Mense scolastiche, Ancisi all’attacco «Camst favorita dal bando»

In consiglio comunale sta per essere discussa la delibera e l’opposizione non ci sta. In ballo un appalto da oltre 50milioni di euro

Servono almeno tre toppe per migliorare la delibera da cui nascerà la gara d’appalto per l’affidamento del servizio di ristorazione scolastica del Comune di Ravenna. La pensa così Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna e decano dell’opposizione in consiglio comunale che ha annunciato l’intenzione di rivolgersi alla Procura e che oggi è pronto a dare battaglia in consiglio comunale durante la discussione della libera. Lo avevamo intervistato sul tema qualche giorno fa. In allegato l’emendamento a sua firma alla delibera.

Il nodo principale riguarda le cucine. I locali sono dell’amministrazione pubblica ma gli arredamenti e le attrezzature dovranno essere fornite dal vincitore del bando: «È ovvio che in questo modo l’attuale fornitore del servizio ha un vantaggio avendo già tutto installato. Per i 43 punti cottura parliamo di qualcosa che sta tra 3,2 e 3,6 milioni di euro che sono una bella cifra su 55 milioni di appalto». La proposta per cancellare eventuali vantaggi è quella di «obbligare la rimozione di tutti gli arredi e imporre al vincitore l’acquisto di materiale nuovo».
Poi c’è la questione del bilanciamento tra qualità e offerta economica nella valutazione delle proposte concorrenti: «Su 100 punti ne vengono dati 70 per la qualità e 30 per l’offerta economica. Andrebbe riequilibrato perché si rischia che nella valutazione della qualità possa passare di tutto. Anche perché mettere un prodotto di un certo tipo potrebbe valere molti punti come qualità ma poi si dovrà vedere quanto costa l’inserimento di quel prodotto».
E infine la cucina centralizzata che serva per casi di emergenza non convince il consigliere comunale: «Il Comune si vanta di avere 43 cucine dislocate che consentono una qualità migliore e poi chiede una cucina centrale per i casi di emergenza ma questo fa sì che un’azienda da fuori faccia più fatica ad avvicinarsi al territorio dove non ha altri punti utilizzabili».
Sulla vicenda Ancisi promette battaglia: «Ho raccolto una montagna di documentazione sugli appalti trascorsi dal 1998 e ho in mente un pacchetto di proposte per migliorare il bando che si tradurranno in emendamenti pronti per il 22 quando si voterà. Il tutto con un fine unico: «Garantire una vera par condicio per chi vuole concorrere a un appalto pubblico. Che ci sia un problema di accessibilità credo sia innegabile visto che nove anni fa al momento del rinnovo si presentò solamente la Camst che era la società che già aveva il precedente appalto quinquennale. Una sola società per un affare da 40-50 milioni? Forse bisogna farsi delle domande». Un solo concorrente e poco risparmio le casse pubbliche: «Nel 2002 c’era un’altra società e Camst vinse con un ribasso del 7 percento. Nel 2007 invece il ribasso è stato appena dello 0,43 percento, un po’ poco».

Per chi volesse approfondire, in allegato anche il comunicato stampa emesso dopo una conferenza stampa sull’argomento.

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