Quella telefonata innocente fra Sindaco e Sovrintendente

Intercettazione epifanica immaginaria su Piazza Kennedy
e i beni culturali di Ravenna. Il dialogo satirico di Ivan Simonini

piazza kennedyRiceviamo e volentieri ospitiamo un intervento del noto editore e intellettuale ravennate Ivan Simonini.

Sindaco Architetto illustrissimo buongiorno! Volevo farti di persona gli auguri per la Befana…
Sovrintendente Porta male far auguri per il ‘17 nel ‘17: non la voglio la tua calza piena di carbone. E poi, chi ti ha dato il mio nuovo numero? Dal novembre scorso è la prima chiamata che ricevo nella beata solitudine del mio ufficio deserto. Solo tu non ti sei accorto che la Sovrintendenza è stata abolita.
Sindaco Abolita da chi?
Sovrintendente Da me!
Sindaco E perché?
Sovrintendente Se proprio lo vuoi sapere, per protesta contro di te.
Sindaco Cosa ancora ho mai fatto senza accorgermene!?
Sovrintendente Non dovevi dichiarare che i bagni saranno tolti dalla piazza, anzi che farai piazza pulita e toglierai tutto!
Sindaco Era solo la mia prima modesta impressione…
Sovrintendente Appunto, modestissima! Ma chi ti credi di essere tu che non sei neanche laureato per sentenziare in materia di urbanistica e di estetica!?
Sindaco Chiedo scusa se ho urtato la tua sensibilità.
Sovrintendente Troppo tardi. In un sol colpo hai mangiato la faccia del Sindaco tuo predecessore, di ben due Sovrintendenti e dei tuoi tecnici, oltre che del venerabile progettista bolognese che ben avea compreso che quella non è mai stata una piazza storica.
Sindaco Se stai parlando di Pier Luigi Cervellati, guarda che già la Giunta precedente aveva bocciato i suoi archetti a forma di forca …
Sovrintendente Altro imperdonabile pentimento. Quegli archetti ci starebbero divinamente a ornamento delle toilettes. Ti sfido comunque a scovare una sola firma di Cervellati sui progetti esecutivi per la piazza: sarà vecchietto ma è ancor furbetto e, conoscendovi, le firme le ha fatte fare tutte ai tuoi uffici.
Sindaco In ogni caso, sia le forche sia i cessi (perdonami il termine, Architetto, ma io non sono neanche laureato) hanno scatenato una sollevazione popolare di cui non potevo non tener conto, perché incombeva il referendum e se il NO vinceva anche a Ravenna Matteo Renzi ci avrebbe massacrati al prossimo congresso del partito.
Sovrintendente Ma quale sollevazione popolare!? Non eri nato quando le prime Giunte di sinistra pedonalizzarono Via Cavour: nell’immediato i commercianti fecero le barricate, dopo si resero conto che l’afflusso dei pedoni era un business e ora non tornerebbero indietro nemmeno coi carri armati. E adesso non sono gli esercenti che si ribellano (le latrine anzi le han chieste loro) ma qualche finto intellettuale senza arte né parte e senza competenza alcuna sull’argomento.
Sindaco Non sono solo intellettuali. E non sono così incompetenti.

