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    Categoria: politica

Un nuovo addio nel Pd: lascia il dalemiano Alessandro Perini

Il capogruppo Pd a Ravenna Sud: “Lascio la premiata neo ditta ravennate Renziana per la nuova avventura a sinistra “

“Il mio cammino nel partito democratico che ho contribuito a fondare finisce qui.    Finisce qui perché il partito è mutato ormai geneticamente, cambiando di fatto il quadro politico”.La dichiarazione è di Alessandro Perini, capogruppo del Pd nel secondo consiglio territoriale, giovane esponente del partito con una lunga e intensa militanza alle spalle, dichiaratamente “dalemiano” (è un membro attivo della la fondazione Italiani Europei), una delle voci, non tantissime per la verità, apertamente critiche anche verso la dirigenza locale del partito. Nella lettera in cui comunica la decisione spiega i motivi tutti politici della sua scelta: “La sinistra viene dimenticata, anzi viene sostituita da forze di destra e di dubbia pulizia morale, con parole e atti che nulla hanno a che vedere con quello per cui il Pd è nato come sostenere i lavoratori, le fasce più deboli, combattere le diseguaglianze sociali. È chiaro il disegno neocentrista del premier –segretario. Ormai non c’è più ossigeno, il partito è irrecuperabile e prima gli elettori e  militanti lo capiranno e meglio è. Io scendo qui non voglio essere complice della morte finale di quella cultura politica (ormai volutamente rasa al suolo)  che seppe conquistare diritti. Non c’è più a mio parere agibilità politica, i dirigenti  gravemente non la garantiscono.  Un partito serve se serve al paese, c’è sempre un alternativa”. E ‘attacco non si limita al piano nazionale, ma si sposta anche su quello locale. Perini infatti prosegue: “A livello locale non sembra ci siano differenze, tutto un monoblocco salvo qualche sparuta dichiarazione interna che pero’, sia mai, facesse troppo rumore.  la sensibilità che rappresento non è mai stata tenuta in considerazione, non siamo rappresentati negli organi di direzione comunali  e provinciali, (attenzioni direzioni non dico segreteria) c’è  la scarsa capacità del gruppo dirigente di farsi carico del pluralismo”.  E guardando alle amministrative del 2016 aggiunge “molti a sinistra si sono  fatti traviare  per un posticino di sottogoverno, tradendo quella storia,  Ravenna ha bisogno di interpretare un nuovo modo di amministrare la città facendo gli opportuni cambiamenti che il Pd dovrebbe interpretare se vuole continuare a governare, ma la logica di gruppo chiuso da club saldato al pensiero nuovista della  politica del cambiamento ma senza sapere per andare dove  e per fare cosa sta impedendo al Pd anche locale di avere speranze di poter ancora governare. La prova e la misera fine del fronte che provò a cambiare i metodi a livello locale ne è la conseguenza anzi  hanno preso il peggio di quel sistema”.
E così, Perini dice “io mi fermo qui ma non mi fermo dalla politica,  anzi rilancio, contribuirò a ricostruire con i tempi della politica una sinistra di governo riformista ma attenta alla sua ragione di vita, che faccia rinascere innanzitutto una cultura politica che la ricollochi nella società dalla parte di chi ha meno, di emancipare e allargare i diritti. Spero di fare questo con tanti compagni che ritroverò e credo con tanti che arriveranno quando sarà loro ancora più chiaro dove andrà il Pd di Renzi e della premiata neo ditta ravennate  Renziana e di coloro che sono stati dalla parte di chiunque fosse il segretario. La storia ne sarà testimone. Parte una nuova avventura a sinistra  con persone con le quali sto ritrovando quel comune sentire, ringrazio tutti coloro che in questi anni mi sono stati vicino con cui abbiamo fatto battaglie insieme nel partito, pensando che ancora questa storia avesse un senso,  che si potesse recuperare. Lascio l’arroganza di che pensa che il partito sia un peso un qualcosa di anacronistico rispetto all’uomo solo al comando,  a chi rimane per le  loro piccole carriere fino alla fine della sinistra  nel Pd nel  silenzio o tacito accordo, spero solo che la storia non sia con loro troppo severa. A  chi invece  in buona fede pensa ancora di farcela faccio gli auguri  Per questi motivi lascio la tessera  e mi dimetto da capogruppo Pd in Ravenna sud Ringrazio il presidente e il gruppo che mi diedero fiducia, dalle cariche uniche tra l’altro del circolo, ma ciò che è certo e che  non mi dimetto dalla mia natura di uomo di sinistra”. Perini dunque sembra proiettato verso il progetto politico locale a sinistra del Pd che vede tra i suoi protagonisti un altro ex, l’avvocato Andrea Maestri, ora parlamentare nel gruppo misto, alcuni civatiani (per la verità soprattutto della provincia e non di Ravenna) e altre forze civili e politiche della sinistra.