Unioni civili, la filosofa Marzano: «Legge che umilia gli omosessuali»

La deputata a Ravenna alla Casa delle Donne conferma l’idea di lasciare il Pd ma di restare in Parlamento fino a fine mandato

«Alla Camera mi batterò per cambiare le modifiche che sono state apportate in Senato, ma poiché sicuramente la legge sarà approvata così come è attualmente, ribadisco la mia intenzione di uscire dal Pd». Michela Marzano conferma quanto dichiarato nei giorni scorsi anche a Ravenna, alla Casa delle donne dove alle 10 del mattino era stata invitata a parlare del suo libro Mamma, Papà e Gender. «Mi era stato chiesto di candidarmi proprio per occuparmi di questi temi, che sono i temi su cui scrivo e lavoro da anni, ma mi pare evidente che il Pd abbia tradito il suo impegno e perso di vista la stella polare che è il valore dell’uguaglianza. La legge così come è stata approvata non fa che sottolineare invece una diseguaglianza, è un risultato pessimo».

Non usa mezzi termini la filosofa prestata alla politica che annuncia l’intenzione di restare tuttavia in Parlamento fino alla fine della legislatura. «Non è una svolta storica perché si è ribadito anche una volta che gli omosessuali sono figli di un Dio minore». Ha parlato di una legge “stravolta nel suo impianto” al Senato e che “umilia” le persone anche per la scelta “simbolicamente grave” di togliere il dovere di fedeltà. Riconosce diritti individuali Non c’è quindi forse da sorprendersi se in platea non ci sono i colleghi del Pd ravennati, ma Andrea Maestri, tra gli organizzatori dell’evento che lei ha pubblicamente ringraziato e che appartiene a Possibile, guidato da Pippo Civati, anche lui un ex Pd.

Al di là della stretta attualità e delle prese di posizione nette e in forte polemica sulla legge, Marzano si è poi spesa in un incontro che è stato a metà tra un dialogo e una lezione di filosofia sui significati dei termini “identità sessuale”, “orientamento”, “pratica” spesso confusi e sovrapposti per generare paure che finiscono per consolidare cliché e contrastare le politiche che vogliono invece promuovere l’uguaglianza nel rispetto delle differenze. Il fantasma e la leggenda della cosiddetta “ideologia gender”, ha spiegato Marzano, non nascono a caso, ma vengono elaborate in Francia proprio alla vigilia del voto sulla legge del cosiddetto “Matrimonio per tutti”. Ma se oltralpe hanno fallito l’obiettivo, hanno invece funzionato in Italia. Perché qui, ha spiegato ancora Marzano, la politica e il Parlamento hanno seguito i sondaggi, quei sondaggi secondo cui 7 italiani sono dieci sono favorevoli alle unioni civili, ma non all’adozione per le coppie gay, argomento peraltro non in realtà in discussione.

Ecco perché allora, ribadisce la pensatrice, docente universitaria in Francia, pensatrice in grado di farsi capire anche da non addetti ai lavori senza mai scivolare nell’ipersemplificazione, è importante decostruire il discorso di chi vuol far credere che esiste una ideologia gender e ricostruire un pensiero intorno al tema dell’uguaglianza. Solo quando l’opinione pubblica e i sondaggi daranno esiti diversi, spiega, ci potremo aspettare dalla politica azioni conseguenti e coerenti. Un lavoro non semplice, non a breve termine. Ma l’unico che, secondo Marzano, può portare a risultati. Da qui anche il suo impegno personale, il suo “porta a porta”, il suo tour per l’Italia a parlare instancabilmente, ad ascoltare storie personali, a rispondere a domande, a incontrare persone. Basti dire che una volta partita da Ravenna la meta era Ferrara per due incontri pomeridiani, fino a quello serale a Lugo, all’Hotel ala d’oro alle 21.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24