La priorità del 2017 sarà il rilancio in chiave internazionale della
manifestazione dedicata all’arte musiva. In arrivo un curatore a tempo
Sulla base anche delle risorse disponibili verrà comunque allestito un calendario di attività espositiva, con il 2017 che sarà però caratterizzato in particolare dalla nuova edizione della Biennale del mosaico, che il sindaco dichiara di voler rilanciare in grande stile. La prossima sarà la quinta edizione e pare che nulla sarà come prima. «Rivoluzioneremo la Biennale che in questi anni ha goduto di risorse troppo scarse – assicura De Pascale –, investiremo significativamente su questo evento che rappresenta una delle vocazioni della nostra città (il paragone del sindaco è quello con Argillà, grande evento dedicato alla ceramica appena conclusasi a Faenza, ndr), lo faremo con un comitato scientifico di livello internazionale e il coinvolgimento forte dei mosaicisti, per una manifestazione dal richiamo internazionale. E il ruolo del Mar (che ospita come noto anche il Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico, ndr) diventerà ancora più forte e sarà fondamentale». Nelle intenzioni di De Pascale c’è quindi quella di programmare tre edizioni della Biennale di alto livello in questa sua legislatura (2017, 2019 e 2021, anno in cui Ravenna tornerà al voto), puntando magari su grandi mostre – che in campagna elettorale De Pascale aveva comunque promesso di implementare – negli anni restanti (il 2018 e il 2020), sulla base anche delle risorse disponibili, con la speranza di poterne avere di più a disposizione anche grazie alla nuova Fondazione che si dovrebbe occupare della gestione del patrimonio artistico e culturale di Ravenna (vedi articoli correlati).
Ma quindi – è la domanda che sorge spontanea – non ci sarà un vero e proprio successore di Spadoni? «In ottobre avremo le idee più chiare sul prossimo biennio, mi pare normale un momento di incertezza in questo periodo di passaggio di consegne – si giustifica il sindaco –. Nel mondo dell’arte credo comunque siano normali avvicendamenti nella curatela scientifica: sicuramente avremo un nuovo curatore, magari un incarico biennale o triennale per un’attività che non si deve misurare con il numero di ingressi, ma in grado di mettere in campo una programmazione di qualità a partire dal mosaico ma che valorizzi anche la pittura, la fotografia, le arti visive in generale».