piazza kennedy bagniSovrintendente Nullafacenti e ignoranti. Infatti ignorano completamente l’arte del ’900. Accecati dal loro narcisismo, non percepiscono la purezza delle linee Stile Razionalista dei manufatti installati, i quali peraltro si ispirano chiaramente ai due gabbiotti degli operai muratori Stile Realismo Socialista. I tre elementi architettonici (e i gabbiotti mi paion perfin meglio delle latrine) sono un evidente omaggio a grandi artisti del ‘900 come Fernand Léger (il pittore dei cantieri), Marcel Duchamp (quello dell’orinatoio) e Piero Man­zoni (quello della merda d’artista), per non parlare del costruttivismo russo, che questi contestatori da strapazzo manco sanno che sia. A costoro non gli ha insegnato niente Sol Lewitt che faceva distruggere le sue opere dopo averle realizzate ed esposte, affinché nel ricordo collettivo rimanesse solo la loro “apparizione” fuggitiva; nè il bulgaro Christo, che i monumenti li impacchetta e li nasconde alla vista di chi guarda, cosicché, sottratti agli occhi corporali, noi ce li possiamo raffigurare mentalmente con i più perspicaci occhi dello spirito. Fattene pure una ragione: l’opera d’arte in quanto tale è destinata a sparire, è lo Stile Container lo stile del futuro, la vera avanguardia. Non è chi non veda che sia i gabbiotti sia i bagni sia le panchine ri­prendono apertamente la struttura rettangolare della scultura di Nicola Carrino da tempo alla base del Palazzo del Mutilato. Tutte queste presenze modulari, apparentemente eterogenee, vengono così a formare, assieme, un unicum irripetibile che definisce alla perfezione l’identità della piazza e la sua geometrica po­tenza armonica per i prossimi secoli.
Sindaco Quindi tu lasceresti anche i gabbiotti!?
Sovrintendente Ovvio! Rimetterei pure quello che hai già fatto togliere.
Sindaco A questo punto, tanto vale rimettere pure le auto: son tutte rettangolari.
Sovrintendente Sarebbe l’ideale. Macchine e gabbiotti. In tal modo la piazza darà l’ultraterrena celestiale sensazione proprio di quel motore immobile sapientemente descritto nel Paradiso di Dante. Una maniera geniale di celebrare il settimo centenario del Sommo Poeta. Ma lasciami sognar: questo ancestrale concetto della staticità del movimento assomiglia molto alla linea curva come linea più breve di Albert Einstein, al fermo-azione di Michelangelo Antonioni in Blow up e alla musica senza rumori di John Cage.
Sindaco Accostamenti arditi…
Sovrintendente Fu John Cage a portare a Ra­ven­na il suono sublime del treno silente. Non ricordi quel mitico giorno alla stazione? Il rivoluzionario musicista americano scese dal convoglio, uscì sul viale e ci chiese sbalordito cosa mai stesse facendo Luigi Carlo Farini seduto a quel modo sul piedistallo di marmo. La stessa domanda ha avuto la sua degna risposta dal più famoso artista romagnolo vivente, Maurizio Cattelan, la cui ultima opera è un water closed d’oro massiccio. Non credi?
Sindaco Sì!? No! Però concedimi: la scultura di Carrino arricchisce la piazza senza impedire la visione dei palazzi circostanti che è preferibile vedere anche con gli occhi del corpo oltre che con gli occhi della mente.
Sovrintendente Non stiamo parlando della Reg­gia di Caserta. Sono palazzi di valore non inestimabile. Poco più dei resti di S. Agnese che abbiamo appena riseppellito, ma con tutti gli onori del caso, grazie a quella sofisticata linea bianca in pietra Apricena di Puglia che ricrea sulla piazza la planimetria della chiesa sotterrata. Lungo l’ampio tracciato dell’elegante disegno, quei triangoli e triangolini di sampietrini richiamano gli elementi architettonici interni di Sant’Agnese, così come le tre file rettilinee di panchine lunghe Stile Muretto tra Palazzo Rasponi e Monte dei Paschi (ognuna di altezza diversa per adattarsi democraticamente alle gambe diversamente lunghe dei tanti utenti previsti) richiamano orizzontalmente la verticalità delle colonne della Casa del Mutilato, le une e le altre – colonne e panchine – mirabilmente congiunte dalla preziosa silhouette pavimentale della basilica, la cui antica piantina è stata fornita al Comune proprio dalla Sovrintendenza. Dovresti solo ringraziarmi!

