«È sicura una città dove incendiano due auto dell’Eni vicino al municipio?»

Il capogruppo di Forza Italia preoccupato dall’atto notturno
E il sindaco su Twitter: «Fenomeno pericoloso da stroncare»

Le due autovetture dell’Eni bruciate nella notte mentre erano parcheggiate in due vie del centro a Ravenna hanno alzato il livello di preoccupazione tra i rappresentanti delle istituzioni: è il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Alberto Ancarani, a chiedersi se possa definirsi sicura una città in cui è possibile compiere un gesto di questo genere a pochi metri di distanza dal municipio.

Le vetture incendiate erano due Fiat Punto bianche con il logo del cane a sei zampe sulla fiancata. Una era posteggiata in via Ferruzzi mentre l’altra in via Agnello. I vigili del fuoco sono intervenuti verso le 3.15 restando impegnati per oltre un’ora. Alcuni testimoni in zona avrebbero visto due persone con il volto coperto che si allontanavano dai luoghi dei roghi.

Pur consapevole che non sia «compito precipuo dell’amministrazione comunale reprimere i reati», il forzista ha presentato un question time al sindaco per chiedere «quali provvedimenti, ferma restando l’attività degli inquirenti e delle forze dell’ordine statali, intenda assumere per prevenire il compimento di simili reati in futuro e per dare ai cittadini un maggiore senso di sicurezza anche nel centro storico della loro città».

Il primo cittadino Fabrizio Matteucci ha affidato a Twitter un suo laconico commento sulla vicenda che riportiamo testualmente: «A Ravenna no assuefazione. Catturare gli autori incendio auto Eni. Stroncare fenomeno pericoloso. Sono in contatto con prefetto e carabinieri».

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