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    Categoria: politica

Il sindaco e il caso Idem: «La conosco come onesta, ma tutelo il Comune»

La senatrice del Pd a processo per truffa aggravata. Matteucci: «Ho
sempre tenuto distinte le mie opinioni dai miei doveri istituzionali»

Il sindaco Fabrizio Matteucci replica ad Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna che aveva riportato (così come i quotidiani locali) uno stralcio dell’atto di costituzione in giudizio del Comune di Ravenna – firmato dal sindaco in quanto legale rappresentante – con cui vengono chiesti alla senatrice Josefa Idem circa 18mila euro di danni (vedi articolo tra i correlati).

«Il Comune di Ravenna si è costituito parte civile nel procedimento giudiziario che riguarda la senatrice Idem – scrive il sindaco in una nota per fare chiarezza –. La costituzione di parte civile e la conseguente domanda risarcitoria si fanno obbligatoriamente all’inizio del processo per tutelare l’ente che si rappresenta in caso. Il ruolo della parte civile è totalmente distinto da quello del Pubblico Ministero, della difesa e del Magistrato giudicante. La costituzione di parte civile è una forma di tutela del Comune di Ravenna, di cui sono legale rappresentante, in caso di condanna. Io personalmente conosco la Idem come una persona onesta e corretta e confido, nel pieno rispetto della Magistratura, che il procedimento giudiziario confermerà questa mia opinione. In tutta questa vicenda e nei suoi molteplici passaggi ho tenuto nettamente distinte le mie opinioni politiche e personali dai miei doveri istituzionali».

La senatrice ravennate del Pd, come noto, è accusata di truffa aggravata per essersi fatta assumere come unica dipendente dell’associazione sportiva di cui era presidente il marito, pochi giorni prima di essere confermata, nel 2006, assessore comunale allo Sport. In tal modo, il Comune, come prevede la legge per i lavoratori che vanno in aspettativa per assumere incarichi politico-amministrativi, avrebbe pagato i suoi contributi previdenziali.