piazza kennedy bagni 2Sindaco Grazie infinite, Architetto! Però consentimi: Palazzo Rasponi delle Teste non sarà la Reggia di Versailles ma mi pare bello, poderoso e storico …
Sovrintendente Ho letto che ci vorrebbero mettere l’Accademia al piano terra e il Museo dell’Arredo di Biagetti ai piani nobili. Te li immagini tu studenti, studiosi e visitatori che salgono e scendono per quel traballante scalone che dà le vertigini al sol pensarci!? Metti pure nel conto un infortunio al giorno come minimo sindacale. E spera non sia mortale.
Sindaco È solo un’ipotesi e ci sono gli ascensori. Ma danno sulla piazza anche Palazzo Rasponi Murat che conserva un appartamento Stile Impero di epoca napoleonica che, per come è conservato, non ha eguali in Europa e la Casa del Mutilato da te citata alle cui pareti c’è il ciclo di mosaici parietali più significativo dopo i cicli dell’Arcivescovado, di San Vitale e S. Apollinare. E anche gli altri palazzi (come il Palazzo Della Torre e quello delle 22 corna) sono prestigiosi. Più storica di così una piazza non potrebbe essere. L’unica piazza di Ravenna con ben tre palazzi dei Rasponi (Delle Teste, Murat, Dal Corno), una famiglia che ha fatto nel bene e nel male la storia della città.
Sovrintendente Ti sei scordato di citare il Giardino delle Erbe Dimenticate, lì dietro l’angolo delle corna, e all’angolo opposto il Museo delle Bambole. Ma, di grazia, chi ti ha detto tutte queste cose in una volta sola!?
Sindaco Mi sono documentato. E me le ha confermate anche l’Assessore alla Cultura.
Sovrintendente Non ti fidare. Lo sapevo che punta a fare lei l’uomo forte della Giunta! Io ci ho messo trent’anni a liberarmi delle Sovrintendenti donne e adesso sto da Dio nella mia torre adorata d’avorio.
Sindaco Sono contento per te. Ma io di chi dovrei fidarmi, di grazia!?
Sovrintendente Fidati piuttosto dell’Assessore alla Mobilità. È giovane, anche lui determinato, ha fatto il Liceo Artistico Nervi-Severini, possiede basi culturali solidissime, oserei dire rettangolari e inscalfibili. Ha compreso al volo che bisogna tirar dritto coi lavori e che basterà avere pazienza, molta pazienza, tantissima pazienza, una pazienza mostruosa e sovraumana e, dopo, come per incanto, piano piano, i cittadini si abitueranno e diventeranno entusiasti dei bagni e persino dei gabbiotti. Bisogna viverla l’architettura. Spero tu abbia bleffato davvero prima del referendum perché, appena le toilettes saranno agibili, il Sindaco dovrebbe essere il primo ad usarle per dare il buon esempio alla città e ai suoi ospiti. I clienti del nuovo ristorante sushi, ad esempio, già hanno una vista mozzafiato sui bagni e peccato che non possano ammirare, sui tetti delle latrine, la delicata decorazione Stile Minimalista dei comignoli sfiatatoio, peraltro godibili dall’alto dei palazzi circostanti. Dall’altra parte dei bagni, trovo eccellente l’idea di mettere un lampione turistico proprio sulla scritta “toilettes”: dall’aereo non si vedrebbe se non fosse ben illuminata. Raffinatissima infine l’idea di allestire dentro le toilettes un mini asilo nido.
Sindaco Chi ti ha svelato questo segreto che doveva essere una sorpresa? Non è un asilo nido ma una cameretta delle coccole dove ogni mamma potrà pulire il culetto del suo pargoletto e inondarlo di attenzioni, tenerezze, bacetti e baciotti. Me l’hanno venduta come una gran figata. Andiamo oltre. Provo a sintetizzarti il nodo fondamentale. Quella è destinata a diventare la piazza più importante della città, il centro simbolico dell’intero sistema delle piazze urbane. Quando, negli anni ’30, maturò il progetto di fare quella piazza, era ancora vivo il fondatore delle Sovrintendenze Corrado Ricci e se fosse stato contrario lo avrebbe fatto sapere…
Sovrintendente Ma quale centro simbolico!? Mi meraviglio di te che ti proclami di sinistra. Chiedilo all’ANPI, che di conservazione se ne intende, chi erano questi qui. Fascisti! Una manica di fascisti! Quanto a Corrado Ricci – lasciamelo dire visto che io vengo di lì – l’idea delle Sovrintendenze fu, col senno di poi, un’idea, ahimè, infelicissima. E io ti dico anche che questa città, sede della prima Sovrintendenza, è la prima città ad aver soppresso la Sovrintendenza. È la nemesi storica, bellezza!
Sindaco No, dai, abbiamo molte cose da fare insieme.
Sovrintendente Non faremo proprio un bel nulla. Ti ripeto: io non esisto! Come Sovrintendente mi puoi considerare… cessato. Potevi essere il Sindaco della prima città al mondo ad avere in piazza maggiore mega servizi igienici autopulenti installati come sculture a tutto tondo, anzi a tutto quadro. E li hai disprezzati. La tua città non merita di avere una Sovrin­tendenza.
Sindaco Un Sovrintendente autorottamatore. Porca Eva!. Mi sento quasi in obbligo morale di segnalarti a Renzi. Ma glielo hai detto con il Ministro Dario Franceschini che ti sei abolito?

