispetto alla quale Ricci è contraria, come ha spiegato nel presentare le dimissioni.

«Le ragioni della mia scelta – scrive Ricci in una lunga lettera aperta che trovate in versione integrale in pdf al link in fondo alla pagina – sono politiche e hanno a che fare con la mancata condivisione del modo in cui il mio partito si rapporta con la maggioranza di governo della città e in particolare con il Pd». Ricci punta il dito sugli scarsi esiti della verifica di programma chiesta un anno fa proprio dal coordinatore provinciale di Sel Andrea Mengozzi e denuncia un atteggiamento da “prendere o lasciare” da parte del Pd con gli alleati «che – dice Ricci – ci ha visti lasciare, con l’astensione o il voto contrario, su tutte le partite determinanti».

L’ormai ex consigliera lamenta la mancanza di passi avanti tangibili sui diritti civili e sui beni comuni. «Noi troppe volte ci siamo ritrovati a essere opposizione dentro la maggioranza, ma questo non può diventare un’abitudine», dice Ricci. Aggiungendo: «Credo che oggi non esistano più le condizioni per continuare a far parte della coalizione e quindi coerentemente scelgo di dimettermi, dato che le mie considerazioni non hanno trovato ancora risposta negli organismi di quello che continua ad essere il mio partito». E spiega perché questo passo viene fatto proprio nel giorno di un voto così importante: «Non posso condividere la scelta dell’assessora Morigi di impegnare di fatto Sel nell’avvio della cessione di quote azionarie di Hera spa, che oggi riguarda le azioni cosiddette libere, ma che apre di fatto a breve la via alla discesa del socio pubblico sotto il 51 percento. Non esiste infatti nessuno oggi in grado di smentire questa mia affermazione, che viene anzi data per scontata. Io non credo che un partito della sinistra possa rendersi complice dell’ulteriore privatizzazione di acqua, gas e ciclo dei rifiuti».

Dunque, per evitare di votare contro l’assessore dello stesso partito Ricci fa un passo indietro. A subentrare, salvo sorprese, dovrebbe essere la seconda più votata, l’avvocato Ilaria Morigi, oggi consigliera territoriale. E il futuro di Ricci? Non sarà fuori dalla politica, spiega al termine della lettera: «Lascio il consiglio comunale ma non l’impegno politico e continuerò a dare il mio contributo affinché questa città possa avere una sinistra all’altezza della sfida del cambiamento e affinché anche Sel possa farne parte».

Insomma, le acque che da tempo agitano Sel a Ravenna hanno dato vita all’onda anomala che vede, a un anno dalle elezioni, l’ex capolista consigliera comunale dimettersi in esplicita polemica con l’assessore al Bilancio della giunta del suo stesso partito su una questione in effetti piuttosto cruciale come quella di Hera. E questo mentre anche l’altra forza di sinistra (Fds) vota contro lo stesso provvedimento e in un contesto in cui i vendoliani ravennati, in maggioranza, già si erano espressi contro l’alleanza con il Pd alle regionali.