Intanto il Comune annuncia di voler scavare 5 milioni di metri cubi
per arrivare a un pescaggio a quota -12,5 metri
È quanto afferma Aldo Fiorini, direttore dello stabilimento Marcegaglia di Ravenna, all’indomani del consiglio comunale sul tema, nel corso del quale il Comune ha annunciato – tramite le parole del vicesindaco Giannantonio Mingozzi, in risposta a un’interrogazione di Pietro Vandini del Movimento 5 Stelle – l’intenzione di aumentare la profondità dei fondali fino ad arrivare soltanto a 12,5 metri (un tempo si parlava anche di due metri in più), scavando cinque milioni di metri cubi di fanghi. Uno andrebbe sui terreni della partecipata Sapir nelle aree della cosiddetta Logistica 1, altri due finirebbero in mare e i restanti due sarebbero da trattare in impianti adeguati. Il tutto aspettando il nuovo regolamento in materia atteso per maggio.
«L’attuale pescaggio – spiega Fiorini – ci impone di lavorare con navi più piccole e costi più alti. A volte siamo costretti ad allibare su altre banchine, con costi vivi di mezzo milione all’anno. È una condizione che mina la nostra competitività, quella del porto in generale e, a ricaduta, ha effetti negativi su tutto l’indotto che rappresenta una consistente quota del Pil ravennate».