«Con Alberghini il governo della città non sarà leghista: Lpr garanzia civica»

Ancisi replica alle accuse del centrosinistra: «Se vince De Pascale il Pd avrà 17 seggi su 33 in consiglio ma Ravenna non è sovietica»

«Se al ballottaggio vincerà il centrodestra, alla Lega andranno undici consiglieri comunali su trentadue. La garanzia del marchio civico della giunta Alberghini saranno i cinque consiglieri comunali di Lista per Ravenna, senza dei quali la coalizione non ha la maggioranza». Il leader e fondatore di Lpr, Alvaro Ancisi, fa valere il peso della sua lista nella coalizione che riunisce anche Forza Italia e Fratelli d’Italia oltre al Carroccio per tranquillizzare l’elettorato più moderato e replicare a distanza agli avversari che stanno impostando la comunicazione negli ultimi giorni pre-ballottaggio su un messaggio molto basilare: “Ravenna non è leghista”.

Il decano dell’opposizione che entrerà in consiglio comunale in ogni caso forte delle sue 811 preferenze, rilancia con la stessa moneta: «Ravenna non è sovietica». E poi spiega: «Nella nostra coalizione composta da quattro vere formazioni politiche senza civette, nessuna può prevalere sulle altre, e tanto meno fare il bello e il cattivo tempo in consiglio comunale. Con De Pascale, in caso di vittoria il Pd avrà invece la maggioranza assoluta (17 voti su 33 in consiglio comunale conteggiando anche il sindaco, ndr), senza contare i due consiglieri delle sue liste succursali (Valentina Morigi di Sinistra per Ravenna e Daniele Perini di Ama Ravenna). Dibattito democratico zero. Stesso esercizio totalitario del potere che ha ridotto Ravenna allo stremo. Ritorno al Partito Unico 73 anni dopo il 25 luglio 1943».

Ancisi ripone grande fiducia in Alberghini come mediatore e punto di incontro delle diverse anime al suo sostegno: «Max è una persona moderata ed equilibrata, che ispira la sua temporanea avventura politica ai valori civici ma anche con la convinzione che il rapporto instaurato e consolidato tra tutti i partner della coalizione, sempre improntato a leale e proficua collaborazione pur nell’infuriare della campagna elettorale, continuerà allo stesso modo nel governo della città».

La domanda che si pongono in tanti, tra gli addetti ai lavori ma anche tra i semplici osservatori dello scenario politico ravennate, è come possano coinvere Lega e Lpr. Ancisi risponde: «Il programma della coalizione ha superato ogni distinzione di parte. Non mostra alcuna contraddizione, incoerenza o ambiguità, tanto che nessuno, pur col fucile puntato, ce ne ha fatto contestazione. Su ogni pagina, il timbro del rigore e dell’equilibrio dei contenuti e dello stile, nel segno totale della dimensione civica, è stato posto per l’appunto dalla nostra lista civica, a cui si devono la predisposizione dei testi e la discesa in campo, con contributi di idee e di competenze, di personalità qualificate del tutto estranee alla militanza politica». Il consigliere che nel 2011 si candidò a sindaco ricorre a un paragone con il mondo della natura: «Nell’alveare della coalizione siamo stati dunque le api operaie che hanno prodotto la pappa reale, cioè il programma».

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