Il dalemiano che vuole costruire Consenso sul territorio

Parla Alessandro Perini: «Vogliamo creare una rete dal basso In questo momento in Italia manca un soggetto di sinistra forte»

Ex Pd, ora in Possibile, attivissimo nella campagna elettorale di Ravenna in Comune, Alessandro Perini, 38 anni, non ha mai fatto mistero delle sue simpatie e della sua stima per Massimo D’Alema, non a caso è da tempo membro della Fondazione ItalianiEuropei e non a caso ha fatto campagna per il no al referendum come coordinatore provinciale del comitato “scelgoNO”. Oggi, neanche a dirlo, è impegnato in prima linea per il radicamento sul territorio ravennate di ConSenso, l’entità politica ancora difficile da definire lanciata proprio da D’Alema da tempo in rotta di collisione con il segretario nazionale del Pd Matteo Renzi.

Innanzittutto, ci spiega cosa è ConSenso?
«Si tratta di un movimento che vuole raggruppare persone dentro e fuori i partiti della sinistra per creare una rete, un luogo di elaborazione di politiche».
D’Alema in genere è associato più all’idea di divisione, che di rete…
«Ma questo non è un partito di D’Alema. Massimo ha raccolto un’esigenza di una parte di elettori del Pd, e non solo ma si tratta di un movimento che ha la massima autonomia e che deve nascere dal basso, non dalla classe dirigente per immaginare una sinistra e un centrosinistra che proponga politiche coerenti, non come il Pd di Renzi che porta avanti politiche di destra».
Per ora sta riuscendo però a spaccare il Pd e a creare grossi problemi in casa di Sinistra Italiana alla vigilia del congresso, ne converrà.
«L’unità del Pd e l’unità di Sinistra Italiana sono questioni loro, sono i rispettivi segretari che devono garantirla. Il punto è che la proposta lanciata da D’Alema ha suscitato molto interesse perché appunto manca un luogo aperto di discussione e ha provocato reazioni interessanti anche tra personalità come Pisapia e Vendola».
D’accordo, luogo di discussione, ma tra poco potrebbero esserci le elezioni. Cosa diventerà allora ConSenso?
«Tutto dipende da cosa accadrà innanzitutto al Pd, se Renzi aprirà o meno al congresso (le ultime notizie parlano di possibili dimissioni di Renzi e congresso a breve, ndr) e di conseguenza cosa faranno tanti della minoranza Pd. Ma di sicuro l’idea è quella di raggruppare le forze a sinistra del Pd. È evidente a tutti che manca in questo momento un soggetto forte di sinistra in Italia, un soggetto che torni a mettere i piedi nel disagio e torni a fare ciò per cui la sinistra è nata: combattere le diseguaglianze sociali».
In effetti va detto che forse D’Alema, così come anche Bersani, non sono esenti da colpe rispetto a questa mancanza. Come affidare a loro il rimedio di ciò di cui sono stati concausa?
«L’errore più grave sarebbe continuare a fare finta che il progetto del Pd non abbia subito un colpo dalla crisi iniziata nel 2008 e che non ci sia bisogno di una profonda revisione programmatica. E questo non per candidarsi a qualche ruolo ma per dare una mano ad un movimento che nasca soprattutto dal basso, mettendo insie- me persone che magari si sono anche allontanate dalla politica e che in questi anni si sono rivolte altrove. D’Alema, che ha ancora un seguito e una forte visibilità, pur non avendo incarichi, ha lanciato l’idea perché lo sente anche come un dovere verso la propria storia e quella della sinistra in Italia, mai come oggi in difficoltà. Ma ripeto: non ci saranno accordi tra i vertici, dobbiamo cominciare a darci da fare dal basso, non abbiamo nulla da perdere ed eventualmente tutto da guadagnare».
Quindi sul territorio cosa dovremmo vedere accadere a breve?
«Ci stiamo organizzando, siamo già alcune decine in tutta la provincia, persone che sono anche del Pd, elettori di Sinistra per Ravenna e non solo, io stesso ho collaborato e sono ancora in Possibile, anche perché naturalmente si può avere o non avere una tessera di partito, ci sono giovani e meno giovani, persone che hanno voglia di ritrovarsi per discutere ed elaborare proposte che poi possono essere messe a disposizione dei partiti esistenti. Il tema del lavoro sarà prioritario e avremo a breve un sito internet e una pagina Facebook».

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