Al Circolo delle lettrici e dei lettori si parla di “Accabadora”, in scena al Rasi

Terzo incontro della rassegna sul romanzo di Michela Murgia, in arrivo nella sua versione teatrale a Ravenna

Accabadora Michela Murgia Romanzo EinaudiLunedì 19 febbraio alle 20.45 si terrà il  terzo incontro del Circolo delle lettrici e dei lettori nela sala Mandiaye N’Diaye del teatro Rasi di Ravenna. L’appuntamento è con Laura Orlandini, ricercatrice presso l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Ravenna, che introdurrà lo spettacolo “Accabadora”, in scena al Rasi nell’ambito della stagione dei teatri venerdì 23 e sabato 24 febbraio alle 21.

Si tratta dello spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Michela Murgia con Monica Piseddu e regia di Veronica Cruciani (sulla base anche della drammaturgia di Carlotta Corradi).

Il termine sardo femina accabadora, femina agabbadòra o, più comunemente, accabadora (s’accabadóra, lett. “colei che finisce”, deriva dal sardo s’acabbu, “la fine” o dallo spagnolo acabar, “terminare”) denota la figura storicamente incerta di una donna che si incaricava di portare la morte a persone di qualunque età, nel caso in cui queste fossero in condizioni di malattia tali da portare i familiari o la stessa vittima a richiederne l’eutanasia. Nel romanzo Michela Murgia racconta una storia ambientata in un paesino immaginario della Sardegna, dove Maria, all’età di sei anni, viene data a fill’e anima a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che all’occasione fa l’accabadora aiutando le persone in fin di vita a morire. Maria cresce nell’ammirazione di questa nuova madre, più colta e più attenta della precedente, fino al giorno in cui scopre la sua vera natura. È allora che fugge nel continente per cambiare vita e dimenticare il passato, ma pochi anni dopo torna sul letto di morte della Tzia. È a questo punto della storia che comincia il testo teatrale. Maria è ormai una donna, o vorrebbe esserlo. Ma la permanenza sul letto di morte della Tzia mette in dubbio tutte le sue certezze.

La realtrice della serata, Laura Orlandini (Fusignano, 1981), è ricercatrice presso l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Ravenna e provincia, e collabora con diversi istituti culturali ravennati in progetti didattici e di ricerca. Si è dottorata all’Universitat “Pompeu Fabra” di Barcellona dove si è occupata di anticlericalismo e laicismo tra Italia e Spagna nel primo Novecento. Autrice di alcuni studi sulla Settimana rossa, ha dedicato molta della sua attività di ricerca alla storia ravennate e romagnola, con particolare attenzione ai movimenti insurrezionalisti, alla risposta cattolica e al conflitto con la Chiesa. Collabora attivamente con l’Archivio Udi ravennate e si è occupata di Resistenza e partecipazione femminile al processo di costruzione democratica.

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