Non è mai stato contattato da alcun esponente politico, non conosce personalmente Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) o Gianluca Pini (Lega Nord) e non è interessato ricoprire alcuna carica politica: lascia poco spazio all’interpretazione la presa di posizione di Gaetano Cirilli, 50enne commercialista ravennate, che così smentisce l’accostamento del suo nome come candidato sindaco per l’alleanza Carroccio-Lpr circolato nelle ultime ore e finito sulle pagine della cronaca politica locale.
«Prendo atto con stupore della mia presunta candidatura a sindaco del Comune di Ravenna – scrive Cirilli in una nota inviata alle redazioni –. Sono un libero professionista e ho intenzione di continuare la mia attività di dottore commercialista, che svolgo ormai da 25 anni. Smentisco categoricamente qualunque mio coinvolgimento in questioni legate alle prossime elezioni comunali. Spero che queste poche, ma chiare, parole siano sufficienti ad interrompere qualunque illazione sul mio conto».
Il nome di Cirilli era circolato con insistenza negli ultimi giorni. A tirarlo ufficialmente nell’agone politico ci ha pensato la formazione di centrodestra La Pigna, ormai in guerra aperta con il duo Pini-Ancisi che hanno declinato qualsiasi offerta di dialogo nei mesi scorsi. E così la lista civica guidata da Maurizio Bucci e a cui ha aderito l’ex Pd Giuseppe Roccafiorita non si è lasciata sfuggire l’occasione per attaccare due avversari in una volta sola e insinuare un dubbio: non è che il candidato sarà proprio quel Gaetano Cirilli che è sì un libero professionista, ma che pare essere anche molto vicino al Pd, dal momento che tuttora ricopre numerosi incarichi per diverse società e amministrazioni locali?
E sembrano quindi rivolte proprio alla Pigna le parole conclusive della breve nota di Cirilli: «Come cittadino di questa comunità esprimo il mio rammarico sul fatto che ci siano persone che, per interessi e motivazioni a me sconosciuti (certamente non nobili), impiegano il loro tempo a diffondere notizie false ed inconsistenti, senza verificarne la veridicità, o a scrivere comunicati con intento denigratorio».