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    Categoria: politica

Faenza al voto: Malpezzi per il bis al primo turno ma la Lega preme

Il 31 maggio alle urne peri rinnovare il sindaco (e consiglio comunale)
Ecco partiti e liste collegati ai nove candidati in corsa

Domenica 31 maggio in provincia di Ravenna si voterà solo nel comune di Faenza per il rinnovo del consiglio e del sindaco. La votazione è in concomitanza con le elezioni regionali in diverse regioni da cui è esclusa l’Emilia Romagna, per cui si votò a novembre a seguito delle dimissioni del presidente Vasco Errani dopo la condanna in appello per falso ideologico e per cui si attende a breve il terzo grado di giudizio.

A Faenza Giovanni Malpezzi (Pd) cerca la riconferma. Cinque anni fa Malpezzi, renziano della primissima ora, riuscì nell’impresa di vincere le primarie di coalizione sconfinggendo l’uomo sostenuto dagli ex Ds, e vinse poi le elezioni con una coalizione di cui faceva parte il Pd, pur senza tessera del partito. In questi anni, dopo l’ascesa di Renzi, Malpezzi si è iscritto al partito e ora ritenta appunto l’impresa di vincere al primo turno con Pd, Idv e due liste civiche Insieme per cambiare e la Tua Faenza che dovrebbe raccogliere parte del voto cattolico. Cinque anni fa Malpezzi si affermò con 54,1 percento dei voti, un Pd poco sotto il 41 percento e un Idv comunque al 4,2 percento. In coalizione allora c’era anche l’Edera che prese 297 voti pari allo 0,95. Da notare però che il Pd alle scorse europee, con un’affluenza pari a circa il 68 percento arrivò da solo a superare il 58 percento.

Quest’anno tuttavia l’elezione al primo turno appare meno scontata, anche se possibile, innanzitutto perché si è alzato il numero di sfidanti. Se nel 2010 erano sette, a questa tornata si arriva addirittura a nove e secondo uno schema delle forze in campo per la verità piuttosto diverso da quello dell’ultima tornata.

Tra chi spera maggiormente di riuscire a strappare il ballottaggio c’è sicuramente la Lega Nord che solo pochi mesi fa, alle Regionali, è riuscita a far eleggere proprio un faentino, Andrea Liverani e a superare, complice anche la bassa affluenza alle urne, il 20 percento. E certo la Lega Nord con il candidato Gabriele Padovani in questo periodo si sente forte grazie anche al traino di Matteo Salvini (il segretario nazionale sarà in visita in città il 25 maggio con una passeggiata in centro dalle 9 per incontrare i commercianti e un incontro con i sostenitori alle 9.45 al gazebo di piazza del Popolo), ha svolto una campagna elettorale molto aggressiva sui soliti temi del Carroccio (sicurezza e campo rom) e si presenta da sola, con l’appoggio di una lista civica.

Nessun apparentamento con le liste di centrodestra o con Forza Italia che andrà quindi insieme ad altri simboli civici a sostegno di un candidato “civico” (Tiziano Cericola) con la speranza di riuscire a eleggere due consiglieri inclusa la capolista Raffaella Ridolfi (di Forza Italia, appunto). Ma l’impresa rischia di non essere una passeggiata per il momento opaco attraversato dal partito e per le divisioni nazionali e anche locali.

A tentare di essere eletto ci sarà infatti anche Alessio Grillini con la lista Io Faentino, ex Pdl lui, appoggiato ora dai vertici dell’Udc e che ha candidato in lista anche Gianfranco Spadoni, noto anche per l’impegno profuso nel ruolo di consigliere provinciale per l’Udc.

Io Faentino non è tuttavia l’unica lista civica che corre da sola: il Comitato Faventia candida infatti l’ex Lega Nord Emanuele Visani; la transfuga dell’Idv Claudia Berdondini ha dato vita alla lista No Piano Sosta che sta puntando tutto sulla contrarietà al nuovo piano dei parcheggi.

A rifarsi a movimenti non solo locali ci sono poi i grillini che per la prima volta alle amministrative possono presentare il simbolo con le 5 stelle (nel 2010 furono tra le prime esperienze con la lista Fatti Sentire) e candidano Massimo Bosi. Gli ultimi riferimenti elettorali li hanno visti, a Faenza, seconda forza dietro il Pd con il 16 percento dei voti alle Europee 2014 e terza forza, dietro Pd e Lega Nord alle Regionali di novembre, quando sono scesi attorno al 12 percento. Ma certo la situazione può essere ora molto diversa alle amministrative, anche in virtù di un diverso coinvolgimento della cittadinanza.

Altra novità per certi versi assoluta a Faenza è una lista unitaria della sinistra che va sotto il nome de L’Altra Faenza e riunisce tutte le forze e le associazioni della sinistra come era accaduto con l’Altra Europa per Tsipras alle europee quando conquistarono un 4,6 percento. Percentuale che garantirebbe, se confermata, l’elezione almeno del candidato sindaco Edward Jan Necki al contrario di quanto accadde cinque anni fa quando le due liste di sinistra rimasero entrambe fuori dal consiglio per non aver raggiunto la soglia che garantiva l’elezione di un consigliere. Per quest’anno si calcola che la soglia dovrebbe essere di poco inferiore al 4 percento. Non è possibile invece fare un raffronto con le Regionali quando Sel si presentava a sostegno del Pd. In questo caso anche per i vendoliani è stato semplice scegliere di non appoggiare comunque un sindaco Pd di tradizione cattolica e con una politica, soprattutto in materia di diritti civili e di famiglia naturale. quanto mai lontane dalle sensibilità della sinistra che punta quindi a raccogliere anche qualche scontento della sinistra Pd.

Infine, anche per il 2015 si presenta alle elezioni faentine una lista di Forza Nuova, partito di estrema destra da tempo molto attivo proprio nell’area manfreda (Mirco Santarelli il candidato). Nel 2010 ottennero 439 voti.