«Non si trovano stagionali? Le condizioni di lavoro sono diventate inaccettabili…» Seguici su Telegram e resta aggiornato Mdp interviene nel dibattito. «A queste condizioni la manodopera è molto scoraggiata…» In questi giorni sta facendo discutere, come accade da qualche anno, la sorta di denuncia delle associazioni di categoria che lamentano difficoltà a trovare lavoratori stagionali in Riviera. Una replica arriva, a Ravenna, dai giovani di Art.1 – Movimento Democratico e Progressista che parlano di «soliti luoghi comuni che sembrano tutti puntare il dito contro la volontà dei ragazzi e delle ragazze, giovani e meno giovani». «Una domanda – continua la nota inviata alla stampa da Mdp – ci sorge spontanea: Quali sono i contratti che si propongono nei casi sopra citati, quali le condizioni e le retribuzioni? Il tema non può essere affrontato guardando una sola delle due facce della moneta. La realtà ne risulta inevitabilmente fuorviata. Se vogliamo ragionare seriamente sul perché si faccia fatica a trovare mano d’opera in questo settore dobbiamo obbligatoriamente rispondere a queste domande, senza ipocrisie, senza strumentalizzazioni in un settore che ormai ha prezzi al consumo alti ed in costante crescita. A noi risulta che le condizioni di lavoro stagionale in riviera oramai siano in molti casi inaccettabili ed è questa la ragione che spinge anche i nostri di giovani, pur cresciuti col mito della stagione estiva, a rinunciare oppure a tentare in altri settori». Secondo Mdp «l’utilizzo spregiudicato, avvenuto negli ultimi anni di strumenti quali i “voucher” ed i “contratti a chiamata” hanno prodotto un abbassamento sensibile del salario medio molto pericoloso, a cui si legano solitamente orari massacranti, salti di giorni di turni di riposo, condizioni di sicurezza da rivedere. La manodopera qualificata è molto scoraggiata e anche i ragazzi che per mettere via qualche soldo si trasformavano in porta lettini o lavapiatti oramai non sono più disponibili a queste condizioni. Con i contratti a chiamata, che purtroppo molte volte fungono da paracadute per il lavoro nero, si lavora ad esempio nel solo fine settimana e solo se il meteo lo consente, perché se è brutto l’attività può scegliere di lasciare a casa il lavoratore che “naturalmente” non viene pagato, per non parlare di malattia o infortuni nonostante gli impegni presi con il datore di lavoro ad inizio stagione». Total149 149 0 0 Forse può interessarti... Non piacciono le fioriere anti terrorismo, protesta Sì Anelli. «Ma sono temporanee» Ha saltato l'allenamento e non si è presentato al lavoro: le ultime ore di Rispoli Il Movimento Animalista di Michela Brambilla si presenta anche a Ravenna Seguici su Telegram e resta aggiornato