Da sinistra arrivano critiche ma anche applausi alla candidata dei grillini

Paglia (Sel) attacca Guerra dei 5 Stelle: «Conflitto di interessi»
Ma l’alleato Maestri (Possibile): «La rivoluzione passerà dalle donne»

Arrivano dalla sinistra anti Pd – quella che a Ravenna si è coalizzata nel progetto Ravenna in Comune che vede Raffaella Sutter candidata a sindaco – le prime reazioni alla nomina di Michela Guerra candidata a Ravenna per il Movimento 5 Stelle (vedi articoli correlati). Reazioni contrastanti, va detto, da parte di due parlamentari ravennati. Da una parte c’è il civatiano, ex Pd ora in Possibile, Andrea Maestri, che si congratula con Guerra e le augura una «buona e costruttiva» campagna elettorale.

«La rivoluzione a Ravenna passerà dai cuori, dalle mani, dalle intelligenze delle donne. Finalmente – commenta Maestri –. Confido che la città non sprechi questa occasione storica di cambiamento profondo. Al di là delle differenze programmatiche e politiche, credo che sia un fatto positivo che in campo vi siano due candidature femminili, capaci di esprimere discontinuità, attenzione concreta ai più deboli, eguaglianza di diritti, partecipazione. La nostra Raffaella Sutter, insuperabile per forza, esperienza, visione, indipendenza è la candidatura migliore per Ravenna. Ma credo che sia un fatto positivo anche la scelta compiuta dal M5S. Sarà una bella campagna elettorale se sapremo valorizzare le energie che sono emerse e che emergeranno, nell’interesse della collettività. E soprattutto se convinceremo i cittadini di Ravenna che un’Amministrazione più libera, più trasparente, più giusta e lontana da logiche di potere è finalmente possibile. Il progetto di Ravenna in Comune parla alla città e ha preso la rincorsa prima di tutti, nella convinzione che un percorso di partecipazione vera abbia bisogno di tempo e di costruzione per essere serio e solido. La sfida è aperta».

Dall’altra c’è invece Giovanni Paglia, parlamentare di Sel, che non ha perso occasione per attaccare Guerra per il suo ruolo nella clinica San Francesco di Ravenna. «Nei prossimi giorni con i parlamentari del M5S voteremo una mozione di sfiducia alla ministra Boschi.
Il motivo è il suo conflitto di interessi – è il paragone utilizzato da Paglia sulla sua pagina Facebook –. Non si rendono conto a Ravenna che candidare la proprietaria di una clinica privata convenzionata a sindaco apre lo stesso identico problema?». Nei commenti che seguono, Paglia precisa ulteriormente: «Chi ha interessi diretti in una materia come la sanità, che vengono meno solo con la cessione delle quote, non dovrebbe fare l’amministratore pubblico. È una delle cose che abbiamo sempre condiviso proprio con il Movimento 5 Stelle…».

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