piazza kennedy pavimentoSovrintendente Non ci penso proprio. Quello lì è capace di ordinarmi di risorgere.
Sindaco Se così fosse e io mi orientassi a spostare sì i manufatti, ma in un altro angolo della piazza dove diano meno nell’occhio, che diresti?
Sovrintendente Cioè li togli e non li togli. Ridicolo!
Sindaco No, perché potrebbero dare sulla piazza senza essere in piazza. Ciò che dei bagni appare in superficie è facilmente rimuovibile. Tuttavia altrove non li vuole nessuno. Ho provato a piazzarli persino nei lidi, dove c’è il diffuso e giustificato timore che portino una jella pazzesca. Peggio delle mucillaggini. Se non trovassi altre soluzioni e mi orientassi a spostarli dalla piazza al cortile dell’ex Tribunale, come propone il Consigliere Daniele Perini che sostiene la mia maggioranza, potrò contare sul silenzio-assenso della Sovrintendenza?
Sovrintendente Mi opporrei fieramente. Eh, Cristo Santo! L’ex Tribunale è un palazzo storico. Non possiamo mica deturparlo con dei cessi.
Sindaco Allora mi toccherà di lasciarli lì dove sono.
Sovrintendente Questo è parlare! Ce n’è voluto per fartelo capire. Non sei vincolato al mio parere. Ma solo a spostarli spenderesti più di quello che hai speso a farli.
Sindaco Ma che figura ci faccio a rimangiarmi quello che ho detto due mesi fa!?
Sovrintendente Nessuno se ne ricorderà più: io me lo son già dimenticato.
Sindaco Tu. Ma qui hanno la memoria d’elefante. C’è una che tutti i giorni mette su facebook una piazza del mondo, fa il confronto, e Piazza Kennedy ne esce con le ossa rotte.
Sovrintendente In ogni piazza c’è sempre una pazza. Specie a Ravenna che è una città-femmina. Altro che inespugnabile come scrive qualche storico disinformato. L’hanno espugnata tutti Ravenna: Etrus­chi, Romani, Ostrogoti, Bizantini, Franchi, Ottoni, Veneziani, Ferraresi, Papalini, Francesi e infine pure gli Italiani. I ravennati sono da millenni abituati a subire il dominio altrui e oggi il “dominus” sei tu. Usa il tuo potere senza paura. Le motivazioni non ti mancano e puoi sempre dare la colpa all’Antonella Ranaldi e a Fabrizio Matteucci. Inoltre potrai dire che così hai mantenuto le dotazioni tecnologiche della piazza per non perdere l’ottimo sistema di impianti audio-elettrici sotterraneo ai bagni, sistema che è il principal pregio della piazza stessa. Anzi, quando sotto la luce degli originalissimi lampioni storti, perché astutamente innalzati dai tuoi tecnici con materiali di due ditte diverse, spunterà un bel distributore ecologico di metano per il bus, farai un figurone che neanche t’immagini. Solo le persone intelligenti cambiano idea.
Sindaco Mi spunta in testa un’idea meravigliosa: li metto in piazzale Aldo Moro.
Sovrintendente Ma fammi il piacere!! Non gli bastavan le Brigate Rosse? Che la Befana sia con te!
Ravenna, 6 gennaio 2017

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