Il presidente Carlo Pezzi: «Una realtà solida come la nostra ottiene condizioni di accesso al credito davvero molto favorevoli»
Questo è appunto possibile grazie al mix di operazioni che prevedono anche un indebitamento rispetto al quale Pezzi precisa: «In questo momento per una realtà solida come la Holding le condizioni di accesso al credito sono davvero molto favorevoli». Resta il tema dei dividendi destinato inevitabilmente a calare per la riduzione del patrimonio più remunerativo (cioè il pacchetto di azioni Hera) e per il pagamento degli interessi del nuovo indebitamento, ma nemmeno questo sembra preoccupare, grazie anche ai risultati del bilancio definitivo del 2014 che hanno visto un risultato d’esercizio per il 2014 pari a 9.675.358 euro che migliora il budget (sempre piuttosto prudente) di quasi 2 milioni e quattrocentomila e segna un aumento di quasi 950mila euro rispetto al 2013.
Un risultato reso possibile dal fatto che, spiega Pezzi che proprio in questi giorni conclude i primi tre anni da presidente e può dirsi quanto mai soddisfatto dei risultati, «come avevo detto, l’esistenza di una holding solida e con i conti in ordine consente e ha consentito di mettere in campo azioni di grande efficacia anche per la riduzione di capitale che, grazie a plusvalenze (in particolare Sapir e Romagna Acque hanno reso più del previsto), la riduzione dei costi, il fatto che tutte le società partecipate abbiano i conti in pareggio (Start compresa) e tutte le controllate che danno dividendi (anche Ravenna Farmacie quest’anno), non si tradurrà per i prossimi tre anni in una riduzione dei dividendi ai soci. In un panorama nazionale in cui si parla soprattutto di quanto le partecipate costano agli enti pubblici, noi possiamo dire invece di garantire bilanci in ordine e risorse agli enti pubblici».
Per il 2015 il conto economico prevede risultati pari a oltre 10,8 milioni di euro grazie alla plusvalenza delle vendita di azioni Hera e dunque, prevedono dalla Holding, nei prossimi tre anni potrebbero addirittura aumentare i dividendi mentre gli effetti del calo dovuto alla vendita delle azioni si potrebbe far sentire solo dopo il piano triennale 2015-2017. (fe.an.)