Emergenza abitativa: tra Acer, case popolari e affitti calmierati

Gli aspiranti primi cittadini a confronto su uno dei temi
più caldi nel settore del welfare

In vista delle amministrative di giugno, continuiamo a rivolgere le nostre domande settimanali ai candidati in campo. Rispetto alle pagine del settimanale del 17 marzo dove abbiamo pubblicato le risposte, qui non troverete la posizione di Michela Guerra perché nel frattempo lo staff centrale dell’M5s ha deciso che non si presenterà con il proprio simbolo alle elezioni. Erano due le liste che avevano chiesto la certificazione allo staff centrale. Avevamo chiesto a entrambe di partecipare ma solo quella emersa dal meetup ravennate e che ha indicato Michela Guerra come la propria candidata, aveva accettato di rispondere a patto che fosse precisato come non potesse essere ufficialmente considerata la candidata del Movimento 5 Stelle a Ravenna, mentre la lista che ha come portavoce Francesca Santarella aveva preferito attendere decisioni definitive. Per continuare a suggerire quesiti da sottoporre ai candidati: redazione@ravennaedintorni.it. Nel frattempo ricordiamo nuovamente che per approfondire questi e altri temi incontreremo i candidati anche di persona per permettere ai nostri lettori di conoscerli e vederli “dal vivo”, intervistati uno per uno dalla nostra redazione. Il primo appuntamento è per giovedì 24 marzo, quando intervisteremo Maurizio Bucci, dalle 18 al Caffè Nazionale di piazza del Popolo.

A novembre 2015 erano 997 le persone in lista in attesa per una casa popolare nel Comune di Ravenna, così come risulta dal sito. Un dato che in realtà rende solo parzialmente conto di quella che viene ormai chiamata “emergenza abitativa” e che riguarda un numero crescente di famiglie sfrattate e rimaste senza alloggio a seguito della perdita di lavoro. In questi mesi è stato realizzato un cosiddetto “albergo sociale” dove però non possono alloggiare i mariti e padri. L’Acer, l’agenzia che gestisce anche gli alloggi popolari, ha dato vita a un’agenzia di locazione (che al momento in cui andiamo in stampa conta un solo appartamento disponibile a 420 euro per 40 mq e altri due sui lidi) ed esistono formule per la cosiddetta “locazione permanente”. Il progetto dell’autocostruzione, invece, è stato abbandonato dopo l’uscita di scena di Alisei, con strascichi in tribunale ancora pendenti e cittadini che si sentono raggirati dal Comune, e il cantiere per gli appartamenti di Filetto che ancora aspetta di essere completato a dieci anni dal via. L’ultima misura messa in campo dall’attuale amministrazione è il progetto Housing First avviato in autunno. Rispetto al tema, quali politiche per contrastare l’emergenza abitativa vorreste mettere in atto e grazie a quali risorse?

Massimiliano Alberghini (50 anni, commercialista, è il candidato sindaco di Lega Nord e Lista per Ravenna): «Più controlli sugli Isee e cinque anni di residenza»
«I soldi vanno impiegati meglio. Costi politici e inefficienze del carrozzone di Acer gravano troppo sui 7 milioni annui di entrate. Riporteremo il servizio sotto il controllo del Comune. Solo chi sta molto in alto nella graduatoria può ottenere un alloggio popolare. Ma il 62% sono stranieri, anche se a Ravenna sono solo il 12% della popolazione. Un bene costoso e raro, ricavato col lungo sacrificio della comunità non può essere concesso a chi vi è appena entrato. Basta lavorare a Ravenna da due anni per prendersi la casa. Noi chiederemo cinque anni di residenza e lavoro regolari. Il meccanismo dei punteggi assegnati va rivisto in modo da garantire, con adeguati controlli della Finanza, che i posti in alto nella graduatoria non siano assegnati a persone che, lavorando soprattutto in nero ed evadendo le tasse, presentano redditi Isee irrisori che non giustificano un tenore di vita eccessivo. Anche perché, in tal modo, il canone di affitto richiesto da Acer, essendo proporzionale al reddito Isee è minimo. Venderemo agli affittuari che hanno raggiunto un discreto livello economico gli alloggi popolari che abitano da sempre. Il ricavato servirà per nuovi alloggi da distribuire a chi ne è privo. Per le persone in graduatoria che non possono permettersi affitti di mercato, vanno incentivate le forme di edilizia sociale in grado di offrire alloggi a canone calmierato, anche in coabitazione, se possibile. Non importa il nome inglese. Troppe volte ne copre la fumosità».

