Dopo la Catalogna, la Lega annuncia: «Raccolta firme per un referendum in Romagna»

Il Carroccio preme per la divisione dall’Emilia e una maggiore autonomia nei rapporti con lo Stato centrale

Romagna2Le vicende catalane, con il referendum per l’indipendenza della regione spagnola, ridanno nuova linfa alla causa leghista che vuole l’autonomia della Romagna dall’Emilia. «Lanceremo la raccolta di ottantamila firme affinché anche qui si possa indire una consultazione – sprona il segretario romagnolo della Lega Nord, Jacopo Morrone –. Il nostro obiettivo è semplice e molto chiaro: diamo la parola ai cittadini e con la forza del voto popolare andiamo a Roma a rivendicare maggiori competenze e più risorse. Vogliamo chiamare la gente a esprimersi sull’autonomia e lo vogliamo anche in merito a una specifica autonomia della Romagna: il nostro punto fermo resta la necessità di un mandato popolare».

La nota stampa diffusa dalla Lega accosta la Romagna alla Catalogna: «A proposito di quest’ultima – afferna il capogruppo del Carroccio in Regione, Alan Fabbri – va evidenziato l’assordante silenzio di Bonaccini e della sua Giunta, dopo la violenta repressione da parte del governo spagnolo. Una dichiarazione di solidarietà, se non di vicinanza, era doverosa».

Il capogruppo Fabbri critica il documento del presidente Stefano Bonaccini, «in cui viene richiesta una forma totalmente annacquata di autonomia». Secondo Fabbri, nella trattativa con il Governo che Bonaccini si appresta ad affrontare, occore «portare a casa come minimo le ventun competenze previste dagli articoli 116 e 117 della Costituzione, così come chiediamo noi nella nostra risoluzione. Altrimenti non stiamo parlando di autonomia, ma di una cosa diversa».

Il prossimo 22 ottobre Lombardia e Veneto andranno a votare per una consultazione che garantisca maggiori autonomie alle due regioni: «Dopo il voto ci saranno due campionati – dice Morrone –. Le Regioni che hanno votato giocheranno in serie A nella trattativa con lo Stato centrale, mentre quelle che non ne hanno avuto il coraggio resteranno in coda. Bonaccini, la cui risoluzione sull’autonomia, per la sua vaghezza che ad esempio non tocca nemmeno il tema del residuo fiscale, è carta straccia, cosa vuole fare in Emilia Romagna?».

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