Nicola Fratoianni in città per Sutter: «Il centrosinistra non esiste più»

Il coordinatore nazionale di Sel sulla sinistra: «Andare divisi alle prossime politiche sarebbe da irresponsabili»

Nicola Fratoianni è il coordinatore nazionale di Sel, partito in scioglimento, e da molti considerato il naturale primo segretario nazionale del nuovo soggetto in fase di costruzione: Sinistra Italiana. È a Ravenna per sostenere la candidature di Raffaella Sutter, con Giovanni Paglia, deputato di Sel, in un interessante incontro pubblico al Dock 61 sull’esperienza della sindaca di Barcellona Ada Colau, moderato da Giorgio Stamboulis, candidato nella lista di Ravenna in Comune e che di recente ha ottenuto importanti endorsement da personalità del mondo della cultura non ravennate. Come noto, Sel è solo una delle tante anime che hanno dato vita a Ravenna in Comune dove sono confluiti vari simboli tra cui Possibile (sabato scorso era in città il neo sutteriano Pippo Civati), i Verdi (molto divertente la serata con Giobbe Covatta di venerdì 27 in piazza XX settembre), Pdci, Aer, Psi, Radicali e Prc oltre a movimenti, associazioni e molte singole persone impegnati in vari ambiti tra cultura, sociale, sindacato. Un esperimento locale che al momento non ha eguali sul piano nazionale. E a margine dell’incontro approfittiamo quindi della presenza di Fratoianni per fargli qualche domanda sullo stato di salute della sinistra in Italia.

L’esperimento di Ravenna in Comune può essere un modello anche per il piano nazionale?
«Non credo che ci sia bisogno di modelli. A Ravenna come in molto altre città la sinistra si sta presentando in modo autonome e credo sia utile parlare di come si ricostruisce una proposta per il paese, nel momento in cui il Pd sta venendo meno a tutti i suoi valori fondanti in una indistinzione progressiva di quali siano gli interessi che vuole rappresentare e i bisogni a cui rispondere. Credo invece che oggi la sinistra debba distinguere e scegliere e rappresentare un’alternativa anche al Pd, oltre ovviamente alla destra xenofoba che sta dilagando in Italia e in Europa».

Sutter CovattaTuttavia a livello nazionale la sinistra sembra ancora molto divisa. Sinistra Italiana aggregando solo una parte del mondo a cui si rivolge. E questo peraltro rappresenta un handicap per le realtà locali che si trovano senza alcun traino nazionale…
«Stiamo cercando di costruire – e non di ri-costruire, ci tengo alla distinzione – una nuova forza politica che non sia emergenziale, che non sia una somma di sigle, ma uno spazio aperto e autonomo. Sel per questo si è sciolta e sono ottimista, credo ce la faremo. I territori ci mostrano come quando si entra nel merito delle questioni si possano superare anche molte incomprensioni. Credo che una nuova offerta politica sia necessaria e che debba essere il terreno dell’impegno per il futuro, si tratta di una questione non aggirabile, in un paese dove stiamo perdendo diritti e spazi democratici. E credo che le municipalità in questo processo debbano essere un elemento fondativo».

Quindi gli elettori di Ravenna in Comune potrebbero trovare alle prossime politiche un solo simbolo sotto cui ritrovarsi di nuovo? È una promessa?
«Diciamo che è un impegno. Ma sono sicuro che ci sarà un solo simbolo. Anche perché sarebbe irresponsabile presentarci divisi alle prossime politiche».

Ma in Sinistra Italiana ci sarà spazio anche per coloro che adesso invece continuano a perseguire alleanze con il Pd, come è successo con una parte di Sel qui a Ravenna che ha dato vita insieme ad altri a una lista in appoggio al candidato sindaco Pd?
«Voglio innanzitutto premettere che qui Sel è con Ravenna in Comune e chi ha fatto scelte diverse le ha fatte a titolo personale. Sinistra Italiana sarà uno spazio aperto e plurale e sarà aperta a tutte le esperienze politiche, ma avrà una linea politica nazionale di radicale autonomia e, in futuro, avrà anche una linea politica a livello locale sui territori».

E la linea politica sarà “mai con il Pd”?
«Il centrosinistra come lo conoscevamo, quello in cui si collocava naturalmente Sel, non esiste più. Quindi a livello locale se prima non allearsi con il Pd era l’eccezione, in futuro sarà piuttosto vero il contrario. Ma Sinistra Italiana non sarà contro qualsiasi politica delle alleanze a prescindere».

Ma con chi potrebbe quindi mai allearsi, allora, con i 5 stelle?
«A livello nazionale, l’Italicum non prevede alleanze, stiamo parlando di amministrative e delle realtà locali, quindi di alleanze con forze con cui si condividono i programmi e le proposte».

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