La candidata della lista civica Cambierà critica il poltronificio Pd
Turismo? «Tutto da rifare». Matteucci? «Mi piaceva da sceriffo»
E così la nostra chiacchierata di ieri sera, 5 maggio, sotto i portici del Caffè Belli di fronte a molti cittadini, non poteva che partire da qui. Una delegittimazione quella del leader 5 stelle? «Ciò che dice Di Maio era vero, quel Movimento che si era diviso e dove una minoranza non aveva accettato il voto della maggioranza presentando una lista alternativa non era pronto. Non si può pensare di guidare una città se non si è coesi. Noi però ci siamo guardati in faccia, avevamo fatto un grande lavoro, avevamo il nostro bel programma pieno di idee e ci siamo detti, in fondo siamo sempre noi, il Movimento è un mezzo e non un fine. Allora abbiamo cercato personalità di spessore, persone di assoluta competenza in vari ambiti (i cosiddetti tecnici, ndr) che fossero disposti a condividere il percorso e ci siamo lanciati». Un’impresa che richiede forse un po’ di superbia, Ravenna è una città complessa come può un gruppo di persone senza nessuna esperienza politica e senza nemmeno nessun riferimento sul piano nazionale pensare di poterla governare? «Tanti mi hanno detto che sono pazza, ma il punto è che non stiamo cercando di fare nulla di diverso da quello che avremmo fatto con il simbolo 5 stelle e ci guidano gli stessi principi: legalità e trasparenza sopra ogni cosa».
Sui progetti concreti per la città c’è stato il tempo di parlare dell’idea, del tutto inedita effettivamente, della Guerra di istituire un assessorato “alla maternità” che si occupi della madri con bambini piccoli e delle loro esigenze, dai parcheggi alle sale per l’allattamento, per rendere la città più fruibile da parte di tutti. E in questo contesto di attenzione per l’infanzia c’è stato il modo di chiarire che Guerra non esclude telecamere per gli asili, ma solo a circuito chiuso e non collegate con webcam a casa delle famiglie, come chiedono alcuni genitori dopo i troppi recenti scandali di maltrattamenti, in varie parti d’Italia
Le risorse aggiuntive che, ribadisce, potrebbero provenire per esempio dalla chiusura di Ravenna Holding e dai risparmi sul cosiddetto “poltronificio” serviranno piuttosto per mettere in sicurezza tutte le scuole o assicurare il reddito di cittadinanza minimo comunale, cioé per le vere priorità secondo Guerra che non perde un’altra occasione per lamentare quella che secondo lei è l’inadeguatezza dell’attuale classe politica cittadina (mentre parole lusinghiere sono state spese per l’ex presidente di Autorità portuale Galliano Di Marco) da cui il bisogno di un totale cambio di passo.
Intanto prosegue una campagna elettorale che, dice Guerra, se contassero solo i numeri in rete “avremmo già vinto”, visto i nostri contatti. La parte più difficile è arrivare a quelle persone che non leggono i giornali e che magari ancora non sanno che si va a votare a giugno. Campagna elettorale resa difficile, denuncia Guerra come altri avversari del Pd prima di lei, anche da un clima in cui molte persone temono di schierarsi contro i centri di poteri in città. Ultima domanda d’obbligo: in caso di ballottaggio Alberghini-De Pascale? «Voterei scheda bianca». Mentre ribadisce la stima personale per Maurizio Bucci e la maggiore vicinanza di contenuti con la lista di Raffaella Sutter.