«Contessi non è un nostro esponente Cambierà non si schiera al ballottaggio»

La candidata Guerra e il capogruppo M5s Vandini prendono le distanze dalle dichiarazioni di voto di un rappresentante di lista

Il capogruppo uscente del Movimento 5 Stelle, Pietro Vandini, e la candidata sindaco della lista civica Cambierà, Michela Guerra, prendono nettamente le distanze con fermezza da quanto dichiarato con un comunicato inviato alla stampa da Matteo Contessi, rappresentante di lista per Cambierà al seggio elettorale della scuola Mordani nonché consigliere territoriale uscente per M5s, che ha espresso il suo voto a favore del centrodestra al ballottaggio: «Il Movimento e Cambierà – ribadiscono in coro Guerra e Vandini – non fanno dichiarazioni di voto per nessuno dei due candidati al secondo turno, Contessi parla solo a titolo personale e la sua posizione non va considerata come rappresentativa di nessuna delle due realtà in cui è stato coinvolto».

Vale la pena sottolineare che non è stata smentita la circostanza che Contessi fosse rappresentante di lista ai seggi per Cambierà ma Guerra ci tiene a precisare che Contessi «si è offerto per fare il rappresentante di lista alle ultime elezioni ma non è da considerare un nostro esponente». Era stato peraltro Contessi stesso ad autoproclamarsi tale. Vandini, tra i sostenitori di Cambierà ma anche capogruppo uscente dei grillini in consiglio comunale dove entrò nel 2011 dopo essersi candidato a sindaco, invece ricorda che dal movimento cinquestelle era stato già allontanato ad agosto 2015 quando gli fu comunicato che da quel momento nei consigli territoriali non avrebbe più rappresentato i pentastellati.

Le parole di Contessi, espresse con una nota inviata alle redazioni (vedi articoli correlati), hanno agitato il clima dell’antivigilia del ballottaggio tra Massimiliano Alberghini (centrodestra) e Michele de Pascale (centrosinistra) arrivando a ruota di quanto ribadito in mattinata dal deputato leghista Gianluca Pini in una conferenza stampa: l’onorevole elencava lo stesso Contessi tra i contatti che assicura sono avvenuti in questi giorni tra la coalizione di centrodestra e rappresentanti delle tre liste rimaste escluse dal secondo turno per rastrellare voti a favore di Alberghini.

Vandini replica così al centrodestra: «La coalizione a sostegno di Alberghini ha quindi dimostrato che, si, ci sono stati contatti tra quelli che hanno deciso di sabotare il percorso del Movimento e chi evidentemente avrebbe giovato dalla mancata certificazione del Movimento a Ravenna». Poi prova a ricostruire il cursus honorum di Contessi: «È subentrato in consiglio territoriale a seguito delle dimissioni di un consigliere che lo precedeva. Lo scorso agosto venne allontanato dal gruppo consiliare tramite una comunicazione del gruppo consiliare. Inoltre Contessi non partecipò nemmeno al percorso messo in piedi dal meetup per la scelta del candidato sindaco perché venne ritenuto senza i necessari requisiti (sulla base del regolamento del meetup) per poter votare».

La scelta di non schierarsi apertamente a favore di uno o dell’altro era emersa anche andando a sondare l’opinione tra i componenti del team di esperti che ha elaborato il programma elettorale di Michela Guerra (lista civica Cambierà). Tra loro c’era la giornalista Viviana Cippone, fondatrice di Romagnamamma.it: «Il 19 andrò a votare e metterò scheda bianca». Non si esprime invece Giovanni Morgese, luogotenente dei carabinieri finito nel mirino delle accuse della Lega Nord proprio per la divisa che indossa: «Non mi sento di fornire alcuna indicazione per rispetto dell’apartiticità che sento di rappresentare». Ancora in preda all’incertezza invece Marcello Landi, ex preside del liceo artistico che sarebbe stato il futuro assessore alla Cultura della giunta Guerra: «Non ho ancora deciso, spero che entro il giorno del voto uno dei due candidati riesca a convincermi con qualcosa di concreto. Io vorrei proprio andare a votare ma vorrei che mi dessero un motivo valido per farlo». E non si lascerà influenzare da legami familiari visto che il figlio milita nelle fila di Forza Italia: «Non mi tocca minimamente la posizione di mio figlio. In campo politico prendo le distanze anche da lui e da qualunque altro membro di famiglia»

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