Traffico, via alle limitazioni: associazioni di categoria infuriate con il Comune

Limitazioni tutti i giorni e in un’area maggiore della città rispetto
al passato. Commercianti e artigiani chiedono di rivedere l’ordinanza

A Ravenna, così come in tutta la regione, sono entrati in vigore (e lo resteranno fino al 31 marzo), le misure di limitazione alla circolazione stradale previste dal primo “Piano aria integrato regionale” (Pair). La novità di quest’anno è l’eliminazione del blocco del giovedì a favore di una limitazione più strutturata dei mezzi più inquinanti durante tutti i giorni feriali della settimana.

Il Comune di Ravenna ha recepito il provvedimento regionale in una ordinanza emanata mercoledì che prevede il divieto di transito (eccetto i giorni festivi) dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 e in occasione delle “Domeniche Ecologiche” (la prima già il 4 ottobre, poi il 15 novembre, il 10 gennaio, il 7 febbraio e il 6 marzo).

Le limitazioni riguardano le seguenti categorie di veicoli, che il Comune di Ravenna ha stimato essere circa il 10 percento di quelli immatricolati sul nostro territorio: a benzina precedenti all’Euro 2; diesel precedenti all’Euro 4; diesel di tipo M2, M3, N2 o N3 precedenti all’Euro 4; diesel di tipo N1 precedenti all’Euro 3; ciclomotori e ai motocicli precedenti alla normativa Euro 1.

Potranno invece circolare liberamente i seguenti veicoli: alimentati a gas metano o GPL; con almeno 3 persone a bordo (car pooling), con almeno 2 persone, se omologati a 2 posti; autoveicoli elettrici e ibridi; ciclomotori e motocicli elettrici; autoveicoli per trasporti specifici e per uso speciale, così come definiti dall’articolo 54 del codice della strada e altri veicoli ad uso speciale.

A questi si aggiungono, in deroga alle disposizioni regionali (e secondo alcuni come gesto di avvicinamento del Pd al Pri, che proprio in questi giorni aveva chiesto garanzie sul traffico in vista anche delle amministrative del prossimo anno), le auto diesel M1 Euro 3 di cittadini residenti o domiciliati nell’area urbana sottoposta alle limitazioni (fino al 31 dicembre).

L’area cittadina in cui saranno in vigore i provvedimenti è più ampia rispetto al passato ed è rappresentata dall’area grigia della piantina a inizio articolo (info a questo link), che secondo il nuovo Piano regionale deve coprire almeno il 30 percento del centro abitato e potrà essere ulteriormente ampliata.

E proprio dall’aumento delle strade interessate parte l’attacco delle associazioni di categoria ravennati che in una nota congiunta (firmata da Cna, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio) chiedono di rivedere subito l’ordinanza al sindaco, lamentandosi anche di averla ricevuta solo poche ore prima l’entrata in vigore e pure della «scarsa informazione pubblica».

Entrando nel dettaglio, le associazioni lamentano l’eliminazione delle deroghe «per i lavoratori residenti o con sede di lavoro all’interno delle zone interessate ma non servite dal trasporto pubblico» e «per i veicoli delle imprese attrezzate per il pronto intervento e la manutenzione di impianti (elettricisti, idraulici etc.)», oltre all’allargamento dell’area interessata, «ad esempio alla zona di Viale Berlinguer, impedendo così l’utilizzo ai cittadini di alcuni importanti parcheggi (Sighinolfi e Viale Berlinguer) adiacenti al centro, nonché la fruizione degli uffici della Questura, di quelli comunali come l’Anagrafe ed al mercato cittadino del mercoledì».

«Gli artigiani così si ritroveranno a non potere più intervenire in città – si legge nella nota – così come verranno penalizzati i clienti del mercato cittadino». Una vera «doccia fredda» per le imprese che operano all’interno del nuovo perimetro, secondo le associazioni, che annunciano di voler intervenire «nei confronti dell’Amministrazione comunale per cercare di fare apportare le indispensabili e necessarie modifiche».

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