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    Categoria: politica

Sutter: A 10 anni dalla morte dedichiamo una piazza o una strada a Novella Montanari

Ecco il ricordo dell’amministratrice scomparsa il 13 gennaio del 2007 da parte della consigliera di Ravenna in Comune

Nel giorno del decimo anniversario della morte, riceviamo a pubblichiamo un intervento su Novella Montanari (Alfonsine 12 maggio 1933 – Ravenna 13 gennaio 2007), politica ed amministratrice Pci, a firma di Raffaella Sutter, consigliera comunale per Ravenna in Comune per cui è stata candidata sindaca alle scorse amministrative. Sutter ricorda la biografia di Novella Montanari, il suo impegno politico e auspica che le possa essere dedicata una strada e una piazza.

“La formazione politica di Novella Montanari inizia giovanissima aderendo alla’associazione delle ragazze italiane (ARI) che fa capo all’UDI e nel 1949 si iscrive alla FGCI diventandone per due anni componente del comitato federale. Nel 1951 si iscrive al PCI e dal 1956 fa parte del comitato federale del partito. Nel 1952 entra nell’UDI, una scuola fondamentale per la sua concezione politica di emancipazione della donna e di lotta per i diritti dei più deboli. È stata consigliere provinciale del Pci dal 1960 al 1979, dal 1968 al 1973 del Pci – Psiup. Nella giunta provinciale di Ravenna del 1960 al 1979, è stata assessora alla Sanità e Servizi Sociali, la prima donna a ricoprire l’incarico di assessore dall’elezione del primo consiglio provinciale, 1951, dopo la Liberazione ed anche un’unica donna in Giunta. Durante il suo assessorato conduce battaglie coraggiose  e innovative  nella psichiatria, tra le quali la deistituzionalizzazione  con la chiusura del manicomio di Imola, l’istituzione dei servizi psichiatrici nel territorio e dei servizi di riabilitazione per i disabili; fonda il primo CIM (Centro di igiene mentale). Avvia in quegli anni come assessora (presidente della Provincia Decimo Triossi), in accordo col prof. Andrea Venturini, primario dei servizio psichiatrico a Ravenna, uno stretto rapporto con lo psichiatra Franco Basaglia a Trieste, rapporto che consentì di formare come infermieri psichiatrici a Trieste una cinquantina di ravennati (tra cui l’ex assessora Giovanna Piaia).

Con la riorganizzazione dei servizi sociali e sanitari Novella Montanari divenne presidente del consorzio socio-sanitario , poi dell’USL fino al 1981. Dal 1985 al  al 1997 presidente della Cooperativa San Vitale che riorganizzò con grande capacità e tenacia, aprendo nuove prospettive lavorative per disabili e psichiatrici. All’impegno professionale e politico svolto sempre con rigore serietà ed impegno, ha affiancato sempre il suo impegno familiare come madre e nonna. Muore dopo un lunga malattia il 13 gennaio 2007.

Paolo Cutrì ha curato un volume a lei dedicato“Novella Montanari: una donna, una missione sociale” per Claudio Nanni Editore, 2009. Il testo è un viaggio fra le interviste ai familiari, agli amici, ai collaboratori, a molti personaggi della vita pubblica e politica ravennate, ai compagni di partito, alle donne dell’Udi, ai volontari e agli operatori del Consorzio San Vitale, che ha creduto in questo progetto di lavoro e lo ha finanziato; infine a tutte le persone che hanno conosciuto, lavorato e condiviso momenti importanti della propria vita con Novella Montanari.

Nel marzo 2009 le è stato intitolato il Teatro del complesso residenziale e semiresidenziale per disabili “Lo Zodiaco”.

In un’intervista a Ravenna&Dintorni durante la scorsa campagna elettorale dichiarai che Novella Montanari era il mio principale modello di riferimento in politica. Considero infatti un modello il suo impegno politico e sociale, durato un’intera vita. Diceva Novella: “L’importante, quando decidi qualcosa, è sempre simulare l’effetto che ha sulla vita concreta delle persone”; questa sua concretezza e capacità di incidere sul sociale in modo lungimirante rappresentano una capacità di fare politica che poche persone hanno. Io l’ho conosciuta bene nel periodo in cui è stata presidente della Cooperativa San Vitale, stringendo con lei uno stretto rapporto di collaborazione ed una profonda amicizia.

Nel decimo anniversario della sua morte sarebbe importante ricordarla ristampando il libro che l’editore Claudio Nanni le ha dedicato e intitolandole qualcosa di maggiore visibilità pubblica, come una strada o una piazza.”