Michele De Pascale (31 anni, segretario provinciale del Pd, candidato di una coalizione che comprende Pd, Pri e liste civiche tra cui Ama Ravenna guidata da Daniele Perini, Ixc guidata da Giovanni Poggiali e una lista di sinistra in via di formazione): «Affitti meno cari e subito 58 appartamenti Erp e Ers»
Tra le conseguenze della crisi che ha messo a dura prova lo stato sociale c’è la crescita del disagio abitativo che si manifesta nell’aumento sia dell’incidenza delle spese per la casa sia del numero di famiglie in difficoltà a pagare l’affitto. La sfida è aumentare l’offerta di abitazioni a canoni sostenibili e aprire opportunità per le persone che hanno bisogno di più flessibilità; dunque più case in affitto e affitti meno cari. Queste le politiche per contrastare l’emergenza abitativa che intendiamo mettere atto: aumentare il patrimonio pubblico di alloggi di Erp e Ers con interventi diretti (+58 appartamenti nuovi entro i prossimi due anni, rispetto ai circa 2200 attuali) o acquisendo immobili già esistenti; ampliare il numero di abitazioni in affitto a canoni sostenibili, facendo leva sulla convenienza per i proprietari ad affittare a canone concordato (con la cedolare secca al 10% e la riduzione dell’Imu del 25% come da Legge di Stabilità); il comune come coordinatore di un nuovo patto territoriale tra inquilini e proprietari e di un progetto per fare incontrare la domanda e l’offerta di abitazioni in affitto; sostenere le famiglie in difficoltà, prima che si arrivi all sfratto; promuovere un fondo pubblico/privato/banche che acquisisca patrimonio invenduto per renderlo disponibile per affitti a canone sostenibile patrimonio con una gestione assicurata da Acer e la remunerazione del capitale tramite i proventi degli affitti; ampliare la gamma delle abitazioni per progetti di emergenza abitativa.

Raffaella Sutter (61 anni, sociologa, ex dirigente comunale, candidata sindaca di Ravenna in Comune, nuovo soggetto politico che si colloca a sinistra del Pd): «Chiusura Acer, più alloggi e no all’agenzia dell’affitto»
«L’emergenza abitativa non è altro che la non garanzia del diritto alla casa. L’impossibilità di garantire un luogo sicuro a tutti i cittadini che al venire meno di un reddito, non sono in grado di far fronte alle spese di un alloggio. Sì a servizi a bassa soglia (dormitori) per accoglienza tempestiva ma di breve durata e non separazione di nuclei familiari; politiche di stabilità abitativa attraverso azioni di contrasto alla povertà (reddito di cittadinanza) che favoriscano l’uscita da percorsi assistenziali; più sperimentazione Housing First (prima la casa) con pagamento di affitti garantiti a privati e interventi di restyling da parte degli stessi residenti; coabitazione sociale autogestita di piccoli gruppi anche non familiari. No agenzie dell’affitto. Sì chiusura di Acer e gestione comunale, con recupero di risorse. No alla vendita di alloggi pubblici. Sì alla riqualificazione e all’ampliamento dell’edilizia pubblica, priorità alle case Erp (popolare) anche utilizzando immobili privati invenduti e sfitti, poi a quelle Ers (sociale) spesso con affitti simili al mercato privato. No ai meccanismi di turn over degli inquilini Erp previsti dal piano regionale, inidonei a una società precarizzata. Risorse: europee per intervento sociale e contrasto a povertà, Piano casa nazionale per riqualificazione».

Maurizio Bucci (53 anni, imprenditore, consigliere comunale del gruppo misto (dopo essere uscito da Forza Italia) è il candidato della lista civica La Pigna): «Un mix di alloggi pubblici e privati gestiti da onlus»
«Il problema casa a Ravenna è drammatico e reso tale dal Comune a guida Pd che in questi decenni ha solo favorito la finanza e la speculazione e abbandonato i cittadini in difficoltà. Sono solo state attivate soluzioni precarie per far fronte all’emergenza e con risposte peraltro inefficienti, date solo a pochi casi. La vicenda di Filetto conferma l’assiduità del Pd di distruggere ogni cosa che non rientra nell’interessi di pochi noti “imprenditori” locali a discapito della quasi totalità dei ravennati. Con il ricavato della vendita degli immobili non strategici e non utilizzati e con parte della vendita delle partecipazioni intendiamo avviare un programma organico di housing sociale per risolvere i problemi di emergenza abitativa con accesso ad alloggi ad alta efficienza energetica e a spazi condivisi per un benessere abitativo. Un mix di alloggi popolari (ASER) e alloggi privati gestito da Onlus e società private. L’intento è di creare una comunità il più possibile ricca ed equilibrata: ogni progetto ha una quota di giovani, single, anziani, coppie, disabili. Per l’assegnazione degli alloggi popolari verrà data priorità agli italiani in stato di povertà e di invalidità mentre gli stranieri dovranno risiedere nel Comune da almeno 6 anni. E in caso di condotta criminale o di perdita dei requisiti si provvederà alla revoca dell’alloggio per assegnarlo a famiglia in graduatoria».

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