Il commercialista sostenuto dal centrodestra ripete l’impresa compiuta da Brini nel 1993: «Occasione storica, un treno da prendere»
Il 19 giugno si ripeterà quanto non accadeva da ventitrè anni a Ravenna, un ballottaggio per l’elezione del sindaco: «Un’occasione è storica – dice il commercialista 50enne che è riuscito a bissare l’impresa che fece nel 1993 l’ingegnere Ezio Fedele Brini –. Sta passando un treno sul quale dobbiamo salire tutti insieme, noi che vogliamo risollevare questa città. Se lo perdiamo, rischiamo di non vederne più per altri vent’anni e tutto tornerà come prima».
Nella sfida uno contro uno fanno gola i voti raccolti dalle altre tre liste (Pigna, Ravenna in Comune, Cambierà) al primo turno. In totale un pacchetto di 17mila voti che il 5 giugno valevano il 24 percento. Ma Alberghini sceglie la strada della linearità: «Non ho intenzione di fare apparentamenti con altre liste né di andare a elemosinare alcunché; rispetto tutti i candidati sindaco che hanno proposto un’alternativa al Partito Democratico, rispetto i loro elettori che sono persone libere e non hanno bisogno di indicazioni su come comportarsi nelle urne. Chi vuole cambiare Ravenna, sa cosa deve fare: il 19 giugno deve andare a votare e votare Alberghini. A chi è convinto che in fondo si può anche continuare ad essere governati dal Partito Democratico ed è contento di come vanno le cose dico fate bene a disertare il ballottaggio, che significa di fatto sostenere il Pd».